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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario. 

Sei fuori tema. Ma sappiamo per chi parli. . .
. . . non so se sono in tema; ma però partito vuol .....
Quelle sono opinioni contrastanti, il sale della democrazia, .....
. . . non siamo sui canali Mediaset del dopodesinare .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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LUNGOMONTE
Si uccide bambino di undici anni impiccandosi in casa con una cintura

18/11/2010 - 7:41

LUNGOMONTE - Si è ucciso un bambino di undici anni e mezzo impiccandosi con una cintura nella cameretta del fratello più piccolo. Si chiamava Filippo, era studente di seconda media; primo della classe, bambino speciale che eccelleva un po’ in tutto.

 

Ieri è tornato a casa e in silenzio, con chissà quale sofferenza repressa e taciuta a tutti, ha pianificato la sua fine. Si è ucciso. Era sciopero e la scuola era finita prima, intorno alle 11. A casa non c’era nessuno. La mamma, Elisabetta, infermiera, e il suo compagno, Andrea, erano al lavoro. E il bambino più piccolo, nato dalla loro unione, era all’asilo. Col papà, Riccardo, si sentiva più volte al giorno e si era sentito al telefono al mattino. Filippo è rientrato, si è chiuso a chiave dentro, ha risposto alla telefonata di controllo della mamma, poi ha scritto un biglietto ai suoi, se lo è messo in tasca ed è andato nella cameretta del fratello. Ha preso una cintura, l’ha stretta attorno al collo, l’ha attaccata alla culla del fratellino e si è lasciato andare a terra, seduto. Si è impiccato così.


Così lo ha trovato il compagno della mamma, che poco prima dell’una ha bussato a lungo alla porta di casa, un terra-tetto, senza ricevere risposta. Poi, intuendo che qualcosa di terribile poteva essere accaduto, ha preso una scala e l’ha attaccata alla facciata ed è entrato in casa forzando la finestra della cameretta, al primo piano. La scoperta del corpo del bambino è stata annunciata da un urlo lacerante che ha richiamato i vicini. L’uomo ha chiesto aiuto, ha telefonato al 118, poi ha liberato Filippo dalla stretta intorno al collo e, sconvolto, ha cercato di rianimarlo, come i soccorritori arrivati poco dopo. Ma non c’è stato nulla da da fare: anche secondo il medico legale, la morte del bambino risalirebbe a più di mezz’ora prima. Eppure Filippo, insieme a due compagni di scuola, aveva progettato una gita in bici: dovevano sentirsi verso le 11.30. Ma il programma era cambiato in corsa, una volta usciti di scuola, perchè la mamma di uno dei due non aveva accordato il permesso. La gita non si faceva più e Andrea, uno dei due amici con cui si era accordato, aveva provato a chiamarlo, per avvisarlo o per decidere per un piano B. Ma Filippo buttava giù il telefono. Rispondeva alle chiamate dell’amico e chiudeva. Un comportamento apparso dapprima incomprensibile, ma fin troppo chiaro dopo, una volta scoperta la disgrazia,

Fonte: Il Tirreno
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19/11/2010 - 15:08

AUTORE:
caterina98

Cari lettori, sappiate che sono una ragazza di 12 anni ero a scuola con filippo ma non in classe sua. Sono comunque rimasta a bocca aperta e con le lacrime sul viso quando ho saputo di questa bruttisima notizia.

19/11/2010 - 8:54

AUTORE:
Ilaria

Effettivamente ho banalizzato.

Sono profondamente addolorata.

Sono mamma e ci sto male.

18/11/2010 - 21:03

AUTORE:
Mina

...è quello che ho provato stamani passando davanti all'edicola, un enorme sgomento e un pensiero commosso ai genitori.
un pensiero subito si è affacciato nella mia mente...la fabbrica dell'infelicità è in grande attività, quando troveremo la forza di fermarci e di puntare i piedi?
cara signora Ilaria che commento inopportuno ha fatto.
quando accadono fatti gravi come questi siamo tutti responsabili, tutti dovremmo riflettere molto e su molte cose.
un abbraccio forte alla famiglia, agli insegnanti, agli amici, agli allenatori e a chiunque abbia conosciuto questo angelo.

18/11/2010 - 15:37

AUTORE:
Migliarineseallestero

Signora Ilaria, non sia banale distribuendo colpe, ma provi a riflettere su quanto afferma Trilussa con il titolo "Paradossi" proprio in questo suo ultimo intervento nella rubrica La Battigia.

18/11/2010 - 9:30

AUTORE:
Ilaria

Mi prendo la responsabilità di quello che voglio scrivere.. Rispettando il diritto a scioperare con tutti i sentimenti. La Scuola dell'obbligo chiude per sciopero una volta a settimana, noi genitori lavoriamo sempre. Siamo agganghiti perchè dobbiamo lasciare i ragazzi soli a giornate, la scuola ci lascia a piedi perchè la situazione è quella che sappiano tutti e che subiamo tutti.
Un cane che si morde la coda.