Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Lascia o raddoppia?
È stato uno dei più famosi programmi televisivi a quiz della Rai, versione italiana del format francese Quitte ou double?, a sua volta derivato dal game show americano The $64,000 Question (che ha le sue radici nel radiofonico Take It or Leave It).
Condotto da Mike Bongiorno, andò in onda con una prima puntata di presentazione 19 novembre 1955 ogni sabato sera, alle ore 21:00, fino all'11 febbraio 1956 e ogni giovedì sera dal 16 febbraio 1956 al 16 luglio 1959, data di sospensione del programma. Lo spostamento dal sabato al giovedì fu richiesto dai gestori dei locali pubblici che avevano visto assottigliarsi gli incassi, proprio per la serata considerata più lucrativa della settimana.
I concorrenti che partecipavano al gioco si presentavano come esperti di un particolare argomento. Si presentavano uno alla volta e giocavano individualmente.
Nel corso della prima serata il concorrente doveva rispondere obbligatoriamente ad otto domande, nel tempo massimo di trenta secondi per ciascuna. Il montepremi iniziale era di 2.500 lire. Ad ogni risposta esatta il montepremi raddoppiava, ma alla prima risposta errata il concorrente era eliminato; in questo caso, se aveva risposto esattamente almeno alle prime cinque domande, portava a casa un gettone di consolazione del valore di 40.000 lire. Se il concorrente rispondeva esattamente a tutte le otto domande, raggiungendo così la quota di 320.000 lire, aveva diritto a ritornare alla settimana successiva.
Al ritorno del concorrente in trasmissione, accompagnato dalla valletta, il conduttore iniziava porgendogli la fatidica domanda: Lascia o raddoppia? Se il concorrente "lasciava" intascava la somma vinta fino a quel momento, altrimenti lo si isolava acusticamente (onde evitare i suggerimenti del pubblico in sala) facendolo entrare in una cabina e gli si faceva indossare una cuffia, attraverso la quale poteva sentire la sola voce del conduttore, che gli parlava da un apposito microfono collegato con un filo alla cuffia stessa. Successivamente, gli veniva posta una domanda singola. Il concorrente aveva un minuto di tempo per rispondere (nelle edizioni successive un minuto e mezzo), scandito da un apposito orologio meccanico e da una musica di sottofondo eseguita da archi molto carica di suspence. Se rispondeva esattamente il suo montepremi raddoppiava e tornava la settimana successiva per ripetere la prassi qui descritta, ma se il concorrente sbagliava la risposta perdeva tutto il suo montepremi, era eliminato dal gioco e vinceva come premio di consolazione una Fiat 600.
Di raddoppio in raddoppio, il premio massimo che il concorrente poteva vincere era di 5.120.000 lire (quindi il concorrente poteva presentarsi al massimo a cinque puntate consecutive). Esclusivamente per la domanda finale il concorrente aveva diritto a portare un esperto in cabina con sé (in questa occasione si usava una cabina più grande, per due persone). La domanda finale era multipla, in genere composta di tre sottodomande. In caso di risposta esatta il concorrente intascava il premio massimo (passando così alla storia del quiz), in caso di risposta errata, il concorrente portava a casa come premio di consolazione un'autovettura Fiat 1200.
Nel 1958 la prova consisteva in tre blocchi di domande ai quali il concorrente doveva rispondere in un minuto e mezzo ciascuno, non cumulabili tra un blocco e un altro.
« Lascia o raddoppia? è stata la TV italiana che nasceva in un Paese che nasceva. C'era lo stesso carico di sogni, di speranze, di buone intenzioni. »