none_o


Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Ripafratta, 12 luglio
none_a
Bagno degli Americani di Tirrenia
none_a
Molina di Quosa, 8 luglio
none_a
Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
none_a
San Giuliano Terme, 30 giugno
none_a
Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
PISA
Intervista a Riccardo Donati, maestro di Cappella della Cattedrale di Pisa

26/11/2010 - 7:56

PISA - Intervista a Riccardo Donati maestro di cappella della Cattedrale di Pisa, una figura importante nel panorama culturale della nostra città e che ha portato alto il nome di Pisa nel mondo.

 

 

 

 

 

 

Intervista di

Giulia Baglini

 

 

 

 Il suo incontro con la musica è stato molto precoce. Come ha iniziato l’attività di musicista?

 

 

Nel 1971, all’età di sei anni, da piccolo chierichetto divento assorto ascoltatore dei suoni prodotti dall’organo della chiesa di Zambra, il paese dove sono cresciuto.

L’organo non era solo uno strumento musicale ma una e vera e propria macchina sonora così affascinante da esercitare su di me la stessa attrazione che potevano avere sugli altri bambini i divertimenti del Luna Park.

 

Il parroco, Don Franco Baggiani, si accorge di questa mia predisposizione dal punto di vista musicale e mi mette a sedere sulla panca a tu per tu con quella macchina magica, facendomi entrare in confidenza con i due manuali a pedaliera intera di cui l’organo era dotato : di lì a poco comincio a suonare senza ancora conoscere la musica scritta, scoperta successivamente con i primi libri di solfeggio.

Nel 1977 la nomina di Don Franco Baggiani a maestro di cappella della Cattedrale di Pisa mi permette di entrare in contatto, come organista, con una realtà musicale ben strutturata e di immergermi in una sorta di bottega dell’arte dove studio e lavoro si mescolano.

Questi due fronti, studio e lavoro, iniziano a mescolarsi ufficialmente dal 1978, quando inizio il mio percorso formativo iscrivendomi all’Istituto Diocesano di Musica sacra di Firenze e continuo a praticare l’attività musicale vera e propria facendo l’organista di chiesa ed esibendomi nei primi concerti.

E’ stato un impatto molto forte e oneroso sotto ogni punto di vista : dividevo lo studio portato verso la crescita formativa con la formazione del repertorio che mi serviva per le esibizioni, erano due grossi macigni da sopportare.

Nel 1989 conseguo il diploma in organo e composizione organistica e nel 1992 vengo nominato dall’Arcivescovo Alessandro Plotti maestro di cappella della cattedrale di Pisa.

 

La sua vita artistica, divisa tra la stagione da organista e quella da maestro di cappella dura da trentatré anni. Se dovesse tracciare una mappa dei sentimenti legati a queste due stagioni cosa evidenzierebbe?

 

Il ricordo della prima stagione della mia vita artistica va al 1989, anno in cui due avvenimenti molto significativi e vicini l’uno all’altro mi segnano per sempre : il diploma in organo, conseguito in giugno, e l’incontro con Giovanni Paolo II, avvenuto nel settembre successivo.

Il Santo Padre, in visita pastorale a Pisa, come molti ricorderanno, ha modo di sussurrarmi da molto vicino parole che porto ancora oggi dentro di me come attenta sentinella del mio operato e che mi hanno riempito di responsabilità : " Mi raccomando … porta in chiesa la musica, come la porti nel cuore …"

La nomina a direttore del coro della cattedrale arriva dopo anni di studio e di lavoro, anni in cui le molte soddisfazioni sono state accompagnate anche da forti delusioni e amarezze, che sono servite a fortificarmi nell’animo e che non hanno mai intaccato la passione con cui ho sempre svolto questo compito.

Ho sempre cercato di considerare l’attività musicale come qualcosa di più di un semplice compito da svolgere con diligenza e questa credo sia la vera sorgente alla quale desidero abbeverarmi.

Il bilancio rimane sempre positivo, nella vita anche ciò che è negativo, preso con le giuste considerazioni, diventa positivo e anche gli errori sono motivo di crescita. In tutti questi anni ne ho viste e ne ho sentite tante. Le cose non proprio positive sono riuscito a trasformarle in positive e a farle diventare strumento di crescita anche dal punto di vista formativo e umano.

Dopo molte peripezie il mio lavoro oggi si svolge ordinatamente, con la tranquillità di sapere che le mie esigenze da musicista sono conformi a quanto mi è richiesto.

 

Il suo operato come maestro di cappella si caratterizza fin da subito per l’introduzione di un’importante innovazione all’interno del coro della Cattedrale.

Fino al 1992 il coro era formato esclusivamente da voci maschili, voci che erano anche anziane.

C’era bisogno di un rinnovamento da un punto di vista del materiale umano e del repertorio.

Per poter cambiare repertorio a un coro di chiesa che lavora da decenni sulla stessa falsa riga è stato necessario attuare delle innovazioni radicali: ho aggiunto quindi le voci femminili e ho svecchiato il coro inserendo elementi più giovani e più ricettivi rispetto a elementi artistici nuovi ed emergenti.

L’introduzione delle voci femminili mi ha permesso di rinnovare il repertorio e questo rinnovamento non è ancora finito perché il repertorio deve vivere come e con il coro, ha bisogno di un’evoluzione , di un’espansione, di un cambiamento. Ogni 4 o 5 anni cerco sempre di cambiare le musiche o di dare perlomeno un indirizzo diverso.

Questo percorso si è completato nel 2004, quando ho inserito ufficialmente le voci femminili nell’organico della cappella musicale, in quanto esistevano dal 1992 ma non avevano ancora una denominazione ufficiale.

Con il termine cappella musicale si identificava ancora il coro maschile, con l’aggiunta della schola cantorum che identificava le voci femminili. Era giusto che anche le voci femminili facessero parte dello stesso organico e fossero messe sullo stesso piano delle voci maschili.

Quest’anno abbiamo concluso quel grande viaggio iniziato nel 1992 istituendo l’associazione Cappella Musicale, che è diventata un organismo a sé stante e che da quest’anno si organizzerà autonomamente dal punto di vista economico e artistico.

 

La sua attività musicale di oggi si svolge su due fronti : la musica liturgica utilizzata in chiesa e i concerti di musica sacra e polifonica che il coro e l’orchestra da lei diretti eseguono anche fuori dalla cattedrale. Molte corrispondenze tra i due registri ma un diverso modus operandi.

La musica utilizzata per la liturgia e l’attività musicale sono vicine ma viaggiano su due binari paralleli. La musica liturgica è il compito principale di questo coro, il coro della cattedrale esiste perché la liturgia ha bisogno della musica. La musica liturgica non può essere utilizzata per sua natura nelle esibizioni, per contro quando facciamo dei concerti utilizziamo della musica polifonica di carattere sacro che di di per sé o in parte non è utilizzata nelle celebrazioni e se è usata lo è con molto tatto, parsimonia e sensibilità.

Quindi, da una parte c’è la musica strettamente legata alla sopravvivenza della liturgia e dall’altra l’attività artistica che cammina parallelamente alla musica liturgica ma non la incontra quasi mai.

Dopo il Concilio Vaticano II e le disposizioni che sono state enunciate riguardo alla liturgia musicale diventa difficile pensare di eseguire una messa per intero durante una celebrazione liturgica.

 

Tra i concerti che ha diretto in giro per il mondo qual è quello che ricorda con maggiore emozione?

Nel giugno del 2007 ho avuto l’onore di dirigere un concerto polifonico presso il Teatro Nazionale di Belgrado : si trattava di una iniziativa patrocinata dalla Presidenza della Repubblica Serba e dall’Ordine dei Cavalieri di Malta.

L’invito ci è stato rivolto direttamente dalla moglie del Presidente della Repubblica Serba, Tadic, in qualità del suo ruolo di responsabile di un’associazione di carattere umanitario.

Era una serata di beneficienza con la presenza di molte autorità e capi di Stato, esibirsi di fronte a quel tipo di platea è stato motivo di grande soddisfazione.

Abbiamo portato canti della tradizione della Chiesa di Roma in un contesto ortodosso e questo è stato molto significativo.

 

Il 18 dicembre la cappella musicale eseguirà il concerto di Natale. Qual è il programma dell’evento?

Ho pensato alla musica popolare europea, volevo riportare all’attenzione generale musiche che oggi è difficile ascoltare e che fanno riferimento alla tradizione e al canto del popolo.

Eseguiremo dei carols inglesi e dei noëls francesi e li metteremo insieme a delle pastorali italiane.

Nello specifico il programma prevede "A Ceremony of Carols" di B. Britten, la "Messe de Minuit" di M. A. Charpentier, scritta sulla base degli antichi noëls francesi e due brani tratti dalla tradizione popolare italiana : "Dormi non piangere" di Licinio Refice e una ninna nanna di Bonaventura Somma.

Ho messo tutto insieme in un concerto solo, per coro e orchestra, facendo risaltare le differenze tra i canti popolari della tradizione europea.

Il brano di Britten sarà accompagnato dall’arpa, uno strumento che di solito si sente pochissimo e che invece avrà un ruolo determinante.

 

Quali sono le iniziative in programma per il 2011?

Attraverso lo strumento dell’associazione ci proporremo per divulgare ancora di più la musica sacra, allestiremo anche un sito Internet e sarà molto interessante portare in giro con il coro o con varie formazioni del coro tutta la tradizione della musica sacra latina.

Inoltre vorrei portare a Pisa Serge Wilfart, studioso che con i suoi corsi di voce e di canto ha introdotto un metodo rivoluzionario di fare musica attraverso il canto, che permette a chi utilizza la voce per motivi artistici di scoprire la propria natura e la propria sensibilità più autentiche e quindi di ottimizzare i risultati del proprio lavoro. Ho presentato ai miei coristi il suo metodo e hanno dimostrato di apprezzarlo, quindi mi piacerebbe molto che venisse di persona a fare uno stage presso l’Auditorium dell’Opera della Primaziale.

 

Quali sono i personaggi legati al mondo della musica che ha avuto modo di incontrare?

Sono stato il primo ad aver portato il pianista Giovanni Allevi a Pisa, permettendogli di suonare nell’ambito della rassegna "Musica sotto la Torre", che si tiene ogni estate nel chiostro del Museo dell’Opera del Duomo.

Ho incontrato anche grandissimi musicisti e direttori d’orchestra, venuti a Pisa grazie al Festival Anima Mundi. Ho conosciuto Riccardo Muti e Zubin Mehta, sono state esperienze bellissime sotto ogni aspetto.

 

LA BIOGRAFIA DI RICCARDO DONATI

Riccardo Donati nasce a Pisa nel 1965.
Segue gli studi di pianoforte e composizione e nel 1989 si diploma sotto la guida di Elisa Luzi in organo e composizione organistica con il massimo dei voti presso il Conservatorio "L. Cherubini" di Firenze.

Nel 1978 all'età di 13 anni è chiamato alla Cattedrale di Pisa come secondo organista; nel 1980 in seguito alla costruzione del nuovo grande organo "Mascioni" a 4 manuali, diviene primo organista.

Dal 1987 al 1990 segue i corsi di perfezionamento in direzione corale organizzati dall'Associazione Italiana S. Cecilia con i maestri Luigi Toya, Walter Marzilli e musicologia liturgica con Don Valentino Donella, continua l'approfondimento dello studio della musica corale con i maestri Giovanni Acciai per la musica rinascimentale e Pier Paolo Scattolin per il periodo I novecento e contemporaneo.

Frequenta i corsi di perfezionamento di organo, in Arenzano (GE) tenuti dal M Giancarlo Parodi, sul tema "C. Franck e il Romanticismo organistico europeo". Si perfeziona in direzione d'orchestra attraverso i corsi organizzati dalla Florence Sinphonietta seguito dal maestro Piero Bellugi.

Dal 1992 è il Maestro di Cappella della Cattedrale di Pisa dove ogni Domenica dirige i brani musicali durante le funzioni liturgiche. Esegue concerti in tutta Italia sia come organista solista sia come accompagnatore di gruppi da camera al cembalo.

Collabora con importanti Enti Musicali come il "Maggio Musicale Fiorentino" dove ha eseguito sotto la direzione di Zoltan Pesko, l'oratorio per soli, coro, orchestra e organo obbligato, "Job" di Luigi Dallapiccola.

Dal 1997 al 2000 ha partecipato con la Cappella musicale ai concorsi corali di Tortona (premio speciale della giuria) Città di La Spezia (I premio) Concorso Internazionale di Verona (I premio) Città di Vittorio Veneto (II premio avendo ritenuto la giuria di non assegnare il I premio) vince il premio speciale come migliore direttore di tutta la competizione.

Dal 2001, in eseguito alla nascita del festival internazionale di musica sacra di Pisa ha il privilegio di eseguire con la Cappella musicale il concerto di apertura.

Con la Cappella musicale ha eseguito concerti in Inghilterra, Francia e Germania riscuotendo lusinghieri consensi da parte del pubblico e dalla critica giornalistica.

Ha inciso all'organo "Mascioni" della Cattedrale di Pisa, per l'Opera della Primaziale Pisana, un compact disc con le musiche di Cèsar Franck e alcune tra le più note pastorali per organo.
E' stato invitato a tenere un concerto polifonico nel Teatro Nazionale di Belgrado sotto il patrocinio della Presidenza della Repubblica Serba e l'ordine dei Cavalieri di Malta con la presenza di numerose autorità civili e religiose.

E' membro della Commissione Diocesana di Musica Sacra e consigliere dell'Associazione Italiana Organisti di Chiesa (AIOC).

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri