Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
“HONOUR” ENVELOPES
A. F. W. 3078
Ci sono tantissime collezioni che raccolgono intorno a loro un fascino particolare che soltanto gli appassionati di quello specifico settore sanno, purtroppo, apprezzare.
In questi ultimi anni, anche in Italia hanno assunto sempre maggiore interesse le cosiddette “WAR COVERS” e le “WARTIME MAIL”, la corrispondenza militare inglese nel periodo della I e II guerra mondiale, con particolare riferimento a quelle buste e lettere chiamate “Honour”.
“Honour” perché sulla busta era riportata una dichiarazione di “onorabilità”
che lo scrivente firmava, per certificare che gli argomenti trattati si riferivano esclusivamente a questioni private: “I certify on my honour that the contents of this envelope refer to nothing but private and family matters”.
Queste buste avevano inoltre una “NOTA” in cui si specificava che le buste non avevano bisogno di essere verificate dalla censura a livello di Reggimento, la responsabilità di esaminare il contenuto era demandato alla Base: “Correspondence in this envelope need not be censored Regimentally. The contents are liable to examination at the Base”.
Vi si trovava anche l’avvertimento di non usare la busta per invio di denaro o di oggetti di valore, in tal caso non sarebbe stata accettata per la registrazione: “This envelope must not be used for coin or valuables. It cannot be accepted for registration.”
L’ultima specifica riguarda il numero di lettere che potevano essere spedite nella busta, scritte dalla stessa persona, inizialmente era riportato: “Several letters may be forwarded in this Cover, but these must be all from the same writer. The Cover should be addressed in such case to the Base Censor.”.
Durante la seconda Guerra Mondiale viene modificato e limitato il numero concesso e portato fino ad un massimo di tre lettere:
“Up to three letters may be forwarded …………..”.
Di queste buste, ve ne sono alcune che riportano tutte le scritte tradotte in lingue locali a seconda del continente in cui operavano le forze inglesi, avendo molti reggimenti composti da soldati indiani, pakistani o arabi. Alcune sono in Roman Urdu, in Hindi, in Afrikaans e in Arabo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti d’America introdussero dal 1942 una busta molto simile a quella inglese, chiamata: “Soldier’s Letter - Blue Envelope”. Anche su queste buste sono riportati avvertimenti, quali quello di non inserire denaro o la dichiarazione che il contenuto delle lettere riguarda esclusivamente questioni personali o familiari.
Vi è un secondo tipo “Blue Envelope Mail – Army of the United States” diverso per colore ed impostazione grafica.
World War I
Durante la I Guerra Mondiale questo tipo di buste con la scritta “ON ACTIVE SERVICE”, di produzione inglese, è stato usato solo dalle Forze Inglesi e Canadesi (fig.3) e sono tutte designate dalla sigla A.F.W. 3078.
Questo tipo di corrispondenza è stato usato durante la Ia Guerra anche dalla AIR FORCE e dalla NAVY.
Della busta “ON ACTIVE SERVICE” della Ia guerra mondiale ve ne sono
vari tipi base; la prima busta, datata intorno al 1915 (fig.1), delle dimensioni di 172x102 mm. con l’attestato di “onorabilità” sul retro (fig.1retro), “NOTE” sotto “On Active Service” e in alto a destra A.F.W. 3078, è prodotta dal Governo o dall’Esercito, la carta è verde con le scritte in nero.
Il secondo tipo, 1917 circa (fig.2), ha dimensioni maggiori 152x102 mm., l’attestato di “onorabilità” è riportato non più sul retro, ma sul fronte della busta sulla sinistra sotto “NOTE”, in alto a destra [ Crown Copyright Reserved], in alto a sinistra A.F.W. 3078, il colore della carta e delle scritte è lo stesso della prima busta.
Del secondo tipo, ve ne sono anche altri usati dalle Forze Armate in India e
Pakistan, con le indicazioni riportate in lingua Hindi, Sanskrit o Marathi, per le truppe locali (fig.4 e fig.5).
Il terzo tipo (fig.6), è simile al secondo, ma sono aggiunti alcuni avvertimenti “COIN OR ARTICLES OF VALUE SHOULD NOT BE SENT….” “di non mettere denaro o articoli di valore all’interno della busta da spedire”.
Tale comunicazione è riportata sotto la scritta “On Active Service”.
Successivamente alcune tipografie private iniziarono a stampare un nuovo
tipo di busta “ACTIVE SERVICE” senza “ON” (fig.7). Le dimensioni rimangono le stesse 152x102 mm., ma cambia la rappresentazione grafica del frontespizio della busta, diviso in quattro spazi da una doppia croce di colore verde + . In alto a sinistra A.F.W. 3078 e ACTIVE, in alto a destra SERVICE e [Crown Copyright Reserved ]; a sinistra, divieto di inserire denaro, NOTE e l’attestato di onorabilità; a destra, la comunicazione, su quattro linee, [Several letters may be forwarded in this cover ………] “nella busta possono essere inserite più lettere” e l’indirizzo “Address”.
La busta è di color pelle di camoscio anziché verde e le scritte sono in verde anziché in nero.
Alcune delle sigle delle tipografie che hanno stampato buste, sono:
F.A. & Co., Ltd. T.B. & Co., Ltd. J.D. & CO. M. & S., LTD. M. & S., LTD.
Diversa dalle precedenti è la busta di color bianco prodotta da V.& G. Alex, in cui la dicitura “Several.......” è tra parentesi tonda “(“ anziché quadra “[“, con la scritta “I certify….” su quattro linee anziché tre, le dimensioni sono 146x116 mm. (fig.8).
Di particolare interesse una busta con una sovrascritta “POST CARD” e
disegni di colore viola-seppia che doveva servire per inviare “cartoline
postali o fotografie??” (fig.9).
Durante la prima Guerra Mondiale sono state stampate buste con la scritta
“ON ACTIVE SERVICE” che facevano riferimento a organizzazioni religiose a favore dei soldati; ecco allora la “CHURCH ARMY” (fig.10) o la “Y.M.C.A.” (YONG MEN’S CRISTIAN ASSOCIATION) (fig.11).