Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
È pazzesca la raccolta differenziata. Ma è necessaria.
Fissando un foglio di carta alimentare sbotto: la raccolta differenziata è pazzesca! Pazzesca, ma necessaria. Dio mio, cosa faccio? Lo appallottolo e lo butto nel sacco grigio dell’indifferenziato o tolgo il sottile strato di cellophane e separo la carta? Mi guardo intorno, per fortuna non c’è nessuno che possa rinfacciarmi di aver perso la pazienza e pronunciato una frase contraria alle mie idee di ambientalista. Ho letto il libro di Guido Viale "La civiltà del riuso" e ho finalmente capito i principi di una corretta gestione dei rifiuti: primo, ridurre (soprattutto imballaggi e articoli usa e getta); secondo, riciclare i materiali di cui sono composti i rifiuti; terzo, recuperare energia da ciò che si può recuperare. Le famose 3 R: Riduzione, Riciclo, Riuso. E quarto, smaltire in discarica solo ciò che avanza. Elementare, no? Non sempre, perché questi principi si scontrano con le gestioni dei vari soggetti responsabili del servizio. E poi negli ultimi 15 anni la produzione di rifiuti in Toscana è aumentata ad un ritmo annuo di circa 100 mila tonnellate, ogni anno più di 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono in discariche o inceneritori. E il presidente toscano Enrico Rossi ha detto: "quando il governo ha chiesto l'aiuto delle altre Regioni a risolvere i problemi di Napoli, mi è venuto spontaneo dire di sì". Si tratta di 150 tonnellate al giorno per un mese, per un totale di 4.500 tonnellate. Finalmente domenica il foglietto viene recuperato e infilato nel grande sacco marrone della raccolta differenziata della carta. Oggi che ho più tempo, un rifiuto differenziato tira l’altro e teoria e pratica vanno d’accordo. Ma la pratica racconta una piccola epopea quotidiana da quando è iniziato il porta a porta nel centro di San Giuliano e dal 29 novembre esteso nelle frazioni di Arena Metato, Madonna dell’Acqua e Sant’Andrea in Pescaiola, "6000 porte in più" è lo slogan scelto. Dice bene l’assessore Verdianelli: "Quasi tutti i rifiuti che produciamo possono essere recuperati e riutilizzati. In questo i rifiuti diventano risorse. Separare i rifiuti per categoria e gettarli via correttamente contribuisce in maniera efficace al loro recupero e alla salvaguardia dell'ambiente". Facile, no? Non tanto. Finché si tratta di distinguere i giornali dalle bottiglie va bene. Ma l’altro giorno chiedevo ai contenitori unti e bisunti delle pizze: volete andare nella carta o nell’indifferenziato? Silenzio. Beh, li ho ripuliti alla meglio dalle mozzarelle appiccicate sui coperchi e poi via al recupero dei cartoni. Temo di aver sbagliato, ma era l’unico sacco grande in cui entravano. Ci hanno scambiato tutti per intellettuali distribuendo i sacchi grandi per la carta e quelli piccoli per il resto? I contenitori e i sacchetti sono stati distribuiti gratuitamente a domicilio; nelle nostre case abbiamo fatto spazio ai sacchetti grigi per il non riciclabile, a una pattumiera in abbinamento con i sacchettini biologici trasparenti per l’organico e un saccone di carta per carta e cartoni. Per vetro, plastiche, tetrapak, barattoli in metallo, scatolette, buste in plastica multi materiale, vaschette alimenti, ecc. bisogna però raggiungere la campana azzurra filo strada. E a questo, per fortuna, ci pensa mia figlia Laura. La raccolta differenziata comporta la rimozione dalle strade dei cassonetti per i rifiuti indifferenziati. Panico totale! Ma è dimostrato che il sistema industriale dei grandi mezzi e cassonetti aumenta costantemente la produzione di rifiuti e la raccolta differenziata rimane a livelli troppo bassi. Quindi la soluzione sarebbe un sistema di raccolta a domicilio integrale, senza cassonetti per nessuna tipologia di rifiuto filo strada. E per i rifiuti ingombranti (mobili, elettrodomestici, computer, tv, ecc.) non rimane che telefonare a Geofor o conferirli nell’isola ecologica di Ghezzano. Qualche giovedì fa il mio amico Alessio Ciacci, assessore all’ambiente a Capannori, è stato invitato ad "Annozero" e, con il volto sorridente, ha risposto a Santoro che gli ha chiesto il dato raggiunto nella raccolta differenziata: "l’85%! Capannori è il primo comune che ha aderito alla Strategia rifiuti zero". Gli occhiali di Alessio hanno visto giusto: "Il risparmio, nel solo 2009 è stato pari a € 2.134.901, utilizzato per l’acquisto dei materiali per le famiglie, nuove assunzioni, nuovi mezzi e campagna informativa". Allora ha ragione Andrea Corti, altro mio caro amico e consigliere provinciale pisano, a chiedere che nei documenti di pianificazione sia fissato "per gli enti locali il raggiungimento entro il 2011 del 65% di raccolta differenziata e la riduzione del 15% della produzione dei rifiuti", come stabiliscono le normative. Sia Alessio che Andrea pensano che il sistema più equo sia quello della tariffazione puntuale. Ognuno dovrebbe pagare per i rifiuti che realmente produce. Sarebbe opportuno che le Amministrazioni comunali sostenessero questa richiesta che sarà attivata in via sperimentale nel Comune di Capannori dal prossimo anno e in via definitiva nel 2012. Anche perché è duro continuare a differenziare senza un obiettivo preciso e sostenuti solo dalla convinzione che si tratta di una necessità. Questa plastica con il cartoncino dentro dove la butto? Ah sì, devo togliere il cartoncino e via… in due sacchi diversi! Senza nessun rimpianto per la raccolta generalista, ma quando c’era lo "spazzino" almeno sapevamo con chi scherzare!
Post Scriptum. Grazie a Alessio Ciacci e Andrea Corti per i consigli utilissimi che mi hanno dato. Grazie a Francesco Verdianelli per la disponibilità e le informazioni che mi ha inviato. Grazie a Ilaria Ferrara che mi ha fornito lo spunto per scrivere queste note facendomi rileggere con più attenzione un bell’articolo di Rina Gagliardi, giornalista pisana, scomparsa nel giugno scorso. Sotto c’è la mia firma, ma così spero di aver pagato almeno una parte dei miei debiti culturali.
Ovidio Della Croce