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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
FINALMENTE DOMENICA!
di Ovidio Della Croce
E' pazzesca la raccolta differenziata. Ma è necessaria

5/12/2010 - 8:28

È pazzesca la raccolta differenziata. Ma è necessaria.

 

Fissando un foglio di carta alimentare sbotto: la raccolta differenziata è pazzesca! Pazzesca, ma necessaria. Dio mio, cosa faccio? Lo appallottolo e lo butto nel sacco grigio dell’indifferenziato o tolgo il sottile strato di cellophane e separo la carta? Mi guardo intorno, per fortuna non c’è nessuno che possa rinfacciarmi di aver perso la pazienza e pronunciato una frase contraria alle mie idee di ambientalista. Ho letto il libro di Guido Viale "La civiltà del riuso" e ho finalmente capito i principi di una corretta gestione dei rifiuti: primo, ridurre (soprattutto imballaggi e articoli usa e getta); secondo, riciclare i materiali di cui sono composti i rifiuti; terzo, recuperare energia da ciò che si può recuperare. Le famose 3 R: Riduzione, Riciclo, Riuso. E quarto, smaltire in discarica solo ciò che avanza. Elementare, no? Non sempre, perché questi principi si scontrano con le gestioni dei vari soggetti responsabili del servizio. E poi negli ultimi 15 anni la produzione di rifiuti in Toscana è aumentata ad un ritmo annuo di circa 100 mila tonnellate, ogni anno più di 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono in discariche o inceneritori. E il presidente toscano Enrico Rossi ha detto: "quando il governo ha chiesto l'aiuto delle altre Regioni a risolvere i problemi di Napoli, mi è venuto spontaneo dire di sì". Si tratta di 150 tonnellate al giorno per un mese, per un totale di 4.500 tonnellate.

 

Finalmente domenica il foglietto viene recuperato e infilato nel grande sacco marrone della raccolta differenziata della carta. Oggi che ho più tempo, un rifiuto differenziato tira l’altro e teoria e pratica vanno d’accordo. Ma la pratica racconta una piccola epopea quotidiana da quando è iniziato il porta a porta nel centro di San Giuliano e dal 29 novembre esteso nelle frazioni di Arena Metato, Madonna dell’Acqua e Sant’Andrea in Pescaiola, "6000 porte in più" è lo slogan scelto.

 

Dice bene l’assessore Verdianelli: "Quasi tutti i rifiuti che produciamo possono essere recuperati e riutilizzati. In questo i rifiuti diventano risorse. Separare i rifiuti per categoria e gettarli via correttamente contribuisce in maniera efficace al loro recupero e alla salvaguardia dell'ambiente". Facile, no? Non tanto. Finché si tratta di distinguere i giornali dalle bottiglie va bene. Ma l’altro giorno chiedevo ai contenitori unti e bisunti delle pizze: volete andare nella carta o nell’indifferenziato? Silenzio. Beh, li ho ripuliti alla meglio dalle mozzarelle appiccicate sui coperchi e poi via al recupero dei cartoni. Temo di aver sbagliato, ma era l’unico sacco grande in cui entravano. Ci hanno scambiato tutti per intellettuali distribuendo i sacchi grandi per la carta e quelli piccoli per il resto?

I contenitori e i sacchetti sono stati distribuiti gratuitamente a domicilio; nelle nostre case abbiamo fatto spazio ai sacchetti grigi per il non riciclabile, a una pattumiera in abbinamento con i sacchettini biologici trasparenti per l’organico e un saccone di carta per carta e cartoni. Per vetro, plastiche, tetrapak, barattoli in metallo, scatolette, buste in plastica multi materiale, vaschette alimenti, ecc. bisogna però raggiungere la campana azzurra filo strada. E a questo, per fortuna, ci pensa mia figlia Laura.

 

La raccolta differenziata comporta la rimozione dalle strade dei cassonetti per i rifiuti indifferenziati. Panico totale! Ma è dimostrato che il sistema industriale dei grandi mezzi e cassonetti aumenta costantemente la produzione di rifiuti e la raccolta differenziata rimane a livelli troppo bassi. Quindi la soluzione sarebbe un sistema di raccolta a domicilio integrale, senza cassonetti per nessuna tipologia di rifiuto filo strada. E per i rifiuti ingombranti (mobili, elettrodomestici, computer, tv, ecc.) non rimane che telefonare a Geofor o conferirli nell’isola ecologica di Ghezzano. 

 

Qualche giovedì fa il mio amico Alessio Ciacci, assessore all’ambiente a Capannori, è stato invitato ad "Annozero" e, con il volto sorridente, ha risposto a Santoro che gli ha chiesto il dato raggiunto nella raccolta differenziata: "l’85%! Capannori è il primo comune che ha aderito alla Strategia rifiuti zero". Gli occhiali di Alessio hanno visto giusto: "Il risparmio, nel solo 2009 è stato pari a € 2.134.901, utilizzato per l’acquisto dei materiali per le famiglie, nuove assunzioni, nuovi mezzi e campagna informativa". Allora ha ragione Andrea Corti, altro mio caro amico e consigliere provinciale pisano, a chiedere che nei documenti di pianificazione sia fissato "per gli enti locali il raggiungimento entro il 2011 del 65% di raccolta differenziata e la riduzione del 15% della produzione dei rifiuti", come stabiliscono le normative.

 

Sia Alessio che Andrea pensano che il sistema più equo sia quello della tariffazione puntuale. Ognuno dovrebbe pagare per i rifiuti che realmente produce. Sarebbe opportuno che le Amministrazioni comunali sostenessero questa richiesta che sarà attivata in via sperimentale nel Comune di Capannori dal prossimo anno e in via definitiva nel 2012. Anche perché è duro continuare a differenziare senza un obiettivo preciso e sostenuti solo dalla convinzione che si tratta di una necessità.

Questa plastica con il cartoncino dentro dove la butto? Ah sì, devo togliere il cartoncino e via… in due sacchi diversi! Senza nessun rimpianto per la raccolta generalista, ma quando c’era lo "spazzino" almeno sapevamo con chi scherzare!

 

Post Scriptum.

 

Grazie a Alessio Ciacci e Andrea Corti per i consigli utilissimi che mi hanno dato. Grazie a Francesco Verdianelli per la disponibilità e le informazioni che mi ha inviato. Grazie a Ilaria Ferrara che mi ha fornito lo spunto per scrivere queste note facendomi rileggere con più attenzione un bell’articolo di Rina Gagliardi, giornalista pisana, scomparsa nel giugno scorso. Sotto c’è la mia firma, ma così spero di aver pagato almeno una parte dei miei debiti culturali.

Ovidio Della Croce

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7/12/2010 - 9:12

AUTORE:
Bruno Baglini

Il Comune di S.Giuliano Terme arrivò un anno prima del Comune di Vecchiano a dare un servizio utile alla popolazione con la raccolta differenziata del solo vetro ed io approfittavo di quel grande piazzale li davanti il "gatto rosso" in Albavola, depositavo le mie bottiglie ormai vuote ed insevibili, prendevo un bel ponce al bar e proseguivo per la stazione FS di S.Rossore dove prestavo servizio ed ero in sintonia con i cambiamenti progressivi di questo mondo.

A distanza di 20 anni ho visto persone (per fortuna poche) "differenti ed indifferenti alla differenziata"

Quando fu estesa a tutto il Comune di Vecchiano la raccolta differenziata porta a porta i duri ed impuri che non avevano "mai" fatto differenze fra una bottiglia vuota ed una scodella di pastasciutta avanzata, continuarono a mettere tutto in un sacchettone ed andando a Pisa si fermavano nel grande piazzale da Ugo sul ponte o al "gatto rosso" e regalavano al vicino Comune di S.Giuliano il loro sacchettone puzzolente, ora i poveracci sono costretti ad arrivare fino a Pisa per trovare il loro comodo cassonetto ed i più citrulli per non sentire il puzzo mettono il loro troiaio sopra al portapacchi che inesorabilmete con l'aumento della velocità gli va a caprioli nella fossa e resta li nei secoli a venire (non ho mai visto una bottiglia di vetro marcire) ed anche chi la mette nel bagagliaio posteriore molte volte la ritrova li quando ritorna da una giornata di lavoro e...dall'odorino lo sente subito che..ma siccome è un imperterrito citrullo/a continua-continua.
Lasciarlo davanti casa dentro un comodo contenitore anti gatto/cane e con la "tassa" che paghi inesorabilmente anche se porti il tu "regalo" in trasferta: forse ti scomoda di più?

Altri che non chiamo furbetti come non chiamo uomini d'onore i mafiosi: portano dietro i loro scarti ed immondizia e la lasciano nelle piazzole della superstrada se sono diretti a Viareggio ed altri ancora con la scusa di portare il cane a fare una cacatina al mare, cacano il loro sacchettone nei rimanenti cassonetti vicino alle Oasi di Marina di Vecchiano.
Ora se i nostri Comuni vicini si adeguano e tolgono tutti gli obsoleti cassonetti a quei "furbetti all'incontrario" non resta che la via di Napoli.

6/12/2010 - 9:20

AUTORE:
luisa

Da una settimana dall'inizio del nuovo servizio non sono stati ancora rimossi i vecchi cassonetti e stamani alle 8 c'era il camion che gli svuotava.
Non ha senso fare il porta a porta e poi lasciare i cassonetti, è un doppio lavoro per gli operatori e un maggior costo per noi cittadini

6/12/2010 - 7:03

AUTORE:
laura

Quando ancora qui a Novara esistevano le campane per la raccolta differenziata (consigliata ma non ancora obbligatoria) ero fra i pochi che, sacchetto alla mano, puntualmente scaricavano nelle bocche rotonde bottiglie di vetro, le lattine della pappa del cane e tutta la plastica che mi capitava per casa. La carta allora si portava direttamente all'isola ecologica. Ora il servizio è completamente organizzato a domicilio, tranne per rifiuti particolari che ancora devono essere portati all'isola ecologica. Ma a scuola!!!! Il panico scatta nell'intervallo, quando devi rincorrere i piccolini di prima e spiegare loro che la carta della merendina (plastica) non va buttata insieme alla buccia della banana, o che l'alluminio in cui la mamma premurosa ha avvolto il panino non deve essere appallottolato insieme al tovagliolo di carta, ma separato. Poi ci sono i soliti bulletti che lo fanno apposta: allora mi sento un po' carabiniere e li inseguo con aria minacciosa chiedendo: "Dove va messa la carta?". Devo dire che la nostra scuola e la nostra città sono abbastanza virtuose e quando vedo i cumuli di spazzatura a Napoli penso a Saviano e a come anche in questo la criminalità organizzata ci toglie la vita. Ma ci vorrà del tempo perchè la coscienza civica si attivi, del tempo per arrivare al livello di quella signora tedesca che, più di trenta anni fa, quando, ragazzina, buttai una carta di caramella per terra, la raccolse e me la restituì dicendo "Credo che le sia caduto qualcosa."

5/12/2010 - 22:38

AUTORE:
sabrina

Grazie Ovidio per aver affrontato questo argomento.
Ci credo, ci ho sempre creduto, nella raccolta differenziata e ancor di più nel servizio porta a porta, perché penso che sia un fatto culturale e educativo a cui nessuno ormai possa e debba più rinunciare. Fare raccolta differenziate induce a pensare prima di agire e quindi anche quello che fino a ieri era il banale gesto di gettare via un rifiuto oggi non lo è più, ma diventa una decisione pensata. Non è facile fare la raccolta differenziata, non lo è per chi da sempre appunto ha pensato che la pattumiera e i cassonetti fossero il massimo per lo smaltimento di rifiuti, non lo è per chi oggi si approccia a questa pratica con occhi di ragazzo, non lo è per chi magari abita in appartamento e non ha spazio esterno, non lo è per chi dura fatica a cambiare abitudini radicate. In questo senso alcune persone dovrebbero essere aiutate, magari chi vive solo, anziano, in appartamento, dovrebbe poter avere la possibilità di farsi dare una mano da qualcuno messo a disposizione dal comune o comunque da chi gestisce il servizio. Perché la raccolta differenziata è una pratica molto esigente. Da noi utenti esige serietà, precisione, puntualità, e lo stesso esige da chi il servizio lo fornisce. E’ un meccanismo sincronizzato è non bisogna sgarrare, né noi, né loro, se vogliamo che funzioni.
D’altra parte, la raccolta differenziata porta a porta è anche molto comoda; metti il tuo sacchetto fuori della porta prima di andare al lavoro e quando rientri non c’è più, non vi sembra bello questo?
Non so a voi che effetto faccia, ma quando la mattina, dopo aver lasciato il sacchetto o il bidoncino fuori dal cancello, percorro la mia strada e mi rendo conto che anche gli altri hanno fatto lo stesso, a me sembra di vivere in un paese più civile.