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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
CURIOCHITA'
di u.m. e Vari
Le "cee" sì, le "cee" no!

6/12/2010 - 22:05

Viareggio, 8 febbraio 1748

 

Offizio sopra la Foce, gli Anziani:

 

“qualsivoglia persona di qualsivoglia sorte o condizione si sia che in avvenire non ardisca in alcun modo pescare, o far pescare nella fossa  Burlamacca, che va in mare, né dal mare di là dal ponte, né di giorno né di notte anguille cieche, né ad altre pesche, né pescarvi in qualsivoglia maniera né tirare con archibugio a pesci in detta fossa e ciò sotto pena di scudi 3”

 

Non sempre però tutto andava per il verso giusto e all’inizio del 1760, il 13 gennaio, il Capitano di Viareggio avvertiva gli Anziani, in mancanza di Conservatori, dei tumulti provocati dai viareggini per protestare contro il divieto.

Il bando venne ugualmente rinnovato, ma la pesca delle cee aveva carattere troppo popolare, e nessuno, anche al rischio di gravi penali, intendeva rinunciarvi.

Si scelse allora una linea  più morbida e l’Offizio, su richiesta dal Proventuale, decise il 23 novembre 1765  che fosse lecito a tutti:

 

“di potere liberamente pescare nella fossa Burlamacca le anguille dette ciecoline con gli stacci e non altrimenti, con condizione però, che ciascheduna persona, sì uomo, che donna, che pescare vi vorrà deve avere in stampa la licenza del proventuale della  Burlamacca, previo il pagamento per quella, di una lira di bolognini dieci allo stesso proventuale”.

 

Archivio storico Lucca, Maona, 16, part.I e II

 

La foto di apertura è una pianta della Foce del Burlamacca nel 1781 con i suoi moli avanzanti in quasi duecento anni.

 

Si notano alcuni particolari interessanti:

 

1) la parte più vicina alla linea di costa è quella costruita nel '600 che anticipa di 4 secoli la giusta posizione dei moli, che devono essere rivolti a ponente per evitare l'insabbiatura della foce;

 

2) la parte intermedia, eretta agli inizi del '700, cambia completamente le regole essendo posizionata perpendicolare alla costa,

 

3) mentre la parte terminale, fine '700, stravolge la concezione primitiva mettendo la foce a levante e, inspiegabilmente, verso la corrente marina portatrice di detriti.

 

Come al solito mi piace coinvolgervi nelle mie ricerche e vi lascio quindi scoprire quale sia il particolare più interessante della mappa!

 

 

 

 

Fonte: Corrado Benzio: “ Viareggio, storia di un territorio, le marine lucchesi tra XV e XIX sec.”
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10/12/2010 - 20:02

AUTORE:
amilcare

Trovate di sottobanco da un pescatore di frodo a marina di Pisa, comprate mezzo kilo e mangiate tutte io in bianco con burro e salvia perchè a mia moglie fanno senso.
350 euri !!!! ma spesi bene !!!