Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
L'alba spina dei romani ha ispirato agli inglesi una leggenda che ha per protagonista Giuseppe d'Arimatea, colui che aveva chiesto ad Erode il corpo di Gesù per seppellirlo.
Era stato lui che aveva raccolto il sangue del Cristo crocifisso nel calice servito per l'ultima cena: il Santo Graal. Partito poi per la Britannia, piantò il suo bastone a Glastonbury, dove sbarcò, e dal bastone nacque un biancospino. Accanto ad esso Giuseppe costruì la prima chiesa d’Inghilterra.
Da quel momento la pianta fiorì ogni anno per la vigilia di Natale e un suo ramo fiorito veniva portato al re e alla regina d’Inghilterra.
Quell’arbusto miracoloso venne sradicato nel 1649 dai puritani di Cromwell.
Quel biancospino rappresentava la Vergine dai sette dolori perché si diceva che i fiori erano bianchi come la sua Immacolata Concezione, gli stami rossi come le gocce di sangue del Cristo e i rami spinosi che erano serviti per la corona.
Queste consacrazioni di alberi, fiori, animali e Natura in genere ,che ora sono attributi ai nostri santi, sono cristianizzazioni di tradizioni pagane (esempio noto è Mons Jovis- monte di giove- cambiato in Montecristo).
In effetti il biancospino era dedicato dai romani a Maia, dea della purificazione ed anche a Flora, dea della primavera, quindi facile spostare le attribuzioni per e alla Madonna.
Il suo nome scientifico è Crataegus oxyacantha, derivato dalle parole greche kratos (forza e durezza del suo legno), da oxus (aguzzo) e anthos (fiore).
Oh! Valentino vestito di nuovo,
come le brocche dei biancospini!
Chi non si ricorda questo incipit della famosa melanconica poesia di Giovanni Pascoli': Valentino?
e chi non avrà mai, anche se minimamente, pensato che il Poeta si fosse sbagliato a scrivere brocche al posto di bacche?
Guardate la forma del rosso frutto!