Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
*A Coltano (Pisa) la Polizia Provinciale coglie in flagrante tre uomini
intenti ad abbandonare, scaricandole da un camion,
14 lastre (25 mq) di eternit (materiale contenente amianto).
Rischiano la confisca del mezzo, l’arresto fino a 4 anni e un’ammenda fino a 52mila euro.*
PISA PROVINCIA - Continua con particolare intensità l’attività di controllo del territorio da parte della Polizia Provinciale di Pisa, con speciale attenzione alla vigilanza sui comportamenti a rischio in termini di incolumità pubblica, ad esempio i reati contro l’ambiente.
Nei giorni scorsi, in un punto delle campagne attorno a Coltano (nel comune di Pisa), a seguito di ripetuti controlli svolti nei mesi precedenti, culminati in uno specifico appostamento, gli agenti hanno colto in flagrante tre operatori di un’impresa edile – T.F. di 36 anni, residente a Livorno (titolare dell’impresa, che porta il suo stesso nome), e due suoi collaboratori: A.F. (di 46 anni) e P.A. (di 43 anni), entrambi residenti a Pisa - intenti ad abbandonare nell’ambiente rifiuti pericolosi, a fini di smaltimento, con l’ausilio del piano posteriore ribaltabile di un camion appositamente attrezzato.
Nello specifico si tratta di 14 lastre (pari a circa 25 mq) di eternit (materiale in cui sono presenti elevatissime percentuale di amianto): una circostanza tanto più pericolosa in quanto le lastre, avendo i bordi deteriorati, stavano già dando luogo a dispersione di proprie particelle.
Il camion è stato sequestrato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria; i tre uomini sono stati denunciati a piede libero: ora, oltre alla confisca del mezzo, rischiano l’arresto fino a quattro anni e un’ammenda fino a 52mila euro.