Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
L'Occhio di Santa Lucia
L'Astrea rugosa è chiamata anche trottola rugosa per la sua conchiglia grande a forma di trottola. L'opercolo calcareo di questa specie è chiamato occhio di Santa Lucia ed è sempre stato ritenuto un portafortuna.
Il mollusco gasteropode vive su fondali rocciosi, dove si nutre di alghe. E' proprio l'opercolo che ha reso famoso e quindi molto ricercato il nostro soggetto.
L'occhio ha una colorazione intensa e molto bella che può variare dall'arancio, al rossiccio, al bruno; la forma è tondeggiante-ellittica, spiralata piatta e bianca nel lato unito all'animale, convessa e colorata quella esterna.
Da sempre l'occhio di Santa Lucia ha trovato impiego in gioielleria e bigiotteria nella realizzazione di deliziosi "gioielli marini" come ciondoli, orecchini, anelli, spille, gemelli ecc. Fino a qualche decennio fa veniva pescato casualmente dai pescatori nelle cui reti rimaneva impigliato. L'avvento dei respiratori autonomi ad aria compressa, e comunque l'aumento dei subacquei anche apneisti, ha permesso a molti di scendere nel suo ambiente naturale e ne ha permesso così una più facile cattura, nonostante una buona mimetizzazione esterna (con alghe ed altri organismi) della conchiglia. In molte zone ove il mollusco era comune, è divenuto adesso assai raro e di piccole dimensioni.
Eppure esiste un modo, innocuo, per soddisfare le richieste di mercato e la vanità femminile: il metodo è molto semplice, basta comprendere che anche "l'Astraea rugosa" è predata dai nemici naturali che si cibano del mollusco lasciando sul fondo la conchiglia e l'opercolo, di conseguenza è sufficiente raccogliere l'occhio vagante, alcune volte portato dalle onde fino a riva; molti opercoli, quando è deteriorata la parte colorata, vengono montati mostrando la spirale bianca, con un effetto ancora gradevole.
Santa Lucia è nota anche come protettrice della vista, probabilmente ciò dipende dall’etimologia del suo nome che deriva dal latino lux ovvero luce.
Intorno al mito della Santa ed al suo legame con “gli occhi” sono fiorite diverse leggende.
Un racconto della tradizione vuole che la giovane Lucia avrebbe fatto invaghire un uomo incantandolo con la bellezza dei suoi occhi.
L’innamorato, “vittima dello sguardo della Santa” li avrebbe domandati in dono.
Qui il racconto si fa un po’ macabro, secondo la tradizione infatti, la Santa avrebbe acconsentito a regalare i suoi occhi e strappandoseli li avrebbe donati al richiedente. Miracolosamente, però, gli occhi di Lucia ricrebbero ancora più belli di prima.
L’uomo, non resistendo al fascino di questo rinnovato sguardo, avrebbe ancora chiesto alla Santa il regalo dei suoi occhi e dinnanzi al rifiuto di Lucia l‘avrebbe uccisa conficcandole un coltello nel cuore.
Questa affascinante leggenda, per quanto passionale e viva, non trova però alcun riscontro storico.
Questa notte, in alcune regioni e paesi del nord Italia e del nord Europa, Santa Lucia renderà felici molti bambini portando, come tradizione vuole, i doni tanto desiderati.
In Trentino, in Friuli Venezia Giulia, in alcune zone della Lombardia, in Emilia ed in Veneto, la tradizione legata alla Santa è molto sentita ed il 13 dicembre, giorno in cui si commemora la sua morte, i bambini festeggiano la Buona Lucia attraverso la gioia del dono ricevuto.
Come per Babbo Natale i piccini hanno indirizzato a Lucia una letterina, carica di desideri e propositi. Se Babbo Natale guida una slitta trainata da Renne fatate, capaci di volare, Lucia invece giunge in groppa al suo magico asinello.
Per questo i bimbi non possono non lasciare qualche carota sul davanzale delle finestra, il cibo per l’asino lo attirerà e la Santa lascerà il suo dono.
Ai bimbi bisogna ricordare che questa notte si va a letto presto perché se la Santa arriva e li trova alzati non lascerà i preziosi doni e, se capitasse di incontrarla, non bisogna assolutamente guardarla, pena di essere accecati dalla cenere gettata loro addosso.
Nonostante questo pericolo facilmente aggirabile, la notte dell'attesa sembra ai bambini interminabile ed è famoso il proverbio: "la notte di S.Lucia è la più lunga che ci sia".
Curioso il mondo: per noi santa Lucia è il giorno più corto che ci sia!
ma entrambe vere perchè la sostanza è la stessa!