Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Il presepe della Chiesa Santa Lucia di Perignano
Per Natale ho guardato il bambino Gesù del presepe di casa mia che sta vicino all’albero. L’albero e il presepe mi piacciono, sono ricchi di leggende, simboli e miti. Per questo stanno bene accanto. Non è vero che uno è simbolo religioso e l’altro pagano. Può essere che il presepe diventi pagano. Dipende, per esempio, se è affollato da personaggi e animali che rendono Gesù invisibile. E l’albero è quello del paradiso e servirà per il legno della croce. “Natale non è Natale senza regali”. Ma se Babbo Natale scarica troppi pacchi pacchetti e pacchettini l’albero e il presepe scompaiono travolti dalla deriva consumistica.
Il presepe è Gesù bambino. Ho pensato a chi è appena nato. Ma anche a chi abbia dieci, diciotto, venti o trenta anni e anche a chi ne abbia quaranta o cinquanta. Ho pensato alle persone di tutte le età, compreso quelle che di anni ne hanno più di ottanta. Con tutte queste persone giovani, adulte o vecchie che vivono oggi in Italia, dopo esserci abbandonati alla letizia delle feste, vorrei condividere un momento di riflessione. Mettiamo di ricevere un bigliettino di auguri e leggere questa semplice e amara constatazione. Noi lasciamo a chi prende i Natali oggi un’Italia peggiore di quella che abbiamo ricevuto dai nostri genitori. Incontro maestre e professoresse che mi raccontano di bambini che esprimono come desiderio: vorrei un lavoro per babbo e mamma. Incontro persone che non possono curarsi, perché l’accesso a cure adeguate non è garantito a tutti. Logica vorrebbe che, in tempo di crisi economica, si riducessero le spese in armamenti e si sospendesse la costruzione (a Caneri, vicino Novara) dei cacciabombardieri da guerra che possono portare anche ordigni nucleari, con una spesa di 410 milioni per il 2011.
Il presepe è la rappresentazione della nascita del Principe della pace. Nella Chiesa Santa Lucia di Perignano Don Armando Zappolini, vicepresidente del CNCA e referente locale di Libera, l’Associazione nazionale contro le mafie diretta da Don Luigi Ciotti, insieme ai soci di Chiodofisso (Associazione per il commercio equo e solidale), anche quest’anno ha allestito un presepe che ci fa pensare. C’è Giuseppe e c’è Maria. E poi c’è Gesù bambino. Ma a lato dell’altare maggiore c’è uno striscione di tre metri con un fotomontaggio in cui spicca Gesù bambino a braccia aperte nella cabina di comando di un cacciabombardiere. Accompagna l’immagine questa scritta: “Gesù bambino povero… ma bombardiere”.
E poi segue una preghiera: “Caro Gesù bambino, se crescendo sarai povero non avremo i soldi per aiutarti, se diventerai disabile non ti potremo assistere, se vorrai andare a scuola non ci sarà chi ti aiuta, se avrai bisogno di un sostegno sociale non lo troverai… Ma potremo darti un bel caccia F 35 così potrai dichiarare una guerra preventiva a Erode con il nuovo bombardiere!”.
Davanti al presepe ci sono oggetti che simboleggiano i settori che hanno subito le pesantissime sforbiciate governative: un banchino di scuola e una carrozzella. Il tema è quello della campagna Sbilanciamoci! e della Rete Italiana contro il disarmo. Il messaggio è scritto chiaro su un manifestino: “In un momento di grave crisi economica in cui vengono tagliati i finanziamenti pubblici alla scuola, all’università e alle politiche sociali destinare 15 miliardi di euro alla costruzione di 131 cacciabombardieri è una scelta sbagliata e incompatibile con la situazione sociale del paese”.
Ma l’Epifania, nome nobile della Befana, “tutte le feste porta via”. Via il presepe, via l’albero, via Babbo Natale. Cara Befana, vecchia benefica giusta e giustiziera, a chi porterai regali e a chi cenere e carbone? Se proprio si deve risparmiare: tra una giovane dottoranda in equilibrio precario appesa a un filo al terrazzo della biblioteca comunale pisana o un generale; tra mettere in sicurezza le scuole e i luoghi di lavoro o l’Hub aereo nazionale delle forze armate da 60 milioni di euro che vogliono costruire all’aeroporto di Pisa; tra il Fondo per la non autosufficienza di 410 milioni di euro o la parata militare del 2 giugno che costa 10 milioni di euro; tra un asilo nido e rilanciare la formazione pubblica o un cacciabombardiere dal costo di 100 milioni di euro… l’Italia che ripudia la guerra cosa deve scegliere? Ognuno di voi dia la sua risposta. Intanto auguri per un buon 2011.
Ovidio Della Croce