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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
TOSCANA
Rossi: «Anche grazie a Massei 33 vite salvate»

27/12/2010 - 17:45


 
REGIONE
Oggi a Palazzo Sacrati Strozzi il conferimento del Pegaso d'Argento
Rossi: «Anche grazie a Massei 33 vite salvate»
L'ingegnere pisano ha partecipato al salvataggio dei minator i cileni
 
di Susanna Cressati 

Firenze         «Intelligenza, preparazione e un grande cuore. Ecco la Toscana migliore, ecco l'esempio del lavoro toscano nel mondo». Così il presidente Enrico Rossi ha salutato Stefano Massei, consegnandogli il Pegaso d'Argento. Stefano Massei è l'ingegnere pisano che ha coordinato il progetto di salvataggio del 33 minatori cileni rimasti intrappolati l'autunno nella miniera di San Josè, nel nord del Cile
La cerimonia si è svolta questo pomeriggio nella sala Pegaso della presidenza, in Palazzo Sacrati Strozzi. Era presente anche l'ingegner Massimo Montemaggi, responsabile per Enel Green Power dell'attività geotermica.
Stefano Massei, 56 anni, ha lavorato per 18 anni a Larderello e altrettanti a cercare giacimenti in Sud America. Questa esperienza gli ha permesso di acquisire un know how sulla geotermia unico, grazie al quale è ritenuto fra i maggiori esperti al mondo. Da due anni lavora in Cile per Enel Green dopo aver lavorato in California, Francia, Olanda, El Salvador.
La sua esperienza ha fatto si che fosse scelto come responsabile della “soluzione C” - quella ispirata agli scavi petroliferi - del progetto per salvare “los 33”: una missione complicata e delicatissima, per la quale è stata necessaria una enorme precisione, e dalla quale dipendeva la vita dei minatori.
A seguito della buona riuscita delle operazioni, il presidente Rossi ha subito chiamato l’ingegner Massei per esprimergli i complimenti e la gratitudine di tutti i toscani. In quella occasione, Rossi ha detto a Massei che, appena possibile, sarebbe stato felice di incontrarlo per ringraziarlo di persona e dirgli quanto la Toscana sia stata orgogliosa  di quello che Massei ha fatto per portare a termine felicemente quella difficil issima e pericolosa impresa.
Nel corso della cerimonia l'ingegner Massei ha ringraziato il presidente e ha raccontato i passaggi fondamentali dell'operazione «Los 33».
Il salvataggio dei Los 33
Da quando il 22 agosto, 17 giorni dopo il crollo della miniera sotterranea, si è avuta la certezza che i 33 dispersi erano ancora vivi in un rifugio a 700 metri di profondità, c’è stata una vera e propria gara per rendere disponibili competenze e attrezzature utili per il soccorso. Anche Enel Green Power ha partecipato in modo attivo alle operazioni di salvataggio, con uno dei tre progetti, (la soluzione C) che prevedeva la realizzazione di una galleria sufficientemente larga da consentire il passaggio dei minatori senza dover procedere a perforazioni multiple.
Dopo il primo contatto con i minatori intrappolati, l’organizzazione di soccorso ha immediatamente cercato tutte le trivelle disponib ili e in grado di raggiungere i 700 metri di profondità. La prima ad essere messa in funzione è stata una trivella australiana che poteva scavare in verticale pozzi di grande diametro sufficienti a permettere il passaggio delle persone (soluzione A). Poco dopo è entrata in attività anche una grande perforatrice per sondaggi sotterranei (soluzione B).
Nel frattempo la compagnia petrolifera nazionale Enap ha messo a disposizione una gigantesca trivella per esplorazione petrolifera. E' così partita la terza e decisiva opzione di salvataggio, nella quale un ruolo importante è stato giocato anche dalla grande esperienza maturata nel campo delle perforazioni orizzontali da Massei. 




Fonte: Toscana Notizie
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