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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

AlterEgo Fiere
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Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Non avrei mai voluto vederti così
Ma è inevitabile
Chiudo gli occhi per non guardare
Ma quella livida rigidità
appare scompare riappare
Io ti .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
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CANCELED

5/1/2011 - 11:32


Questi poveri aironi guardiabuoi sembrano tanti befanotti con la schiena curva dal carico dei doni che portano, insieme alla Befana,  in questa stagione nevosa e in questi giorni in particolare.

Sarei poco originale ora se facessi la storia, seppur breve, dell'Epifania e mi limito solamente a riportare una dolce leggenda del perchè la  Befana, impersonata da una vecchia, si festeggia il  6 Gennaio, giorno che  ricorda la visita dei Re Magi a Gesù Bambino.

 

"Tre re, Melchiorre, Baldassarre e Gaspare, partirono da paesi diversi, forse la Nubia, la Godolia e Tharsis, per portare doni a Gesù: oro, incenso e mirra.

Attraversarono molti paesi seguendo una stella, e in ogni luogo in cui passavano, gli abitanti accorrevano per conoscerli e unirsi a loro.

Ci fu solamente una vecchietta che in un primo tempo,voleva andare, ma all'ultimo minuto cambiò idea, rifiutandosi di seguirli. Il giorno dopo, pentita, cercò di raggiungere i Re Magi, che però erano già troppo lontani. Per questo motivo la vecchina non vide Gesù Bambino.

Da allora, nella notte fra il cinque e il sei Gennaio, volando su una scopa con un sacco sulle spalle, passa per le case a portare ai bambini buoni i doni che non ha dato a Gesù".


Così come non sarebbe originale riportare la filastrocca della befana con le scarpe rotte e 'r culo tondo, quindi ecco una strana canzoncina, "La Befana Trulallalà" cantata da Gianni Morandi nel 1978:

 

Trullalà Trullalà Trullalà

La Befana vien di notte

con le scarpe tutte rotte,

con la calza appesa al collo

col carbone, col ferro e l’ottone.

Sulla scopa per volare.

Lei viene dal mare. Lei viene dal mare.

E la neve scenderà

sui deserti del Maragià

dall’Alaska al Canadà

E partire lei dovrà

e cantando partirà

da ciociara si vestirà

con il sacco arriverà

la bufera vincerà

E cantando trullalà

la Befana arriverà

Trulallà Trullalà Trullalà

Un bambino, grande come un topolino,

si è infilato nel camino

per guardarla da vicino.

Quando arriva la Befana

senza denti

salta, balla, beve il vino.

Poi di nascosto s’ allontana

con la notte appiccicata alla sottana.

E un vento caldo soffierà

sui deserti del Maragià

dall’Alaska al Canadà

Solo una stella brillerà

e seguirla lei dovrà

per volare verso il nord

e la strada è lunga

ma la bufera vincerà

E cantando Trullalà

la Befana se ne va.

E cantando Trullalà

Truallalero Trullalà

Trullalà Trullalà Trullalà

 

Lo spirito beffardo e toscanaccio fece un suo colpo a spregio dei francesi che si erano impadroniti del Granducato di Toscana, chiamando a gran voce "Befane" le donne vizze incipriate e imparruccate che i funzionari d'Oltralpe avevano al loro seguito, contrabbandando come un complimento il nome della vecchietta con il sacco, al posto di Bellefamme, leggerissimamente corretto italianicamente, come credevano di capire gli usurpatori.

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