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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
RICORRENZA
Nascita del quotidiano
"La Repubblica"

14/1/2011 - 16:07


Il quotidiano nasce per opera di Eugenio Scalfari ed esce per la prima volta in edicola il 14 gennaio 1976.

Si presenta al pubblico con un formato più piccolo degli altri; mancano lo sport e buona parte della cronaca. Vuole essere un "secondo giornale", con le sole notizie importanti a livello nazionale, per un pubblico che ha già letto i fatti del giorno sull'abituale quotidiano cittadino.

È composto di 20 pagine ed esce dal martedì alla domenica. Al posto della Terza pagina tradizionale, la cultura è collocata nel paginone centrale.

 

All'inizio Repubblica è un giornale molto scritto. Durante i primi due anni di vita il quotidiano crea il proprio pubblico, ondeggiando tra la sinistra extraparlamentare e il PCI.

Nel 1977 Scalfari coglie la novità rappresentata dal movimento giovanile nelle università; "Repubblica" lo aggancia e comincia a crescere. Il punto di forza del quotidiano sono i commenti, sempre incisivi e schierati: anche le cronache hanno un taglio politico.

 

Nel 1978 appare l'inserto Satyricon: è il primo inserto di un giornale italiano dedicato interamente alla satira . All'inizio dell'anno la vendita media è di 114.000 copie.

Durante i 55 giorni del sequestro Moro la Repubblica appoggia incondizionatamente la linea della fermezza mentre segue con attenzione nettamente critica la scelta "trattativista" del PSI di Bettino Craxi. Il posizionamento si rivela vincente e a fine anno il quotidiano arriva a toccare le 140.000 copie.


Nel 1979, con una tiratura media di 180.000 copie, raggiunge il pareggio di bilancio. La foliazione del giornale aumenta: le pagine vengono portate da 20 a 24. Il giornale decide per la prima volta di parlare anche di sport; a dirigere la redazione sportiva viene chiamato Gianni Brera. Nel 1979-80 appare la nota rubrica a disegni «Tutti da Fulvia sabato sera», di Pericoli e Pirella.

 

Nel 1980 il terrorismo colpisce da vicino la Repubblica. Il 7 maggio il cronista Guido Passalacqua viene gambizzato dallo stesso gruppo che il 28 uccide Walter Tobagi. 


Per quanto riguarda la linea politica, il giornale appoggia come sempre la sinistra riformista, cambiano invece i termini del confronto con i partiti al governo: da una parte permane l'opposizione alla politica di Bettino Craxi, mentre si registra una maggiore apertura verso Ciriaco De Mita, principale esponente della sinistra DC. I risultati non si fanno attendere: nel 1985 "Repubblica" vende in media 372.940 copie: circa 150 mila in più della media del 1981.


Nel 1986 il giornale compie i suoi primi dieci anni. Nello stesso anno viene introdotto l'inserto settimanale finanziario Affari & finanza, diretto da Giuseppe Turani. Il Corriere della Sera è sempre più vicino; in alcune occasioni (dicembre 1986) "Repubblica" riesce anche a superare il rivale.

Nel 1987 "la Repubblica" lancia un gioco a premi: si chiama Portfolio, ed è in pratica una lotteria che si basa sulla Borsa. Il Corriere non sta a guardare e risponde colpo su colpo, offrendo un rotocalco in omaggio al sabato.
La risposta de la Repubblica è Il Venerdì, il cui primo numero esce il 16 ottobre 1987 nello stesso giorno in cui già esce Affari & Finanza. La corazzata di via Solferino riprenderà il primato faticosamente solo due anni più tardi.


Nel 1989, convinti che per la crescita del gruppo occorresse un più solido sostegno finanziario, Carlo Caracciolo ed Eugenio Scalfari (principali azionisti del Gruppo Editoriale L'Espresso) vendono tutte le loro quote a Carlo De Benedetti. Questi, già importante azionista della Mondadori, porta il Gruppo Espresso in dote alla casa editrice milanese, di cui punta a diventare azionista di maggioranza acquistando i pacchetti in mano agli eredi di Arnoldo Mondadori.

Gli sbarra la strada Silvio Berlusconi, aprendo quella che passerà alla storia come la "guerra di Segrate" (il paese alle porte di Milano dove ha sede la Mondadori).

Tra Berlusconi, nuovo patron della Mondadori, e De Benedetti, nasce un contenzioso giudiziario che si conclude, dopo oltre due anni di battaglie finanziarie e legali, nel 1991 con la separazione fra il settore libri e periodici (che va al gruppo Fininvest) e quello di Repubblica ed Espresso, che va a costituire il Gruppo Editoriale L'Espresso, di cui la CIR di Carlo De Benedetti è azionista di maggioranza. La controversa operazione fu al centro di una causa giudiziaria che vedeva come protagonista Berlusconi, accusato di corruzione in atti giudiziari: tale causa divenne nota sui principali organi d'informazione col nome di «Lodo Mondadori».

Con sentenza del Tribunale Civile di Milano del 3 ottobre 2009 viene statuito che la Fininvest di Berlusconi deve risarcire alla CIR di Carlo de Benedetti la complessiva somma di circa 750 milioni di euro per il danno patrimoniale conseguente alla "perdita di opportunità" per il giudizio imparziale connesso al succitato Lodo . Il pagamento del risarcimento viene in seguito sospeso fino alla fine del processo d'appello, venendo comunque garantito da una fidejussione bancaria.


Nell'aprile 1996 la direzione del quotidiano passa di mano: Eugenio Scalfari dopo vent'anni lascia il timone all'attuale direttore Ezio Mauro (che firma il giornale dal 6 maggio), pur continuando a rimanere una firma importante all'interno del giornale. Nello stesso anno viene lanciato come inserto il settimanale femminile "D".


L'esordio di Mauro alla direzione del quotidiano è caratterizzato da una clamorosa topica: il 30 maggio 1996 viene infatti annunciata e commentata la vittoria di Shimon Peres alle elezioni israeliane, quando ancora lo spoglio non era terminato. Alla fine risulterà vincitore Benjamin Netanyahu.


Il 14 gennaio 1997 viene lanciata l'edizione on-line del quotidiano Repubblica.it poi affermatosi come principale sito d'informazione italiano con oltre 10 milioni e 600 mila utenti unici.


Nel 2004, attraverso un processo graduale, il quotidiano inserisce il colore in tutte le pagine. La decisione smuove tutto il mercato dei quotidiani italiani, spingendo la concorrenza ad adottare delle contromosse. In breve anche gli altri maggiori quotidiani passeranno alle pagine a colori.


Il 19 settembre 2007 il quotidiano si rinnova ancora, questa volta dal punto di vista grafico e dell'impaginazione. la Repubblica si sdoppia in due giornali: uno dedicato alle notizie e un altro (denominato "R2") contenente approfondimenti e inchieste sui principali temi dell'attualità.


Il quotidiano può essere considerato vicino allo schieramento politico del centrosinistra anche se nel corso degli anni non ha mai risparmiato critiche ai suoi rappresentanti politici e ai partiti che lo compongono, riguardo sia alla questione morale sia alla frammentazione e disunione delle forze politiche.


Sin dalla sua "discesa in campo" il giornale segue una linea piuttosto critica nei confronti di Silvio Berlusconi, criticando in special modo il suo conflitto d'interessi come imprenditore e politico.

A fine agosto del 2009 Berlusconi ha fatto causa alla testata in seguito alla pubblicazione di dieci domande a lui rivolte, molte delle quali inerenti allo scandalo escort a lui direttamente collegato.


All'inizio del 2010 il quotidiano si è riavvicinato nelle vendite allo "storico" concorrente Corriere della Sera: dalle -80.000 copie del marzo 2009 il divario è sceso a -30.000 nel marzo 2010.

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