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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
GALLERIA
di Chiube
QUARTO STATO

16/1/2011 - 1:06


 
Entrarono in città in folta schiera, come un nuvola scura, provenienti dai sobborghi, dalle anguste e disadorne abitazioni ammassate in prossimità delle fabbriche, delle lontane periferie, se non da ricoveri di fortuna senza acqua, illuminazione, riscaldamento e, spesso, senza letti nei quali dormire, molti altri dai paesi di campagna; stranamente erano decorosamente vestiti, sembravano anche fieri, seppure ignoranti, ma con loro c’era gente istruita: maestri, medici, ecc.

Fu un’irruzione nel centro della città, qualcuno pensò che volessero usare le mani, sfasciare le vetrine, dare sfogo all’odio o, più semplicemente, alla disperazione. Ci accorgemmo, poi, che erano festosi, portavano con sé vessilli, indossavano giacche o gilet, e camicie pulite, molti avevano fiocchi al colletto, cappelli di feltro in testa.

Si muovevano con sicurezza, avanzando frontalmente in schiera, e quasi noncuranti della sorpresa procurata alla città, procedevano verso una meta. Poco tempo dopo un pittore pensò addirittura che stesse prendendo forma una nuova e diversa natura del vivere civile, un Quarto Stato addirittura; e in effetti, Giuseppe da Volpedo aveva colto in quel sommovimento che stava maturando da tempo, l’alba di un nuovo Stato, dopo il Primo, il Secondo e il Terzo, oltre il Clero, la Nobiltà, la Borghesia. Ma si trattava di un artista e si sa come sono costoro, disegnano nuvole.

Era il primo giorno del mese di maggio.[…]


Questo è l’inizio della prefazione che Luigi Martini da alla sua opera “Immagine e comunicazione del lavoro 1848-2006” Skira edit.

 

E queste sono le immagini della lotta che da sempre i lavoratori “debbono” fare per mantenere i loro diritti.

 

da sx a dx, dall'alto in basso:

 

1-   A. Pizzinato, Un fantasma percorre l'Europa, 1949-1950

      Internazionale di Arte moderna di Ca' di Pesaro, Venezia

2-   R. Guttuso, L'occupazione delle terre, 1947

      Szepmuveszeti Muzeum, Budapest.

3-  1° maggio piazza Santa Croce in Gerusalemme, Roma 1891

4-   Corteo manifestanti Roma 1974

5-   Manifestazione a Biella, 1918/19

6-   Partigiani modenesi il 25 aprile 1945

7-   1° maggio a Modena, 1956

8-   1° maggio a Bologna, 1955

9-   manifesto 1892

10- bandiera 1920

11- bandiera 1920

12- Giovanni Pellizza da Volpedo, Quarto stato,1901

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16/1/2011 - 16:19

AUTORE:
Cittadino 2

Bellissima e commovente l'introduzione al quadro, dominata da un grande senso di dignità.
Porta indietro nel tempo e fa riflettere su quante occasioni abbiamo perduto.
Quella ad esempio di fare una società più giusta dove gli operai non debbano pagare sulla loro pelle gli errori e/o le strategie dei propri dirigenti che guadagnano, ma si fa solo per dire, uno stipendio di 1700 volte maggiore del loro.
Una società che ponga al centro di tutto il lavoro e dove la politica abbia veramente il ruolo che gli compete e non venga condizionata sempre e solo dalla economia.
Vedere quegli operai, quei lavoratori, uniti nella loro umiltà e dignità fa bene allo spirito e ci fa sperare che un futuro migliore possa amcora esistere.