Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Chi ha visto "La carica dei 101" si ricorderà delle prime scene dove c'è una carrellata di cani e padroni che si assomigliano in maniera sorprendente.
Forse è la somiglianza innata che fa scegliersi (chi si somiglia si piglia) oppure il lungo stare insieme annulla le differenze.
Io mi sento come il Serchio di stamattina, annebbiato e malaticcio, ma verranno tempi migliori, spero più per Lui che per me!
Comunque se vogliamo trovare chi ama il Fiume Nostro come noi, dobbiamo andare in Garfagnana e valutare i loro sentimenti come fa un vecchio cantore: Gino Custer De Nobili
AR SERCHIO
Serchio, che a furia d’esse stravagante,
hai creo quer ditto màgïo che gósti
più der Serchio a’ llucchesi e unfin er Dante
ti mentóva e sei scritto in tanti posti,
ti vo’ ben. Ti vo’ ben proprio parlante
ma se sei ‘hiaro come ir vin dell’osti.
Nun quando bugni e sei tutto stiumante
e torbo come tanti ceffi tosti.
E ordavinlà non ci fa più er gioetto
di vienì per er nostro seminato
come una vorta: resta ner tu’ letto.
Perch’oggi, se ‘un ci pensa Lu’ lasse,
come che essendo ir sèolo sbarbato,
de’ sSan Frediani nun ce n’enno piùe.