Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Il proverbio di oggi:
Se dei giovani ne muore,
dei vecchi non ne campa!
Il modo di dire:
Mettere il sale sulla coda.
Modo di dire scherzoso quando ci si riferisce ad una cosa inafferrabile.
Può riferirsi ad un animale ma anche ad una persona non facilmente reperibile.
Dal libro “Le parole di ieri” di G.Pardini
SITA
SITA era l’acronimo di Società Italiana Trasporti Automobilistici, il primo mezzo pubblico comparso nella zona della valle del Serchio che rendeva possibile un collegamento organico delle campagne con la città, collegamento fino ad allora affidato a biciclette, motorini o mezzi a trazione animale.
Il servizio regolare di trasporto consentiva ad operai, impiegati e studenti di recarsi in città con molta più facilità determinando la fine dell’isolamento delle campagne, in senso sia fisico che culturale.
Con la città più vicina erano più vicine anche le scuole e l’università, le grandi fabbriche pisane come la Genovali, i grandi magazzini come la Upim, le sale cinematografiche, i teatri ed anche lo stadio per le partite del Pisa s.c.
Il mezzo faceva molte fermate ed era anche molto lento ed affollato, tuttavia rappresentava molto per la popolazione isolata delle campagne, una novità tanto grande da far assumere al nome SITA il significato generico di ogni mezzo pubblico, o pulman.
Pulman è termine inglese e deriva dal nome del primo fabbricante di questi mezzi, G. Mortimer Pulman, trasformato poi naturalmente nel dialettale purma.
SMANIARE
Lett: SMANIARE. [Agitarsi. Struggersi. Desiderare fortemente].
La definizione del vocabolario è il suo corretto significato italiano.
Se però si cambia leggermente la pronuncia, dando un piccolo appoggio fonetico alla i , una minima incertezza nella pronuncia, il verbo modifica completamente il suo significato per assumere quello dialettale, e molto più volgare di “levare il manico”.
“Mi si è smaniata la vanga” : non è che l’attrezzo stia soffrendo, ha solo perso il manico.
SOBBOLLITO
Lett: SOBBOLLIRE. Oltre che [bollire inferiormente] il vocabolario riporta un [uscire di bollicine sulla pelle, per forti calori].
Per sobbollito infatti in dialetto si intendeva in maniera generica lo sfogo, cioè un arrossamento della pelle con la presenza o meno di minute bollicine, dovuto al calore e all’umidità.
Tipico esempio era il sobbollito che veniva ai neonati che venivano avvolti stretti con quelle ampie e spesse fasce, ora scomparse, che li facevano somigliare a gigantesche crisalidi.
Talvolta usato come anatema minore, specie in uso nell’area livornese:
“Ti venisse ‘r sobbollito!”, variante edulcorata del più tosto: “Ti venisse ‘r bruciaulo!”
SOGGALLARE
Lett: nc.
Non esiste nessun verbo somigliante, in italiano, a questo dialettale soggallare . Non è possibile quindi ipotizzare una qualunque origine a questo termine che indicava il sollevamento minimo, il distacco parziale di due superfici.
Usato per indicare un non perfetto incollaggio di due materiali ed anche per la comparsa, per vari motivi, di minute bollicine su una superficie che doveva invece essere liscia.
Un ultima vecchia foto di A.Giuntini su una piena dell'Arno