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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
BIOGRAFIE
Emilio Fede

24/1/2011 - 16:04


Chiacchierato e criticato giornalista televisivo, Emilio Fede mescola grinta e caparbietà a uno stile tutto personale nella conduzione dei notiziari.C'è chi lo stima e apre un fan club, chi lo denigra e lo accusa di essere un ruffiano, di fare disinformazione e non informazione.

 

Emilio Fede è e rimane un volto noto dei nostri teleschermi che nella sua lunga carriera è stato in grado di compiere scelte coraggiose per documentare i fatti che accadono nel mondo.

 

Nasce a Barcellona, in provincia di Messina, il 24 giugno 1931 e inizia giovanissimo la carriera giornalistica come cronista de "Il momento - Mattino" di Roma, dove si trasferisce "alla vigilia dei ventidue anni" e dove ha modo di portare a termine gli studi.

 

Si trasferisce in seguito a Torino a lavorare per la "Gazzetta del Popolo" per la quale, dopo un po' di tempo, diventa inviato speciale. Le prime tappe importanti che decretano il suo successo sono allacciate all'emittente televisiva pubblica Rai dove entra nel 1954 e ne diviene giornalista fisso a partire dal 1961.

 

Si sposa nel 1964 con Diana De Feo (figlia di Italo De Feo, allora vicepresidente della Rai, personaggio molto potente), sua attuale compagna, dalla quale ha due figlie Simona e Sveva (che gli daranno 4 nipoti). In quegli anni alla Rai, Emilio Fede è inviato itinerante in Africa, dove documenta gli avvenimenti di ben 44 Paesi: l'incarico durerà otto anni. Chiusa l'esperienza africana, dalla quale esce con tanti ricordi e con una malattia (forse il colera o una forma grave di malaria), le cui prime avvisaglie si verificano proprio durante l'incontro/intervista a Mohamed Siad Barre, inizia il periodo delle inchieste per il settimanale tv7 del tg1.

 

Seguirà la conduzione del tg1 dal 1976 al 1981, del quale diviene direttore pro tempore dal 1981 al 1983. Nel 1983 conduce inoltre la trasmissione di intrattenimento "Test". Tra le inchieste condotte ne ricordiamo una divenuta famosa, che tanto fa scandalo e solleva l'opinione pubblica italiana. Si tratta dell'inchiesta che porta alla luce l'utilizzo di un farmaco da parte di allevatori per gonfiare la carne, farmaco che produrrebbe il rischio in chi la consuma, di tumore e impotenza sessuale: la famosa bistecca agli estrogeni.

 

Un'altra vicenda importante coinvolge Emilio Fede - ormai direttore del tg1 - e gli da modo di dimostrare il suo carattere caparbio, la forza e la convinzione riposta nelle sue scelte nell'esercizio della missione di giornalista. Tali scelte potrebbero addirittura compromettere la sua posizione lavorativa. Si tratta della decisione di documentare in diretta per intero, lo straziante tentativo di salvataggio di Alfredino, caduto nel pozzo e tragicamente deceduto a Vermicino (un piccolo comune sui colli di Roma) il 10 giugno 1981. Vicenda in cui interverrà anche l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini.

 

Si dimette dalla Rai nel 1987 (è in quest'anno che sarà colpito - tra l' altro - da una condanna per gioco d'azzardo) passando a Rete A di cui dirige il notiziario.

 

Approda nel 1989 alla Fininvest (anno in cui allaccia più saldamente l'amicizia con Silvio Berlusconi), diviene inizialmente direttore della struttura informativa Video News, e in seguito è ideatore, conduttore e direttore di Studio Aperto (il telegiornale di Italia Uno).

 

Nel 1992 è il primo giornalista ad annunciare l'attacco americano su Baghdad e la cattura di Bellini e Cocciolone, due piloti italiani. E' dallo stesso anno (1992) che ricopre la carica di direttore del tg4. Ma l'anchor man più appassionato dei nostri schermi si rivela col tempo anche scrittore: Emilio Fede esordisce infatti nel 1997 con il libro dal titolo "Finché c'è Fede", al quale seguiranno altri sei: "Privè. La vita è un gioco" (1998), "L'invidiato speciale" (1999), "La foglia di fico" (2000), "Samba dei ruffiani" (2001), "La cena dei cretini" (2002).

I suoi libri sono caratterizzati da uno stile semplice e pulito attraverso il quale riesce a mescolare riflessioni sulla propria esperienza di giornalista e considerazioni sugli eventi mondani e non, sulle amicizie, i gossip, i personaggi politici e dello spettacolo.

 

Fanno più parte dei gossip che della "storia" il suo ingresso a sorpresa vestito da Babbo Natale nella casa del Grande Fratello (durante la prima edizione, 2000) dispensando regali agli ultimi 4 sopravvissuti e la sua presenza a sostituzione di un influenzato Enzo Iacchetti nella conduzione di Striscia la Notizia (febbraio 2005). Stiamo tuttavia parlando di due programmi che segnano notevolmente la storia televisiva dei nostri anni, dati i successi di pubblico e le elevate audience ottenute.

 

Sono in un certo senso famosi anche i "fuori onda" del tg4 che, sempre il programma Striscia la Notizia, mette in onda per canzonare il giornalista e denunciarne il carattere un po' burbero e collerico.

 

Emilio Fede, vanta anche un fan club, presente in internet, nato il 27 ottobre 1995, fondatore e presidente ne è Gian Antonio Iseppi. Il fan club conta 900 soci tra cui personaggi eccellenti del mondo della politica e dello spettacolo. Emilio Fede vive e lavora Milano.

 

In questo mese è rimasto coinvolto con Lele Mora nell'inchiesta sui festini notturni ad Arcore che egli derubrica a semplici cene fra amici.

 
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