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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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ORGANIZZAMOCI!!

15/2/2011 - 23:00


Poi, a quattrocchi, Vi racconterò la barzelletta, "sudicetta", alla quale fanno riferimento titolo e anteprima, ma penso che non ce ne sia bisogno!  

Cambiamo decisamente genere e pensiamo a cosa si può  riferire-abbinare la foto:

Cadeva il Sol: de’ topi alfin la schiera

confusa si ritrasse e intimorita;

e fu la guerra in un sol dì compita.

 Dato che i topini sono felicemente in riposo, qui un minimo di riferimento ci potrebbe essere, scomodando il sommo Leopardi che chiuse con questi versi il suo "La guerra dei topi e delle rane", un poemetto scritto nel 1815.

La guerra finì con la disfatta dei topi che  erano stati battuti sì dalle rane, ma che si erano fatte aiutare da altri animali:

... Venner certi animali orrendi e strani
con otto piè, due capi e bocca dura;
gli occhi nel petto avean, fibre per mani;
le spalle risplendenti per natura,
obliquo camminare, e largo dosso;
le lor branche e la pelle eran sol osso.

 

(Granchi eran detti... scrive subito dopo).

 

Andiamo indietro nel tempo e prendiamo un genere ancora diverso.

Quest'altro abbinamento non è altrettanto accettabile solamente pensando a come sono teneri quelli ritratti, e dispettosi questi descritti:


Un topo e una topa e un topetto

m'hanno, con lor assedio, consumato.

È, quand'io dormo, escono de l'agguato:

un va da piedi e l'altro dal ciuffetto,

l'altro mi piscia addosso per dispetto; 

e quando senton ch'io sono svegliato,

l'un qua e l'altro là subito entrato

e' non li veggio, che sian benedetto.

E, per pigliar li topi maladetti,

trappole ho tese lor e risogallo,

arsenico con lardo ed altri archetti; 

ed ho due gatti, da fame constretti,

che non li piglian, vedendoli al ballo, 

sì tosto d'imbucar par che s'affretti.

E con questi dispetti 

io vivo: pensa se ho da consumarmi,

che da tre topi non posso aitarmi.

 

La poesia di Domenico di Giovanni, meglio noto come il Burchiello (1404 – 1449), mi fa pensare che ultimamente ho visto un viavai di piccoli batuffolini che vanno e vengono dagli scatoloni di vecchi giornali e libri:

 

"sarà mica che si sono riempiti di tutti quegli scritti ed hanno mischiato sapere e piacere, calore e sapore?"


fate vobis!

 

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