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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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ORGANIZZAMOCI!!

15/2/2011 - 23:00


Poi, a quattrocchi, Vi racconterò la barzelletta, "sudicetta", alla quale fanno riferimento titolo e anteprima, ma penso che non ce ne sia bisogno!  

Cambiamo decisamente genere e pensiamo a cosa si può  riferire-abbinare la foto:

Cadeva il Sol: de’ topi alfin la schiera

confusa si ritrasse e intimorita;

e fu la guerra in un sol dì compita.

 Dato che i topini sono felicemente in riposo, qui un minimo di riferimento ci potrebbe essere, scomodando il sommo Leopardi che chiuse con questi versi il suo "La guerra dei topi e delle rane", un poemetto scritto nel 1815.

La guerra finì con la disfatta dei topi che  erano stati battuti sì dalle rane, ma che si erano fatte aiutare da altri animali:

... Venner certi animali orrendi e strani
con otto piè, due capi e bocca dura;
gli occhi nel petto avean, fibre per mani;
le spalle risplendenti per natura,
obliquo camminare, e largo dosso;
le lor branche e la pelle eran sol osso.

 

(Granchi eran detti... scrive subito dopo).

 

Andiamo indietro nel tempo e prendiamo un genere ancora diverso.

Quest'altro abbinamento non è altrettanto accettabile solamente pensando a come sono teneri quelli ritratti, e dispettosi questi descritti:


Un topo e una topa e un topetto

m'hanno, con lor assedio, consumato.

È, quand'io dormo, escono de l'agguato:

un va da piedi e l'altro dal ciuffetto,

l'altro mi piscia addosso per dispetto; 

e quando senton ch'io sono svegliato,

l'un qua e l'altro là subito entrato

e' non li veggio, che sian benedetto.

E, per pigliar li topi maladetti,

trappole ho tese lor e risogallo,

arsenico con lardo ed altri archetti; 

ed ho due gatti, da fame constretti,

che non li piglian, vedendoli al ballo, 

sì tosto d'imbucar par che s'affretti.

E con questi dispetti 

io vivo: pensa se ho da consumarmi,

che da tre topi non posso aitarmi.

 

La poesia di Domenico di Giovanni, meglio noto come il Burchiello (1404 – 1449), mi fa pensare che ultimamente ho visto un viavai di piccoli batuffolini che vanno e vengono dagli scatoloni di vecchi giornali e libri:

 

"sarà mica che si sono riempiti di tutti quegli scritti ed hanno mischiato sapere e piacere, calore e sapore?"


fate vobis!

 

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