Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Foto 1:
Dopo le passate mareggiate che avevano portato via la spiaggia alla fine del muraglione di pietra (foto 2) scoprendo completamente il panettone di cemento ora la sabbia è ritornata.
Sotto la sabbia, accanto al blocco di cemento, sepolta sotto più di un metro di sabbia ci sono i resti di una barca con il motore ancora attaccato portata lì due anni fa da una piena.
Foto 3:
non solo il mare stracca sulla spiaggia le cose più impensabili, anche gli uomini straccano quello che non serve più.
Foto 4:
il ponte di legno ha urgente bisogno di manutenzione, le spallette sono cadute e le tavole sono marce e a gambe all'aria.
Foto 5 e 6:
oggi la riva è così, ricoperta di pattume e abbandonata, altro che zona di rispetto integrale.
Non era forse meglio prima?
Foto 7 e 8:
due immagini legate, una la promessa della ristrutturazione dell'area per la riassegnazione dei posti barca, campa cavallo che l'erba cresce, l'altra, il nulla fatto dall'amministrazione comunale, a parte i paletti rossi, ora ci sono anche quelli.
Foto 9:
la spiaggia all'oasi 1 è tornata, ma questa estate torneremo noi all'oasi a fare il bagno? con quali nuovi gestori e principalmente a che prezzi?
Foto 10:
Tunguska nostrana, scempio di piante, lecci in specialmodo. Per ogni pino che cadeva sotto le lame del mostro meccanico numerosi lecci venivano stroncati sotto il peso dei possenti pini. Guardate anche l'asfalto della strada triturato dal passaggio del mostro cingolato.
Il Bobo