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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
SAN ROSSORE
Film d'amore e d'avventura

21/2/2011 - 8:18


Oggi, nel 1957, San Rossore fu salvata dal grave pericolo di avere il suo territorio devastato dai “nuovi barbari”.Il 21 febbraio di quell’anno fu firmata la legge che trasferiva alla Presidenza della Repubblica quel gran bene che era stato lasciato dal demanio alla Corona e da questa nuovamente al Demanio.Questo fatto pose fine ad un travagliato iter che la fine della guerra aveva innescato. I danni subiti dal patrimonio edilizio di San Rossore, dovuti alle cause belliche, assommavano ad oltre un miliardo di lire, quello recato alla grossa selvaggina era incalcolabile, come grandissimo era stato quello alla vegetazione.

Finita la guerra devastatrice con gli ultimi 45 giorni di bombardamenti e le demolizioni dei tedeschi in ritirata, la Tenuta corse il rischio di essere messa a disposizione delle truppe americane, cosa che si fermò fortunatamente al primo stadio delle trattative.

Più tardi forti gruppi di privati avanzarono il progetto di trasformare la spiaggia in località balneare mentre il Demanio, essendo ritornato in possesso della proprietà, ne tentava invece lo sfruttamento con esperimenti di bonifica, al pari dell’Ente Maremma che voleva frazionare tutta la parte coltivata e coltivabile in piccole aziende agricole.  L’utilizzazione di San Rossore  come tenuta agricola avrebbe inevitabilmente annientato certe forme di vita vegetale ed animale uniche nella penisola che, fra le dune fossili e le lame, avevano trovato il loro ultimo rifugio.

Scienziati e amanti di questo Santuario della Natura si appellarono all’Union Internationale pour la Conservation de la Nature, con sede a Bruxelles, per trasformarlo in parco nazionale, ma la cosa non riuscì. Si pensò allora di trasferire San Rossore alla Presidenza della Repubblica e, dopo una discussione in Parlamento, venne accettata la proposta di legge promulgandola il 21 febbraio 1957 .Quella data segnò la salvezza di San Rossore, il resto è storia moderna come l’istituzione del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli del 13 dicembre 1979, la successiva cessione alla regione firmata dal Quirinale il 29 dicembre 1995 e tutto il  lavoro fatto con amore e in seguito ad altre lotte, altre mire, altre persone e altre visioni.

Godiamoci questo altro "tempo" del meraviglioso film: "San Rossore"
 
u.m.

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