Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Marco, Giuseppe, 'r Favati e per ultimo ma non ultimo, Francesco, non ce ne sarebbe bisogno, ma ecco come si presentava il vostro "fosso" dal 1902, anno della foto delle lavandaie.
Un fosso, o canale, dove l'acqua limpida invogliava ragazzi a farvi il bagno, donne a lavare i panni, uomini a usarlo come via di trasporto: acqua, tanta acqua, acqua pulita, da viverci felicemente insieme.
Ho sempre dedicato il mio lavoro a qualcosa o qualcuno e vorrei ora , finché il ferro è ancora caldo, dedicare queste immagini, tratte da vecchie cartoline, e le Vostre "rime" al bagnaiolo Luciano del Bacci, l'autore del commovente "I racconti del fosso", mio grande amico e collega che vorrei fosse rammentato da qualcuno di Voi fratelli di di là der grande fosso che è 'r Nostro Serchio.
u.m.