Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Un lago morto così:
In questi anni in cui sono stato consigliere, e anche prima, ho partecipato a quasi tutti i convegni sul lago morente nei quali si discuteva delle ipotesi per un suo recupero cercando di partire da una analisi approfondita delle cause della malattia. Un malato moribondo del progresso! Si, il lago ha incominciato a morire quando è iniziata la bonifica, il pompaggio per tenerla asciutta è stato l’inizio della malattia. Insieme ai sedimenti di terreno che l’acqua pompata dalle idrovore si porta dietro, ci sono anche i veleni di un’agricoltura che si è fatta sempre intensa con concimi chimici diserbanti e quant’altro. Ultimamente uno studio del Consorzio di Bonifica ha messo in evidenza anche il fenomeno della subsidenza: i terreni intorno al lago sono sotto il livello del mare, in alcuni punti anche di quattro metri, questo fenomeno è dovuto sia al dilavamento dei terreni causato dal pompaggio e dal consumarsi dei terreni a causa dell’autocombustione della torba.
Il circolo vizioso in atto si alimenta per il principio dei vasi comunicanti: il fondo del lago a causa dell’interrimento è più alto del piano di campagna della bonifica, ciò provoca una infiltrazione per caduta dell’acqua dal lago ai campi e raccolto nelle scoline e i canali di bonifica torna al lago attraverso le idrovore.
A questa situazione si aggiungono i carichi inquinanti dei depuratori che, se nei prossimi anni saranno dismessi a favore di un più adeguati impianti di trattamento, lasciano il problema grave dei fanghi che si sono depositati per anni nei fossi e per i fenomeni citati anche nel lago facendolo diventare quasi un grande spessitore. Questi fanghi “speciali” hanno bisogno di un processo specifico per lo smaltimento che ha costi altissimi, per cui vengono lasciati abbandonati in fondo ai canali.
Dopo tutti questi problemi c’è, infine da fare i conti con il bilancio idrico del lago che è negativo nei mesi estivi.
Capiti i mali non resta che cercare la cura, o le cure, per il recupero. Un percorso sicuramente lungo e costoso, ma bisogna far presto, non c’è tempo perché l’inquinamento avanza e potrebbe arrivare fino alle falde acquifere utilizzate per uso potabile (Acquedotti). Quindi occorre intervenire, e subito, con un progetto unico e non prevedendo solo un tubone, che anche a chi “non capisce un tubo” appare solo un grande dispendio di risorse. Per questo motivo devono essere prima eliminate le cause che hanno dato origine e alimentano questa malattia. Alcuni studiosi e ricercatori hanno indicato la possibilità di riallagamenti delle zone che, per il fenomeno di subsidenza, costa ormai molto più tenerle asciutte di quello che è l’effettivo rendimento produttivo. Un accordo con gli imprenditori agricoli per fare un’agricoltura con un più basso uso di concimi chimici tendente al biologico, la ricerca di risorse per iniziare, lo smaltimento dei fanghi speciali che sono nei fossi e nel lago sono scelte prioritarie, solo in seguito si potranno attuare le azioni necessarie alla risoluzione del problema del bilancio idrico, ance se prima di realizzare il tubone forse si potrebbe pensare anche alla dismissione di qualche pozzo in località il Fontanaccio dove sarebbe, inoltre, il caso di verificare se anche in quella zona non sia in atto un fenomeno di subsidenza. Solo alla fine del percorso e come complemento a tutte le altre azioni si dovrebbe valutare anche l’eventuale derivazione dal Serchio, semplificativamente chiamata tubone.
Insomma i tempi cominciano ad essere corti e se non ci muoviamo velocemente potremmo avere conseguenze gravi non solo per il lago ma anche per la nostra salute. Da queste valutazioni sono uscite fuori le nostre proposte che troverete in parte nel nostro contributo al programma elettorale. Chiaramente certi interventi non sono di competenza diretta del Comune, ma esso dovrà sollecitare gli atri Enti, di volta in volta competenti, peché si faccia bene e presto tutto ciò che è necessario per il risanamento del Lago e per la tutela della salute dei cittadini.