Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Il "Non ti scordar di me" (Myosotis) è una pianta erbacea perenne di piccole dimensioni originaria di Europa, Nord America e Nuova Zelanda. Presenta foglie piuttosto sottili, di forma allungata e deliziosi fiorellini di colore blu che crescono riuniti in grappoli e fanno la propria comparsa in primavera rimanendo sulla pianta fino all’inizio dell’estate.
Il nome scientifico greco myosotis (orecchio di topo) deriva, molto meno poeticamente di quello comune, dalla somiglianza delle foglie vellutate alle appendici dell’animale.
Il non ti scordar di me è molto diffuso allo stato spontaneo lungo le strade di campagna e i cigli dei fossi; coltivato come ornamentale non richiede particolari cure e da, di contro, molte soddisfazioni con il suo accrescimento rigoglioso per quanto piuttosto lento.
Come suggerisce il nome, nel linguaggio dei fiori il non ti scordar di me simboleggia la fedeltà e l’amore eterno.
La leggenda vuole infatti che il Myosotis debba il proprio affascinante nome popolare alla disavventura capitata a due fidanzati austriaci i quali, passeggiando sulle rive del Danubio (una versione dice Reno), scorsero alcuni di questi fiori crescere lungo il fiume. Fu a questo punto che l’innamorato, nel tentativo di raccoglierne alcuni da donare alla propria compagna, scivolò in acqua e, mentre veniva trascinato via dalla corrente , prima di scomparire nei gorghi, urlò all’amata: “Non ti scordar di me” gettandole il mazzetto raccolto.
Lui in verità urlò: “Vergisz mein nicht!” e così il nome passò per l'Europa come vergissmeinnicht (tuttattaccato), ne m'oubliez pas, forget me nots e nomeolvides.
La potenza della simbologia e dell'amore!
Un fiorellino di due-tre millimetri divenne così importante che nella Belle Epoque arrivavano sulle rive del Reno giovani da tutto il continente per assistere ai balli che le ragazze intrecciavano a piedi nudi e con il capo inghirlandato di non-ti-scordar-di-me sulle rive di due ruscelli chiamati "Il bagno delle Fate" e "La cascata delle Querce" e nel 1937 Edoardo VIII, rinunciando al trono d'Inghilterra per sposare Wallis Simpson due volte divorziata, volle che migliaia di mazzolini di qusto fiore ornassero la loro casa e che l'abito della sposa avesse quella particolare tonalità di celeste che mostra il fiore sacro all'amore.
A noi oversixty (?) un brivido lo dava e lo da tuttora questo:
Non ti scordar di me
di E.De Curtis - Furnò – Marischka (1935)
Canta Beniamino Gigli
Partirono le rondini
dal mio paese freddo e senza sole,
cercando primavere di viole,
nidi d'amore e di felicità.
La mia piccola rondine
partì senza lasciarmi un bacio
senza un addio partì.
Non ti scordar di me;
la vita mia legata e a te
io t' amo sempre più
nel sogno mio rimani tu.
Non ti scordar di me
la vita mia legata e a te
c'è sempre un nido nel mio cuor per te
Non ti scordar di me!
Non ti scordar di me!