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AUTORE: BdB, renziano non a caso e per caso.
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20/5/2018 - 15:25
Ho paura che Renzi voglia stare fuori un giro e lasciar cuocere nel loro brodo disfattista la sua opposizione interna come ha fatto coi grillini.
Si suicideranno da soli.
Però a me e agli statisti europei, specialmente in questa difficile fase storica, mancherà moltissimo.
Tutte queste tattiche saranno senz' altro più produttive .. ma per la gente che sta vivendo momenti di incertezza e paura .. una presa di posizione chiara e netta sarebbe stata un iniezione di fiducia e coraggio per andare avanti .. non sempre i tatticismi pagano .. molti si stanno stancando.
ECCO LA MIA SINTESI. Renzi e il discorso non letto all’Assemblea Pd:
«Loro ci fanno una figuraccia. Martina? Parole modeste» Niente intervento dell’ex presidente del Consiglio dopo la tregua: «Loro ci fanno una figuraccia»
Alle dieci e mezzo del mattino Matteo Renzi è in auto verso l’ Ergife e dice a chi lo chiama: «Questi vogliono ancora la conta, andranno sotto. Contenti loro…». Poco più tardi l’ ex segretario arriva a destinazione e parla con i suoi: «Non capisco il perché di questa impuntatura di Martina. È incomprensibile». «Si è impuntato anche Orlando», gli dice Rosato. «Vabbé — replica lui — però non possiamo fare una figura del cavolo scannandoci tra di noi oggi.
A me non interessa rompere per essere poi additato come responsabile della rottura. Facciamo l’ ennesimo gesto di buona volontà». Il fedelissimo Giovannelli, l’ uomo dei numeri, gli fa vedere la situazione: se Renzi volesse andare alla conta per eleggere Guerini segretario o per ottenere il congresso subito, avrebbe 104 voti di margine.
Ma alla conta l’ ex premier non ci vuole andare. All’ Ergife, con Martina, Orlando, Fassino e Franceschini, Renzi fa un discorso chiaro. Sono le 11.40. «Noi abbiamo i numeri, che volete fare?», dice. Lotti fa vedere a tutti i presenti le cifre. Inequivocabili. Poi Renzi mette sul tavolo il suo discorso. Se non c’ è la tregua lo farà, dice dopo quell’ incontro agli emissari dei suoi avversari interni: «E dirò chi voleva l’ accordo con i “grillozzi” e perché io l’ ho bloccato. Racconterò gli errori del 2017, come quello di Zanda che ha stoppato la legge sui vitalizi di Richetti. O racconterò dei collegi persi male, per esempio Ferrara… E dirò a Emiliano: se ti piace il contratto il tuo posto non è qui ma 2 chilometri più a sud dove c’ è un gazebo della Lega». Martina a quel punto opta per un compromesso. «Chissà perché Franceschini – commenta poi con i suoi Renzi – gli ha fatto credere che ce la poteva fare, salvo poi votare per la mediazione perché non sopporta stare in minoranza».
Gli avversari di Renzi accettano quindi il compromesso, l’ ex segretario fa sapere che è contento, ma poi con i suoi commenta così: «Hanno fatto una figuraccia, hanno detto di sì a quello a cui prima avevano detto di no. E ora devono anche fare buon viso a cattivo gioco». Comincia l’ Assemblea, Renzi non applaude mai Martina. Poi rivolto agli amici dice: «Avete sentito i brusii in sala quando parlava? Si è portato una cinquantina di persone ad applaudirlo ma non sono servite. Un discorso modesto».
Poi se ne va. Di nuovo in auto: «È sabato, c’ è il sole, vado al mare». Tanto, quello che voleva ottenere lo ha ottenuto. Si è visto che ha la maggioranza perché la mediazione è stata approvata, anche se, ammette lui stesso con il giglio magico, «la base si è spaccata perché puntava alla resa dei conti, e anche qualcuno dei nostri ha votato no. Comunque, l’ idea del congresso è passata e gli altri sono andati sotto». E Renzi ha ottenuto un altro risultato. Lo fa notare maliziosamente Fioroni: «Le sue dimissioni non sono state ratificate dall’ Assemblea». Ora però l’ ex segretario dovrà studiare le mosse future. Chi, come Gentiloni, si sta spendendo con discrezione per Zingaretti, vorrebbe che Renzi fosse della partita. L’ ex premier ha visto il governatore del Lazio qualche giorno fa ma non ha chiarito la questione.
«Vedremo», continua a ripetere anche ai suoi che gli chiedono lumi sul futuro. Chi lo avversa ma lo conosce bene, come Cuperlo, teme che «voglia fare del Pd un partito macroniano». E a sentire il suo fedelissimo Faraone – che dice che «in Italia le forze che fanno capo al Ppe e al Pse stanno entrambe all’ opposizione, e perciò in questo quadro si apre uno spazio politico nuovo» – si fa fatica a escluderlo.
(dal web, li c'è tutto quello che noi masselli o meno vorremo studiare, capire).
Io ho 'nteso, se te e 'nteso, vordì che ci semo 'ntesi!...nsenò pazienza tanto è = (uguale).
Poi nessuno è obbligato a leggere, studiare...
Però Antonio Gramsci ci diceva: Studiate, che di gnoranti unn'ha bisonnio nissuni.
bona.
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In risposta a: Alla grazia del Pio Mario..... del 20/5/2018 - 12:05
Mahhhh.
AUTORE: Massello
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20/5/2018 - 15:02
Scusate, so di essere molto duro di comprendonio, anzi massello, e mi piacerebbe sapere se c'è tra voi qualcuno che ha capito qualche cosa, se si può, per piacere, spiegarla? Grazie
RISPONDI
AUTORE: Bruno della Baldinacca (ancora iscritto PD)
email: -
20/5/2018 - 12:05
....che crede noi che si proviene dal PCI di Luigi Longo, passando per il Compromesso Storico di Enrico Berlinguer con le forze di sinistra con credenza cattolica e con l'arrivo di Matteo Renzi da quell'area, dopo I democristiani Prodi Romano alla Presidenza del Consiglio per due volte e che risultò uno dei migliori Presidenti del Consiglio dei Ministri al pari se non Migliore di De Gasperi.
Poi, Franceschini Segretario PD, Letta: Presidente del Consiglio ed iscritto a quel tempo al Partito Democratico.
Ricordando anche i democristiani Riccardo Di Donato segretario della Federazione PCI pisana ed Elia Lazzeri, Sindaco votato dal PCI pisano
E Matteo Renzi? che per giunta dopo aver promosso le riforme quasi imposte da Giorgio Napolitano ed attese dalla sinistra da 30 anni, poi si è visto boicottato dall'uomo più invidioso e perfido (colui che ha il cognome apostrofato) e che si riteneva padrone della ditta PD, ma non potendolo fare direttamente; prima inventò quel cavolo di primarie stile americano che laggiù, in America non avendo i capi dei partiti politici potevano anche andar bene e promuovendo Romano Prodi perchè Lui, l'Uomo con il cognome apostrofato "era 'ntepatio anco a su' mà)" e meno bene è successo allo scudiero "dell'apostrofato" tal Gargamella, che da giovanissimo li a Bettola serviva messa; un baciapile insomma anche lui!
E da grande (?) mise nel regolamento della "sua ditta" il PD; che il segretario PD era il naturale candidato Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana.
Poi si "accorseno" lui ed il suo mentore che a rincorrere i giaguari per smacchiarli, pettinare le bambole Barby, acchiappare i passerotti in casa e lasciare i tacchini sul tetto, defraudarono con quelle scemenze il 10% di vantaggio elettorale che avevano sulla carta nei confronti del più furbo Berlusconi Silvio.
Nei tre anni del governo Renzi-Alfano si sono fatti progressi e riforme più degli ultimi 30 anni precedenti e non avendo la bacchetta magica per uscire dal disastro Berlusconi-Monti-Fornero era assolutamente necessario non cambiare il Matteo riformatore con il Matteo ruspa.
Ma, sia la Tinagli dell'ARCI che pretendeva accoglienza sicura e certa per un miliardo di richiedenti asilo qui in Italia, sia la Camusso (quella che usava i vaucer per i lavoratori CGIL) e che ora i giallo verdi li rimettono, poi l'ANPI di Smuraglia che con "loroli" al governo realizzeranno i loro sogni raccontati anche da...Zerebereberebesky; sentito la SRL del figliolo dell'amico del Grillo però.
Questo è tutto nella nostra storia trascorsa e del doman non v'è certezza, disse il sommo poeta e chi vuol esser lieto sia!
Quindi anni sabbatici e...appena fa notte, via a prendere le lucciole da mettere sotto il bicchiere con la speranza si avveri il sogno di tanti bimbettini: soldi-soldi, lire-lire...euri-euri...così; ale----! allegria!
nb, nel regolamento del mio partito, il PD non è previsto fare come nel PCI di Togliatti dove Cucchi e Magnani dissidenti furono espulsi e neppure come al tempo di Berlinguer che furono espulsi i compagni Luciana Castellina e Lucio Magri.
Ora tal Emiliano coesiste in un partito che odia notte e giorno e sempre alla luce del sole, sui giornali e nelle trattative ministeriali.
Quanto può durare non lo so!
Intanto Pina Cocci....
https://youtu.be/ORh4lTTUi4g
bona.
RISPONDI
In risposta a: Il 19/5 - abbiamo assistito alla morte del PD del 20/5/2018 - 8:26
Una Fede
AUTORE: Mario Pio
email: -
20/5/2018 - 11:36
"E Martina cosa fa? Non puo' permettere tutto questo. Ragazzi fate qualcosa, quello e' entrato in casa nostra, ha sfasciato tutto il mobilio e adesso si e' messo a mangiare i pop corn coi piedi sul tavolo"
C'è anche chi la pensa così!
Un segretario dimissionario che pretende di aprire la discussione non si era mai visto!
Se il PD sta morendo, caro Mario, è facile risalire alla causa principale.
Se si ragiona con la testa e non con la pancia! E' come una fede, ci si crede stando attenti a non usare la ragione. Perchè la ragione porterebbe ad altre conclusioni che non ci piace accettare.
RISPONDI
AUTORE: Mario
email: -
20/5/2018 - 8:26
Il divieto che ha bloccato le iniziali parole di Matteo Renzi in Assemblea è stato il primo segnale.
Poi una sequela di sussurri, da parte della minoranza contraria, che alla conta finale consisteva appena in uno su tre.
E infine i fischi.
In quell’istante mi è apparso lo stadio della Roma, quando negli anni Settanta giocava contro la Juve di Agnelli.
Ormai nessuno saprà rianimare il progetto ulivista di Prodi, prima, e quello successivo di Veltroni, dei quali in tanti siamo stati appassionati sostenitori.
Quindi, ascoltando solo le misere parole pronunciate da un incapace Orlando, ho preso la mia decisione.
Addio PD.
Hanno vinto i D’Alema e i Bersani. Hanno perso gli italiani, che avevano estremo bisogno di uno strumento idoneo a costruire un futuro migliore alle persone più sfortunate. Un partito capace di accogliere le istanze della gente che soffre. E di realizzare quelle riforme che ai vecchi famelici sepolcri dei DS avrebbero bloccato le possibilità di arricchirsi, anche sul piano personale.
Dopo quei fischi la passione è svanita, in un attimo.
Le “correnti di pensiero” contrarie a Renzi si erano subito trasformate in fazioni armate e feroci. Ed è apparsa nell’odio e nel rancore la medesima lotta di una “curva” dello stadio contro l’altra.
Resterò, come tanti altri di noi, nel limbo, in attesa che nasca qualcosa di nuovo. E ai veri rottamatori del nostro partito che, messo in buone mani, stava cambiando le sorti del Paese, rispondo con una simbolica maledizione perpetua.
I vecchi esponenti di una sinistra sbagliata hanno cancellato, colpendo Renzi e tanti di noi, la realtà di un grande partito italiano.
Dovranno pagare amaramente questa enorme colpa. Ma purtroppo la pagheranno in misura maggiore proprio gli italiani.
nb,impedendo a Matteo Renzi di parlare hanno fatto un atto di forza e di debolezza e allo stesso tempo solo un atto incivile.
RISPONDI
In risposta a: Fa meno danni un ladro ................... del 16/5/2018 - 8:38
LA ZUPPA E' FINITA
AUTORE: ZUPPAIO
email: -
18/5/2018 - 21:03
ADDIO SAGRA DELLA ZUPPA. IL PD HA MANGIATO ANCHE QUELLA.
BUON APPETITO
RISPONDI
AUTORE: Ultimo
email: -
16/5/2018 - 8:38
.............. di un incapace, perchè un ladro ruba e scappa ..... gli incapaci restano e fanno danni a ripetizione. E l'Italia purtroppo si trova in una sitazione pericolosa ....... se per cacciare i politici ladri ( ed è tutto da dimostrare che i nuovi non lo siano ) vengono sostituiti da politici incapaci la frittata è fatta. E sulle capacità politiche dei nuovi i dubbi sono molti. ......... Basta pensare all'illuminazione avuta ( che ha fatto presa sul popolino ) sul " reddito di cittadinanza ....... che in pratica sarebbe un incentivo a non cercare lavoro in una Repubblica fondata sul lavoro ...... per capire il livello dei nuovi politici. Ne riparleremo presto ....... e pagheranno, salata, la politica populista le future generazioni. ....... Ultimo
RISPONDI
AUTORE: giò
email: -
15/5/2018 - 22:25
Se all'analisi che ho presentato, mancava il contesto che hai aggiunto, tu, si dimostra plasticamente che il concorso di voci diverse non è solo utile, ma necessario.
Un coro, anche ben affiatato, ma che esplori tematiche aduse e già edite, per quanto possa essere intonato, alla lunga annoia e addormenta il pubblico in platea.
induce inoltre il direttore d'orchestra ad una confidenza con lo stesso repertorio, che estrapola anche verso gli altri generi, ritenendo di essere in grado erroneamente di affrontarli con la stessa disinvoltura....
il ruolo delle voci critiche è prezioso e salutare.... non può che arricchire l'esperienza dei cantori e implementare il talento del complesso musicale....
...a vantaggio di tutti!....
RISPONDI
AUTORE: democratico
email: -
15/5/2018 - 20:06
Non faccio parte di quella esigua schiera di lettori del forum che rilegge gli interventi passati.
Mi sono permesso di replicare al tuo intervento solo per aggiungere ciò che per me non era contemplato nella tua dettagliata analisi di una sconfitta elettorale.
Inoltre sono convintissimo che se le analisi partono da presupposti incompleti esiste il forte rischio che si arrivi a conclusioni non risolutive o divisive.
Senza negare gli errori commessi, ma se oggi i vincenti alle elezioni si permettono di far trascorrere 70 giorni dal voto senza l'ansia e l'urgenza che hanno vissuto coloro che hanno governato nel quinquennio scorso, vorrà pur dire che oltre agli errori ci saranno pure i meriti, i quali meriti, non mi sembrano emergenti, da chi oggi vorrebbe ripartire da quell'unità perduta.
Inoltre non l'ho citato prima, ma non me lo scordo: i terremoti che hanno devastato l'Umbria, le Marche, l'Abruzzo, il Lazio ecc.
Pur in situazioni difficili politicamente ed economicamente le tragedie umane e sociali di quelle genti fanno parte di ciò che si è potuto fare per provare ad alleviare
le umane sofferenze.
Non è stato anche qui tutto perfetto, ma qualcuno con delle responsabilità politiche e di governo è passato dalle parole ai fatti.
Quando ci si stinge la mano per riappacificarsi ciascuno rassicura l'altro circa i meriti e gli errori.
RISPONDI
In risposta a: Ideologicamente tutto coerente.... del 15/5/2018 - 14:37
e ora?
AUTORE: giò
email: -
15/5/2018 - 16:09
se percorri a ritroso la cronologia del forum , ti accorgerai che ho commentato quanto hai riassunto nel tuo intervento... comprese le difficoltà nell'accordo fra m5s e lega.
la domanda è..... ora che si fa?... si rimane immobili e trincerati nelle ridotte, o tutti insieme facciamo qualcosa per superare lo stallo?.....
abbarbicati a passati rancori e ripicche, facendo i capricci, mentre il paese si incendia?
la politica è l'arte della mediazione e del compromesso tra ciò che vorremmo e ciò che è possibile fare tenendo conto degli altri!
RISPONDI
AUTORE: democratico
email: -
15/5/2018 - 14:37
...e condivisibile.
Manca purtroppo, a mio avviso, una analisi storica di questo ultimo quinquennio e conseguenti passaggi parlamentari e legislativi che il PD e alleati hanno percorso per risollevare in termini istituzionali, politici, economici e di credibilità internazionale la Nazione, pur pagando a caro prezzo l’insuccesso elettorale.
Ecco i fatti:
1) L’inizio della legislatura è stato garantito dal centrosinistra e dal centrodestra (governo Letta) per fare le riforme Costituzionali ed economiche al fine di far ripartire l’economia e l’occupazione prossime ai minimi di sempre.
2) Il PD ha eletto il nuovo segretario con le primarie e per statuto la Direzione PD ha sollecitato un cambio al vertice del governo, sostituendo Letta con Renzi, ottenendone la fiducia.
3) Il Parlamento non è stato in grado di eleggere un nuovo Presidente della Repubblica.
4) Il Parlamento a maggioranza ha invitato il Presidente uscente (Napolitano) ha farsi carico di un nuovo mandato (mai successo nella storia repubblicana)
5) Il Presidente rieletto ha accettato un secondo mandato pur invitando le due Camere ha iniziare un percorso di legislatura finalmente costituente e riformatrice, ottenendo una standing ovation parlamentare.
6) Il governo Renzi nel primo anno ha approvato alcune riforme pur divisive per alcuni parlamentari di sinistra al governo (80 € e job act). Esce dalla maggioranza Sel e alcuni parlamentari del PD
7) Il governo Renzi ha dato l'inizio parlamentare alla riforma della seconda parte della Costituzione, riforme che devono fare un percorso di 3 votazioni per ciascuna camera entro i 6 mesi successivi??.
8) Il Presidente della Repubblica dopo circa due anni si è dimesso, e ne è conseguito l’iter parlamentare per eleggere il nuovo Presidente,(Mattarella) eletto dopo alcuni tentativi e non riusciti (Marini e Prodi)
9) Le conseguenze parlamentari dopo l’elezione del Presidente non sono indolori, esce dalla maggioranza FI, non essendo d’accordo con l’elezione avvenuta del Presidente Mattarella.
10) Le riforme proseguono anche se la maggioranza parlamentare al Senato sopravvive con il contributo sempre più esiguo dei centristi già presenti nel governo (Letta e Renzi)
11) Alle elezioni Europee il PD vince con il 41% dei voti. Per una parte della sinistra non convince il successo elettorale di Renzi (centrista?). Nasce un forte contrasto politico sia da sinistra che da destra/m5s e l’avversario politico è il PD di Renzi (PDR)
12) Le riforme costituzionali arrivano all’ultimo passaggio parlamentare, inclusa una nuova legge elettorale (italicum) esclusivamente per la Camera, in quanto il Senato, con la riforma appena approvata non è previsto un passaggio elettorale nazionale. Una parte della sinistra PD dopo alcune votazioni a favore, si dichiara contraria ad alcune riforme costituzionali, e non partecipa alle votazioni finali che pure ottengono quella maggioranza necessaria.
13) Il governo prosegue nei percorsi delle riforme (diritti civili, dopo di noi, la buona scuola, la riforma amministrativa degli enti statali…ecc.
14) Parte la campagna elettorale per il Referendum Costituzionale e una parte del PD, la CGIL e SEL si dichiarano contrari e voteranno NO con Le destre e m5s.
15) Al referendum vince il No (59% a 41%) Il Presidente del Consiglio Renzi si dimette e viene sostituito da Gentiloni.
16) Le riforme proseguono e i risultati economici danno i primi segnali di crescita che portano l’Italia fuori da una crisi epocale dolorosissima sia in termini occupazionali che sociali, e nonostante una crisi umanitaria in atto dovuta all’immigrazione massiccia di paesi africani ed asiatici attraverso il mare mediterraneo che genera malessere sociale, che le destre e m5s provano a rendere più acuto.
Questi sono i fatti storici, anche se incompleti, (qualche imprecisione?) e forse non propriamente cronologici.
La tua analisi è coerente idealmente al pensiero di una sinistra unita, manca una considerazione critica sulle motivazioni che hanno diviso il Centrosinistra, pur durante una crisi istituzionale sociale ed economica evidente, e non tiene conto degli sforzi compiuti per portare fuori dalla crisi una Nazione prossima al disastro economico come la Grecia.
Tra il dire e il fare c’è sempre di mezzo: il come, il quando, il perché, il dove, il con chi…. Ecc.
Il PD ha perso, analizziamo pure tutte le possibili ragioni della sconfitta elettorale, ma i vincenti alle elezioni del 04/03/18, oggi mettono in evidenza e non possono nascondere le loro false promesse elettorali.
RISPONDI
AUTORE: giò
email: -
15/5/2018 - 12:42
Sono sinceramente interessato alle sorti della ditta, non voglio litigare o puntare l'indice contro nessuno.
Io mi rivolgo a tutti, perché le responsabilità sono comuni e si pagano in solido.
Non accuso nessuno, cerco di capire!
Non mi interessano i rimpalli polemici, né le vendette postume-
Come detto da altri, parafrasando una frase famosa, non chiedo cosa debba fare il partito, ma cosa invece debbano fare i militanti i simpatizzanti, gli iscritti, i dirigenti e i leaders, per le sue sorti!
Per tornare in forze, occorre il concorso di tutti.
Vero quel che sostieni sulla sostenibilità. Ma credo che sia legittimo ritenere che si poteva pensare per primi, almeno ad eliminare l'iva sui pannolini, alla gratuità degli asili nido, al sostegno dei disabili non autosufficienti…..
Non si può introdurre l'APE e fare pagare ciò che prima era un diritto, perché ha il sapore di una beffa!
Non si può ricapitalizzare le banche fallite per le ruberie, sequestrando soldi ai risparmiatori senza adottare provvedimenti per i vertici negligenti….
Inoltre se i nuovi protagonisti, sono irresponsabili a prevedere flattax e reddito di cittadinanza, o quota 100 per le pensioni, mi viene il dubbio che soluzioni meno radicali, intermedie fossero possibili, o almeno discutibili e da considerare….
Ad un popolo puoi togliere tutto, non la speranza!
Le mie sono critiche costruttive!
RISPONDI
AUTORE: filettolino
email: -
15/5/2018 - 0:57
Dear Maria, le ritiene l'ape social un provvedimento di sinistra ? Pensa che sia una cosa intelligente fare un mutuo ventennale per andare in pensione 3 anni prima ?
O forse è più semplice intervenire sulla Fornero modificando i requisiti pensionistici, e pazienza se la proposta è della Lega...
RISPONDI
AUTORE: Maria De Cesaris
email: -
14/5/2018 - 16:35
Chiunque partecipa alla politica stando in un partito, avrebbe avuto tornaconto sia personale che per il partito, dicendo usciamo dall'Europa, torniamo alla lira...o vi diamo il reddito di cittadinanza, o smantelleremo la legge Fornero, ed altro
Se non lo hanno fatto, se la sinistra non l'ha fatto, approfittando del momento, è perchè sapeva che erano promesse vuote ed irrealizzabili che avrebbero potuto, addirittura destabilizzare il sistema...Non è complicato capirlo..vero?
Pensate che la destra, è stata talmente cialtrona che ha parlato e fatto promesse, rinnegando leggi scritte ed approvate da loro, perchè la Fornero, spero lo sappiate..non l'ha fatta la sinistra e nemmeno Renzi che la corretta con l'ape sociale...e se ve la volete prendere proprio con la sinistra, dovreste essere arrabbiati con chi l'ha firmata...e quindi D'Alema, Bersani, Fassino e gli altri perchè loro c'erano..eh se c'erano !
RISPONDI
AUTORE: GIO'
email: -
14/5/2018 - 15:05
CONSIDERAZIONI DI UN SIMPATIZZANTE ESTERNO!
L'ora delle risposte!
Dopo una disfatta elettorale delle dimensioni del 4 marzo scorso, che si configura anche come una débâcle culturale, un rigetto e una reazione di profonda sfiducia della società civile, verso una proposta ritenuta inadeguata, che reagisce eradicando un intero ceto politico, si impone una riflessione seria, una pausa salutare per valutare le conseguenze e riprendere le misure.
Occorre una presa d'atto realistica dell'esistenza di uno scollamento dal sentimento popolare, un bagno d'umiltà e nuova consapevolezza, per progettare una ripartenza, dopo la frana rovinosa del consenso, in una deriva che sancisce la distanza e la mancanza di comunicazione e raccordo con la società civile.
Allo sbando, incattivita ed esasperata quando ignorata e inascoltata e costretta a rivolgersi ad altri riferimenti discutibili, ma pronti a profittare dell'occasione servita loro su di un piatto d'argento.
( come già visto altre volte nella storia, in maniera anche drammatica)
Se il PD vuol sopravvivere ed ambire ad una qualche influenza futura e non ridursi alla tutela residua di istanze minoritarie e alla marginalità nel paese e nella società, deve recuperare un sano rapporto con la realtà, in un lavacro inevitabile di lucida umiltà e per farlo deve capire cosa è successo, interrogarsi per individuare e correggere gli errori, capirne la natura, analizzarne le asintonie distoniche, in un processo a medio termine, sincero ed impietoso, doloroso, ma necessario e ineludibile.
Deve prendere atto (e metabolizzare superandola) della sua stessa frammentazione in diverse anime inquiete, spesso conflittuali e sorde fra loro, risolvendola con una composizione e armonizzazione dei rapporti, nel rispetto delle reciproche diversità e posizioni, per creare le premesse di una forza politica coerente, coesa, solidale, inclusiva e non divisiva, in un soggetto virtuoso con reali ambizioni maggioritari
(non si tratta di buonismo ecumenico d'accatto, ma in altri tempi, circostante, luoghi, è la norma e la prassi elementare, stiamo vivendo nell'eccezione)
Se non si è capaci di coabitare e tenere insieme un idea politica comune, preferendo sfiancarsi in inutili distinguo, in sofismi e tecnicalità teoriche, astrattismi e lotte intestine endemiche e stucchevoli, che reiterate all'infinito appaiono insopportabili pantomime ad corpo sociale, esausto e confuso, facile vittima di seduzioni semplicistiche, soluzioni tranchant e scorciatoie illusorie, esasperato in quanto interessato a tutt'altro, non si può pretendere di essere credibili.
Passo preliminare, necessario e propedeutico del rilancio, è il riconoscimento reciproco e la legittimazione sincera e vicendevole, per ricreare n clima rispettoso delle diverse sensibilità, che non costringa, ma approdi e favorisca una collaborazione operosa e la reciproca solidarietà in contiguità e adesione ad una comune idealità, convergendo nei principi, valori, affinità di pensiero, che consentano il superamento dell'attuale fase di lotta per bande e risolvano le faide interne, ricomponendo il tessuto sfilacciato dei motivi aggreganti costituenti un'identità e carattere distintivi precipui, giustificandone l'esistenza in un soggetto politico.
Restaurare l'orgoglio e la volontà di stare insieme, rispettandosi e non combattendosi ad oltranza da posizioni radicalmente inconciliabili.
Ricostituendo una elementare grammatica politica, in un confronto onesto delle idee, per verificare la credibilità delle future ambizioni, proponendo scenari e modelli sociali, economici, di valori, sostenibili originali, con proiezioni e prospettive non utopiche, ma in grado di restituire una dimensione di speranza, confermando capacità di visione e di progetto, per attrarre nuovi consensi, elaborare strategie comuni innovative, coerenti e adatte ai tempi.
Discussione a tutto campo sulle tematiche che hanno determinato il disastro, senza omissioni, remore o timidezze e censure ideali…. o di decenza…
Affrontare e definire le ragioni che hanno appiattito le strategie e fiaccato lo spirito e l'anima dell'azione, dei provvedimenti e degli indirizzi politici, sulla mera conservazione e amministrazione della realtà esistente e subita.
La supina accettazione del primato dell'economia e della finanza, la completa soggezione agli organismi internazionali, la mesta rassegnazione a subirne acriticamente regole esterne e indirizzi sovranazionali dati per scontati, in una impostazione realistica e concreta, cui è però totalmente mancata la volontà di indirizzo, compensazione, contenimento delle asprezze e capacità di contrattarne e pilotarne gli esiti, rinunciando a qualsiasi tentativo di governarne e sopraintendere le iniziative e non subirne gli effetti spesso dirompenti.
Il rapporto di soggezione e timidezza eccessiva nei confronti dell'Europa, sempre più lontana, burocratica e avvertita arcigna, ostile, indifferente, non valorizzandone gli ideali e potenzialità nobili latenti, le ambizioni ed i vantaggi, le prospettive future in un mondo pericoloso, avviato verso il protezionismo economico, l'avventurismo militare, lo scontro epocale fra civiltà, la competizione e l'emersione di nuovi protagonisti inquietanti e ingombranti, tramonto di alleanze, schieramenti e certezze.
La questione del credito e delle attività bancarie e finanziarie, con azioni e linee di risanamento indispensabili e lungimiranti, ma avvertite penalizzanti e punitive per i risparmiatori, permissive indulgenti quando non complici con i responsabili delle cattive condotte amministrative e operative e degli obiettivi disordini conseguenti.
Il sacrificio e il ridimensionamento delle tutele e garanzie nelle politiche del lavoro, con riforme necessarie, ma orientate all'instabilità e precarietà endemica del rapporto e della condizione dei lavoratori, in un disordine normativo e latenza legislativa incompiuta incapace di garantire autosufficienza e dignità, relegando all'insicurezza economica, all'incertezza della continuità del rapporto e della sostenibilità sociale, di qualsiasi progetto di vita, condannando vasti strati generazionali alla subalternità e dequalificazione professionale, se non alla povertà funzionale endemica.
L'approccio incerto e tentennante, poco convinto, contraddittorio e ondivago nelle politiche per i diritti civili, avvertite come antagoniste e rivali alle tematiche familiari.
Delicatissimo il tema dell'immigrazione, affrontato con determinazione solo nella fase dell'emergenza umanitaria, subendone passivamente a lungo, i flussi e rinunciando a politiche di contenimento attivo, non denunciando e pretendendo una gestione europea del fenomeno, o non avendone la forza, limitandosi a politiche doverose di prima accoglienza, senza prevedere soluzioni di lungo respiro e convivenza ordinata, risorse e solidarietà europee, filtri né verifiche adeguate.
Gestione parziale del quadro complessivo e monca di iniziative volte all'integrazione, l'inserimento, la coabitazione, individuazione ed elaborazione di regole e condizioni legislative stringenti e di qualsiasi parvenza o intenzione di governare i fenomeni e non solo subirne le derive.
Adattarsi a tollerarne la persistenza precaria stanziale e il bivacco di masse problematiche, in condizioni di marginalità ed esclusione, in contiguità indotta dalla necessità, alla consuetudine con espedienti, criminalità, devianze e indigenza, trattate con improvvisazione e superficialità, indifferenza colpevole, mancanza di visione e progetto, indegne di un paese civile.
Incapacità di comprendere e decifrare le dinamiche sociali complesse che determinando disagio, timori, insicurezze, rancori, capaci di innescare fenomeni di xenofobia e intolleranze rabbiose, fobie difensive, rifiuto totale e conflittualità intransigenti.
Lasciando proliferare veleni e demoni conseguenti, che hanno preparato il terreno all'estremismo e alla radicalizzazione della contrapposizione razziale, risvegliando sentimenti e convinzioni pericolose e anacronistiche, ma vive e minacciose, nonché diffuse tra gli strati vulnerabili della popolazione, per censo o cultura.
Non si risolve il garbuglio, sperando nei limiti intrinseci e insufficienze degli avversari populisti, attendendone al varco il naufragio nelle proprie contraddizioni, con in mano il pop corn e speculando o sperando negli insuccessi, per vederne dimostrata l'insipienza, sperando in una resipiscenza e conseguente ritorno all'ovile del "elettor prodigo"….
Con sapienza propagandistica e abilità acclarata, gli eventuali insuccessi, verranno derubricati dagli avversari, all'azione degli esecutivi precedenti, mentre poche parole d'ordine, su provvedimenti simbolici e di vetrina, basteranno a rinvigorirne i consensi, compattando i ranghi del consenso erratico in libera uscita.
Poche iniziative mirate e slogan, basteranno a consentire la rivendicazione delle maggiori attenzioni e sensibilità trascurate da chi li ha preceduti, vanificando i disegni di rapida rivincita, complicando i piani di chi spera in una razionale transumanza all'inverso di masse pentite di delusi, in seno ad una forza sfibrata, litigiosa, capace di appassionarsi ai massimi sistemi e trascurare le legittime lagnanze e gridi di dolore di un popolo stanco ed esausto, che pretende concretezza e considerazione….
Non vaghe promesse macroeconomiche o vaghe considerazioni di principio!
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RISPONDI
AUTORE: Migliarinese DOC
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14/5/2018 - 10:33
L'opposizione faccia l'opposizione proponendo soluzioni e non sollevando polemiche.
I ponti, come tutte le infrastrutture hanno necessità di manutenzioni ordinarie, forse fatte raramente e poi capita la necessità delle manutenzioni straordinarie alle quali non si arriva per caso.
Se il ponte non è sicuro è urgentissimo procedere con i lavori e far effettuare i lavori nello stretto tempo necessario.
La questione non avrebbe questa risonanza e questo impatto sulla cittadinanza se ci fosse stata nei tempi passati un'analisi della situazione e si fosse corsi a predisporre delle alternative.
Ormai sembra che siamo alle porte coi sassi e quindi non rimane che gestire al meglio questa situazione.
Per quanto riguarda la viabilità sono molto preoccupata per la situazione che si verrà a creare alla frazione di Migliarino che sarà ulteriormente congestionata dal traffico sulla Provinciale.
Invito chi di dovere a mettere a punto dei percorsi alternativi che liberino le frazioni da questa spiacevole situazione. Vi propongo di valutare la possibilità di deviare il traffico, verso Pisa e da Pisa sulla via Traversagna, magari istituendo dei sensi unici nelle strade comunali da e per la zona industriale. Mi auguro sia fattibile la riduzione del pedaggio e al contempo sia attivata la rotonda all’ingresso-uscita dall'autostrada.
All'amministrazione chiedo inoltre un’attentissima rivalutazione del progetto della Nord-Est per il quale non mi sembra ci sia stato coinvolgimento sia politico sia cittadino.
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In risposta a: L'assemblea respinga le dimissioni del Segretario del 12/5/2018 - 8:51
Al solito
AUTORE: Dal Serchio
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14/5/2018 - 0:33
Mi pareva strano che non ci fosse uno che ha ragione e tutti gli altri torto. Ma come, sono passati più di due mesi dalle dimissioni e ancora non avete fatto sta benedetta assemblea. E il dimissionario sapeva e ha accettato tutto. Statuto o no, mi pare che questo partito sia in un corto circuito. Chiamate il tecnico.
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AUTORE: Maria Amadesi&
email: -
12/5/2018 - 8:51
Maria Amadesi
Che bello se l'assemblea respingesse le dimissioni, allora sì che compro un vagone di pop corn......
Marcella Bordigoni a Quelli che NON sono contro Renzi sempre e comunque
Cesare Damiano a quanto pare è del PD, non sempre si riesce a riconoscerli, perché di solito sembrano appartenere ad altri partiti, e infatti anche lui non conosce lo statuto del PD, ma parla sostenendo chi sono quelli che non devono parlare...che ovviamente è uno solo e io vorrei far sapere al più presto possibile, ai dirigenti del mio partito, che qui fuori nella vita reale a guardare verso l'interno, noi elettori ci stiamo stancando parecchio...
DI DARIO BALLINI D'AMATO:
"Gente che non ha mai letto lo statuto del partito (o che peggio ancora spera che altri non lo abbiano letto, in totale malafede) in cui milita, e chiede ad altri di rispettare la comunità e le regole che ci siamo dati... bontà loro.
L'apertura dei lavori dell'assemblea da parte del segretario dimissionario è un atto dovuto giacché le dimissioni devono essere votate dall'assemblea. Le dimissioni del segretario si presentano e si votano in assemblea. Non in tv, non sui giornali, non su facebook e manco in direzione nazionale.
In assemblea.
Se poi vogliamo parlare di statuto, da che parte cominciamo?
Ma si, cominciamo da quella in cui hanno nominato in Direzione Nazionale un "reggente", figura non prevista dal nostro statuto, che è il vicesegretario del segretario eletto e quindi decaduto insieme a lui con tutto il resto della segreteria. Perché è del tutto evidente che con le dimissioni del segretario decade anche la segreteria di sua nomina.
Come ho già detto, per statuto le dimissioni si presentano in assemblea e lì vanno votate. E sempre in assemblea si può eleggere un altro segretario o decidere se andare a congresso.
Si sono inventati la figura del reggente nominato da un organismo, la direzione nazionale, che non ha quei poteri di nomina e invitano Renzi a rispettare lo statuto. Quando, in punta di statuto, è l'unico che lo sta rispettando.
Fermo restando che fuori dal PD (ma anche dentro) di questa discussione non interessa niente a nessuno. Come per il resto del 99,9% delle polemiche che di solito animano il PD".
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AUTORE: fantasioso
email: -
10/5/2018 - 19:33
La Democrazia vive e si alimenta se tutti i cittadini-partecipanti rispettano le regole democratiche.
I “fondamentali” della nostra Democrazia sono numerati e descritti nella Costituzione Italiana.
Pertanto i “pozzi” si avvelenano per esempio, ogni volta che la Costituzione non è rispettata.
Esistono inoltre pratiche democratiche di parte o di partito, se la parte o il partito si organizza attraverso regole statutarie interne. Così come sopra, vige il rispetto delle regole.
Se lo Statuto di partito stabilisce che sia rispettata una linea decisionale a maggioranza interna, la minoranza interna di partito è coerente con le regole democratiche ogni volta che ne rispetta le decisioni della maggioranza.
I pozzi si avvelenano quando le minoranze interne non si attengono alle regole democratiche interne.
Quando alcuni partiti o movimenti si organizzano su logiche padronali o statuti decisionali uni direzionali e verticistici, la democrazia di partito viene ridimensionata a mera presa d’atto di decisioni dall’alto. I “pozzi” democratici si avvelenano se emergono, vedi il caso nostro, partiti con Regole non propriamente democratiche, ma che di converso, hanno una visione democratica solo se queste sono applicate dallo Stato Democratico Costituzionale. Qualora questi partiti o movimenti internamente autoritari, arrivassero al Governo Nazionale saranno rispettosi della Democrazia Costituzionale, pur in assenza di democrazia interna?
L’incapacità di una Democrazia a darsi una legge elettorale in grado di garantire un governo costituito e decidente, genera seri rischi per la Democrazia, così come la Storia ci ha insegnato.
E’ partendo da questa situazione che i “pozzi” della Democrazia si avvelenano sino allo sfinimento.
Se poi:
a) Si inseguono i desiderata più popolari per vantaggi elettorali ai fini di aumentare il consenso senza reali possibilità di realizzarne alcuno.(vedi elezioni del 2001, 2007, 2018)
b) Quando di fronte a possibili condanne penali a carico di un primo ministro, non si affida al tribunale, ma la sua maggioranza di governo emette e approva decreti leggi che depenalizzano quei reati.
c) Quando per contrastare il governo in carica si assoldano parlamentari o senatori della maggioranza di governo al fine di mettere il governo in minoranza parlamentare, per creare una crisi di governo attraverso una intervenuta sfiducia parlamentare.
d) Quando funzionari di Stato infedeli creano prove false nei confronti di ministri di governo o dirigenti di partito di opposizione, per poi “darle in pasto” ai media e ai social, al fine di indebolirne la credibilità politica.
Ecco dunque alcuni esempi di “pozzi avvelenati”. La Democrazia è viva se le Istituzioni democratiche sono esemplari nei confronti dei cittadini.
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AUTORE: Oracolo vecchianese
email: -
8/5/2018 - 19:53
...avvelena i pozzi dal 2001.
Ma...non sarai mica per caso, (ma spero di no), un fanze della senatrice Barbara Lezzi? colei che disse: aomenta si il pille, cor rcardo 'osì c'è tutti 'ondizionatori accesi!
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AUTORE: giò
email: -
8/5/2018 - 18:30
se possibile credo di essere anche più' pessimista di te, ma in fondo non ci si può solo lamentare e gridare per mettere in guardia dal pericolo!...
faccio il pesce in barile per stimolare e provocare, dei ragionamenti. delle riflessioni ....
chissà che qualcuno non apra gli occhi!
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AUTORE: fantasioso
email: -
8/5/2018 - 17:37
Scrive Giò "…non so a voi!.... a me pare, che questi abbiano una paura pazzesca di prendere in mano la situazione, trovarsi impelagati nei problemi del paese, non sapendo che pesci prendere."....
A mio modesto avviso penso invece che lorolì dispongono di "menti finissime" al servizio, e non hanno paura di prendere in mano la situazione.
Dopo aver avvelenato i pozzi a partire dal 2001, ora attendono che la Democrazia rappresentativa muoia per sfinimento.
Invidio la tua serena ingenuità, e mi auguro che il mio sia solo una stupido fantasticare.
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In risposta a: ...consapevolissimi. del 8/5/2018 - 13:15
.... e dunque?
AUTORE: giò
email: -
8/5/2018 - 15:26
scusami, sono un chiorbone....
vorresti spiegarmi meglio..... sinceramente non ho capito un fico secco!
....non vedo il nesso con le mie argomentazioni, spiegamelo con parole semplici, come fossi un bimbetto!...
... ci vuole pazienza, ma io ho voglia e tempo per imparare e capire....
grazie,,,,,
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In risposta a: nessuno al volanteeeeeeee...................... del 8/5/2018 - 11:18
...consapevolissimi.
AUTORE: fantasioso
email: -
8/5/2018 - 13:15
Se ne parla poco, ma il reddito di cittadinanza e la flat tax sono promesse elettorali che molti cittadini vorrebbero poter vedere realizzate.
Mentre nei dibattiti tv e social si discute, e molto si dibatte:
1) di alcolismo dei giovani, di tossico dipendenza, del disagio sociale e dei giovani, della disoccupazione giovanile, degli esodati, così come la disoccupazione al sud, e potenziali risvolti conseguenti con:
2) le piazze di spaccio, le sale slot, le scommesse online e clandestine, la prostituzione, la micro criminalità, i migranti clandestini, il lavoro in nero, e relative possibili connessioni con:
3) la criminalità organizzata, le ecomafie, l’evasione ed elusione fiscale….
…. Mentre non emerge alcun approfondimento realmente critico sulle conseguenze SOCIO-ECONOMICHE possibili che i beneficiari avranno circa le promesse elettorali vincenti che i cittadini hanno premiato con il loro voto.
L’elenco di questi argomenti riportati nei 3 punti sopra esposti, sono a mio avviso strettamente connessi tra di loro. Il “grillismo”, per provare a dare una soluzione, almeno al primo punto: alcolismo,tossicodipendenza, disagio sociale ecc..ha promesso in campagna elettorale un reddito di cittadinanza per tutti i disoccupati e per le famiglie con redditi al disotto della soglia di povertà.
Nessuno ne parla, ma non vi sorge un dubbio? Un reddito elargito a chi vive un disagio sociale o lavorativo ecc, senza conoscere le vere cause familiari, individuali e ambientali, è coerente con il risultato che si propone? Lo dedurrei dal fatto che l’appetibilità del reddito di cittadinanza ha riscosso molte adesioni, in particolare al sud, e mi induce a pensare che le strategie politiche dei vincitori alle elezioni del 04/03/2018 siano sinergiche tra loro. Come?
Il fatto che in determinate regioni del sud, da sempre esposte al crimine organizzato si siano schierate massicciamente con il m5s, rafforza questo ulteriore dubbio. Così come aggregando anche la flat tax che ha avuto sostenitori al nord, così come in tutta Italia. Ecco che l’alleanza elettorale non ancora completata presto si potrebbe materializzare.
Il reddito di cittadinanza elargito dallo Stato ridimensionerà il disagio sociale, giovanile e la disoccupazione, garantendo liquidità economica alle fasce deboli, oppure nello stesso tempo darà anche un contributo economico al malaffare? La ritengo un’ipotesi plausibile. Di converso ecco dunque l’altra promessa elettorale vincente: la flat tax: le mafie, l’evasione e l’elusione fiscale: chi le pratica potrebbe godere di enormi vantaggi. Il crimine organizzato si ricicla, a discapito dello Stato, sia come minor gettito fiscale sia come maggior esborso dello Stato per un reddito di cittadinanza garantito.
Non si sono ancora messi d’accordo, e per questo dobbiamo dire grazie all’Euro e all’Europa.
In ogni caso i proponenti vincitori sono in sintonia con un referendum per l’uscita dall’euro e dall’ Europa.
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AUTORE: giò
email: -
8/5/2018 - 11:18
Troppo furbi?.... solo scaltri?... macchiavellici?... levantini?... tortuosi?:…. O irresponsabili?
Se non fosse da piangere sarebbe da ridere!
Io mi accordo con lui ma non voglio l'altro!
No!... perché noi siamo alleati!... prendere o lasciare in blocco!
E allora vado al forno degli altri!
Noi abbiamo perso e a questo gioco non ci stiamo!
Noi vorremmo andare a comandare, ma….
…non so a voi!.... a me pare, che questi abbiano una paura pazzesca di prendere in mano la situazione, trovarsi impelagati nei problemi del paese, non sapendo che pesci prendere.
Aspettino il crac, per poter poi arrivare con la trombetta della cavalleria tra i salvatori, aspettando che le castagne dal fuoco le tolgano altri!
Non hanno idea di cosa fare per il paese, ma abbiano ben chiaro cosa conviene a loro!
Ieri a Napoli, il signor Quaranta stava guidando il suo scuolabus affollato di bimbi, in mezzo al traffico caotico, quando si è reso conto che stava per avere un infarto.
L'umile ed insieme eroico personaggio, vede vicina la sua fine, ma non pensa a sé stesso, provvidamente accosta al marciapiede nel caos cittadino dell'ora di punta e spegne il motore azionando il freno a mano, pensa a non mettere in pericolo i bambini, con un estremo atto di cura che diventa paradigma di responsabilità e generosità d'animo.
In una chiara metafora dell'Italia e del paese, sull'orlo del baratro, affidato a piloti inesperti a voler essere generosi nel giudizio, che non si siedono al volante, mentre il pilota ha un malore, litigando fra loro per sapere chi e se, ha la patente….
La prossima curva è vicina, ma non siamo in buone mani!
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