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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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In risposta a: del
la caccia,
AUTORE: lettore spassionato
email: -

18/1/2016 - 17:37

questo si che mi interessa, che senso ha oggi definirsi cacciatore?
Chi sono i cacciatori oggi?
Mi piacerebbe che su questi temi si aprisse un dialogo, ogni tanto sento dire che i cacciatori sono l'ultimo vero baluardo ambientale esistente , sono loro che aprono sentieri ( tagliano tutto lasciando il taglio ai margini come una miccia per incendi) solo sentieri per essere piu comodi a raggiungere le poste, visto l'eta' e lo stato di acciacchi che hanno, sono i veri ecologisti ( mai avessoro riportato un bozzolo a casa, o la stagnola del panino che mangiano)
Pero' ad una funzione assolvono pienamente, versano i salati contributi alle casse dello stato e con l'omerta' devono essere premiati.
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In risposta a: Che fu ' del 18/1/2016 - 16:29
Hai ragione
AUTORE: Figlio di cacciatore
email: -

18/1/2016 - 17:18

Caro amico hai ragione. Premesso che non sono cacciatore, lo sono stati mio nonno e mio padre. Non sono più tanto giovane, e ricordo bene che sino a non molti anni fa, per le famiglie di contadini ed operai la caccia portava un po' di carne in più, il che non guastava certo. Mio padre, schifato dagli idioti sparatutto di cui parli, non rinnovò più il porto d'arme e abbandonò completamente la caccia. Come al solito il problema è politico e la paura di perdere voti è l'unico elemento che guida le non azioni di uomini che legiferano e regolamentano a livello nazionale e locale.Quindi non illudiamoci, continueremo a vedere questi rambo dei poveri che, da veri uomini rudi, continuano a scaricare piombo addosso a povere bestie o lasciare in giro esche avvelenate per impedire che le volpi disturbino quei poveri pollacci stralunati allevati in gabbia e che continuano a definire fagiani. Se poi le esche le mangia qualche animale domestico, che vuoi che sia... Annotazione finale: se proprio gli piace sentire "pum" perchè non si radunano in qualche luogo isolato e si sparacchiano tra loro a volontà?
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In risposta a: del
Che fu '
AUTORE: Amici della caccia
email: -

18/1/2016 - 16:29

La caccia ?
Ultimo retaggio di un maschio frustrato !!
Ebbene sì , ho osservato negli ultimi 20 anni come è cambiato il cacciatore , mio nonno e mio padre sono sempre andati a caccia , partivano presto col cane (più di compagnia che altro) si mettevano la cartucciera e con il loro fucile a due canne andavano , tornavano con due o tre prede che li a breve avremmo mangiato.
Oggi vedo commandos di figure con mezzi fuoristrada, vestiti come i guerriglieri sandinisti , armati fino ai denti andare a caccia di cinghiali domestici , abituati a mangiare dalle loro stesse mani che quotidianamente li pasturano , questi cacciatori moderni spinti da una folle psicologia delle masse , si vantano di nati kg di animale hanno nel surgelatore, sparano a tutto cui che passa,invadono proprietà , sono i nuovi padroni del territorio ,
Daino cerbiatto cinghiale cane o gatto , va tutto bene !!!
Ma che cacciatori siete ???!!
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In risposta a: Assurdità nell'abitato del 18/1/2016 - 12:08
Mi ha fatto male ...............
AUTORE: Ultimo
email: -

18/1/2016 - 16:04

........... leggere questi interventi. E non mi sarei mai immaginato che lo " sport "(?) della caccia arrivi a commettere simili atrocità. Spero che si tratti di un singolo o di un piccolo gruppo di spietati sanguinari organizzati con cani feroci addestrati per uccidere. ......... E i veri "appassinati cacciatori " dovrebbero prendere le distanze da queste persone e condannarne ufficialmente il comportamento, oltreche individuarli perchè cessi questo comportamento incivile. Questi individui sanguinari credo che siano un cattivo esempio per tutti cacciatori e non. Il mio pensiero è che tutti, indistintamente, coloro che uccidono gli animali terrestri o volatili per passione ....... siano persone frustrate che sfogano il loro fallimento nella vita quotidiana uccidendo ........ e trovando un qualche appagamento nel far scorrere il sangue di animali inermi e indifesi. Posso solo avere pietà di questa gente!!!!!!!! ........ Ultimo.
P.S. Se siete veramente appassionati della caccia riponete i fucili e andate a cacciare i leoni a mani nude. Solo cosi dimostrerete il vostro coraggio ........ ma, detto fra noi, la caccia, fatta in questo modo, è uno sport per vigliacchi.
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In risposta a: Geofor - sfalci e potature - testo modificato del 14/1/2016 - 12:31
Motivo?
AUTORE: Cittadino
email: -

18/1/2016 - 15:35

Vorrei tornare sulla faccenda delle potature. Proprio oggi ho ricevuto la confezione Geofor con il nuovo depliant per l'anno 2016. Mi sarei aspettato che dentro, oltre al perentorio blocco della raccolta, Geofor avesse messo una letterina dove spiegava i motivi di questo cambiamento non di poco conto per molti cittadini. Premetto che ho forza e auto per portare le potature a Nodica ma mi chiedo, visto che portano via l'organico non capisco perchè contemporaneamente non potrebbero anche portare via i sacchini e depositarli (loro) dove devo invece farlo io nello stesso posto.
Credo che per molti anziani sarà un problema e dovranno raccomandarsi a figli e nipoti. Non si tratta di civiltà o educazione, credo che le Istituzioni dovrebbero in qualche modo facilitare il corretto comportamento dei cittadini. Questo non mi sembra proprio il caso.
Spero venga accolta la logica richiesta di una riduzione degli oneri a carico dei cittadini e lancio l'idea che qualche giovane si possa incaricare di sostituire il servizio incassando magari la differenza.
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In risposta a: Ma questa è caccia ??? del 18/1/2016 - 9:46
Assurdità nell'abitato
AUTORE: Testimone oculare
email: -

18/1/2016 - 12:08

Beh ieri anche io ho assistito a questa scena raccapricciante! Sia ben chiaro non voglio proibire la caccia, ma che quest'ultima si debba praticare secondo le più elementari regole di buon senso e rispetto si. Cara abitante schifata ho guardato in giro per internet ed i cervi e i daini sono specie protette nelle nostre zone, ne è vietato l'abbattimento se non con esplicita ordinanza. E la scena di ieri è stata forte anche perchè ero con mia figlia che ha vissuto il tutto ed è scoppiata a piangere nel vedere l'animale ormai esausto, sanguinante e lacerato aggredito dai cani. E sono d'accordo con te sulla gestione della caccia nella nostra zona: è diventata zona franca, io ho un cane e a volte la domenica cacciano dirimpetto alla mia proprietà e anche lui va in agitazione: urla, latrati, spari come se fossero nel mio giardino per ore e ore. Non se tutto questo sia regolare, non so se l'occupazione della strada per ore e ore sia regolare, se macellare nei pressi di un rio con sversamenti sia regolare, voglio sperarlo ma qualcuno deve prendere provvedimenti. E poi le interiora? Come le smaltiscono ? Vedo che hanno dei bussoli delle geofor ma a me se metto qualcosa di strano nell'organico mi suonano e loro? Gradirei maggiore trasparenza e spero che chi di dovere controlli anche perchè non ho mai visto nessuno a eseguire controlli.
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In risposta a: del
Ma questa è caccia ???
AUTORE: Abitante schifata
email: -

18/1/2016 - 9:46

Sabato mattina (16 gennaio) nel corso della consueta battuta di caccia sul monte a Molina,un cucciolo di cerbiatto o daino,comunque un essere vivente e' comparso atterrito ,ferito,sanguinante con la lingua penzoloni nella via Panoramica tra le case di Ciapino,inseguito da alcuni cani della battuta che lo cacciavano. Lo avevano già aggredito perché il piccolo aveva un fianco lacerato,sanguinante,con la carne viva scoperta. Il cucciolo terrorizzato ,in cerca di un'insperata salvezza,e' saltato dalla strada sulla scarpata della nella mia proprietà ed e' caduto ,come svenuto ,esausto per il grande terrore che sicuramente devastava un così' gracile e docile esserino e per il dolore che sicuramente provava in quanto essere vivente dotato di recettori e nervi e sensibilità ,rimanendo immobile su un piccolo pianoro.Insieme ad alcuni passanti che hanno visto la violenza della scena abbiamo cercato di cacciare i cani per poter soccorrere l'animale ,ma questi ,assetati di sangue e violenza così non hanno mollato l'ormai inerte preda ,sono riusciti a salire da sopra e il tenero cucciolo,sicuramente spinto da una paura disperata,con grande sforzo si è alzato ed e' fuggito nel bosco inseguito dai cani. Mia figlia ha seguito le scie di sangue del povero animale fin dove ha potuto all'interno della nostra proprietà . Non e' riuscita a trovarlo ,anche perché ha dovuto desistere per gli spari,troppo vicini ,dei cinghialai accompagnati dal latrare dei cani
Mi chiedo e vi chiedo se sia giusto che quassù ,da sempre, certi soggetti facciano cosa cavolo gli pare,come se la Panoramica fosse zona franca senza regole ne' leggi,in tutto e per tutto. A partire dall'abuso che i cinghialai fanno della strada ,parcheggiando per intere giornate una settantina di auto tra e sulle curve ,incuranti della sicurezza di chi deve transitare,fino ad arrivare a cacciare ,complici alcuni proprietari consenti ,in vicinanza delle case ,e cacciare cosa cavolo gli passa davanti. Ho inevitabilmente visto appesi o in attesa di macellazione animali poco più grandi di un gatto. Va bene che l'Italia sta toccando il fondo in molti sensi,ma non credo che un cucciolo di una qualsiasi specie si possa cacciare,ne' che i cani della battuta possano scorrazzare tra le case; alcuni anni fa hanno aggredito e ucciso la mia gatta di fronte alla mia porta. Per non parlare poi della macellazione che avviene praticamente a bordo strada ,così chi passa e 'costretto a subire lo spettacolo di animali scuoiati e altri sparsi sul cemento in attesa ,per un numero di capi che va da uno a più di dieci. Penso che nemmeno nel medioevo si permettesse uno spettacolo simile,senza parlare di regole igieniche .Per vietare gli scoppi dell'ultimo dell'ultimo dell'anno si è fatta giustamente un'ordinanza ,ebbene io inviterei l'amministrazione a vedere lo stato di agitazione dei nostri cani nelle ore di svolgimento delle battute,che sono troppo vicine all'abitato. Leggete bene ORA per i cinque al massimo dieci minuti dell'ultimo dell'anno si vietano i botti,a nessuno interessa le ore di spari che i nostri cani devono subire. Inoltre se quel povero cucciolo appartiene ad una specie in ripopolamento,perché si permettono nella stessa zone battute di caccia?
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In risposta a: 86 + 1, non è ancora chiaro? del 18/1/2016 - 6:52
Baci? Vietati in pubblico
AUTORE: Alessandra Codeluppi
email: -

18/1/2016 - 8:47

Baci? Vietati in pubblico, nozze in bianco e niente mare”
di Alessandra Codeluppi


SANT'ILARIO (11 aprile 2013) - «Uno stile di vita da medioevo». Giovanni (nome di fantasia) è un giovane reggiano under trenta: vuol rimanere anonimo, ma ci racconta l’esperienza che ha avuto nella Familiaris consortio. «Una premessa: sono cattolico praticante, sposato e con figli. Ma alcuni comportamenti che ho visto praticare nella comunità, e che anch’io ho vissuto sulla mia pelle, sono a mio parere inaccettabili. Non solo creano divisioni nella chiesa, ma lacerano nel profondo le persone. Com’è accaduto a me e alla mia ex». Prima di incontrare la sua attuale moglie, circa otto anni fa Giovanni frequentava una ragazza, Lucia (altro nome di fantasia): «Ci siamo conosciuti e innamorati nel corso di un ritrovo di giovani legato alla chiesa. Anche lei, come me, era credente. così come qualsiasi sua coetanea - racconta Giovanni - Poi Lucia, attraverso un sacerdote, si avvicinò alla realtà di Sant’Ilario». Il passaggio fu graduale: «Il prete e altri membri della comunità la invitavano a partecipare ad attività ludiche, ritrovi da loro organizzati o le presentavano giovani già inseriti, ma senza riferirsi esplicitamente alla particolare realtà che vivevano. D’altra parte le iniziative si svolgevano nella parrocchia, per cui era facile, da un certo punto di vista, sovrapporre le due dimensioni. Lucia invitava anche me a entrare in questi gruppi, ma io ero restio: pur essendo di chiesa, infatti, avrei voluto trascorrere il mio tempo libero con lei anche al di fuori dell’oratorio».
I problemi nascono pochi mesi dopo l’inizio della loro storia: «Io ero giovane, e come tutti i giovani, cercavo intimità anche sessuale con la mia ragazza. Ma lei aveva cominciato a vivere in una dimensione diversa. A un certo punto Lucia mi disse che non voleva più tenermi per mano e baciarmi non solo all’oratorio, ma persino per strada e negli altri luoghi pubblici, perché era sconveniente farsi vedere dagli altri in atteggiamenti teneri. Io capii che queste norme di comportamento venivano dalla comunità religiosa, perché prima Lucia non era così. Io la assecondavo, ma sentivo anche che i miei slanci più spontanei e affettuosi venivano repressi. Penso che quest’imposizione avesse lo scopo di mortificare il corpo, e il contatto fisico tra uomo e donna, perché fonti di peccato».
Pian piano Lucia si cala completamente nella realtà della Familiaris consortio: «La mia ex cominciò a frequentare sempre più spesso le attività e i raduni per i giovani. Mi accorsi che, studio a parte, il tempo che Lucia mi dedicava era sempre più scarso. Soprattutto mi sembrava sempre più disinteressata a divertirsi con me e con i nostri amici, anche in modo innocente, al di fuori della comunità - prosegue Giovanni - Un giorno mi annunciò che non sarebbe più andata al mare o in piscina perché non era bene che gli altri la vedessero in costume da bagno e tantomeno che lei vedesse gli uomini in slip perché ci si esponeva a una tentazione. Niente discoteca. Niente magliette scollate, minigonne o pantaloni a vita bassa: “In chiesa - mi diceva ancora Lucia - è meglio tenere i capelli legati: lasciarli sciolti non va bene”. Ho anche saputo che nei campeggi maschi e femmine venivano tenuti divisi e c’erano educatori che tenevano d’occhio, separandole, le coppiette che spesso nascono durante i soggiorni estivi. Quando i ragazzi facevano la doccia dopo aver fatto sport indossavano il costume per non vedersi nudi».
Con quale spirito Giovanni viveva la sua intimità sessuale con Lucia? «Qualche mese dopo l’inizio della nostra storia ci era stato proposto un tutor di coppia: si trattava di un assistente spirituale che avrebbe dovuto guidarci nel nostro cammino di vita insieme. Ma io lo rifiutai perché lo vedevo come un intruso. Talvolta, in assenza dei genitori di Lucia, io andavo a trovarla a casa sua. In quei momenti la situazione diventava, diciamo così, pornografica: io le saltavo addosso e facevamo alcune pratiche sessuali, ma senza mai consumare un rapporto completo. Mi sembrava di avere una bomba atomica in mano e di non sapere come maneggiarla: non c’era mai serenità». Una volta rivestiti, il senso di colpa: «“Ora devo andare a confessarmi - mi diceva Lucia - Insieme dovremmo intraprendere un percorso per purificarci”». Come giustificava Lucia l’adesione a questa rigida morale sessuale? «Lei diceva che erano sacrifici necessari per arrivare a una vita piena. Ma era come se dovessimo tendere continuamente a un ideale troppo alto per noi. Io non volevo adeguarmi a certi diktat e lei era combattuta tra me, che rappresentavo la tentazione, e la condotta sessuale che le suggerivano nella comunità. Il nostro rapporto era malato e ha creato molti problemi anche a me - spiega Giovanni - Bisognava sempre distinguere il puro dall’impuro: qualsiasi nostra pulsione era vissuta, se non come un peccato, come un istinto da reprimere. A volte mi confidavo con un altro giovane che frequentava, come me, una ragazza della comunità. Lui mi raccontava: “Davanti agli altri non facciamo mai nulla, ma quando siamo da soli lei mi mette le mani dappertutto”». Gli sfoghi erano altri: «Durante alcune feste si beveva e si fumava: era un modo per annebbiarsi la mente e poi giustificare, in qualche modo, l’istinto dei corpi. Il desiderio sessuale e la sua soddisfazione erano, insomma, sempre dissociati e filtrati da quanto i tutor della comunità suggerivano».
Le ingerenze, secondo Giovanni, non si limitano solo alla vita di coppia: «Certe decisioni importanti andavano prese con il placet del sacerdote di riferimento. Sull’università, ad esempio: se porta via troppo tempo, non è detto che sia utile per te e la collocazione che tu devi avere nella visione che Dio ha per il tuo ruolo nel mondo. Magari non ti viene detto apertamente, ma si cerca di inculcarti il concetto. Ancora, sullo stile di vita dei fidanzati e i tempi del matrimonio. E poi sulle tue frequentazioni: si suggerisce, in modo implicito, che è meglio che siano persone interne alla comunità». Iniziava così una sorta di “noi contro loro”: «Tanti ragazzi, una volta entrati nella Familiaris consortio e aderendo ai gruppi di amici da loro proposti e seguiti da religiosi, hanno perso di vista gli amici storici. Così - afferma Giovanni - si finiva per rinchiudersi in un mondo a parte». «Una setta», dicono estremizzando e senza tanti giri di parole i detrattori della comunità di Sant’Ilario.
Tra Giovanni e Lucia sono così cominciati gli attriti: «Io a volte sollevavo dubbi su queste regole e le dicevo che il suo atteggiamento era, secondo me, problematico. A un certo punto - prosegue Giovanni - mi sono accorto che con me Lucia aveva cominciato a parlare al plurale: “Anche tu ce l’hai con noi”». Dopo un anno di frequentazione, la comunità propone ai due ragazzi il rito di fidanzamento: «In pratica io e Lucia avremmo dovuto andare in chiesa, scambiarci gli anelli e fare una promessa pubblica di matrimonio. Poi saremmo stati seguiti da una guida spirituale che ci avrebbe accompagnati alle nozze. Ma io avevo soltanto vent’anni e sinceramente non me la sono sentita di intraprendere un percorso così vincolante. Così l’ho lasciata».
Giovanni racconta anche dei giovani della comunità che frequentavano la sua ex: «Alcuni facevano uso di psicofarmaci e andavano dallo psicologo per risolvere problemi sessuali, relazionali e alimentari. Per non parlare delle storie legate ai matrimoni in bianco...». Ma è vero, chiediamo, come si sente tuttora dire in paese, che tra i fedeli della comunità vige ancora l’usanza di fare all’amore separati da un lenzuolo forato all’altezza dei genitali? «Io ho sentito dire che lo usavano alcuni fedeli della vecchia generazione. Sicuramente la comunità vuole radicare nei fedeli l’idea che i rapporti sessuali servano solo a fare figli e non a provare piacere. Ma l’educazione all’affettività, anche di stampo cattolico, dovrebbe essere qualcosa di diverso: se ci si limita solo a rigidi divieti, diventa di fatto una castrazione».
Un’altra fonte da noi interpellata ci dice che la nonna, ora scomparsa, faceva la sarta a Sant’Ilario e le aveva detto di aver confezionato, circa trent’anni fa, tuniche con il buco utilizzate a letto dagli sposi della comunità: un racconto che si perde nel tempo, dunque, ma ancora vivo, come una leggenda, nei racconti della gente. Un altro ex esponente della comunità ci riferisce invece un recente episodio su un amico: arrivato alle nozze casto così come la sposa, ha lasciato in bianco anche i primi tre giorni del matrimonio, su suggerimento dell’assistente spirituale, «per offrirli a Dio». Tra una gomitata e un sorriso sulla materia piccante, si apre però lo spazio per un enorme dubbio: «Secondo me questo tentativo di voler sublimare continuamente la materia sessuale per purificarsi di fronte a Dio - commenta la nostra fonte - si traduce in una pesante ingerenza nella vita privata delle persone». Già: dov’è il confine tra libera scelta e condizionamento psicologico?
Tra dubbi e difficoltà si dibattono, secondo Giovanni, anche alcuni religiosi vicini alla Familiaris consortio: «Da alcune conoscenze interne alle parrocchie, ho saputo di preti che hanno problemi emotivi e che si fanno domande sui comportamenti e si rivolgono ad altri religiosi o a psicologi per avere un sostegno». Perché, allora, la comunità ha visto aumentare, nel corso del tempo, i fedeli? «Secondo me perché sfornano soldi e vocazioni - risponde Giovanni - Soprattutto negli ultimi anni, infatti, diversi giovani della comunità sono diventati seminaristi. Nulla di male, se non fosse che la chiamata divina, talvolta, nasce soprattutto da un’opera di persuasione fatta all’interno della comunità.
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In risposta a: del
86 + 1, non è ancora chiaro?
AUTORE: Matematico
email: -

18/1/2016 - 6:52

REGGIO EMILIA
LA GUERRA tra Pd e M5S a contendersi il titolo di vero difensore della legalità si combatte anche così: opponendo l’esempio di un Comune all’altro per il diverso atteggiamento su vicende legate alla mafia. Si tratta di Quarto e delle infiltrazioni della camorra nell’amministrazione grillina, e Brescello, in provincia di Reggio Emilia, governato da una giunta targata Pd.
In quest’ultimo paese, noto per la saga di Peppone e don Camillo, potrebbe essere imminente la richiesta del prefetto di scioglimento del Comune per infiltrazioni della ‘ndrangheta in municipio. Se nei romanzi di Giovannino Guareschi era stato il parroco, su invito del vescovo, a ritirarsi per un periodo in montagna, nella Brescello reale, invece, ad andarsene potrebbero essere il sindaco e la sua amministrazione. Ed è proprio l’ipotesi, ventilata sui giornali, che il prefetto mostri il pollice verso, a smuovere il Pd reggiano che, dopo un anno e mezzo di polemiche, finora non aveva mai chiesto la testa, politicamente parlando, del sindaco Marcello Coffrini, adducendo la scusa che non era tesserato. «Riteniamo che sia giunto il momento di rendersi conto che, se vuol difendere davvero il paese, le sue dimissioni sono urgenti e inevitabili». Come mai questa richiesta perentoria arriva proprio adesso? Probabilmente per salire sul carro del probabile vincitore. Il paese reggiano e Finale Emilia, nel Modenese, sono gli unici due in Emilia-Romagna in cui si è insediata una commissione di esperti per verificare radicamenti della mafia.
A Brescello il caso era esploso nell’autunno 2014 quando l’associazione Cortocircuito aveva registrato una dichiarazione del sindaco Coffrini su Francesco Grande Aracri – fratello del boss Nicolino – già condannato per mafia e residente in paese, descritto come «gentile».

IN BASE al parere del prefetto, chiamato a esprimersi entro il 24 sull’analisi della commissione, sarà poi la presidenza del Consiglio a decidere. In questi giorni Beppe Grillo ha attaccato Coffrini: «Ha profonda stima del boss». Il Pd ha ribattuto: «Grillo vuole solo oscurare i suoi problemi a Quarto».
Ma a Brescello, intanto, il partito si spacca. Il vicesindaco e il capogruppo annunciano le dimissioni. Mentre Coffrini è andato alla conta: «La maggioranza dei consiglieri del mio gruppo mi appoggia». E al momento non molla. Alla contesa prende parte anche la Lega Nord, che per il 31 gennaio ha organizzato una manifestazione «antimafia».
Alessandra Codeluppi
----------------  RISPONDI





AUTORE: Ultimo
email: -

15/1/2016 - 18:48

........... alpino, che un uomo con un cappello moscio raccatta gli sci persi dagli sciatori nelle discese .......... è un uomo che sembra uno zinghero ......... raccatta onniosa anco là, sur Pordoi, eppoi fa la raccolta differenziata come un tale che vaga nel Parco .......... e scia come se pescasse l'arselle. ......... La gente quando lo vede si nasconde impaurita .......... alcuni dicono che è un arsellaio innestato in un uomo delle nevi ...... altri sostengono che è lo Yeti. ......... Maunc'indovinanissunoperchèèunanimalenativodellaBaldinacca. ......... Ultimo.
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In risposta a: Rispettare le regole del 15/1/2016 - 9:38
bellissimo esempio di civismo
AUTORE: quiescente
email: -

15/1/2016 - 18:07

Bravo,
Rifletti bene su quello che hai scritto:
Consapevole infrangi la legge,
se ti beccano paghi la multa,
la paghi e zitto tanto se no è peggio,
soffri come il coccodrillo,
Pecchi e con un atto di dolore pareggi i conti?.
Fai passare il concetto che chi ha soldi da buttare può fare quello che gli pare?
Personalmente ritengo che la recidiva andrebbe punita in maniera progressiva fino almeno ad una salutare autarchica purga.
................!!!!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Rispettare le regole del 15/1/2016 - 9:38
Il rispetto dov'è?
AUTORE: Vecchianese
email: -

15/1/2016 - 13:32

Pagare la multa non è rispettare le regole, ma accettare le conseguenze di non averle rispettate. È desolante vedere come chi delinque non solo protesta per dover pagare, ma accusa chi li critica di invidia perché non possono fare altrettanto. Forse questi cialtroni invidiano chi ruba perché non riescono a fare altrettanto. È davvero lunga la strada verso una società civile degna di tale nome
----------------  RISPONDI





In risposta a: avevo fatto solamente una domanda del 14/1/2016 - 21:45
Rispettare le regole
AUTORE: P.G_
email: -

15/1/2016 - 9:38

Ho il motorino e percorro normalmente la stradina per andare alla mia barca ma lo faccio sempre malvolentieri, non perchè disturbo la natura e i suoi animali, non perchè investo i pedoni o contribuisco a distruggere il ponticello ma perchè so di infrangere la legge.
Questo mi basta per sapere di fare una cosa sbagliata. Se trovo le guardie pago la multa e riconosco di avere fatto una cosa contro la legge che non permette il transito di mezzi a motore sulle piste ciclabili, non metto l'avvocato gridando all'ingiustizia.
Come metto la cinghia, pago il bollo, il canone della televisione, non salto la fila eccetera.
Lo faccio perchè mi piace farlo e mi sembra di vivere bene così. Non ho mai messo avvocati tranne una volta, e ho anche perso, ma poi il Comune mi ha condonato
----------------  RISPONDI





In risposta a: ATTENZIONE AL PONTE DI LEGNO del 15/1/2016 - 6:34
I ladri e gli abusi purtroppo...
AUTORE: Libero Bagnante
email: -

15/1/2016 - 7:47

....ci sono anche a Roma e Roma non l'hanno fatta tutta in un giorno.
Per il libero accesso alla pista ciclabile un tempo occorreva il permesso dei duchi Salviati e non credo che lo rilasciassero ai "centauri" venuti da Firenze con grosse moto.
Per l'intanto a mio avviso basterebbe ripristinare il cartello "pista ciclabile" che fu tuffato per due volte nel fosso li all'inizio della pista.
Poi con una semplice girella si eliminerebbe il transito delle moto sulla pista ciclabile e li dove è scivoloso farci semplici scalini cosi da evitare ulteriori transiti di mezzi pesanti (va da se che una bici a mano in quel tratto sarebbe agevole sollevarla, moto da un quintale un po meno e le lascerebbero gratuitamente nel parcheggio di Case di Marina)

Per il ponte rotto, va da se che va aggiustato i soldi degli affitti e dei parcheggi estivi per ora vengon pagati regolarmente e per la vigilanza purtroppo ....siamo indietro...come a Roma.
----------------  RISPONDI





In risposta a: @Fastidio& del 14/1/2016 - 22:37
ATTENZIONE AL PONTE DI LEGNO
AUTORE: AFFITTUARIO
email: -

15/1/2016 - 6:34

Ho letto le varie opinioni sul forum in merito all'uso che ne viene fatto dell'ultimo tratto della pista ciclabile, quella che corre parallela al fosso a bocca di serchio. Io ci transoto prevalentemente a piedi dopo avere posteggiato, con grande riscio, nel posteggio comunale. Il rischio è riferito ai numerosi furti con conseguenti danneggiamenti delle auto, in tutti i periodi dell'anno. Ma non è questo il punto. E'vero che sulla pista ci passano mezzi a motore ma è anche vero che la percorrono lentamente e con attenzione ai pedoni ed ai ciclisti. Ma arriviano al dunque di questo mio intervento: qualcuno mi dovrebbe spiegare o fornirmi indicaioni a cui rivolgermi per evitare ulteriori infortuni ai malcapitati che frequentemente cadono rovinosamente sulle rampe in cemento del ponticello di legno. Sono talmente scivolose che hanno causato quotidiane cadute specie nel periodo estivo con talvolta conseguenze dali da fare intervenire anche le ambulanze.
Ma ancora adeso a tutto cio si aggiunge lo stato di precaria manutenzione del ponte in legno. Vi invito ad osservarlo con attenzione per notare che il parapetto è molto precario e che il trave portante in legno è danneggiato in senso longitudinale per oltre il 50% della circonferenza. Potrebbe cedere da un momento all'altro.
Anzi invito di di dovere ad adottare i necessari provvedimenti.Affittuario
----------------  RISPONDI





In risposta a: avevo fatto solamente una domanda del 14/1/2016 - 21:45
@Fastidio&
AUTORE: XXXL
email: -

14/1/2016 - 22:37

Basta leggere le risposte consolatorie che vi date per vedere il livello di povertà intellettuale che producete con i vari polveroni sollevati.
...state tranqui, non destate invidia 'n'aveppaura!
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AUTORE: fastidio
email: [protetta]

14/1/2016 - 21:45

avevo fatto solo una domanda e mi sembra di aver smosso l'invidia di molte persone che magari non freguentano quella zona e non vorrebbero farci andare gli altri.Mi sembra che alcuni parlano di leggi che non si rispettano ma dov'è scritto che nelle strade poderali non si può transitare con auto o motori? ha detto bene se ne interesserà la magistratura perchè c'è già l'avvocato che a fatto ricorso si vedrà come andrà a finire.Sono d'accordo per quanto riguarda la pista ciclabile che li non si può transitare ne con auto ne con motori nemmeno con permessi rilasciati dal parco se è ciclabile!Comunque tutti gli anni ci deve essere qualcosa per ostacolare la fruizione di quel bel posto.Un grazie a Barcarolo erano cose che volevo esporle anchio per gli altri è brutta l'invidia fa male all'umore.
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In risposta a: Pure l'avvocato del 14/1/2016 - 15:11
Nessuno deve essere al di sopra della legge.....
AUTORE: Barcarolo
email: -

14/1/2016 - 18:04

Mi sembra di assistere alla Saga dell'Invidia.Siccome io a Bocca di Serchio cnon ci vado con lo scooter (magari perchè non ne possiedo uno) allora a Bocca con lo scooter non ci deve andare nessuno.Quando si parla di usi e consumi, di tradizioni, di usanze si parla anche di Bocca di Serchio. Prima terra di pochi poi terra di tutti.
Ma di tutti chi? Ma siccome ora è di tutti non ci deve andare nessuno.
.....le leggi e le norme ci sono e vanno applicate ma le norme e le leggi devono anche essere il risultato del buon senso. Non si può andare alle barche con lo scooter ma si usano i motori per le barche, siamo all'interno del Parco ma all'interno del Parco, a 500 metri c'è un poligono militare, ci sono campi rom, ci sono imboscati e spacciatori. Ma le guardie del Parco fanno la multa al pensionato che era andato con lo scooter a controllare la barca mica vanno a rincorrere gli spacciatori, guardoni, prostitute, transessuali,zingari, bracconieri che affollano il territorio.
Ioa Bocca ci sono sempre andato col motore, senza nessuna pretesa, rispettando gli altri utilizzatori della pista ciclabile e se domani mi faranno la multa la pagherò e zitto. Non pretendo di avere un diritto per essere al di sopra della legge ma gradirei non vedere tutto quello che ha mostrato Striscia la Notizia qualche giorno fa.
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In risposta a: Tutti colpevoli.. del 14/1/2016 - 14:53
Pure l'avvocato
AUTORE: Vecchianese
email: -

14/1/2016 - 15:11

Strana domanda, Migliarinese. Quindi se uno ruba e non viene mai preso, alla fin fine è giustificato dalla carenza di chi dovrebbe catturarlo. E meno male che la legge non ammette ignoranza. Qui si ammette la malafede per diritto..
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In risposta a: Bene del 14/1/2016 - 12:50
Ottimo!
AUTORE: Roberto Antonelli
email: -

14/1/2016 - 15:07

Bravo Osservatore 3 . Questa è la nostra realtà. Leggi, regole, rispetto ed educazione sembrano siano sparite dal nostro comportamento. Si fa ciò che ci garba, per le piste ciclabili, per i parcheggi, per i cani portati a cagare nei parchi pubblici, per i rifiuti, perfino per i sensi vietati. E guai se qualcuno non in divisa ci rimbrotta, che gliene frega a lui. Come se quel lui non fosse danneggiato.
Ma come ce ne ricordiamo quando siamo noi a essere colpiti!
E Fastidio ha anche il coraggio di protestare. L'ho sempre fatto, ora che vogliono questi!
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In risposta a: Bene del 14/1/2016 - 12:50
Tutti colpevoli..
AUTORE: Migliarinese
email: -

14/1/2016 - 14:53

Giuste le puntualizzazioni di Osservatore 3. Una domanda a cui mi resta difficile rispondere,chi è più colpevole Fastidio che per anni ha infranto regole di uso che doveva conoscere o coloro che erano e sono preposti a farle rispettare?
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In risposta a: multe del 13/1/2016 - 19:49
Bene
AUTORE: Osserrvatore 3
email: -

14/1/2016 - 12:50

E' così raro, per noi cittadini italiani, rispettare le regole che quando succede qualcosa (che dovrebbe essere normale, in un paese normale) ci sentiamo traditi.
Lo dimostra Fastidio, che andrà lo stesso con il motorino fino in Bocca, ma stavolta col patema d'animo di essere beccato e se dovesse succedere lo riterrà (è questa la cosa grave e significativa) un abuso, una cattiveria.
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AUTORE: uno de la barca
email: -

14/1/2016 - 12:31

Da pochi giorni è arrivata la bella novità, sfalci e potature non saranno più ritirati da Geofor, ma andranno conferiti direttamente dai cittadini al centro di raccolta di legnaio. Tutti i cittadini di Vecchiano sono naturalmente già possessori di carretti, apini, pickup ecc... Oppure che buttino pure tutto in macchina, se è nuova pazienza, diventerà essa stessa una discarica in poco tempo, che vuoi che sia.
Forse paragonano l'abitare in un comune di campagna come fosse stare in corso italia a Pisa? Ognuno ha il suo giardinetto ed il proprio orto, molto spesso sono anche persone anziane che non sempre hanno figli o parenti presenti per portargli via le potature.
Ho sempre confidato nel servizio porta a porta e penso che comporti delle criticità, ma non è la soluzione far si che ognuno si porti l'immondizia in discarica, al limite suggerirei di differenziare i giorni di raccolta degli sfalci e potature rispetto a quelli dell'umido.
Il porta a porta è stata una novità che secondo me ha portato anche un aiuto ai cittadini, specialmente quelli anziani, in questo caso diventa decisamente una complicazione non indifferente.
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In risposta a: multe del 13/1/2016 - 19:49
Nelle piste ciclabili..
AUTORE: Osservatore 1
email: -

14/1/2016 - 7:39

...e nelle vie bianche poderali credo che senza un permesso speciale non si possa circolare con veicoli a motore. Quindi escluso i trattori e le auto dei pescatori effettivi, gli altri è bene che "ordiavanti" rispettino le leggi Italiane che Magistratura e forze dell'ordine debbono far "finalmente" rispettare.
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In risposta a: del
multe
AUTORE: FASTIDIO
email: [protetta]

13/1/2016 - 19:49

in questi giorni una guardia del parco,stà facendo delle multe per il transito dei motorini e delle macchine a bocca di serchio,mi sapete dire perchè?
Dopo tanti anni che dei cittadini del comune ne usufruiscono è arrivato ilcastigatore?
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