none_o

Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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In risposta a: del
Susanna Camusso ...............
AUTORE: Ultimo.
email: -

17/10/2014 - 20:35

........... era arrivata a Terni per celebrare dal palco la giornata della rabbia e della rivolta contro i tedeschi della ThyssenKrupp che vogliono mutilare le acciaierie. E invece si è beccata una selva di fischi sonori, che non le faranno dormire sonni tranquilli anche in vista della maxi-manifestazione del 25 ottobre. Sorte simile è toccata anche al leader della Uil Luigi Angeletti, subissato di fischi. E qualcuno se l'è presa pure con il sindaco Pd Leopoldo Di Girolamo. La gente, qui, è esasperata. Non vuole cedere, ma forse non sa più di chi fidarsi. ........... Infatti i sindacati difendono solo se stessi e non il lavoro ed i lavoratori. Ormai sono una casta di privilegiati che nel tempo ha danneggiato le aziende ed i lavoratori. ......... Piuttosto di fare i danni sarebbe meglio che non facessero niente. ......... Ultimo
----------------  RISPONDI





In risposta a: Eh no, del 14/10/2014 - 21:17
Con il consenso popolare si possono modificare....
AUTORE: pedro
email: -

15/10/2014 - 10:03

...le leggi costituzionali.

Sez.II Formazione delle Leggi.

Art.75:E'indetto Referendum popolare....
...Non è ammesso il Referendum per le leggi tributarie, di bilancio, di amnistia e indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.
....
Con le giuste alleanze politiche e con un buon consenso elettorale non ci è impedito di rettificare ciò che la Costituzione vieta.
Un saluto
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In risposta a: ...anch'io non sono nato Europeo..... del 14/10/2014 - 13:02
Eh no,
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

14/10/2014 - 21:17

L'interpretazione che attribuisci - Pedro - al dettato costituzionale è arbitrariamente più ampia di quello che in realtà è: esiste una delega in materia di politica internazionale (quella stessa per cui - mi ritrovassi mai a governare questo Paese - collocherebbe l'Italia fuori dalla NATO due minuti esatti dopo l'insediamento!), ma non a trasformare un cittadino italiano in un'altra cosa, alle sue spalle, a suo totale detrimento e senza sapere a cosa stesse andando incontro (per fare una sintesi, la miseria).
Serviva la remissione del mandato nelle mani degli elettori, attraverso un Referendum con non meno di una trentina di quesiti (ivi incluso l'alienazione di sovrnità monetaria e il ricorso a strumenti ed indirizzi economico-finanziari eterodossi e alieni alla nostra storia e cultura).
Ma a proposito di democrazia negata, anzi brutalmente soppressa: c'è una legge di iniziativa popolare sulla scuola (sostenuta da diversi Senatori PD) che si muove in direzione opposta a quella promossa dal Governo: casi di oscuramento della proposta - su siti di istituti gestiti da dirigenti renziani - a beneficio della proposta governativa sono segnalati un po' dovunque: stiamo cadendo in un baratro senza ritorno!
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In risposta a: ...anch'io non sono nato Europeo..... del 14/10/2014 - 13:02
Nessuno di noi, vista l'età, .............
AUTORE: Ultimo.
email: -

14/10/2014 - 19:07

............ siamo nati europei ........ solo chi è nato nel ventunesimo secolo lo è dalla nascita ........ noi abbiamo avuto la fortuna di diventarlo. ........ Lo siamo diventati in un periodo di crisi economica mondiale ed è fin troppo facile incolpare l'Europa. Noi italiani dobbiamo ritenerci fortunati, seppur con qualche distinguo, di vivere questo critico momento in questa grande comunità che ancora deve essere completata. Immaginatevi se invece di essere in un Europa unita fossimo stati dei popoli sparpagliati, come ad esempio quelli arabi o anche sudamericani o quelli africani. Ma l'Europa non è solo una comunità economica ........ ma ci ha regalato un periodo di pace che non si ricorda nella storia. Chi critica lo fa senza congizione di causa, per partito preso o perchè indottrinato dalle unghie dei piedi fino alla punta dei capelli....... ed anche perchè qualcuno è rimasto al 1917 e con la testa non è progredito di un millimetro. Non ti curar di lor ..... ma ragiona con la tua testa se ci riesci. ........ Ultimo.
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In risposta a: Non sono nato Europeo del 13/10/2014 - 21:48
...anch'io non sono nato Europeo.....
AUTORE: pedro
email: -

14/10/2014 - 13:02

...tuttavia riconosco ai nostri governi degli anni trascorsi, governi votati dalla maggioranza degli italiani votanti, e sostenuti da parlamentari eletti, i quali hanno riconosciuto gli organismi e i dispositivi di legge della UE.
A mio avviso, avresti, fatto meglio a ribadire, per chi non l'avesse ancora inteso:
"non riconosco le decisioni prese da uno Stato nazionale fondato su regole espresse attraverso una democrazia rappresentativa che non mi rappresenta".

E allora, questo mancato riconoscimento non andrebbe esteso anche agli enti locali, regionali e alle istituzioni nazionali???

Un saluto.
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In risposta a: Leggendo quel che scive il sig. Alessio Niccolai.. del 13/10/2014 - 13:55
Non sono nato Europeo
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

13/10/2014 - 21:48

Nessuno mi ha chiesto se mi interessava cittadino della UE, ne' mi ha premesso quali sarebbero state le nuove condizioni d'ingaggio di un Pactum Societatis sottoscritto da 10 persone su indicazione dei banchieri e della speculazione finanziaria.
Mi spiace ma non riconosco alcun organismo o alcun dispositivo di legge europeo.
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In risposta a: Ma di che stiamo parlando? del 13/10/2014 - 10:03
Leggendo quel che scive il sig. Alessio Niccolai..
AUTORE: Osservatore 1
email: -

13/10/2014 - 13:55

...la mia mente andava su una scena notoria di un film gia visto al tempo di "Spagetti&Wuesterne" dove il malcapitato era stato messo in una buca ammanettato e con la sola testa emergente e per giunta unta di vasellami varii del tipo miele&marmellata ed il poveretto soffiava via le mosche da e sul naso come poteva ma, soffiando le mosche facevano un voletto di 5/6 centimetri e poi inesorabilmente rieran li e soluzioni a breve non se ne vedevano.
Nei films che poi finiscono nelle maniere più fantasiose e..sempre più che andiamo avanti...come nelle canzonette sanremesi bisogna stare attenti a non ripetersi (plagio) e così quando "uno" si rifà alla storia dei greci o delle antiche religioni, poi finisce alla cosiddettta "legge truffa" che; mi si perdoni il realismo, ma uscivamo dal ventennio fascista e quel barlume di democrazia che l'Italia vide dopo la prima guerra mondiale era poca cosa da poterci attaccare il cappello.

Quindi all'oggi, in Italia, siamo con due capipartito che non possono essere eletti in Parlamento.
Poi non siamo più al tempo del sesto governo di Mariano Rumor che si dimise perchè la sera avanti i ferrovieri minacciarono lo sciopero totale della verga, ora la Comunità Europea oltre impedirci di dare pensioni dopo 19 anni sei mesi ed un giorno come ai tempi dei governi Andreotti/Malagodi per accattivare voti, ci "invita anche" a tenere fede alle legislature di 5 anni in maniera di sapere con quale Ministro trattare nei mesi successivi la legislatura principiata.
Poi siamo in sette miliardi in questo mondo e quasi tutti in un modo od in un altro collegati via web; quindi niente sarà più come prima.
E per finire: trovi Lei sig. Niccolai Alessio "adesso/ora" uno fra i 60 milioni di Italiani che ha la soluzione a quel che racconta via-via.
...poteva o no "mister FIOM" (Landini) così urlante sempre e sorridente mai, presentarsi dopo che Bersani falli tre volte e dire: io levo le 'astagne dar foo! dia a me sig. Presidente della Repubblica Italiana l'incarico di formare un governo per l'Italia, ma...zitto come un topo; visto anche l'insuccesso strepitoso della lista rosso/verde/arancione e valoriale del Di Pietro Antonio e colleghi operanti in Nicaragua alle ultime elezioni politiche nazionali.
...poi... poi vederemo disse Giannino del Ciati se ho ragione io e torto te.
----------------  RISPONDI





In risposta a: @ Andrea De Carolis del 12/10/2014 - 23:14
Ma di che stiamo parlando?
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

13/10/2014 - 10:03

Caro "Osservatore 1 ", non ci girerò intorno: se la Legge n. 148 del 31 marzo 1953 poté giustamente essere definita - dalle allora opposizioni di Destra e di Sinistra al Governo De Gasperi suo sostenitore - «Legge Truffa» e condurre in un batter d'occhio allo scioglimento delle Camere, a maggior ragione il cosiddetto «Italicum» ha oggi tutti i numeri e le caratteristiche per passare alla storia con il tragico epiteto con cui lo ha definito Beppe Grillo, considerando anche la tardiva - ma comunque inequivocabile - sentenza della Consulta.
PD, PDL e resto dell'euro-blocco, vanno parimenti ed insaziabilmente cercando il consenso di una stessa classe sociale - il ceto medio italico in via di proletarizzazione a tappe forzate - per poi perseguire gli interessi - più o meno - dello stesso segmento sociale, con i soliti grandi gruppi economico-finanziari alla testa.
Quindi la disamina sociale che - parafrasando Conan Doyle - risponde implacabilmente al principio secondo cui «eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità», non lascia scampo ad alcun dubbio: la «Große Koalition» in questione aspira ad espellere dalla rappresentatività chiunque si opponga ai propri paradigmi e alle proprie inclinazioni.
A più riprese - nella storia della Repubblica - si è tentato di confezionare una legge ad hoc - in ossequio al pernicioso concetto di «governabilità» - che garantisse ad una minoranza sociale di poter occupare tutti i posti-chiave del potere senza intoppi particolari: alla fine l'«Italicum» sarà il perpetrarsi a tempo indeterminato (almeno quello, direbbe qualcuno!) della «Große Koalition» che gli ha dato luogo.
Ma il punto è un altro: il proporzionale puro è l'unico paradigma di democrazia credibile - aldilà dell'unica sua vera incarnazione, la democrazia diretta - poiché garantisce a tutte le classi sociali una presenza - se non commisurata ai numeri reali, quantomeno - legittima e capace di incidere.
Se dovessimo dar retta ai numeri, dovremmo considerare l'ipotesi di portare alla Camera circa un terzo fra disoccupati, cassaintegrati, inoccupati e via dicendo: proviamo ad immaginare quale realmente potrebbe essere lo scenario (ad esempio rispetto all'Art. 18) se queste fossero le proporzioni!
Invece un'esigua minoranza sociale - (s)confortata da percentuali elettorali relative in crescita ma da valori assoluti inverosimili (il 40% del 60% equivale al 24%!!!), intende evidentemente accantonare un volume di potere irriducibilmente ed incontrastabilmente elevato.
Dove vogliamo andare dunque? Il ceto medio si nutre delle briciole del sistema, abbaiando - finché questa condizione si perpetri - senza mai realmente porsi nell'ottica di mordere: ma che succederà quando saranno state razziate anche tutte le briciole e non ci sarà più posto per nessuno in Parlamento se non per chi si renda funzionale alla grande euro-borghesia finanziaria?
----------------  RISPONDI





In risposta a: PD PDL: qualcosa non torna... del 12/10/2014 - 22:14
@ Andrea De Carolis
AUTORE: Osservatore 1
email: -

12/10/2014 - 23:14

Quando ti capita, digli al fratello di Paolo Berlusconi che il governo delle larghe intese che Lui votò non esiste più e per quel tratto di strada fatta insieme nel governo presieduto da Enrico Letta fù votato dai nostri rappresentanti in Parlamento e che nemmeno Lui a suo tempo non è stato eletto dal popolo come va erroneamente dicendo.
E' il Capo dello Stato che da l'incarico per formare il governo della Nazione e sono i nostri Parlamentari eletti che danno e levano la fiducia al Presidente del Consiglio (è sempre stato così dal dopoguerra).
Poi se non "comprava" i senatori eletti nell'IDV era andato a gambaciala assai prima di portare "lo spredde" a seicencinquanta.

Prima ancora quando fece un governo con l'appoggio di Giacinto Pannella detto Marco che aveva in dote il 2% circa del corpo elettorale allora gli stava bene anche quel poininino vantaggio e qualche commentatore televisivo dell'epoca "sosteneva" che l'ex Cav. avesse a quel tempo ripianato tutti i debiti contratti dal PR per la campagna "Emma Bonino Presidente"
Lui sa benissimo che non c'è il vincolo di mandato e quindi Al-Fano& fanno come meglio credono.
Poi con l'Italicum stabilito insieme al Presidente del Consiglio pro tempore, se diventa legge, non avverrà mai più un governo cosiddetto delle larghe intese perchè con il secondo turno fra i due "competitor" che rimangono come succede con i Sindaci, chi vince governa per 5 anni.

nb, si ricorda ai corta memoria che questa legislatura Italiana non ha niente di anomalo in Europa perchè anche Angela Merkel governa in coalizione con chi ha perso le elezioni e che le due forze maggiori Italiane han dato vita ad un governo con lo scopo principale di cambiare (la legge elettorale porcata)per ammissione di un componente del passato governo di centrodestra che la inventò per poi ritornare al voto con garanzia di maggioranze certe ed il Capo dello Stato è il garante di quello scopo e per sua ammissione si dimetterà se non viene cambiata la legge elettorale per non dar modo a che si torni a votare con la legge attuale che ora "garberebbe" anche al genovese del vinceremo poi.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
PD PDL: qualcosa non torna...
AUTORE: Andrea De Carolis
email: -

12/10/2014 - 22:14

Siamo tutti consapevoli che in questo momento non siamo più in una democrazia - ha detto il lader di Forza Italia - Siamo governati da un Parlamento dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale e da un governo non eletto dal popolo. La maggioranza uscita dalle ultime elezioni politiche è prevalsa su di noi solo per lo 0,32%, cioè 130mila voti che siamo sicuri che non corrispondevano al risultato vero dell'elezione».
Il leader di Forza Italia ha inoltre lamentato la presenza di 144 parlamentari della maggioranza «che sono stati dichiarati incostituzionali» e il fatto che al Senato «il governo è tenuto in piedi da 32 senatori che erano stati eletti dai nostri elettori». Berlusconi si è anche scagliato contro «l'uso politico della giustizia» e contro «la procedura istituzionale che in Senato ha calpestato diverse leggi e che ha allontanato dalla politica il leader di centrodestra».
----------------  RISPONDI





AUTORE: un uno una
email: -

12/10/2014 - 22:06

Percorro periodicamente le strade e gli argini lungo il Serchio e non finisco mai di stupirmi della stupidità umana...

C'è una bella discarica sul ponte vecchio dell'autostrada, lato S. Giuliano T. (vestiti e altra roba da zinghari)

Ce n'è un'altra sotto il ponte nuovo autostrada, lato pista ciclabile (materassi)

C'erano (ora non più) i sacchi di rifiuti alla steccaia che aumentavano ad ogni weekend lasciati dai camperisti...

C'erano due belle borse di spazzatura appese ad un palo in riva al fiume pronte ad essere smaltite dalla prossima piena (sotto al concassè di pontasserchio)...

Ce ne sono in qua e la altri...

Mi faccio però anche due domande:
- è colpa della stupidità umana? Si, sempre.
- c'è qualche ostacolo pratico per la raccolta di materiali ingombranti che spinge gli idioti all'abbandono?
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ha vinto Renzi scrive L'Huffington Post, ........ del 9/10/2014 - 14:08
Senza aiutini la Juve?
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

9/10/2014 - 21:25

Domeni'a si doveva vince' per lo meno 3-0, ma al Delle Alpi la casacca dell'arbitro è bianconera... menomale noi Romaniti siamo abituati a vedé 'rmondo a colori: 'nCempio' siamo ner peggio girone e si vince, voi ner meglio e raccattate le pallonate anco dar Portappiagge. Vo'rà di' quarcosa o no?
E 'rfiorentino li'è proprio un ber figurino assieme a Marchionne: aiutini di vì e aiutini di là.
----------------  RISPONDI





AUTORE: Ultimo.
email: -

9/10/2014 - 14:08

........... Lucia Annunziata aggiunge ...... "Una stra-vittoria sui suoi oppositori, non solo numerica, che costituisce un profondo chiarimento politico". ......... Ma l'arbitro gli ha dato un rigore che non c'era, aggiungo io ........ insomma per vincere, seppur fiorentino e tifoso della fiorentina, ha comprato l'arbitro come un vero " gobbo ". ......... Ma la Juve vince senza " aiutini " speriamo che anche Renzi impari a farlo. I risultati si vedranno fra non molto ........ speriamo che siano eguali a quelli della Juventus. .......... Ultimo.
----------------  RISPONDI





In risposta a: questione di opinioni.. del 7/10/2014 - 19:47
La memoria del "pesciolino rosso"
AUTORE: pedro
email: -

9/10/2014 - 12:53

Il sociologo Alberoni e forse anche il lettore/estimatore R.Maini, fingono di non ricordare, provando a spostare l’attenzione politica esclusivamente tutta interna al PD tra marxisti, ex marxisti e liberal-democratici…

La Storia di questi ultimi 45 anni non si cancella facilmente, così come non si possono dimenticare le vicende, quelle si “gattopardesche” ,del defunto politico "socialista" e dell’imprenditore suo unico erede politico, entrambi condannati da sentenze definitive.

Lo scontro politico di questi ultimi 20 anni non è stato tra liberali e marxisti, ma tra una destra euro scettica e secessionista, attraverso leggi "ad personam" e con alcuni tentativi di sottoporre la magistratura ai desideri della politica governante, e chi invece ha voluto difenderne i principi fondanti, pur garantendo in Parlamento uno scontro politico duro ma democratico, evitando una divisione esasperata e lacerante al nostro Paese.

Renzi e il PD tutto, pur costretti al coinvolgimento con il condannato imprenditore, proprietario di uno dei movimenti di minoranza parlamentare sta cercando di aprire una strada di dialogo sulle riforme istituzionali e sulla legge elettorale che il sig. delle emittenti tv ha provato a modificare solo con la sua maggioranza parlamentare. Il “porcellum” voluto dalle allora maggioranza delle destre al governo, ha continuato a produrre maggioranze parlamentari divergenti o inconsistenti.

Per ora nel PD si discute e ci si divide, ma alla fine con fatica in Parlamento si ricerca l'unità d'intenti.
Un saluto.
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In risposta a: A Alessio Niccolai del 8/10/2014 - 16:29
Non te l'avere a male se ti dò del "tu", Maini
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

9/10/2014 - 12:13

La verità è che ero partito per rispondere con una certa logica a te, Maini, ma - purtroppo - mi sono imbattuto nell'intervento di Antonelli che ho ritenuto ben più pernicioso del tuo, cui avrei inteso ribattere - più di ogni altra cosa - la mia ostilità non al contenuto (non condiviso, intendiamoci!), ma all'opinione da quattro soldi di un giornalista pagato per dire s.......e.
Il Marxismo è l'esatto contrario di una dottrina religiosa per il fatto che non presuppone atteggiamenti fideistici: si tratta - prima di ogni altra cosa - di un metodo di indagine e di comprensione della realtà, premessa irrinunciabile per chiunque sia intenzionato a cambiarla radicalmente; oserei dire - per stringere un parallelo filosofico forse non opportuno, ma sufficientemente eloquente - che il materialismo storico-dialettico di Karl Marx si comporti - nella comprensione dei fenomeni, della dialettica fra gli uomini e delle dinamiche sociali - come la psicanalisi freudiana nel disvelamento degli intricati moti dell'anima di ogni individuo.
Provai una prima volta alla tenera età di 15 anni a leggere "Il Capitale", ma purtroppo i miei strumenti cognitivi ed il backgraound filosofico non era sufficiente a supportarmi nella piena comprensione: ne ricavai una visione molto parziale, poco "metodologica" e assai incline al fideismo che invece avrei dovuto superare con la lettura.
Tra i 16 ed i 17 anni assurse a segretario dell'allora Federazione Giovanile Comunista Italiana, un tal Massimo D'Alema - cavallo rampante non ancora salito agli onori della cronaca - che come primo segno della propria ingombrante presenza ai vertici dell'organizzazione, pretese l'abbandono ufficiale del Marxismo-Leninismo - non soltanto quale indubbio paradigma di cambiamento epocale, ma - come metodo di comprensione della realtà.
La mia reazione fu scomposta: bruciai la tessera della FGCI e - con un gesto molto plateale - resi nota la mia decisione all'intero "Secondo Liceo" come al tempo veniva chiamato il "Buonarroti"; avrei preteso di riconciliarmi con il movimento comunista internazionale allorché avessi compiuto la mia maggiore età potendo permettermi l'iscrizione all'allora PCI.
Frattanto però, iniziai una lettura più consapevole e produttiva de "Il Capitale" e de "L'Ideologia tedesca", supportato questa volta dalla piena comprensione di Kant e di Hegel e, soprattutto, della "Dialettica Moderna": man mano che il mio immaginario ed il mio approccio metodologico alla comprensione della realtà diveniva tutt'uno con il materialismo storico-dialettico, andavo realizzando quanto il PCI non fosse in realtà mai stato Marxista più di quanto Massimino nazionale aveva preteso poc'anzi che fosse.
In altre parole, il ricorso al Marxismo del partito di Gramsci e di Togliatti, iniziò a suonarmi decisamente come pretestuoso ma - soprattutto - inattuato: la rielaborazione delle mie competenze storiche in chiave Marxista, mi portò cioè rapidamente ad affermare che - salvo per qualche "mosca bianca" (sarebbe forse il caso di dire "rossa") come Amedeo Bordiga o Pietro Secchia - i vertici del PCI della scissione di Livorno in avanti, non avessero mai realmente perseguito i teoremi marxiani ne' nel metodo ne' nel merito (emblema di questa deviazione dall'alveo del Movimento Comunista Internazionale è - secondo il mio modesto avviso - la teoria della "Via Italiana al Socialismo", una pura e semplice follia anti-Leninista e contro-rivoluzionaria per illudere il proletariato italiano di potersi affrancare dal giogo della pseudo-borghesia italica concedendosi anima e cuore al PCI, senza in realtà porsi mai nell'ottica di "abolire lo stato di cose presente").
Mi avvicinai allora alle ali più estreme della Sinistra Extra-Parlamentare, in Particolare verso l'area più Leninista di ciò che un decennio prima doveva essere stato Potere Operaio, condividendo però un percorso travagliato e contraddittorio con parecchi esponenti di Autonomia Operaia: lo slogan più in voga allora nei cortei - a testimonianza di quanto puntuale fosse la comprensione dello "stato di cose presente" e quanto proverbialmente rispecchiasse i più funesti vaticini -, riguardava il PCI ("Partito Comunista sei come un ravanello, rosso di fuori ma bianco nel cervello").
La svolta della Bolognina, fu per me liberatoria: di lì in avanti avrebbe finalmente smesso di esistere un soggetto capace di inoculare - veleno mortale - nelle masse l'idea di potersi affrancare dal giogo delle classi dominanti attraverso un operato decisamente anti-operista e più decisamente incline alla spartizione della torta del capitalismo che a prospettarne il definitivo superamento.
Poiché Marxista, mi sono sempre guardato bene dal consegnare il mio voto al PCI prima, al PDS dopo e al PD oggi: sarebbe come pretendere di voler staccare una succulenta pesca da un albero di bacche velenose.
A scanso di equivoci dunque, ti dirò - caro Maini - che il più acerrimo ed implacabile nemico di questa improvvida sequela di soggetti - il cui naturale limite di tendenza non avrebbe potuto essere nient'altro se non il renzismo o qualunque altra deviazione anti-Comunista, e già dalla fondazione - sono proprio io e quanti confidano con me una consapevole lettura di Marx e di Lenin.
Questo è stato principalmente il motivo per cui ti ho invitato a lasciar perdere l'argomento: ne' il PCI di Togliatti ne' l'URSS post-bellica hanno mai veramente avuto a che fare qualcosa con il Marxismo: una lettura consapevole dei padri del Comunismo, conduce ad un'analisi della società contemporanea totalmente diversa da quella sdoganata - a suo tempo - dal PCI-PDS e oggi dal PD.
L'URSS - come la Cina dopo - si è consolidata come "stato" ed ha formato una borghesia nazionale (fra l'altro, a differenza di quelle occidentali, molto capace), anziché procedere verso il proprio auto-superamento; i soviet sono stati svuotati della loro funzione originaria e la democrazia diretta ha smesso di essere praticata già dalla dipartita di Lenin; a scanso di equivoci, il Partito Bolscevico, ad un certo punto si è reso artefice - alla stregua del Napoleonismo nella Francia post-rivoluzionaria - si è trasformato in PCUS ed il Komintern - unico vero protagonista di quello che sarebbe potuto essere un cambiamento epocale - si è sfilacciato e disgregato fino a scomparire, abbandonando tutte le premesse iniziali.
Per questo mi sono risentito leggendo il tuo articolo: nessuno dei presunti indagati dell'articolo che hai pubblicato, ha mai realmente avuto a che fare co il Marxismo!
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
A Alessio Niccolai
AUTORE: Riccardo Maini
email: -

8/10/2014 - 16:29

Egregio,
Lei sa con quale attenzione io leggo i suoi interventi, anche se, in gran parte, non li condivido. Vede sig. Alessio io mi sono permesso di chiedere ai lettori della VDS il loro pensiero su un articolo di un giornalista che io condividevo quasi completamente. Ho semplicemente, in modo molto educato, chiesto un confronto di idee, un dibattito con persone di spessore intellettuale superiore al mio.
Lei, ogni tanto, mi permetta, versa l'acqua fuori dal bicchiere, intende ciò che voglio dire ?.
La sua vena dialettica, un pò logorroica e verbosa, La porta a parlare con scarsa incisività e molte volte, sempre a mio modesto avviso, ha la tendenza a parlarsi addosso e a non centrare l'argomento oggetto della discussione.
Rispetto e lo ripeto il suo modo di giudicare le questioni, ma questa volta ritengo una sua affermazione nei miei riguardi un po' fuori dalle righe.
Sicuramente se parlassimo di truppe aviotrasportate o di impiego del mezzo aereo potrei darle qualche piccolo suggerimento, ma non mi permetterei di darle, dell'ignorante, nel senso ovviamente di colui che ignora perché sentirsi tuttologi non è sempre un pregio.
Le sue dichiarazioni riflettono perfettamente quanto Francesco Alberoni scrive “Il marxista si sente superiore ai suoi nemici, perché lui solo conosce e realizza il destino ultimo dell'umanità quindi tutte le sue azioni hanno uno scopo nobile mentre quelle degli altri nascono dalla ambizione e dalla bramosia di potere e di denaro. Il marxista divide il mondo in chi sta con lui e chi sta contro di lui”.
Forse e sottolineo forse non avrò titolo a parlare di argomenti di cui non ho la minima cognizione, ma, sempre con il massimo rispetto, le dico di “sciacquarsi” la bocca perché di inesattezze, (comprende vero?), ne dice tante anche Lei.
Devotamente la saluto.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Vincoli inutili del 7/10/2014 - 21:17
Il Marxismo? La soluzione, caro Maini...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

7/10/2014 - 23:50

Quando si pensa allo Statuto dei Lavoratori - come ottimamente dimostra l'intervento di Antonelli, intriso di retorica e demagia neo-liberista - non si ricorda mai quante donne gravide o neo-mamme ha salvato dal licenziamento per improduttività, non si ricorda mai quanti ultra-cinquantenni condannati a lavori usuranti per una vita intera ha accompagnato verso il traguardo di una pensione meritata prima di essere tacciati prematuramente di improduttività.
Si pensa alla cultura sindacal-confederale, senza considerare che molti lavoratori - stanchi di concertazioni, lecchinaggi, nepotismi e clientelismi - si sono auto-organizzati fondando esperienze dirompenti di sindacalismo rivoluzionario di base.
Cominciamo invece ad analizzare con buon senso la realtà, e senza evitare quei necessari sillogismi che ne possono indurre la comprensione: cominciamo col dire che le straripanti piante organiche di una certa "grande industria" italica (perché è bene ricordare che la maggior parte dei lavoratori - sindacalizzati o meno - ha sempre svolto il suo lavoro con attaccamento, versatilità, capacità di adattamento e forza d'animo - non sono tutti portaborse di parlamentari, non sono tutti lazzaroni o nullafacenti) sono state volute pletoriche per garantirsi introiti pubblici significativi (la famosa socializzazione delle perdite che fa rima con la privatizzazione dei profitti), seppur generalmente molto al di sopra delle proprie capacità commerciali.
La strategia di certuni manager è stata questa per anni: si assume perché maggiori sono i numeri (del resto il renzismo dimostra ampiamente di considerare tali questi capitali umani che - prima di ogni altra cosa - dovrebbero essere considerati persone), maggiore è il peso politico aziendale; i sindacati? Sono stati semplicemente il contraltare di un meccanismo unto dalla borghesia industriale (ma-de-che-ahó?) fino allo sfinimento per far ricadere sulla collettività costi imputabili alle proprie aziende, altrimenti costantemente sull'orlo del fallimento.
Il debito pubblico? Se fosse mai esistito per l'impresa privata - anziché per la Pubblica Istituzione che su di esso gioca la propria sovranità politico-economica - l'obbligo di pareggio di bilancio, non ce ne ritroveremmo uno da oltre 2000 miliardi - stimolato in continuazione laddove l'interesse passivo crea reddito parassitario per quegli stessi che, indagando scrupolosamente scopriremmo essere i responsabili della sua crescita esponenziale - e ci potremmo confrontare persino con questa cappero d'Europa dei poteri forti, delle banche e delle grandi lobbies in tutt'altro modo. Altro che pensioni!
DC, PSI, PRI, PLI, PSDI e - solo dopo - PCI hanno costituito per anni una colossale agenzia interinale sia nell'ambiente pubblico che privato: questa è la verità pura e semplice; e ad un gran numero di imprenditori privati come a tanti dirigenti pubblici non è parso vero di assumere - salvo poi non sapere impegnare in nessun modo produttivo i propri sottoposti - in cambio di favori, commesse, gare pilotate, etc.
La colpa è dei lavoratori? Abbiamo in ogni dove piramidi di incapaci, la cui testa è un inno alla mediocrità e la cui base - per forza di cose - non può essere nient'altro se non un'accozzaglia di ricattabili che, quand'anche dotati di capacità e buona volontà, si sono messi a tacere da soli.
Ora la scommessa degli economisti neo-liberal per superare la crisi è un fallace pleonasmo che ne va ad acuire anziché edulcorare le cause: la deflazione non rimette in moto l'economia, ne' ridurre il lavoratore ad un succedaneo dei colleghi indocinesi potrà mai essere causa di "competitività"; però, in un'economia globale - votata ormai alla redditività parassitaria - dove la sommatoria fra il lavoratore dipendente e l'imprenditore commerciale (l'economia reale) si riappropria di circa il 2% del frutto del proprio lavoro, austerity equivale a sottrarre potere politico alle classi sociali più numerose, lobotomizzare ogni singolo essere umano in una ricerca sempre più improbabile di un posto di lavoro non precario.
Ed ecco qual è il vero obiettivo delle politiche neo-liberal, variamente e malamente bilanciate da un dilagante pretestuoso neo-guelfismo: abbattere lo stato di diritto.
Le dinamiche della retorica e della propaganda sono sempre le stesse: i lavativi (che lo sono non per scelta, ma per gentile concessione!), seppur netta minoranza, sono la causa di tutti i dissesti; il paradigma della guerra fra poveri è questo e la Luna può essere piena e scoperta quanto vuole, che nessuno riesce a vedere nient'altro se non il dito.
Alla fine cosa rimane? Il Marxismo, quello di cui il buon Maini - che farebbe bene a parlare di truppe aviotrasportate e paracadutate, anziché di argomenti di cui non ha la minima cognizione - la scienza cioè (o materialismo storico) che mette nella condizione i savi di comprendere la realtà qual essa è.
Lo "Sciopero Sociale" del 16 c.m. proclamato da uno storico quartiere popolare di Pisa (Gagno) contro Renzi, contro l'Europa, per la dignità, per lo stato di diritto, etc. è un chiaro segno di quanto la percezione di Maini sia totalmente fuori luogo; un buon Marxista (e, per rassicurarlo in tal senso, ho bruciato la tessera della FGCI a 16 anni) non avrebbe considerato parte di questo straordinario progetto di cambiamento epocale il PCI di Gramsci-Togliatti, più di quanto consideri oggi il PD di Sinistra!
Farebbe bene a guardare fuori dal coro: perché in quel 60% di astenuti, si trovano le migliori ugole...
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In risposta a: Per non essere frainteso ............ del 7/10/2014 - 20:38
entriamo nel merito
AUTORE: leonardo bertelli Migliarino
email: -

7/10/2014 - 22:58

Se ci mettiamo ad elencare esempi pro e contro non se ne esce.Per quelli elencati negativi se possono nominare altrettanti in positivo. Io ho posto il problema di una precarietà generale che aumenterà disagi e povertà. Il punto centrale è : questo governo del nuovo che avanza cosa propone per aumentare l'occupazione ?
Caro Ultimo l'esempio che proponi è quasi quotidiano, nessun sindacato che si rispetti farebbe chiudere un'azienda, cercherà di fare accordi per quei 10 in esubero. Ma il problema è che mancano i cosiddetti ammortizzatori sociali.Qui si vuole cominciare a costruire la casa partendo dal tetto.
Lo sai che ad agosto scorso i pagamenti della cassa integrazione erano fermi al luglio 2013 ? Se invece di dare 80 euro lordi a chi come me uno stipendio ce l'ha, si fosse rifinanziato il fondo CIGS qualcuno che stava peggio del sottoscritto, e di tanti altri, probabilmente sarebbe stato meglio, pur nella sua precarietà.Ma sai, qualcuno doveva vincere l'Europee per mettere il cappello sul suo partito....
Saluti
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In risposta a: Caro mio del 7/10/2014 - 20:10
Vincoli inutili
AUTORE: Roberto Antonelli
email: -

7/10/2014 - 21:17

L'articolo 18, come i tanti regolamenti di "difesa" servono in realtà solo ai delinquenti e lazzaroni, che sanno farsene scudo per non pagare per la propria disonestà. E la cultura sindacalista, per fortuna arrivata al capolinea, ha soltanto difeso le ingiustizie. Guardate cosa succede all'Opera di Roma. I dipendenti avevano 34 indennità aggiuntive per ogni stupidaggine. E l'unica soluzione e' stata licenziare tutti se non si voleva chiudere. Guardate la difesa dei privilegi degli impiegati a Camera e Senato. Ma, si dice, così si difende la dignità e sicurezza dei lavoratori. L'ultima azienda per cui ho lavorato fa una mobilità ogni 6 mesi, e tra una mobilità e l'altra assume. Sindacati? Non pervenuti. Troppo impegnati a imbucare parenti e amici. In Germania i lavoratori siedono nel Consiglio di Sorveglianza, che è sopra l'amministratore delegato, e non difendono i disonesti. Cosa c'è da difendere ora che la metà dei giovani non lavora e l'altra metà e' precario a 800 euro? Salvo i figli di papà, ovvio. Notai, farmacisti e corporazioni via dicendo. Questo Paese e' alla frutta. E forse è un bene
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In risposta a: Caro mio del 7/10/2014 - 20:10
Per non essere frainteso ............
AUTORE: Ultimo.
email: -

7/10/2014 - 20:38

........... chiarisco che licenziare non è un bene per nessuno, ......... ma non si può nemmeno obbligare un azienda in crisi, con la necessità massima di avere 10 dipendenti ..... a pagarne 20 e accentuarne la crisi fino a costringerla a chiudere con il consequente licenziamento anche degli altri 10. Siccome credo che i datori di lavoro non si divertano a licenziare i bravi lavoratori, direi valutare bene le singole situazioni e non di generalizzare come ha fatto il signor Leonardo. .......... Ultimo.
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In risposta a: questione di opinioni.. del 7/10/2014 - 19:47
Caro mio
AUTORE: Osserrvatore 3
email: -

7/10/2014 - 20:10

Per i licenziamenti ingiustificati non serve l'articolo 18, basta la Costituzione.
sarebbe l'ora di smettere di usare i termini della vecchia politica come se il mondo non fosse cambiato.
Poi se un lavoratore ruba (areoporto di Milano) deve essere licenziato e non reintegrato dal giudice.
Il lavoratore dovrebbe sapere che non sempre mamma sindacato può rimediare alle sue mancanze (come succedeva un tempo non molto lontano)
Nessun imprenditore sano di mente vorrà licenziare un lavoratore che fa il suo lavoro con bravura e rispetto.
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In risposta a: Bersani e Camusso la vecchia guardia non si arrend del 7/10/2014 - 15:07
questione di opinioni..
AUTORE: leonardo bertelli Migliarino
email: -

7/10/2014 - 19:47

Che Renzi non sia marxista, e aggiungo io neache tanto di sinistra, non c'era certo bisogno che ce lo dicesse Alberoni ( altro bel soggetto che all'epoca è stato craxiano, poi berlusconiano e ora tanto per gradire si scopre pure renziano ), sta nelle cose che vediamo tutti i giorni.
Pensarla diversamente dal presidente del consiglio, in questo caso sull'art.18, non è vetero-comunismo o marxismo, è questione di dignità dei lavoratori.
Secondo lei, togliere l'ultima tutela rimasta contro i licenziamenti ingiustificati invece di estenderla a chi non ce l'ha, è buona e nuova politica ?
E ancora, le sembra da paese normale, che per creare nuovi posti di lavoro si facciano provvedimenti per favorire i licenziamenti ?
Ma quando saremo tutti precari, tranne i dipendenti della P.A., davvero si pensa che l'economia riparta ?
Se non hai la certezza di uno stipendio, intanto non spendi, ma non puoi nemmeno chiedere mutui o prestiti perchè banche e finanziarie non ti considerano proprio.
Se l'economia italiana è andata, come dicono gli esperti, in deflazione è grazie a politiche di questo tipo.
P.S. Qualche signor "so tutto io" ha detto che lo statuto dei lavoratori, essendo del 1970, è vecchio e non risponde al mercato del lavoro attuale, quindi va cambiato.
Faccio notare che in Germania, hanno un provvedimento simile al nostro art.18 sui licenziamenti senza giusta causa, porta la data del 1951....nessuno pensa di abolirlo, certo negli anni lo hanno modificato ma udite udite, coinvolgendo i lavoratori, tramite il sindacato.....
Sarà anche per queste politiche, fatte sia da SPD che CDU, che l'economia viaggia ?
Saluti
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AUTORE: Riccardo Maini
email: -

7/10/2014 - 15:07

Gradirei sottoporre all'attenzione ed al giudizio dei molti frequentatori del Forum questo articolo di Francesco Alberoni che io, personalmente, condivido quasi integralmente. Ritengo infatti che all'interno del PD vi sia una netta diversità di intendere la politica tra le nuove generazioni e la vecchia guardia che condiziona la possibilità di raggiungere risultati appena sufficienti.
“Bersani e Camusso, la vecchia guardia non si arrende. La mentalità marxista sopravvive al tempo".
Qualcuno pensa che sia generazionale: non è così. La differenza sta nel fatto che Renzi non e più marxista e gli altri continuano a esserlo. Renzi ha preso atto che dopo il muro di Berlino e la fine dell'Urss, il marxismo è morto. Nella replica alla segreteria del Pd il 29 settembre, ha detto esplicitamente che il Pd non e più il partito dei lavoratori contro i padroni, i capitalisti, ma il partito di tutti i lavoratori siano essi dipendenti o imprenditori. La Camusso, D'Alema e gli altri invece pensano che l'imprenditore sia lo sfruttatore del dipendente e lo voglia licenziare per spendere meno, quindi il dipendente va protetto, difeso e reintegrato anche quando l'impresa è in perdita. Costoro, venendo dal marxismo leninismo, anche dopo la fine ufficiale del Pci , ne hanno conservato il modo di pensare, di sentire, di organizzarsi . Il marxista si sente superiore ai suoi nemici, perché lui solo conosce e realizza il destino ultimo dell'umanità quindi tutte le sue azioni hanno uno scopo nobile mentre quelle degli altri nascono dalla ambizione e dalla bramosia di potere e di denaro. Il marxista divide il mondo in chi sta con lui e chi sta contro di lui. Coloro che stanno con lui incarnano il bene, gli altri incarnano il male qualunque cosa facciano . Per dieci anni la politica della sinistra e stata una lotta contro Craxi e, nei venti anni successivi , una lotta contro Berlusconi, che incarnava il male e contaminava tutto ciò che toccava. Essa è finita quanto Renzi ha compiuto un atto che, nella teologia marxista è sacrilego : ha ricevuto Berlusconi nelle sede del Pd come se fosse un essere umano, lo ha toccato, e ha fatto con lui un normale accordo politico. I marxisti superstiti ancor oggi non sanno spiegarsi come possa essere avvenuto e provano al solo pensarci un moto di ripugnanza e di orrore. Francesco Alberoni
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In risposta a: Fanno bene del 7/10/2014 - 9:27
@ Giorgio &
AUTORE: Lettore della VdS
email: -

7/10/2014 - 11:56

Ti è stato forse impedito dir la tua liberamente?
Anni fa provò Radio Radicale a lasciare completamente campo libero agli ascoltatori e dopo un giorno e mezzo chiusero quell'esperimento "citrullo" eran più i moccoli e le offese delle parole e quindi rimisero il filtro per depurare quella radio da moccoli ed offese.
...poi da un paio d'anni il Forum della VdS si è allargato su altre parti del giornale e solo su Poesie manca per ovvi motivi il tastino rispondi.
....esempio: per chi non lo sapesse ancora, basta posizionare la freccetta del mause su: ULTIMI COMMENTI- CLICCA QUI e si apre un simil "Forum esteso" di interventi e risposte di tutto il giornale.

Però una cosa è certa, in un mondo di contestazione estesa anche alla Zoppa di Montinero, dire la nostra regolarmente/liberamente senza essere presi come minimo a conigliolate nel groppone da un mondo di "lamentoni/contestatori purchessia"...uno è tenuto sempre più a parlare/scivere con amici sinceri senza giocarsi la reputazione di persona seria-sincera-affabile e che dona il suo tempo libero per cause giuste.

A tutto c'è un limite ed esser presi per le mele per aver teso la mano a chi ne ha bisogno sia esso persona od ambiente da vivere rispettosamente, poi, poi fa male.
Non disperiamo però nei tempi migliori, di solito quando si tocca il fondo; due sono le soluzioni: o rimaner li o riemergere.

nb, poi ci sono gli obblighi di legge per una testata gionalistica registrata i Tribunale; quindi...
salute.
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In risposta a: Non c'è anima viva del 6/10/2014 - 18:32
Fanno bene
AUTORE: Giorgio
email: -

7/10/2014 - 9:27

perchè manca la liberta di scrivere quello che uno pensa veramente! I testi non vengono pubblicati.
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