none_o

Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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In risposta a: A " Un lettore " saccente ............. del 2/9/2014 - 19:28
E basta..
AUTORE: Roberto Antonelli
email: -

2/9/2014 - 21:26

Riporto un articolo del 1999, così magari chiudiamo la questione..


Questioni di grammatica italiana

Questi dubbi possono essere risolti agevolmente consultando una qualunque grammatica elementare della lingua italiana. Anche gli aggettivi e pronomi tale e quale diventano tal e qual sia dinanzi a vocale sia dinanzi a consonante, sia al maschile sia al femminile. Ma sono elisioni o troncamenti ? Cioè, è ancora frequente l’uso di far cadere le vocali finali di queste due parole davanti ad altra parola che cominci per consonante?
Possiamo rispondere sì per tale, giacché, senza contare l’espressione fissa il tal dei tali, si usa dire ancora « Nel tal giornale c’è il tal fotoservizio ». E allora scriveremo tranquillamente senza apostrofo tal amico, tal impresa e così via.
Ma qual è piuttosto raro davanti a consonante, e suona antiquato. Perciò alcuni grammatici consigliano di restaurare la forma qual apostrofata: qual’e. La presenza di due vocali uguali non fa tollerare in questo esempio che si scriva quale è, salvo che non si voglia dare a quale un risalto particolare. Ma davanti ad altra vocale l’imbarazzo dell’apostrofo può essere eliminato scrivendo quale per intero: quale amore, quale odio. In ogni modo noi siamo a favore di qual è, senza apostrofo; torneremo sulla faccenda tra poco, nelle nostre consuete osservazioni. [...]
Ma vediamo in breve come se la cavano gli scrittori con l’apostrofo, e quindi con l’elisione e il troncamento. Essendo l’apostrofo un segno dei meno appariscenti, può accadere che molti errori siano in realtà sviste tipografiche e niente più; tuttavia li citeremo, nel dubbio assolvendo l’autore.
La disputa se si debba scrivere qual’è o qual è non è risolta né dalle grammatiche, né tanto meno dalla letteratura. Sono per l’apostrofo, fra gli altri, Federigo Tozzi, Mario Tobino, Tommaso Landolfi, Paolo Monelli, Bonaventura Tecchi. Non apostrofano invece Vasco Pratolini, Giuseppe Berto, Alberto Moravia, Goffredo Parise, Libero Bigiaretti.
Ripetiamo alla buona i termini della polemichetta; e prendiamo gli argomenti di due studiosi: Franco Fochi (fautore dell’apostrofo) e Bruno Migliorini (che non ce lo vuole).
Dice il Fochi che per quale « il troncamento è cosa del tutto finita, che appartiene alla storia, e non più all’uso della parola ». Egli prosegue citando il qual maraviglia di Brunetto Latini a Dante, che oggi più nessuno direbbe; e osserva che qual resta soltanto nel detto scherzosamente solenne Tal morì qual visse, in una o due espressioni come per la qual cosa. Ricordate le combinazioni con certo – in certo qual modo, un certo qual garbo, una certa qual mansione – egli insiste: « Ma ecco che qui mansione, di tre sillabe, preferisce la forma intera: "una certa quale mansione". E l’effetto aumenta con l’allungarsi del nome: "un certo quale spiritello", "una certa quale condiscendenza", ecc. ».Insomma, secondo il Fochi, essendo il qual tronco una cosa storicamente morta, c’è solo il quale da elidere; perciò, apostrofo.
E sentiamo Bruno Migliorini: « Che si scriva un uomo e non un’uomo, un enorme peso e invece un’enorme ingiustizia è una distinzione non fondata sulla fonetica ma sulla schematizzazione dei grammatici. Distinzione artificiale è perciò quella fra "troncamento" e "elisione", ma una volta che questa distinzione si accetti, ne discende come un corollario ineluttabile che si debba scrivere senza apostrofo tal è, qual è... ».
L’argomento del Fochi fa riflettere, è vero. Ma ha qualche punto debole. Anzitutto l’esempio un certo quale spiritello non è acconcio; diciamo quale spiritello e non qual spiritello solo perché è buona norma non troncare davanti a parola che cominci con s impura.
Inoltre il Fochi cita onestamente alcuni esempi di sopravvivenza di qual.
Aggiungiamo, pignoli, il diffuso « Qual buon vento ti porta? »; e quattro citazioni di scrittori: « E qual rispetto dal concessionario... » (Domenico Rea); « ...senza qual sacro pudore » (Riccardo Bacchelli); « Qual testimone veridico... » (Carlo Emilio Gadda); « ... qual più qual meno » (Virgilio Lilli). Queste nostre quattro citazioni, ne siamo certi, possono aumentare, anche se non di molto. E allora, è proprio morto il qual?
Ma il nostro discorso è un altro. Franco Fochi sostiene che si deve scrivere qual’è ma non condanna come errore qual è; insomma egli ha messo o rimesso di moda un’altra duplice grafia del patrio idioma. Con tutte le parole che si possono scrivere in due, tre, quattro modi, non ce n’era davvero bisogno. [La prima scienza pp. 72−75]
----------------  RISPONDI





In risposta a: Acqua.. del 2/9/2014 - 18:50
E Poi
AUTORE: Gianluca
email: -

2/9/2014 - 19:46

Via della Bozza chiusa al traffico e case ancora senz'acqua disagio totale per le famiglie. Spero che il COMUNE prenda dei provvedimenti contro acque SPA(Io non ci credo).
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In risposta a: Sfida all'Ultimo...... del 2/9/2014 - 15:21
A " Un lettore " saccente .............
AUTORE: Ultimo.
email: -

2/9/2014 - 19:28

.......... e sfidante, che crede di poter insegnare senza sapere, faccio un copia-incolla ....... :La grafia qual’è, anche se molto diffusa, è scorretta, perché non si tratta di un caso di elisione, ma di troncamento, dal momento che qual esiste come forma autonoma.

La grafia qual’è con l’apostrofo è presente nella letteratura del passato, anche recente

Qual’è il piacere che volete da me? (C. Collodi, Le avventure di Pinocchio)

Do un’occhiata alla casa e capisco qual’è la camera (F. Tozzi, Ricordi di un impiegato). ....... Contento " Un lettore " ....... le consiglio di limitarsi a leggere perchè scrivendo rischia di fare brutte figure ....... ammenochè lei non scriva solo per apparire. .......E' inoltre chiaro che il suo intervento su un apostrofo la dice lunga sulla pochezza delle sue idee. ....... Ultimo
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In risposta a: del
Acqua..
AUTORE: F.C.
email: -

2/9/2014 - 18:50

Ormai siamo abituati a convivere con disservizi che creano disagi? Penso proprio di si e la conferma viene dall'assenza assoluta su Forum di una traccia, anche lieve, di segnalazione. Mi riferisco all'ennesima mancanza di di acqua nella frazione di Nodica e Migliarino. Attività commerciali vedi bar,ristoranti e altro oggi hanno avuto,proprio nelle ore intorno a mezzogiorno,la maggiore penalizzazione.Si è aggiunto,poi,lo spreco di acqua che ogni famiglia ha dovuto fare prima di avere acqua pulita tanto era torbida l'acqua..ma questo non viene mai considerato.Una Class Action sarebbe più che giustificata.
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In risposta a: La penso solo in modo diverso... del 2/9/2014 - 10:41
Abbi pure l'ardire, Pedro ma...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

2/9/2014 - 18:17

... fallo con argomentazioni meno pretestuose e contraddittorie.
Dì pure che quest'Italia e quest'Europa non ti stanno strette come a me e - evidentemente - al 40% degli italiani che non sono andati a votare, a quell'oltre 20% che ha votato M5S o a quel modesto ma pur sempre significativo 4% che ha votato Tsipras.
Dì pure che l'Austerity non ha sortito alcun effetto negativo sul tuo bilancio familiare, dì che va tutto bene così com'è e come - ahimè - lo si sta tendano di far andare a tappe forzate; dì che il debito secondo te va pagato tutti, benché lo abbiano generato pochi nell'interesse di pochissimi; dì che non ti pesa la socializzazione delle perdite aziendali, o che se il patrimonio pubblico ed i beni comuni vengono svenduti alla speculazione privata, al giardino di casa tua e al tuo personale interesse non cambia granché; dì che era facoltà di Prodi farci addormentare tutti quanti italiani una triste sera, per farci svegliare europei un terrificante mattino dopo senza indire una consultazione popolare, o che il meccanismo del MES non è poi così male, dì che la TAV, gli F35, il MOSE, l'Expo, il Ponte sullo Stretto, piuttosto che l'allungamento di Peretola o il Porto di Marina sono al massimo mali necessari, e così via dicendo.
Ma non continuare la questua ideologica intorno all'opportunità di sanare contraddizioni del capitalismo per loro stessa natura insanabili e - casomai - destinate ad acuirsi in maniera devastante o a porre la democrazia borghese come mezzo per la possibile emancipazione delle masse popolari e dell'umanità in genere perché sei totalmente fuori.
Sarò poi davvero l'ultimo baluardo di una Sinistra (l'unica al momento che si possa definire tale) sempre meno credibile di fronte ad un ammasso informe di moti dell'anima per lo più contrastanti che lo è talmente tanto da aver portato quasi metà della popolazione italiana a non votare e interi segmenti della società a non essere rappresentati in Parlamento? Ti assicuro, amico caro, che così ramingo non sono e che comunque - come Leninista - non mi è mai importato di avere eccessiva compagnia: mi sono casomai preoccupato di essere politicamente in ottima compagnia.
Per il resto, certamente per me la democrazia borghese non è un fine irrinunciabile: c'è qualcosa di più, di meglio e di più avanzato cui fare ricorso nel più breve tempo possibile; ho altri paradigmi sociali di riferimento e continuerò a perseguire quelli, poiché il momento - come la buccia di una cipolla - si rende di giorno in giorno sempre più favorevole e, come avrebbe detto Arthur Conan Doyle «Dopo aver eliminato l'impossibile, ciò che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità».
----------------  RISPONDI





In risposta a: Anche grandi scrittori ................. del 2/9/2014 - 9:07
Sfida all'Ultimo......
AUTORE: Un lettore
email: -

2/9/2014 - 15:21

Se mi citi una sola frase di un "grande scrittore" dove trovi scritto "qual'è" mi ricrederò. Altrimenti è meglio che tu la smetta di scrivere e di fare il sapientone..........
----------------  RISPONDI





In risposta a: Anche grandi scrittori ................. del 2/9/2014 - 9:07
Qual è, qual'è e qualunque sia...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

2/9/2014 - 10:55

In linea di massima è un errore grammaticale, ma nulla di paragonabile - ad esempio - all'anglicizzazione sempre più diffusa delle forme verbali dalle quali sempre più frequentemente e sistematicamente sparisce il modo congiuntivo (esempio illustre fu quello del Consiglio di Stato ch e due o tre anni fa rigettò una proposta di regolamentazione del sistema scolastico di valutazione - proposto dalla Ministra Gelmini, evidentemente fresca di Laurea al CEPU - poiché tutto il contenuto del provvedimento - vizio di forma - recava il modo indicativo in luogo di quello congiuntivo) alla moda romanesca.
Ma - bando alle ciance - poiché di opinione c'è bisogno come il pane, ben vengano errori grammaticali, strafalcioni linguistici, arcaismi, idiotismi e altre aberrazioni dell'Italiano: se io stesso mi sono fatto in passato promotore di un certo ipercorrettismo - non di rado strumentale e finalizzato ad una più caustica confutazione della tesi altrui -, mi sento oggidì pronto a riconciliarmi con chiunque abbia voglia di dire la sua in qualsiasi modo e in qualsiasi forma.
Non per la salute di questo giornale della quale - tutto sommato - mi interessa relativamente, ma per evitare che ciascuno si chiuda nella convinzione di non avere più niente da dire: l'oscurantismo dilaga e la vox populi si fa sempre più fioca, complice la tirannia del tempo e la coltre fuligginosa dell'inquadramento.
Se c'è un modo per resistere alle sollecitazioni di un sistema decrepito, agonizzante, paranoico ma pur sempre capace di escludere, tacitare, censurare, incombere e tagliare fuori, è proprio quello di scatenare dibattiti, accendere dibattiti, confrontarsi, litigare che sia qui, su FB o su qualunque altro mezzo ancora incontrollato dal potere.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Qualunque pretesto è buono... del 1/9/2014 - 23:04
La penso solo in modo diverso...
AUTORE: pedro
email: -

2/9/2014 - 10:41

Caro Alessio, non avrò mai l’ardire di contrappormi alle tue argomentazioni con la stessa vena letteraria, a volte logorroica e spesso politicante.

I miei interventi vorranno essere solo uno stimolo critico alle tue argomentazioni, sempre molto puntuali e assidue, con alcune delle quali non posso esimermi dal criticarle o tentare di suggerire altri spunti di riflessione.

Mi rendo conto: sono affezionato ai tuoi interventi, li leggo volentieri, pur non essendo d’accordo con te, ma non è un fatto personale, ma piuttosto perché resti l’ultimo baluardo del forum di una pseudo sinistra sempre meno credibile, e sempre più alla ricerca di spazi politici sempre più esigui, tanto esigui da riscoprire vicinanze con ideali destrorsi..

D'altronde di questi tempi, leggo sempre meno interlocutori del forum disposti a contrastare le tue teorie, e non credo per mancanza di argomenti, ma posso solo pensare per sfinimento o per civile sopportazione.

La mia visione politica: ho acquisito una discreta esperienza di vita partecipativa all'interno di organizzazioni lavorative e altrettante seguendo attività politiche locali e nazionali.
Conosco discretamente la Storia Nazionale e Internazionale, e in particolare gli eventi susseguenti alla fine della 2a guerra mondiale.

Non mi faccio più ammaliare dalle sirene urlanti contro lo Stato Borghese ( già visto), resto saldamente affezionato alle forme di democrazia rappresentativa nazionale ed europea.
Questo già lo sapevi, e quindi dovrai aspettarti ancora qualche mia considerazione, che provi a contrastare, pur nel rispetto reciproco, le tue idee.
Un saluto.
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In risposta a: Ma lo vede come scrivono bene ............ del 2/9/2014 - 8:11
Anche grandi scrittori .................
AUTORE: Ultimo.
email: -

2/9/2014 - 9:07

.......... del passato, anche relativamente recente, hanno usato l'apostrofo scrivendo "qual'è" ....... e solo i " grandi pignoli " possono evidenziare l'errore che è italiano sicuramente arcaico ...... ma usato per secoli. I " grandi pignoli " non sanno che in Toscana molte voci arcaiche sono ancora molto usate. ......... Ultimo.
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In risposta a: Ad Avanti Popolo del 1/9/2014 - 19:50
Ma lo vede come scrivono bene ............
AUTORE: Ultimo.
email: -

2/9/2014 - 8:11

............ impari anche Lei a scrivere forbita, magari con l'aiuto della Treccani o wikipedia, ......... non è difficile ....... ci provi cosi anche Lei potrà scrivere: disquisire, lavoratori intermittenti ( come le lucine dell'albero di Natale ), alla reprimenda e alla coercizione di massa, ed altre parole in puro vecchianese. ........ Ultimo.
----------------  RISPONDI





In risposta a: "Quale macellaio venderà i testicoli... del 1/9/2014 - 16:31
Qualunque pretesto è buono...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

1/9/2014 - 23:04

... per disquisire intorno all'unico tema veramente centrale di ogni questione politica: la rappresentatività sociale.
Proprio perché la democrazia borghese non è capace di offrire - alla società civile - nessun altra alternativa se non l'inversa proporzionalità - sia a livello numerico che di indirizzo politico - tra le dimensioni di una classe sociale e la quantità di suoi rappresentanti in Parlamento, ritengo assolutamente essenziale restituire centralità all'argomento, caro Pedro.
È da ritenersi assai poco probabile - in assenza di uno zoccolo duro di disoccupati, inoccupati, precari, cassaintegrati o lavoratori intermittenti in Parlamento - che una certa nobiltà di toga - pur illuminata che possa essere (e non è questo il caso) - si prenda cura dei loro interessi.
Ma - come avrebbe preteso Orazio - «odi profanum vulgus et arceo» ed i mezzi per allontanare la «plebaglia» (o, più convenientemente il «proletariato») dai centri di potere, sono oggidì assai più raffinati della brutale e disincantata schiettezza profusa dagli antichi.
Rendere la politica appannaggio di pochi - sempre più frequentemente improbabili salvatori della patria - è assai più semplice e redditizio dell'asperrima inclinazione alla reprimenda e alla coercizione di massa; ed i media - web a parte - possono garantire a tal fine il massimo risultato con il minimo sforzo.
E il cuore del problema - checché ne dica l'imperatore della dissimulazione, al secolo Pedro di ignote origini (anche e soprattutto sociali) - è e rimane proprio quello della rappresentatività sociale e dell'espulsione del consenso dei ceti popolari, perseguito a tappe forzate dalle compagini di governo degli ultimi trent'anni e dall'establishment europeo, in funzione di un'intercessione spassionata e sconfinata in favore di quel "povero" 10% di "cittadini" che, essendo venute meno le condizioni per il funzionamento di qualsivoglia ascensore sociale, lottano con le unghie e con i denti per mantenersi i privilegi conquistati sul campo a spese di tutti gli altri.
Davvero Pedro è convinto che se i piccoli agricoltori - più che gli artigiani o gli operai - fossero degnamente rappresentati in Parlamento la ragion di stato continuerebbe ad essere l'Austerity, il contenimento dello Spread o la salute dei mercati?
Naturalmente - in virtù del fatto che ognuno ha il suo prezzo - neanche una più proporzionata rappresentatività sociale sarebbe di per sé garanzia di perseguimento di obiettivi nell'interesse della collettività anziché in linea con certuni appetiti privati: occorrerebbero ben altre misure, tra cui il mandato di rappresentanza revocabile, la circoscrizione della facoltà di delega o l'affermazione del primato dei modelli assembleari collettivi su quelli rappresentativi (per intenderci: se un Consiglio Comunale delibera ma un'Assemblea della cittadinanza di pari livello emenda o abroga quel provvedimento, la consultazione popolare ha più rilievo della maggioranza consiliare).
Poi mi aspetto che l'irriducibile Pedro riconduca il problema ai vizi e alle virtù della persona - come se «l'occasione non [facesse] l'òmo ladro» - e che quindi il tutto si possa ridurre ad una mera questione di onestà o disonestà degli attori sulla scena.
Ma, ahimè, anche l'attitudine a delinquere non è un effetto collaterale o un frutto indesiderato della democrazia borghese: ne è una tragica, ineluttabile e - aggiungo - irrinunciabile conseguenza; le logge, le organizzazioni paramilitari, le associazioni mafiose, il traffico di armi, la tratta delle schiave, i commerci illeciti di ogni genere, etc. non nascono fuori dalla pancia della società civile, ne' ne rappresentano un aborto sociale: ne sono per contro parte integrante e cospicua, rispondendo ad interessi affini a quelli di una certa grande industria - seppur perseguiti con mezzi differenti - e con gli stessi intricatissimi intrecci con la vita politica.
E quantunque pure il problema potesse anche essere ricondotto all'onestà o alla disonestà del singolo (o di suoi multipli), verrebbe sinceramente da chiedersi se un sistema politico possa essere davvero così vulnerabile ed esposto all'arbitrio da poter implodere su sé stesso come sta facendo.
Per il resto, sì: a tutti i livelli della vita pubblica sono riscontrabili le contraddizioni di cui fa cenno Pedro: d'altra parte, se i vertici della piramide sono l'emblema stesso della malattia, tutti i suoi gangli intermedi e periferici non possono essere sani.
Ci manca dunque che il buon interlocutore Pedro, (caso incline a confutare - benché in maniera inappropriata, tendenzialmente fuorviante e generalmente inconsistente sul piano argomentativi - solamente il sottoscritto, quasi ne avesse fatto una propria battaglia personale - ahimè - persa in partenza) si appelli all'opera del commediografo Aristofane «le donne al parlamento» per inanellare un parallelo tra l'ipotetico e (dal sottoscritto) preteso primato politico della classe sociale più numerosa e la truppa di Prassagora; magari per far credere, ad esempio, che - se sotto il Governo Monti tra i parlamentari ci fossero stati una settantina di piccoli agricoltori - la reprimenda della legge regionale della Calabria sulla filiera corta e sul Km0 sarebbe passata lo stesso e con la stessa facilità con cui l'hanno licenziata uno stuolo di avvocati, funzionari di partito e dirigenti di grandi aziende!
----------------  RISPONDI





In risposta a: L'unione, vuol dire tante cose del 1/9/2014 - 9:33
Ad Avanti Popolo
AUTORE: Ludmilla
email: -

1/9/2014 - 19:50

Sono donna lavoratrice e figlia di un operaio e la laurea me la sono presa grazie ai sacrificio di mio padre. Visto che parliamo la stessa lingua, non pensi che io non stimi chi lavora, dico soltanto che chi non è capace di scrivere dovrebbe astenersi. Comunque, caro Avanti Popolo, se lo fa un (....) può farlo anche lei, non la riprenderò più.
----------------  RISPONDI





In risposta a: All'acculturata Ludmilla del 1/9/2014 - 18:47
Al lettore altrettanto acculturato
AUTORE: Ludmilla
email: -

1/9/2014 - 19:42

Grazie, non si finisce mai di imparare. Ma quando si inizia una frase, non ci vuole la maiuscola?
Avanti Popolo, fra poino doventi professore anco te!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ad avanti popolo del 31/8/2014 - 21:08
All'acculturata Ludmilla
AUTORE: Un lettore
email: -

1/9/2014 - 18:47

a titolo di contributo di conoscenza, la informo che non si scrive qual'è, ma qual è.
La cultura, Ludmilla!, la cultura... Com'è ingenua la cultura, che crede di essere posseduta e non lo è.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Cultura e culture del 1/9/2014 - 9:22
"Quale macellaio venderà i testicoli...
AUTORE: pedro
email: -

1/9/2014 - 16:31

...del vitello dichiarandoli come cervelletto"

In altri termini: disquisire sulla rappresentanza sociale all'interno del Forum per rendicontare la rappresentanza sociale in Parlamento,traendo le opportune considerazioni, la considero una forzatura.

Sono convinto invece che il nostro Parlamento sia rappresentativo, aldilà delle appartenenze sociali e occupazionali di ciascun parlamentare, dei diversi interessi economici e sociali, inclusi i disoccupati, i diversamente informati, o i diversamente abili sulle tastiere dei pc, smartphone ecc.

Proverei invece a ragionare e contare oltre ai parlamentari, i consiglieri regionali, o dirigenti e funzionari della pubblica amministrazione...
Quanti saranno i semianalfabeti della Politica,(P) in sintonia solo con i particolarismi, pur con diplomi e lauree.
Vedremo allora altre statistiche superare di gran lunga la peggiore delle previsioni.
Un saluto.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ad avanti popolo del 31/8/2014 - 21:08
L'unione, vuol dire tante cose
AUTORE: Avanti popolo
email: -

1/9/2014 - 9:33

Grazie a noi lavoratori e ignoranti, che voi potete farvi una cultura.Provate a scendere in mezzo a questa gente e cercate di collaborare con loro .In modo che la cultura si affianchi alla forza lavoro. Quando avrete in mano la possibilità di mettere in pratica il vostro.Prevedo che sia più facile anche trovare una professione. Senza essere offesi dalle male lingue. Comunque di tutto ciò non mi sento offeso e neppure voglio offenderti. Prevedo solo ci fosse più dialogo fra tutti,sarebbe più facile superare certe difficoltà.
Sono convinto, in fondo, in fondo si parli la stessa lingua
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ad avanti popolo del 31/8/2014 - 21:08
Cultura e culture
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

1/9/2014 - 9:22

Cara/o "Ludmilla", possedere una cultura letteraria e linguistica sufficiente per poter essere compresi quando si parla e/o scrive è un privilegio straordinario. Ma non un paradigma sufficiente per poter esercitare in via esclusiva il diritto di parola o, soprattutto, di opinione.
Casomai è una ragione validissima per meglio comprendere chi non ha avuto i mezzi sociali a procacciarsi un'istruzione (o chi non ne avrà d'ora in avanti che la scuola privata - alla portata di pochi eletti - sarà finanziata con le risorse pubbliche, e quella pubblica finirà in balia degli sponsor privati svuotando gli organi collegiali della loro funzione originaria e preminente); e poiché ciò che si è o che si ha è storicamente determinato, non si può fare una colpa a chi non ha beneficiato delle stesse condizioni favorevoli per studiare di non averlo fatto.
Il diritto di opinione non è appannaggio di pochi e non lo dovrà mai essere, benché soffino venti decisamente in contrari a questo principio.
Se studiamo ad esempio la composizione sociale della Camera dei Deputati, scopriamo che vi alloggino 84 Avvocati, 82 Dirigenti, 74 Imprenditori, 63 Giornalisti, 44 Docenti Universitari, 42 Funzionari di Partito, 30 Impiegati, 29 Medici, 22 Insegnanti, 21 Consulenti, 17 Commercialisti, 16 Ricercatori, 13 che avevano un'altro tipo di Professione Intellettuale o Scientifica, 10 Amministratori Locali, 10 Ingegneri, 10 Sindacalisti o esponenti di Associazioni, 9 Pubblicisti, 8 Architetti, 7 Magistrati, 5 fra Amministratori e Manager, 4 Agenti di Commercio, 4 Militari di Carriera, 4 Operai, 3 Artigiani, 3 Assicuratori, 3 Industriali, 3 Professionisti dello Sport, 3 Tecnici, 2 addetti alle PR, 2 Artisti/Professionisti dello Spettacolo, 2 Assistenti Sociali, 2 Commercianti, 2 Farmacisti, - eccezionalmente - 2 soli Notai, 2 Paramedici, 1 Agricoltore, 1 appartenente alla Forze dell'Ordine e PS, 1 Ragioniere e - genericamente - 43 rappresentanti di Altre Professioni per un totale di 683 Deputati.
Questo quadro racconta che in Parlamento non si è andati ricostruendo uno spaccato della società italiana (altrimenti vi troveremmo almeno 81/82 Disoccupati), ma il suo esatto inverso proporzionale.
E ciò che ne possiamo evincere è socialmente quanto e quale diritto di opinione sia assicurato e rappresentato ai vertici dello Stato.
Su questo giornale - come, più in generale, in tutti gli ambiti della società civile -, esprimere un'opinione è sempre più difficile per chi non possieda fini strumenti linguistici: il rischio è di far cadere la propria spontanea e genuina franchezza tra le maglie della censura; ciò naturalmente non è valido per un'armata di tracotanti incapaci irregimentati nel sistema e collocati sistematicamente all'apice di questa o quell'altra piramide; ma nel qual caso l'opinione è una mera appendice, un accessorio assolutamente inutile e la cultura una limitazione agli avanzamenti in carriera. Ciò nondimeno, se ancora poniamo l'attenzione sulla composizione sociale della Camera, comprendiamo a pieno titolo tanti enigmi irrisolti: ad esempio - tanto per citarne uno - quello delle Quote-Latte che dovrebbe suscitare l'interesse di un'uditorio distante per formazione (c'è un solo agricoltore presente), o quello delle infermiere che fanno sempre più spesso le funzioni dei medici (assenti in clinica perché dediti a più lucrose attività private) pur pagate assai meno, soppiantate dalle OSS a costi decisamente inferiori (2 soli sono i Paramedici presenti).
Se dunque volessimo utilizzare il tuo principio, negheremmo facoltà di esercizio del diritto di parola e di opinione a chiunque non abbia studiato? Non è già sufficiente che non vi sia nessuno a rappresentarne l'esistenza nelle sedi istituzionali?
Sosteneva Cicerone che "Dicendo homines ut dicant efficere solere": parli dunque "Avanti Popolo" e lo faccia sempre più spesso... magari la/il dotta/o "Ludmilla" prima dopo comincerà a capire...
----------------  RISPONDI





In risposta a: Meglio ignoranti che succobi del 31/8/2014 - 8:02
Ad avanti popolo
AUTORE: Ludmilla
email: -

31/8/2014 - 21:08

Io ho la cultura che mi permette di discutere su molti argomenti ed essere capita. Io rispetto la sua ammissione d'ignoranza, ma non capisco qual'è il suo messaggio e pertanto questa discussione non può andare avanti.
Magari lei è un ottimo idraulico od un buon agricoltore, perchè si avventura a dissertare su dei temi che presuppongono di saper scrivere? Continui alla Casa del Popolo che lei vorrebbe mandare avanti, magari davanti ad un buon bicchier di vino e lasci stare la tastiera.
Ah, a titolo di contributo di conoscenza, la informo che si dice "succubi" e non "succobi"
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In risposta a: del
Al rottamatore
AUTORE: Riccardo Maini
email: -

31/8/2014 - 12:33

Ha fatto la doccia, ha mangiato il gelato, quando incomincerà a risolvere i problemi dell'Italia ?
La nave affonda datti una smossa.
Stai perdendo consensi e simpatizzanti, il 5 fra poco dello danno sul viso. Sveglia,
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In risposta a: Ad avanti popolo del 30/8/2014 - 21:56
Meglio ignoranti che succobi
AUTORE: Avanti popolo
email: -

31/8/2014 - 8:02

Io sono una persona ignorante, non lo metto in dubbio. Ma se oggi vi siete fatti fregare. Non è proprio colpa della gente che negli anni 60 Chiedeva anche per voi. Quindi io mi tengo la mia ignoranza e sono felice di averla, ma voi cosa avete?
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In risposta a: Pensate al prossimo del 29/8/2014 - 17:17
Ad avanti popolo
AUTORE: Ludmilla
email: -

30/8/2014 - 21:56

Ringrazia il cielo che c'è solo la censura, se c'era anche una maestra elementare non te ne passava uno dei tuoi interventi!
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In risposta a: Obbravo il rottamatore ............ del 29/8/2014 - 12:18
Deflazione...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

30/8/2014 - 12:05

La "deflazione" è lo sforzo che la Germania chiede all'Italia: in regime di scarsa circolazione monetaria, il costo del lavoro si abbassa - secondo i teorici neo-liberal, la Troijka, Draghi & C. - meccanicamente rendendo le economie delle aree interessate dal fenomeno "più competitive".
Un vento che soffia sostanzialmente contro il Made in Italy, contro l'High Quality, contro l'italico appeal turistico (secondo i cervellotici calcoli di questa gente, in Italia si deve andare in vacanza perché "costa poco", non perché merita di essere visitata!), contro la PMI (perché se chiudi, dell'abbassamento del costo del lavoro non te ne fai di niente) degli ambiti artigianato e agricoltura.
Ma è bene ricordarlo: queste draconiane misure - al limite del crimine contro l'umanità - non servono ne' al lavoro, ne' alla micro-impresa, ne' - più in generale - all'economia reale, perché concepite per soggiacere alle sole esigenze dei mercati finanziari e alle loro istanze di consolidamento della redditività parassitaria.
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In risposta a: Obbravo il rottamatore ............ del 29/8/2014 - 12:18
Pensate al prossimo
AUTORE: Avanti popolo
email: -

29/8/2014 - 17:17

Ho capito anche qui c'è una censura, Quindi è bene che la gente sappia. Forum non fa parte della gente che si vuole esprimere, anche nella sua . Ma deve tutti i santi giorni conoscere le idee degli stessi. Se questa è demograzia. forum deve essere un espressione pubblico, e porta voce se necessita anche alla giunta comunale
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In risposta a: Ma i costi della politica... del 26/8/2014 - 18:34
Meno chiacchiere ma più sincerità
AUTORE: Avanti popolo
email: -

29/8/2014 - 17:03

TE e altri parlate di politica ma sarebbe molto meglio che voi fate luce degli sbagli politici, di chi che sia.Fate sapere veramente hai lettori di forum quale è la vera sincerità, senza ne tegameggiare. Sia mo in una barca che non c'è pompa di sentina. I partiti della prima costituzioni si sono fatti carico nel(vendere) distribuire VARIE. Pagate da persone le quali avevano fiducia in esso. Essi stessi anno perso fiducia negli elettori, basta pensare la svolta politica che ha fatto Livorno. E questo non basta i nostri giovani non Hanno bisogno di pettegolezzo politico ma realtà dei fatti, cosa aspettiamo? Vittorio Emanuele, gli c'è voluto 20 anni per costruire l'unità d'italia, Il fascismo gli c'è voluto altrettanti, E grazie ai partigiani forze alleate ne siamo sortiti Fuori. Grazie a tutti quelli che ci hanno dato una onerosa demograzia in 20 anni si è distrutta nel parlare di politica, a noi ogni politici costa .Ma voi quanto percepite di pensione? se è troppo datelo a chi ne ha bisogno.
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AUTORE: Ultimo.
email: -

29/8/2014 - 12:18

........... fiorentino ....... i dati di oggi dicono che è riuscito a far crescere la disoccupazione ..... e a riportare l'Italia in deflazione dopo 50 anni e a questo mai nessuno c'era riuscito nell'ultimo mezzo secolo. ........ Ultimo
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