none_o

Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Il primo lettore che risponde a un tema già presente nel forum e adopera il comando RISPONDI attiva automaticamente un dibattito. Il comando RISPONDI consente di sviluppare dibattiti su temi specifici.
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

27/8/2014 - 10:57

Il siparietto - come di consueto - si è tenuto al meeting riminese di Comunione e Liberazione, come se ormai si trattasse di una sede istituzionale o di un evento deputato a deliberare sulle sorti del Paese; e non mi sorprende neanche tanto: nell'era in cui il consenso privato - da comprarsi con tutti i mezzi possibili e immaginabili - ha soppiantato quello pubblico, legittimando lo svuotamento di rappresentatività - in nome di un pretestuoso abbattimento dei costi della politica - di istituzioni antiche come il Senato o più moderne come le Province (entrambe comunque previste dal dettato costituzionale), il placet di questa organizzazione (e - su scala locale - quello di altre affini) di ispirazione catto-oscurantista neo-guelfa è sicuramente la panacea di ogni politicante.
La Ministra Giannini ha parlato colà della sua riforma della scuola, denotando a chiare lettere come in realtà non ci sia mai fine al peggio e quanto - nonostante ogni volta si presuma di aver finalmente toccato il fondo - sia in realtà sconfinato l'abisso in cui di volta in volta farla precipitare.
Nulla di chiaro, come nelle conclamate abitudini di questo Governo, per carità. Ma nelle intenzioni si possono distinguere nitidamente i paradigmi di una vera e propria controriforma, capace di muovere la scuola esattamente nella direzione opposta a quella che avrebbe dovuto prendere.
Una scuola privata innanzitutto che, per proseguire con ferma e risoluta convinzione nella perversa direzione già seguita dai predecessori Moratti, Gelmini e probabilmente - se non fosse volato quell'hashtag letale «#enricostaisereno» - Carrozza, socializza le proprie perdite aziendali (perché di aziende si tratta) con le risorse della collettività, mentre quella pubblica si dovrà d'ora in avanti procacciare sponsor privati per sopravvivere. Già questo sembra paradossale.
E siccome «le chiacchiere 'un fan farina», viene pure da chiedersi se la Ministra - decretando l'abolizione delle supplenze - non stia seriamente meditando un genocidio di massa del precariato del mondo della scuola: del resto - parola di rappresentante dei genitori in un CdI - il F.I.S. (Fondo Istituzione Scolastica) ha subito una defalcazione da tre anni a questa parte di oltre il 60% e con questo tecnicamente si dovrebbero pagare le supplenze. Non è un caso infatti che i ragazzini delle scuole superiori si ritrovino frequentemente a pascolare per le nostre città, in assenza di un'alternativa.
Ma la cosa più raccapricciante che trapela dalle indiscrezioni della Giannini, è senz'altro a carico della mission della scuola: il suo focus sugli istituti professionali e la sua inclinazione a collegare l'istruzione con il mondo del lavoro (sarebbe forse più opportuno dire "della disoccupazione"), denuncia la chiara volontà di trasformare la scuola pubblica in una maxi-agenzia formativa al soldo delle aziende su cui scaricare i costi di cui queste ultime dovrebbero tradizionalmente - in virtù del cosiddetto "rischio d'impresa" - farsi carico.
Una scuola dunque che non dovrà più produrre sapere, conoscenza, una scuola che non dovrà stimolare creatività e opinione, ma - sostanzialmente - abbassare il costo del lavoro impartendo formazioni mirate e parziali.
Chi ne farà le spese? Ma la cultura naturalmente, ovvero tutti gli ambiti umanistici e di scienze pure; tutti quei settori cioè che svilupperebbero le competenze per ingenerare prospettive di futuro diverse da quelle, restituendo la vocazione storico-letteraria, naturalistica e monumentale ai territori italiani o stimolando l'invenzione, la novità, l'ingegno.
Una dichiarazione di guerra preventiva e malcelata alla PMI turistica, editoriale, culturale, etc. per soggiacere - si scoprirà col tempo - alle necessità insaziabili di un'industria di costruzioni fatta sopravvivere a forza alla pur eccessiva ed inutile quantità di cemento già esistente (circa 4 milioni di immobili sfitti e 400.000 capannoni vuoti in continuo aumento).
Ma la cosa più bella, fra tutte le pretestuose e confusionarie argomentazioni della Ministra, è senz'altro quella del «merito»: stando al disegno complessivo, mi sembra prevedibile che a valutare la produttività degli insegnanti finiscano per essere le aziende stesse, chiamate ad investirvi in luogo dell'unico strumento - parola di Piero Calamandrei - con cui è lecito retribuire la scuola pubblica, cioè la fiscalità.
Ma, sapete com'è: ci sono questioni più importanti del futuro. Ci sono gli F35, ci sono il MOSE e l'Expo, c'è la TAV... avanti così!
----------------  RISPONDI





In risposta a: PROVINCIE: CHE FREGATURA! del 26/8/2014 - 11:19
Ma i costi della politica...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

26/8/2014 - 18:34

... sono davvero i rappresentanti dei cittadini?!?
Fatto salvo che ogni indennità o benefit politico vada doverosamente ricondotto nell'alveo del sostenibile, e la mission rappresentativa ricostituita - secondo dettato costituzionale - sulla base dell'interesse collettivo e di più stringente collegamento con le comunità e i territori rappresentati, non sono per contro le distorsioni privatistiche del ruolo delle istituzioni ad aver gonfiato in maniera esponenziale i bilanci pubblici?
Ma davvero si è convinti che la cancerogenesi liberista (leggesi outsourcing, privatizzazioni, convenzioni, concessioni, svendite e quant'altro sia riconducibile alle pratiche clientelari) sia la soluzione anziché il problema? I costi delle partecipazioni in aziende - pseudo-pubbliche o privatistiche - chiamate a generare profitto sono davvero minori di quelli derivanti da una sana ed oculata gestione integralmente pubblica e nell'interesse di tutti?
Veramente si pensa che abolito l'unico costo giustificato (la rappresentatività) poi vada tutto bene? Davvero si è così mentalmente refrattari da considerare che la distruzione sistematica dello stato sociale porti benefici diffusi?
Quando cotali benpensanti si ritroveranno con un palmo di naso, deprivati di ogni diritto, espoliati della facoltà di essere rappresentati e in balia dei «mercati», vengano dal sottoscritto a farsi fulminare!
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In risposta a: del
PROVINCIE: CHE FREGATURA!
AUTORE: Carlo De Carolis-ADL
email: -

26/8/2014 - 11:19

Qualcuno diceva: Dovranno scomparire... almeno la parte politica. Ma allora i Presidenti dei parchi, tutti gestiti politicamente perché no? Non è la stessa cosa?
Comunque, rinasceranno in forma più snella (?), meno costosa (?)' in forma diversa (?).
Saranno, anzi lo sono, ENTI DI SECONDO LIVELLO con tre organi:
1) Il Presidente, carica assunta dal Sindaco del capoluogo ( nel nostro caso Filippeschi);
2) l'Assemblea dei Sindaci, rappresentata dai primi cittadini del circondario (nel nostro caso il Sindaco di VECCHIANO, Calci, S.G. terme, Buti, Vicopisano, Cascina, Bientina);
3) il Consiglio Provinciale, costituito da dieci(10) a sedici (16) membri (a seconda degli abitanti) selezionati tra gli amministratori municipali locali.
Ma il governo ad agosto ha apportato delle LIEVI MOFIFICHE (Art. 23) "RESTANO A CARICO DELLA CITTÀ METROPOLITANA O DELLA PROVINCIA GLI ONERI PER I PERMESSI RETRIBUITI, PER I RIMBORSI SPESE E LE INDENNITÀ DI MISSIONE, PER LA PARTECIPAZIONE ALLE ASSOCIAZIONI RAPPRESENTATIVE DEGLI ENTI LOCALI E GLI ONERI PREVIDENZIALI, ASSISTENZIALI E ASSICURATIVI"

C'È QUALCOSA CHE NON MI QUADRA, MA È'GIUSTO COSÌ...
E' GIUSTO COSÌ?
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In risposta a: A Gianni Garzella del 21/8/2014 - 15:44
sarà bene tacere, si parla tropo
AUTORE: Avanti popolo
email: -

23/8/2014 - 7:57

Ti stai dimenticando la pulitura dei fondali dei canali che portano nella palude di Vecchiano,Ti stai dimenticando che la pineta Salviati, che essi percepiscono qualcosa da l'ente, non sò se si debba tenere in quel modo.Ti faccio presente se un focolaio in mezzo pineta, non si può accedere dal rovaio esistente. Poi se c'è persone che chiamano parco tutto ciò. Mi fa l'idea che non c'è più speranza. In riguardo a San Rossore, vedete meglio i vostri figli in quel modo oppure li gradite in discoteca?
Fate politica dove va fatta, e guardatevi in torno che i problemi non sono questi.
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In risposta a: Giovanni Garzella replica a chi attacca gli scout del 20/8/2014 - 18:08
Qui dobbiamo trovarci d'accordo, Garzella...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

22/8/2014 - 18:21

Dobbiamo trovarci d'accordo sul significato delle parole e dobbiamo farlo molto in fretta, caro Garzella, onde evitare di trasformare ogni argomento di discussione politica in una burletta da avanspettacolo!
Nello specifico caso bisogna trovarsi d'accordo su due concetti paradigmatici del problema: il primo è il Bene Comune (inteso non come qualcosa "di nessuno", ma come qualcosa di appartenente alla collettività) e il secondo è la Tutela.
Per ciò che attiene il primo, in assenza di una legislazione appropriata, di una coscienza collettiva ben formata e di un principio che ne affermi la superiorità su qualunque altra forma di interesse particolare, sarebbe sufficiente restituire alle comunità presidianti i territori facoltà assembleare (non rappresentativa) di deliberare sulla base di fermi e risoluti principi di salvaguardia ambientale e paesaggistica.
Ma è sul secondo che il suo arrembaggio alla nave degli illuminati, dei sapienti e dei lungimiranti inizia a somigliare all'ultima rovinosa carica dell'Armata Brancaleone dell'intelletto; proviamo - per capirci - a parlare di una Tutela privata che le civiltà più inclini alla solidarietà hanno trasformato in una salvaguardia collettiva: se una persona nasce senza una gamba o se la vede amputare ad una certa età - anziché essere gettata dalla Rupe Tarpea come avrebbero fatto gli antichi - viene associata ad un programma di tutele a spese (un investimento civile, a mio avviso) della comunità.
Se questo le risulta chiaro, le deve altresì essere comprensibile il fatto che una riserva naturale abbia in tutto e per tutto le caratteristiche per comportarsi nello stesso modo: un parco come quello di San Rossore fa già molto ad abbattere ingenti volumi di CO2 e si deve essere disposti a finanziarne l'esistenza con la fiscalità.
Per quanto mi riguarda, sono disposto a pagare tasse per questo (come lo sono per la crescita di tutti i Beni Comuni, dalla Scuola alla Sanità, dalla Previdenza alla Sicurezza, dalla Cultura al Paesaggio); non lo sono invece per finanziare la guerra ai danni dei popoli, le missioni militari, l'acquisto di F35, etc., come non lo sono per la formazione di un reddito parassitario ai creditori dello Stato (che in genere sono anche coloro che hanno il potere politico di indebitarlo), o per il sostegno collettivo alle perdite industriali, bancarie e finanziarie, o per quello alle organizzami cattoliche o ai partiti protagonisti del Patto del Nazareno.
Di cosa stiamo parlando, dunque? Lei vuol finanziare il Parco a colpi di Concerti da 20 MW?!? Mi sa che abbia capito ben poco di cosa sia il Bene Comune, l'Interesse Collettivo e di come se ne debba finanziare l'esistenza, la sopravvivenza e la crescita: smettiamo di fare porti sulle bocche dei fiumi, o roba tipo il people mover, TAV, Expo, Mose e compagnia cantante e di risorse se ne trovano a bizzeffe.
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AUTORE: Associazione WWF Pisa
email: -

22/8/2014 - 15:01

Cosa c'entra la Route degli scout a San Rossore con l'oasi del WWF a Tirrenia?

Il WWF di Pisa intende cogliere l'occasione di una recente critica da parte del consigliere comunale Garzella, che ci accusa di non proferir parola alcuna circa una eventuale «discarica bituminosa» presente all'interno della «nostra» oasi, per fare alcune considerazioni.
Innanziutto c'è da dire che il WWF  basandosi principalmente dell'ausilio di volontari effettua una costante attività di rimozione rifiuti all'interno dell'oasi, ovvero tutto ciò che persone poco civili abbandonano lungo i sentieri o sulle dune (dove non si potrebbe salire), tanto più durante questo periodo dell'anno in corrispondenza dell'attività balneare. Oltre a questo sempre con i propri volontari fa attivita' di monitoraggio,manutenzione e vigilanza durante il resto dell'anno.
Venendo alla critica mossa dal consigliere Garzella ci teniamo a far presente che tale situazione è stata segnalata agli enti competenti dal WWF Pisa in data 16 giugno 2014 e tale materiale è comparso sopratutto a seguito della mancanza di accumulo di sabbia sulla duna favorita dalla costruzione di nuove strutture a mare che impediscono al vento di permettere tale processo di orogenesi. 
Cosa altro dire visto che ci si accusa di tacere? 
Per esempio che il WWF nel tempo ha denunciato diversi abusi alla Procura della Repubblica portati avanti da stabilimenti balneari adiacenti, addirittura in aree interne all' Oasi stessa. Si sono verificate persino aggressioni ai danni di alcuni nostri volontari proprio a causa di queste denunce. Oppure da far presente che in occasione dei recenti tagli fitosanitari resi necessari a causa dell'attacco del Matsococcus buona parte del legname è stato abbandonato a terra e non asportato come previsto dalla normativa. Forse prima di muover critiche alla nostra Associazione sarebbe opportuno chiedere che cosa stanno facendo le istituzioni per tutelare questa importante area naturale che non è «nostra» del WWF , ma di tutta la città, un'area unica, come poche ne restano lungo la nostra costa. Perchè non viene mai detto che la nostra oasi subisce il carico balneare estivo di una delle ultime spiagge libere sabbiose rimaste su tutto il litorale pisano?
Perchè la politica non è mai presente tramite i propri rappresentanti in occasione delle giornate di pulizia collettiva che organizza il WWF durante tutte l'anno? Sarebbe una buona occasione per confrontarsi e far toccare con mano le varie problematiche che affliggono la "nostra oasi». E' un invito aperto a tutte le forze politiche, la natura e' un bene comune di tutti!
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In risposta a: Giovanni Garzella replica a chi attacca gli scout del 20/8/2014 - 18:08
A Gianni Garzella
AUTORE: Gianni
email: -

21/8/2014 - 15:44

Ho visto che è stato pubblicato anche sui giornali l'elenco delle schifezze da te segnalate; peccato che non hai inserito nel mucchio anche il fiume Morto, discarica a cielo aperto, ed il poligono di tiro su mare a Vecchiano!
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In risposta a: Provi il "giovane" Leonardo Bertelli a ... del 20/8/2014 - 23:22
si si ho capito..
AUTORE: leonardo bertelli Migliarino
email: -

20/8/2014 - 23:46

Salvo Errori non ti smentisci mai....visto che c'eri elanca alla pubblica opinione quanto l'Agesci ha pagato al Parco per svolgere la manifestazione a San Rossore.
Ironia della sorte : sai che una mia amica mi ha regalato delle focaccine, che a sua volta ha ricevuto in regalo, provenienti dalle scorte avanzate dopo la Route ? E non fa parte di nessuna organizzazione, ma le ha avute...così..." vanno finite " le hanno detto.
Stai sereno....
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In risposta a: io la penso cosi'.. del 20/8/2014 - 21:54
Provi il "giovane" Leonardo Bertelli a ...
AUTORE: Errori Salvo
email: -

20/8/2014 - 23:22

...moltiplicare cencinquanta euri x 30.000 partecipanti e..poi si accorgerà se 'ndaga ancora che i pasti forniti dalla Camst di Bologna son seviti (gli avanzi) anche per qualche sostentamento dei più poveri e così le medicine e...altro poi basta domandare a Donatella Mela(vedi foto n°2 Donatella è la donna li accanto al Direttore del Parco ed il Presidente) e.. la capo Agesci risponderà come rispose alla conferenza stampa del...(io c'èro)
...e si dice che i lucchesi ammattinno xchè il miccio bevendo tutta l'acqua del pozzo (sembrò) che avesse bevuto la luna riflessa ed i pisani perchè... i nuovi Attila hanno aggiaccato mpopò d'erba.

http://www.lavocedelserchio.it/vediarticolo.php?id=19716&page=0&t_a=sede-dell-ente-parco-a-cascine-vecchie

http://www.lavocedelserchio.it/vediarticolo.php?id=19728&page=0&t_a=la-route-nazionale-agesci-nel-parco-a-san-rossore-una-sfida-vinta-da-tutti-i-punti-di-vista
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In risposta a: Giovanni Garzella replica a chi attacca gli scout del 20/8/2014 - 18:08
io la penso cosi'..
AUTORE: leonardo bertelli migliarino
email: -

20/8/2014 - 21:54

Caro sig. Garzella lei non ha capito,il problema non sono gli scouts, ma la scelta del sito.Il parco non e' nato per queste manifestazioni, ma per salvaguardare l'ambiente che lo compone.LEi dice che i parchi si devono finanziare, perché' l'AGesci ha pagato qualcosa per il DISTURBO ? Tra l'altro non c'e' stata nemmeno una ricaduta economica sulla città' perche' i partecipanti sono rimasti nella tenuta per tutta la durata della manifestazione, addirittura i pasti arrivavano da Bologna su 3 tir.Come vede i punti di vista possono essere molti, senza verità' precostituite o dminanti.Stia sereno.....
P.S. ma davvero lei pensa che per portare avanti le proprie idee uno si deve far eleggere in un qualche consesso istituzionale ? Siamo ancora un paese libero nonostante tutto...mi creda.
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AUTORE: GIOVANNI GARZELLA
email: -

20/8/2014 - 18:08

Route Agesci: Giovanni Garzella replica a chi attacca gli scout nascondendosi dietro l'ambientalismo

Vorrei compiacermi con il Presidente, il Direttore, i dipendenti e l'Amministrazione del Parco per come ha saputo gestire la Route Nazionale Agesci, restituendo finalmente la Tenuta all'uomo perché è dell'uomo.
Grazie a tutti gli scout per il senso di gioia, di positività, di libertà e di CORAGGIO che hanno manifestato con la loro Route.
Sono esterrefatto come sia possibile che ambienti poco rappresentati di questa città continuino la loro battaglia contro questa iniziativa non comprendendo i risvolti economici ed ambientali che comporta.
Facciamo alcune riflessioni:
1- Crisi economica : Come pensano si possano finanziare i Parchi coloro che criticano? Io ritengo che i Parchi debbano essere vissuti dall'uomo sia per una forma educativa sia perché senza il denaro questi non si possono gestire e mantenere. Le tasse debbono essere abbassate e la spesa pubblica fermata, se i parchi non diventano produttori di economia moriranno, saremmo costretti a chiuderli. O pensano che invece si debbano chiudere gli Ospedali, le Scuole o le Università?

2- La Storia della Tenuta: La Tenuta di San Rossore da Selva per il legname della Repubblica Pisano è poi divenuta azienda produttrice di grano, ortaggi, vigneti, foraggi e barbabietole senza considerare l'allevamento di animali. Non ha niente a che vedere con i Parchi Nazionali. La Tenuta è da secoli antropizzata e se ci si deve scandalizzare di qualcosa ci si scandalizzi di tutti quei volumi inesistenti ed inutilizzati. Si diano in gestione tutti i volumi esistenti nel parco, si faccia rivivere la Tenuta di San Rossore.

3- Tenuta di Tombolo: perché non ci si scandalizza della Tenuta di Tombolo e delle discariche presenti fonte di illegalità?

4- Tenuta di Coltano: perché non ci si scandalizza della discarica a cielo aperto che ha bruciato per anni producendo diossina nella Tenuta di Coltano?

5- Oasy di Tirrenia: perché non ci si scandalizza della discarica bituminosa, oggetto di un mio esposto, presente nella duna che era in concessione al WWF?

La crisi economica impone che la gestione pubblica sia oculata sia nei Parchi che anche in altre amministrazioni pubbliche. Non abbiamo bisogno di musei morti, ma di ambienti vissuti solo così attraverso l'apprendimento culturale creeremo quell'ambientalismo costruttivo e critico che avrà la capacità anche di scegliersi i propri rappresentanti ed interlocutori, perché la gestione pubblica è del POPOLO e non dei burocrati.
La città di Pisa ha voluto con forza che la Route Nazionale AGESCI fosse dove avevano deciso che fosse . Chi la pensa diversamente si candidi, si faccia eleggere, abbia il consenso per governare e faccia altre scelte. Per quanto mi riguarda da cittadino, da scout e soprattutto da AMBIENTALISTA mi sono candidato più volte e grazie agli elettori porto avanti le mie idee.
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AUTORE: Lettori della voce vecchianesi
email: -

18/8/2014 - 12:24

In risposta a: LA PREPOTENZA BECERA E ANCHE DI PIÙ'. uno
VERITÀ E NOMI
FATECI CAPIRE, SIAMO DALLA COSTRA PARTE
TIRATE FUORI I NOMI E LA VERITÀ'
Cittadini di VECCHIANO
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In risposta a: Dove è per chi? del 16/8/2014 - 18:44
La prepotenza becera e anche di più.
AUTORE: Uno
email: -

16/8/2014 - 20:39

Te lo dio io dove si ferma, si ferma in cima alla via che portava al ristrante Menotti. Li c'è una catena messa dalla prepotenza becera perchè non ci passi nessuno dato che il quel padule qualcuno crede ancora di ritornarci a caccia. A caccia!!! pensate un po', siamo nel 2014 e pensate a chi siamo in mano. Ci sarebbe da dire molto di più ma purtroppo verità e nomi non si possono dire............
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In risposta a: In risposta a NON ME NE VOGLIA L'AMICO MARINELLI del 16/8/2014 - 13:50
Dove è per chi?
AUTORE: Osservatore 3
email: -

16/8/2014 - 18:44

Marianelli mi piacerebbe sapere dove si ferma la pista ciclabile e sulla faccenda della prepotenza becera. Potresti essere più chiaro e far sapere anche al popolo.......grazie
----------------  RISPONDI





AUTORE: Marcello Marinelli
email: -

16/8/2014 - 13:50

In risposta a:
Non me ne voglia l'amico Marinelli...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: alessio@powertoart.com
14/8/2014 - 11:32

Sulla querelle «Rifiuti»
Quando per decine di anni hai di fronte casa i bidoni dei rifiuti e dove puntualmente very day gli onesti cittadini ci scaricano di tutto e, specialmente nel periodo estivo la puzza ti arriva in giardino e dentro casa, averli tolti non ti sembra un bel passo avanti?
Poi se vogliamo dire altro di come vanno le cose sulla problematica rifiuti non è questo il posto, troppe cose iniziando dalla politica nazionale assente non vanno...troppi incapaci che non pensano...Con esempi validi da copiare e che non copiano.
Sul l'impronta ecologica just for your information nel lontano 2001 ho fatto parte a livello nazionale nella famosa Rete Lilliput insieme a Gianfranco Bologna del WWF Italia sul progetto Impronta Ecologica e Sociale; ho portato avanti un progetto insieme al Nuovo Modello di Sviluppo nella Scuola Media di Vecchiano e ci ho lavorato per anni a tal punto che ho creato un volume di oltre 400 pagine che è stato proposto: in Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Puglia, Calabria e Sicilia. Ho fatto due stages con Mathis Wachernagel (padre dell'impronta ecologica) a Firenze e a Bologna, ed ho portato scuole in visita al Cetro di Raccolta dei Rifiuti a Vechiano spiegando cosa c'è dietro i rifiuti, quanto inquinano, da dove provengono,quanto è importante portare i rifiuti differenziati per tipologia al Centro Recupero materiali ecc
Quindi è sufficiente? Certo che no! E' dalle scuole che bisogna iniziare a fare divulgazione con progetti specifici. I ragazzi crescono consapevoli.
Ora quello che ho voluto dire e' che questa amministrazione qualcosa nel suo piccolo fa, lo vogliamo ammettere o no? Che poi come mi hanno scritto vi sono tantissime altre cose E CHE NON LO SO? Intanto i bidoni li hanno tolti, i FONTANELLI li stanno installando, il centro recupero materiali funziona, le fogne le abbiamo qualche giardino pubblico pure; tante altre cose mancano.
CERTO!
Se qualcuno vuole criticare lo faccia scrivendo anche sulla Voce del Serchio e critichi quanto gli pare, io lo faccio mandando lettere, o e-mails.
E'chiaro che ho preso in esame solo alcune cose non tutte e anzi se vogliamo dirla tutta nel copia incolla mi è saltato "prima parte". Non so se scriverò una seconda parte visto che su Facebook una persona che non nomino inquanto non ne vale la pena ha risposto: "inizia la campagna elettorale" dopo la pubblicazione della mia lettera.
Che cazzo vordi'. Sono forse candidato a sindaco di VECCHIANO? Ad Assesssore? Consigliere? E quando mai...
Come al solito ci sono persone che non capendo un cazzo scrivono minchiate e sollevano dubbi alla gente senza senso e mettono zizzania.
Sulla Consulta del Turismo posso dire che vi hanno lavorato un gruppo di persone coadiuvate da Federico Meini creando una serie di carte tematiche del territorio a tema (Vecchiano e dintorni, trekking, Nordic WalKING, Birdwatching, le bellezze ambientali) con l'immensurabile Ombretta Santi che ha disegnato l 'inverosimile. Ora spetta al comune dare gambe al progetto, che è rivolto al turista.
Sulla rete Escursionistica del Monte Pisano e specificatamente l'Anello di Vecchiano sentiero n.103 e il Sentiero n. 00 a Filettole il 29 giugno ho incontrato tre persone lungo di esso stranieri che parlavano molto bene l'italiano e che lo percorrevano seguendo le indicazioni. Ora visto che la pitturazione bianco.rossa, le tabelle tematiche e prossimamente le frecce indicatrici vi ho lavorato io in quanto il WWF di Pisa ha in gestione tutto il territorio di Vecchiano mi sembra un ottimo lavoro.
Per la carta dei sentieri del Monte Pisano ne sono state vendute.... Quindi come vedi qualcosa è stato fatto. Poi se vogliamo dire che il territorio va valorizzato ecc tutto si può fare, ma non sono certo io l'interessato aspetta ad altri, io propongo, do suggerimenti, presento proposte. Quante cose vorrei poter fare, quante idee ho ma...
E già che ci siamo mentre si discute si chiacchiera io partecipo nelle varie iniziative in tutto il territorio provinciale come: Smart City, Le Vie dell'Acqua, PEOPLE MOUVER,parco urbano di Cisanello, il Bastione San Carlo, il Litorale Pisano,la Consulta del Turismo, quante cose ho condiviso, accettato, suggerito, scartato ma, nella condivisione finale sono poi state fatte proprie dai vari entri (Provincia, Comune di Pisa, Comune di Vecchiano)Sacrificando le mie giornate, solo volontariamente.
Se si partecipasse di più si comprenderebbero meglio le questioni e la situazione abbastanza drammatica che stanno "subendo i vari enti".
Poi se serve, basta andare sul sito di Cittadini in Piazza e vedere cosa e stato fatto e quante idee per il bene comune... poi si potrebbe parlare DER TUBONE, DELLA PISTA CICLABILE CHE SI FERMA DAVANTI ALLA PREPOTENZA BECERA DI POCHI...
Ora amico mio lo sai come la penso
Comunque grazie per aver scritto
Ci vediamo prossimamente a una due giorni in programmazione a Pisa sui rifiuti dove allestirò una parte proprio dedicata a come eravamo prima;venti anni di foto (cassonetti, rifiuti abbandonati lungo le strade,ed altro) la maggior parte del nostro comune...ERA MEGLIO PRIMA O ADESSO?
Adelante
----------------  RISPONDI





In risposta a: Anche il Comitato “Salviamo San Rossore” fa se del 15/8/2014 - 8:51
Finalmente un intervento sensato
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

15/8/2014 - 15:14

Non dubito che se l'inclinazione generale alla censura di tutti gli organi di stampa avesse allentato le sue corde, ne avremmo letti assai di più, sia su questo giornale che - a onor del vero - intorno a questo argomento ha mentenuto un atteggiamento - diciamo - «non del tutto parziale», che sulle più diffuse testate giornalistiche toscane e nazionali.
Ma il trionfalismo è l'arma più grata che un potere debole nei numeri reali, abituato a edulcorare o manipolare pro dòmo suo notizie, informazioni, ricerche e finanche semplici perizie ed a tacciare di «disfattismo» le voci fuori dal coro (i «gufi» non ricordano vagamente gli «sfascisti» che durante il Ventennio provarono inutilmente a mettere in guardia dal «nuovismo» belligerante mussoliniano?).
L'auto-celebrazione è ormai strumento irrinunciabile del potere, nella sua tracotante lotta per non precipitare rovinosamente nell'abisso sulla sommità del quale - suo malgrado - è costretto ogni sacrosanto giorno a mantenersi sospeso.
L'ho potuto constatare a Sant'Anna di Stazzema in occasione del 70º Anniversario dell'eccidio, concomitante con l'inaugurazione di una mostra-concorso promossa dal MIUR, cui il Coro delle Voci Bianche del Pucciniano - di cui due dei miei figli fanno parte - era stato cooptato a cantare l'Inno di Mameli.
Una roba agghiacciante: interventi dei relatori proiettati alla promozione gratuita di un'idea di Europa in nome della quale nessun Partigiano o vittima innocente della barbarie nazista aveva combattuto. Alla fine chi davvero è riuscito a dire qualcosa di serio, sensato e condivisibile è stato il Console di Germania che si è innanzitutto fatto carico della responsabilità degli orrendi crimini commessi sette decenni prima dai propri connazionali (che in verità sono imputabili alle SS farcite in genere di soldataglia scandinava); posso immaginari quanto i Consoli italiani in Libia, Eritrea o Somalia abbiano fatto ammenda per la barbarie fascista...
Poi il problema è una brav'uomo silenziosamente convenuto con una bandiera palestinese, per esprimere al rabbino capo delle comunità ebraiche italiane lo sdegno composto di chi è stato privato del diritto di replica.
Ecco come funziona il potere: propaganda in luogo del nulla più totale. Non di rado coadiuvata da atti di più o meno manifesta repressione del dissenso.
Chi ha provato a dare una voce alla riserva naturale di San Rossore è un pio illuso: i futuri rampolli della Repubblica Vaticana sono nelle grazie dell'Altissimo e pertanto intoccabili; ciò che fanno è sempre ed insindacabilmente rispettoso. Anche se si tratta di un concerto da 20 MW.
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AUTORE: ALESSANDRO SPINELLI
email: -

15/8/2014 - 8:51

Anche il Comitato “Salviamo San Rossore” fa sentire la propria voce
Nei giorni occupati dal maxi-raduno degli scout a San Rossore e in quelli successivi, la stampa locale, ma non solo, ha dedicato all’evento e ai suoi protagonisti – gli scout, le rappresentanze delle varie istituzioni politiche, religiose, delle forze dell’ordine, eccetera – molto spazio, privando i lettori di informazioni da parte di coloro che, definiti “ambientalisti”, avevano paventato danni al patrimonio naturale della Tenuta, in considerazione del grande numero dei partecipanti, delle strutture realizzate (tende, bagni, docce, lavabi, tubazioni, pozzetti, tenso-strutture, palchi, eccetera), del luogo scelto (i 74 ettari di praterie termo-xeriche mediterranee tra Cascine Nuove e Cascine Vecchie), ricco di biodiversità vegetale ed animale, compresi i numerosissimi gruccioni e la popolazione dell’importante Lycosa tarantula, ragno terricolo presente solo in quella zona. Non ci è stato possibile fino ad oggi - e non lo sarà fino al 24 agosto, per un’ordinanza del direttore del Parco, datata 23 luglio 2014 - verificare con indagini sul campo i possibili danni e le conseguenze dell’impatto antropico su questa parte della Tenuta. Solo dopo tale data potremo fornire un quadro sufficientemente definito di quanto accaduto su basi scientifiche, ma anche riferendoci alle sole documentazioni fotografiche messe in rete, aeree e non, possiamo anticipare che le dichiarazioni magniloquenti e trionfalistiche fatte dal direttore e dal presidente del Parco sembrano fuori luogo. Sorprende che questa Dirigenza, sulla base di due poiane in volo durante la grande messa domenicale e della occasionale presenza di qualche daino incuriosito o “affamato”, possa dire che la natura di San Rossore non “si è accorta di nulla”: non si riesce a capire come tali affermazioni, ascientifiche e superficiali, possano essere state espresse da persone con un ruolo tecnico specifico, dimenticando l’incontrovertibile impatto che oltre trentamila persone e diecimila tende e decine di giorni di lavori preparatori hanno avuto con il terreno, con la vegetazione e le sue componenti floristiche, con le decine di nidi di gruccioni e di conigli presenti, con la già richiamata popolazione di Lycosa e con la microfauna del sito, che nell’insieme rappresentano un biòtopo unico nel Parco. Aggiungiamo che in un libretto distribuito a tutti i partecipanti, un decalogo dettato dal Direttore e dal Presidente del Parco consigliava norme di comportamento, tra le quali il parlare a bassa voce per non disturbare gli animali. Risibile (e ipocrita) invito, sapendo dal programma che sarebbero stati organizzati almeno due grandi concerti notturni che, come è possibile verificare in rete, sono andati ben oltre i decibel consentiti, in deroga alle norme previste dal Regolamento del Parco.
Al di là dei danni ambientali, emerge una forte preoccupazione derivante dalle dichiarazioni pubbliche più volte espresse dai dirigenti, dagli amministratori e dai politici sul proscenio della Route, secondo le quali San Rossore sarebbe il luogo ideale per ulteriori manifestazioni di massa (come avevamo sin dall’inizio di questa vicenda ipotizzato e temuto), trasformando di fatto un’Area protetta in un parco pubblico, cancellando le finalità per le quali il Parco naturale regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli è stato istituito.
Con l’impegno di fornire indicazioni esaurienti non appena completate le indagini, i cui risultati saranno oggetto di un “Libro bianco”, invitiamo tutti gli organi di stampa in indirizzo a pubblicare questa nota sul dopo Route Agesci, convinti che anche la voce di scienziati, naturalisti, ambientalisti e cittadini che avevano manifestato il loro dissenso sul luogo scelto per la manifestazione, abbia diritto ad essere ascoltata.
Fabio Garbari
Alessando Spinelli
Mauro Nozzolini
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In risposta a: COMUNE DI VECCHIANO: eppur si muove del 13/8/2014 - 14:29
Non me ne voglia l'amico Marinelli...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

14/8/2014 - 11:32

Con l'economicismo illuminato militante non si sovverte il mondo, non se ne inibiscono le contraddizioni più turbolente, ne' se ne modificano radicalmente le più devastanti inclinazioni.
Sulla querelle «Rifiuti» ho sempre avuto una serie infinita di perplessità nel metodo e nel merito del «porta-a-porta» per la devastante impronta ecologica che produce, per i costi esorbitanti che determina e per la macelleria sociale che inocula nei processi lavorativi (non sto ad aggiungere ulteriori argomenti in merito perché a occhio e croce dovrebbero essere sotto gli occhi di tutti). Ma soprattutto rimangono irrisolte questioni drammaticamente più importanti: che fine fanno i generosi volumi di «differenziata» allorché escono dalle isole ecologiche? A giudicare dall'aumento ormai costante dell'imposizione sui rifiuti, non pare che queste innovazioni sortiscano alcun ragionevole beneficio per il cittadino e ciò mi induce a pensare che nessuna delle filiere dei rifiuti si chiuda correttamente.
La faccenda è di una complessità spaventosa: entrano in gioco innanzitutto la solita dialettica rovesciata - a favore del secondo - tra pubblico e privato, e tra l'interesse di tutti e quello individuale (rappresentato in questo caso dalla moltitudine di partecipate e pseudo-pubbliche) che - non di rado - assume forme e contorni clientelari.
C'è poi l'indeclinabile irresponsabilità dell'industria che non si decide ad inoculare nei consumi ordinari la benché minima ombra di sostenibilità ambientale (vedere la quantità di plastica prodotta per ogni genere di imballo.
In entrambe i casi il problema sostanziale e neanche tanto occulto, è la solita legge del profitto e non l'inclinazione di questa o quell'altra amministrazione comunale.
C'è poi la posizione del singolo cittadino che non sembra incline - almeno in Italia - ad assumersi alcuna responsabilità nei confronti dei rifiuti, ne' nel propendere a priori per l'acquisto ed il consumo di prodotti (preponderanti sono ovviamente le derrate alimentari) confezionati a basso impatto ambientale (non a caso, in genere costano molto di più) che, non di rado, rispondono a standard nutrizionali più elevati, ad un meccanismo di produzione e di commercializzazione virtuoso, di filiera e fuori dalla GDO, ne' nel dimensionare correttamente i consumi, ne' nel considerare l'acquisto di beni più durevoli in luogo dei tradizionali usa-e-getta (e anche qui il problema è meramente economico), ne' - infine - nel decidere con troppa leggerezza di disfarsi di "qualcosa".
Togliere le campane della plastica, non produrrà alcuna sensibilizzazione nei confronti del problema, ma contribuirà a trasformare ogni abitazione in una mini-isola ecologica: servono invece provvedimenti politici pressanti che disincentivino l'industria a produrre imballi non ecosostenibili, come serve una rilettura complessiva della questione rifiuti in chiave collettivista.
Dove insiste un interesse collettivo, l'eterno ed insanabile conflitto con l'appetito privato deve essere sciolto e sanato attraverso un sensato atto politico che riconduca ogni processo nell'alveo della Pubblica Amministrazione, sbattendo fuori la legge del profitto ad ogni livello.
Dobbiamo tutti sensibilizzarci sull'argomento? Certo: ma questo può accadere soltanto riappropriandoci del concetto di Bene Comune e di Beni Comuni che, nel caso specifico dei rifiuti vuol dire una lunga serie di cose.
Come il boicottaggio del marchio «All Star» non ha mai indotto Israele a condurre una politica pacifica nei confronti del legittimo proprietario del territorio di cui si è impadronita, in ugual misura togliere le campane della plastica non indurrà nessuno a preferire imballi di vetro: fondamentalmente perché ce ne sono sempre meno disponibili sul mercato e quelli che ci sono costano molto di più.
Ridurre poi l'accumulo di spazzatura intorno ai vecchi cassonetti ad una mera questione di maleducazione, sembra riduttivo - caro Marcello - e, a dirtela tutta anche un tantino incline alla dabbenaggine: servono risposte di «complesso» volte innanzitutto a chiudere correttamente le filiere (che, come ben sai, oggi non esuberano quasi mai la termo-valorizzazione finale), ad incentivare l'industria ad altri modelli di imballo (e di produzione) e, infine, a ridimensionare i modelli di consumo a tutti i livelli.
Venendo poi alla questione «fontanelli», ho notato che Acque Spa - in collaborazione con i comuni - sta disseminando la Piana di Pisa di una moltitudine di erogatori «high quality» che, per carità, ben vengano: vorrei però ricordare che ancora la visione delle cose rimane distorta e ribaltata.
Il Referendum sull'acqua, ha decretato insindacabilmente che sia la PA a doversi riappropriare dei processi di emungimento/distribuzione per conto della collettività, mentre ancora fa bella mostra un concetto di «SPA» che non è ne' la cittadina belga, ne' un centro termale.
L'iniziativa dei fontanelli ha una valenza sociale elevata e - tendenzialmente - un'utilità educativa di non poco conto in materia di consumi, rifiuti, energia, acqua e - più in generale - Beni Comuni: ma che sia un soggetto privato o pseudo-pubblico a gestirli e a trarne profitto sulle spalle della collettività non è certo cosa buona.
Sulla Consulta del Turismo, posso dire soltanto che il cartellone estivo di Vecchiano, sembra disegnato da un ragioniere della Merkel: iniziative a costo-zero (o quasi) e valore-zero, incremento dell'attività volontaristica e ulteriore riduzione della professionalità.
Se questo è l'indirizzo generale, l'attrattiva turistica può a buon diritto dirsi l'insorgente e spontanea movida litoranea.
Sulla nuova cartografia, gli sforzi compiuti potranno sembrare anche notevoli, Marcello, ma permettimi di dire di scarso interesse perché veicolati da una visione scarsamente storicizzata e culturalmente limitata. Roba insomma che può andare bene per i bambini delle scuole primarie, ma non per restituire attrattiva sostenibile ad un territorio che ha una serie considerevole di potenzialità.
Concludo con una domanda: perché non si è investito in una campagna di educazione al riciclo e all'abbattimento dei consumi di plastica, anziché nella costosa sostituzione delle campane multimateriale con quelle verdi?
L'unico fatto positivo è il colore: l'unico corretto ai sensi della norma UNI EN 840-1:2013 che si possa trovare in zona.
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In risposta a: Fumo negli occhi del 13/8/2014 - 18:27
A parte il fatto che ...........
AUTORE: Ultimo.
email: -

13/8/2014 - 20:19

......... con 5000 euro io di fontanelli ne avrei fatto il doppio e avrei speso la metà di 5000 euro ......... non capisco la critica di Giulio che pur ammettendo un risparmio trova il modo di sparlare...... seondo me un ha capito e nemmeno saputo trasmettere un concetto chiaro. ......... Ultimo.
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In risposta a: COMUNE DI VECCHIANO: eppur si muove del 13/8/2014 - 14:29
Allora è vero!
AUTORE: Osservatore 1
email: -

13/8/2014 - 19:41

Che a far del bene ai micci alle volte si ricevono solo pedate e ne è prova nelle ultime due risposte a quanto afferma il Cittadino Marinelli
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In risposta a: COMUNE DI VECCHIANO: eppur si muove del 13/8/2014 - 14:29
Fumo negli occhi
AUTORE: Giulio
email: -

13/8/2014 - 18:27

Quanto al risparmio per gli anziani la vedo dura, forse era meglio se abbassavano la tasi sulla prima casa.
Tenuto conto che ai supermercati un litro e mezzo di acqua gassata si trova anche a 14 centesimi contro i 7, 5 del fontanello, oltre alla passeggiata a piedi o in bici ed il dispendio di tempo in quanto oltre il litro bisogna rimettersi in coda ne consegue in definitiva un risparmio di 8 centesimi a bottiglia di 1,5 litri. Calcoliamo una bottiglia al giorno per 365 giorni si sfiorano i 30 euro annui di risparmio, nel caso uno per 365 giorni l'anno si disseti al fontanello.
30 euro l'anno, 2,5 euro al mese di profitto.
Se i soldi destinati al fontanello venivano indirizzati al sociale sicuramente l'anziano aveva un ritorno ben superiore.
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In risposta a: COMUNE DI VECCHIANO: eppur si muove del 13/8/2014 - 14:29
Ma?
AUTORE: Cittadino coglione
email: -

13/8/2014 - 16:18

Sorge spontanea una domanda (che dovrebbe avere anche una risposta).
La mia famiglia che da circa due anni beve l'acqua del rubinetto:
ha fatto una c......a?
Non usa bottiglie di plastica ma forse ha bevuto un acqua non buona?
Quella buona è quella del fontanello e quella del rubinetto non lo è?
Per la riduzione delle bottiglie di platica basterebbe educare i cittadini, non servirebbero i fontanelli. Comunque mia moglie è preoccupata e sarebbe nìbene saperlo.(Per tutti quelli che la bevono)
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AUTORE: Marcello Marinelli
email: -

13/8/2014 - 14:29

COMUNE DI VECCHIANO: eppur si muove...

Ognuno Può pensarla e/o criticare come meglio crede ma la giunta comunale di Vecchiano sta, piano piano, facendo piccole cose ma importanti per i cittadini dell'intero comune (anche ascoltando i suggerimenti e le proposte che gli arrivano).

1) SUI RIFIUTI:

finalmente sono stati tolti dalle strade i bidoni che servivano solo per i maleducati a scaricare tutto attorno sporcizia varia. Ora ci sono solo i contenitori per il vetro, con la speranza che vengano tolti anche loro e si vada al porta a porta totale

2) I FONTANELLI DI ACQUA PUBBLICA:

Riflettiamo un attimo su quante migliaia di bottiglie di plastica non circoleranno più lungo le nostre strade, e non andranno più ai centri di recupero. E che risparmio specialmente per le persone anziane in un momento di crisi come quello attuale

3) LA CONSULTA DEL TURISMO:

Un lavoro che dovrebbe portare benefici a tutti, ache se ancora in via di miglioramento

4) IL CENTRO RECUPERO MATERIALE:

Dopo consigli/suggerimenti/proposte venute da noi cittadini, finalmente comincia a funzionare bene...

5) SENTIERISTICA PER GLI ESCURSIONISTI:

Anello di Vecchiano, sentiero n. 103 e sentiero n. 00 dopo averli inseriti nella nuova cartografia dei sentieri del Monte Pisano, entro il mese di novembre saranno completati dalle frecce indicatrici in modo che chiunque voglia seguirli possa farlo seguendo la segnaletica senza perdersi

Ora cose che noi cittadini vorremmo avere/vedere sono ancora tante ma ritengo quindi giusto essere contento

Marcello Marinelli Un cittadino di Vecchiano
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AUTORE: Ultimo.
email: -

12/8/2014 - 14:52

.......... la Federcalcio c'hanno messo un Ta-vecchio ........ un Ta-novo un ce l'avevano? ........ Ultimo
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In risposta a: Riapre del 6/8/2014 - 18:35
via campolungo gello
AUTORE: max
email: -

11/8/2014 - 17:44

Finalmente è stata riaperta via di campolungo......finito l'incubo per diversi pendolari
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