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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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In risposta a: 1/10/100/1000/10000 grillo del 31/1/2014 - 20:08
Vero gioco di sponda (come al biliardo)
AUTORE: ........
email: -

31/1/2014 - 21:23

Il giochino è semplice e di primo acchito chi vede per la prima volta il gioco del biliardo sembra non capire: ma come!? i birilli son nel mezzo, il pallino di quà e la palla da colpire di là e lui tira nella sponda? si! basta soffermarsi un "menutino" e vedere "il giro" e thok, colta al punto giusto la sponda mandrerà esattamente la palla avversaria sul filotto e di rinquarto anche il pallino; borda! è tutto calcolato.

Il Grillo di Genova, ultimamente si vede taglià ll'erba sotto i piedi dal giovane e scaltro segretario PD e...vede tanti grillessi attratti da ih ssindaho;
ed il genovese gioca la sua solita carta dell'urlo e della carezza melensa e sparare a salve non costa niente o molto poco: una brancatina di nzolfo e potassa ci tiri un sasso sopra e lo sbbbbrannng!!! o pum-patapan è sicuro e socondo lorartri, la prima e la terza carica dello Stato debbono andar via per alto (sic) tradimento e..per ora si salva Grasso Pietro perchè è stato eletto Presidente del Senato della Repubblica grazie anche ai voti dell'm5s.

Ed anche il nostro forummista della sportina piena zibilla di grilli fa uguale contro Sinistra Ecologia e Libertà (SEL), vede che in qualche modo è e rientra in gioco ed ecco perchè attacca la Presidente della Camera dei Deputati Boldrini.

...dice che in questi giorni è nato (se ho capito bene) un'altro partito comunista Italiano con Segretario Rizzo....e tre..e quindi con la nuova legge elettorale se si mettono uno per tutti-tutti per uno hanno "possibiltà" di chiedere in seguito la parola al Presidente della Camera dei Deputati 'nsenò si sfogheranno maledicendo tutto e tutti come fanno ultimamente su fb o..quelli 'nVal di Serchio: quando ne han voglia e tempo: sulla VdS.
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In risposta a: 1/10/100/1000/10000 grillo del 31/1/2014 - 20:08
La questione Banca d’Italia, spiegata bene
AUTORE: Lettore della VdS ed altro
email: -

31/1/2014 - 20:39

Il decreto approvato mercoledì è davvero "un regalo alle banche", come dice il M5S?
La sera di mercoledì 29 gennaio, dopo una movimentata giornata alla Camera – il giorno dell’ormai famosa “tagliola” o “ghigliottina” – il Parlamento ha convertito in legge un decreto che riguardava temi diversi: i principali erano la rivalutazione delle quote della Banca d’Italia e l’abolizione della seconda rata dell’IMU.
La minoranza parlamentare, e in particolare il Movimento 5 Stelle, si è opposta molto duramente alle novità sulla Banca d’Italia. Secondo alcuni si tratta del regalo di un sacco di soldi per le banche private; secondo altri si apre alla possibilità che la Banca d’Italia venga comprata da qualche società straniera: come vedremo al momento non è possibile dire quanto e se ci guadagneranno le banche, mentre la seconda paura è del tutto ingiustificata.

Secondo molti commentatori, comunque, la rivalutazione delle quote è stata in effetti quantomeno avventata, se non proprio sbagliata: compiuta solamente per trovare in fretta i soldi per abolire l’IMU e con possibili conseguenze difficili da gestire. Il blog noiseFromAmerika, curato da economisti italiani che vivono soprattutto negli Stati Uniti, l’ha definita “una porcata”. Per capire bene cosa è cambiato e quali sono le incognite, bisogna cercare di capire come funzionava fino a ieri la Banca d’Italia e cosa modifica il decreto.
Com’era ieri
Dell’ipotesi di rivalutare le quote della Banca d’Italia si è parlato con una certa insistenza a partire dai primi di novembre 2013, quando è cominciato a diventare pressante il problema di trovare i soldi per l’abolizione della seconda rata dell’IMU.
Alla base di tutto c’è il fatto che il capitale nominale della Banca d’Italia era fino a ieri di soli 156 mila euro: 300 milioni delle vecchie lire che furono versati nel 1936 dagli istituti di credito italiani, allora pubblici. Quegli istituti di credito sono oggi le banche private italiane e una sessantina di loro, insieme a qualche assicurazione e a INAIL e INPS, sono ancora oggi formalmente i proprietari della banca (l’elenco completo e la distribuzione delle quote è qui). A causa di una serie di acquisizioni e cessioni, oltre il 50 per cento delle quote è in mano ai grandi gruppi Intesa e Unicredit.
Nonostante la proprietà formale da parte di banche e assicurazioni – che periodicamente genera diverse teorie complottiste – più il 5,66 per cento ciascuno per INAIL e INPS, la Banca d’Italia è un istituto di diritto pubblico, in cui le banche private non hanno alcun controllo di gestione, che rimane interamente al Tesoro e al Parlamento. Non possono neppure vendere le proprie quote. Le banche private hanno, in concreto, solo qualche carica di controllo in organismi di vigilanza come il Consiglio superiore.
Anche se la formazione storica delle banche centrali da parte di diverse banche private è comune ad altri paesi del mondo, la situazione è comunque anomala e nel 2005 si stabilì che, entro tre anni, le quote sarebbero dovute essere trasferite allo Stato (scadenza che poi, in concreto, venne ignorata).
La Banca d’Italia guadagna?
Sì, la Banca d’Italia ogni anno ha dei guadagni, che in parte gira al Ministero del Tesoro e in parte accantona nelle riserve.
Una delle fonti di guadagno – anche se non l’unica – è un aspetto tecnico dell’emissione della moneta che si chiama “signoraggio” ed è al centro di una delle più famose teorie del complotto mondiali. Anche se sarà difficile convincervi del contrario, il signoraggio non è alla base di tutti i mali del mondo, ma ugualmente porta dei soldi alle banche centrali (i meccanismi precisi del suo funzionamento sono un’altra storia, che trovate per esempio qui).
Per dare una cifra, la media dei trasferimenti di Bankitalia al Tesoro negli anni 2001-2011 – che comprende i proventi da signoraggio, ma anche molto altro – è stata di 370 milioni di euro l’anno, mentre cifre ancora superiori sono state accantonate. L’euro non ha modificato molto queste quantità, anche se c’è stata una riduzione.


Qualcuno potrebbe pensare – e c’è chi lo ha fatto – che, dato che la proprietà formale della Banca d’Italia è degli istituti privati, questi traggano da decenni grandi guadagni dal signoraggio e dalle altre attività economiche della banca centrale. Non è così, al momento, ed è un punto molto importante: secondo lo statuto della Banca d’Italia i guadagni sono ripartiti tra i proprietari fino a un massimo del 10 per cento circa del capitale nominale, che, lo ricordiamo, è di soli 156.000 euro. Ogni anno quindi la sessantina di banche che possiede la Banca d’Italia si deve spartire poche decine di migliaia di euro (15.600 euro nel 2006, per esempio).
A questo si aggiunge un altro 4 per cento massimo, calcolato però sul totale delle riserve. Maggiori informazioni sui guadagni della Banca d’Italia e su come vengono distribuiti si trovano in questo post di Mario Seminerio.
Che cosa cambia con il decreto contestato
E veniamo al decreto convertito in legge dalla Camera nella famosa seduta della “tagliola”, mercoledì 29 gennaio. Si parlava almeno dal 2007 – governo Berlusconi, tra i più grandi sostenitori Renato Brunetta – di rivalutare le quote della Banca d’Italia.
Secondo una stima della stessa Banca d’Italia, che ha fatto studi per diverso tempo su questa possibilità, il valore poteva essere alzato da 156 mila euro a 5-7 miliardi.
Il decreto lo fissa a 7,5 miliardi di euro (nota a margine: Renato Brunetta è contrario, perché da tempo sostiene che il valore debba essere più alto).
Quei 7,5 miliardi di euro non dovranno essere versati concretamente alle banche, e per questo il Ministero dell’Economia ha potuto scrivere questa nota negando che sia stato un “regalo”: la sessantina di banche e assicurazioni se li scriveranno nel bilancio, ciascuna secondo la propria quota, e ci avranno guadagnato in solidità patrimoniale davanti alla Banca Centrale Europea. Un guadagno “astratto” che, in questo momento di crisi per il settore bancario, è comunque molto conveniente.
Perché fare tutto questo, e proprio ora? Nonostante l’operazione sia contabile, senza trasferimenti di liquidità o di altre attività alle banche, queste devono pagare tasse sulle cosiddette plusvalenze di questa operazione. Lo Stato ne riceverà quindi un gettito fiscale una tantum di oltre un miliardo di euro: e questi soldi serviranno a pagare parte della seconda rata IMU.

Tutto qui?
Cambiano altre due cose di un certo rilievo. La prima è che le quote diventano trasferibili, cioè teoricamente comprabili e vendibili in base al valore stabilito dal mercato. Per questo motivo alcuni hanno sostenuto che sia possibile dare la proprietà della Banca d’Italia a enti stranieri. In realtà questa possibilità è esplicitamente esclusa dal decreto, che stabilisce la necessità per i proprietari della banca di avere “sede legale e amministrazione centrale in Italia”.
La seconda è che viene fissato un limite del 3 per cento per la partecipazione al capitale. Le banche o le assicurazioni che hanno più del tre per cento dovranno vendere la parte eccedente. Non è ancora del tutto chiaro come verrà venduta questa parte eccedente, ma il decreto stabilisce un periodo di tre anni in cui le quote potranno essere ricomprate dalla Banca d’Italia.
Quanto care non si sa, perché la cifra dipenderà dai dividendi che la Banca d’Italia deciderà di pagare: in questa eventualità, che rimane un’eventualità, ci sarebbe un effettivo trasferimento di denaro dalla Banca d’Italia ai proprietari delle quote.
Il tetto massimo dei dividendi, che si ottengono dagli utili netti, è comunque stabilito al 6 per cento del valore del capitale. Dato che questo è diventato di 7,5 miliardi di euro, il massimo teorico che la Banca d’Italia pagherà in dividendi è 450 milioni di euro l’anno, ma anche in questo caso non è chiaro quanti soldi andranno concretamente, in futuro, a banche e azionisti privati.
Quali sono i problemi
Le motivazioni che sono alla base del decreto sembrano in primo luogo legate a migliorare i bilanci delle banche italiane e a ricevere subito i soldi per abolire la seconda rata dell’IMU, senza tenere troppo in conto i problemi che potrebbero venire in futuro dall’operazione, per esempio per quanto riguarda i dividendi.
Lo spiega un post di noiseFromAmerika:


Il provvedimento prende almeno tre piccioni con una fava: le banche si ricapitalizzano semplicemente con un tratto di penna; riceveranno trasferimenti monetari, almeno potenzialmente tramite maggiori dividendi oltretutto immediatamente liquidabili; per un anno il governo riceve in cambio un introito tramite la tassazione delle plusvalenze.
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In risposta a: del
1/10/100/1000/10000 grillo
AUTORE: Vero anonimo proletario toscano
email: -

31/1/2014 - 20:08

M5S siamo con voi continuate così. SEL vergogna vergogna vergogna....presentare il decreto salva banche insieme al blocco del pagamento della seconda rata Imu,ma in origine non eravate di sinistra? La Boldrini e' di sinistra solo quando parla di stranieri. ??????
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In risposta a: Bene, bravi, bella figura! del 29/1/2014 - 18:47
Purtroppo è tutto così
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

30/1/2014 - 15:19

Caro Tiziano, comprendo la questione.
Il giro d'affari dell'agroalimentare è enorme ma non è gestito da chi lo alimenta.
Contadini, allevatori, viticoltori e olicoltori, loro malgrado, sono costretti a seguire regole non proprie ma dettare dalle grandi multinazionali che impongono agli Stati sovrani le regole che li favoriscono, infine, col potere di cui dispongono, regolano i mercato, quindi il prezzo, a loro piacimento.
La difesa operata dai soggetti minori che ambivano a produrre qualità al giusto costo si sono rifugiati in disciplinari, consorzi, denominazioni, fin qui tutto bene; se non fosse che dietro alle sigle si posso intrufolare personaggi interessati più al businnes che agli effetti benefici di un prodotto sano.
Dalle mozzarelle di bufala dop che diventano blu o peggio derivano da zone inquinate dalla mafia dei rifiuti, al bio che bio non è, alla carne in genere allevata chissà dove e come, al latte denominato fresco ma che è stato pastorizzato fino a tre volte (quindi 3 date di scadenza diverse)quando è latte e non polvere di latte, ci si può difendere solo in un modo:
comprare vicino a casa e da chi non obietta se gli si chiede una visita per vedere come lavora.
Inutile sperare nelle leggi e nei controlli igienico sanitari, ogni parametro imposto è fatto per soddisfare determinate categorie, multinazionali e grande distribuzione.
Se poi non ci si fida del vicino non resta che attrezzarsi con un orto in proprio.
La verdura sarà di origine certa ma il seme?, qui si apre un altro capitolo ma siamo su un forum, per le conferenze ci sono altre strade.
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In risposta a: del
Bene, bravi, bella figura!
AUTORE: Nizzoli
email: -

29/1/2014 - 18:47

Sul Tirreno di oggi c’e’ un articolo a tutta pagina dal titolo “Olio toscano, dall’America insulti a fumetti” in cui gli Stati Uniti, con un cartone animato, sputtanano di brutto l’olio extravergine italiano.
L’aveva denunciato per prima la Gabbanelli su Report ed anch’io, nel mio piccolo, ho scritto molto sull’argomento; solo quest’anno ho gia’ tenuto due conferenze, una a Villa dell’Ammiraglio ad Arena Metato ed un’altra a Villa Alta a Rigoli in cui denunciavo pari pari quello che il New York Times ha riportato. Non mi potro’ mai rassegnare, e non lo faccio per tutelare la mia produzione, bensi’ tutti gli olivicoltori dei Monti Pisani che si spezzano la schiena, spesso rimettendoci, per fare un prodotto di qualita’.
Produttori senza scrupoli ci hanno scippato prima il made in Italy, poi il made in Tuscany, approfittando di politici con la raucedine che non si sono fatti sentire a sufficienza in Europa, di politica nazionale senza spina dorsale ed incapace di tutelare un prodotto simbolo del nostro Paese.
Connivenze e poteri forti hanno protetto un mercato che adulterava l’olio extravergine, non in piccoli quantitativi, qui si parla del 70% della produzione!
Del resto che nessuno si fosse accorto che in Toscana si produce 1 e si imbottiglia 10 mi sembra un po’ aberrante, con tutti gli organi di controllo che abbiamo, capaci di fare multe siderali al piccolo produttore che magari ha scritto in etichetta la parola toscano un millimetro piu’ grande della parola olio extravergine, ma incapaci di ritirare dagli scaffali oli verdi in bottiglie trasparenti, sapendo che l’olio alla luce diventa giallo!
Di esami per verificare la genuinita’ dell’olio extravergine se ne possono fare a bizzeffe, non ultimo quello sensoriale, che i nostri numerosi Panel delle Camere di Commercio potrebbero fare a campione ovunque, dal negozio alla grande distribuzione. Ho proposto in varie sedi di mettere in etichetta le olivine, come si fa con le stelle per gli alberghi, anche per far individuare immediatamente all’acquirente cosa stava comprando, ma niente, da quando in qua i pettirossi possono competere con gli avvoltoi? La crisi economica ha fatto il resto e davanti ad un litro di olio che costa 3 euro ed un altro che ne costa 15 la massaia non ha avuto dubbi, con il risultato che le proprieta’ salutistiche dell’olio hanno dovuto soccombere davanti al portafoglio vuoto.
L’altro fattore che ha giocato a favore dei trafficanti “miscelatori” e’ rappresentato dalla mancanza di cultura nei confronti di un alimento ( e non condimento) cosi’ importante; si spendono 10 euro per una bottiglia di vino che dura un pasto, ma si storce la bocca a spendere la stessa cifra per una bottiglia di olio che dura una o due settimane!
Ed oggi con questo articolo apparso su un giornale a tiratura mondiale ci siamo beccati l’ennesimo schiaffo e state certi che alla beffa si unira’ il danno, che probabilmente la nostra politica non capira’ o non vorra’ capire, cioe’ che le multinazionali proprietarie dei nostri marchi piu’ prestigiosi, come Dante, Carapelli, Bertolli, Monini, etc., dopo aver sfruttato l’italianita’ e la toscanita’ del prodotto, una volta sputtanato , promuoveranno a livello globale oli provenienti da altri paesi, come quello californiano, tanto per fare un esempio!
PROSSIMO MINISTRO DELL’AGRICOLTURA, SALGA A BORDO, C....!!!!
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In risposta a: Il tubone del 24/1/2014 - 20:43
Tubone: problema principalmente etico
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

25/1/2014 - 17:37

Ho già sentito dire che l'«affaire» non va trattato con piglio ideologico, ma squisitamente tecnico; del resto siamo il Paese in cui la tecnocrazia - come ben dimostrano i recenti esperimenti (fallimentari) di «Governo Tecnico» - è stata eletta consuetudine amministrativa ed un efficace sistema di scaricabarile (i tecnici sono per loro stessa natura «autistici della politica» ed è più facile imputare responsabilità alle loro scarse competenze che ad una mancanza di visione di chi è deputato a compiere le scelte).
Poi ho sentito dire anche che «non si può dire sempre sì, ma non si può neanche dire sempre no», come se la tentazione di cedere all'idiozia non fosse da esorcizzare sistematicamente ogni volta che si manifesta.
Ma qui le questioni sono ben più controverse e, paradossalmente pacifiche: l'«affaire» è stato deciso altrove, in tempi non sospetti e trovando ugualmente concordi i due schieramenti che - almeno fino alla recente e vergognosa elaborazione del Pregiudicatellum - erano parsi campi invalicabili (solo ai torsoli).
E purtroppo c'è anche un galeotto 4% che - se non farà la felicità di tutti - senz'altro farà quella di qualcuno (per 800.000 € sfido qualunque tecnico a dire che il «Tubone» è un'opera inutile!).
Detto questo, andiamo alle questioni tecniche o - per meglio dire- alle ovvietà: l'acqua è stagnante mediamente laddove non ne entri e non ne esca un necessario ricambio. E soprattutto - conditio sine qua non - è necessario anche che ci sia acqua perché ve ne possa essere uno.
Il che dice abbastanza sull'utilità dell'opera... ma tanto di che vogliamo discutere? Se è decisa è decisa, o no?!?
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In risposta a: PRESA D'ATTO... del 24/1/2014 - 13:18
Mi dispiace che il censore ...........
AUTORE: Ultimo
email: -

25/1/2014 - 15:00

........ abbia problemi di salute e sia costretto ad abbandonare il forum ......... ma forse sta prendendo il forum troppo sul serio. ........ Sarebbe un ottima distrazione, per cacciare i brutti pensieri, continuare a giocare con il giusto spirito nel forum. Ma se il forum gli crea dei problemi lo capisco. ...... Quello che non capisco è che abbia scoperto il forum da poco e lo abbandoni con una giustificazione poco plausibile ........
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In risposta a: del
Il tubone
AUTORE: Vecchianese
email: -

24/1/2014 - 20:43

Si parla di un'intervento sul nostro territorio che potrebbe portare problemi di tipo ambientale e non ho letto nessun commento.
Un tubo per portare acqua nel lago con un costo iniziale di 20 milioni di euro e accetto Rifondazione prende una posizione contraria.
Il PD risponde con un vedremo.
Io credo che i Vecchianesi dovrebbero interessarsi a questo progetto e capire perché i buchi portano problemi di tipo ambientale.
Perlomeno sapere che hanno detto nella conferenza dei servizi sull'impatto ambientale di questo buco.
Strano che TF non dica niente su questo progetto.
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In risposta a: Ti suggerirei di non darti per vinto del 24/1/2014 - 9:43
Concordo pienamente con "don" Alessio ...
AUTORE: Bruno della Baldinacca
email: -

24/1/2014 - 14:16

...quendo dice in ultimo (e non per "Ultimo") "Ricorda che quando parli con una moltitudine di persone, quando parli con un pubblico distante, non tutto quello che sostieni può essere condiviso, apprezzato o rispettato e, generalmente, chi concorda tace, chi non concorda dibatte e - di solito prima degli altri - chi non ha capito nulla abbaia alla Luna.
E senza conoscere ne' il linguaggio canino, ne' quello astrale".

Infatti sembra un remember in positivo della cosiddetta "maggioranza silenziosa".

Succede anche prima di ogni elezione: grossa o piccina, ma importante per la vita della nostra gente che più "scalzini" si prendono un vantaggino per "svegliare" o sorpassare con l'anticipo quelli in sonno.

Un mio amico sciatore 'mpopò scalzino, quando si riconguingeva al gruppo che si era fermato a far pippì ai bordi della pista della Marmolada domandava: non ci sono deviazioni vero? da quì a Malga Ciapela (fine dei 10 chilometri e 200 metri di quella pista e si prendeva un vantaggino.

Ritornando a sopra vediamo che: chi è sicuro di farcela e senza chieder niente, non si prende vantaggi ed attinge dal suo bagaglio l'utile per arrivare in tempi certi e possimo chiamala "maggioranza silenziosa".

Poi..c'è posto per tutti ed esiste anche la legge del compenso esercitata dai canetti abbaiosi che fanno un casino della madosca per farsi 'ntendere ed intimorire altri (sic).
Come poi le bruttine ed i bruttini o poverelli fan di tutto con altre armi per combattere ad armi pari i bellocci ed i riccastri...ed i mandati a scola a forza da su pà e su mà, ma, tengo a precisare e ripetere chi su questo giornale scrive e legge poi avrà tutto da guadagnare da un confronto leale ed aperto e svincolato dal mettere indirizzo di casa e pin della sua carta di credito.

1° perchè è gradisse: quindi anche i lucchesi lo fanno.
2° aver studiato nei campi, nelle officine o nelle scole, non fa "diferenza".
3° e terzo ter; nessun 'ngegnere, filosofo od equipollente può battere il mio amico Meghe a rastellà ll'arselle 'nmare e se 'ndiamo tutti quanti a fà i primi sparacetti 'nmonte: Lui ne fà un mannello e noi si torna 'olle mano nmano.
Epperò, disse Giuseppino del Tabucchi al fattore della Bandita Salviati: unnosò mia se mi pà mi mandava a scola 'ome rtuo...io potevo esse fattore al posto tuo maanco 'nGegneri!
Ergo la 'nteligenza gliè di natura naturale e..si pole 'ncrementà, ma se un c'è...migragna.
"Conunque" diino a Vecchiano c'è posto per tutti, belli o brutti che siino.
Allegria!!! diceva Maicche (anche se 'oncorenti di lascia o raddoppia sbagliavino risposta).
bona
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ti suggerirei di non darti per vinto del 24/1/2014 - 9:43
PRESA D'ATTO...
AUTORE: il censore
email: -

24/1/2014 - 13:18

Rispondo un'ultima volta ad Alessio, che considero persona di straordinaria levatura, valore e generosità non comune.

La mia decisione non è dovuta ad un repentino cedimento di nervi, e non è una resa o una fuga di fronte allo scontro dialettico o al confronto delle idee, tantomeno un tentativo di sottrarmi alla volgarità di attacchi personali, anche se questi ultimi, me ne hanno dato l'occasione concreta.

Ho meditato una determinazione che è frutto dell'amara e dolorosa constatazione del diminuire delle mie risorse. energie, entusiasmo a causa del progressivo deterioramento delle mie condizioni di salute.

Con realismo e prostrazione, devastanti per i miei equilibri psicologici , registro l'inopportunità di proseguire un'esperienza gratificante, con la quale riuscivo ancora a relazionarmi con il mondo, e a sentirmi vivo ed utile a qualcosa, non ostante i miei deficit fisici.

Non mi interessa confrontarmi in contenziosi vacui, conversazioni tra sordi, sterili vaniloqui, cui sono stato costretto mio malgrado, preferisco coltivare i miei interessi più cari, dedicarmi ad attività meno bellicose, riconciliarmi con me stesso e i miei affetti, valori e suggestioni, in maniera meno becera, più discreta ed intima soddisfazione.

PS leggerò il libro che mi hai segnalato, grazie.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Un sassolino tolto dalle scarpe... del 24/1/2014 - 1:51
Ti suggerirei di non darti per vinto
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

24/1/2014 - 9:43

I refrattari alla comunicazione biunivoca - fatta sì di alterchi, di dispettucci, di manomissioni, di contraffazioni e finanche di sfottò ma, in definitiva, soprattutto della voglia di partecipare - sono su questo Forum un pugno di mosche che presumono di avere avuto in dono la capacità di dissimularsi pletora e di godere di fiumane di consenso.
Se ti arrendi alla loro meschina vacuità, davvero finisci per restituire loro una forza, una licenza e un appoggio che in realtà non hanno.
Consiglio anche a te "L'idiota in politica" di Lynda Dematteo, una lettura illuminante che - nel fruttuoso tentativo di spiegare la Lega Nord come fenomeno antropologico - disvela in realtà un metodo di indagine assai interessante per la comprensione di altre deviazioni - assolutamente trasversali al pantheon parlamentare ed extra-parlamentare - che caratterizzano l'underground di tanti i partiti e movimenti.
E, naturalmente, riesce a fare luce anche sui non infrequenti adagi di «bassa lega» che circolano sulla VdS: il ricorso all'attacco alla persona è una tecnica - sia consapevole o inconsapevole nell'uso - cui ricorre chi non ha altri argomenti; inoltre - a conti fatti - il vilipendio gratuito ed anonimo è estremamente dilettevole, se ci pensi bene.
Mi auguro quindi di tornare a leggere i tuoi interventi - ancorché non sempre condivisi o condivisibili in toto -, anziché le ingiuriose caducità di millantatori e detrattori di ogni genere: lo sforzo di comunicare si evince dal rispetto per la lingua italiana che manifesti in qualunque tuo scritto, dall'arguzia innocente ma non irrispettosa con cui interloquisci con la persona - più che con le sue idee - e dunque, nell'impegno profuso per cercare di essere compreso.
Ricorda che quando parli con una moltitudine di persone, quando parli con un pubblico distante, non tutto quello che sostieni può essere condiviso, apprezzato o rispettato e, generalmente, chi concorda tace, chi non concorda dibatte e - di solito prima degli altri - chi non ha capito nulla abbaia alla Luna.
E senza conoscere ne' il linguaggio canino, ne' quello astrale.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ne sutor ultra crepidam del 23/1/2014 - 23:39
Un sassolino tolto dalle scarpe...
AUTORE: il CENSORE
email: -

24/1/2014 - 1:51

IN italiano, il plurale di sostantivi terminanti in -go si forma in base ad una semplice regola empirica che prevede diverse combinazioni di possibilità di soluzione.

IN sostanza prevede di sostituire la parte finale -go della comune radice, con una particella opzionabile tra le seguenti possibili serie : -gi e ghi oppure solo -gi o anche solo -ghi in base a ragioni storiche stratificate nel tempo e rispondenti a criteri riconducibili all'evoluzione dal latino alla lingua volgare, in consuetudini sedimentate puramente idiomatiche.

Nella lenta progressione all'italiano, le predilezioni fonetiche e le opportunità di articolazioni di suoni palatali o velature del singolare latino hanno fatto la differenza per i sostantivi comunemente usati di accezione popolare.

I termini dotti di uso meno frequente hanno subito un evoluzione in parte diversa e meno permeabile alle trasformazioni, più rispettosa delle origini primitive.

Per ragioni fonetiche, le parole sdrucciole, con accento sulla terzultima sillaba, sono state reinterpretate al plurale preferendo un suono più dolce. da cui l'uso finale del - gi.

Viceversa le parole piane con accento che cade sulla penultima sillaba, volgono al plurale con assonanze fonetiche più dure: da cui il -GHI.
ma ci sono eccezioni con parole che prendono solo il finale in -ghi e altre solo in -gi.

Altro discorso per le parole di uso non comune, quelle precisate poc'anzi, di uso elitario, che si mantengono meno permeabili alle evoluzioni linguistiche, conservando una qualche specificità, consentendo due diversi plurali, con GHI o con GI.

Ad esempio chirurgo , demiurgo, E TAUMATURGO, ammettono entrambe le due soluzioni, come sostiene Alessio riferendosi ai sostantivi di origine greca e latinizzati, parole dotte poco usate a livello popolare che hanno perciò avuto una evoluzione particolare.

Dunque non ho sbagliato io, anche se involontariamente e in maniera fortuita , mentre te hai perso un occasione per startene zitto e non rivelare la tua ingiustificata acredine astiosa.

Io invece , mi sono stufato di essere continuamente aggredito verbalmente, non per le idee, ma in quanto persona e sul piano personale, non mi diverto più, perciò questo sarà l'ultimo contributo su queste pagine.
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In risposta a: Ne sutor ultra crepidam del 23/1/2014 - 23:39
Cosa c'entrano prefissi e suffissi?!?
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

24/1/2014 - 1:06

Sarà meglio chiudere l'incidente linguistico come suggerisce la redazione (la mia mail ce l'hai, Modesto).
Tuttavia, condendoti anche di aver fatto un uso improprio della definizione di «suffisso» o, se vuoi, addirittura erroneo (ma è proprio per venirti incontro), che c'entra con la consuetudine linguistica di cui sotto? Ho espressamente parlato di vocaboli provenienti più o meno pari pari dal Greco Antico e non di tutti i singolari italiani terminanti in "-go": è lì che non hai letto bene.
Per quanto concerne il prefisso "sob" ti comunico poi che non esiste proprio: casomai abbiamo a che fare con una trasformazione dell'avverbio latino "sub" ma, in quantoché fuso in una sola parola italiana dotata di un significato compiuto e diverso da quello originariamente determinato dall'uso congiunto delle due da cui ha preso forma, neanche abbiamo davvero a che fare con un prefisso.
Sostanzialmente, se pretendi che abbia abusato del concetto di suffisso, direi che lo stesso hai fatto te con quello di prefisso; ma discettato intorno a queste meravigliose sottigliezze linguistiche - che a me personalmente piacciono tantissimo - vogliamo tornare al problema di cui stavamo parlando?
Allo spavaldo fiorentino ed al pregiudicato brianzolo - che a malapena sanno mettere insieme tre subordinate nell'ordine giusto o distinguere un condizionale da un congiuntivo - interesserà ben poco di questi vezzi da umanisti, allorché avranno tolto a più della metà degli italiani la facoltà di catalizzare nel voto il loro disagio socio-economico.
Insomma, qui il problema non è la grammatica, ma l'ABC della rappresentatività: il sistema prefigurato dal Pregiudicatellum esclude dalla possibilità di essere rappresentata in Parlamento la maggioranza delle classi sociali italiane e questo mi sembra un problema assai più pesante del plurale di «taumaturgo»!
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In risposta a: Avresti ragione se... del 23/1/2014 - 20:22
Ne sutor ultra crepidam
AUTORE: Modesto
email: -

23/1/2014 - 23:39

Rileggiti tu, quello che scrivi, e non pretendere di far sembrare un errore altrui l'errore che è tuo. So bene che “sob” (e non “so”, ti risbagli) è un prefisso, ma tu hai parlato, sbagliando, di suffissi, non di prefissi. Quindi non c'entra niente quello che dici ora con quello che ti ho contestato prima. Non portare un imbroglio a giustificazione di un errore; non pescare in acque torbide, con me non la spunti.
Quindi insisto col solito titolo.

ndr, ( suggeriamo modestamente) al sig. Modesto: metta anche lei il suo indirizzo EMail quando invia un opinione al FORUM rivolto al sig. Niccolai, così potrà risponderle comodamente al suo indirizzo di posta.
salute.
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In risposta a: Ne sutor ultra crepidam del 23/1/2014 - 17:04
Avresti ragione se...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

23/1/2014 - 20:22

... non avessi parlato esplicitamente di parole di origine «greco-antica» (tipo “psicologo”) latinizzate prima e italianizzate dopo nel modo che ho descritto.
Per le altre Modesto, vale quello che tu dici, ma “sobborgo” - ad esempio - mi risulta formato dal prefisso “so-” che sta per «sotto» e da “borgo”, parola di origine germanica, se non addirittura slava (comunque decisamente mittleuropea e senz'altro non greco-antica).
Mi sa che il problema non sia dunque la mia grammatica, ma la tua lettura distratta: rileggi e verifica tu stesso!
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In risposta a: Voterò M5S o non voterò proprio del 23/1/2014 - 11:15
Pensare non fa male a nessuno...
AUTORE: IL CENSORE
email: -

23/1/2014 - 17:12

Mi pare doveroso rispondere ad Alessio, che ha perfettamente interpretato nella maniera corretta le mie parole.

Ho detto che voterò, ma che la scelta non è scontata, nè vincolata a ragioni di fedeltà di campo o avversione preconcetta, assecondando comunque la mia sensibilità e idee.

Sono stanco di ricatti ideologici e superiori convenienze, tantomeno inderogabili ragion di stato. che mi hanno costretto a sopportare compromessi inaccettabili, a volte insopportabili.

Non sono più disposto a firmare assegni in bianco a chicchessia, giudicherò nel merito.

A ultimo dico che ha ragione, non so per chi esprimere la mia preferenza nel segreto dell'urna, e lo farò dopo profonda riflessione, perché non è da persone intelligenti avere solo granitiche certezze.

A Modesto invece ha risposto convenientemente Alessio, ma aggiungo che il computer ha corretto la parola tre volte, e dopo due miei interventi, non mi sono accorto dell'ultima.

Di errori grammaticali né faccio del resto parecchi, sia per deficienze visive, che per problemi di salute, che mi rendono penoso scrivere al PC.

Credo che sia importante dare il senso di quel che si vuol dire, partecipare con onestà alla dialettica in corso, ognuno con le proprie possibilità e al netto dei propri limiti oggettivi.
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In risposta a: Voterò M5S o non voterò proprio del 23/1/2014 - 11:15
Ne sutor ultra crepidam
AUTORE: Modesto
email: -

23/1/2014 - 17:04

Questa non l'hai indovinata, caro Niccolai. Non è vero che tutte le parole che finiscono in "go" hanno indifferentemente, al plurale, un finale in "gi" o in "ghi".(Un finale, non un suffisso, bada bene: il suffisso è un'altra cosa che potrai imparare da solo in un buon testo di grammatica italiana). Le parole chirurgo, o sobborgo, non potranno mai finire col plurale "gi"; come la parola asparagio/asparago non potrà mai finire in "ghi". Ti faccio solo questi tre esempi ma se vuoi ne trovi a volontà.
L'uso indifferenziato può essere una licenza e dunque tollerato, ma è sempre un errore, mai una regola (e chi non ha bisogno di usare licenze, come il tuo "amico" Censore, non le usi).
Questo per dire che chi non conosce le parole (e molto altro) farà bene a non usarle, o meglio ancora, prima impararle e poi usarle.
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In risposta a: Voterò M5S o non voterò proprio del 23/1/2014 - 11:15
Fortuna che non sei Sardo caro Alessio ...
AUTORE: Elettore prossimo
email: -

23/1/2014 - 16:22

...altrimenti la seconda che ha detto per le elezioni regionali Sarde era una cetezza.
...oppure se volevi votare ti sceglievi il meno peggio come fanno quasi la metà degli Italiani dal dopo Craxi ad ora.

nb, Craxi Benedetto detto Bettino fu uno dei primi insieme a Pannella Giacinto detto Marco ad essere dei guitti della politica ben prima di Grillo Piero Giuseppe detto Beppe se poi in mezzo mettiamo Bossi, Berlusconi, ed ora il piccolo Salvini; vien si da dire: aridatece De Gasperi e Togliatti, così la scelta aprioristica di chi votare veniva meglio ed era più netta.
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In risposta a: La vera capacità viene sempre a galla del 22/1/2014 - 19:45
Voterò M5S o non voterò proprio
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

23/1/2014 - 11:15

Oserei definire il «Taumaturgo» (in un precedente intervento avevo provato a semplificare attribuendogli il simpatico epiteto di Vanna Marchi, ma - evidentemente - la cosa è parsa offensiva alla redazione, laddove persino un parente molto prossimo dell'interessato - e peraltro molto vicino alla sua posizione - su FB non ha battuto ciglio) responsabile del più grave ed allo stesso tempo nauseabondo attacco alla Costituzione ed al concetto di rappresentatività degli ultimi 50 anni.
E, a differenza dell'amico Censore, non sarò nei confronti di questa scelta ne' comprensivo, ne' accondiscendente: considerato che l'esito del referendum M5S sul sistema elettorale ha consacrato tra i suoi attivisti l'unico ed ultimo strumento democratico disponibile - il Proporzionale -, è molto probabile che alla prossima tornata elettorale accordi alla pattuglia di Beppe Grillo la mia preferenza.
Sempre che naturalmente non succeda qualcosa di interessante nello scacchiere della pseudo-Sinistra: che cioè - finalmente - abbia luogo il tanto atteso grande scisma e che una nutrita pattuglia di transfughi PD non invochi la clemenza della vera Sinistra, raccomandandosi affinché la ria-ccolga nel suo grembo.
E sempre che invece non decida - alle condizioni, in cui il rappresentante di poco più di 2 mln di persone (in gran parte transfughi del CD) ed un celeberrimo pregiudicato vogliono precipitare il Paese assestando un colpo mortale a quella parte residuale di democrazia che riusciva ad assicurare, per traghettarlo in via definitiva verso l'Autoritarismo - che andare a votare non sia solo una perdita di tempo, da dedicare per contro alla mobilitazione e all'esercizio del contro-potere.
Detto questo, non saprei dire neanch'io se la frase del Censore: «Diffidando degli eroi, dei santi, e degli uomini della provvidenza, che si propongono quali risolutori e taumaturgi, con scorciatoie e trucchetti, bugie ed inganni, semplificazioni arbitrarie e atti di forza, arroganza e presunzione, che da soli testimoniano la reale disistima e spregio per una comunità ritenuta incapace e indegna di auto determinarsi» intenda effettivamente costituire controvoglia una concessione al PD di Renzi come suppone Magilla ma, sicuramente, sembrerebbe invece prefigurare una lunga quiescenza riflessiva che - teoricamente - potrebbe portare in qualunque direzione, se non certamente verso quella che - in questo momento - ritengo la strada più giusta da seguire (l'Astensione).

Per onor di cronaca, aggiungo una specifica all'indirizzo di Modesto: disgraziatamente, Censore conosce molto bene la lingua italiana, ancorché non mi sembra abbia mai preteso di avocarsi la dignità del retore: le parole di origine greco-antica con suffisso "-go" (come ad esempio "taumaturgo") possono essere declinate al plurale indifferentemente sia in "-ghi" che in "-gi"; in genere - ma non è una regola - il primo dei due suffissi è semplicemente di uso più comune.
La cosa è facilmente verificabile online (Vocabolario Treccani) o, se lo possiede, sul massiccio Devoto-Oli.
Se l'immodesto tentativo di Modesto - di non aggiungere alcunché di utile alla discussione - è fallito così miseramente, mi chiedo perché non abbia invece provato a dire qualcosa, magari compiendo qualche errore grammaticale, di attinente: credo che i dilemmi di un uomo debbano essere rispettati anche quando non si condividono; e quelli davanti ai quali sembra trovarsi Censore non sono di poco conto: se ciascuno vi si ponesse nella stessa maniera critica e con la stessa sensibilità, si andrebbe senz'altro già molto meglio.
Detto questo, per me è molto più semplice: ritengo sbagliato e fuorviante il sistema che si vuole costruire, me ne faccio una ragione e lo combatto con qualsiasi mezzo, senza sofferenze interiori ma anzi, con la massima serenità... mai rassegnarsi o piegarsi alla sopraffazione dilagante!
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In risposta a: sbaglio o ....... del 23/1/2014 - 7:24
Un lo sa nemmeno lui ...............
AUTORE: Ultimo
email: -

23/1/2014 - 9:45

.......... per chi vota. E' un clone di altri clone. ....... Ultimo
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In risposta a: ... e io voto!... del 22/1/2014 - 15:07
sbaglio o .......
AUTORE: Magilla
email: -

23/1/2014 - 7:24

....il Censore vuole dire: nonostante Renzi io votero' PD ?
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In risposta a: ... e io voto!... del 22/1/2014 - 15:07
Ringrazio il censore ................
AUTORE: Ultimo
email: -

22/1/2014 - 19:58

,,,,,,,,, per avermi rassicurato riguardo la sua partecipazione al voto. ........ Stanotte, nell'atroce dubbio, non avrei potuto prendere sonno. ...... Ultimo.
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In risposta a: ... e io voto!... del 22/1/2014 - 15:07
La vera capacità viene sempre a galla
AUTORE: Modesto
email: -

22/1/2014 - 19:45

Tanta retorica e tanta ostentazione di sapienza...... per poi scrivere taumaturgi?????
Ahi!! Ahi!! Ahi!
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In risposta a: Se smetti di votare .......... del 21/1/2014 - 8:49
... e io voto!...
AUTORE: il CENSORE
email: -

22/1/2014 - 15:07

VOGLIO RASSICURARE ultimo sulla mia prossima partecipZIONE al voto, vista la sua sensibilità spiccata per l'esercizio democratico dei propri ed altrui diritti e doveri di appartenenza alla comunità e partecipazione civile alla determinazione ed elaborazione delle idee, alla formazione di un senso d'appartenenza comune e di una comune coscienza identitaria.

VOTERò sicuramente, COME HO SEMPRE tatto IN PASSATO, secondo coscienza E in BUONA FEDE, nell'intento di rendere un servizio al paese,(modesto e in linea con le mie possibilità) consentendogli nelle intenzioni, di affrancarsi dalla miseria materiale , dall'arroganza, dall'ignoranza, dal fanatismo, dall'intolleranza, dall'egoismo, dall'irresponsabilità dilaganti.

Sceglierò in maniera problematica e sofferta, CHI MI RAPPRESENTERà, con un travaglio che con gli anni diventa sempre più gravoso e difficile, ma senza pregiudizi ed ostilità preconcette, avendo come uniche discriminanti l concetti di bene comune, giustizia, libertà, progresso, solidarietà e rispetto degli altri e delle idee.

Diffidando degli eroi, dei santi, e degli uomini della provvidenza, che si propongono quali risolutori e taumaturgi, con scorciatoie e trucchetti, bugie ed inganni, semplificazioni arbitrarie e atti di forza, arroganza e presunzione, che da soli testimoniano la reale disistima e spregio per una comunità ritenuta incapace e indegna di auto determinarsi.

CONFIDO nella caparbietà, determinazione, impegno, sacrificio ed intelligenza di uomini e donne liberi e consapevoli di essere artefici del proprio destino, ogni giorno, con la fatica delle proprie scelte ed azioni quotidiane, consapevoli della propria forza e dignità.

IN ALTRE PAROLE, NON CREDO DA TANTO TEMPO ALLE NOVELLE, E A CHI LE RACCONTA IN MANIERA SFRONTATA, BEFFANDOSI DEGLI INTERLOCUTORI.
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In risposta a: del
CONTROLLI POSTI BARCA
AUTORE: UNO sano
email: -

22/1/2014 - 14:42

OLTRE A RISCUOTERE I VAINI, CHI DI DOVERE DOVREBBE CONTROLLARE SE I POSTI ASSEGNATI SONO IN REALTA' RISPETTATI QUANDO C'E' CHI SUBAFFITTA!!!!!!!!!!!CONTINUIAMO A FARE GLI ITALIANI!
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