none_o

Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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In risposta a: del
Fuochi
AUTORE: Alessandro
email: [protetta]

2/9/2013 - 22:31

Ma è possibile che tutte le sere e tutte le mattine siamo avvolti dal fumo di gente che brucia di tutto? Ma lo sappiamo o no che il fumo di vegetali (come legno) inquina quanto 10 auto? svegliamoci e diamo una controllata a chi brucia piuttosto che smaltire PER RISPIARMARE! Eh no cari!
----------------  RISPONDI





AUTORE: Ultimo
email: -

2/9/2013 - 21:42

........... dove ha governato la sinistra in genere la parola democrazia non era menzionata nel vocabolario ......... Ed anche il governo Letta lo sta dimostrando ........ fra le novità della cancellazione dell'IMU sulla prima casa c'è la punizione per il ceto medio della detrazione irpef sulle polize della pensione integrativa ......... punizione inopportuna e avallata dal partito di maggioranza. ....... Ultimo
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In risposta a: Posso? del 2/9/2013 - 20:16
NON GIRIAMO LE CARTE IN TAVOLA....
AUTORE: giovanni
email: -

2/9/2013 - 21:10

Il mio intervento precedente è un inno alla democrazia, un omaggio all'unica forma di governo accettabile, quasi un apologia sperticata che ne canta le lodi e le virtù... non credevo di aver dato l'impressione di demonizzarla.... evidentemente ho problemi ad esprimermi se ti ho dato questa impressione....
Comunque credimi, l'interpretazione che hai dato alle mie parole è agli antipodi con il significato autentico e la sostanza che gli ho dato.

Io non critico la democrazia, che invece amo con tutti i suoi difetti, ma chi se ne appropria furbescamente per perseguire interessi personali anteponendoli a quelli comuni.

Sono contro chi la degrada e ne abusa ogni giorno,
chi la deturpa asservendola ai suoi scopi, chi la tradisce abusandone spudoratamente.

La democrazia è la miglior forma di governo possibile, l'unico sistema di governo in cui vorrei vivere , ed additando i pericoli che corre, segnalandone i profittatori, e anche discutendone con te, dimostro l'assoluta devozione e rispetto che ne ho.... che non si estende però a tutti i suoi rappresentanti.... almeno a quelli che nei comportamenti dimostrano di disprezzarla...
----------------  RISPONDI





AUTORE: Ultimo
email: -

2/9/2013 - 21:09

............ A me sembra solo un invenzione della vecchia nomenclatura perchè tutto resti com'è ........ e " Loro " si salvano il c...o e a noi ce lo mettono in c...o. E tempo di cambiare ...... ...... Ultimo.
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In risposta a: mettiamo i puntini sulle i del 2/9/2013 - 10:07
Al mastro di chiavi
AUTORE: Ludmilla
email: -

2/9/2013 - 21:06

Hai ragione, non è vero che B. è un evasore, un puttaniere, un baciatore di mani dei dittatori, un compratore di senatori, un ammaliatore di opinioni con le sue televisioni e giornali, uno che chiama kapò un parlamentare europeo, uno che dice culona alla Merkel ed abbronzato ad Obama. E' tutto falso, lo dice il mastro di chiavi!
----------------  RISPONDI





In risposta a: La vecchia sinistra, ............. del 2/9/2013 - 20:34
@ Ultimo
AUTORE: Amico e compagno di Gianni Cuperlo
email: -

2/9/2013 - 20:58

“E’ tempo di crederci”, il documento programmatico di Gianni Cuperlo

Da questa mattina è online il nuovo sito di Gianni Cuperlo, il parlamentare candidato alla segreteria del Partito Democratico. Cliccando su questo link è possibile leggere l’intero documento programmatico di Cuperlo, “E’ tempo di crederci”, scaricabile dal suo sito. Il testo è suddiviso in otto tesi, pubblichiamo sul sito l’introduzione e la prima tesi ”Bisogna crederci”.


Introduzione:
La sinistra sa vincere.
È accaduto ancora pochi mesi fa, a Roma come in altri luoghi.
Non è un caso, perché poi, se uno va a vedere, il PD oggi è alla guida di un bel numero di regioni e amministra quasi tutte le principali città, da Torino a Catania partendo da Milano.
Detto ciò, la delusione di febbraio e gli errori di tanti sulla presidenza della Repubblica hanno prodotto una sconfitta. Ne è uscito un governo di emergenza presieduto da Enrico Letta. Lo sosteniamo con lealtà e autonomia, ma col dovere di costruire quell’alternanza che dovrà riportare un centrosinistra aperto e rinnovato alla guida del Paese. Al netto della cronaca resta che milioni di donne e uomini quando sono chiamati a scegliere decidono di stare da questa parte. Il che, a volte, è la conferma che i nostri elettori sono più generosi di chi dovrebbe dirigerli. Se accade è anche perché, nonostante tutto, in tanti reagiscono e provano a ripartire. Noi abbiamo un senso se stiamo con loro. Questo vuol dire cambiare quel che va cambiato, ed è molto, mentre sarebbe un torto rovesciare le colpe sulle spalle di uno. Per parte mia continuo a pensare che abbiamo le risorse per superare il passaggio più difficile e tornare a vincere. In questa cornice, nei mesi passati mi è stato chiesto di dare una mano accettando di fare una cosa tra le più impegnative che possano venire in mente: discutere le ragioni del nostro partito e candidarsi a guidarlo per una fase. Ho ascoltato la richiesta. Ma soprattutto ho un rispetto profondo per le intelligenze e i sentimenti che vivono tra la nostra gente. E allora, per coltivare quella proposta e avviarne il cammino, ho provato a raccontare con questi appunti alcune idee sul PD e sull’Italia dei prossimi anni. L’ho fatto senza presunzione, provando innanzitutto ad ascoltare. Non sono ancora una piattaforma che presenteremo quando ci saranno date certe e che vivrà di contributi, proposte e di una partecipazione più larga. Sono note che avevo iniziato a scrivere per me e che l’ascolto ha già arricchito. In queste settimane ne ho parlato in luoghi e momenti diversi, spesso in quelle feste sparse ovunque, che continuano a riunire la nostra gente, magari delusa e arrabbiata ma che viene lì con la solita passione e ti chiede di rispondere alla domanda su dove si va adesso. Per loro e per tanti il congresso non sono le regole e se gli parli solo di statuti strabuzzano gli occhi e si domandano da dove arrivi. Per loro il congresso è l’occasione per riprendere la buona strada. Poi quando il dibattito finisce, se solo ti fermi a parlarci, ad ascoltarli, capisci perché quella strada la possiamo trovare. Non uno da solo – e te lo spiegano bene – ma una comunità assieme. Che poi è quel che ha dato alla sinistra, nei fiumi della sua storia, la forza di pensare sempre il dopo anche quando il presente sembrava più cupo. E più cupo di adesso in passato lo è stato di certo mentre oggi al fondo, la crisi è terribile ma ci restituisce un mondo che sta mutando volto. Viverlo questo cambiamento, osare nuove vie, potrebbe spingere le ultime generazioni a pensare che la storia, almeno quella con la minuscola, per una parte dipende anche da loro. Il nostro congresso deve offrire a tutto questo risposte limpide che investano principi, programmi e, insieme, il nostro modo di essere. Per riuscirci servirà la presenza più ampia di iscritti, militanti, elettori, chiamati non solo a un gazebo, ma a dire cosa sperano per il loro avvenire. Tutto qui, ma non è poco.
1.BISOGNA CREDERCI
Credo in un Partito Democratico per il nuovo tempo. E ci credo perché nonostante errori e limiti rimane una speranza dell’Italia.
Adesso è il momento di capire dove si va. La via è un congresso costituente per dire al Paese che un’alternativa è possibile, per uscire dalla crisi, per scuotere energie che ci sono e ritrovare il prestigio del centrosinistra.
Non sarà la storia di prima a dettare le ricette e chi pensa di avanzare indossando i panni di ieri non ha capito che il mondo è cambiato e cambierà nei prossimi anni più di quanto avremmo immaginato. Non siamo soli ad affrontare la prova perché questa rivoluzione interroga la sinistra e i democratici ovunque. Insomma se solo alziamo lo sguardo vediamo un mondo che si muove, scosso dalla crisi e dove si rafforza la spinta alla libertà di milioni di giovani e donne. Tutto ciò richiede di immaginare la politica con l’ambizione di un pensiero radicale che non abbia paura delle parole e riscopra la passione per la vita delle persone.
Dobbiamo ripartire da qui.
All’Italia non basta qualche riforma. Siamo davanti a scelte che decideranno il destino di figli e nipoti. Era accaduto dopo il fascismo e la Liberazione. Lì c’erano solo macerie e la risposta fu un miracolo economico e civile. Cambiarono la costituzione formale e materiale, le leggi, le forze vitali di politica e società. Il Paese si rialzò meravigliando il mondo. Oggi non abbiamo alle spalle guerre o dittature, ma un ventennio che ha alternato progresso e reazione, democrazia e assalto alle regole. Abbiamo conquistato l’Euro, sanato un paio di volte i conti, ma non abbiamo rifondato lo Stato né rinnovato il patto di fiducia tra cittadini, politica e istituzioni.
Ci siamo portati appresso le nostre fragilità a cominciare dalla più cronica, il dualismo tra Nord e Sud, e le abbiamo mescolate coi frutti avvelenati di grandi riforme mancate, dall’istruzione al lavoro al welfare. Tra le ricadute una spicca e dovrebbe scatenare scandalo: indossiamo la maglia nera in Europa per il tasso più alto di povertà minorile; miseria materiale e culturale in una Nazione dove il famoso ascensore sociale si è guastato da tempo. L’ultima crisi – la più grave di tutte – ha agito come un detonatore saldando disperazione e una perdita di legittimità della rappresentanza.
Le ferite al principio di legalità hanno confermato a tanti che la via delle riforme si è fatta più stretta. Ma è l’insieme di tutto questo a risultare intollerabile. D’altra parte la democrazia rappresentativa è sotto attacco da prima della crisi, col tentativo di riscrivere le regole del gioco in un riflesso dei rapporti economici che un liberismo senza freni e frontiere ha mescolato a una spinta plebiscitaria.
La prova per noi è dire su cosa fondare un’altra idea del nostro futuro in Europa e dell’Europa nel mondo. Su quali principi incardinare una stagione che abbia al centro il valore della persona, la sua autonomia e responsabilità, una nuova condizione umana che interroga scienza, economia, civiltà.
La sfida è declinare un’altra vocazione produttiva, un patto per lo sviluppo che muova dal valore sociale del lavoro e dell’impresa, dal rovesciamento
della classifica, innalzando al vertice la sicurezza di comunità, luoghi, culture, i beni sociali indisponibili, primo tra tutti l’ambiente dove viviamo. Solo la mobilitazione senza eguali di risorse oggi dissipate può accompagnare un disegno tanto ambizioso a una democrazia rigenerata anch’essa, nelle procedure e nei soggetti.
Dalle grandi crisi non si esce mai come si era entrati. Vale per le persone e le nazioni. Per i partiti e le classi dirigenti. Si può uscire arretrando. Noi preferiamo avanzare. Rompere dei tabù anche dentro il nostro campo e ripartire dagli interessi profondi
di un Paese che deve ribellarsi alla dissoluzione di sé e del suo sistema democratico. Lo deve fare – lo dobbiamo fare – perché le energie che vivono sono enormi: un patrimonio di passioni, creatività, che è la risorsa formidabile per condizionare il futuro. Questo lato luminoso va colto, assieme alla domanda di civismo che in questi anni ha fatto barriera al declino.
L’Italia può rinascere se al centro della scena torneranno donne e uomini con le loro biografie. Se la politica cambierà il potere per distribuirlo a chi oggi non sa neppure cos’è.
Se centrosinistra e sinistra ripartiranno dalle loro convinzioni senza inseguire le mode o usando le parole degli altri. Se la democrazia sarà quel che ha promesso di essere: il governo dei cittadini per mezzo della loro volontà e della loro opinione. Eguaglianza di potere politico e di opportunità di influenza politica: questa promessa è oggi largamente disattesa. Ma deve tornare a essere la promessa per noi.
Riempiamo i circoli di questa discussione. Poi, quando verrà il giorno monteremo i gazebo e faremo le primarie. Non per scegliere solamente un nome, ma per decidere assieme chi vogliamo essere e dare un senso alla politica.
La nostra.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Al Sig. Nizzoli del 2/9/2013 - 14:06
A Federico 3
AUTORE: Tiziano Nizzoli
email: -

2/9/2013 - 20:54

L'ho ripetuto ormai così tante volte che mi sono venuto a noia da solo: l'associazione Cittadini e Territorio è aperta a tutti i cittadini, di qualsiasi ideologia, purchè animati dalla voglia di fare.
Abbiamo simpatizzanti di destra, di centro e di sinistra, nonchè concittadini non schierati. Ci accomuna tutti una voglia di cambiamento che tenga conto delle idee di ciascuno, senza dover seguire le ideologie e la lottizzazione del potere a cui abbiamo assistito finora. Per noi Virgilio Luvisotti ha rappresentato l'esperienza politica e anche se non sarà più dei nostri alle prossime elezioni, non potremo fare altro che ringraziarlo per quello che ha fatto per l'associazione. Ora ci sono nuove figure che hanno dimostrato con i fatti di essere capaci, onesti e volenterosi: saranno i cittadini ad esprimere col voto se riterranno dare loro la fiducia per rappresentarli.
La nostra politica locale è anemica da ormai troppi anni e necessita di una trasfusione; a noi non interessa di sapere il nome del donatore di sangue, a noi interessa guarire!
----------------  RISPONDI





AUTORE: Ultimo
email: -

2/9/2013 - 20:34

........ , sia quella talebana che quella moderata, che ha sempre perso e ha dimostrato di essere capare solo di perdere ...... sta cercando, con la vecchia nomenclatura, di impedire di vincere anche adesso. In questi ultimi 20 anni sono successe cose incredibili, tanto da far pensare che certi capetti siano al servizio del Cavaliere e condizionino il popolino credulone e facile da maneggiare a loro piacere. Ormai è chiaro che il Cavaliere ha degli insospettabili infiltrati nelle sinistre e li manovra come marionette ....... intendiamoci " marionette consapevoli". E molti sono i grulli, persone oneste e sincere ma credulone, che credono ancora alla vecchia nomenclatura. Gli evasori fiscali e i disonesti non sono solo nelle destre ....... chi pensa questo è solo un ingenuo credulone. ......... Ultimo.
----------------  RISPONDI





In risposta a: mettiamo i puntini sulle i del 2/9/2013 - 10:07
Posso?
AUTORE: Mastro di chiavi
email: -

2/9/2013 - 20:16

In tutti questi discorsi non c'è un filo logico, la democrazia non si demonizza citando Hitler, credo sia più forte anche della più sventurata delle dittature e le maggioranze si devono raggiungere con la forza delle idee o delle proposte, e il successivo consenso, non certo a colpi di sentenze e tantomeno a colpi di forcone.
Ma non credo valga la pena di discutere ripeto con chi non vede i pagliai.
Forse se andate a Siena c'è un oculista bravo.
Fatevene una ragione, l'odio politico è sempre foriero di sciagure e noi continueremo sempre a credere nella democrazia e soprattutto nella libertà anche di dare il consenso a chi sta sui c...ni a Tribulus (questa poi è una bella pretesa squisitamente democratica, un faro nella notte, un lampo nell'agorà)
----------------  RISPONDI





In risposta a: Grazie nonno del 2/9/2013 - 13:21
Insegnamenti del nonno
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

2/9/2013 - 17:01

Sono incline a pensare, mio caro CCP, che tuo nonno - armato di una buona saggezza - ti abbia anche esortato a diffidare da «chi usi i paroloni», ma che non sia mai caduto in due errori madornali: il primo, a proferirti il vecchio classico «stughia bimbo 'he testa n'hai»; il secondo a utilizzare il significato delle parole arbitrariamente e a tuo piacimento.
Perché il tuo problema è fondamentalmente che non conosci il significato delle parole, e non già quelle più edotte o altisonanti, ma anche e banalmente quelle di uso comune.
In ogni caso, senza la pretesa di misurare la saggezza di un nonno, ti dovesse capitare mai di prendere in mano un dizionario della lingua italiana, ti potrai rendere conto di persona dell'esistenza di quattro ordini di parole (parole mai sentite, parole sentite di cui si ignora il significato, parole sentite di cui si presume conoscere il significato senza realmente saperlo, e parole di cui si conosce il significato), ma non di una loro classificazione (parole di uso comune e «paroloni») che esiste soltanto nella testa di chi la vede.
Il vocabolario è estremamente soggettivo, una questione di curiosità, di estetica letteraria, di abitudini nella lettura, di atteggiamento comunicativo, ma mai in nessun caso un soccorso alle capacità intellettive: si possono fare riflessioni interessanti con parole di uso comune o con parole meno conosciute, benché talvolta le prime non siano sufficienti o opportune (inutile utilizzare 80 parole di uso comune per descrivere un concetto che una sola parola di uso meno comune riassume in sé).
Inoltre l'uso comune è soggettivo a sua volta: personalmente ho un vocabolario estremamente ampio sia nello scrivere che nel parlare.
Non mi puoi fare una colpa quindi di sapere qualcosa che tu non sai: sei te in difetto, non io; d'altra parte la tua idea di patrimonio e di ricchezza - se non ricordo male - è rappresentata dai beni materiali e di consumo, la mia dalla cultura, quindi converrai con me che i paradigmi fondanti delle nostre rispettive visioni sia terribilmente diversa.
L'ignoranza è la mancanza di curiosità: un «parolone» smette di essere tale dopo aver consultato il vocabolario.
----------------  RISPONDI





In risposta a: DEMOS cratia....... del 2/9/2013 - 14:10
Lo sai che dici bene..
AUTORE: Tribulus
email: -

2/9/2013 - 14:53

Non hai certo la necessità della mia povera conferma.
Ogni ragionamento non fa una grinza, egoisticamente penso che il sig. B. sono almeno 20 anni che mi sta sui co...ni da molti prima faceva danni insieme a mister C...xi.
Azzo se questi sono i risultati della democrazia "accidenti a chi la invento' infatti in Grecia...."
Mi sento più predisposto per il tridente forcone (però a me il manico)tanto per un popolo come quello italico notoriamente (LO DICE ANCHE L'INNO) ogni speranza è persa.

N.B. credo che gli alletterati lo chiamino stolking, è mai possibile che sono almeno 30 anni che subisco questo tormento e non posso liberarmene perchè tra tornacontisti e rincoTV decidono a maggio..za che??? è meglio per me ???

NON NE POSSO PIU' di che colore è il telefono ??
----------------  RISPONDI





In risposta a: DEMOS cratia....... del 2/9/2013 - 14:10
IL RESTO SONO CHIACCHERE?
AUTORE: Oracolo (ordiavanti) settembrino vai!
email: -

2/9/2013 - 14:44

Noe Giovanni!
Le "chiacchere" senza la "i" funno messe appese ad una finestra drento un manifesto a Vecchiano durante il periodo di propaganda elettorale per le elezioni comunali urtime, quindi risultavano "CHIACCHERE" vecchianesi e un fenno storia.

La Chiacchiere invece ci sono di 2 tipologie: quelle di carnevale: dolci e buonissime, ma anche di quelle ne va mangiato meno di un chilo di quelli piccini 'nsenò vien la caarella e quelle fatte da tutte le parte: a voce; fatte a mano, per iscritto, registrate e lette ed alle volte fanno l'effetto della dolce euchessina anco veleli!
Quindi; le chiacchiere un fan farina, gnamo a lavorà che le giornate èn pizziotti.
bona
----------------  RISPONDI





In risposta a: mettiamo i puntini sulle i del 2/9/2013 - 10:07
DEMOS cratia.......
AUTORE: giovanni
email: -

2/9/2013 - 14:10

N DEMOCRAZIA è PREVISTO che le decisioni riguardanti la sfera pubblica della comunità (DEMOS) siano prese IN una pubblica discussione nell'assemblea in piazza (agorà) cui i cittadini intervengono a dare il loro contributo di impegno e di idee, ed il potere venga rappresentato ed esercitato nei modi e forme stabilite dalle regole comuni e condivise.

Ad Atene, culla della democrazia, era invalso l'uso di assegnare per estrazione a sorte i funzionari e Magistrati che ricoprivano incarichi delicati fra tutti gli abitanti per dare a tutti tale possibilità.

IL CONTROLLO delle attività democratiche era diretto e continuo, e gli indegni venivano esiliati con l'ostracismo, cocci di vasellame si cui veniva inciso il nome del reietto.

NELLE MODERNE DEMOCRAZIE IL POTERE è ESERCITATO DAL GOVERNO, ESPRESSIONE DEL PARLAMENTO CHE LEGIFERA, E CONTROLLATO da un terzo potere autonomo , LA MAGISTRATURA, che deve impedire abusi di potere, PERCHè nessuno deve essere esonerato dal rispetto delle leggi e compiere crimini impunemente.

IL consenso è basilare ed esiziale, ma non sufficiente a garantire L'IMPUNITà, perché se il potere commette crimini oppure infrange le regole comuni, si trasforma in TIRANNIA.( nell'accezione classica peraltro il tiranno non è figura negativa) diventando un altra cosa.

Ricordo a tutti che HITLER nel 1934 CON un consenso del 30 per cento, si mise d'accordo con Hindemburg e forte del CONSENSO risultante complessivo instaurò la dittatura personale, e mi pare di ricordare con esiti non proprio fausti, per la Germania ed il mondo, MA DISPONEVA DEL CONSENSO.

COME si crea il consenso?……… METTENDO una rapa in primo piano in televisione, il primo giorno ci sarà chi protesterà, il secondo giorno ci sarà chi si domanda perché, il terzo qualcuno la troverà carina, dal quarto sarà un grande leader.

CHI POSSIEDE direttamente o indirettamente tutte le televisioni in ITALIA'?…. (neanche in Katanga si spingono a tanto)
chi mantiene in vita le TV?…. la pubblicità.
Cos'è la pubblicità se non la manipolazione delle scelte per indirizzare gli acquisti?
e se c'è da manipolare le coscienze…… le tecniche sono simili…..
e chi manovra tutta la pubblicità essendone il guru assoluto?

Dalle risposte e reazioni a queste domande dipende il nostro futuro!

IL RESTO SONO CHIACCHERE….. di mosche cocchiere…………..
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Al Sig. Nizzoli
AUTORE: Federico 3
email: -

2/9/2013 - 14:06

gradirei un chiarimento dal Sig. Nizzoli perché mi sembra poco coerente nelle sue esternazioni. Alle ultime elezioni amministrative il Sig. Nizzoli si è presentato nella lista Cittadini e Territorio ottenendo, credo, 42 preferenze, lista che aveva il Sig. Luvisotti, noto esponente della destra toscana, come candidato a sindaco. Attualmente il Sig. Luvisotti è rappresentante provinciale della Destra di Storace, alleato del PDL e sostenitore di Berlusconi. Non crede che dopo quanto dichiarato, stride la sua presenza nell'associazione di cui è presidente ? Non crede di voler guadagnare con quelle affermazioni su Berlusconi solo simpatie e consensi?
Sono certo che troverà più che valide giustificazioni, sia, per cortesia, chiaro e semplice, altrimenti trovo difficoltà a capire.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Libertà di che? del 2/9/2013 - 9:44
Grazie nonno
AUTORE: CCP
email: -

2/9/2013 - 13:21

Hai il devoto oli sempre aperto sul comodino, ma il mi nonno buon uomo mi ha sempre detto di guardarmi bene da chi fa uso non giustificato di paroloni, spesso nascondono il nulla. Chi vuol farsi capire e ha argomenti può tranquillamente farlo anche in dialetto vecchianese. (Saggezza dei vecchi).
P.S. ( Non ci casca più nessuno)
----------------  RISPONDI





In risposta a: mettiamo i puntini sulle i del 2/9/2013 - 10:07
I puntini su cosa?!?
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

2/9/2013 - 13:17

Guarda «colui» (con senso sarcasticamente negativo, perché qui bisogna mettere le didascalie come in copione, onde non essere fraintesi) che stai interloquendo - almeno nel mio caso - con «uno» che ce l'ha con il PD prima di tutto perché B. non marcisce nelle patrie galere da almeno 30 anni, come si converrebbe per i reati a lui ascritti e sempre regolarmente non passati in giudicato, se non con effetto tardivo o facilmente neutralizzabile.
E tendenzialmente stai parlando con «uno» che se ne sbatte delle elezioni preferendo a cuor leggero l'ex tra-parlamentarismo XXIº secolo, anziché anni '70.
Staremmo dunque parlando al contempo del maggior contribuente e del più ferrato evasore? O del «Papi» dedito alla beneficenza concupiscente? O di quello che a Milano 2... Vacci ad abitare e fammi sapere!
Insomma, stiamo tentando di legittimare l'idea che a chiunque abbia le risorse (e ci sarebbe poi da discutere su come siano maturate) per comprarsi uomini, manifestanti (o figuranti, comparse), cose e finanche lo Stato possa essere concesso di agire nello sprezzo della legge?
Si chiama monarchia assoluta e ne ha messo a nudo l'assoluta incongruenza socio-politico-economica non Marx o Proudhon, ma Oliver Cromwell fra i primi, mettendo prima in discussione la Corona britannica per comportarsene peggio, alla stregua di un B. «qualunque»!
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
mettiamo i puntini sulle i
AUTORE: Mastro di chiavi
email: -

2/9/2013 - 10:07

Caro ccp non ti ci confondere, questi
signori fanno i sofisti con Berlusconi per un unico motivo.
Perchè Berlusconi ha il consenso cosa che lorsignori invece non hanno, perchè quando si presentano alle elezioni è assai se li vota i su genitori e le su zie.
Alla fine per metterlo in condizioni di non nuocere hanno stabilito che il maggior contribuente italiano nientemeno fosse un evasore, figuriamoci gli altri allora.
Signori miei in democrazia ci vuole il consenso tutto il resto son chiacchiere per i citrulli, specchietti per le allodole.
A sinistra danno dell'evasore a Berlusconi ma poi appoggiano nientemeno personaggi con residenza in Svizzera e perfino a Montecarlo.
Vedono la pagliuzza di Berlusconi,e poi inciampano nei pagliai.
C'è solo da ridere a sentir certi discorsi, ora ni da noia anche uno che fa cucù, roba da non credere.
----------------  RISPONDI





In risposta a: le unghie stridono del 2/9/2013 - 8:01
Libertà di che?
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

2/9/2013 - 9:44

«[...] È da preferire il buon senso all'italiana che lascia respirare profumo di libertà»
-------------
Anche in questo caso, mio buon CCP il tuo problema sembra avere a che fare con la semiotica (NdA: quella disciplina umanistica che si occupa dei rapporti fra significanti e significati), ovvero ancora con il significato totalmente arbitrario che attribuisci alle parole.
La «libertà» è un concetto che nell'immaginario filosofico più diffuso si pone in chiave straordinariamente collettiva, quando non addirittura collettivista: la tua dovrebbe tendenzialmente iniziare dove finisce quella di un altro.
Ciò che tu reclami invece, non è «libertà» ma «abuso».
----------------  RISPONDI





In risposta a: le unghie stridono del 2/9/2013 - 8:01
@ CC(c)P
AUTORE: Oracolo glocale e mancino
email: -

2/9/2013 - 8:17

Vedo che te le stanno dando lesse ed arrosto, cotte benino o crude ma siccome siei (c) e le scoti come i micci.
nb un vorè mia di che Alessio stavorta è stato prolisso e saccente perchè l'ultimo capitolo della sua breve risposta (morale) l'ho capita benissimo anch'io i mafiosi han sempre regalato le cingomme e le 'aramelline a bimbetti ma non li esime da...; apparte'lfatto disse il Bacci alle nove e un quarto del 2 settembre del /69 nel campo lungo la vietta di traverso: 'nci vor mia avè studiato tanto per capì le 'ose dette ammodino.
bona
----------------  RISPONDI





In risposta a: Il significato delle parole del 2/9/2013 - 1:39
le unghie stridono
AUTORE: CCP
email: -

2/9/2013 - 8:01

L'arrampicata sugli specchi per coprirsi a vicenda questa volta più di altre mostra tutti i suoi limiti. La saccenza ti porta a citare il devoto oli come la Clerici cita il cucchiaio d'argento, ma questo non basta per farmi cambiare idea sul fatto che un paio di corna in una foto hanno ben poco a che fare con la morale. Al momento mi pare che Berlusconi non abbia ancora ucciso nessuno, il paragone fa cascare le braccia. Cattiveria tipica di un extraparlamentarismo degli anni 70. Come d'altra parte spiega bene Renzi , Berlusconi e' ancora in testa nei sondaggi proprio grazie a queste tesi diffuse e non come spiega qualche altro saccente per l'ignoranza degli Italiani. Non vorrei mai essere governato con il devoto oli alla mano, spesso e' da preferire il buon senso all'italiana che lascia respirare profumo di libertà.
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In risposta a: e che cavolo del 1/9/2013 - 23:07
A CCP
AUTORE: Tiziano Nizzoli
email: -

2/9/2013 - 7:51

"Moralismo" di tipo militare il mio?
Dovresti allora sentire quello di mia moglie, insegnante, area SEL! Oppure quello di mia figlia la quale, qualche anno fa, ha fatto intervenire Dario Fo ed il difensore civico nazionale contro il carro del carnevale vecchianese che prendeva in giro il mondo degli stilisti gay, commentato in una paginata di Repubblica! Io ho fatto diverse denuncie in Procura per presunti abusi edilizi, denunciato sui giornali qualunque tipo di incuria ed inefficienza da parte delle amministrazioni che ci governano, partecipato ad ogni sorta di riunioni che parlavano del nostro territorio, avanzato proposte per nuove iniziative imprenditoriali, combattuto ogni forma di inquinamento e tu metti in dubbio la bontà della mia morale "militare"? Trovami altri difetti, ne ho molti, ma questo mi sta veramente stretto!
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In risposta a: e che cavolo del 1/9/2013 - 23:07
Il significato delle parole
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

2/9/2013 - 1:39

Caro CCP, se Umberto Eco ha scritto il romanzo più eminentemente nominalista dai tempi di Bacone, è stato anche e sicuramente per ribadire un concetto importante: alle parole - ciò che la mia bene amata prof. di italiano al Liceo pretendeva giustamente chiamare «segni linguistici» - non si possono attribuire significati arbitrari ne' nell'esposizione, ne' nell'interpretazione di un enunciato teorico.
Ciò a cui alludono il buon colonnello e Giovanni non è il «moralismo», ma la «morale» e ti assicuro che per ottenere significativi ragguagli intorno alla seconda non è sufficiente Wikipedia ne' il Devoto-Oli.
Affrontare pragmaticamente la questione come cerchi di fare te ha il sapore insipido della grettezza populista e quello indesiderato dell'efficientismo aziendalista.
Ne' credo che l'essere o non essere stato un militare migliori o peggiori una persona: quella peculiare condizione acuisce in genere determinate contraddizioni interiori e solleva interrogativi esistenziali di un certo tipo, ma non amplia o restringe l'intelligenza individuale, polarizzando casomai in maniera stringente la condizione di partenza.
Seguendo il tuo ragionamento un mafioso su cui gravi la responsabilità di cinquanta omicidi - avendo questi sicuramente fatto per qualcuno anche qualcosa di buono - è allora da ritenersi assolto da ogni colpa?
Rifletti sul significato delle parole...
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In risposta a: A Giovanni del 1/9/2013 - 9:17
e che cavolo
AUTORE: CCP
email: -

1/9/2013 - 23:07

Con tutto questo moralismo mi viene l'orticaria. Se Berlusconi avesse migliorato anche di poco la vita degli Italiani l'avrei votato ben volentieri fregandomene delle battute e buffonerie varie. Il problema e' che non ha fatto molto di positivo per essere ricordato. Con la morale non si mangia, preferisco valutare i fatti, in questo caso assenti anche loro. Comunque questo moralismo molto di derivazione militare un po mi fa paura.
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In risposta a: A Giovanni del 1/9/2013 - 9:17
OBBLIGO INDEROGABILE... LA CHIAREZZA...CON SCUSE
AUTORE: Giovanni
email: -

1/9/2013 - 18:23

In effetti ho molti limiti e spesso mi lascio prendere la mano nella foga delle argomentazioni, e parto per la tangente.

Di questo mi scuso, ma è una propensione del tutto naturale e involontaria.

Cercherò di essere più comprensibile, meno contorto ed arrivare a conclusioni più immediate.

Volevo dire che semplicemente è illogico pretendere e sperare che i problemi possano essere risolti con giochi di prestigio da un fenomeno da baraccone.

Ed è sciocco sperare che affidandosi al primo furbastro di turno, che spara promesse ed illusioni (qui si poteva usare un sinonimo volgare ma più pregnante) spacciandole per verità miracolose, profittando dell'ingenuità di molti (anche qui c'erano valide alternative) e confidando nella loro legittima esasperazione, si possano risolvere situazioni compromesse negli anni.

L'unica salvezza e soluzione seria praticabile è quella realizzabile con l'impegno e la vigilanza di tutti.

Ci si deve impegnare, capire i problemi, individuare priorità e soluzioni, selezionare la classe politica in base a criteri di competenza, onestà, preparazione, affidabilità morale ed etica, pretendere soluzioni, incalzare le risposte, esigere soluzioni, premiare i meritevoli, punire i cialtroni.

questo per garantire un futuro e dignità alle prossime generazioni e non vergognarci davanti a loro.



SONO STATO Più CHIARO?
( con notevole sforzo di sintesi...... almeno per me...)
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In risposta a: Toto Sindaco del 1/9/2013 - 10:17
Ultimi
AUTORE: Gonnelli Marco
email: -

1/9/2013 - 14:08

Magari gli ultimi saranno i primi i primi tre magari saranno quelli della seconda fila. Il Verdianelli e' dato come sicuro...
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