none_o

Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dal Wueb
none_a
Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
 0
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In risposta a: M'illumino d'immenso del 4/8/2013 - 22:57
T'illumini ma......?
AUTORE: pedro
email: -

5/8/2013 - 15:02

....il progresso dell'umanità, almeno per quella parte che si chiama ricerca scientifica, filosofica, letteraria, medico-chirurgica... ecc, si potrebbe oscurare, se non si potrà dare alcun valore, attribuzione o significato, salvo poi "classificarlo" come il frutto di una elaborazione storico-politica di oppressi e sfruttati.
I potenti come la sola causa dei mali di questa umanità, quella dei nostri tempi?
I Tuareg e i Gitani ci guideranno in quei percorsi umani e naturali rispettabilissimi pur di salvaguardare oppressi e deboli?

Personalmente vorrei pensare invece che sarebbe meglio collocare questa umanità nomade facente parte di quei popoli in movimento alla ricerca della loro felicità, delle loro tradizioni da tutelare, così come sono da tutelare i popoli delle foreste pluviali e il regno animale del globo terracqueo.
I potenti fanno anch'essi parte dell'umanità in movimento, come i popoli nomadi.
Sono o saranno le Regole che Nazioni, Popoli e Umanità tutta saprà o vorrà imporsi a salvaguardare i deboli e gli oppressi, regno animale incluso, e non certo le divisioni classiste antistoriche.

PS: La Ministra è una persona, e in quanto persona è da rispettare almeno fino a prova contraria. Puoi anche non commuoverti se le tirano banane, ma a differenza tua, io mi sono indignato con chi non si espone(rischia) per oltraggiarla, sia in quanto Ministra o perché vende accendini in piazza.
Un saluto.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Eh no, ve' del 5/8/2013 - 9:33
e si invece...
AUTORE: Solent
email: -

5/8/2013 - 12:40

Si astiene chi è presente chi non è presente un fa un bel nulla.
----------------  RISPONDI





In risposta a: e mi ero dimenticato del 5/8/2013 - 0:03
Eh no, ve'
AUTORE: (In)Solent
email: -

5/8/2013 - 9:33

Casomai si pòr fà che se l'astensione supera ir 30%, tutti a casa e si rifenno l'elezioni co'andidati nòvi: vòr dì che 'un en' graditi.
Perché astenessi 'un devrebbe esse' un diritto? Se quella gentaglia 'un ti rappresenta, perché la devi votà per forza?
----------------  RISPONDI





In risposta a: non è l'effetto del vino del 4/8/2013 - 23:45
Ti ho risposto in parte...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

5/8/2013 - 0:51

... rispondendo a Pedro: un qualsivoglia stato nazionale non può per definizione essere ascritto alla categoria dei «commons».
Se il PD ha deciso di scimmiottare come vacua parola d'ordine (e peraltro, senza la pur minima cognizione di causa) una tematica intorno alla quale alla sua Sinistra si sta dibattendo da anni, non è un mio problema.
Affermare che l'Italia (o qualsiasi altro stato nazionale in sua vece) possa essere un «Bene Comune», equivale ad un utilizzo improprio e fuorviante di un concetto strutturato e accettato univocamente per come è stato concepito.
Su una cosa tutti i cultori della materia concordano: lo Stato, in quanto nume tutelare della proprietà e dei suoi confini è il principale nemico dei «commons» e lo strumento attraverso il quale il capitale nazionale e multinazionale ne annichilisce l'esistenza.
----------------  RISPONDI





In risposta a: d'accordissimo del 4/8/2013 - 21:38
e mi ero dimenticato
AUTORE: solent
email: -

5/8/2013 - 0:03

Renderei obbligatorio il votare, ovviamente nel limite del possibile.
Chi non va a votare senza una seria giustificazione multa da .. diciamo 3000 euro e interdizione dai pubblici uffici per l'intera legislatura.
Nell'urna facciano pure cosa gli pare ma almeno leveremmo l'alibi a certi signori che giurano che gli astensionisti sono tutti suoi.
Immagino l'accomunare le varie scritte sulle "nulle" ad un partito invece di un'altro.

Ciao
----------------  RISPONDI





In risposta a: Prosit del 4/8/2013 - 1:45
non è l'effetto del vino
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

4/8/2013 - 23:45

Prima di rispondere mi sono preso una pausa per diradare qualsiasi velo di nebbia che il nettare degli dei sparge nelle menti di chi lo apprezza.
Poi ho riletto bene, ma temo di non arrivare comunque a capire il tuo ragionamento che ai miei occhi pare vaneggiante.
Per me ha ragione Pedro, attualmente il bene comune è questo disgraziato Paese, andato a puttane per troppi anni dietro un pifferaio nemmeno magico.
Quello che prospetti, a patto che coincida con la natura umana, e non coincide, avverrà forse alla prossima Creazione, se, anche Lui avrà capito gli errori fatti nel concepire il genere umano, ti auguro di assistere a questo evento, già rivedo una celebre scena di Benigni:
Quelli che..... a sinistra.........Alesssiiiooo dove ca..o vaiiii!!!!!!
----------------  RISPONDI





In risposta a: ...prova ad illuminarmi-ci anche sul razzismo.... del 4/8/2013 - 20:17
M'illumino d'immenso
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

4/8/2013 - 22:57

La didascalica allocuzione latina «Stat Rosa Pristina Nomine, Nomina Nuda Tenemus» che aleggia nella memoria di chiunque abbia letto il capolavoro di Umberto Eco «Il nome della rosa», ci mette in guardia - non ultimo - dall'attribuire un valore arbitrario alle parole e ai concetti.
Quello che tu intendi - o che intende il PD a scopo di marketing elettorale - per «Bene Comune» non importa un'emerita s..a a nessuno: l'idea associata a questa coppia di parole e venutasi storicamente a determinare (commons) non può avere nulla a che fare col concetto di stato o con quello di confine.
Studia le vicissitudini storiche di popoli quali i Gitani o i Tuareg e forse - oltre a capire qualcosina del concetto di «Bene Comune» - comprenderai qualcosa anche della xenofobia.
La Kyenge è figlia della parassitaria nobiltà di toga africana, ricca e potente (dunque causa dei problemi, ancorché travestita da soluzione) già nel suo paese d'origine e, non a caso, cadetta dell'Università Cattolica dunque della non più ufficialmente esistente (ma in realtà tuttora operante DC); se qualcuno le tira le banane non mi commuovo: non è un venditore di accendini pescato in Piazza dei Miracoli.
Non mi interessa il colore della pelle di un uomo, ma le sue inclinazioni politiche sì: un neo-liberal di colore non è meglio di un suo pari bianco, giallo o rosso.
Quindi se vuoi sapere la mia opinione sul razzismo, ti risponderò con un accesso di classismo: sarò sempre in prima linea a difendere deboli e oppressi e a contrastare (e se possibile «neutralizzare») con ogni mezzo i potenti.
----------------  RISPONDI





In risposta a: A Simone 7002 del 4/8/2013 - 12:37
d'accordissimo
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

4/8/2013 - 21:38

In fondo sarebbe un esame di riparazione da parte dello Stato, visto che quello che proponi, in fondo è educazione civica.
ciao
----------------  RISPONDI





In risposta a: Mi spiace Pedro, ma... del 4/8/2013 - 17:47
...prova ad illuminarmi-ci anche sul razzismo....
AUTORE: pedro
email: -

4/8/2013 - 20:17

...almeno per la coerenza del dibattito intercorso.
Non mi perdo a discutere sul "sesso degli angeli".
In ogni caso senza disturbare il PD, il mio senso di Bene Comune l'ho già commentato qualche giorno prima.

Se tu non sei d'accordo....? Personalmente mi sono messo il cuore in pace.
Un saluto!
----------------  RISPONDI





In risposta a: A Simone 7002 del 4/8/2013 - 12:37
Non solo
AUTORE: Solent
email: -

4/8/2013 - 18:13

Oltre a valutare i cittadini se sono preparati per dare un voto valido.... Aggiungerei anche un esame di ammissione per i candidati senatori e deputati che oltre alla necessaria preparazione culturale dovrebbero essere di "sana e robusta costituzione" e anche essere persone per bene.
----------------  RISPONDI





In risposta a: "L'uva è sempre aspra!" del 4/8/2013 - 13:55
Mi spiace Pedro, ma...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

4/8/2013 - 17:47

... ciò che definisci «stucchevole diatriba» intorno a cosa siano i Beni Comuni è fonte di ricerche e discussioni che si protraggono ormai da oltre tre lustri, trovando nel mancato Presidente Rodotà uno dei suoi principali fulcri teorici ed in personaggi del calibro di Ugo Mattei interlocutori di prim'ordine.
«Italia Bene Comune» è principalmente un ossimoro teoretico, un concetto che non si regge in piedi manco se appoggiato a cinquanta stampelle e, in seconda battuta, una parola d'ordine vuota «come qualcosa nel posto del niente», per citare me stesso.
Il Bene Comune non ha nazione e non può essere costretto entro qualsivoglia tipologia di confine, sia esso pubblico o privato: non sono io a produrre diversioni, ma te a esibire incauto una concezione proditoriamente opportunistica e fuorviante.
Documentati per bene, invece di leggere le pandemiche corbellerie redatte dal PD nazionale per far colpo sugli stolti in campagna elettorale!
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
"L'uva è sempre aspra!"
AUTORE: pedro
email: -

4/8/2013 - 13:55

Caro Simone, il nostro Alessio è bravissimo a spostare su altri temi la discussione.
Siamo passati a "dove eravate voi...." a proposito di concause che generano il razzismo... ecc...in Italia, ad una stucchevole diatriba tra bene pubblico e bene comune.
Il nostro interlocutore del Forum non ha ancora inteso che per gli italiani, toscani, pisani, ecc. l'Italia è il Bene Comune.
Ma come al solito, eccoci di nuovo:
è sufficiente spostare in avanti il senso di "bene comune" o a sinistra...? mah?, far finta di non vedere quali sono le vere priorità nazionali e dunque contribuire, come fanno oggi i "cittadini parlanti" a mantenere incagliata, come il Concordia all'Elba, una Nazione con enormi possibilità di sviluppo, crescita e lavoro.
Come vedi le loro ragioni sono più o meno sempre "giuste", ma spostate in avanti, purché non si passi dalle parole ai fatti, ma dalle parole alle parole.
Un saluto!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Benvenuto nella storia del 2/8/2013 - 15:33
A Simone 7002
AUTORE: Ludmilla
email: -

4/8/2013 - 12:37

E' vero, ci sono dieci milioni di italiani (io spero meno, dopo le ultime vicende) pronti a rivotare Berlusconi. Aggiungici poi un certo numero di leghisti pronti a usare violenza ad un ministro della Repubblica perchè di colore ed un certo numero di naziskin pronti a scannare viados e clochard. Una spruzzata di escort ed usando come candeline i vari Fazzi, Scilipoti, Fiorito, De Girolamo, Belsito ed altri ancora, la torta è fatta!
Io una soluzione ce l'avrei, provocatoria, naturalmente, ma che fa pensare: perchè non facciamo sostenere un esame a tutti i cittadini italiani per valutare se possono votare? Domandine facili, del tipo cosa è la Costituzione, cosa sanno del fascismo e della resistenza, quali sono i tre gradi di giudizio, cosa vuol dire votare la fiducia, chi era Einaudi, cosa significa ministro senza portafoglio, etc.
Domande facili, non certamente cosa è stato il Risorgimento, il Rinascimento, l'unità d'Italia, chi ha combattuto la prima o la seconda guerra mondiale, qui si andrebbe sul difficile....
A chi non supera l'esame viene tolta la tessera elettorale, se la rivuole studia e si ripresenta alle prossime consultazioni per risostenere l'esame. Probabilmente, fatta questa scrematura di ignoranza, si avrebbero diversi risultati elettorali, non trovi?
----------------  RISPONDI





In risposta a: Auguroni del 3/8/2013 - 21:54
Prosit
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

4/8/2013 - 1:45

La differenza c'è ed è così profonda da aver condotto fuori strada migliaia di compagni, Simone... serbami un bicchiere di Bolgheri e magari se ne parla di persona!
Ma ti dò qualche indizio: il bene comune è letteralmente «sconfinato» per sua stessa natura, mentre quello pubblico è circoscritto alla pubblica proprietà: quando il bene pubblico corrisponderà esattamente con quello comune ed il «pubblico» smetterà di essere una «proprietà» il traguardo sarà raggiunto.
La democrazia diretta a cui alludo non è quella «liquida» ma a quella dei Soviet (consigli, comitati spontanei, assemblee di quartiere, assemblee di lavoratori, gruppi di acquisto solidale, collettivi studenteschi, presidi permanenti del territorio, etc.) che da mobilitazioni popolari divengono strumento legiferante, secondo una piramide rovesciata rispetto all'attuale.
Sono stato chiaro?

PS
I grillini sono al momento l'unica forza in Parlamento che ritengo possedere un motivo e una dignità per starci e a testa alta ma, detto questo, spero ti sia chiaro che non sono del M5S ne' un suo elettore.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Temo che tu abbia equivocato del 2/8/2013 - 20:38
Auguroni
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

3/8/2013 - 21:54

Quando avrai trovato la differenza sostanziale tra "bene comune" e "bene pubblico", avremo fatto passi da gigante.
Se poi mi trovi anche un modo per arrivare a far rinunciare ad un individuo della propria posizione (meritata, ereditata o semplicemente arraffata), non solo in Italia (sennò il giochino un funziona)ma a livello planetario, allora si può ragionare, altrimenti mi sa che ti tocca accasarti con la premiata ditta Grillo/Casaleggio che non è di sinistra ma sogna un democrazia liquida decisa dal basso, in cui uno conta uno e il bene pubblico è roba comune, poi però decide uno solo, speriamo che non sia il caldo, intanto ti saluto dal borgo di Bolgheri e visto il luogo brindo al tuo successo.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Benvenuto nella storia del 2/8/2013 - 15:33
Temo che tu abbia equivocato
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

2/8/2013 - 20:38

Bada Simone, non sono un Anarchico, benché tributi a quell'area politica tutto il mio più profondo rispetto: non ho mai detto ne' preteso che il cambiamento di rotta politico epocale non debba essere preceduto da un ben più importante mutamento economico e sociale. Ci mancherebbe altro: la democrazia diretta è un teorema che deriva da un passaggio inevitabile di scioglimento del bene privato a beneficio - non di quello pubblico, come erroneamente potresti pensare ma - di quello «comune».
Proprio la contrapposizione - di natura economica e non «umana» fra te e il tuo datore va prosciolta restituendo a ciascuno quella porzione di felicità (nell'accezione più rousseauiana) che merita.
Sono stato chiaro?
----------------  RISPONDI





In risposta a: Sarà una questione di date di nascita? del 1/8/2013 - 19:11
Benvenuto nella storia
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

2/8/2013 - 15:33

Parli della società liquida come fonte di democrazia, dove la legge si fà attraverso le istanze comuni, magari discusse in rete.
Cosa accomuna le mie esigenze rispetto al mio datore di lavoro?
Nessuna, umanamente siamo uguali ma lui vuole da me il massimo pagandomi il minimo possibile e siccome il minimo non è stato deciso col tuo sistema, temo che la cosa funzionerebbe male a patto che io mi accontenti non di un salario ma di un baratto.
Purtroppo, che ti piaccia o no, il mondo lo muove l'economia e se l'economia si sposta dove prima era ferma, inevitabilmente si ferma laddove era fiorente.
Solo una guerra planetaria può spostare gli equilibri e tornare al punto di partenza,cosa che ovviamente non mi auguro e che con i potenziali bellici distruttivi odierni, sarebbe una disfatta planetaria, nè vinti, nè vincitori.
Certamente serve un riequilibrio, ma ce ne rendiamo conto solo oggi in quanto paesi che ieri erano da noi sfruttati, oggi divengono potenze economiche che non hanno nemmeno il bisogno di conquistarci essendo detentori di materie prime pregiate, siamo quindi destinati alla miseria, ma non per tutti.
Come al solito ci sono Paesi che hanno una struttura forte in grado di sopperire alle intemperie economiche e Paesi che si incantano davanti a giullari e malfattori che vendono loro fumo, rimanendone ammaliati e fregati per generazioni.
Questo è avvenuto da noi, per questo molti sono convinti che la democrazia che viene dal basso, senza filtri sia meglio del "ciarpame senza pudore" visto fino ad oggi, ma questo è il risultato di decenni di classi dirigenti inadeguate che purtroppo, almeno per la parte politica, abbiamo scelto attraverso l'esercizio del voto.
Pensi realmente che ci volesse una sentenza come quella di ieri per decretare che Silvio Berlusconi era colpevole? (lo possiamo dire perchè condannato definitivamente)
Eppure anche oggi ci sono sicuramente almeno 10 milioni di italiani pronti a rivotarlo e questo caro mio non c'entra nulla col tipo di democrazia scelto.
Sono invece convinto che serva una rivoluzione a livello individuale, sforzandoci di rispettare tutte le norme vigenti, di farle rispettare al prossimo e se qualcosa è errato o spropositato si debba far leva sulla classe dirigente affinchè cambi in meglio, il che non significa sempre verso una totale impunità ma semmai all'opposto.
Sul tema dello sviluppo illimitato sono pienamente d'accordo cone te ma è frutto di una cultura che non ci apparteneva e che 30 anni di dottrina subliminale ha inevitabilmente contaminato la nostra filosofia di vita a 360°.
Ora si è fatto tardi, dopotutto è un forum e mi sono dilungato anche troppo.

(Ndr: scusa Simone, la prudenza non è mai troppa, tu capisci)
----------------  RISPONDI





In risposta a: un nome - una data del 1/8/2013 - 9:00
Sarà una questione di date di nascita?
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

1/8/2013 - 19:11

Caro Simone, il sottoscritto invece è nato per il centocinquantaquattresimo compleanno di Karl Marx, proprio mentre - qualche chilometro più a Est - si stava consumando la vile e barbara aggressione al compianto Franco Serantini - colpevole soltanto di essersi opposto al comizio neo-fascista di un mio improvvido omonimo - e morto due giorni dopo per le percosse «democratiche» ingiustamente patite.
Sarà forse per questo che non ho mai avuto difficoltà a trovare nella Rivoluzione Bolscevica - parimenti alla sua consorella Francese - tutte le caratteristiche di un'indesiderata rivoluzione borghese che, volenti o nolenti, ha trasformato in dominante la stessa classe sociale che oggi regna incontrastata in Italia.
Ben poca importanza ha il modo in cui si manifesta il dominio di una classe sociale, se con il pretesto democratico o se con la più conforme inclinazione direttoriale e autoritaria: interessante è il fatto che ve ne sia intorno una dominata esponenzialmente più grande ed esposta ai suoi capricci, che non necessariamente dovrà sentirsi costretta a prostrarlesi in eterno.
Il mutamento sociale è auspicabile e non va temuto: ogni cosa è mutevole e attaccarsi sconsideratamente a qualche insulsa certezza del presente non porta da nessuna parte.
Il capitalismo - che si manifesti attraverso la democrazia clientelar-baronale all'Italiana, non di rado incline ad accessi mafiosi o a cicliche tentazioni autoritarie, o attraverso forme dispotiche - si fonda su contraddittori pronti ad esplodere - e, finanche, a farsi guerra belligerante - insolubili e insanabili, si basa sulla teoria erronea dello "sviluppo illimitato" e si contorce su sé stesso, fomentando disparità e conflitti già a partire da quelle azioni politiche che si prefigura risolutive.
Ti prendi cura di un sistema che ha mendacemente e illusoriamente eletto «classe sociale» una politica che - per quanto ti possa sembrare strano - fa solo e semplicemente il suo lavoro di sensale di grandi interessi economico-finanziari, di interprete dei logoranti bisogni della nostra «classe dominante», divenendone persino capro espiatorio; indulgi di fronte alla necessità di un cambiamento di rotta che non potrà mai avvenire, perché è nella natura stessa di quella «politica» essere esattamente ciò che è, incline alla corruttela, perché corrotti e ricattabili - seppur mediocri - alimentano le spire del potere, e ti prefiguri l'esperienza del potere popolare come una svolta autoritaria?
Laddove ve ne sia stata raramente impressa traccia nella storia, troverai la democrazia diretta un modello sublime, in cui la collettività si auto-governa e provvede alla soddisfazione dei bisogni, in un clima in cui l'individuo è parte del tutto e ciò che dice o pensa diviene lex solo se i suoi teoremi aderiscono perfettamente alle istanze delle collettività, in cui una riflessione raccoglie consenso solo in virtù della propria efficacia o bontà, e non seguendo logiche di schieramento.
Perché temere l'unica strada rimasta ancora perseguibile?
----------------  RISPONDI





In risposta a: ...o ma quanto rancore! del 31/7/2013 - 22:02
Saresti stato un ottimo iscritto
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

1/8/2013 - 12:34

Prima ti lamenti per cosa non è successo e per come le cose dovrebbero andare, poi - quando ti suggerisco sommariamente il perché e come te ne saresti potuto contrapporre - mi dài del «rancoroso».
Saresti stato proprio un ottimo iscritto al PD: se ti si dà ragione va tutto bene, se ti si contraddice sei rancoroso...
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ma dov'eravate voi? del 31/7/2013 - 19:52
un nome - una data
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

1/8/2013 - 9:00

Io sono nato il 2 febbraio del 1970, una domenica come tante, nel pieno degli anni di piombo.
Fino ai 16 anni la politica l'ho sempre vissuta in modo distaccato, poi in quegli anni succedevano già cose che non mi quadravano ma non sapevo, non ne ero cosciente, che avrebbero determinato la mia vita e quella delle generazioni future italiche.
Gli anni successivi,pur dedicandomi alle mie cose di gioventù, non ho mai perso di vista l'orizzonte politico che si delineava; P2, fatti di mafia, scandali, strani omicidi, misteri, attentati attribuiti ora qui dopo lì a seconda della convenienza del momento, anche scelte della sinistra estrema che non si capirebbero senza conoscerne le loro convenienze particolari.
Siamo in un forum e non posso scendere nei dettagli, ma ti assicuro che ho sempre cercato di difendere la democrazia e la pluralità con l'unico mezzo a disposizione: il voto.
La rivooluzione di Ottobre c'è già stata ed è finita male, ora in Russia governa il KGB e le varie mafie che hanno covato per anni sotto le ceneri del comunismo estremo, per cui l'unico modo di progredire è quello di stare dentro un parlamento con numeri sufficienti da essere indipendenti ed intraprendere realmente la strada dell'estensione dei diritti, dell'istruzione, dei servizi a tutti i cittadini italiani creandoi un sistema di equità fiscale e di rigoroso rispetto delle norme che ovviamente vanno rimodulate con obiettività e non a colpi di emergenze e convenienze personali.
La tua parte politica ha scelto di stare fuori da questo sistema e quindi non può nulla per cambiare democraticamente e visti i numeri nemmeno in modo non democratico, poi sulla TAV si può anche discutere perchè le motivazioni della protesta non sono tutte sbagliate.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ma dov'eravate voi? del 31/7/2013 - 19:52
...o ma quanto rancore!
AUTORE: pedro
email: -

31/7/2013 - 22:02

Oh Alessio, si parlava di razzismo di xenofobia ecc...e di concause che li alimentano.
Il tuo intervento è, a mio modesto parere, fuori tema e in ogni caso non mi sei sembrato nemmeno antirazzista ecc..

Dunque.
Se devo dirti dov'ero io, potrei riflettendo considerare: o a casa, o a lavorare, o a divertirmi, o forse in qualche manifestazione, o chissà....con i miei amori di gioventù...
Se mi consideri un ex pci, non lo sono mai stato, ma l'ho votato.
Dov'erano loro,il pci/cgil, pds, ds, pd?
In parlamento! A provare a difendere la Costituzione e i diritti dei lavoratori con moltissime manifestazioni di piazze stracolme.
Certo hanno fatto errori, ma non ho dubbi su chi ha provato più di ogni altro partito a difendere la nostra democrazia e il rispetto delle regole democratiche.
A te non piace la democrazia e le sue regole, ma la democrazia dovrebbe essere la custode gelosa del dissenso politico. E' per questo che ti è concessa la possibilità di dissentire e lottare per far vincere le tue cause pseudo autoritarie o anarcoidi.
Io faccio parte di quella schiera di cittadini che insiste per difendere le tue istanze, ma con impegno lavorerò per evitare che qualcuno forse a te vicino, un giorno possa provare a impedirmi di dissentire e lottare politicamente per le mie.
Un saluto.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ma dov'eravate voi? del 31/7/2013 - 19:52
Continua vai...!
AUTORE: Uno che commisera
email: -

31/7/2013 - 20:55

Tanto lasci il tempo che trovi 'nsenò peggio come fenno elleci e bierre tempo fa.
----------------  RISPONDI





In risposta a: vero ma anche qualcosa in più del 31/7/2013 - 16:03
Ma dov'eravate voi?
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

31/7/2013 - 19:52

Dov'eravate quando qualche impenitente, irriducibile e - forse - lungimirante pasionario occupava gli istituti in nome di una scuola pubblica laica, gratuita, per tutti, non classista?
Dov'eravate quando noialtri "radical-chic" - come di tanto in tanto vi piace chiamarci -, anziché scoglionarci nelle interminabili assemblee di partito - dalle quali si poteva auspicare fumata bianca solo a condizione che non fosse presente qualche rompipalle, altrimenti «la seduta si aggiorna» - ci si assiepava nei collettivi, nei comitati spontanei, nelle mobilitazioni ed in tutte quelle altre "disdicevoli" forme di democrazia diretta in cui «ogni testa era una testa» a confrontarsi sui veri problemi, sulla loro natura più profonda, ad interrogarsi su come uscirne - già in tempi non sospetti, già in tempi in cui la parola «crisi» era uno spettro da esorcizzare -, ad immaginarsi quale futuro costruire e in che modo resistere al presente?
Dov'eravate quando c'era da difendere il territorio dalla speculazione edilizia (come del resto fanno su più vasta scala i compagni NO-TAV), quando c'era da difendere il patrimonio dei beni comuni dalla privatizzazione, quando c'era da letteralmente da resistere, quando c'era da difendere il sociale, quando c'era da...?
Non eravate a farvi i vostri film demo-parlamentari mentre nelle sale dei bottoni si inventava e imponeva l'Europa delle Banche in dòmo a quella dei Popoli, mentre la maggior parte dei servizi pubblici veniva tradotta ai privati (o ai carrozzoni semi-privati), mentre la scuola pubblica andava letteralmente a puttane insieme alla sanità, mentre qualcuno lanciava l'idea invereconda della caccia al pensionato come capro espiatorio per una situazione debitoria prodotta dalla grande borghesia industriale e finanziaria?!?
E dov'eravate mentre qualche manipolo ti precipitava nel MES, o ti imponeva l'EuroGendFor?
Volete che continui o stendiamo un velo pietoso?
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In risposta a: Sono i conti con la nostra Storia... del 31/7/2013 - 14:12
vero ma anche qualcosa in più
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

31/7/2013 - 16:03

Condivido e non da ora la tua analisi,la ritengo però incompleta nella parte in cui non si cita il rispetto delle regole e ovviamente la mancata costruzione delle stesse in modo armonico e proporzionato.
Un grande Paese come gli Stati Uniti D'America è costituito da una moltitudine di razze, certo non da subito e nemmeno adesso, tutti sono considerati sullo stesso piano, tuttavia, scremando le ovvie eccezioni, si può sostenere che laggiù le regole ci sono, sono rigide e tutti sono tenuti a rispettarle, e per tutti intendo tutti, dal Presidente all'ultimo dei moicani, senza distinguo, legittimi impedimenti, amnistie o condoni.
Molte loro regole sono discutibili, essi stessi ne contestano alcune ma finchè ci sono quelle sono da rispettare.
Anche in Europa vige un senso civico superiore al nostro, non so se il servizio di leva aiuti, in fondo non è da 30 anni che è stato abolito, nonostante questo, anche prima, il nostro livello di razzismo era comunque alto e rivolto non solo agli stranieri ma anche a connazionali posti in regioni diverse per cui uno del nord critica quello del sud, quello del sud viceversa e quello del centro critica tutti, ci deve essere qualcosa di più profondo, credo sia una ignoranza diffusa a tutti i livelli.
In sostanza manca la scuola che educhi sui diritti civili e sui doveri (la vecchie e soppressa educazione civica), manca un sistema di regole certe, pene commisurate al reato definite in tempi certi e ragionevoli, manca un senso di pudore che alimenti la propria responsabilità verso il prossimo, insomma mancano ancora anni di progresso civile che questi 25-30 anni di era Berlusconi hanno bruscamente frenato.
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In risposta a: la lista è lunga del 30/7/2013 - 23:37
Sono i conti con la nostra Storia...
AUTORE: pedro
email: -

31/7/2013 - 14:12

...da completare.
Restano a ricordarceli, i fatti dell'ultimo trentennio.
Molti sono stati i tentativi di pacificazione postbellica, per superare i traumi di una guerra civile strisciante. Purtroppo restano appesi ai quadri della Storia nazionale alcune vecchie ragnatele mai spolverate.

a)L'utilizzo politico-mediatico degli opposti estremismi necessari al mantenimento dello status quo
in un area strategica come l'Italia posta ai confini con l'est filo comunista e il sudest filo islamico.
b)Le stragi impunite a partire da Portella, sino a via d'Amelio.
c)L'assetto geo-politico nostrano e il proliferare di localismi, e di leghismi antistorici.
d)Una scarsa educazione civica nelle scuole, indebolita ancor di più con il venir meno dell'obbligo al servizio militare e civile.
e)Il percorso ad ostacoli di avvicinamento al resto dei paesi europei, reso più complicato da visioni politiche interne euro scettiche e da conseguenti difficoltà economiche e produttive dell'ultimo quinquennio.
.....
Dunque a mio avviso il razzismo, la xenofobia, l'omofobia ecc... si alimentano all'interno di questi spazi polverosi non ancora spazzati via dal progresso politico, mediatico, culturale e civile.

Ma un Francesco d'oltre Tevere sta spalancando alcune finestre.
Speriamo:aria nuova!
Un saluto!
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