none_o

Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
 0
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In risposta a: del
plonto folum?
AUTORE: cinesino di vecchianello
email: -

21/11/2012 - 20:55

plonto folum pelchè non sclive più nissuno sul folum?
ce ciopero?
mi potevate avveltile
dove siete finiti tutti?
mi avete abbandonato a pallale solo con me stesso io povelo e in solitudine
plonto plonto?
ma dove calchio siete?
mi mancate tanto
senza opinioni il folum è come
mangiale la pastcciuutta con le dita
non si fa mica
non è bene fale
mi sono pelso qualcosa ?
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In risposta a: Tsk Tsk del 16/11/2012 - 15:34
Caro Solent
AUTORE: Osservatore 1
email: -

16/11/2012 - 16:30

Ai miei tempi bastavan poche chiacchiere e si portava ad esempio le Regioni, le Province ed i Comuni dove le sinistre unite governavano da anni ed anni; e le due Reggio, una in Emilia a l'altra in Calabria eran portate nel bene e nel meno bene ad esempio.
Anche nell'Italia intera per un paio di volte le famose percentuali ci dettero modo di governare per un "gocciolino" di tempo ma con la famosa percentuale del cinquant'un per cento, chi deteneva il 48% era "ostaggio" di quel 3% e allora prova ad attaccarci un toppino per veder di rimediare alla perdita del tempo per niente:
n'un modo o nell'altro bisognerà pur vivere e sperare nel futuro, perchè senza speranza è "nnutile".
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In risposta a: del
Tsk Tsk
AUTORE: Solent
email: -

16/11/2012 - 15:34

Non vi capisco più.
Alessio ha ragione bisognerebbe come quando si gioca a dama e si perde decidere improvvisamente di giocare a filotto ma...
Gli osservatori guardano , osservano e l'unica cosa che vedono sono le percentuali di un sistema , quello democratico, che manifesta come i nostri territori preoccupanti crepe da abuso ottuso.
E io? forse se stavo zitto era meglio pechè la ricetta in tasca proprio no ce l'ho.
Ma penso che un containers posizionato costa x migliaia di euro (non metto il valore altrimenti nello spirito che ci distingue nasce la diatriba sui centesimi) Allora il CTS se lo utilizzo dall'italia per spedire verso il resto del mondo ha un costo x se sono capace di fare anche il ritorno (con qualsiasi prodotto) il costo si incrementa di molto poco e decresce con l'organizzazione logistica..
Quindi è conveniente esportare per reimportare anche lo stesso prodotto alla faccia della filiera corta.
Certo oggi ho mangiato sfoghi de mia e salsicce di ciapino quindi non mi preoccupo se ho fatto quarche discorso a bischero al limite possiamo fare un bel coro le voci ci sono gli spartiti non mancano e a noi toscanacci un bel fiasco impagliato disturbo non ne ha mai dato.
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In risposta a: Glossario dei fumetti del 16/11/2012 - 14:30
A dire il vero, bello mio, è la terza volta...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

16/11/2012 - 15:01

E al tuo intervento rispondo - quarta volta - con... Tsk tsk
----------------  RISPONDI





In risposta a: Chi governa... tsk tsk! del 16/11/2012 - 10:36
Glossario dei fumetti
AUTORE: Osservatore 1
email: -

16/11/2012 - 14:30

Tsk tsk: suono onomatopeico che esprime scetticismo.
Cosi dice Wikipedia e cosi viene ripetuto spesso da Topolino e stamattina per la guazza lo ha pronunciato per la prima volta sulla VdS anche Alessio Niccolai.

Tsk tsk!? a chi rappresenta (secondo le previsioni di orientamento di voto il 2/3% dei cittadini Italiani) può dire tranquillamente "tsk tsk" e può inoltre scrivere o dire tranquillamente se....! si governasse noi l'altro 97% della popolazione Italiana che ora ci è; non diciamo contro od ostile a priori, ma che non ci piglia proprio per niente in considerazione, potrebbe vivere nel paese del bengodi come lo dicevano a noi poveri contadini negli anni /50 quando venivano "da Pisa" ad indottrinarci dicendoci che "laggiù" dove c'è il comunismo e non c'è sfruttamento dell'uomo sull'uomo è una pacchia ed infatti poi quella pacchia li si è risolta con un "viaggio" di 70 anni per niente; come recitava quel cartello tradotto nella nostra lingua ed innalzato nei cotei di giubilo per la caduta di quell'orribile muro che divideva la Germania ma anche noi credinciani fra buoni e cattivi.

Già prima di loro; Giacinto (detto Marco) Pannella non riuscendo ad entrare in Parlamento cercava di scardinare/orientare le nostre povere convinzioni di elettori rappresentati con decine di Referendum abrogativi; che poi arrivò al punto di vanificare inflazionandolo quel valido strumento di garanzia.
Restar fuori dal Governo della Nazione,buttare a gambaciala i governi di cui ne faceva parte, non firmare mai un contratto di lavoro quando faceva il sindacalista di livello nazionale era tipico dell'uomo in kashmir.
Poi son venuti i promettitori del taglio ICI per tutti e del milione di posti di lavoro in più ed anche noi rappresentati nella minoranza in parlamento facemmo tsk-tsk e..la storia si ripete; la promessa del bengodi è subito li pronta per essere "chiappata" e non occorre aver studiato un fottio per capire che anche la proposta del Ministro dela Funzione Pubblica di mettere a casa 2.500 o 25.000 dipendenti pubblici è un acchiapparello perchè diventeranno pari pari 2.500/25.000 cassintegrati in più di quelli fin ora esistenti ed anche volendo traferire quella forza lavoro alla produzione di beni; cosa dovrebbero produrre!? cocomeri invernali da mangiare noi od esportarli in Africa; non credo che ci manchi i cucchiai o le seggiole come ai miei nonni; un cucchiaio dura un secolo e più e le seggiole (quelle fatte ammodino) ancor di più.
...ma ce ne sarebbe da dire agli "scettichi critioni".
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Briatore
AUTORE: P.G_
email: -

16/11/2012 - 12:05

Può sembrare strano ma ieri sera mi sono trovato d'accordo con Briatore.
Ho potuto ascoltare solo pochi minuti la trasmissione di Santoro ma proprio nel momento in cui Briatore parlava della nostra situazione italiana.
Ha detto che non possiamo puntare sulla industria di base, a bassa tecnologia e innovazione. L'acciaio che facciamo noi fra dieci anni lo farà la Cina o l'India, inutile puntarci per il nostro futuro. Non ho stima di lui ma in questo ha perfettamente ragione, non possiamo competere con operai con salari ridotti a un terzo dei nostri e con meno diritti civili. Dobbiamo invece puntare su tecnologia e innovazione utilizzando cioè quello che abbiamo di meglio rispetto agli altri, la nostra creatività. Favorire la ricerca sulle nuove tecnologie e fare funzionare la maggiore industria che abbiamo in Italia, quella del turismo.
Anche io credo che sia comunque necessario un piano industriale perchè nessun grande paese può fare a meno dell'industria, ma un piano che sia focalizzato a questo, a sviluppare le capacità imprenditoriali più innovative e non puntare sulla produzione industriale di base che non avrà futuro. Accanto a questo investire nell'industria del turismo (non a caso viene definita industria) e della cultura, valorizzando e pubblicizzando nel mondo il nostro patrimonio artistico, la nostra cucina, i nostri prodotti artigianali.
Favorire il ritorno dei nostri giovani all'agricoltura. Non più quella del contadino ignorante che si alza all'alba e lavora fino al tramonto ma quella dell'imprenditore agricolo orgoglioso del proprio lavoro e dei propri prodotti. Prodotti che ora, con il progredire delle condizioni economiche di molti paesi nel mondo, trovano un mercato vastissimo e pronto ad accoglierli.
E' sconsolante osservare che le parole agricoltura e turismo non siano state nemmeno pronunciate da nessuno dei "cinque" durante la loro kermesse televisiva.
Brutto, per concludere, l'intervento contro la figura di Briatore. Un attacco personale fuori luogo e fuori tema, piuttosto imbarazzante.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ma cosa c'incastra "un partito" del 15/11/2012 - 20:40
Chi governa... tsk tsk!
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

16/11/2012 - 10:36

Chi governa lo fa in genere rappresentando ciò che il sistema elettorale permette di rappresentare, in ragione di un consenso reale sempre più ristretto e compresso, ed nome di raggruppamenti sociali sempre più piccoli e distanti dai problemi reali.
L'inclinazione odierna della «Democrazia» è quella di escludere - non certo di includere - interi strati della società e tutto in nome della «governabilità», focalizzando le proprie attenzioni non sul consenso sociale, ma sulla sommatoria meccanica dei voti ottenuti: risultato?!?
Il Governo del Paese si fa nei salotti televisivi, precipitato secondo i più rigorosi dettami dell'«American Way of Life» nell'agone mediatico, si fa negli studi Sky, si fa davanti alle legioni cutanee di nevi di Miescher proliferanti sul volto di Vespa, si fa dove si può raccogliere facilmente visibilità e consenso estemporaneo, senza dover rispondere a quesiti troppo specifici o impegnati.
Ed è certamente per questo che non leggo positivamente alcuna legge-bavaglio sulla stampa: non esiste soltanto un giornalismo di regime - benché rappresenti probabilmente il 98% della casistica -, ma anche nomi come Travaglio, Burdese, Telese, Santoro, etc. che la politica del palazzo teme e cerca di schivare con tutti i mezzi.
Ma alla fine della fiera, dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti che mentre ciò che rimane di un partito - un tempo in grado di mobilitare milioni di persone - si diverte con il proprio «Lascia o Raddoppia» a 5 concorrenti, le piazze d'Italia e d'Europa si affollano nella prima prova generale di sciopero sovra-nazionale ed è proprio lì che echeggiano incessanti tutti i temi dimenticati dal Palazzo, volutamente oscurati dai Talk Show e deliberatamente cancellati dalle «agende» dei governanti (e dai libri di testo della Bocconi).
Chi governa governa, dunque... chi non governa senza voler accettare regole d'ingaggio specchio del vuoto assoluto di contenuti, non è tenuto neanche a fare opposizione istituzionale: c'è ben altro da fare!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ma cosa c'incastra "un partito" del 15/11/2012 - 20:40
Giusto
AUTORE: Compagneros
email: -

15/11/2012 - 22:30

Chi comanda fa le leggi.
E chi vince i referendum non gli viene riconosciuta la vittoria.
Bella democrazia.
Vedi acqua e finanziamento dei partiti.
Quindi butta tre , quatro tuo.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ma cosa c'incastra "un partito" del 15/11/2012 - 20:40
Non c'incastra un partito...
AUTORE: Simone Cioli
email: -

15/11/2012 - 21:10

infatti... c'incastra molto di più. Non hai saputo cogliere un aspetto importante che ti ha lanciato Alessio e ti sei fossilizzato sulla pagliuzza anziché che sulla trave.
La verità è che in Italia ci sono ancora troppi tifosi e pochissimi sportivi. Così non si va da nessuna parte...
----------------  RISPONDI





In risposta a: Perché un Partito... del 15/11/2012 - 14:46
Ma cosa c'incastra "un partito"
AUTORE: XXXL
email: -

15/11/2012 - 20:40

Quì si tratta: chi governa fa le leggi! ed i "chi no" al massimo possono richiedere Referendum abrogativi di leggi approvate da chi "detiene i numeri" per farle ed approvarle e chi c'è c'è! chi non c'è...buona pesca...
----------------  RISPONDI





In risposta a: del 1/1/1970 - 1:00
Perché un Partito...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

15/11/2012 - 14:46

...deve per forza puntare a governare? Non è necessario un ricambio di dirigenti politici in seno ad una stessa classe siciale dominante, ma cambiare proprio il paradigma sociale.
Un partito non deve quindi puntare al ricambio generazionale o a fare il portavoce delle istanze di banche e multinazionali, ma a rovesciare l'unica cosa che veramente non va: il sistema nel suo complesso!
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
A Alessio ed a Compagneros
AUTORE: Simone Cioli
email: -

15/11/2012 - 14:22

Caro Alessio, Caro Compagneros,
condivido le vostre perplessità e le vostre certezze: è chiaro che in tutto quel che sta accadendo vi sia un disegno preciso e specifico per togliere sovranità ai popoli.
La direzione del potere, dallo Stato verso le Regioni (o gli Enti locali), sta assumendo sempre di più una direttrice inversa, ovvero dagli Enti locali verso lo Stato e, in più, dalla sovranità nazionale verso l'Europa con connotati sempre più fortemente dubbi.
Un fervido accentramento di potere in mano a pochi.
E tutto questo per risolvere una crisi che fa comodo ad alcuni e che si tenta di allungarla nel tempo (certamente non il popolo), anziché risolverla in fretta con azioni mirate cercando di salvaguardare politiche sociali e di welfare.
Un azione degli Stati Europei (o dell'Europa) contraddittoria perché, anche qui, si scontra il nord con il sud (Gesualdi docet …).
E anziché risolvere questa crisi con soluzioni coraggiose ma di alta qualità, come puntare su una riqualificazione industriale che valorizza e da slancio alla green economy, a innovazioni tecnologiche e dunque premiare la ricerca, assistiamo alla demolizione dello Stato Sociale dei Paesi in gioco (perlomeno quelli più deboli), per essere competitivi, al ribasso, nei confronti di Cina e India (tanto per fare un esempio).
Pur sapendo che per abbassare salari e privilegi contrattuali (diritti) si deve ridurre alla fame un Paese, dove il cittadino/lavoratore, pur di non trovarsi disoccupato accetterà qualsiasi lavoro a qualsiasi condizione (in parte la vicenda Ikea ha insegnato anche a Vecchiano). Addirittura forse accetterà gli “Stati Uniti d’Europa”… sono sicuro che ne sentiremo parlare molto presto.
Andreotti diceva "dal male nasce il bene", dunque per creare una nuova ricchezza dobbiamo prima passare da una nuova povertà.
Oggi le guerre "globali" non si fanno più con i missili e con la fanteria a cavallo, o con le stragi di Stato, si fanno con la finanza, anzi, con la peggior finanza che specula sulla pelle delle persone. Dunque come potete dedurre, spero, sono perfettamente d’accordo e allineato con il vostro pensiero.
Ma per ciò che accade al “mezzo stampa” (e per altre realtà), ritengo che sia un “sintomo” fino ad un certo punto. Cerco di spiegarmi prendo proprio a riferimento la “carta stampata”.
In Italia da questo punto di vista dobbiamo fare un ragionamento a parte e domandarci a questo punto se vi è mai stata una piena democrazia o piena libertà, piuttosto di un forte condizionamento all’interno di una democrazia.
La domanda è questa: la “stampa” è, in Italia, sempre stata libera, con le mani libere? Rispondo “non sempre” per utilizzare un eufemismo, o per non passare da eretico.
La stampa da noi, più che in altri Paesi, è sempre stata strumento di uno o dell’altro schieramento politico-partitco. Non per nulla quando i tg fanno la rassegna stampa dicono “vediamo quali sono i titoli dei giornali di sinistra e di destra o di centro”. Questo è sintomatico. E non perché vi è, anche in questo caso, il finanziamento pubblico, ma perché da noi la partitocrazia o l’azione partitica è talmente capillarizzata territorialmente, che l’annusiamo non appena apriamo le finestre di casa. Sono contro i partiti? No, dico solo che i partiti hanno preso un po’ troppo spazio, rispetto a quello che competeva.
Dunque in Italia abbiamo una stampa che ci informa si, ma che spesso metta la coda fra le gambe quando si deve attaccare il “potente” di turno o le lobbies di turno e comunque vi è uno schieramento precostituito. Raramente ho visto un quotidiano nazionale di centro-sinistra o centro-destra, appunto, criticare anche aspramente la propria appartenenza o vicinanza politica. Manca l’etica, l’oggettività e l’inchiesta. O meglio l’inchiesta spesso viene utilizzata per demonizzare l’altra parte politica.
Qualche volta mi capita di andare all’estero, e mi piace comprare qualche quotidiano nazionale e/o locale del posto e ho sempre trovato una grande differenza rispetto ai nostri quotidiani: la maggior parte delle testate giornalistiche estere sono composte dal 50% di pagine in meno rispetto ai nostri.
Questo è sintomatico. Da noi si fa troppo “opinionismo” e cerchiamo di condizionare il lettore, piuttosto che dare la notizia o l’inchiesta e lasciare al lettore le sue riflessioni. Non è questa democrazia o libertà condizionata? Non è anche questo, come per la televisione, un tentativo di lavaggio del cervello?
Dunque la diffamazione, che con la libertà di espressione non ha nulla a che fare perché stiamo parlando di un reato, deve essere sanzionata pesantemente.
Perché un giornalista, un direttore o un editore, ha l’obbligo di verificare la rispondenza di ciò che afferma e ha l’obbligo di verificare se la sua fonte è attendibile oppure no. Come tutte le professioni di questo mondo hanno delle responsabilità e devono rispettare non solo diritti, ma anche dovere.
La questione sta nel fatto che con un diritto non possiamo ledere un altro diritto: ovvero quello della dignità, dell’integrità del diffamato. Diffamato che magari, se parliamo di un cittadino, non ha lo stesso potere di un personaggio illustre o di un editore, e che faticherebbe non poco, spesso invano, per veder ripristinata la sua integrità.
Se poi ci vogliamo accontentare di un trafiletto di scuse come contropartita, nella 30° pagina, che nessuno mai leggerà, allora è un altro discorso. Quello che tento di spiegare è che ci deve essere un bilanciamento, un equilibrio. Con una pena coercitiva? Non lo so. Ma senza dubbio, quanto la dignità di una persona è calpestata, è difficile parlare, come contropartita, di un trafiletto di scuse o una sanzione pecuniaria nei confronti dell’editore o del giornalista/direttore di € 5.000. Tutto qua.
----------------  RISPONDI





In risposta a: libertà del 14/11/2012 - 18:30
Normale
AUTORE: Compagneros
email: -

15/11/2012 - 7:53

Di questi tempi dopo avere visto le manganellate di ieri è normale che si voglia mettere il bavaglio al giornalismo.
Quello che è assurdo che certe leggi la votino partiti che una volta erano di sinistra.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Libertà... forse... del 14/11/2012 - 20:42
È uno dei tanti sintomi, Simone
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

14/11/2012 - 22:22

Se Tremonti ha definito ciò che sarebbe successo e che, in verità, mi sembra proprio stia succedendo con il macabro epiteto di «Nazismo Bianco», andrà forse «una puttana a Roma», ma non posso fare a meno - almeno una volta - di dargli ragione.
La sintomatologia nel suo complesso è lapalissiana: attacchi alla libertà di stampa, scioglimento coattivo dell'Arma dei Carabinieri a vantaggio di una forza giurisdizionalmente aliena e godente dell'immunità, le restrizioni al diritto sindacale e del lavoro, il teatrino televisivo di partiti svuotati di contenuti, l'uso sistematico della violenza contro chi esprime il dissenso, gli euro-attacchi concentrici alla Sovranità Alimentare, la Bolkestein, l'acqua che continua ad essere privata, l'Austerity a difesa di chi ha provocato ogni genere di dissesto economico-finanziario, i tagli orizzontali alla scuola, alla sanità e al welfare... che ti serve di più per avvertire come autocratica e autoritaria la svolta in corso? E pensa al certosini lvoro di riordino delle Province che non produrrà alcun risparmio significativo, ma che in compenso toglierà un tassello importante alla sovranità territoriale, in attesa di far calare la dispotica scure anche sulle Regioni... e, alla politica autoritaria si aggiungano 65 miliardi di velivoli da combattimento cui il Sig. Monti non sembra voler rinunciare... mi pare che il clima sia non soltanto di rastrellamento delle libertà in nome di un Liberismo sprezzante di tutto e tutti, ma anche di manovra pre-bellica!
----------------  RISPONDI





In risposta a: libertà del 14/11/2012 - 18:30
Libertà... forse...
AUTORE: Simone Cioli
email: -

14/11/2012 - 20:42

Ho cercato di seguire questa problematica, spesso sintonizzandomi su Radio Radicale (audio in diretta con il Parlamento), visto i miei lunghi e innumerevoli viaggi in auto per lavoro.
Intanto dobbiamo partire da due fatti, due constatazioni:
1) nella legge precedente la sanzione carceraria c'era già, quindi non è vero che è stata introdotta con questo atto parlamentare;
2) che tipo di gravità, nel contesto legislativo, vogliamo dare alla diffamazione?

Dunque io non so se è giusto che il diffamatore vada in carcere (in genere, a mio avviso, ritengo che l'azione coercitiva debba essere l'ultima spiaggia), ma è anche vero che diffamare, infangare, essere recidivi nel fare diffamazione può comportare gravi danni (morali, d'immagine, ecc.) nei confronti del diffamato.
Spesso prendiamo ad esempio, e a mio avviso sbagliando, fatti che riguardano persone illustri, oppure fatti più o meno recenti che hanno rigurdato la "macchina del fango" negli ambienti politici.
Ma noi dobbiamo calare l'azione legislativa in un contesto molto più ampio che a una moltitudine di livelli: dal singolo cittadino fino all'imprenditoria.
Esseri diffamati, calunniati non è un fatto piacevole ed è tanto meno piacevole quanto è più grande l'offesa o la falsità subita.
Ogni professione ha la sua reponsabilità di azione e dunque anche in campo giornalistico, appunto il giornalista, debbono esserci responsabilità e sanzioni per comportamenti che vengono meno a tali responsabiità.
L'emendamento che è passato ieri, promulgato da Lega - API, prevede il carcere fino ad un anno "o" una sanzione pecuniaria di € 5000 (o 50.000 non ricordo bene).
Dunque sta al PM o Giudice di turno prevedere l'una o l'altra pena a seconda della gravità del diffamatore o, aggravante, della recidività del diffamatore.
C'è da dire anche che le pene carcerarie non superiori ad un anno, di fatto, non vengono concretizzate in carcere.
Ripeto comunque che per me l'azione coercitiva debba essere solo l'ultima spiaggia.
Dire però che s'imbavagliano i giornalisti o che sia venuta meno la libertà, a fronte di ciò che ho detto, mi sembra un po' troppo esagerato.
Saluti.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
libertà
AUTORE: preoccupato
email: -

14/11/2012 - 18:30

nelle ultime 48 ore circa è passata una legge molto inquietante ovvero sul carcere per i giornalisti che si dovessero macchiare di diffamazione e calunnia ecc,,,,,,
ora io mi chiedo certamente come in tutti i settori della società ci sono anche giornalisti che sbagliano
ma per qualcuno vogliamo tappare la bocca e la penna a tutti?
il grande Eduardo diceva in una sua commedia che il coraggio te lo da il danaro
ed è vero
ma il coraggio te lo da soprattutto la libertà nel rispetto del prossimo ovviamente
e siccome i giornalisti sono sempre meno coraggiosi e non per colpa loro sempre
vogliamo tarpare le ali anche a chi a rischio della propria carriera e vita fa e dice cose giuste e critiche giuste?
per me veri giornalisti e comunicatori sono Giulietto Chiesa F Gesualdi G Minà e il compianto Mino Pecorelli...........

auguri Italia speriamo non sia l'inizio del Nazismo bianco come lo ha definito Giulio Tremonti che magari se ce lo avesse detto prima quando era al governo
ma comunque lo ha detto
anche se ci ha detto solo una minima parte della verità
----------------  RISPONDI





In risposta a: a qualcuno vanno fatti... del 12/11/2012 - 22:18
Hieronymus ha ragione!
AUTORE: Cittadino che apprezza chi lavora bene
email: -

12/11/2012 - 23:35

Il lavoro fatto a valle dei ponti di Migliarino si rivelato importante. L'acqua si è trovata oltre i ponti come in un imbuto roveciato e quindi...
Poi il tratto prima dei ponti che forma "il gambo" dell'imbuto è stato messo in sicurezza eterna con quelle palancole e cemento ed ha una stabilità come dalla parte opposta dove la strada lungo l'argine per Arena Metato per un tratto è argine del Serchio.
----------------  RISPONDI





In risposta a: complimenti.......... del 12/11/2012 - 12:17
a qualcuno vanno fatti...
AUTORE: H.Bosch
email: -

12/11/2012 - 22:18

Più che al mare i complimenti andrebbero fatti alla provincia di Pisa che dopo l'alluvione del 2009 ha fatto i lavori lungo le rive del Serchio a Migliarino.Chi è stato sul ponte dell'Aurelia avrà notato che il Serchio una volta passata la strozzatura dei due ponti filavia via allargandosi nel nuovo letto senza uscire nella golena (tranne in qualche punto).Penso si possa dire che stavolta i soldi sono stati ben spesi....
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ci sono complimenti e va bene del 12/11/2012 - 14:20
Partiti
AUTORE: Compagneros
email: -

12/11/2012 - 21:04

Speriamo che partino tanto per le fascie deboli non fanno niente.
Specialmente quelli che hanno sostenuto Monti e continueranno la sua linea.
Avanti popolo.
----------------  RISPONDI





In risposta a: complimenti.......... del 12/11/2012 - 12:17
Ci sono complimenti e va bene
AUTORE: Nativo Baldinacca
email: -

12/11/2012 - 14:20

...i complimenti sono sempre cosa gradevole per chi li riceve, è umano!
Faccio alcuni esempi che anch'io da profano e credinciano avevo dato per assodate verità "umane" del tipo mare calmo-riceve meglio! si! magari dal retone di Argante in su è pura verità ed infatti abbiamo visto con le due piene ultime; quella di 10 giorni fà fece traboccare il muraglione ed il Serchio era più basso; ieri non so, non ero in zona e non ho visto foto di trabocchi del muraglione ma ho sentito di esondazione sopra Lucca.
1° il Serchio sopra la steccaia di Ripafratta se ne frega se a valle lo stesso Serchio fa una nuova Boccadiserchio fra Nodica e Migliarino e può sempre con le sue ondate di piena rompere o traboccare prima di Lucca; non a caso si chiamano "ondate" se si osserva attentamente il mare si capisce cosè un onda; è acqua che si protrae in alto inspiegabilmente? o è la forza della natura che per sua natura è così!
Ergo, dopo la rottura aginale fra Nodica e Migliarino del Natale 2009 il nostro Serchio non poteva rompere "ai tacchini" come la volta precedente perchè aveva rotto a monte dei tacchini.
Gli esperti ci dicono che: avesse ancora per fotuità od altro rompere ai tacchini e dal Mori e poi anche in San Rossore come nel'/85 il Serchio a Nodica, quindi a monte, sarebbe calato di 8 (otto centimetri) quindi neppure quattro dita delle mie perchè sono 10 centimetri.
Siccome li ruppe non per sormonto ma a poco più di mezz'argine e per infradiciamento di due piene consecutive; ritornando all'amico mare, mosso o meno e alle rotture a valle di Nodica sarebbero state ininflueti; otto centimetri di onda di piena non sono otto metri.

Poi ci sono le incolpevoli dighe che nonostante non ci fossero, nel 1879 il nonno del Nativo Baldinacca vide le botti vuote sui trasti della cantina partire da sole ed andare a giro nel podere galleggiando per la rottora dell'argine e con sormonto arginale nei pressi del podere Isola(dal Mori).

Poi c'è "l'effetto Chiube" sulla stiscia di sabbia più o meno estesa, si vede benissimo in una foto dove i "cavalloni" si infrangono su quella striscia di sabbia impedendo di interrompere il deflusso naturale della acque limacciose del Serchio che sono più alte del mare di almeno un metro e che vanno liberamente al loro destino: monti-fiume-mare poche centinaia di metri verso Viareggio.

nb, questa volta è andata bene ma se piove tre volte tanto e non come in questi giorni; non c'è argine che tenga le forze della natura naturale ed imparare a conviverci come ho sentito dire nel Consiglio Comunale Aperto a Vecchiano è la miglior difesa; comunque difendendoci è chiaro ed anche l'uomo fa parte della natura.
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In risposta a: del 1/1/1970 - 1:00
complimenti..........
AUTORE: piena serchio
email: -

12/11/2012 - 12:17

io ringrazierei il mare che si è fatto trovare calmo e disponibile ad ricevere tonnellate di acqua,e visto che ora la foce è aperta bisognerebbe pensare al modo che alla prossima piena restasse cosi,perche la velocita del corso del fiume è subordinato al passaggio dell'acqua sulla bocca.la prossima piena vediamo di viverla con meno paura il mare non ci puo' essere sempre amico.
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In risposta a: L'acquacheta schianta i ponti del 12/11/2012 - 7:40
"Avanti popolo" per dove, con quelle chiacchiere
AUTORE: Bruno Baglini Migliarino
email: -

12/11/2012 - 9:17

Per rispondere correttamente al FORUM; si legge: Inserisci il tuo commento all'intervento
"L'acquacheta schianta i ponti" e sotto in piccolo:
Questo intervento nella sezione Dibattiti in Corso si trova sotto il titolo: "Lettera aperta ai vecchianesi"

Poi vediamo che nel proseguio CCP ha messo un titolo che dice: "Regole a senso unico" poi 3 o quattro forummisti hanno risposto a CCP ed ora mal si capirebbe a chi "avanti popolo vuol rispondere (in maniera a mio avviso anche mpopò confusionale) ma cercherò con parole mie di riportare in carreggiata chi vuole portare "avanti il popolo" senza una meta precisa.

La prima cosa che fa il sig. "Avanti popolo" da la colpa a Bersani e Bersani dopo essersi sgolato quasi in solitario mesi e mesi dicendo a Berlusconi: devi andare a casa! e l'altro ormai abbandonato da chi lo sostenne per avere 100 deputati in parlamento più del suo competitor Veltroni.
Prima Casini, poi Fini e tanti altri portarono l'ex Presidente del Consiglio a cercar di "acquistare" qualche deputato anche in casa dell'Italia dei Valori.
In ultimo di quel travagliato e "definitivamente ultimo governo" del cavaliere si è visto che con gli urli di Bersani di andare a casa a Berlusconi che era la causa del nostro "capofitto" Il Berlusconi Silvio rispondeva sarcastico: Bersani mi dice sempre di andare a casa, ma, io non so' in quale delle 7/otto ville andare e..da ultimo da ultimo proprio; sappiamo bene che chi è all'opposizione non ha mai fatto cadere un governo fin dai tempi della DC erano le correnti interne che volendosi alternare al potere facevano cadere i loro governi.
Ma stavolta no. Quasi determinanti furono Casini e Fini ma...il cavaliere rimase in sella a far la pendoligiana "acquistando" un senatore eletto all'estero ed un deputato IDV ma..poi in fin della brutta novella è bastata una delle sorelle Carlucci a negare il suo voto e mandare a caprioli definitivamente il cavaliere ventennale.
amen
nb, Bersani non è della corrente interna del Popolo delle Libertà (come ai tempi della DC) che fa cadere Berlusconi urladogli: vai a casa. E' altra cosa! e auspico possa guidare il nuovo governo politico che si formerà dopo le elezioni di Aprile per riportare finalmente l'Italia come negli anni che i popoli Europei più in avanti di noi ci accolsero in maniera paritaria grazie ai governi Ciampi e Prodi.
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In risposta a: Regole a senso unico del 8/11/2012 - 17:37
L'acquacheta schianta i ponti
AUTORE: Avanti popolo
email: -

12/11/2012 - 7:40

Bersani, Bersani, e tutti gli altri,se si vogliono chiamare di sinistra. Era meglio in vece di interessarsi delle gonne di Berluscae le manine d' oro di bossi.Se gridavano a alta voce ci state mettendo nei guai.Ora Monti ci fà mangiare tutto quello che le politiche ànno fatto nei tempi passati(poco o niente) Quindi ivece di tegameggiare dite con chiarezza, quale sono le vostre piattaformme economiche e politiche. Per poter ripristinare la nostra economia,visto e considerato che tutto ciò non piace ne anche alla confindustria.Sapete benissimo quali sono i vostri stipendi e i vostri favoritismi, Potete pensare di più al popolo elettorale, visto e considerato che tacito nel richiedere i propi doveri, perchè sà benissimo della situazione.
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AUTORE: Ultimo
email: -

11/11/2012 - 20:22

......... a Natale der 2009 me lo scordai e ne chiedo venia, ma stavorta me lo sono riordato e ho fatto ome San Ranieri quando ci fu la piena d'Arno ......... (l'ha scritto Tanfucio e tanto basta) ...... "Ma San Ranieri 'un fece 'omprimenti:
Agguantò per er petto 'r Sagramento,
E li disse: O la smetti o sputi 'denti". ........ Riordandomi del fatto ....... ho fatto eguale ..... mi son presentato a muso duro (anche se un son Santo mi son fatto intende) e Lui l'ha capita e ...... ecco come si risolve una piena der Serchio ........ perchè alla gente anche se altolocata ni mostri i denti ottieni ....... un fate le peore. ....... Ultimo.

E dopo le bischerate che mi escono naturali voglio copiarvi una poesia dimortoseria di Neri Tanfucio anagrammato Renato Fucini!

Ekkela: Titolo "La fratellanza dell'italiani".
Poesia: Tutti fratelli! s'è strillato tanto,
Ma fin' a qui s'è fatto di parole;
Lei di dov'è? "Lombardo e me ne vanto."
E lei? "Son Fiorentino, se Dio vole."

Tutti citrulli sèmo; e questo è quanto.
Se ci ripenso, quant'è vero 'r sole,
Dalla velgogna mi si smove 'r pianto:
Nun credo più nemmeno 'n delle scòle.
Però ar mi' bimbo gliel'ho già 'nsegnato ;
Tieni a mente, 'ni dissi, siei Pisano,
Pelchè 'n Pisa t'avemo battezzato.
Ma a Pisa 'un ci pensa', te siei Toscano,
Quer "Me ne vanto" poi, mondo sagrato!
Dillo; ma prima di': "Son Italiano."
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In risposta a: SE QUESTA E' L'EUROPA... NON CI RESTA CHE PIANGE del 11/11/2012 - 12:47
Olio extravergine, come difendersi dai taroccati
AUTORE: Tiziano Nizzoli
email: -

11/11/2012 - 18:42

La maggior parte di chi legifera in Europa usa burro, margarina, grassi di origine animale e olio di semi.
Un altro gruppo di legiferatori è costituito da rappresentanti di Paesi che credono che l'olio sia un normale condimento e non un alimento insostituibile in una corretta e sana dieta alimentare.
Si aggiungano le forti pressioni delle lobbies del settore, quelle spagnole in testa, ed il gioco è fatto.
Ma il grosso vero problema è la scarsa cultura in materia da parte del consumatore, unita al fatto che i soldi a disposizione del carrello della spesa sono sempre meno e che pertanto si è costretti a risparmiare a discapito della qualità. La pubblicità completa l'opera, con la "spremuta di olive" che esce dalla mano ed aggettivi dati all'olio che fanno sorridere gli esperti, tipo "robusto", "delicato" ed altre amenità.
Esistono vari sistemi per fare chiarezza sul prodotto e difenderci dalle sofisticazioni, ma nessuno li vuole mettere in atto, come con il "parmesan", il "salami", il Chianti in polvere, e tanto altro ancora, che arreca al nostro commercio estero danni miliardari e perdita di posti di lavoro.
Ma non voglio fare solo critica, voglio suggerire solamente un sistema per essere sicuri che ciò che si compra sia un olio extravergine di qualità: basta acquistarne uno che sia D.O.P oppure I.G.P., possibilmente biologico e del territorio. Si pagherà anche il quintuplo rispetto ad un olio commerciale, ma per la nostra salute penso valga la spesa.
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