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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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AUTORE: Ciclista tutto graffiato
email: -

29/7/2012 - 10:27

Come troppo spesso accade la pista ciclabile che dovrebbe consentire agli amanti del ciclo-turismo di raggiungere Bocca di Serchio o Marina di Vecchiano si trova in una condizione di impraticabilità. In questo periodo, dove più forte si fa sentire l’attrazione del mare e la strada asfaltata è percorsa da migliaia di automobili è troppo pericoloso usare la stessa strada anche con le biciclette, mettendo a repentaglio la sicurezza di chi vorrebbe andare a trascorrere una sana giornata al mare. Bisogna anche ricordare che essendo in un Parco Naturale sarebbe auspicabile che venisse incentivato l’utilizzo di mezzi di locomozione a zero emissioni permettendo così a chi preferisce l’utilizzo della bici alla automobile di poterla parcheggiare il più vicino possibile alla spiaggia, gratuitamente e in un luogo sicuro.
Purtroppo tutto ciò resta una speranza e nel frattempo la pista ciclabile, infestata dalle erbacce nel tratto che corre sulla sommità dell’argine, circondata dai rovi che allungano i loro tralci sulla ciclabile stessa provocando numerose forature resta impraticabile. Solo chi pratica il ciclo-cross riesce a percorrerla. Sì perché la pista ciclabile è diventata anche un percorso ad ostacoli: partendo dall’abitato di Migliarino, lasciato alle spalle il cimitero, la pista ciclabile corre sopra l’argine ed entra nella tenuta dell’Isola e alla bellezza dell’ambiente che la circonda fanno contrasto le erbacce ed i rovi che iniziano ad invaderne la sede. Si prosegue in queste condizioni per un altro chilometro circa, fino a che la pista, dopo l’ampia curva del fiume, la curva dell’uncino per chi conosce meglio il fiume, inizia un tratto rettilineo. In questo tratto è possibile lasciare la sommità dell’argine per percorrere la stradella di servizio lungo l’argine con i vari sali e scendi (sempre più impegnativa sotto l’aspetto della preparazione fisica del cicloamatore). Dopo altri mille metri bisogna risalire sulla sommità dell’argine per farsi dare una bella graffiata agli stinchi e dopo poco si può riscendere per riprendere la strada laterale che porta alla fine della ciclabile. Siamo ancora distanti dal mare ma siamo obbligati a percorrere la strada asfaltata fino alla rotonda di Bocca di Serchio, con le macchine che sfrecciano vicine. Qui la pista corre lungo il fosso e dopo 200 metri è consigliabile scendere per attraversare a piedi il ponticello in legno che attraversa il fosso. Alcuni giorni fa, due turisti tedeschi sono caduti proprio in questo punto e sono stati trasportati in ambulanza in ospedale per le ferite riportate. Dopo altri 400 metri c’è da oltrepassare un altro ponticello in legno le cui assi sono malmesse e dondolanti per cui è necessario prestare una certa attenzione. Adesso alla nostra sinistra corre il fiume che di li a poco entra in mare e di li a poco c’è l’ultimo ponticello da varcare, con molta cautela per evitare di cadere a causa dello scalino molto alto tra la pista e l’intavolato.
Superato questo punto la pista gira a destra e finalmente si vede il mare, siamo quasi alla fine.
Qui inizia in tratto finale appunto, invaso dalla sabbia e pieno di detriti per cui bisogna nuovamente scendere dalla bici e camminare sulla sabbia. Dopo altri cento metri si può risalire sul sellino e prestando molta attenzione per scansare le numerose buche si raggiunge Marina di Vecchiano.
Sono circa 10 chilometri che hanno messo a dura prova le capacità del ciclista ma finalmente si può fare un bel bagno nel mare Ps: occhio alle meduse.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
svegliamoci
AUTORE: marco
email: -

29/7/2012 - 5:51

sig. Sindaco di vecchiano ma ci vogliamo svegliare e fare piu controllo nel territorio. Ma e' possibile continuare a vedere marocchini o tunisini che spacciano sulla via aurelia a ridosso della ferrovia, davanti a tutti, impunemente, che si lavano alla fontana dietro il bar happy days, nudi, in pieno giorno. Ne ho contati di recente una dozzina. Non facciamo incancrenire anche questo problema come la prostituzione.
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In risposta a: Una visione dogmatica della Politica. del 28/7/2012 - 17:53
Soggettivisno politico
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

29/7/2012 - 0:18

Rapporti umani e politica hanno ben poco a che vedere, Pedro e anzi, dovrebbero averne ancora meno di quello che sono arrivati ad avere.
La lotta di classe ha senz'altro implicazioni umane, investe finanche la sfera dell'intimità degli individui, ma in realtà i termini della contrapposizione sono astratti, come trasversali e indipendenti dai rapporti umani sono le collocazioni sociali.
Un errore tipico degli anni '60 e '70 è stato identificare troppo esasperatamente la persona, ovvero l'individuo, con la sua appartenenza sociale, dunque con la funzione economica svolta.
I canti popolari, ad esempio i sonetti polifonici delle Mondine sono colmi di umana antipatia per il «bieco padrone»: la percezione sbagliata consisteva nell'avvertire l'essere umano come il destinatario della contrapposizione sociale in luogo del ruolo che svolgeva; ciò ha portato a confondere spesso e volentieri la necessità rivoluzionaria di cancellarne la funzione socio-economica con impulsi di vendetta personale.
L'abolizione dello stato di cose presente non è la cancellazione di taluni individui ma, al contrario, la dissoluzione del loro ruolo.
La lotta di classe per analogia, trascende emotività, legami e amicizie: la funzione socio-economica di un operaio si contrappone strutturalmente a quella del suo datore di lavoro, quantunque essi siano legati intimamente da un'amicizia profonda e sincera o addirittura, da uno stesso ideale e obiettivo politico, sia esso di estrema destra o sinistra.
Smetterà di esistere un contradditorio nella loro relazione umana quando entrambi si saranno liberati delle catene sociali: ecco perché non sarà mai sufficiente la redistribuzione delle risorse per sanare i mali del pianeta, ma l'abolizione di tutta la proprietà privata, grande o piccola che sia.
Il male oscuro celato in un certo sindacalismo rivoluzionario che ha costituito l'afflizione e al contempo la degenerazione di alcuni percorsi della sinistra extra-parlamentare è stata proprio l'incapacità di spersonalizzare, il voler dare a tutti costi una faccia ad una funzione sociale ed il volerne cancellare i connotati prima ancora della funzione stessa.
Questo complesso concetto stempera alcune fuorviate visioni «manicheo-rivoluzionarie» in ragione delle quali il proletariato è il «bene» contrapposto al male assoluto, la borghesia: l'umanizzazione e la personificazione del conflitto in atto è una lettura semplificata e più facilmente comprensibile alla maggioranza ma, purtroppo, una distorsione della realtà oggettiva che spalanca le porte all'interclassismo e alimenta la resistenza di teorie come quella socialdemocratica e/o, a maggior ragione, liberaldemocratica, che stanno per essere irrimediabilmente travolte e calpestate dalla storia.
La comprensione analitica del conflitto in atto è una questione ascrivibile alla sola sfera della ragione e non può e non deve tener conto di alcuna forma di empatia fra gli esseri umani: se io e te siamo amici non abbiamo alcun motivo per non essere su fronti opposti del conflitto di classe; semplicemente non potremo condividere un percorso in fondo al quale comunque volenti o nolenti dobbiamo ritrovarci.
Solo che se vince la tua teoria le possibilità di sopravvivenza dell'umanità e del pianetà si ridurranno drammaticamente, se vince la mia ritroveranno il loro percorso naturale.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
quelli certuni
AUTORE: J.P.
email: -

28/7/2012 - 19:05

Mi figuro li orgasmi che abbiansi certuni allorché vedono sparsi alli 4 venti li sua proprii vaneggiamenti tali e quali a polluzioni di plasma seminale sterile inquantoché privo di quelli animaletti detti spermatici che centomila a pena adeguano la mole d'uno granello d'arena, o allorché scaricano flussioni di abbominevoli scoregge che rompono l'aere con orrendo miasma e romore J.P.
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In risposta a: Troppo facile inventarsi il sofisma della Politica del 26/7/2012 - 18:29
Una visione dogmatica della Politica.
AUTORE: pedro
email: -

28/7/2012 - 17:53

Ed eccomi ancora. Emerge con chiarezza, o almeno io ho la sensazione che il tuo approccio teorico alla Politica sia puramente dogmatico, dove la Politica è intesa come un serie di princìpi teorici, ma che escludono le emozioni, le empatie, le relazioni tra individui, le diverse opzioni caratteriali, gli umori, gli stati d’animo, le capacità comunicative, le strategie fra persone e gruppi, la possibilità di aggregare persone aventi interessi condivisi per raggiungere obiettivi realizzabili nel rispetto delle regole ecc...
La Politica inizia dal basso, dai bisogni elementari degli individui e progressivamente si aggrega e si stratifica sino alle forme più alte delle azioni di Governo Locale, Nazionale, Sovranazionale.
La Politica io la percepisco, partendo dai miei vicini di casa, di condominio, di buone relazioni, di amicizia, solidarietà nei momenti di bisogno, rendendomi partecipe anch'io per offrire e ricevere solidarietà e amicizia disinteressata, oppure nei rapporti di lavoro, tra colleghi, tra collaboratori e responsabili, tra imprenditori e imprenditori, ecc... con riferimento ai comuni benefici.
La Politica poi si avvita oppure si allarga, possano sorgere delle incomprensioni tra vicini, anche solo per questioni caratteriali, antipatie epidermiche, oppure per contrasti familiari, tra figli, mogli, parenti, liti di condominio, invidie e contrasti di lavoro, di posti di responsabilità ecc...
L’equilibrio caratteriale dei più può risolvere i conteziosi con un sorriso, una stretta di mano, un caffè, oppure l’orgoglio ferito o interessi contrastanti generano il rancore e si può passare alle vie di fatto, o alle vie legali.
E qui intervengono le leggi, le forze di sicurezza, la giustizia.
Man mano che la Politica sale ai livelli più alti, si evolve e si stratifica, e sempre di più servono classi dirigenti all'altezza, dove ci si dovrebbe avvalere delle capacità individuali per assumersi delle responsabilità civiche, volontarie, propensioni relazionali, comunicative, interattive, istruzione adeguata, conoscenza delle problematiche del territorio, obiettivi chiari del ruolo e delle responsabilità da ricoprire.

Si potranno instaurare regimi, anarchie o democrazie, ma questi passaggi in qualunque forma di Stato non sono eludibili, il potere delle decisioni e delle scelte passa attraverso il consenso di pochi o dei più, e dalle capacità relazionali con il prossimo.

Le classi sociali dominanti di qualunque estrazione sociale tu possa intendere,sono l’espressione di una società non meritocratica, ma elitaria, mentre di converso il consenso politico per arrivare a porsi al servizio della Democrazia attraverso la Politica Democratica possono raggiungerlo anche le persone normali, gente del “popolo”, ma non solo, persone all'altezza dei compiti assegnati rispettosi dei princìpi fondanti e del rispetto delle regole.
Un parlamentare eletto di qualunque partito o associazione, dovrebbe obbligatoriamente conoscere a memoria le Regole, rispettarle e farle rispettare.

Le persone oneste che non si sono fatte condizionare, e non si fanno imporre scelte antidemocratiche ci sono state e ci sono.
Alcune di queste sono state eliminate fisicamente, ma qui siamo già entrati nella lotta Politica antidemocratica, dove si cerca d’imporre la prevaricazione alle logiche del consenso e della partecipazione.
Dove si cerca di far emergere classi dirigenti elitarie, a discapito del merito, delle capacità intellettuali, dell'impegno civile, dove la giustizia non è stata sempre in grado di reprimere e punire.

La Politica dunque è fatta di queste umanità, pur diverse, ma dove il denominatore comune della maggioranza dei partecipanti alla Forma di Stato lavora e si confronta, ma senza perdere di vista le Regole Comuni.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Troppo facile inventarsi il sofisma della Politica del 26/7/2012 - 18:29
Una visione dogmatica della Politica.
AUTORE: pedro
email: -

28/7/2012 - 12:06

Ed eccoci ancora. Da ciò che leggo nel tuo post ho la netta sensazione che il tuo approccio teorico alla Politica sia puramente dogmatico, dove la Politica la intendi come un serie di princìpi teoricamente accettabili, ma che escludono,le relazioni tra individui, le empatie, le diverse opzioni caratteriali, gli umori, gli stati d’animo, le capacità comunicative, le strategie fra persone, la possibilità di aggregare persone aventi interessi condivisi per raggiungere obiettivi realizzabili ecc,ecc.

La Politica, a mio avviso inizia dal basso, dai bisogni elementari degli individui e progressivamente si aggrega e si stratifica sino alle forme più alte delle azioni di Governo Nazionale, e Sovranazionale.
La Politica io la vedo, partendo dai miei vicini di casa, di condominio, le buone relazioni, l’amicizia, la solidarietà nei momenti di bisogno, sapendo che anch'io potrei avere la necessità di ricevere solidarietà e amicizia disinteressata.
La Politica poi si avvita o si allarga, nei casi possano sorgere delle incomprensioni tra vicini, anche solo per questioni caratteriali, antipatie epidermiche, oppure per contrasti familiari, tra figli, mogli, parenti, disturbi notturni, liti di condominio.
L’equilibrio caratteriale dei più può risolvere i conteziosi con un sorriso, una stretta di mano, un caffè al bar, oppure l’orgoglio ferito genera il rancore e si può passare alle vie di fatto, o alle vie legali.
Quando i fatti degenerano interviene la pubblica sicurezza, la magistratura, la reclusione.

La Politica prosegue ancora stratificandosi, si dovrebbe avvalere delle capacità individuali per assumersi delle responsabilità civiche, volontarie, propensioni relazionali, comunicative, interattive, istruzione adeguata, conoscenza delle problematiche del territorio....
Si potranno instaurare regimi o democrazie, ma questi passaggi in qualunque forma di Stato, non sono eludibili, il potere delle decisioni e delle scelte passa attraverso il consenso di pochi o dei più, si tratta solo di quale forma di Stato facciamo riferimento.

Le classi sociali dominanti sono l’espressione di una società non meritocratica, elitaria, e qui posso darti in parte ragione, ma il consenso politico per arrivare a porsi al servizio della Democrazia attraverso la Politica Democratica, possono raggiungerlo anche le persone normali, capaci, oneste, gente del “popolo”, persone all’altezza dei compiti assegnati, con saldi princìpi democratici, e determinati al rispetto delle regole.
Un parlamentare eletto di qualunque partito o associazione, dovrebbe obbligatoriamente conoscere a memoria la Costituzione o le Regole rispettarle e farle rispettare.
Le persone oneste che non si sono fatte condizionare, e non si fanno imporre scelte antidemocratiche ci sono state e ci sono.
Alcune di queste sono state eliminate fisicamente, e qui siamo già entrati nella lotta Politica antidemocratica, dove si cerca d’imporre con la prevaricazione le logiche del consenso per ragioni antidemocratiche, e pressioni intimidatorie.
E qui come sopra, come nelle liti di vicinato, dovrebbe intervenire la protesta, la denuncia, la forza pubblica e la magistratura.
Certo, si sta cercando di far emergere classi dirigenti elitarie, e discapito dei meriti scolastici, intellettuali, propositivi dei più bravi. E qui che non si dovrebbe retrocedere. E per non retrocedere in alcuni casi servono strategie delle alleanze per non perdere del tutto ciò che si era già conquistato.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Me non mi fregate!!!!! del 27/7/2012 - 0:18
Bravo Bagnaiolo, sei sulla strada giusta!
AUTORE: Tiziano Nizzoli
email: -

28/7/2012 - 11:26

Vedi che se lasci stare l'olio qualche perlina riesci ad infilarla!
Bella considerazione quella che hai fatto sulla Cerratelli, ora spargi la voce, meglio venderla e mettere i soldi ricavati nel progetto della Marina di S.Giuliano, vedrai che si gode in di più!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Sorpresa del 26/7/2012 - 19:47
Contro le politiche sociali
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

27/7/2012 - 10:13

Non avevo focalizzato su un particolare inquietante dell'intervento di Maini: la sua ostilità verso il "Progetto C.as.A", che lo colloca fra quegli "Indipendenti", fra quei "Civici", fra quei "Tecnici" della Destra "Liberal" anti-popolare di cui fanno parte la fitta schiera di lacchè della BCE al Governo in Italia dopo il Colpo di Stato di fine 2012 e successivi di consolidamento.
Si tratta di una Destra ben più pericolosa di quella Nazional-Popolare perché non "belligera", ma utilizza tutti gli strumenti più vili, sordidi, ipogei e striscianti per assecondare l'insaziabile fame di profitto di pochi, per assicurare loro un novero di privilegi crescente a danno di un impoverimento crescente della restante popolazione.
Per questo tipo di personaggio, pallida ombra di figuri triviali e iracondi come Oscar Giannino - tanto per citarne uno - lo Stato è un'escrescenza inutile, impegnata soltanto a sottrarre risorse all'individuo per "dilapidarle" in un qualcosa di "inutile" come il Welfare, approfittando populisticamente e demagogicamente del fatto che oggi quel cumulo fiscale non viene utilizzato neanche per quello.
Per questi signori lo Stato dovrebbe essere una mera estensione militare della classe dominante, un nucleo che presidi, tuteli e salvaguardi la sicurezza dei "felici" e "meritevoli" dagli attacchi degli indigenti, dall'impoverimento, dalla proletarizzazione, dal declino sociale.
Non meno della Destra Nazional-Popolare, questi striscianti neo-Liberal disseminerebbero i territori di Polizia e finanche dell'Esercito se lo ritenessero necessario, con un'unica e sostanziale differenza: mentre per la prima l'ordine pubblico dovrebbe presiedere all'improbabile costituzione di un buopn ordine sociale, per questi secondi la militarizzazione di retroguardia dei territori deve servire al solo scopo di difendere la loro proprietà, i loro privilegi ed il loro status sociale, mentre quella di avanguardia ad aggredire popoli e stati sovrani, o come direbbero loro, ad impiantare democrazie ed aprire "nuovi mercati".
Al Maini il problema casa non interessa: la casa non risponde alla soddisfazione di un bisogno primario, dunque, se così non è, può comodamente restare il bene irraggiungibile che è divenuto, l'oggetto libidico prediletto della speculazione finanziaria, il più semplice strumento per fabbricarsi in casa il prorpio "Sei" al Superenalotto.
Certo, il "Progetto C.as.A" non è la soluzione a tutti i problemi abitativi, per carità, ma una risposta concreta a certune specifiche problematiche di non semplice o immediata soluzione; non è il Mutuo Sociale del quale va in cerca la Destra Nazional-Popolare (più coraggiosa a suo modo di taluni sedicenti "di Sinistra"), non è la confisca degli Immobili Sfitti - unica vera soluzione concreta al problema in oggetto e non solo! -, ma è pur sempre qualcosa, l'indice di un'inclinazione e di una sensibilità sociale che un'Amministrazione non avvilita e afflitta dalla metastasi liberale a cui è doveroso non rinunciare.
Con tutto il rispetto per i VVUU di San Giuliano Terme e per il lavoro che svolgono fra mille difficoltà, vorrei ricordare a tutti, ma soprattutto al Maini, che una società in cui il senso della collettività prevalga sull'edonismo individualista, in cui la solidarietà e la condivisione siano valori diffusi e ancora, in cui l'equità sociale sia il faro nella buia notte del liberal-imperialismo, è una società auto-presidiata e non costretta a richiedere alle forze di Polizia un lavoro straordinario ed un'esposizione esponenziale alle intemperie della micro-criminalità.
Combattere il disagio sociale è la prima forma di auto-tutela delle comunità, ma non reprimendo, marginalizzando o brutalizzando i suoi involontari figli come piace ai liberali, imperialisti e bieco-sciovinisti travestiti da "Indipendenti".
----------------  RISPONDI





In risposta a: Sorpresa del 26/7/2012 - 19:47
Vittime della «teoria dello shock»
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

27/7/2012 - 2:39

Così è stata chiamata ed è sostanzialmente una rediviva strategia della tensione intessuta sapientemente da mani esperte e in guanti bianchi, studiata nelle cupe aule della Bocconi, gironi dell'inferno travestiti da locali accademici, pianificata a lungo nelle segrete del Bilderberg e della Trilateral, promossa dalla Troijka, accettata quasi universalmente come unica possibile strada percorribile, sdoganata come interesse della collettività e abilmente ed ipocritamente confusa con istanza di equità.
È in realtà una guerra, una guerra senza i suoi Italicus o le sue Piazza Fontana, è una guerra di un manipolo contro una moltitudine; la paura ha sopraffatto la mente di ciascuno, l'abitudine pressante, l'orecchio assuefatto a problemi che, seppur riguardanti una bieca e cadaverica minoranza, una risicata combriccola di scarti del consorzio umano, hanno preso il sopravvento su ogni cosa, ottundendo la facoltà di raziocinio.
Poco più di 6 mesi di governo di un mezz'uomo, una mediocrità di prim'ordine, una vipera che ha scaricato sulla maggioranza degli italiani tutte le proprie frustrazioni giovanili, una probabile impotenza sessuale abilmente camuffata da delirio d'onnipotenza, e tutto è precipitato nel baratro, ammutolito, avvolto in una coltre impenetrabile di tenebra.
Uno scialbo omuncolo, per niente simpatico, brutto come la peste del '500, orribilmente rachitico e a malapena capace di fare il revisore contabile per qualche azienduccia di second'ordine tiene in scacco un intero Paese, riassumendo nella sua inflessibile e maligna trasfigurazione di vergognosa pusillanimità, di incessante smania cospiratrice e di una fetente alterigia, tutta la tracotanza, la viltà e la voglia di calpestare tutto e tutti.
Tutti servi riverenti di questo miserrimo Signore delle Tenebre, piovuto da una Mordor ineffabile, questa contumace essenza di tutte le peggiori qualifiche umane, beffardamente assisa su un trono strappato con la prepotenza e il ricatto.
Lo sono i partiti in Parlamento, lo sono i Comuni, lo sono i territori, lo sono tutti coloro che nel cassetto hanno ancora qualche miserabile gioia da perdere, qualche modesto possedimento da celare e, se possibile, non sacrificare alla malefica sanguisuga, attore maligno di un dramma i cui atti non contemplano i «buoni», il «bene» e il lieto fine.
Loschi e grotteschi figuri sono riusciti a comporre il tristo puzzle che Adolf Hitler non ha avuto la capacità di terminare.
E chi sono le vittime più illustri? Tutti coloro che irresistibilmente non possono evitare prima o poi di dare loro ragione: come ad esempio gli Amministratori di San Giuliano Terme che hanno avuto il coraggio di sforare questa scemenza di Patto di Stabilità, ma non la capacità di sfidare l'insulsa corbelleria denominata Spending Review, una fregatura cui l'anglofonia aggiunge il confortante profumo di vasellina al reverenziale timore dei prossimi dolori rettali.
L'Italia ha scelto come bagnino l'unica persona capace di affogare in un centimetro d'acqua, e tutti gli corrono dietro quasi fosse il Messiah degli Ebrei, la cui mediocrità tutti magnificano e osannano quasi fosse la barba di Maometto per un Musulmano e di cui tutti temono l'ira funesta, manco si trattase di King Kong o Godzilla.
Tutti ipnotizzati da un fenomeno da baraccone, tutte schegge impazzite alla ricerca di una verità sotto gli occhi di tutti eppure così difficile da cogliere: sembra di vedere lo sbalestrato popolo tedesco frastornato dalla marzialità delle parate naziste, dal trionfo di bandiere del Reich e in fremente attesa della parola di un salvatore della patria goffo e caricaturale, eppure lì fiero sul suo scranno a fare e disfare, a impartire ordini e ad essere accondisceso.
E tutti sono lì a decretare l'ineluttabilità della propria ricetta, direttamente derivata dalla volontà del sommo e supremo, anzi consegnata dalle sue stesse mani; l'isteria collettiva dello Spread ha preso il sopravvento di ogni cosa, tutti sono divenuti economisti, tutti soffrono le turbolenze dei mercati finanziari quasi si trattasse della propria salute personale.
E ormai non si sente parlare d'altro che di risanamento, ripianamento, tagli, austerità: si ride sempre meno e si teme il giorno appresso, l'esistenza sbiadisce e dovunque si avverte la presenza di un nemico.
Ecco qua i Maini & C. della situazione, araldi di sventura, strumenti inconsapevoli nelle mani dei cospiratori, per tutta la loro vita carnefici della politica e ora magicamente mutati in miti agnellini, pronti a saltare addosso alle vittime più incredule di una situazione insostenibile.
Sparano sulla Croce Rossa, assaltano un PD senza ne' arte ne' parte, da anni ormai incapace di formulare un'analisi economico-sociale esatta e ricavarne conclusioni verosimili, un IDV arrivato tardivamente alla spartizione della torta, quando cioè non è rimasta che qualche briciola, insufficiente ad appagare una fame insaziabile di poltrone e potere, e un PSI che, in un modo o in un altro, trova sempre il modo di combinare danni incalcolabili per poi scaricarli credibilmente su altri, cambiando bandiera o schieramento alla bisogna!
Questo è il cupo mondo dell'era Monti, senza un orizzonte, in una dimensione governata da paure, quando non terrore; un mondo di cui, volente o nolente ha scelto di fare parte anche San Giuliano Terme.
Perché gli Amministratori - nel comune termale come altrove - non iniziano a fare i pubblici scongiuri per esorcizzare la iattura irrorata dal Premier?
La sola risposta plausibile è rompere vincoli e catene legislativi, altro che bilancio: riavvicinatevi ai cittadini e scendete da quel dannato treno in corsa per questa ectoplasmatica Auswitz chiamata UE!
----------------  RISPONDI





In risposta a: A voi l'ardua sentenza del 26/7/2012 - 15:36
Me non mi fregate!!!!!
AUTORE: Bagnaiolo
email: -

27/7/2012 - 0:18

Oltre alla questione olio che gli intelligenti possono capire da loro quale è la verità vera la stessa persona parla anche di voler del turismo a San Giuliano e anche qui si capisce che è uno che sogna sempre le novelle perchè il mio povero e disgraziato paese non mi sembra che abbia niente da offrire ai turisti....... alle terme ci possono veinire i malati perchè quelli poveracci non hanno scelta ma i turisti cosa ci vengono a vedere a San Giuliano le discariche e il sudiciume????? San Giuliano non offre niente..... guardate come è tenuto il Granduca e vi dice tutto. Anche per la marina di San Giuliano che l'olivaio sogna tanto............perchè non si domanda perchè invece di comprare la Cerratelli il Sindaco non ha fatto come quello di Vecchiano che ha comprato l'arenile?????? SE corresse le chiacchiere e le bugie!!!!!!!!!!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Sorpresa del 26/7/2012 - 19:47
Due domande al Consigliere.
AUTORE: Napolitano Francesco
email: -

26/7/2012 - 23:57

Ma quando il Sindaco annunciò l'uscita del patto di stabilità, non dichiarò, come giustificazione, che preferiva mantenere i servizi e pagare i fornitori?
Il servizio della vigilanza mi sembra di capire che non è stato mantenuto, del pagamento dei fornitori non se ne sente più parlare: ma i fornitori hanno trovato giovamento dall'uscita del patto di stabilità, o sono sempre lì che aspettano?
----------------  RISPONDI





In risposta a: Mi permetto di risponderti, CCP del 25/7/2012 - 16:29
Ho trovato un po di tempo
AUTORE: Cittadino come pochi
email: -

26/7/2012 - 23:02

Parto dalle cose serie, le tue domande , e cerco di risponderti in modo cronologico in modo da non dimenticarmi nulla.
Inizio dicendo che la tua analisi di attribuire la responsabilità del degrado del nostro paese al pentapartito è abbastanza ingenua e da te non me lo sarei aspettato. Dove era la sinistra quando si spartiva le commissioni ministeriali, quando gestiva la Rai (rai tre) quando con le cooperative faceva e fa leggi ad personam per tirare avanti la baracca. La differenza non è fra chi ci mette la faccia (Pentapartito) e chi le solite cose le fa all'opposizione, La differenza è fra chi ruba e chi invece va a fare la denuncia. Purtroppo la sinistra poche volte ha fatto la denuncia, mentre invece ha perso molte elezioni e si è accontentata di spartirsi quello che gli veniva riconosciuto. Ma d'altronde quello che dico oggi ha il suo maggiore riscontro in quello che sta accadendo, la credibilità dei partiti compresi quelli di sinistra è a zero.
Per il resto ti posso dire che la mia è un impresa produttiva che si trova a competere sul mercato mondiale con le regole di mercato atttuali. Regole che prevedono di mantenere una competività dei salari (non è possibile aumentarli) e un alto investimento in tecnologia per rimanere competitivi. Da noi è ben chiaro che è meglio guadagnare il giusto per avere bilanci in positivo che guadagnare qualcosa in più per poi portare i registri in tribunale. Purtroppo la tua terminologia è da anni 70 , (mansionario-profitto-lavoratore "sono lavoratori anche i dirigenti a meno che non vadano a passare la giornata"- classe sociale ecc. ) ti farebbe bene non come lavoro (quello ognuno lo sceglie o lo subisce in base alle proprie capacità) ma solo come accrescimento personale vivere almeno 1 anno la vita di impresa (cambieresti di sicuro molte delle tue opinioni)
Veniamo alle cose piacevoli, molto semplicemente complimenti a chi fa un olio di alta qualità, ma a mio avviso caschi nella logica consumistica (Latte con calcio-Yoghurt che fa andare d'intestino ecc.) Io non voglio un olio che mi faccia bene, voglio un olio che non mi faccia male e attenzione non è la stessa cosa. I gusti vanno preservati e se un olio ha qualche vitamina in meno o polifenolo in meno a me non interessa, voglio gustarmi sapori differenti e naturali. (anche per il vino dal'altra parte esiste la vendemmia anticipata, quella tardiva e in entrambi i casi non è che ci si pone il problema di quante vitamine ci siano ma dei sapori che il prodotto sprigiona , e per l'olio a mio avviso deve essere la stessa cosa. Un suggerimento anche al Nizzoli, sia capace di fare un olio naturale già questo è molto difficile, mio padre aveva 300 piante di olivo e se avesse dovuto vendere il prodotto per il tempo che ci lavorava e le spese sostenute non sarebbero bastati 50 euro il litro (tutto naturale a quel tempo i veleni e la mosca io non li ho mai visti almeno per quanto ci riguarda) eravamo contenti di utilizzare un prodotto genuino ma sapevamo anche che era semplicemente olio.
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In risposta a: del
Sorpresa
AUTORE: Cons. Riccardo Maini (Indipendente)
email: -

26/7/2012 - 19:47

Nell'ultimo Consiglio Comunale di San Giuliano Terme di mercoledì, con inizio alle ore 21, consiglieri, assessori e cittadini, hanno trovato una sorpresa, il Comandante della Polizia Municipale, costretto, dai noti tagli economici , decisi dal Sindaco per la situazione fallimentare dell'amministrazione di sinistra (PD,PSI e IDV), a garantire, in prima persona, il rispetto dell'ordine pubblico, nell'aula.

Ovviamente non ci sono stati problemi da parte del Comandante nel gestire un gruppo di cittadini che erano venuti a contestare le politiche di cementificazione del territorio da parte del governo locale, con striscioni e cartelli, in maniera, bisogna dirlo, molto civile, ma è emblematico lo stato di profondo dissesto in cui versa questa amministrazione.

Non essere in grado di garantire la sicurezza dei cittadini oltre il tardo pomeriggio, lasciando tutto il territorio senza una pur minima presenza della Polizia Municipale durante l'arco notturno è veramente vergognoso.

Sventolare ai quattro venti di aver firmato l'ordinanza anti-prostituzione e non avere la forza di farla rispettare perché non hai sul territorio chi può farlo, è una cosa ridicola.

Non riuscire a trovare dei fondi da assegnare alla Polizia Municipale , per garantire il servizio notturno, nelle sue varie componenti, per fornire sicurezza, o ai dipendenti comunali per offrire servizi pomeridiani ai cittadini o per permettere ai consulenti tecnici che partecipano alle commissioni consiliare di non abbandonarle quando vanno oltre l'orario di servizio canonico previsto , è inaccettabile.

Dare quarantamila euro per il “Progetto C.As.A.”, nell'attuale situazione economica, è follia.

Ringrazio il Comandante della Polizia Municipale per la sua disponibilità, mi auguro che sia stato un fatto straordinario, sinceramente avrei preferito vedere i due o tre vigili urbani che hanno sempre garantito la loro presenza durante i consigli comunali, pomeridiani o notturni .

Questa amministrazione non può per ogni cosa trovare la giustificazione che non ci sono soldi, la cattiva gestione economica che ha tenuto fino ad oggi è sua esclusiva responsabilità, giustificazioni così ridicole non sono ammissibili.

Cons. Riccardo Maini (Indipendente)
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In risposta a: Democrazia e Politica del 26/7/2012 - 14:18
Troppo facile inventarsi il sofisma della Politica
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

26/7/2012 - 18:29

La Politica è lo strumento vivo attraverso cui si rende immanente il dominio di una classe sociale su tutte le altre, cioè il congegno attraverso cui si estrinseca la lotta di classe fra la classe dominante e le classi dominate.
Le forme di Governo, in genere manifestazioni statiche di un equilibrio socio-economico maturato in un certo periodo storico, trovano nella Politica l'intersezione concreta con le istanze dinamiche e perennemente mutevoli della Classe Dominante, in lotta anch'essa per non perdere il predominio sociale a vantaggio delle classi subalterne.
La manifestazione più bucolica del dominio sostanziale (o dittatura) di una certa classe sociale, la «Democrazia», è soltanto una forma di Governo sacrificabile nel momento in cui vengano meno le condizioni più favorevoli alla perpetrazione di quel dominio.
In altre parole il politico assoggettato al parlamentarismo è lo strumento strutturalmente più permeabile dalle pressioni della classe sociale dominante e non per cattiveria o mero calcolo politico, ma per natura stessa della funzione che svolge: ad un certo punto, quando la classe sociale dominante avverte il rischio di poter perdere il proprio dominio, tutte le regole in vigore vengono messe in discussione, tutti gli strumenti consacrati alla e dalla «Democrazia» vengono in modo più o meno progressivo neutralizzati, la presenza e la rappresentanza delle altre classi sociali espulsa o marginalizzata attraverso - principalmente - la compravendita di politici, il loro assoggettamento, la loro sostanziale riduzione a burattini privati della facoltà di agire o decidere.
E quando il rischio di perdita del dominio per la classe dominante si fa drammaticamente pressante, si può ammettere anche che la «Democrazia» sia svuotata di contenuti e prerogative: lì iniziano ad agire i Servizi Segreti, lì inizia l'opera sistematica di manipolazione del consenso ed altri inquietanti fenomeni che possono degenerare in stragi di stato, come anche in agguati mafiosi o, addirittura, manifestazioni autoritarie di quel dominio come lo furono il Nazi-Fascismo, o come lo è il Montismo oggi.
La UE non è per niente il tentativo di avvicinare una «Democrazia» agonizzante ad altre nelle stesse condizioni, ma il tentativo massiccio di subordinare al potere finanziario sovranazionale il destino di oltre 500 milioni di persone, sacrificando la loro dignità, i loro bisogni, la loro personalità, la loro cultura ma, soprattutto, la loro sovranità ad un meccanismo di sopraffazione che, a tempo debito, non esiterà a farsi violento e intollerante, a calpestare diritti (come è già accaduto sommariamente e grossolanamente), a cancellare libertà o persino a mutare lo status di guerra strisciante e sordida contro il Proletariato Internazionale in guerra belligerante.
Non c'è un solo segnale che non vada in quella direzione e non capirlo vuol dire essere totalmente fuori di testa.
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AUTORE: Migliarino Volley
email: -

26/7/2012 - 17:44

ASD Migliarino Volley comunica che dalla stagione 2012/13 riproporrà il settore agonistico femminile grazie ad un accordo tra la società del presidente Cristiano Mariani e la società Spv Group di Viareggio. Quest´ultima associazione è una polisportiva che pratica prevalentemente l´hockey ed il pattinaggio artistico, attività queste che continuerà a portare avanti lasciando la gestione pallavolistica, svolta nel territorio di Torre del Lago, al Migliarino Volley. Per il Migliarino Volley l´attività femminile non è una novità, avendola in passato praticata per molte stagioni, salvo poi aver dovuto abbandonare a causa della mancanza di un´ulteriore infrastruttura sportiva e dunque di orari in palestra per poter far allenare le numerose squadre. La società biancorossa, oltre a rilevare l´intero parco atlete e lo staff tecnico della società versiliese, proseguirà a svolgere l´attività su Torre del Lago, cercando di fungere da trait d´union tra i due territori, con l´attività maschile che continuerà a svolgersi nel comune di Vecchiano e quella femminile a Torre del Lago. L´iniziativa portata avanti dal Migliarino Volley ha trovato consenso nelle famiglie impegnate a Torre del Lago e l´intenzione è quella di presentarsi al via dei campionati rosa con alcune squadre giovanili ed una squadra di categoria, tutte ancora in via di definizione, oltre ai corsi di avviamento alla pallavolo per bambini e bambine dai 6 ai 12 anni. Inoltre sono in fase di studio sia un logo che una denominazione da poter utilizzare per l´attività svolta a Torre del Lago. Questo ripristino del settore femminile biancorosso non va ad incidere sulla collaborazione già esistente con la Pallavolo Sangiuliano, anch´essa attiva nel volley femminile e con la quale i rapporti sono ottimi. L´intenzione è anzi quella di creare un ottimo settore giovanile sia a livello maschile che femminile coinvolgendo, oltre ai già presenti comuni di Vecchiano e San Giuliano Terme, il territorio di Torre del Lago. Chiunque fosse interessato ad avere informazioni può contattare direttamente il presidente Cristiano Mariani al numero 3478526472.
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In risposta a: Al colonnello e ai suoi difensori..... del 26/7/2012 - 13:32
A voi l'ardua sentenza
AUTORE: Tiziano Nizzoli
email: -

26/7/2012 - 15:36

Ho fatto un intervento col titolo olio e salute e la risposta di un certo Bagnaiolo non si è fatta attendere. Leggete le ultime righe del mio intervento e la risposta di questo tipo: non ci arriva perchè non ne ha le possibilità intellettuali o lo fa per partito preso, qualunque cosa si dica? A voi l'ardua sentenza, per quanto mi riguarda non ho intenzione di controbattere più le sue baggianate.
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In risposta a: del
Democrazia e Politica
AUTORE: pedro
email: -

26/7/2012 - 14:18

Spesso, in relazione ai nostri dibattiti su questo forum, abbiamo sovrapposto la Democrazia con la Politica.

La Democrazia è una forma di Stato, mentre la Politica è l’arte di governare la forma di Stato.

La nostra Democrazia è risorta dalle ceneri del Fascismo, e si è ricostituita con il contributo dei partiti, dei movimenti partigiani, delle associazioni sorte per liberare l’Italia dal nazi-fascismo.
La nostra Democrazia ha preso forma con l’emanazione della Costituzione Italiana, legge fondamentale della nostra Repubblica.

La Politica è al servizio dello Stato e dunque della Democrazia, e mette in relazione i cittadini con lo Stato, dovrebbe tutelare e far rispettare, quale arte di buon governo, le leggi e le regole che sorreggono lo Stato.
Quando invece in Italia, per questioni di alleanze internazionali, la politica si è arrogata il diritto di sostituirsi allo Stato Democratico, per ragioni diverse dai compiti propri assegnati alla Politica, la nostra Democrazia è degenerata in partitocrazia, e oggi non siamo ancora usciti da questo stallo.

Quello che tu citi, (giusva) ma esempi di tentativi per scardinare completamente le nostre regole sancite dalla Costituzione sono stati molto numerosi, e i tentativi sono tuttora in corso.

Dunque il nostro male non è la Democrazia in quanto tale, ma ciò che la Politica ha provato e prova a forzare per ragioni di parte, di potere, di asservimento, di corruzione, di mafie, di religione di stato, di imprenditori faccendieri, di banche ecc....
La lotta politica e democratica oggi è una lotta di civiltà, di convivenza civile, di regole da rispettare, di istituzioni da salvaguardare.

La Ue per me e penso anche per l’Italia è un tentativo di avvicinare la nostra Democrazia alle Democrazie più evolute, provando a superare democraticamente, senza colpi di mano antidemocratici gli ostacoli forse insormontabili, a fronte dei quali da soli forse non saremo in grado di superare.

Non è detto che ciò accadrà, ma in ogni caso, dovremo provare da soli a rimettere le “cose” al loro posto, e la Democrazia è la strada da non abbandonare, anche se sconnessa e in salita.
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In risposta a: senza parole del 26/7/2012 - 2:15
E 'nvece la parola "socialista"!
AUTORE: Dylan Dog
email: -

26/7/2012 - 14:10

Avvicina' la parola "socialista" a parole 'ome "trasparenza" e " onestà", li'è come accosta' un Cavicchioli a una braciolina alla pizzaiola: a quarcuno gni viene di si'uro 'rmar di stoma'o!
Dove c'è 'ntrallazzo, casini e roba da gratta' lì ci trovi matemati'o un socialista e 'un importa mi'a se a Destra, ar Centro o a Sinistra: basta 'he ci sia da mette quarcosa 'ntasca.
Prova un popò a dimostrammi 'rcontrario.
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In risposta a: L'olio e la salute del 26/7/2012 - 11:04
Al colonnello e ai suoi difensori.....
AUTORE: Bagnaiolo
email: -

26/7/2012 - 13:32

Chiacchierate quanto vi pare ma poi nelle trappole non ci casca le mosche.... ci cascate voi!!! Ci avete l'olio biologico targato con tutti i marchi che volete ma poi cascate nella trappola e vi contraddicete perchè ci venite a dire che oltre alle trappole che tanto chiappano soltanto qualche moschetta rincoglionita se volete salvare le olive fate come fanno tutti e USATE IL DIMETOATO che è un veleno tremendo e chi lo sà quanti altri troiai alla bella faccia del biologico. Oh gente....andate a raccontarle a qualcun'altro le vostre belle chiacchiere biologiche.... me non mi fregate.
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In risposta a: e il lavoro dipendente e i pensionati? del 25/7/2012 - 8:48
Pensionati e Dipendenti. Non li cito mai?
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

26/7/2012 - 12:10

Li ho spesso chiamati - per sintetizzare correttamente - «Proletariato»: ne fanno parte, oltre a loro, la Classe Operaia, i Disoccupati, gli Inoccupati, i Precari, etc., la loro essenza sociale è trasversale agli Stati Borghesi che sono stati loro costruiti intorno e c'è qualcuno che di loro effettivamente non si è mai occupato: la pseudo-Sinistra parlamentare e chiunque oggi - alla stregua del rinnegato Kautsky - dia il benché minimo appoggio al Governo Monti.
Mi piacerebbe sapere come hai sintetizzato l'idea che mi vuole «egualitarista, statalista e in cerca di un reddito minimo per tutti» perché, ahimè, non è questa la prospettiva Marxista del Comunismo: l'intervento massivo dello stato nelle economie capitalistiche è attualmente l'unica declinazione di capitalismo ancora in grado di fronteggiare la crisi irreversibile in modo - almeno per il momento efficace -, come ben dimostrano i Paesi Scandinavi e la Germania stessa, ma la rivendicazione di un adeguato welfare è un'istanza tipicamente sindacale e non può essere programma politico dell'organizzazione dei Comunisti il cui ruolo deve essere irrevocabilmente l'abolizione dello stato di cose presente.
Solo e soltanto nel Comunismo marxista si valorizzano le peculiarità e le caratteristiche dell'individuo nel suo giusto rapporto con la collettività: pensa alla situazione odierna in ragione della quale se nasci figlio di una famiglia operaia ed hai uno specifico talento nessuno lo scoprirà mai o ne valorizzerà l'esistenza, mentre se sei una mediocrità ma tuo padre è il direttore di una banca puoi aspirare a qualunque posizione.
L'abolizione della proprietà e del profitto, unitamente alla dissoluzione delle classi sociali sono il fondamento della meritocrazia Marxista, ben altra implacabile cosa rispetto a quella che riempie la bocca di tutti gli sciovinisti-liberal e masso-democratici assortiti.
E, ahimè, come ti ho ribadito nell'intervento dedicato all'affermazione di Fioravanti, i più ferventi, zelanti e principali nemici della democrazia sono proprio i sedicenti «Democratici», il principale ostacolo verso l'evoluzione sociale, coloro cioè che - avvalendosi della facoltà di non rispettare le regole scritte da loro stessi e dell'impunità per non averle rispettate - devono, con le buone o con le cattive, convincere tutti gli altri che non c'è niente di meglio di questo inferno che con sempre maggior difficoltà tentano di travestire da paradiso.
Solo i «Democratici» sguazzano nel brodo democratico, cospirando, tessendo trame, ordendo piani folli, ricorrendo alla coercizione, al controllo sociale, all'espoliazione e alla limitazione del consenso reale (di cui un'elezione non rappresenta che una proiezione irreale e svuotata di contenuti).
L'ultima parte del tuo intervento somiglia più a un piagnisteo che ad una teoria autorevole: prima che L.V. Beethoven avesse scritto - per ben 10 lunghi anni - quel capolavoro che è la Nona Sinfonia Corale, nessuno mai aveva ascoltato una sinfonia contenente dei cori polifonici; ma il rivoluzionario compositore tedesco non si è scoraggiato ed ha introdotto la più pregevole innovazione che la storia della musica ricordi e in ragione della quale l'insolente, dissacrante e deplorevole Unione Europea ha reperito sui suoi mercati un inno «nazionale».
Prima che esista qualunque cosa deve essere creata e fino ad ora le rivoluzioni borghesi di Russia, Cina e Cuba non lo hanno fatto.
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In risposta a: Mi permetto di risponderti, CCP del 25/7/2012 - 16:29
L'olio e la salute
AUTORE: Tiziano Nizzoli
email: -

26/7/2012 - 11:04

Le proprietà salutistiche dell'olio, riconosciute in tutta la letteratura medica esistente fin dall'antichità, derivano principalmente dalle sostanze antiossidanti in esso presenti, i polifenoli.
Essi sono presenti in maggior misura nel frutto verde e sono i responsabili del gusto amaro dell'olio. permettendone una maggiore conservabilità nel tempo.
Questo è il motivo principale per cui ho sempre consigliato gli amici olivicoltori di raccogliere prima possibile. Personalmente lo faccio quando il rifrattometro mi indica una certa gradazione zuccherina, inversamente proporzionale all'inoleizione del frutto, cosa che accade quando l'oliva comincia ad invaiarsi (assumendo un colore verde e violaceo). Per quale motivo attendere che siano nere? Per permettere alla mosca di aumentare l'infestazione? Per avere più resa? Non è così, la resa è maggiore perchè col tempo l'oliva perde acqua, non acquista in olio; ma è anche vero che aspettando troppo quello che si guadagna in resa si perde in qualità organolettiche. Mi fermo qui, altrimenti scrivo un trattato. Colgo l'occasione per informare gli amici olivicoltori che al momento la fase fenologica dell'oliva è all'indurimento del nocciolo, in alcune zone gli alberi sono in sofferenza idrica e le trappole per il monitoraggio danno una scarsissima presenza di mosca, tutti motivi che mi inducono a sconsigliare interventi a base di dimetoato, dannoso per l'operatore e per l'ambiente.
I produttori biologici possono procedere con interventi rameici se le loro olive sono basse, non in sofferenza idrica e col nocciolo indurito. Per quelli di monte, come lo sono io, direi di aspettare ancora un pò. Ciao a tutti, e speriamo che piova!!!
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In risposta a: Boia deh! del 25/7/2012 - 16:30
senza parole
AUTORE: alessandro galassi
email: [protetta]

26/7/2012 - 2:15

penso che un nickname abbia poco da dire...almeno in fatto di onestà e trasparenza!
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In risposta a: Questa è grossa!!!!! del 24/7/2012 - 11:22
Impressionato!
AUTORE: Cecco Rivolta
email: -

25/7/2012 - 22:54

Sono rimasto impressionato, ovviamente in negativo, dal suo messaggio di far terra bruciata intorno a TN, dove si istiga gli altri produttori a prendere iniziative legali contro TN. Vatti a leggere il codice penale ... commentato. Stando dietro al suo ragionamento, di istigazione, bisognerebbe denunciare qualche amministratore locale per abuso della credulità popolare!
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In risposta a: del
Fioravanti e non «tortellini»
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

25/7/2012 - 21:15

Ho ascoltato l'ultima parte della telefonata della trasmissione «La Zanzara» su Radio 24 a Valerio Fioravanti, in arte «Giusva»: un'affermazione lucida e lapidaria dell'ex-eversore nero e autore materiale della Strage di Bologna, può essere di aiuto a Pedro per riuscire a capacitarsi di cosa sia la «Democrazia».
Dice il carnefice neo-fascista che i «servizi segreti deviati» non esistono. Esistono solo i «servizi segreti» deviati per natura funzionale: le democrazie ricorrono ai loro striscianti ed ipogei servigi per ottenere risultati non diversamente ottenibili con strumenti trasparenti, legali e universalmente riconosciuti.
Sembra strano a dirsi ma la Primula Nera, pedina in un gioco di cui per primo non ha capito quasi niente, tardivamente e col senno del poi ha colto pienamente nel segno. Avesse realizzato a tempo debito, a Bologna forse non sarebbe accaduta la terribile tragedia che ormai ha fatto capolino anche sui libri di storia e, nel mondo dello spettacolo, magari «Giusva» avrebbe continuato ad essere un attore, anziché un macellaio. O forse no: al posto di «Giusva» qualcun altro avrebbe affolato le pagine più buie della storia italiana e scontato una pena fin troppo mite per il crimine commesso, secondo un copione scritto ben lontano da un covo clandestino di eversori in qualche salotto buono dove si decidono le maggioranze democratiche, i mezzi per far credere che siano frutto di regolari elezioni e dove e a chi chiedere il proprio periodico tributo di sangue, per rinsaldare col martirio e la strategia della tensione il rapporto dell'immane gregge di pecore con il suo pastore.
Ma la storia comunque non si fa con i «sé»...
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In risposta a: la suscettibilità dei socialisti è vita per tutt del 25/7/2012 - 14:42
Boia deh!
AUTORE: Dylan Dog
email: -

25/7/2012 - 16:30

Ma vi c'è rimasto varicosa ortre alla suscettibilità? Presempio, l'onestà, che 'un è mai stato 'rostro forte?!?
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