none_o

Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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In risposta a: Possibile un opinione? del 25/7/2012 - 12:10
Mi permetto di risponderti, CCP
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

25/7/2012 - 16:29

Si è fatto 30, facciamo anche 31, CCP (il tuo acronimo letto con gli occhi di uno slavofono mi suona tremendamente bene!) ed entriamo nel merito di una problematica difficile ma riconducibile a qualunque altra: il cibo.
Ci stiamo addentrando in una vera e propria selva, ma il cibo è la cartina tornasole di un'intera società e dei suoi meccanismi funzionali e una società in cui siano correttamente soddisfatte sia il fabbisogno alimentare, che quello nutrizionale, che - ancora - quello più eminentemente spirituale del gusto e dell'olfatto, è una società equilibrata e in cui «progresso» non è una tendenza monotematica verso una qualche forma di tecnocrazia, ma una perfetta armonia di istanze vettoriali.
Per capire ciò che intendo, caro CCP, ti citerò alcune significative ricerche di qualche anno fa della Stanford University: gli USA sono il Paese con il più basso tasso di fumatori al mondo, mentre il confinante Messico è quello con il suo tasso più alto e, ciononostante, gli USA sono quello con il più alto tasso di malattie polmonari mortali, mentre il Messico quello in cui esse incidono in misura minore; l'area della terra in cui si raggiunge l'età più veneranda (e in maggior concentrazione di casi), è una zona del Caucaso non certamente ricca o evoluta tecnologicamente; i popoli che vivono nel Circolo Polare Artico - con particolare riferimento agli Esquimesi - sono i meno soggetti alle malattie cardiovascolari.
Tutto ciò ci racconta essenzialmente che l'aspetto nutrizionale dell'alimentazione nei cosiddetti paesi ricchi, nell'opulento Occidente è squilibrato, fuorviato e decisamente trascurato: non è un caso se ciò che spesso la maggioranza degli Occidentali hanno confuso per benessere, si è tradotto in obesità, peggioramento della qualità della vita, esposizione a qualsiasi patologia e accorciamento della sua durata a vantaggio dei Paesi più poveri in cui, guarda un po', la causa principale di morte è spesso la presenza occidentale, per una ragione o un'altra.
Ai tempi dei «nostri nonni» le problematiche nutrizionali correlate all'alimentazione non avevano alcun appeal e, date certune condizioni materiali di esistenza, alcun senso pratico: una società essenzialmente rurale, fondata sul duro lavoro nei campi spendeva sostanzialmente più energie di quante ne incamerasse, i piatti erano «poveri», più genuini, più legati alla stagionalità e gli agro-alimenti non richiedevano certo specifiche come il marchio «Bio» tanto erano naturali.
La cosiddetta «Green Revolution», ovvero l'industrializzazione dell'agricoltura che ha fatto proprie tutte le peggiori tecniche colturali, dall'uso di pesticidi all'OGM, ha reso disponibili agro-alimenti fuori stagione, meccanizzato irreparabilmente l'allevamento radicali modifiche anche dell'alimentazione degli animali e della loro velocità di crescita, etc.: inutile che ti racconti che tutte queste «eccellenti» innovazioni hanno trovato la loro più diffusa accoglienza negli States (ed i risultati si vedono ad ogni livello, incluso quello del Quoziente Medio di Intelligenza fra i più bassi a livello mondiale!).
Il miglior condimento per questo immane pattume alimentare è stata - manco a dirlo - la GDO, il luogo in cui tutto può e deve essere disponibile sempre, dovunque e comunque per la gioia del Consumatore idiota che non si pone più il problema di quale sia la stagione del pomodoro o del carciofo, di come sia e dove sia vissuto un pollo o in quale laboratorio chimico sia stata sintetizzata una certa bevanda, ma soltanto quello del costo di un alimento!
Il discorso diverrebbe estremamente lungo e più logico da affrontare in una discussione dal vivo, ma la sostanza è che di fronte al sostanziale deterioramento della qualità alimentare in genere, all'allungamento all'infinito delle filiere, alla totale diseducazione del Consumatore, etc., qualcuno ha visto bene di rispondere non soltanto con il duro lavoro nei campi, ma anche e soprattutto con idee innovative, fondate su un'equilibrata sintesi fra la migliore tradizione, le conoscenze più avanzate, le tecniche produttive più rispettose dell'ambiente e una passione viscerale per la qualità alimentare, e su una rigorosa politica di controllo di tutta la filiera produttiva.
Questo è esattamente il caso di Tiziano Nizzoli il quale ha fatto alcune scelte deliberate in linea con la tradizione, altre con la propria cultura, con il proprio sapere e con l'obiettivo posto in termini qualitativi e nutrizionali: ai tempi dei «nostri nonni» generalmente si andava ad effettuare la spremitura delle olive quando il loro livello di maturazione era piuttosto avanzato (quando cioè tendevano più al nero che al verde o, addirittura, quando la maggioranza di esse erano scure).
L'idea, in gran parte sconfessata da certi fattori critici come la conservazione nel tempo del prodotto lavorato, era sostanzialmente che la spremitura tardiva fosse più redditizia in termini di quantità d'olio ottenuto (in realtà, e qui Tiziano potrà sicuramente essere molto più eloquente, l'oliva col tempo imbarca più acqua producendo tutta una serie di conseguenze sull'olio); ma - va ricordato - ai tempi dei «nostri nonni» si produceva olio essenzialmente per la soddisfazione di esigenze familiari, pensando in tempi di vacche grasse e con una punta di rassegnazione, a quelli di vacche magre, magari accontentandosi di un Sansa e Oliva pur di averne in dispensa un certo quantitativo; le quantità utilizzate erano peraltro gestite in modo totalmente diverso dal rituale spreco odierno.
Oggi il fattore qualitativo ha assunto una dimensione molto più oggettiva di allora che poteva essere misurato soltanto sulla base del gusto e non su quella dei principi nutrizionali, della quantità di sostanze organiche buone o non buone presenti nell'agro-alimento: la spremitura giovane delle olive, quando cioè sono ancora verdi, riduce la redditività della produzione olearia, ma ne incrementa drammaticamente la qualità, i principi nutrizionali e la capacità di conservazione naturale.
Ciò significa che tutti gli oli devono essere come l'Oro del Colonnello? No, non necessariamente, ma i risultati delle analisi chimiche sono inconfutabili e paiono dar decisamente ragione a Tiziano Nizzoli e a quanti la pensino come lui.
Il costo di quell'olio è effettivamente elevato in assoluto, ma non lo è nel rapporto qualità/prezzo, mentre il suo sapore - tracciato sulla base di un sistema, a mio parere, abbastanza oggettivo - può piacere o meno ma risponde perfettamente ai criteri di equilibrio più irrinunciabili (e a me personalmente il pesce non piace).
Interessante è farne uso in modo corretto, in special modo per quanto riguarda le quantità: un buon olio ha un'alta redditività in cucina e dunque non necessita di sprechi.
Quanto alla differenziazione produttiva, altra pestilenza figlia della Green Revolution, il prodotto figlio di un'idea - specie nell'agro-alimentare - non ammette alcuna filosofia di marketing che non sia la propria elevata qualità; ottenere quel tipo di olio per Tiziano vuol dire essenzialmente far correre tutto il sistema produttivo in una certa direzione e tentare la strada della differenziazione equivarrebbe alla rottura di un meccanismo collaudato, efficiente e dai risultati eccellenti senza sapere a cosa andare incontro.
In realtà due sono le tipologie di olio a marchio «Oro del Colonnello» e, effettivamente, uno ha un gusto più ruspante, mentre l'altro più fine ma, se nessuno dei due appaga i gusti del Consumatore, il Monte Pisano pullula di olii con caratteristiche organolettiche diverse... non rimane che provarle!

PS
Se hai tempo, rispondi alle domande che ti ho posto nel mio precedente intervento, grazie!
PS 2
Ultimo, se hai tempo prova ad occuparti di argomenti su cui riesci a dire qualcosa e non a singhiozzare puntini senza senso... quando vuoi, come ti ho detto, pubblico dibattito senza l'ausilio dei Motori di Ricerca o di Wikipedia e vediamo se non torni una volta per tutte a fare il venditore di arselle sottobanco!
PS 3
Pedro, ora non ho veramente voglia di risponderti, ma lo farò presto...
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AUTORE: alessandro galassi
email: [protetta]

25/7/2012 - 14:42

Ho sempre cercato di stare al di fuori e di evitare commenti pubblici, ma in questo preciso momento, conscio della salute del comune termale e dei relativi problemi che esso ha incontrato nelle ultime legislature, partecipe alla vita del partito socialista non solo termale, al corrente della vita del partito termale da vecchia data, e non vedendo di buon occhio alcuni battibecchi pubblicati, voglio dare il mio contributo a quei compagni che si stanno spendendo nelle varie posizioni e cariche nell’interesse comune di tutela dei cittadini sangiulianesi.
Quelli come noi dovrebbero capire che a volte la propria vita (intesa come scelte), è meno importante di una causa giusta; tutti noi siamo destinati a vivere la fine, nessuno può sfuggire la morte (intesa come decisione presa): ma, come le opere buone celebrano il nostro passaggio su questo mondo, così anche la morte.
Una vita di sacrifici và anche onorata, ricordata e rispettata.
Il sacrificio è il dono finale che noi mortali possiamo offrire in vita, non dovremmo sciuparlo con la miseria, ma ravvivarlo con la gratitudine e il rispetto, godendo di una vita vissuta appieno sino alla fine.
Cosa voglio dire con questo? Intanto alcune considerazioni.
Riguardo all’uscita dal patto di stabilità: siamo certi che all’assemblea della stazione le altre forze di maggioranza, o almeno quella principale, non ne fossero a conoscenza? E in maniera consapevole abbiano “dimenticato” di darcene informazione?
Riguardo all’assemblea di Metato, alcuni membri del partito tra cui il sottoscritto, chiesero uno slittamento di qualche giorno per poter leggere attentamente i documenti ricevuti in pari data o il giorno prima (salvo il vero)……viene da chiedersi come mai c’era così tanta urgenza e come mai ci fossero stati consegnati all’ultimo secondo……io personalmente a quell’assemblea non potetti andare per impegni presi in precedenza, a qualcuno verrà da chiedersi se chi aveva chiesto il posticipo era presente.
Riguardo ai voti e alle elezioni, siamo tutti consci che i voti alle amministrative, sono in gran parte personali e in percentuale minore legati alla lista, quindi ritengo che anche nel caso in questione, il consigliere abbia fatto bene a rimanere dove è, svolgendo quel ruolo al quale i cittadini gli hanno dato mandato (sono convinto che egli stesso ragionerà sempre in ottica socialista, come del resto ha sempre fatto e gliene sono grato). Allo stesso modo rendo grazie anche all’assessore in giunta appena riconfermato, chiedendogli al tempo stesso una maggiore incisività socialista nelle scelte politiche ed una maggiore determinazione sulle cariche a lei assegnate senza perdere di vista l’obbietivo principale: il cittadino termale.
Riguardo a geste, uscimmo dalla giunta nel 2007 manifestando la nostra contrarietà alla società in house presagendo ricadute pesanti sul comune, contrarietà smussata nel programma di mandato del 2009 con il quale veniva messa la condizione che la suddetta geste diventasse società di area….ad oggi questo non è stato ancora fatto, e l’impegno preso col programma non è, al momento, stato mantenuto nemmeno in lontananza, anzi…..si è provveduto nel tempo anche a incrementare le persone che in essa vi lavorano, con pesanti ripercussioni sul bilancio comunale. Viene da chiedersi perché e per come…..ma preferisco sorvolare sull’argomento.
Riguardo ai rilievi mossi dalla corte dei conti sul bilancio consuntivo 2010, penso che una rivisitazione politica del documento all’interno del partito socialista termale debba essere fatta, cercando di riabilitare, anche col senno di poi, i segnali che ci erano stati dati dal consigliere, ricucendo quegli strappi che ultimamente si sono verificati con le dimissioni stesse del consigliere.
Quindi, per riagganciarmi al discorso di vita vissuta fatto all’inizio, essendo io stesso pronto anche ad agire di istinto, penso che le decisioni prese dal consigliere vadano rispettate e alla luce dei fatti riconosciute valide perché al nostro interno quando ci venivano dette non riuscivamo ad ascoltarle. Io sono un uomo di partito, ma sono anche rispettoso delle persone e delle loro idee, specie poi se di carattere socialista.
E ora una scosseti per il sontro interno: le idee riformiste a beneficio dei cittadini sangiulianesi, che fine hanno fatto? Ad oggi mi sembra che il partito non abbia la giusta tenacia e forza di far valere le stesse nelle sedi decisionali comunali. Mi domando se veramente siamo in una posizione di subalternità del partito di maggioranza……..
Sono quasi certo che non interverrò più….ma come si dice, mai dire mai !
25/07/12 - Alessandro Galassi - membro psi
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In risposta a: del
Il tuttologo ...........
AUTORE: Ultimo
email: -

25/7/2012 - 14:41

........ è colui il quale si ritiene in grado (e si arroga il diritto) di esprimere un opinione ad ogni riguardo. Questo strano personaggio forse è sempre esistito; mi pare però che prolifichi sempre più negli ultimi tempi. ........ Scrive tanto di tutto senza riescire a dire niente ..... se non quelle poche cose imparate a pappagallo o cercate in google e adattate all'occasione. Lo qualificherei come un personaggio cosciente di essere poco considerato e non riesce ad accettarlo ...... e il forum è uno strumento per apparire e mettersi in mostra ........ ma è incosciente di apparire un frustato esibizionista. Non esiste rimedio per questi individui incapaci di dire cose intelligenti ....... e scrivono credendo di ottenere stima ..... e invece ottengono solo la pietà che si è soliti dare ai presuntuosi. ..... Ultimo.
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In risposta a: Povero Bagnaiolo! del 24/7/2012 - 23:00
Possibile un opinione?
AUTORE: Cittadino come pochi
email: -

25/7/2012 - 12:10

Fermo restando, che le offese o le gratuite illazioni andrebbero sempre evitate, vorrei esprimere un mio parere sull'olio da lei prodotto.
Ho avuto modo di utilizzarlo e devo dirle che è un olio non come lo conoscevano i nostri nonni. Cosa intendo dire con questo, è un olio per palati forse più raffinati (molto delicato ) molto probabilmente perfetto per il pesce in quanto non ne copre i sapori,ma se devo utilizzarlo per una bella bruschetta verace, mi perdoni ma preferisco oli di altri produttori , con sentori più forti e più appaganti al palato. Con questo mi sono limito ad un mio giudizio personale spero senza averla contrariata. Magari potrebbe pensare a due fasce di prodotto per coprire i gusti di utenze e di utilizzi diversi.
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In risposta a: Certo, evasione... ma anche elusione, etc. del 24/7/2012 - 16:41
e il lavoro dipendente e i pensionati?
AUTORE: pedro
email: -

25/7/2012 - 8:48

...non li citi mai, non fanno forse parte della tua cultura politica. Loro pagano e sostengono le casse dello Stato per circa il 70-80% delle entrate.
Secondo me è la tua cultura politica, dell'egualitarismo, dello statalismo, dello reddito minimo per tutti, e di converso l'altro lato oscuro, delle differenze di razza e colore della pelle, delle etnie, dei populismi, dei privilegi, dei privilegi elettorali... essi si, minano le ragioni della democrazia, della partecipazione, della solidarietà, delle diversità religiose e politiche e delle regole democratiche da rispettare.....

E così i nemici della Democrazia possono sguazzare nel brodo democratico e fanno il gioco delle parti tue e dei tuoi pseudo avversari.

Lo scontro è di civiltà. Chi evade ed elude si avvale delle logiche democratiche, ma per egoismo, arrivismo, tornaconto politico, per un sempre più scarso senso civico verso la collettività... attende l'avvento del principe, del re o del populista di turno.
D'altro canto non sapresti citare nulla di meglio di una sana Democrazia, pur con tutti i difetti.
Esistono sane Democrazie, che non hanno attraversato il deserto del comunismo, per imporre alla società equità e democrazia.
La Democrazia è riformabile, le tue ideologie (le chiamo così perché non sapresti citarmi un esempio pratico) è a scatola chiusa, non sai cosa contiene, e quando apri, se non ti piace te la tieni in ogni caso.
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In risposta a: Buona fortuna del 24/7/2012 - 22:45
Fai parecchia confusione, CCP
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

25/7/2012 - 0:15

E quel che è peggio è principalmente che eviti anche te di rispondere alle mie domande.
Il primo errore che commetti è quando parli del «mio sindacato», perché non ne ho uno: ho simpatia per i COBAS, ma sono un autonomo e non posso essere rappresentato da loro per ovvi motivi, ne' voglio essere rappresentato da organizzazioni padronali per altri.
Il secondo errore che compi è quello di riversare sulla «Sinistra» le responsabilità per l'inefficienza di un baraccone creato ad hoc dal Pentapartito negli anni d'oro, con la complicità di ConfIndustria, allorché su ogni governo regolarmente si faceva oscillare la Spada di Damocle dei licenziamenti.
È storia recente e non c'è bisogno che te la racconti. Se poi ti aspetti che un lavoratore sia buono se privato di tutti i suoi diritti, allora difficilmente ci potremo trovare d'accordo.
Detto questo sappi che non ho particolari motivi di astio verso la PMI più sana, quella cioè che produce idee, modelli di utilità, che persegue la Qualità Totale e che si muove nel rispetto della collettività, dei territori, dell'ambiente e della responsabilità sociale; le imprese deleterie in questo particolare momento storico, oltre alla quasi totalità delle multinazionali e delle commerciali di GDO, sono a mio avviso quelle del settoreimmobiliare, finanziario, assicurativo e bancario, quelle cioè che non producono ricchezza ma consumano quella esistente, che producono una calmieraziine al contrario dei prezzi, che si cartellizzano per meglio spremere - non i clienti/utenti, ma - le proprie ignare vittime.
A te ho rivolto una domanda ben precisa, CCP: la tua è un'impresa agricola, artigianale (o manifatturiera di piccole dimensioni), un'impresa di servizi fondata su idee e modelli di utilità, o un'agenzia/filiale dei settori incriminati?
Intendo dire cioè: sei un immobiliarista ad esempio, un broker o un assicuratore? Perché in tal caso non sei un imprenditore ma il parto contronatura del profitto facile, delle tutele politiche, il tuo unico obiettivo sono solo i soldi ed i tuoi fattori di rischio cancellati alla radice da disposizioni di legge.
Se diversamente la tua è un'impresa produttiva (cioè non speculativa), sappi che quel poco che la sedicente «Sinistra» è riuscita a fare nelle - fortunatamente - rare occasioni in cui ha governato, è più di Destra e di ispirazione liberale-antipopolare di tutto ciò che hanno combinato gli altri...
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In risposta a: Questa è grossa!!!!! del 24/7/2012 - 11:22
Povero Bagnaiolo!
AUTORE: Tiziano Nizzoli
email: -

24/7/2012 - 23:00

Prima di tutto voglio ringraziare Alessio per i chiarimenti forniti a chi probabilmente non li capisce.
Caro Bagnaiolo, ho detto che sono l'unico produttore a S.Giuliano di olio IGP BIO (che significa ad indicazione geografica protetta e certificato biologico da Icea), Toscano dei Monti Pisani, presente da tre anni consecutivi nella Flos Olei, recensione dei migliori oli al mondo. L'ho detto e lo ripeto, ma dubito che tu sia preparato in materia, viste le tue considerazioni.
Uno dei miei progetti più ambiti, ed in parte già in atto in sinergia col frantoio di Vicopisano, è di realizzare un unico olio di qualità, raccogliendo le produzioni di tutti i produttori dei Monti Pisani che vogliono aderire al nostro protocollo, fermo restando che l'olio dovrà essere tutto igp bio, quindi niente veleni ed analisi da parte del Consorzio dell'olio Toscano.
E' un'iiziativa che ci permetterebbe di accedere a mercati che chiedono quantitativi che noi al momento non possiamo garantire, perchè troppo restii a forme di cooperativismo, anche se ben remunerato.
Non mi dilungo oltre, spero solo che tu ti renda conto di quello che hai scritto, delle scuse da parte tua sarebbero opportune, credimi, ma non credo tu ne sia capace.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Parlaci della tua impresa, CCP del 23/7/2012 - 15:46
Buona fortuna
AUTORE: Cittadino come pochi
email: -

24/7/2012 - 22:45

Ti auguro buona fortuna a te e a quelli che la pensano come te. Per riepilogare , resto convinto che la mia impresa funziona perchè c'è gente che con impegno e dedizione al lavoro si fa un gran mazzo per portarla avanti, e si è rotta i c... di pagare le tasse per mantenere il baraccone di servizi inefficente messo in piedi dalla sinistra e dal sindacato che rappresenti.
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In risposta a: le tue certezze e i miei dubbi. del 24/7/2012 - 15:52
Certo, evasione... ma anche elusione, etc.
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

24/7/2012 - 16:41

Sì Pedro, l'evasione è un bel problema perché mina le fondamenta del tuo modello di riferimento.
Invece le flotte di consulenti fiscali dei grandi gruppi di GDO - in genere plenipotenziari di banche, finanziarie & C. - incaricati di studiare strategie per abbattere il carico fiscale in maniera perfettamente legale? Il piccolo commerciante può affogare tranquillamente e guai se «si dimentica» uno scontrino perché Equitalia è già pronta a suonargli la sua «Rapsodia in Blu» come un avvoltoio sulla spalliera, mentre ai supermercati che hanno messo in ginocchio l'intera economia non si contesta mai nulla?
Basta il buon vecchio giochetto delle «scatole cinesi» con qualche terminale in aree decisamente no-tax per eludere la pressione fiscale: ho riportato più volte la documentazione a proposito di Ikea Italia che da sola fa sfuggire, per effetto di un debito di oltre 400 mln di Euro che Ikea Property ha verso le sue controllanti, 18 mln al fisco italiano verso le Antille Olandesi.
Eppure è tutto perfettamente legale, in perfetto stile Monti-BCE-MES: socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti. E stiamo parlando di una sola multinazionale!
Eppure è la tua adorata «Democrazia» che permette di far scivolare via una sommatoria di siffatti ammanchi a danno dell'intera comunità... pensa che, tanto per fare un esempio, in un'Impresa Individuale Agricola l'imprenditore è costretto ad avere non meno del 51% del suo reddito dall'agricoltura, quand'anche la stagione fosse stata pessima e il raccolto magrissimo (ciò significa che, dovendo egli provvedere al mantenimento della sua famiglia e trovandosi nelle condizioni di prestare servizio altrove o, addirittura, di dover compiere tutt'altro lavoro, è costretto a non dichiarare la parte di reddito non agricolo esuberante il 51%!).
Vedi bene che non è la cattiva volontà a ingenerare determinate contraddizioni, ma lo stato di bisogno nella normalissima dialettica con un sistema che non può funzionare: altrimenti perché a qualcuno dovrebbe essere dato dirottare in maniera perfettamente legale capitali verso i cosiddetti paradisi fiscali, mentre ai più divenire preda dell'ira funesta di Equitalia ed essere criminalizzato non appena cerchi di sottrarre qualcosa al fisco per sopravvivere un po' meno peggio o per arrivare a morsi e bocconi a fine mese?!?
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In risposta a: L'Economia Politica non è il tuo forte, Pedro del 24/7/2012 - 13:46
le tue certezze e i miei dubbi.
AUTORE: pedro
email: -

24/7/2012 - 15:52

Era una notizia ed è indiscutibile che l'evasione fiscale mondiale si avvalga dei paradisi fiscali.
E' lecito attendersi la tassazione sulle transazioni finanziarie!

La tua forza in economia politica ti permette di rilasciarci in anteprima i tuoi giudizi e le tue sentenze.
Grazie!
Tempo al tempo.... inutile riaprire ancora una discussione, i lettori già conoscono le nostre divergenze.

PS: Inneschi: ammetto la mia ignoranza in materia, e non sarò mai ne rivoluzionario e nemmeno pompiere! Il senso della frase era comprensibile, ma "innesti" era errato, inneschi ok scusate! grazie.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Gli incendiari del XXI secolo. del 24/7/2012 - 8:51
L'Economia Politica non è il tuo forte, Pedro
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

24/7/2012 - 13:46

La BCE - ed in particolare il neonato MES - si sta rivelando il meccanismo più efficiente per consolidare e blindare i patrimoni dei super-ricchi: l'Europa allo stato attuale delle cose non è nient'altro che un avanzatissimo sistema di tutela di una ristretta minoranza a danno dei restanti 500 mln di europei!
Gli inneschi incendiari sono stati accuratamente disposti da chi ritieni debba fare il pompiere e puoi scommettere che l'incendio divamperà!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Questa è grossa!!!!! del 24/7/2012 - 11:22
Certificazioni «Bio»
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

24/7/2012 - 13:40

Temo che tu sia in errore, Bagnaiolo: la certificazione «Bio» in Italia non è esattamente l'equivalente della produzione biologica.
In realtà un produttore che non ricorra all'utilizzo di sostanze chimiche nei cicli produttivi non è necessariamente un produttore biologico: l'ente certificatore accreditato presso Accredia, nell'iter di certificazione non verifica soltanto le politiche produttive, ma anche altri fattori chiave, come la difesa del suolo, la contiguità di fattori di inquinamento ambientale, etc.
ICEA - Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale -, l'organismo cioè cui Tiziano Nizzoli ha commissionato la certificazione del proprio olio è, insieme a Demeter per il biodinamico, l'ente certificatore più «Talebano» cui potesse ricorrere e, se questi lo ha autorizzato ad esporre il proprio marchio «Bio», è segno evidente che il lavoro svolto per conseguire quello straordinario risultato è stato quanto di meglio potesse essere fatto.
Dunque nell'affermare che «il suo olio è l'unico biologico del territorio sangiulianese», Tiziano Nizzoli non solo non diffama nessuno, ma afferma anche una cosa chirurgicamente esatta, a meno che in questo preciso istante qualcun altro abbia ottenuto certificazione analoga o l'abbia conseguita senza che il buon Colonnello ne fosse a conoscenza.
C'è poi un altro fatto importante su cui trovarsi d'accordo: cosa si intende per «Produttore d'Olio»? Nello specifico caso dell'Oro del Colonnello, il pregiato manufatto di casa Nizzoli, si ha che fare con un «Produttore Professionale», dotato cioè di una P. IVA agricola, unica tipologia di soggetto giuridico ammesso al programma di certificazione; va da sé che l'olio di «Produttore non Professionale» non necessiti di alcuna certificazione in quanto presumibilmente prodotto per soddisfazione di esigenze familiari, dunque neanche de facto assoggettabile alle normative ISO 22000 sulla Sicurezza Alimentare, per quanto la manifattura olearia di default ne estrapoli un'analisi chimica estemporanea e sufficiente a tracciarne in modo conforme la filiera e le caratteristiche organolettiche.
Il problema - molto diffuso - occorre quando il «Produttore non Professionale» si comporta come quello professionale, vendendo cioè l'olio in non si sa bene quale forma e modalità: potrebbe anche essere biologico il suo modo di produrre, se non addirittura biodinamico, ma nessun organismo di certificazione potrà etichettarlo come tale.
In ogni caso le informazioni sui prodotti alimentari non possono e non devono essere nascoste in ragione del prestigio o del rank del suo produttore: il consumatore ha per legge diritto di sapere cosa Cristo sta mangiando o bevendo!
Un'illuminante gita al Frantoio di Buti, manifattura agricola con produzione locale di olio, vino ed altre prelibatezze agro-alimentare, potrà fugare buona parte dei dubbi sulle tipologie di olio prodotte a San Giuliano Terme: un ottimo e disponibilissimo Nicola Bovoli - presso cui lo stesso Nizzoli va a «spremere» le proprie olive - potrà illustrare ampiamente di cosa stiamo discutendo, avendo peraltro disposto due linee di manifattura olearia, una dedicata alle colture tradizionali e/o integrate, una espressamente al biologico e biodinamico.
Contro il diritto del consumatore ad un'informativa estesa intorno a ciò che sta mangiando - sintetizzato appunto dalle norme ISO 22000, ma migliorato dall'esposizione di certificazione come biologico, biodinamico, responsabilità sociale, salvaguardia ambientale o risparmio energetico - non può certamente essere invocato il rispetto della Privacy del Produttore, caro Bagnaiolo!
Detto questo - e te lo dice non genericamente «uno di Sinistra», ma un Marxista convinto - ho la sensazione che le antipatie verso Tiziano abbiano una natura essenzialmente ideologica: nel suo modello produttivo ha fatto sue tutte le parole d'ordine più nobili che una certa Sinistra abbia mai professato (e non a chiacchiere ma nei fatti!) ma, anziché tributargli il giusto e legittimo riconoscimento - che non significa certo fargli un monumento, osannarlo o genuflettersi al suo cospetto - si continua nella spasmodica ricerca dell'artificio intellettivo e/o del sillogismo più sbagliato per saltargli addosso!
Stiamo parlando di una persona disponibilissima al dialogo, per niente gelosa dello straordinario modello di utilità - creato con un'efficace collaborazione accademica - in base al quale la Mosca dell'Olivo può essere combattuta senza l'ausilio di sostanze chimiche dannose per l'ambiente: non sarà forse il caso di abbassare le orecchie e provare a farsi trasmettere la sua esperienza e la sua pratica produttiva?
Perché non provare a seguire il suo modello, piuttosto che lamentarsi del danno che può recare all'immagine degli altri Produttori? Sono sicuro che - per il bene della collettività e per la salvaguardia del territorio - non avrà difficoltà a condividere con chi abbia il buon senso e l'umiltà di chiederglielo il proprio patrimonio cognitivo!
Non sarebbe meglio che - certificazione o meno - tutti i Produttori d'Olio, non soltanto sangiulianesi ma, più in generale, di tutto il Monte Pisano potessero competere fra loro a chi fa l'Olio più biologico, oltre che sano e buono?
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In risposta a: Gli incendiari del XXI secolo. del 24/7/2012 - 8:51
L'Ignoranza viene a galla!!!
AUTORE: Bhooo!!
email: -

24/7/2012 - 12:42

dice INNESCHI non INNESTI..... o Pedrito!!!!!!!
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In risposta a: Al bagnaiolo del 23/7/2012 - 21:04
Questa è grossa!!!!!
AUTORE: Bagnaiolo
email: -

24/7/2012 - 11:22

Questa la hai sparata proprio grossa dicendo cioè che sei l'unico sangiulianese a produrre olio biologico hai sputtanato tutti gli altri produttori. Quì ci dovrebbe essere una sollevazione generale, ora voglio vedere se te la fanno passare liscia perchè se io fossi un produttore di olio farei un casino del 80 e ci sarebbe anche la diffamazione........
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In risposta a: Ci vuole tempo ma ci si arriva del 23/7/2012 - 13:06
utilizzo
AUTORE: Lollo
email: -

24/7/2012 - 10:48

Secondo me Marina di Vecchiano è sfruttata al massimo delle potenzialità turistiche. Qualcuno su questo forum potrebbe anche dirti che è troppo sfruttata, ma io sono sostanzialmente contento dello sviluppo che ha. Si dovrebbe, piuttosto, guardare ad altro, e mi ricollego al messaggio precedente di Tiziano Nizzoli (vedi "la vocazione turistica del territorio"): è inutile parlare di vocazione turistica quando i privati che ci devono investire non lo fanno. Mica vogliamo che siano i Comuni a farsi imprenditori del turismo, vero?
Sarebbe come se io volessi aprire un'azienda che vende i computer ma lo faccio in una soffitta e senza comprarmi un sito dove venderli online....
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In risposta a: del
Gli incendiari del XXI secolo.
AUTORE: pedro
email: -

24/7/2012 - 8:51

Da: Il Sole 24 Ore, 23/07/2012

"Tanto quanto le economie di Stati Uniti e Giappone messe assieme: i patrimoni dei super-ricchi di tutto il mondo nascosti nei paradisi fiscali arrivano a qualcosa come 21mila miliardi di dollari, secondo uno studio condotto da un ex capo economista di McKinsey, James Henry, intitolato "Il prezzo dell'offshore rivisto" e che fa il punto a fine 2010...."

Altro che BCE! Ci stanno provando.
Provano a scardinare quel precario equilibrio europeo e mondiale fatto di interscambi commerciali, culturali, politici, sportivi, religiosi....
Dopo il crollo economico del 1928, gli speculatori finanziari, oggi come allora, iniziarono a finanziare gli incendiari e abbiamo visto come è andata a finire.
Oggi gli incendiari, dopo la bolla finanziaria del 2007-8, sono in attesa del crollo della UE, e poi qualcuno che prema il telecomando del detonatore sarà più facile da trovare.
In Italia, Spagna, Grecia, Portogallo, Irlanda, hanno già predisposto gli innesti.
Non sarei così certo del dopo, e di chi ne trarrà profitto.
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In risposta a: ma vedrai:::!!! del 21/7/2012 - 13:34
LE reti in Serchio non vanno messe
AUTORE: Avanti Popolo
email: -

24/7/2012 - 7:29

Sono un pescatore per hobbi come tale mi pago la mia licenza, rispettoso dell'ambiente ecc.
Purtroppo non esiste e il pesonale non è sufficente a colpire le persone che pescando con mezzi non consentiti in acque dolci. Purtroppo a mio rammarico vedo magari fare la multa a gente, per cose banali.
Quindi cercate di colpire questi frodatori,seriamente.
(non gurdate il fuscello nell'occhio degli altri ma la trave nel vostro)
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In risposta a: Diritti rubati del 21/7/2012 - 22:44
Aspetta il sonno eterno, Andrea.
AUTORE: Piero Chicca
email: -

24/7/2012 - 1:09

Se fosse il male dei fine settimana, caro Andrea...
Dove abito io il castigo dura tutto l'anno, estate e inverno, ogni notte, fino all'alba, senza tregua. E non c'è rimedio antirumore che tenga, il chiasso supera qualsiasi barriera. Non c'è niente da fare, o cambi casa o sopporti finché non ti distrugge la spossatezza. Se tu sapessi quante malattie può generare la spossatezza! E tuttavia è inutile protestare, nessuno fa niente: “i giovani hanno diritto di divertirsi e i paesi non devono diventare luoghi morti”. Come se per renderli vivi bastasse uccidere le notti e il riposo dei cittadini. Quando il problema arriva all'estremo qualcuno prova a intervenire; ci ha provato Renzi a Firenze e subito si è esaltato ed è corso in televisione a proclamare di averlo risolto. Invece dopo tre settimane dall' “accordo” con i gestori dei locali non è cambiato nulla. Fallimento completo, dicono i fiorentini; Renzi è rimasto scottato, non si azzarderà più a riprovarci. Monito per tutti i sindaci. I gestori si sono giustificati col dire che loro devono lavorare e che danno anche lavoro. E non hanno nemmeno tutti i torti, basterebbe però stabilire dove certi lavori si possono esercitare; dove non sono incompatibili col diritto alla quiete. Almeno quella notturna.
Ma sia chi di notte lavora, sia chi si diverte, di giorno può dormire; te di giorno non puoi dormire perché devi lavorare e di notte vegli perché non muoia il tuo paese. Ma non ti aspettare comprensione, perché come vedi c'è anche chi ti risponde che te devi essere un malato che non dormirebbe nemmeno col silenzio assoluto, mentre lui chiasso o non chiasso dorme anche sui chiodi. (E' una risposta singola che ne rappresenta migliaia identiche). Di sicuro il tuo interlocutore non ha capito che qui non si tratta del passaggio occasionale di una fanfara, qui le fanfare stazionano. Per ore. Ogni notte. Sotto casa tua, non sotto la sua. Dunque non sa di cosa parla. E per il massimo dell'insipienza e dello scherno ti dà perfino un consiglio: quando caschi dal sonno esci di casa e buttati nella bolgia, vai a vivere, dormirai da morto!
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In risposta a: il turismo dei compratori del 23/7/2012 - 17:00
Vogliamo il Bagnaiolo assessore al turismo!
AUTORE: Ludmilla
email: -

23/7/2012 - 21:14

Di sinistra lo è sicuramente, idee ne ha poche e confuse, esattamente come quelli che dovrebbero organizzare ed innovare il turismo del Lungomonte. Che aspettiamo a sfruttare questa sua predisposizione naturale e farlo assessore al turismo?
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In risposta a: il turismo dei compratori del 23/7/2012 - 17:00
Al bagnaiolo
AUTORE: Tiziano Nizzoli
email: -

23/7/2012 - 21:04

Per me l'unica zucchina gonfiata di estrogeni mi pare la tua. Primo, non dipendo da nessuno, secondo, sono l'unico in San Giuliano a produrre olio IGP Biologico, terzo, di turismo ne mastichi veramente poco, se credi che vada bene così com'è, quarto, se questo è il tuo contributo di pensiero, ti conviene andarti a fare un bel bagno, come suggerisce il tuo nick-name, ti aiuterà a schiarirti le idee!
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In risposta a: del
Forza Ingroia!
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

23/7/2012 - 20:01

Mentre tutto si muove subdolamente, mentre si sprecano i provvedimenti adottati nottetempo dall'Europa delle banche, mentre Trojka, Bilderberg e Trilateral costituiscono organizzazioni euro-criminali come il MES nuotando nel fango, all'ombra di tutto e di tutti, mentre logge massoniche, vecchie nuove mafie trionfano in virtù del Pactum Societatis europeo, qualcuno fra 1000 ostacoli continua incorruttibilmente a rincorrere l'anelito di verità.
Forza Ingroia, scoperchia il Vaso di Pandora: ci siamo rotti di veder condannare le ali militari di un unico sterminato potere occulto; è ora di veder cadere nella rete il «Cupo Tessitore» con tutti i nomi «eccellenti» che si porterà dietro!
La Procura di Palermo non è il problema, ma la soluzione allo stato embrionale!
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In risposta a: La vocazione turistica del territorio del 23/7/2012 - 8:44
il turismo dei compratori
AUTORE: Bagnaiolo
email: -

23/7/2012 - 17:00

Invece faresti bene ad elencarle te e il tuo caporione le tue decine di idee, fra queste forse ce ne sarà qualcuna buona ma se da l'alba si vede il buongiorno mi sa che le tue idee siano le solite baggianate che di turisti ne attireranno ben pochi a meno che non vengano per comprare l'olio inquinato dal rogo o li zucchini gonfiati a estrogeni.
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In risposta a: Ci vuole tempo ma ci si arriva del 23/7/2012 - 13:06
Parlaci della tua impresa, CCP
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

23/7/2012 - 15:46

Vogliamo scommettere che la tua impresa, se ne hai una ed è di tipo prevalentemente B2C annovera tra i suoi principali clienti dipendenti pubblici, o Enti Locali se di tipo B2B?
Vogliamo scommettere che la tua impresa - sempre se ne hai una e se naviga in buone acque - non è in funzione della tua solerzia imprenditoriale, del tuo acume, del tuo ingegno o della tua creatività, ma semplicemente di leggi ad hoc concepite per il tuo settore?
Vogliamo scommettere che - se hai un'impresa - non produce nessuna proprietà intellettuale, cioè nessun modello di utilità o affini, ma commercializza un'idea di qualcun altro?
L'ostinazione tipica di personaggi del tuo stampo consiste principalmente nel pensare l'impresa come un'irrinunciabile consumatrice di risorse e territorio, al cui cospetto l'interesse della collettività è soltanto un ostacolo sulla strada del profitto, oppure nel confondere modelli di capitalismo ancora discretamente redditivi e profittevoli, come quelli scandinavi in cui l'intewrvento dello Stato rappresenta 2/3 del movimento economico, con modelli inariditi e fallimentari come quelli anglo-sassoni, in ragione dei quali è necessario costantemente ricorrere al bombardamento e all'aggressione di popoli e territori per assicurarsi qualche boccata d'ossigeno.
Il capitalismo riesce a funzionare in 3 casi: 1), laddove l'intervento statale sia poderoso, 2) dove il 95% della popolazione accetti di vivere in condizioni miserrime(in zone cioè dove l'intelligenza, la cultura, lo spirito critico, il raziocinio e la facoltà di ragionamento sono state spente del tutto) o 3) dove sia stato instaurato un potere fuori dal controllo e dalle regole, dove cioè ad un colpo di stato ne faccia seguito un altro senza soluzione di continuità (vedi Sud-Europa).
Lo sviluppo turistico a cui tu alludi è cosa ben diversa da quello programmato e previsto sul territorio vecchianese: scordati una città da 20.000 abitanti a Marina di Vecchiano e dimentica che le tutele debbano essere redditizie!
Il Parco MSRM fa già un lavoro straordinario per ciò che attiene qualità dell'aria, quindi anche quella della nostra esistenza.
Non me ne volere, ma penso proprio che tu sia l'ultima persona cui chiedere un parere su quale modello di sviluppo adottare in materia di turismo locale.
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In risposta a: Caro Tiziano e caro Alessio del 23/7/2012 - 9:38
Vai, continuate a discuterne...........
AUTORE: Tiziano Nizzoli
email: -

23/7/2012 - 15:20

.......,che può darsi che qualcuno della stanza dei bottoni abbia qualche ispirazione!
Bruno, a parte il fatto che a me la testina piace più del prosciutto, nel tuo commento hai messo senza accorgertene un dito nella piaga, quando dici cosa si può offrire ad un turista da ottobre alle brinate.
Ti faccio qualche esmpio: ho portato degli americani ospiti di un nostro agriturismo a vedere come funziona il raccolto e li ho messi a lavorare insieme a noi, dandogli due "manine" di plastica ed indirizzandoli verso alberi bassi e carichi. In una mattinata mi hanno fatto due cassette di olive, poi hanno mangiato al sacco e sono partiti per il frantoio di Vicopisano, l'unico in zona attrezzato con un locale dove ci si può stare in una ventina vicino al camino e dove esiste un punto vendita di prodotti tipici. Non la sto a fare lunga, hanno fatto spesa, merenda vicino al fuoco e portato via due lattine del "loro" olio, assistendo a tutte le fasi del ciclo produttivo, ma quello che deve farti pensare è che dopo aver pagato il dovuto, si sono prenotati anche per quest'anno.
Quando la sera sono andato a dormire, ho pensato prima a lungo di come mettere a frutto tale iniziativa, ma poi ho pensato che se mi beccava l'ispettorato del lavoro mentre raccoglievano mi faceva un mazzo così, ho pensato che il mio Comune, pur nella sua tradizione olivicola, non possiede un frantoio, ho pensato che le etichette con la loro fotografia non erano a norma, etc., etc.
Ma non solo queste le iniziative per tenersi qua i turisti nei periodi morti, in bicicletta nel Parco ed a passeggiare su una spiaggia incontaminata ci si può andare anche le gelate, alternandole ad attività che io ed Alessio conosciamo, ma che al circolo Arci non ne fanno nemmeno argomento di discussione, e tantomeno in Comune, tanto sono presi dalle loro bagarre politiche.
Tutti noi mi pare stiamo concordando che siamo governati da "improvvisi", direbbe mamma Roberta del vecchio mercatino americano di Livorno, ma la cosa terrificante è che non c'è nessuno che dica loro: guarda, questo lavoro non è per te, torna da dove sei venuto, che lì producevi qualcosa senza fare danni!
Speriamo che questa chiacchierata duri, sento che verranno fuori delle idee, bona!
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In risposta a: Turismo! del 21/7/2012 - 17:48
uno piu uno due, piu uno tre, piu... uguale
AUTORE: Lucio
email: -

23/7/2012 - 14:18

Il ragianamento oppositivo del signor/ signora PG non fa una piega certo che se si parla sempre di pontili e di parcheggi non si va molto lontano, anche se entrambi concorrono all'accoglienza se non della bellezza, che quella si manifesta da sè. Sulla valorizzazione si dà all'amministazione un ruolo improprio, il comune crea le condizioni: ha fatto scelte che permettono di conservare un ambiente, ma poi oltre alle idee ci vogliono persone che investono e risiamo lì col conto ma siamo sicuri di avere un parco, oppure il parco è un grande giardino privato di n proprietà. Sicuramete più di una. In fondo la valorizzazione richiede il concorso di più persone, che sommate fanno il risultato finale. Certo una paseggiata di Marmo che non è triste come quella di asfalto rende una località più bella di un'altra, e il Comune senza toccare marmo può fare molto, ma non aumentare l'imu per comprare i giardini privati e valorizzare il territorio. Poi se bastano le idee, sono convinto che siamo ricchissimi e giustamente PG si domanda perchè non si realizzano? semplice perchè uno più uno fa due, non venticinque.
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