none_o

Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
di Emanuele Cerullo
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dal Wueb
none_a
Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
 0
Sono disponibili 18557 articoli in archivio:
 [1]  ...  [389]   [390]   [391]   [392]   [393]   [394]   [395]  ...  [743] 
AVVERTENZA: In caso di risposta a un articolo già presente nel forum, si invita i lettori ad usare il comando RISPONDI. Usando questo comando la risposta dell'utente ottiene una maggiore visibilità, perchè viene collocata automaticamente in due spazi diversi. Viene inserita infatti 1) nella prima pagina del forum in successione temporale, come tutti gli altri interventi; 2) viene inserita anche nel riquadro dei DIBATTITI IN CORSO, dove gli articoli rimangono un tempo maggiore.
Il primo lettore che risponde a un tema già presente nel forum e adopera il comando RISPONDI attiva automaticamente un dibattito. Il comando RISPONDI consente di sviluppare dibattiti su temi specifici.
In risposta a: Avete tutti ragione ma del 23/7/2012 - 11:10
Ci vuole tempo ma ci si arriva
AUTORE: Cittadino come pochi
email: -

23/7/2012 - 13:06

Il comune di Vecchiano (ma badate bene gran parte dei comuni della Toscana) è stato e lo è ancora pieno di persone che lavorano nei cosiddetti servizi , Comune - Provincia - USL - Scuola , adesso con la crisi sarà bene ripensare questa distribuzione perchè la libertà di utilizzo di Bocca di Serchio, il mancato sfruttamento di Marina di Vecchiano e del Parco saranno sempre più attuali se vogliamo garantire un alternativa di lavoro in particolare alle nuove generazioni , ora che i soldi distribuiti dallo Stato stanno finendo. E con le logiche sempre attuali del conservatorismo tipico della sinistra tradizionalista si va poco lontano.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Caro Tiziano e caro Alessio del 23/7/2012 - 9:38
Avete tutti ragione ma
AUTORE: GI.BI.
email: -

23/7/2012 - 11:10

A tutti mi pare manchi qulche cosa.
Bruno questa volta ha centrato l'obiettivo quando parla della squadra comunale, ma badate bene non per le capacità specifiche dei singoli o almeno non del tutto ma principalmente per tutta la burocrazia che appesantisce e rallenta ogni singola iniziativa.
Mi spiego meglio abbiamo tre fronti il primo è valorizzare e/o per lo meno aver chiare le nostre eccellenze che sembra una banalità, ma noi residenti non siamo certo i migliori giudici.
Secondo far cambiare la mentalità ai residenti cosa lunga e difficile, troppa gente in giro disturba il quieto vivere fermo nel tempo.
Terzo lasciando liberi gli "imprenditori" di intraprendere, l'amministrazione dovrebbe adoperarsi per ridurre al minimo l'impatto della burocrazia, pianificare in accordo con le imprese tutte quelle operazioni necessarie a potenziare e meglio distribuire i flussi, lasciando in disparte per un po' il miraggio degli oneri di urbanizzazione.
Non esiste un richiamo, solo mare solo monte, solo parco, solo lago ecc.. deve esistere la consapevolezza della pluralità dei vari richiami da gestire con competenza imprenditoriale e mantenuti dall'amministrazione sempre al meglio.
Fino ad oggi chi lavorava in comune chi in povincia chi alla ASL chi... ho l'impressione che queste "sistemazioni" andranno nel breve a contrarsi sensibilmente rendendo sempre più inevitabile lo spostamento dell'attenzione verso lo sfruttamento oculato e saggio delle nostre ricchezze, cominciamo a individuarle ed è già tardi.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Caro Tiziano e caro Alessio del 23/7/2012 - 9:38
Certo, se si continua così...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

23/7/2012 - 10:29

Caro Bruno, finché si continua a tenere alto il focus su Marina di Vecchiano e Migliarino, non si procederà in nessun modo nell'auspicata direzione dello sviluppo turistico, inutile starne anche a parlare.
Il turismo - specie se eco-sostenibile - non è argomento da brain-storming digitale, ne' da convegno PD al Circolo ARCI di Migliarino cui, più per compassione che per convinzione, ti può prendere parte giusto un operatore, il quale - inevitabilmente - uscirà da lì più scoglionato di prima.
Se mi permetti, è ormai qualche anno che mi occupo «concretamente» del settore ed ho la presunzione di sapere estremamente bene di cosa necessiti, a differenza di un partito senza ne' arte ne' parte, che spesso e volentieri manco sa di cosa si stia parlando!
Ora non vorrei che da contrapposizioni come Destra/Sinistra, USA/URSS, Hobbit/Orchetti, Repubblica Galattica/Federazione dei Mercanti o Pisa/Livorno, si approdasse prima della Grande Rivoluzione all'unica plausibile e auspicabile, cioè fra Intelligenti e Deficienti
Mi spiace molto, ma il documento di Giancarlo del 1992, oltre a scoprire l'acqua calda, non aggiunge niente di significativamente nuovo a qualcosa che gli operatori turistici sapevano già e - come dimostra ampiamente Tiziano - anche quelli non eminentemente turistici.
Nota l'enorme differenza: c'è chi va in cerca di sempiterne consulenze universitarie (che non approdano generalmente a nulla) sulla pianificazione territoriale che poi regolarmente continua a muoversi a macchia di leopardo, e chi - magari non proprio in quattro balletti - in poco tempo con lo stesso interlocutore pianifica la sua guerra biologica alla Mosca dell'Olivo, già di per sé argomento spendibile con i turisti!
----------------  RISPONDI





AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

23/7/2012 - 10:06

«¡Que se jodan!» ha detto Andrea Fabra - deputata del Partito Popolare Spagnolo (l'equivalente del Centro-Destra italiano) - rivolgendosi ai Desempleados suoi connazionali nel corso della seduta del parlamento di mercoledì 11 luglio che ha deciso il taglio del sussidio di disoccupazione: più o meno «Che vadano a farsi fottere!».
Questa è l'Europa «Unita nella diversità» e non certo quella dipinta da Schiller nell'Ode alla Gioia su cui L.V. Beethoven costruì l'imperituro capolavoro della IX Sinfonia Corale, eletto - ahimè - «Inno d'Europa» affinché il più grande musicista di tutti i tempi potesse in eterno rigirarsi nella tomba e dolersi delle scriteriate scelte di un manipolo di canaglie: «O amici, non questi suoni! Ma intoniamone altri più piacevoli, e più gioiosi. Gioia, bella scintilla divina, figlia degli Elisei, noi entriamo ebbri e frementi, celeste, nel tuo tempio. La tua magia ricongiunge ciò che la moda ha rigidamente diviso, tutti gli uomini diventano fratelli, dove la tua ala soave freme. L'uomo a cui la sorte benevola, concesse di essere amico di un amico, chi ha ottenuto una donna leggiadra, unisca il suo giubilo al nostro! Sì, - chi anche una sola anima possa dir sua nel mondo! Chi invece non c'è riuscito, lasci piangente e furtivo questa compagnia!».
L'errore è stato forse immaginarsi un'Europa da «Giochi senza Frontiere», un grande e bucolico spazio di amicizia e legame fra i popoli, l'illusione di noi - allora studentelli liceali e universitari - di un'unica grande rete ferroviaria su cui percorrere ininterrotti Inter-Rail e di prestare fede alle aspettative ingenerate proprio dalla straordinaria opera beethoveniana, accostata per forza e costrizione ad una realtà ben diversa dalle più rosee aspettative.
La verità è che ciò che un'orda famelica di cospiratori, corruttori e di eminenze grigie sta letteralmente riuscendo laddove Hitler, Göring, Heydrich, Himmler, Bormann, Fritsch, Rommel & C. hanno fallito: la creazione di una struttura in grado di permettere ad un'esigua minoranza di esercitare un dominio incondizionato su 500 mln di persone, di sottometterne la volontà, di coercirne la libera espressione e di sopraffarne l'intelligenza e la personalità.
Di ciò che non ha potuto un branco di sciacalli e macellai inferociti, è divenuta capace una donnetta amburghese, figlia di un pastore luterano, appoggiata da un coacervo di personaggi genuflessi alla sua ridicola maestà - seppur parlando un diverso idioma - e nel solo nome dell'imperio dei potenti.
«Stiamo» costruendo, giorno dopo giorno, il più grande campo di concentramento che la storia ricordi, cingendo l'Europa di filo spinato pur di salvare l'unica cosa di cui si sarebbe potuto fare a meno, la Moneta Unica e le banche.
Ma cospargere di benzina una siffatta superficie pretendendo che non divampi alcun incendio è pretesa a dir poco folle: Catalogna e Paesi Baschi sono senz'altro il luogo meno indicato per continuare a irrorare combustibile e non è un mistero che si trovino sulla più grande linea di fuoco che attraversa l'Europa - escludendo i rancorosi padani -, ma passando senz'altro per l'indipendentismo Corso e per il revanscismo occitano.
Prima che sia troppo tardi - chi è in grado di farlo - stacchi la spina al Governo Monti e impedisca la ratifica del MES (Macelleria Economia e Sociale), impedisca cioè l'imponente carneficina sociale che l'esecutivo italiano, Rajoy, Merkel & C. hanno ordito ai danni dei popoli d'Europa: le elezioni subito sono il minore dei mali anche per chi raccoglierà l'inevitabile batosta (PD e PDL).
----------------  RISPONDI





In risposta a: La vocazione turistica del territorio del 23/7/2012 - 8:44
Caro Tiziano e caro Alessio
AUTORE: Bruno Baglini .- Migliarino
email: -

23/7/2012 - 9:38

Capisco benissimo il vostro darvi da fare per convincere tutti gli altri che la mezzina è più buona del prosciutto e che costa anche qualcosellina in meno, ma..ogni due etti di rigatino o mezzina venduta in tutte le botteghe del mondo sono precedute da un chilo e mezzo di prosciutto e non di spalla badate bene ed anche il gatto bisogna che sia proprio ridotto alla fame per adattarsi a mangiare un tozzo di pane scusso scusso.
Destagionalizzare a dirlo è semplice ma passare 15 giorni di ferie a Marina di Vecchiano o sulla strada dell'olio dai 15 di ottobre e tira giù fino alle brinate, la vedo duretta assai.
Il valore aggiunto che sapremmo dare alle nostre povere cose ci darebbe tanti vantaggi ma ci vuole arte, maestria, forza di violontà e le cosiddette sinergie non solo a parole nei convegni.

Oggi che finalmente abbiamo capito che i buoni e capaci maanche i bischeri non stanno tutti sotto lo stesso (partito preso) tipo: destra/sinistra-Russia/America.
Sarebbe ora di eleggere Sindaci "anche capaci" oltre che onesti e del proprio partito e pretendere nella maniera più assoluta che scelgano come loro delegati assessori non chi è più vicino al loro partito d'appartenenza ma chi è più capace a creare posti di lavoro per i nostri giovani che ormai laureandosi (purtroppo) stanno diventando la parte più povera della nostra comunità.
Se i cosiddetti "datori di lavoro" (padroni si chiamavano ad un tempo) se non danno più lavoro bisognerà in modo nuovo ed originale ri/organizzarci partendo proprio dalle comunità (i nostri Comuni).

Nel /68 con scioperi generali si dette una svolta ma abbiamo rimangiato tutte quelle belle conquiste anche con l'approfitto di gente infingarda coperta dai tre poi diventati trecento sindacati.
Parliamone ma..soprattutto agiamo alla svelta e allora anche la mezzina (forse) si venderà più del "preciutto" ma..non facciamo come quel prete che diceva: bone veste patate! ma nfilava 'olla forchetta 'mber coscio di pollo raspante.
bb
----------------  RISPONDI





AUTORE: Tiziano Nizzoli
email: -

23/7/2012 - 8:44

E' ormai ricorrente che i nostri amministratori parlino di vocazione turistica del territorio, ma sento poco parlare di accorpamento di progetti turistici finalizzati alla formulazione di "pacchetti" che accontentino vaste platee.
Mi spiego meglio: a S.Giuliano si parla di termalismo, a Vecchiano di ecoturismo, in tutti e due i Comuni di ciclovie, ippovie, percorsi naturalistici ed enogastronomici, etc. etc.
Ma la "regia" dov'è? Ma gli "imprenditori" del turismo dove sono? Ma le idee innovative in quale cassetto giacciono?
Se non si destagionalizza il turismo, non aspettiamoci grandi cose, ma per portare i turisti in zona con una mentalità diversa dal "mordi e fuggi" ed in tutti i periodi dell'anno, bisogna avere grandi idee e spazi di manovra non condizionati da eccessiva burocrazia.
Noi di Cittadini e Territorio ne abbiamo qualche decina, che non sto naturalmente ad elencare in questo contesto, ma se qualcuno avrà voglia di aprire un dibattito sul tema, noi saremo lì a dare il nostro contributo di pensiero.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Marpionate.
AUTORE: Treccarat.
email: -

22/7/2012 - 23:53

Subito dopo l'alluvione di Natale del 2009 i soliti marpioni, videro una delle tante opportunità di guadagno, che in Italia sono sempre pronte, colsero al volo l'occasione e, magari con l'immancabile risatina sotto i baffi, lanciarono l'allarme: l'Aurelia, invasa per qualche giorno dalle acque del Serchio, stava per sprofondare. Bisognava correre subito ai ripari. Parola di esperti. Che subito marpioneggiarono con i politici e i lavori furono deliberati a tempo di record. Si stabilì il costo dell'opera, il tempo d'esecuzione, si apparecchiò la tavola, la marpioneria si sedette al banchetto e si cominciò con una strada provvisoria alternativa a quel tratto di Aurelia da rifare.
Nessuno (meno uno) ebbe qualche dubbio. Ma quell'uno che ebbe un dubbio, era un esperto? No. Allora cosa faceva, si metteva contro gli esperti? Per sostenere che forse era il caso di aspettare un po' per verificare se davvero la strada era così compromessa? Chi l'avrebbe ascoltato? La fregola di marpionare era troppo forte.
Ora sono passati due anni e mezzo: proprio quel po' di tempo che si poteva lasciar passare prima di tuffarsi a corpo morto nella marpionata, e l'Aurelia dissestata e pericolosa è ancora lì, solida e sicura. In due anni e mezzo vi hanno transitato tranquillamente milioni di automezzi e non s'è verificato alcun problema. E dopo due anni e mezzo è ancora lì, minuscola ma simbolica cattedrale nel deserto, l'incompiuta bretella. Cos'è successo? La marpionata era troppo sfacciata? Il banchetto è stato troppo luculliano e sono finiti i soldi? Si è capito che quell'opera non serve e non si farà più? Forse si è capito che bastava una semplice ripresa del manto stradale? Troppo poco per giustificare tanto allarme e tanta spesa. E poi si perderebbe la faccia, e la faccia sia pure già persa da quel dì non si mette in gioco.

Ma nell'improbabile caso che quell'opera non si faccia più, cosa ne sarà della strada provvisoria? Resterà lì, o sarà smantellata? Se resterà, a cosa servirà? E se sarà smantellata, quanto costerà? Costerà un altro marpionesco banchetto riportare in pristino tutto quel bel terreno sprecato, che comunque in pristino non tornerà più?
Insomma, nel caso che quell'opera non si faccia più, i lavori fin qui fatti risultano quelli “della domenica”. Ma i soldi sono comunque corsi a fiumi e chi ha avuto ha avuto. Noi però siamo quelli che hanno dato. E cosa abbiamo da dire? Niente. A noi basterebbe che scoppiasse un altro caso di malaffare che riempisse la cronaca per un mese; che fosse argomento per qualche breve chiassata, ma che passasse alla svelta: insabbiato, coperto dal successivo, dimenticato, non importa. Purché non sia un altro pungolo che ci tormenti le piaghe. Noi vogliamo vivere tranquilli, gabbato lo santo deve ricominciare la festa.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Vieni va t'asciugo del 22/7/2012 - 0:05
E Dio disse....
AUTORE: Tribulus
email: -

22/7/2012 - 8:29

...un penso mia a favvi ma a accontentavvi.
Nel comune di Vecchiano un c'è nulla.. è un dormitorio tanto che per volè danni na mossa avevano pensato, probabilmente quelli che dormono poino di mette su l'IKEA e&C. con un parcheggino da 7000 macchine 7 o 8 rotonde di velle cor prillo e il quarto ponte sul serchio tra l'aurelia e l' A12..che guarda caso sarebbe passato nel mezzo dell'abitato e quindi con una bella rampa sulle case, ma ciavrebbero messo tanti di ve vetri coll'uccellino finto per non disturbare e sonni di velli di sotto, ma occosa dio un era mia a Vecchiano era a Migliarino e a noi che siamo non di migliarino che c..zo ce ne fregava.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Diritti rubati del 21/7/2012 - 22:44
Vieni va t'asciugo
AUTORE: Dylan Dog
email: -

22/7/2012 - 0:05

Li'era òra 'he si vedesse varcosina anco a Vecchiano, boia d'un mondo! Da cosa nasce 'osa e li'è a'rivato anco 'rmomento di smove' la gente 'ndolente der comune per inda' a godessi l'iniziative, fra l'artro discrete vest'anno!
'Un è mi'a Rimini: c'è parecchio teatro, un gocciolino meno cinema e bambini si divertino ner parco Tabucchi 'ome 'un s'era mai visto prima.
Er cardo e le zanzare c'en sempre stati, nati di 'ane: òra per lo meno per 'un dormi' c'è quarche motivo bòno.
E se t'aggiri per la 'asa nini, vòr di che di sonno ce n'ha' po'o di tuo: io vando sono stracco fòri pòr veni' anco 'rsettimo 'avalleggeri 'on la fanfara ar seguito 'he m'importa 'na sembola der casino 'he fanno.
Ma poi se ci fosse la discote'a lo potrei anco 'api', ma così... dammi retta palle d'oro, buttati nella mischia anco te, tanto dormi' 'un dormiresti li stesso anco 'or silenzio assoluto, he per lo meno la mattina v'è ''nvia sereno!
----------------  RISPONDI





In risposta a: quanto sentirò.... del 21/7/2012 - 18:30
Caro luca,
AUTORE: Napolitano Francesco
email: -

21/7/2012 - 23:05

la prima frase è una mia opinione, se mi vuoi convincere che è sbagliata, puoi sempre portare degli elementi a suffragio della tua opinione diversa dalla mia. Di termalismo se ne parlava ai tempi del Sindaco Santoni, ora mi pare che non sia un elemento di dibattito politico. La seconda frase è un mio auspicio che ho voluto porre all'attenzione di BB: io credo ad un legame tra le diverse peculiarità del nostro territorio può essere da stimolo ad un maggior numero di presenze turistiche. Se non mi vuoi leggere non lo verrò mai a sapere. Puoi anche fare a meno di commentare ciò che scrivo, vista la tua intelleranza.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Diritti rubati
AUTORE: Andrea
email: -

21/7/2012 - 22:44

Oggi mi sono alzato alle 6.00, sono andato al lavoro in treno a Firenze, ed ora, assai stanco, vorrei andare a riposare. Non lo posso fare. A Vecchiano c'è, quasi tutti i giorni e tutti i fine settimana, chiasso, confusione e musica a volume insopportabile. Devo tenere la finestra aperta per via del caldo e così mi aggiro stanco e nervoso per la casa.Signor Lunardi, è così che si amministra il paese? non è Lei il garante del diritto alla quiete notturna? Perchè non si organizzano queste feste in golena oppure nella zona industriale dove non ci sono abitazioni? La prego di darmi una risposta perchè io la ritengo responsabile di questo mio disagio e perchè oggi e tanti altri fine settimana mi è stato rubato il sacrossanto diritto al riposo notturno.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Turismo! del 21/7/2012 - 17:48
In parte d'accordo
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

21/7/2012 - 21:07

La questione è sostanzialmente che quando si parla di sviluppo turistico di Vecchiano, bisogna a priori escludere Marina e Bocca che, casomai, necessitano di essere decongestionate.
Il perno di quello sviluppo in altre parole, non deve essere Migliarino, ma le altre 4 frazioni: il teorema è semplice e illustrato e argomentato ampiamente nell'intervento precedente.
Marina di Vecchiano ha fin troppo appeal e la funzione che le è stata cucita addosso - quella sociale - unitamente al fatto che la si raggiunge attraversando il Parco, richiederebbe un poderoso allentamento della pressione ed una riduzione delle presenze.
Insistere su quell'area e con le rituali modalità di approccio (quelle in ragione delle quali si producono nuovi Oneri Urbanistici) significa sostanzialmente ridare consistenza a quel progetto di città da 20.000 abitanti cui Vecchiano a suo tempo è stata brava a dire no.
Le risorse turistiche sono altrove, come tante volte ho già ripetuto e non sempre la via apparentemente più corta sul lungo periodo si rivela la più avveduta e/o redditizia!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Mare/Terme del 21/7/2012 - 12:41
quanto sentirò....
AUTORE: Luca
email: -

21/7/2012 - 18:30

caro Napolitano, non so dove abiti e da dove sei venuto. So solo che sembri uno dei componenti della famiglia degli incontentabili. Era una pubblicità di Carosello: a questi tipi non stava mai bene nulla! capisci bene che uno che gioca sempre contro tutto e tutti per sua natura è poco credibile. Più d'una volta sono tentato, quando leggo il tuo nome, di saltare la lettura. Penso che lo farò....
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Turismo!
AUTORE: P.G_
email: -

21/7/2012 - 17:48

Vediamo i punti di forza di Vecchiano come meta turistica nazionale ed internazionale:
1. Territorio compreso per il 73% in un Parco Naturale comprendente un’ampia area boschiva con possibilità di passeggiate, percorso vita, pic nic all’ombra dei pini, visite guidate all’interno per illustrare i vari ambienti del bosco
2. Vicinanza ad un aeroporto internazionale collegato con ogni parte del mondo e situato nel cuore di una delle regioni più amate a livello internazionale
3. Vicinanza del mare con una spiaggia libera di quasi 4 chilometri con alcune strutture attrezzate per l’accoglienza dei turisti
4. Vicinanza a città turistiche di fama mondiale come Pisa-Firenze-Lucca con facilità di collegamento con treno, pulman e rete autostradale
5. Vicinanza ai locali e alla vita della Versilia con manifestazioni culturali e sportive che coprono tutto l’anno
6. Terme, Lago, Colline nelle vicinanze con possibilità di escursioni, bird watching, cicloturismo e tutto quello che un turista può chiedere ad un territorio ricco di storia e di bellezze naturali
7. Cucina tipica toscana e b&b per rendere ancora più piacevole il soggiorno nel nostro Comune.
Non la faccio più lunga perché quello sopra mi sembra sufficiente a promuovere il nostro territorio come meta interessante dal punto di vista turistico. Sta (starebbe) all’Amministrazione sviluppare questa potenzialità con idee e progetti che vadano un po’ più al di là di pontili e parcheggi.
Quello che abbiamo ora sono dei grandi e affollati parcheggi, musica assordante fino a tarda ora, pesca abusiva sulla foce, natanti che non rispettano le ordinanze, furti continui sulla sponda. Dimenticavo, grandi e bellissimi vecchi palazzi, indispensabili per creare accoglienza senza consumare ulteriore territorio, lasciati andare tranquillamente e silenziosamente in rovina.
Non un gran bel biglietto da visita per il turista, affascinato comunque (è opinione comune) dalla bellezza purtroppo non valorizzata, e forse non compresa, del nostro territorio.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
UCCELLINO A MARINA DI VECCHIANO
AUTORE: FRANCA + AMICHE
email: -

21/7/2012 - 17:28

SIAMO STATI A MARINA DI VECCHIANO, UN BELLISSIMO POSTO
QUALCUNO CI SA DIRE CHI HA DECISO IL LOGO CON L'UCCELLINO E LA PALETTA?
----------------  RISPONDI





In risposta a: Tutti nelle regole del 20/7/2012 - 19:51
ma vedrai:::!!!
AUTORE: Lettore
email: -

21/7/2012 - 13:34

Purtroppo ti devo smentire perchè ,nonostante le autorità, numerosi natanti over 8 cv scorrazzavano in serchio anche se molto piano, inoltre 10 minuti prima che arrivassero tutti gli esponenti della politica territoriale, un ragazzotto si incamminava a piedi lungo il fossetto con una balla di arselle sul groppone, ma questa è storia di tutti i giorni e i più accaniti sono quelli extracomunali!!!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Migliarino a prevalete economia turistica del 21/7/2012 - 8:13
Mare/Terme
AUTORE: Napolitano Francesco
email: -

21/7/2012 - 12:41

E il termalismo di cui tanto si parlò a SGT è rimasto al palo! Pensa BB che benefici porterebbe al nostro territorio il connubio mare terme, se solo ci si lavorerebbe un "gocciolino".
----------------  RISPONDI





In risposta a: Migliarino a prevalete economia turistica del 21/7/2012 - 8:13
Sì Bruno, ma anche no...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

21/7/2012 - 11:18

Un documento degli anni '90 che denuncia la vocazione turistica di Migliarino è pressappoco come un trattato scientifico sulla scoperta della Luna piena, caro Bruno: si trattava sostanzialmente di «accorgersi» di qualcosa che - comunque la si volesse interpretare - era sotto gli occhi di tutti; non ci voleva certo l'Oracolo di Delfi per vaticinare che la strada percorrere era quella turistica.
Ben più difficile - ed il fatto che quel documento fosse rivolto alla sola frazione di Migliarino lo testimonia - era intendere fin da subito che tale vocazione fosse (e sia!) cosa di tutto il territorio vecchianese, anziché della sua punta più occidentale soltanto.
Per comprendere a chiare lettere cosa intenda dire, è necessario però rispolverare il significato di alcune definizioni inerenti la problematica trattata a scanso di equivoci: «economia turistica», «politiche turistiche», «vocazione turistica», «sviluppo turistico» e «modello di sviluppo turistico».
Si ha un'«economia turistica» non quando le attività più diffuse su un territorio sono quelle ricettive ma, semplicemente, quando la maggior parte del reddito locale - sia esso agricolo, artigianale o più genericamente manifatturiero, commerciale, etc. - è prodotto dalla presenza di «ospiti», anziché da autoctoni.
La presenza turistica in una certa area in genere è inizialmente determinata da fattori piuttosto casuali, legati ad una peculiarità del territorio, ad un luogo particolarmente accogliente e attraente, e/o ad un'occasione ritenuta interessante, quando non addirittura irrinunciabile.
Quando tali fattori iniziano a stimolare la nascita delle cosiddette attività di «Incoming» e «Outgoing», la casualità iniziale si trasforma in una strategia di attrazione sistematica e continuativa, cominciando ad incrementare il reddito locale complessivo e ad incidere su di esso in percentuale sempre maggiore e quando - ad un certo punto - la maggior parte delle attività sul territorio si avvantaggiano della presenza turistica, si è conseguita l'«economia turistica».
La debolezza implicita e strutturale di un'economia turistica è generalmente l'indifferenziazione delle fonti di attrattiva che, a cose normali, stagionalizza la presenza turistica restituendo - nei periodi dell'anno meno propizi - l'intero comparto economico ad una redditività più autoctona e circoscritta.
Per «politiche turistiche» dunque si intende la strategia territoriale, concepita in prima battuta per consolidare un presenza casuale e per stabilizzare un flusso occasionale, in seconda per attrarre nuovi ospiti ma, soprattutto, per destagionalizzarne la presenza attraverso l'individuazione di nuove fonti di attrattiva e la loro promozione.
Per capire cosa sia la «vocazione turistica» di un territorio, è necessario osservare qualche paradigma significativo: ad una prima sommaria e superficiale analisi, potrebbe apparire che città come Viareggio o Sanremo possano essere considerate «località turistiche» a tutti gli effetti, ovvero territori che si reggono su un'«economia turistica», mentre invece la verità, a dispetto dell'appeal eminentemente stagionale che possono (e non è detto) avere, è che cittadelle ben distanti dal mare come Volterra o San Gimignano lo sono molto e molto di più.
Non è un caso se - per destagionalizzare presenze e far respirare qualche boccata d'ossigeno alle attività economiche indirizzate ed organizzate per sopperire principalmente ai flussi estivi - la monotonia degli inverni rivieraschi è interrotta da grandi eventi come il Carnevale di Viareggio o il Festival di Sanremo.
L'insieme di motivi per cui una meta diventa turistica - le sue fonti di attrazione territoriali - costituisce in effetti la sua «vocazione turistica», lapalissiana nel caso delle cittadelle etrusco-medievali dell'entroterra toscano, assolutamente instabile e traballante in quelle delle due celeberrime città balneari.
Tutto questo ci racconta un principio abbastanza elementare: non è il turismo balneare a dare luogo ad una solida «economia turistica» ne' a rappresentare la più eminente fonte di attrattiva o, in ultima istanza, a determinare la «vocazione turistica» di un territorio.
È in questo preciso punto della discussione che è necessario definire cosa sia lo «sviluppo turistico» di un territorio, per comprendere esattamente cosa stia accadendo a Vecchiano nel suo complesso: si può parlare di «sviluppo turistico» laddove non soltanto le cosiddette «politiche turistiche», ma tutte le strategie economiche, sociali e culturali convergano verso un preciso indirizzo generale per modificare radicalmente un'«economia non turistica» in un'«economia turistica».
Ed è proprio qui che casca l'asino: le politiche di cui sopra non sono di natura essenzialmente urbanistica, ma espressamente promozionali, volte cioè ad identificare preventivamente tutte le fonti di potenziale attrazione territoriale, a costruirvi intorno un meccanismo di «visita» e a collocarle su itinerari ben precisi, con un apertura mentale sulla cultura dell'accoglienza.
Per comprendere cosa voglia intendere, un esempio su tutti, tale da poter indurre eventualmente le dovute correzioni: il Comune di San Giuliano Terme ha istituito la Tassa di Soggiorno - che già di per sé non può essere letta come iniziativa conforme ad un'avveduta politica turistica - ma, in special modo nel Nord-Europa, il turista è perfettamente avvezzo a questa tipologia di balzello - introdotto gentilmente in Italia dal Governo Monti per restituire agli Locali risorse che ha forzatamente trasferito al sistema bancario -, benché di consistenza che si aggira tra il 10 ed il 20% dell'imposta nostrana.
Quello che fa letteralmente specie, è l'informativa prodotta al riguardo dal Comune: dopo aver appurato essere stata scritta con i piedi in Francese, e la sensazione (in seguito confermatami) di non essere stata partorita un granché bene anche in Inglese, ho avuto testimonianza del fatto che anche in Tedesco le cose non sono andate meglio e ciò mi lascia pensare che anche in Spagnolo non ci si discosti dal modello.
Ora la domanda è: ma se non si è in grado di giustificare ad un ospite un'imposizione fiscale sul soggiorno nella sua lingua, come si può pensare di conseguire un risultato apprezzabile in fatto di «sviluppo turistico»?
Il territorio assume connotati eminentemente turistici se e quando riesce a raccontare la sua «storia», con la pazienza certosina di un bravo narratore, capace di fantasticare - magari infilando qualche innocente bugia - ma interessando e stimolando l'immaginario dei suoi ospiti... e se già non è capace di parlare nient'altro che l'idioma pisano settentrionale, in un mondo in cui l'Inglese lascia ogni giorno sempre più il posto al Russo, al Cinese e al Giapponese, quale prospettiva di «sviluppo turistico» può avere?
Ed eccoci infine al «modello di sviluppo turistico»: appurato che, in qualche modo un'Amministrazione intenda seriamente portare avanti un qualsivoglia «sviluppo turistico», e cioè che si preoccupi di esporre e valorizzare attrattive, destagionalizzare i flussi, promuovere il proprio territorio, organizzare eventi capaci di indurre presenze occasionali da stabilizzare e di favorire la nascita di attività di «Incoming» e «Outgoing», anziché preoccuparsi di incamerare nuovi Oneri Urbanistici, si arriva infine alla madre di tutte le questioni.
Raccolte tutte le potenziali componenti della «vocazione territoriale», bisogna iniziare a prefigurare dei numeri e a cercare di targetizzare la tipologia di presenza, di iniziare a far circolare sul territorio gli ospiti ed offrire loro un'accoglienza dignitosa.
La sostenibilità in un'«economia turistica» è in genere assicurata dall'estrema differenziazione dell'offerta che alimenta presenze costanti, anziché una concentrazione stagionale: la questione non è secondaria, perché il transito di 200.000 ospiti su un territorio concentrato in soli 4 mesi, ha implicazioni totalmente diverse da uno avente la stessa consistenza numerica ma spalmato su dodici mesi.
Per ottenere il secondo e ben più auspicabile risultato a Vecchiano come pure a San Giuliano Terme, è necessario che il focus dello «sviluppo turistico» non sia Marina di Vecchiano, eletta ormai ad uso sociale e destinata ad ospitare - in virtù di una certa e precisa scelta - prevalentemente flussi locali, ma il resto del territorio, oltre all'esercizio di una pressione micidiale sulle città d'arte per tenere costantemente aperte le loro «porte» verso il territorio periferico.
A questo punto rimane da capire quanto di tutto questo sia nelle corde dell'Amministrazione e quanto abbia chiaro dove sia il punto di partenza di una strategia chiara ma, soprattutto, dove sia il suo punto di arrivo: l'idea che Migliarino sia il motore di un certo «modello di sviluppo turistico» denuncia più l'intenzione - in tutto e per tutto simile seppur su altri binari a quella dei sostenitori di Ikea all'Ovaio - di fare incetta di Oneri Urbanistici, che di aver ponderato una seria e credibile «politica turistica».
La matematica non è un'opinione alla fine, e moltiplicare strutture ricettive senza incrementare le presenze turistiche equivale a mettere in crisi l'economia locale e non certo a consolidarne le prospettive!
----------------  RISPONDI





AUTORE: Bruno Baglini
email: -

21/7/2012 - 8:13

L'allora Sindaco di Vecchiano Giancarlo Lunardi negli anni /90 fece pervenire al Consiglio di Frazione di Migliarino un documento da discutere assieme ai cittadini del Parco.
Il titolo del documento era: Migliarino a prevalente economia turistica.
Quello prevalente invece fu' lo scetticismo di tanta nostra gente; invece era una lucida premessa di quello che poi con il tempo sta avvenendo quì da noi e che si estende in tutto il nostro Comune ed oltre.
Rammento per sommi capi il già esistente come: Le Tagliate, Borgo Pratavecchie, e tutte le belle case contadine trasformate solo all'interno in "Albergo diffuso" come avviene con successo nella Toscana interna tipo Sovana-Pitigliano-Saturnia. Li oltre la bella campagna tutto gira intorno alle Terme di Saturnia come da noi tutto sta girando intorno al nostro bel Parco e l'antico Borgo di Migliarino.

Certo se anche "La Mandria" avesse una Giovanna ed un Martino Salviati che "timidamente" cominciarono a ristrutturare le case contadine; Lorenzini, Coli, Lomi, Del Corso ed altre e così casa Baglini-Tabucchi della Baldinacca come anche casa Cinacchi della Storrigiana e casa Lelli-Antonello-Magli al Forcellone ma anche grandi case di paese condivise con i viandanti turisti e Bianchi-Valentini-Salamino-Ravone ed altri, femando il turista per qualche giorno da noi alimentano "gli sconsumi" dei nostri prodotti e riempiono le nostre botteghe con gli stranieri che sicuramente anche con giorni "non da mare" causa vento o pioggia non ritornano in Germania-Inghilterra a cena ma restano da noi a vantaggio di ristoranti o..sagre/attrazioni dell'Estate Vecchianese ed anche "l'Industria" del cavallo trovando "terreno fertile" dai Salviati-Mori ed altri è da tenere i grande considerazione per lo sviluppo turistico così come chi è interessato alle guide ambientali "tipo Quaglierini" potrebbero, ma lo sono già fonte di benestare turistico.

La Porta del Parco disegnata da Cervellati che tanti intendono/intendevano "un cancellino" da aprire e chiudere dopo l'ingresso; non è così e piano piano si capisce la vera importanza di "Vecchiano Porta del Parco" dove il turista arriva si ferma/alloggia e riparte /ripartirà per l'interno del Parco con altri mezzi e siccome noi vecchianesi siamo nel bel mezzo del "progetto a prevalenza turistica" una volta ultimato l'albergo di Case di Marina e visto come funzionano le "casa famiglia" anche all'interno della nostra bonifica o casa Gentili in Avane e il B&B delle case del Marmo ed altre che per ragioni di spazio e memoria non rammento, sarà bene cominciare a rivalutare per benino certi progetti di sviluppo a vantaggio di un economia bisognosa di nuova mano d'opera e visto che l'agricoltura da noi è sempre florida ma meno bisognosa di nuove braccia sarà li, nel turismo la nostra "nuova possibilità di ricchezza" aggiungendo ai 98 che già in un modo od un'altro lavorano sulla spiaggia del parco non snaturando il nostro bel territorio ed in più ci siamo "accaparrati per sempre" (acquistandola) dal Demanio Statale un sacco di spiaggia libera a godimento anche di chi ha pochi soldini da spendere.
A differenza di Forte dei Marmi dove li un pensionato, un precario che ha tanto tempo a disposizione non possono accede al "suo mare" non più di una settimana l'anno e noi con sei centesimi di euro al giorno di parcheggio si hanno servizi minimi; ma si hanno! ed una spiaggia nella natura naturale che ogni giorno stupisce per i cambiamenti per poi ritornare sempre uguale negli anni e con oggi ci avviamo ad un nuovo godimeto di Bocca di Serchio con regole valide per tutti.
----------------  RISPONDI





AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

21/7/2012 - 1:07

Si sa bene: le bugie hanno le gambe corte e, secondo l'indimenticato Carlo Collodi anche il naso lungo.
Al Marione nazionale manca solo quello per essere annoverato fra gli esseri - oltre che perfidi e maligni - più brutti del creato e sarà forse per quello che agli occhi del buon padre di Pinocchio in transito per i pascoli celesti, si è resa necessaria una dispensa speciale al più bugiardo degli uomini.
O sarà forse perché - mal comune mezzo gaudio - le bugie del più nominato fra i massoni di questa Italia vespertina, consegnata al freddo calcolo e allo strapotere delle banche, fanno eco ormai bugie di ogni genere in tanti altri differenti idiomi, da non saper più quali gambe scorciare o quale naso allungare.
Da oggi imperversa anche la bugia spagnola, vomitata incessantemente dal compagno di merende più fedele a Monti, l'agente confratello del Bilderberg Mariano Rajoy, di fronte al quale i Pompieri della Cattolicissima hanno inscenato un singolare streep tease prima di soccombere all'espoliazione sistematica cui ormai i Memorandum di Bruxelles ci hanno abituati.
Sarà forse perché la penisola iberica non ha avuto un suo Collodi, ma gli spagnoli non hanno aspettato molto a scendere in piazza e a paralizzare la vita spagnola: certo la Merkel ha già messo mano al portafoglio, ma Baschi e Catalani non sono certo i pagliacci padani che rendono pittoresco il settentrione italiano, ma i Tedeschi - cui dobbiamo riconoscere un'intelligenza decisamente più acuta di quella italica - ben sanno che nelle terre più orientali della Spagna dove la sovranità di Madrid è arrivata soltanto in occasione dei trionfi delle Furie Rosse, se mai realmente è riuscita a farvi capolino, non sarà sufficiente tenere a galla il sistema bancario perché tutto vada come previsto.
E in realtà, cosa è stato previsto? Che tutti i cittadini d'Europa godano all'idea di mettere le loro palle su un incudine per fracassarsele da soli?
Alla maggioranza degli italiani in fondo basta una pizza ogni tre mesi, un SUV perennemente senza benzina e la Champions in HD per farsi una ragione dell'austerity, per rimboccarsi le maniche - magari morire di fame - e saldare il conto del sontuoso pasto consumato da una minoranza fedifraga e perennemente impunita... ma ai Greci e agli Spagnoli per fortuna non bastano neanche i successi calcistici.
Inutile dire che l'unico posto da cui potrà prendere forma la riscossa popolare non sono le urne, ma le piazze d'Europa!
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Tutti nelle regole
AUTORE: Prossimo assegnatario, forse...
email: -

20/7/2012 - 19:51

Domani è il giorno dell'innaugurazione dei pontili.
Non è difficile immaginare quante
figure istituzionali saranno presenti dato che il progetto è stato condiviso da una mezza dozzina di enti e sono proprio curioso di sentire i discorsi di tutte queste persone.
Immagino anche che domani sarà il giorno in cui tutti i frequentatori, amanti, pescatori,curiosi staranno nelle regole.
Non ci saranno barche che sfrecciano in fiume con motori da 50 cv senza autorizzazione alla navigazione, pescatori abusivi di arselle o con i tramagli,non ci saranno gli scooters sulla pista ciclabile, insomma domani sarà come dovrebbe essere tutto l'anno.
E' pensare appunto ai rimanenti 364 giorni di assoluta anarchia che rende triste una giornata come questa.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
E' durato poco
AUTORE: Pippo l'Ortolano
email: -

20/7/2012 - 16:54

Bastò una man furtiva nell’oscura notte
perché il bel oggetto, al cor tanto d’aiuto,
da San Giulian termale prendesse il volo.
E audace fù il sinistro sconosciuto
a levar di giro cotanto pregio,
e Niun vera presente, in quella notte rea.
Tre giorni in tutto è stato sulla porta
ad ornar le mura dell’istituzionale sito
e in bella vista era, pronto alle bisogna altrui.
Con pomposo rito ed elzeviristi in prova
e con sindaco in fascia tricolore
la sua deposizion fu alquanto declamata .
Ma senza testimoni se ne andò, solingo,
senza aver mai visto un cuore
Il suo nome? Defibrillatore.
----------------  RISPONDI





AUTORE: NSDMS
email: -

20/7/2012 - 15:50

Ma i gestori della "ex struttura Natalino", lo sanno che sono all'interno di un Parco??? Come è possibile alzare la musica fino a raggiungere livelli sonori degni di una discoteca al massimo dei limiti??? E tutto questo dalle ore 21.00 fino almeno alle ore 23.00 (poi sono andato via perché mi facevano rabbia). Uno cerca di trovare serenità, tranquillità!!! Altrimenti se volevo il CASINO andavo a Torre del Lago/Viareggio. Ma possibile che questi nuovi gestori non capiscono che i parametri cliente/qualità, di Marina di Vecchiano, sono altri??? Ma i controlli dove stanno??? Il Parco e l'Amministrazione cosa fanno? La politica del consenso? E poi quale consenso... intanto la Marina di Vecchiano a perso 2 clienti, con nostro dispiacere...

Riporto che cosa dice il Regolamento del Parco, in merito alle emissione sonore.

TITOLO V – EMISSIONI E SCARICHI
Art. 48 - Emissioni sonore
1. Sono vietate le emissioni sonore che possono arrecare disturbo all’habitat naturale
nelle sue varie componenti, agli utenti e fruitori del parco ed in generale alla tranquillità
dei luoghi.
2. In particolare per le zone individuate dal Piano del Parco come riserva naturale
(qualunque sia la zonizzazione interna), zona umida, corpi idrici, zona boscata, zona
umida di ripristino, arenili, si applicano i limiti massimi previsti per la zona I nel
D.P.C.M. 14 novembre 1997 e successive modificazioni ed integrazioni
3. Per le zone individuate dal Piano del Parco come zona agricola, zona di riallagamento,
zona di rimboschimento, cava da recuperare, zona di recupero degli arenili, zona di
recupero edilizio ed urbanistico, edifici esistenti ed aree di pertinenza, campeggi
esistenti e zona sportiva si applicano i limiti massimi previsti per la zona II nel
D.P.C.M. 14 novembre 1997 e successive modificazioni ed integrazioni.
4. Sono possibili limitazioni diverse, se determinate dall’Ente Parco a seguito della
verifica di incidenza (ai sensi della L.R. 56/2000), per le aree soggette a tale
valutazione.
----------------  RISPONDI





In risposta a: A volte ritornano del 20/7/2012 - 12:34
Le regole
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

20/7/2012 - 15:10

Le regole in «Democrazia» sono sempre valide, ma per gli «altri» ed è questo il motivo per cui a qualcuno in genere torna comodo rispettarle, mentre la maggioranza le vorrebbe cambiare: generalmente sono ritagliate addosso ad un'esigua minoranza.
Bocca di Serchio è stata colpevolmente figlia della mancanza di regole e per lungo tempo, cosicché oggi chi di quella latenza si è avvantaggiato personalmente soffre oggi la presenza, giusta o sbagliata che ne sia stata la formulazione.
Essere «Democratici» significa sostanzialmente avere delle regole da eludere, da non rispettare - nella migliore delle ipotesi in parte, nella peggiore del tutto - ed è questo il motivo per cui è tanto diffusa la cultura «Democratica»: disciplinarsi talvolta severamente innesca immediatamente la spasmodica ricerca dell'eccezione, del continuare a vivere senza regole perseguendo sistematicamente l'idea di farla sempre franca.
Così funziona: i Reazionari scrivono regole valide per gli «altri», i Riformisti (o Progressisti) cambiano le Regole che potrebbero essere lasciate come sono o che comunque non ha nessun peso o valore se si cambiano, i Ribelli non rispettano le regole e - come l'eccezione che le conferma -, compiono azioni funzionali alla loro esistenza, specie quando mettono in funzione il meccanismo sanzionatorio.
Solo i Rivoluzionari fanno e scrivono regole nuove, importanti e nell'interesse di tutta la collettività.
Lasciamo ai Ribelli di Marina di Vecchiano il tempo per capire come «riuscire a farla franca» e torneranno ad essere gli «ultra-Democratici» cittadini che si sono sempre ritenuti e che non hanno mai smesso di pretendere di essere.
Se fosse per me, al primo battibecco - perché come diceva mia nonna «a fa' der bene a ciu'hi...» - licenza d'uso del pontile sospesa e al terzo completamente revocata.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
A volte ritornano
AUTORE: Athos
email: -

20/7/2012 - 12:34

Sembra impossibile ma è vero, a noi italiani, le regole proprio non ci piacciono, ci piace passare avanti a tutta la fila, ci piace il privilegio di andare dove non si può andare, ci piace fregare il prossimo, perchè dei furbi è il regno terreno. Bocca di Serchio paradiso incontaminato di amanti della natura sognatori e appassionati, ma circondati da più realisti pescatori di frodo, attenti a integrare lautamente i redditi da lavoro o da pensione. Un clima mafioso di furti e spregi vari, un fiume che è soggetto a piene più o meno rovinose, mescolate tutto l'insieme e vedrete che il cocktail è il famoso tre passi. Liste elettorali, comitati, politici nuovi e vecchi, tutti uniti in un solo grido Bocca è mia e me la gestico io e voi, zitti e passate oltre. Sale lo sdegno di chi per la prima volta è riuscito a vedere il fiume, chi per la prima volta può passeggiare su quelle sponde, libero di farlo, sale lo sdegno verso tutti quelli che finora hanno fatto come gli pare e ora non ci stanno e vorrebbero apparire paladini di democratizzazione e partecipazione. Udite ci si scandalizza dei pontili e perchè? i casini da pesca amorevolmente circondati da fitte siepi, per proteggere da occhi indescreti ora il tramaglio chilometrico del pescatore amatoriale ora l'amante vera più in carne che in ossa. Come si dice tutto può sempre essere migliorato, ma quando uno faceva come gli pare ogni regola è un peggioramento inaccettabile. Basta, non vi sopporto più, tenetevela la vostra Bocca, non me ne importa niente, fate come vi pare, ma per favore non lamentatevi dei pontili di legno non autoctono, delle piene che romperanno tutto, ci vorrebbe proprio una bella piena che lavasse tutto l'egoismo e l'arroganza di voi privilegiati frequentatori.
----------------  RISPONDI





Sono disponibili 18557 articoli in archivio:
 [1]  ...  [389]   [390]   [391]   [392]   [393]   [394]   [395]  ...  [743]