none_o

Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
di Emanuele Cerullo
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
none_a
Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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In risposta a: Se son rose del 29/6/2012 - 18:43
Forse sono solo pochi a provarci
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

29/6/2012 - 23:39

Troppo semplice "fare impresa" attaccandosi al carrozzone di turno: perché assumersi rischi e responsabilità per fare qualcosa che è già stato fatto, che non ha nulla di innovativo o che non apporta nessun contributo positivo a ciò che già esiste? Un imprenditore generalmente dovrebbe vendere idee ma se alla base della sua produzione non ce ne sono, alla fine cosa vende?
Perché replicare una delle tante aziende già esistenti? Questo non è "mettersi in proprio" ma continuare a fare il dipendente in un altra posizione... perché rischiare patrimonialmente e mettere in discussione tutto, se non per dare un contributo alla storia? L'imprenditore corre i soliti rischi in genere sia che venda idee di altri sia che venda le proprie: allora cosa lo dovrebbe spingere a vendere quelle altrui se non l'avidità o l'idea dei soldi facili?
----------------  RISPONDI





In risposta a: Sviluppo del territorio del 29/6/2012 - 16:47
Scrive tanto ..........
AUTORE: Ultimo
email: -

29/6/2012 - 20:40

.......... ma dice poo!!!!!!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Sviluppo del territorio del 29/6/2012 - 16:47
Se son rose
AUTORE: Mister No
email: -

29/6/2012 - 18:43

Per la prima parte della risposta aggiugo solo che Allora speriamo che siano rose .Per l' altra parte ti dico che però stare in bolletta per gran parte della vita non è mica facile e poi ci sono delle passioni che è molto difficile canalizzare in un vero e proprio lavoro , trasformare una passione , un' interesse in un vero e proprio lavoro sarebbe l' ideale di tutti ma se sono solo in pochi a riuscirci un motivo ci sarà o no ?
Saluti
----------------  RISPONDI





In risposta a: A Niccolai -Le tue idee mi piacciono ma del 29/6/2012 - 13:12
Sviluppo del territorio
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

29/6/2012 - 16:47

Ti ringrazio della fiducia Mister NO, ma credo di aver già fatto e dato in tal senso nella stesura del programma elettorale del PRC ed in seguito della coalizione IPV: poiché ritengo che le idee contino molto di più delle persone che le devono portare avanti e che - dal momento che sono state severamente fissate nero su bianco, sottoscritte e promosse come programma elettorale - «verba volant, scripta manent», qualcuno - pagato per farlo, per poco o tanto che sia - si deve assumere la responsabilità e l'onere di portarle avanti, dare loro la consistenza di un progetto concreto, renderle attuabili e attuarle in ultima istanza.
Dal canto mio, privatamente, ho già provveduto a creare progetti paralleli e - mi auguro vivamente - integrativi, ausiliari, capaci cioè di muoversi agilmente anche laddove ad una PA non sia dato farlo, di innescare certuni processi promozionali e commerciali che favoriscono la crescita territoriale su base eco-sostenibile ma, più di questo non mi si può legittimamente chiedere.
Non ho sottomano i conti dell'Amministrazione e non sono vincolato personalmente a rispettare nessuna disciplina di bilancio di cui si possano dire soddisfatte soltanto banche, assicurazioni, gruppi immobiliari e GDO, e grazie a Dio mi posso ancora permettere la mattina di svegliarmi, sputare sulle immagini di tutti i Presidenti del Consiglio della storia repubblicana con particolare riferimento agli ultimi due, bestemmiare la BCE e sognare una folla inferocita di assatanati che rincorre e prende a calci in culo la Merkel, mentre ad un'Amministrazione Comunale non è dato - suo malgrado - farlo... quindi ho la libertà di muovermi idealmente sui progetti che meglio si adattano al mio modo di pensare, sbattendomene dei dictat di Bruxelles, della disforia da menopausa della Fornero o delle bugie di Passera.
Per Marina di Vecchiano ho suggerito un'iniziativa che la nuova Condotta Slow Food Pisa-Monte Pisano ha accolto, elaborato, rielaborato e sottoposto all'Amministrazione di Vecchiano incontrando anche il suo favore sulla carta: naturalmente, se son rose fioriranno - per farla breve - e se le cose dovranno e/o potranno effettivamente essere realizzate a breve dovrebbe divenire di pubblico dominio.
Ma non mi appassiona l'idea di progettare un ulteriore sviluppo per Marina di Vecchiano presso cui già mi duole sapere che il Comune non possa gestire per conto proprio e a proprio esclusivo vantaggio le strutture di cui è proprietario, regalando un volume di entrate impressionante a certune imprese private.
Non considero il turismo balneare secondario: considero più importante sviluppare opportunità dove ancora nessuno ha avuto sensibilità e buon gusto per intravederne potenzialità, per dare luogo ad un progetto intelligente e remunerativo; inutile pompare più acqua da una sorgente che già è sottoposta a forte stress da emungimento!
Quanto al «fare impresa», mi trovi pesantemente in disaccordo: spesso e volentieri le condizioni materiali in cui si viene a trovare una persona sono alla base del lavoro che volente o nolente dovrà accettare come proprio mezzo di sussistenza.
Ma questo è vero per un lavoratore dipendente e non per un imprenditore: l'impresa si deve sviluppare intorno ad un'idea creativa, ad una passione viscerale, deve dare forma e sostanza ad un sogno e non essere qualcosa di dozzinale o replicato; la buona impresa produce proprietà intellettuali, prim'ancora che beni o servizi, non è alimentata dalla prospettiva dei grandi guadagni o dei soldi facili, ma dalla determinazione a perseguire un obiettivo (poi c'è da discutere se questo obiettivo sia o meno compatibile con le istanze della collettività!) in qualche modo storico.
Aprire un'agenzia immobiliare o assicurativa non è fare impresa, ma l'equivalente di scommettere su Talgo piazzato nello stesso Arco di Trionfo in cui corre per la prima volta Ribot! Creare un'impresa edile equivale a immettersi nel grande flusso della speculazione immobiliare che tante tasche ha pasciuto... si tratta cioè di attaccarsi in qualche modo al carrozzone delle esigenze politiche, condizionarne le scelte irreparabilmente e vivere con tutti i privilegi di un lavoratore autonomo evitandone i rischi... in pratica è come essere un dipendente con la Partita IVA!
Steve Jobs non avrebbe fatto niente di tutto questo si fosse trovato da queste parti, ne sono convinto: eppure non ha ereditato nessun patrimonio ma, al contrario è stato per buona parte della sua vita un essere in "bolletta perenne".
Si è coraggiosi quando si sviluppa un'idea nuova, che vada incontro alle esigenze più responsabili dei consumatori e degli utenti, che si distingua per la ricerca di "Qualità Totale", che sia rispettosa di quante più prescrizioni qualitative, ambientali, energetiche, sindacali, etc. sia possibile! Altro che storie... si è coraggiosi a creare un'azienda agricola biodinamica, una manifattura rispettosa dei cicli naturali, capace di non immettere nell'aria gas serra e di rispondere alla soddisfazione di bisogni reali anziché a incrementare esponenzialmente il consumo irresponsabile e/o comunque, un'azienda che letteralmente "crei" e non consumi soltanto, che sia frutto di una grande preparazione culturale, anziché dello sfuggire alla disoccupazione, etc.!
Quindi no, non sono tutte uguali le imprese: alcune sono sciaguratamente deleterie ed il principale ostacolo ad un modello di sviluppo conforme alle vocazioni dei territori, alcune depredano tutto ciò che sta loro intorno, privando le collettività di qualcosa che dovrebbe appartenere loro e non essere privatizzato.
Alcune poi campano sostanzialmente di rendita e attaccate ad un filo: mettiamo che un "liberal" convinto, un Oscar Giannino della situazione qualunque, di quelli che sostengono che le risorse pubbliche vadano sottratte allo Stato Sociale per abbattere i fattori di rischio delle imprese private e/o per alimentare i consumi, promuova il "divieto di vendita in conto terzi"? Ci vogliamo immaginare quanti italiani che oggi pensano di meritarsi al mare tutti gli agi ed i confort offerti da uno stabilimento balneare si ritroverebbero col culo per terra?
----------------  RISPONDI





In risposta a: Chiedere al Niccolai che è difficilerrimo.. del 28/6/2012 - 20:26
Preciso che
AUTORE: Mister No
email: -

29/6/2012 - 13:19

Preciso che purtroppo non sono in ferie a vita ma che vado al mare in settimana nelle ore di pausa pranzo.
Saluti
----------------  RISPONDI





In risposta a: Frequentatori di Marina di Vecchiano del 29/6/2012 - 0:59
A Niccolai -Le tue idee mi piacciono ma
AUTORE: Mister No
email: -

29/6/2012 - 13:12

Le tue idee mi piacciono ( infatti non ti avevo chiesto un' opinione esclusiva sul mare)ma perchè non ti fai promotore di queste idee presso l' amministrazione visto che ne hai le capacità intellettuali e credo anche organizzative ?
Sull' argomento Marina di Vecchiano vedo che tendi a non esprimere un vero e proprio tuo pensiero in termini pratici per migliorare la situazione , forse perchè lo ritieni terreno minato o forse semplicemente perchè ritieni il turismo balneare un turismo di basso livello e quindi non ti interessa più di tanto , io comunque lo considereei comunque una risorsa per il Comune , da valorizzare e migliorare nei limiti del possibile.( pensa e proponi qualche soluzione pratica visto che quelle apparse sul blog sono ritenute poco praticabili, ovviamente se ne hai voglia).Riguardo al modo di fare impresa ognuno fa quelo per cui si sente più portato e nel campo che conosce o pensa di conoscere meglio , l' importante è che lo faccia in modo corretto e poi spesso , non ci si può permettere il lusso di scegliere quale lavoro fare.Certo un posto nella PA da giovane sarebbe piaciuto anche a me , ma...
Saluti
----------------  RISPONDI





In risposta a: Lei è proprio perso del 28/6/2012 - 23:16
Interessante teoria quella di CCP
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

29/6/2012 - 12:08

«Siccome sono bravo e meritevole allora al mare voglio tutti i confort del caso».
Come se gli altri, in quanto operai, precari, disoccupati, pensionati o, al limite, piccoli imprenditori sull'orlo del fallimento non meritassero altrettanto o di meglio, come ad esempio una spiaggia «al naturale»!
Mi risulta che soltanto in Italia gli arenili siano così densamente e sistematicamente popolati di strutture private: persino a Cannes o Saint Tropez prevalgono le spiagge libere, a dispetto della cementificazione e privatizzazione di ogni altra cosa.
E questo mi viene a sindacare quanto il caso, nella migliore delle ipotesi, o l'accondiscendenza clientelare nella peggiore, abilmente camuffati da «lavoro duro» e/o merito debbano costituire fondamento ideologico del land grabbing dei litorali!
Potere Operaio e l'Autonomia Operaia un tempo scandivano lo slogan: «Il proletariato ha diritto al lusso» e, a mio avviso, a ragion veduta! Provi CCP, qualunque sia la sua occupazione, a dimostrare che il suo «farsi il culo quotidiano» sia più meritevole di quello di un contadino, di un operaio della piaggio o di un autista del CPT!
Spiagge Beni Comuni, via tutti gli impianti di balneazione furto di proprietà collettiva!!!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Lei è proprio perso del 28/6/2012 - 23:16
... e non è ancora niente!
AUTORE: ABC***
email: -

29/6/2012 - 1:06

Ecco, sono proprio quelli come il cittadino come pochi, che sono ancora troppi, ad averci portato a questo punto.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Una curiosità per Niccolai del 28/6/2012 - 19:36
Frequentatori di Marina di Vecchiano
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

29/6/2012 - 0:59

Per formulare strategie di sviluppo territoriale non serve essere assidui frequentatori di Marina di Vecchiano - che anzi, è probabilmente il limite più consistente -, ma avere una visione d'insieme, un'idea ben precisa di quante e quali forze possono insistere economicamente su una determinata area e, soprattutto, sapere in che cosa consista una seria opera di valorizzazione.
Tanto per cominciare, le volte in cui ho parlato di sviluppo eco-sostenibile del territorio non ho parlato nello specifico di Marina di Vecchiano che, per contro, ho deliberatamente escluso dalle indicazioni strategiche.
Ed è molto semplice stabilire e comprendere perché: Marina di Vecchiano ha già raggiunto e spesso superato i suoi naturali limiti di sopportazione, molto spesso è stata violata nelle sue molteplici vocazioni e, a mio avviso non è su quell'area che deve fare perno un'idea intelligente di sviluppo.
Inutile pensare che una crescita ponderata, logica e razionale possa passare per la Marina di Vecchiano, perché sarebbe come pretendere la costruzione di altri venti gradoni in Gradinata all'Arena Garibaldi-Anconetani: qualunque operazione ulteriore, a meno di qualche possibile ma non significativa miglioria, significherebbe demolire qualcosa che, se per lo stadio di Pisa può significare l'abbattimento di sette o otto palazzi, a Marina di Vecchiano vuol dire automaticamente riduzione dei confini del Parco.
Quando parlo di sviluppo turistico parlo invece di decongestionare Marina di Vecchiano restituendo legittima attrattiva ad altre sue potenziali fonti dislocate sul territorio: fortune e sfortune di una località sono legate e collegate innanzitutto alla percezione che i loro cittadini hanno del loro patrimonio storico, monumentale, paesaggistico e naturalistico, a quante storie sono in grado di raccontare intorno ad esso all'ospite in transito sul territorio e in quante e quali lingue sanno farlo.
Una crescita spontanea di orchidee, la presenza di talune specie di volatili, i sarcofagi del 1.100, le torri di vedetta, la creazione ad arte di certuni eventi o la modifica di taluni esistenti (vedi ad esempio la Fiera di Primavera che dovrebbe smettere di essere la Fiera del Folletto o del commercio da tre braccia e una lira per assurgere a kermesse d'eccellenza di agricoltura e artigianato), etc. potrebbero di per sé essere sufficienti ad assicurare flussi consistenti a tutto il Comune di Vecchiano, senza soluzione di continuità ma, soprattutto, lontano dal litorale.
Perché ciò accada è conditio sine qua non che l'Amministrazione si occupi di promuovere il territorio, mantenerlo quanto più possibile integro e decoroso e installarvi adeguati strumenti segnaletici su itinerari ben precisi.
Il resto sarebbe competenza dei tanti e diffusi «liberal» vecchianesi che, invece di aspettare il posto in PA o da cassiere a Ikea, o ancora, di creare imprese immobiliari, assicurative o edili, dovrebbero iniziare a ponderare di ritagliarsi un'attività intorno a un asset territoriale, ma qualcosa che faccia da corollario ad un'attrazione o che ne amplifichi l'attrattiva e non che ne dissipi il potenziale!
Al turista interessa ogni cosa, che si tratti di una lapide medievale intorno alla quale aleggi la sua brava leggenda a come si producono i «nostri» pregiati oli o vini, dal come si cucina la zuppa o la torta co' bischeri alla storia dei paleo-alvei del Serchio e non ha difficoltà a pagare niente di quanto gli si propini se lo si fa nel modo giusto (e ovviamente ad un costo ragionevole).
È tutto qua: non ci vogliono i profeti di Marina di Vecchiano perché ciò accada; non serve che gente che da trent'anni non vede altro che quei 4 - seppur splendidi - chilometri di spiaggia, avendo peraltro la presunzione di sapere in esclusiva cosa sia o non sia meglio per quell'area e considerandosi privatisticamente quel «numero chiuso» cui tutto è dovuto e niente deve essere sindacato, si inventi teorie più o meno demenziali su cosa sia o debba essere uno sviluppo territoriale.
Marina è un bene demaniale, dunque un Bene Comune e in quanto tale le sono affezionato quantunque la frequenti poco così come mi sento pienamente nel diritto di esercitare su di essa quella modesta fettina di sovranità che appartiene indistintamente a me - che non ne consumo una briciola - come a chi fa uso e - molto spesso - abuso di tutto ciò che generosamente offre.
Il fatto che io non sia nella condizione di utilizzare il bene-Marina, che non lo voglia o non lo possa fare, non costituisce motivo ragionevole per cui non debba occuparmene o per cui un impenitente drena-arselle quotidiano (di quelli che senza la P. IVA pescano e ripescano per vendere sotto banco) debba essere depositario unico del diritto di parola!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Foto parlanti. del 28/6/2012 - 19:30
Lei è proprio perso
AUTORE: Cittadino come pochi
email: -

28/6/2012 - 23:16

Non capisco come si faccia ad avercela cosi tanto con chi sta bene e sperare che tutto vada alla malora.
Leggendola mi permetto di consigliarla nel concentrarsi di più su se stesso perchè agli altri del suo pensiero non importa granchè e nel frattempo si danno da fare per stare sempre meglio.
Io quando posso vado ai bagni dove mi offrono tutte le comodità e godo delle fatiche della settimana. Ognuno si cucina come vuole.
Devo riscontrare un forum ricco di pensionati che arrivati a tirare le somme della loro parte di vita ritengono di invidiare chi sta riusciendo più di loro a togliersi qualche soddisfazione. E allora c'è quello che è contento di andare al bar tutti i giorni, quello che è contento di andare al mare tutti i giorni rigorosamente alla spiaggia libera e senza comprare nemmeno un gelato. Io mi vorrei divertire diversamente anche se a voi può non piacere.
Auguri
----------------  RISPONDI





In risposta a: Una curiosità per Niccolai del 28/6/2012 - 19:36
Chiedere al Niccolai che è difficilerrimo..
AUTORE: Vicino d'ombrellone di Franco a spiaggia libera
email: -

28/6/2012 - 20:26

..vaderlo al nostro mare mi sembra fuorviante come chiedere ad un prete ed una suora come comportarsi a letto o per il: crescete e moltiplicatevi che è roba nostra e non da preti.

Roba nostra è anche regolarsi nell'andare a godere di una giornata al nostro mare e tanti anziani ormai fanno come Mister No.
Si godono essendo in ferie a vita dal Lunedì al Venerdì la loro spiaggia e per i festivi si curano l'orto/giardino o cosa più gli aggrada e lasciano campo libero ai loro nipoti di rincorrere le nipoti di altri nonni sul ciglio del mare.

Semplice no! Mister no.

nb, poi il Niccolai se ne avra voglia e tempo potra "pontificare" sull'andare al mare al pari del precedente Primo Cittadino di Vecchiano (sia inteso senza retropensieri) ma se tutti siamo CT della nazionale: Franco vede chi e perchè è al mare e racconta-racconta sorte fuori la più semplice delle verità e cioè nessuno è obbligato!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Creare la Conulta della Marina di Vecchiano del 28/6/2012 - 15:35
Una curiosità per Niccolai
AUTORE: Mister No
email: -

28/6/2012 - 19:36

Ho una richiesta per Alessio Niccolai , alcune volte leggendo i tuoi post ,ho visto che hai scritto ( se non ricordo male)che vedresti bene per il Comune di Vecchiano l' affermarsi di un turismo ecosostenibile , idea che personalmente condivido ed apprezzo e visto che credo tu abbia le capacità di comprendere il potenziale del nostro territorio mi piacerebbe conoscere quali sono le tue idee in proposito e conoscere la tua opinione sul come metterle in atto e farle decollare, compresa ovviamente una riorganizzazione di Marina di Vecchiano che ,da quello che leggo e sento, fa imbestialire tante persone per le difficoltà ad arrivarci nei fine settimana.Personalmente ho risolto il problema dell' accesso al mare non andandoci più ne' i Sabati ne' le Domeniche di Giugno e Luglio ormai da vent' anni , perchè sono vent'anni e più che c'è questo problema.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Foto parlanti.
AUTORE: ABC***
email: -

28/6/2012 - 19:30

Guardo le foto di u.m. e cosa ti vedo? Vedo ettari di arenile occupati da ordinatissime file d'ombrelloni, belli, colorati, ma vuoti. E vedo fazzoletti di spiaggia libera sovraffollati: formicai, carnai. Vedo un ulteriore insulto, un altro affronto alla giustizia e all'equità con la gente costretta in angusti spazi liberi mentre gli stabilimenti “privati”, che sono praticamente vuoti, stanno lì, feticci di tempi migliori, a sottrarre ormai inutilmente spiaggia a chi d'ora in avanti e sempre meno potrà permettersi vacanze balneari di lusso.
A vedere simili immagini viene da pensare al Titanic, dove i crocieristi alloggiavano in lussuose cabine, festeggiavano negli sfarzosi saloni e sfoggiavano sui grandi ponti liberi e spaziosi, mentre gli emigranti impidocchivano, stentavano e si ammalavano nella semioscurità malsana delle stive. Ma lì ci fu l'iceberg che pareggiò davvero tutto: il mare li prese tutti, indifferentemente.
Oggi l'iceberg è la crisi. Che però non pareggia niente, colpisce solo chi in crisi c'è sempre stato mentre non toglie niente a chi della crisi ride e se ne fotte. I benestanti cafoni continuano a ostentare e a sfoggiare; quelli più furbi cercano di dissimulare: anche per non incappare nei controlli -che sono fastidiosi, ma solo un po', perché alla fine lasciano il tempo che trovano.
Vorrei vedere questi stabilimenti balneari “privati” sfollarsi sempre di più fino ad essere costretti a chiudere, così tornerebbe alla collettività un patrimonio pubblico per eccellenza. Perché non è vero che questi “servizi” migliorano la qualità della vita dei cittadini e rappresentano entrate per la nazione; questi “servizi” sono solo vanità e illusione e rendono profitto solo a chi li gestisce; la nazione non ne ritrae nessun utile, semmai si impoverisce, materialmente e moralmente. Il turismo rappresenta sì un'entrata e quindi una ricchezza per uno stato, ma solo se questa entrata e questa ricchezza non si fondano sulla sottrazione di diritti alle classi più deboli o meno abbienti fino a relegarle sempre di più nelle stive. Le discriminazioni, anche quelle piccole, ognuna per sé sembrano tollerabili, ma alla fine, tutte insieme, sfociano nella disuguaglianza e aggravano il già pesante malessere collettivo.
Questo malessere lo avverte chi guardando quelle foto vede come sono ridotti quei tratti di spiaggia non ancora “privatizzati”: sempre più angusti e sempre più caotici; e sa cosa avviene alle spalle di questi non luoghi dove regna il caos se possibile ancora peggiore che sulle spiagge. Sa che quasi tutta la costa italiana è finita nelle mani di privati che ne hanno sempre fatto ciò che hanno voluto a loro esclusivo utile trasformandola fino a farla diventare soltanto fonte di profitto ignorando leggi, regolamenti edilizi, vincoli ambientali, tasse, e soprattutto i diritti dei cittadini. Ma nonostante questa libertà, i “proprietari” delle spiagge, ogni anno, di questi tempi ricominciano la solita litania: cali di prenotazioni, cali di presenze, effetti della crisi; si lamentano ma corrono a rinnovare o a chiedere nuove concessioni (e non vogliono assolutamente che siano messe al pubblico incanto). Evidentemente non sono così poco remunerative o addirittura fallimentari come dicono: si sa, è stato dimostrato, che di fatto bastano pochi giorni di piena dello stabilimento per coprire agevolmente il costo della concessione. E quanto sono agguerriti, e quanto si sono mobilitati per protestare quando, non per fortuna ma per minore disgrazia, è stato decretato che le loro concessioni non avessero più una durata novantennale ma “solo” ventennale -che anche così mantiene lo stesso effetto di una privatizzazione perpetua.
Ormai in questa povera Italia ridotta al lumicino ma ancora boriosa e petulante anche la poca giustizia che ancora sopravviveva è scomparsa. E il danno ricade sempre sulle classi più deboli, e nel caso delle spiagge, su quei cittadini che non volendo farsi strozzare negli stabilimenti balneari si concentrano negli ultimi fazzoletti di spiaggia libera (compresi quelli all'interno dei parchi naturali che a poco a poco si snaturano e diventano anch'essi non luoghi). E da lì, dai loro meschini rimasugli di spiaggia possono osservare come negli stabilimenti o nelle spiagge attrezzate, ancorché mezzi vuoti, vi siano ampi spazi fronte mare dove la cafoneria italiana spaparanzata sui lettini commisera gli utenti della spiaggia “libera” e ride alla battuta che lì, nel ghetto riservato ai poveracci, una cacata di gabbiano non tocca terra.
Anche questi sono esempi, anche questi sono campioni in cui si riconosce la pessima gestione di un bene collettivo; la dimostrazione di quanto l'assenza di una visione democratica della gestione del patrimonio pubblico, anche da parte dei Comuni, non riesca a fermare certe iniquità lasciando i beni pubblici e i conseguenti profitti finire sempre di più nelle mani dei privati. (Spetterebbe in primo luogo proprio ai Comuni garantire spiagge libere per tutti i cittadini).
A chi obietterà che ai cittadini non si può precludere il diritto di preferire lussuosi e costosi stabilimenti balneari, si può rispondere che anche le spiagge libere sono un diritto, dunque se ne lasci libera almeno la metà.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Estate ..........
AUTORE: Ultimo
email: -

28/6/2012 - 17:21

Il sole che ogni giorno ci scaldava
Che splendidi tramonti dipingeva
Adesso brucia solo con furor

Tornerà un altro inverno
Cadranno mille pètali di rose
La neve coprirà tutte le cose
E forse un po' di pace tornerà ..... Allora torneremo a goderci l'EDEN che in questo periodo hanno trasformato in un inferno. E' l'EDEN di Vecchiano e dei vecchianesi soprattutto ....... ma è impossibile viverlo come una volta. ........ Aspetto Settembre e le soleggiate giornate invernali per tornare a viverlo appieno. Incomprensibile il comportamento degli amministratori che tutelano il Serchio con restrizioni per la navigazione ( anche se su questo ci sarebbe molto da dire ) ...... e ignora la tutela della marina ampliando i parcheggi e rendendo l'accesso, a mezzi e persone, ben oltre quel "numero ottimale" che il buonsenso consiglierebbe. ...... Ultimo.
P.S. Sono le 17,20 e sono a casa perchè non voglio andare all'Inferno
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ottimale del 28/6/2012 - 14:19
Creare la Conulta della Marina di Vecchiano
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

28/6/2012 - 15:35

Marina di Vecchiano può essere definita a buon diritto - ancorché non esista ancora una definizione giuridica matura - Bene Comune, a maggior ragione per il fatto che si tratta di un bene ascritto al Demanio Comunale.
Ciò dovrebbe in qualche misura indurre la popolazione vecchianese ad esercitare sul suo territorio una sovranità più stringente, meno votata alla delega e più conforme ad un modello post-capitalistico, ovvuro plasmata sul modello assembleare e sulla democrazia diretta.
In qualche modo ne dovrebbe essere avviato l'iter verso un istituto non dissimile per personalità giuridica da quello degli Usi Civici, ma con una sovranità ascritta all'Assemblea dei Cittadini del Comune, anziché dei loro delegati, senza le limitazioni partecipative cui sono subordinati i lasciti di Matilde di Canossa e con un regolamento severo e restrittivo in fatto di tutela ambientale.
Questo tipo di percorso costituirebbe la perfetta sintesi tra l'istanza di tutela stringente, tra le ipotesi di sviluppo eco-sostenibile e l'aspettativa di socializzazione dell'uso tra tutti i Vecchianesi.
Quanto all'Ovaio che continua ad alimentare le ambizioni speculative e cementificatrici di qualcuno (Ikea no, ma allora perché non un bel parcheggio scambiatore?!?), ritengo che la migliore idea sia quella dell'Autorità di Bacino, che può essere riletta come attribuzione alla zona delle caratteristiche di vasca di esondazione del Serchio a distanza.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Nunero chiuso? del 28/6/2012 - 12:11
Ottimale
AUTORE: Vilfredo
email: -

28/6/2012 - 14:19

Un signore o signora con un progetto dice che anziché numero chiuso dobbiamo orientarci al numero ottimale. Touché. Dopo mesi di interventi durissimi sulla gestione da parte dell'amministrazione della presenza umana a Marina di Vecchiano emerge un concetto, un progetto, ragionevole e sensato, che fotografa la realtà di chi frequenta quel luogo. Certamente è possibile individuare un numero ottimale, magari anche di moto e cicli, e come nei parcheggi con le sbarre regolare l'afflusso. Forse è un po' macchinoso ma l'idea ci porta fuori dalle paludi degli eletti del Parco. Come si dice spesso, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, ma l'idea del numero ottimale va bene, e la società civile ci penserà a vigilare e a stimolare chi di dovere. Diciamo che secondo me è già nella realtà, il Comune lo ha già stabilito il numero ottimale, facendo un numero finito di stalli, si tratta di renderlo effettivo e operativo anche visivamente, anche con norme e sanzioni e la pulizia svizzera. Il concetto di ottimale è un bel concetto molto democratico, non nel senso di governo del popolo, ma del principio di uguaglianza, in una situazione in cui le risorse iniziali sono date, un tale parcheggio assicura condizioni di parità concorrenziale a tutti e non ci sarà bisogno di correre. Un parcheggio con un numero ottimale è caratterizzato dal fatto che, date le usuali ipotesi sulle preferenze (al sole o all'ombra), è impossibile ottenere migliori livelli di benessere per qualche altro automobilista, ossia quello che aspetta fuori in attesa del verde. Benissimo ma il concetto contiene ancora qualcosa di più, o meglio contiene un rovescio della medaglia, che in tale sistema perfetto non si può migliorare la condizione di un automobilista senza peggiorare la condizione di un altro. Cosa voglio dire, se dentro questo meccanismo sensato di parcheggio con numero ottimale, si introduce la garanzia per qualcuno, il sistema non funziona più e si ritorna al privilegio. Non diciamo gli abitanti della Frazione sono sacrificati, poverini, perché tutti i gli passano avanti casa per andare al mare, e devono essere compensati, con un accesso garantito. Diciamo che risparmiano la benzina perchè sono più vicini. PS il signore del progetto fa male a sottovalutarel'opposizione, la cui esistenza va al di là della democrazia e si radica nel principio umano del vederla diversamente, principio radicato e di difficile estirpazione. Ma le cui conseguenze a volte sono difficili da digerire, perché quando una comincia a dire da Marina di Vecchiano invece che 1000 denari ci voglio ottenere 1000000 denari per togliere l'IMU a tutti i vecchianesi, non c'è Pareto che tenga, quelli non vi vedranno nemmeno, e vinceranno a mani basse e il progetto sognato e desiderato, come spesso accade diventa vero, ma in un senso diverso, con un parcheggio per 10000000 persone: numero ottimale per guadagnare i denari attesi, e tutti saranno contenti. Tanto le vacanze le faranno altrove.
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In risposta a: Nunero chiuso? del 28/6/2012 - 12:11
Sarebbe più semplice
AUTORE: Mister No
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28/6/2012 - 13:00

LA tua non è una cattiva idea ma non migliora la situazione attuale soprattutto per i residenti.A mio avviso sarebbe giusto realizzare un grande parcheggio scambiatore nei pressi dello sbocco autostradale ( ex zona ikea ? ) e da li' trasportare con piccoli autobus con prezzi convenzionati (ad esempio parcheggio + trasporto = € tot magari gestiti da cooperative di giovanni disoccupati del territorio , o anche con fornitori del servizio privati , noleggio di bici e scooter elettrici ecc.) i bagnanti non residenti alla spiaggia mentre i residenti potrebbero avere l' accesso con i mezzi propri.Questo modo organizzativo darebbe la possibilità ai residenti di godersi il proprio mare senza impazzire e non costriggerebbe chi viene da fuori a tornarsene indietro.Forse l'ho spiegata male ma credo che i concetti siano chiari.
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In risposta a: del
Nunero chiuso?
AUTORE: P.G_
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28/6/2012 - 12:11

Ho letto tutti gli interventi su Marina di Vecchiano. Solo uno vorrebbe aumentare ancora di più i parcheggi pensando di stare più comodo, ma in effetti aumentare strade e parcheggi significa attirare ancora più auto e non risolvere il problema. Molti altri sono critici, in varia misura.
Volevo introdurre però un concetto che riguarda il numero chiuso. Confesso che è un progetto che mi sta molto a cuore ma io non lo chiamerei numero chiuso (un brutto termine che sa di poco democratico) ma numero ottimale. Come c’è un numero ottimale o almeno compatibile per la sala cinematografica, il teatro, il bus, i bagni, i ristoranti e c’è anche per la Marina di Vecchiano.
A me sembra un concetto semplice ed anche di facile soluzione. Si parte dai posti auto alla marina. 2000 posti, ad esempio. Alla 2000esima auto si chiude la sbarra. Come i parcheggi nelle grandi città. Il semaforo diventa rosso e la sbarra si chiude. Non c’è possibilità di ignorarlo come succede ora (e magari domandarci anche quanto ci è costato e a cosa serve visto che non lo rispetta nessuno). Quando si liberano dei posti la sbarra si apre e fa passare nuove auto. Si fa un biglietto d’ingresso e in base alla sosta si paga all’uscita. Si elimina confusione ed eccessiva affluenza, andirivieni di auto in cerca di un posto, sosta selvaggia in posti vietati, intralcio ad eventuali mezzi di soccorso, si riducono le spese per la polizia municipale, si incassano direttamente i ticket.
Poi, in prospettiva, si possono programmare parcheggi all’estero e vie alternative di accesso con diminuzione dei parcheggi alla marina mediante progressiva riduzione del numero dei posti auto ed incentivi per lasciare l’auto all’esterno.
Non riesco a vedere grandi difficoltà in un progetto del genere che dovrebbe naturalmente tenere di conto della controparte rappresentata dalla famiglia Salviati. Con la quale sarebbe utile, da parte dell’Amministrazione Comunale, cominciare a prendere contatti per sondare la possibilità di progetti di comune interesse. Dedicare cioè a questi almeno una parte delle grandi energie profuse nel replicare alle osservazioni di T&F, una coalizione che si perde dietro i cordoli delle scuole mentre un grande patrimonio come il nostro Parco viene trascurato da entrambi.
Una nota finale riguarda i residenti, quelli che hanno subito le limitazioni legate alla nascita del Parco, quelli che subiscono oggi il traffico e l’inquinamento delle auto. Per loro almeno un accesso ed un posto garantito, per non dover fare le corse coi lucchesi (benvenuti, ma pochi, e dopo)
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In risposta a: Non cambio di una virgola del 27/6/2012 - 15:23
Il Nostro Adamus tira a coglie ma...
AUTORE: Cittadino del Parco MSRM
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27/6/2012 - 20:17

...ha preso in una ceppa, ha fatto mpopò di polvere e la palla è sempre li.
Vai a vedere il programma poi abbandonato appena perso le elezioni di T&F.
Prevedeva l'abbattimento della sbarra che delimita la zona a riserva integrale sulla Via del Balipedio e magari con la chiara intenzione populista di allargare i parcheggi auto fino alla Bufalina per far contenti tutti.

Già 30 anni fa discutemmo quel problema noi che si governava Vecchiano, ma fù una discussione abortita sul nascere perchè come disse giustamente Lunardi: cosa crediamo di fare allargando nei festivi di 5/600 posti auto verso la Bufalina; che tocchi il posto "sicuro" ai Vecchianesi?
Un piccolo quartiere di Prato o di Firenze se si riversa li è manna se uno di Nodica o di Migliarino arriva prima di loro; i Filettolini, Avanesi e Vecchianesi venivano battuti sul filo di lana dai tirchi lucchesi "al seguro".

Poi bisogna anche ragionare su base scentifica per non farci trovare in castagna dagli ultimi piovuti o dai "veggenti" all'acqua di rose che propongono 7/8 chilometri ed altrettanti di ritorno controvento con i risciò. Primo esempio; un parcheggio da 50 posti tira traffico per 75 auto; 500 per 750; 5.000 per 7.500 e così via.

Poi lasciamo fare tutto alla natura naturale?
E' stato provato anche quello.
Per qualche anno fu lasciato tutto a "bariambe" perchè a sentire i verdi-verdi: guai intervenire con le ruspe sulla battigia per togliere le migliaia di tonnellate di spurgo delle piene del Serchio; ma non andava bene avere "un bene" e lasciarlo abbandonato a se stesso e noi vecchianesi andare al mare altrove.
E' stato difficile aver trovato l'equilibrio attuale e a contentare tutti non ce la farebbe nemmeno il miccio del Trivella.
Partire da una posizione mediana e non ideologica è un bel vantaggio e..vedo anch'io che nel Parco della Apuane di auto ce ne sono meno ed infatti ho rivisto giovedì scorso sulla Pania della Croce un amico che non vedevo da anni: nei pressi dell'Oasi Zero invece incontro Franco e consorte tutti i giorni e..l'altro Franco (l'uomo nero con consorte in due pezzi bianco uguale agli zoccoletti) immancabilmente li trovo beatamente spaparacchiati sulla rena della Bufalina a rimirare il bel secchiellino d'arselle giornalero.

oh..attaccaci mpopò un toppino! così va la vita di chi vive "abbastanzina" bene nella sua zolla d'origine.

salute!.. ed anche oggi si è fatto buio; al naturale naturalmente e..se perdiamo il nostro tempo a discutere a giornate 'ntere di queste baggianatelline, vordì che la nostra panciotta è bella piena; altri sono i problemi da risolvere altrimenti si balla sul Titanicche e saremo travolti dalla dura realtà! ma..vedo che c'è tempo prima d'affondà, 'nsennò si passava ad altro.
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In risposta a: Nostradamus.. del 27/6/2012 - 14:26
Non cambio di una virgola
AUTORE: NOSTRADAMUS
email: -

27/6/2012 - 15:23

E secondo te, piove tutti i giorni? Ma che discorsi fai!? Un giorno i romani di Roma diranno: il Colosseo lo possono visitare solo i romani. Tutti d'accordo?
Le auto bisogna lasciarle fuori dal Parco. Perché lasciarle dentro, con tutto quel via-vai, è come essere paragonati all'inquinamento che produce Torre del Lago - Viareggio: allora che Parco è?

A Marina di Vecchiano solo con bus elettrici, biciclette, risciò... la selezione la fai già subito con queste regole!!!

Basta girare e vedere come funziano gli altri Parchi in Italia, che hanno vicino il mare. Se poi hai qualche risparmio in più, ti consiglio di girare il nord-europa... quanto s'imparerebbe, solo osservando!!!

Se poi, è un tuo problema, che vuoi parcheggiare sotto casa, allora è un altro discorso: classico italiano!

La verità è che noi vogliamo la botte piena e la moglie ubriaca!!!
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In risposta a: del
Numero chiuso
AUTORE: Salvatore
email: -

27/6/2012 - 14:44

Si invoca da più parti autorevoli e appassionate che a Marina di Vecchiano si imponga il numero chiuso per le macchine, ora a mio modesto avviso Marina di Vecchiano è una realtà che ha già un numero chiuso, dalla sbarra dell'Oasi 2 a Torre del Lago non ci possono entrare macchine. Sono quatto chilometri selvaggi, forse troppo, in tutti i sensi che danno a Marina di Vecchiano un valore inestimabile, e il chilometro attrezzato è soffocato di macchine, proprio per garantire 4 chilometri di pace, volta stellata, silenzio e fauni, che per la verità ce ne sono anche troppi. Forse ai fauni bisognerebbe mettere il numero chiuso, non alle macchine.
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In risposta a: RIBADISCO del 27/6/2012 - 13:12
Nostradamus..
AUTORE: Cittadino del Parco MSRM
email: -

27/6/2012 - 14:26

..vuole insegnare a babbo a far l'amore e ben venga! perimparà si fa questo ed altro ma...prima furono gli aerei, poi i treni, poi i pulmam, poi ben ultimi i cinema a fare il numero chiuso per gli avventori; li si entrava accatastati anche a metà del secondo tempo e se era un "triller" dopo mpopò ti facevano vedere chi era l'assassino e poi potevi anche andare a cena senza vedere il primo tempo e metà del secondo, così era!
Ma ritorniamo un gocciolino alla bella festa sciagattata da chi decide di andare sulla "nostra" Marina di Vecchiano.
Prima prova ad attendere una cinquantina di minuticon motore acceso per il condizionatore, per vedere se alle nove di mattina qualcuno va via(?) poi scende la famiglia e gli arnesi e va a prendere quel cavolo di navetta domenicale e ritorna al mare ma non dove ha lasciato "l'attrezzatura" il bussino gira alla rotonda e "lui" (mai la moglie o la suocera) ritorna verso l'Oasi due o poi fra un moccolo ed un'altro prima che finisca la sua "bella giornata al mare nostro" ripiglia zampa zampa col bimbo tutto renoso e bagnato sulle spalle a va sulla rotoda a ripiglià il bussinio (che tutte le volte essendo già pieno) parte un gocciolino prima che il nostro bagnante della domenica arrivi.

Il "nostro" arriva da "fuori" e poteva andare benissimo in Versilia, zona deputata alla balneazione con tutti i servizi e comodità; parcheggi prenotati/riservati, treni bus di linea, strade ed autostrade ma, anche decidere di andare verso Cecina o Castiglione della Pescaia non sarebbe male.
Enormi spiagge libere lo attendono così come bagni super accoglienti(oltre Cecina 'ntendo)

No! "il nostro" parte deciso per fregarci il posto e noi del posto secondo lui dovremmo andare a pagare 10 euro altrove di parcheggio per avere lo stesso mare, mentre li i Cittadini del Parco sono proprietari della loro spiaggia del Parco che però pagano, se vogliono andare in auto 6 (sei) centesimi di euro al giorno, fino allo scorso anno erano 5 (cinque).

Fu una scelta indovinata dall'allora Sindaco Lunardi Giancarlo e l'Assessore Cattani Renato.
Acquisirono con i nostri soldi (anzi con la Cassa Depositi e Prestiti) tutto il litorale compreso anche i parcheggi che in venti anni finiamo di pagare al Demanio Statale.

Ora per intenderci; se altri tipo i lucchesi hanno venduto ai privati tutta la loro rena, e tirchi come sono ci vengono poi a dire: la spiaggia dei vecchianesi deve essere la spiaggia di tutti.
ma..te Nostradamo 'nsare' mia io caio..un lucchese?

piesse, i dieci o giù di li pulman elettrici che aspettano chi mai non viene perchè all'improvviso piove con che cosa prevede di pagarli il nostro Adamus? e se piove e tira vento il taxista e l'autista è come i micci: mangia lo stesso!
..e un'altro detto antico dice: il diavolo insegna a far le pentole ma..il tappo no! e nelle le pentole scoperte poi ci si trova "la soppresa"
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In risposta a: Nostradamus tutte non le indovina del 27/6/2012 - 12:58
RIBADISCO
AUTORE: NOSTRADAMUS
email: -

27/6/2012 - 13:12

Non sono d'accordo. Il mare è di tutti gli italiani e dunque anche la marina di vecchiano. E' come dire di mettere il numero chiuso a chi vuol visitare un museo. Non è così che si gestiscono le risorse. Occorre educare e sensibilizzare. E per educare e sensibilizzare occorrono regole che introducano rispetto e responsabilità alla portata di tutti. Con una viabilità interna all'ovaio non si crerebbero code. Ma perchè, se viene una grandinata, e le auto scappan tutte vie, non si crerebbe una fila anche oggi?
Con la scelta di responsabilità e serietà come l'utilizzo di bus elettrici (non uno, ovviamente) e le due ruote, faremmo già una selezione. La gente vuole le piste ciclabili, e creste di argini, con un metro e mezzo di erba.
Saluti.
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In risposta a: Oh, Marina di Vecchiano del 27/6/2012 - 12:51
Nostradamus tutte non le indovina
AUTORE: Cittadino del Parco MSRM
email: -

27/6/2012 - 12:58

Già prima di lui il Consigliere Comunale di Forza Italia, Jacopo Salviati cercava di convincere il nostro Sindaco di allora che per risolvere il problema dell'andare e venire dal mare bisognasse fermare tutte le auto della A12 e della Firenze Mare e convogliarle tutte in un enorme parcheggio in zona Ovaio.
Bene! e poi?
Poi, un pulmino elettrico, un pulman di linea, un trenino.
Poi con una bella grandinatella improvvisa come succede a ferragosto, tutti vorrebbero venir via assieme (come succedeva con Pattana) quando la Marina di Vecchiano non esisteva.

Il numero chiuso è quello che può reggere il confronto con tutte le trovatelle.
La nostra Marina sopporta benissimo quello che sta avvenendo a cose "normali" ma non può essere la spiaggia libera di tutta la Toscana ed oltre.
La pista ciclabile più volte rammentata funziona se la gente la vuole ed averla fatta sull'argine (9 Chilometri sotto il solleone ed averla abbandonata ancor prima dell'inaugurazione è stato uno spreco di risorse inutile)

La bici va bene da Torre del Lago a Tonfano, anche a Tirrenia ma non per Calafuria, andrebbe bene anche da noi se l'obbiettivo non fosse fermarsi al mare per un intera giornata oppure trovare un accordo fra Parco-Regione-Comune-Salviati ed usare per i festivi la vecchia Via del Mare e cioè Via Francesca ma..per percorre quella stupenda strada ci vorrebbe un atto di fede firmato da chi ama veramente il luogo e chi vuol trovare tutti in sevizi alla balneazione, che vada pure nelle zone deputate alla balneazione; ce ne sono tante ed anche un gocciolino in disuso perchè il mesetto in ferie nelle pensioni ed alberghi viareggini "costumava" 50 anni fa.

La previsione di un parcheggio scambiatore auto/bici in zona Mandria/Serre gestito dai proprietari del Parco sarebbe da "rivalutare".
Già l'Assessore Artusa dalla Regione ci provò a proporla, ma la condizione era: meno auto che attraversavano il Parco in direzione mare ed il n° chiuso deve essere anche per chi si reca sulle nostre dune altrimenti si crea un'inferno non un EDEN come spesso rammenta il "fantomatico" Ultimo
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In risposta a: del
contento di aver votato Lunardi
AUTORE: un vecchianese
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27/6/2012 - 12:57

sono un cittadino del comune di Vecchiano fin dalla nascita. non sono mai stato iscritto a nessun partito ma seguo molto la politica amministrativa locale. ho votato la prima volta per Pardini, la seconda volta per la Orsini e per la tornata elettorale del 2011 ero un pò indeciso tra le due liste..soprattutto sul candidato a sindaco Lunardi che conosco da sempre e la Barsotti che fino alla campagna elettorale nonostante mi fosse detto che era una vecchianese, non avevo mai visto..pertanto la mia decisione fu quella di scegliere Lunardi..mi accorgo sempre di più di aver scelto bene..sia per il sindaco..sia per il suo gruppo, che a mio avviso ha un'esperienza che da una garanzia amministrativa.. per quanto riguarda I problemi finanziari e le tasse imposte dallo stato, il nostro comune risulta essere uno di quelli più "in salute" sul territorio provinciale e regionale. e allora mi domando come può una che voleva fare il sindaco criticare un bilancio a un anno di legislatura. mi auguro che la critica sia personale ( visto che si è firmata come capogruppo mentre di solito firmano tutti i consiglieri di minoranza). forse qualcuno si sta accorgendo che la sua non è collaborazione amministrativa ma illusione e protagonismo.. A volte mi chiedo se i vecchianesi abbiano avuto fortuna o sfortuna a non eleggere lei come sindaco.. fortuna perchè oggi a Vecchiano ci sarebbe stato sicuramente il commissario della prefettura e sfortuna perchè con la sua capacità istituzionale e amministrativa i cittadini non avrebbero pagato le tasse, sarebbero andati al mare gratis, avrebbero avuto edifici scolastici ristrutturati e avrebbero visti conclusi tutti i lavori non ancora terminati ( l'ex campo sportivo con la costruzione di una nuova area sportiva). insomma tutto quello che Lunardi, secondo lei, non riesce a fare.
vorrei consigliare a lei, ma soprattutto al suo gruppo politico ( PDL, PC, AN, P.S, ecc) di stare con i piedi per terra. Non è facile amministrare come lei crede..non si amministra con l'illusione..si amministra con i fatti, con l'onestà e la serietà..e se codesto gruppo vuole andare avanti per il futuro come prima cosa il candidato a sindaco non potrà essere quello che ha già perso..questa è sempre stata la regola politica.. la seconda è quella di accettare la sconfitta..cosa che dopo un anno TeF non ha ancora fatto..Lunardi e il suo gruppo unito e capace...e amministrerà fino al 2016..poi si vedrà...
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