none_o

Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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In risposta a: Monopartito o Partito della Trilaterale del 11/5/2012 - 8:48
Pellegrinaggio ai campi di sterminio nazisti
AUTORE: Angiolo
email: -

11/5/2012 - 20:26

Oggi abbiamo visitato il campo di sterminio di Dachau con le scuole della provincia di Pisa.
Agghiacciante.
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In risposta a: Caro Leonardo Bertelli e& del 11/5/2012 - 8:46
abbi fede, cittadino del Parco
AUTORE: Tiziano Nizzoli
email: -

11/5/2012 - 18:41

Se si vuol pensare a dar lavoro ai giovani con il Parco, non bisogna pensare ad un futuro di "barcaroli a remi" per un mese o due. Se un giorno andrà in porto il nostro progetto di turismo ecosostenibile alla "Marina di S.Giuliano", vedrà che i posti di lavoro saranno di più, più qualificati e magari a tempo indeterminato!
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AUTORE: Gino
email: -

11/5/2012 - 18:17

Mi stupisco che nel silenzio più generale - a partire dai Comitati e dai Verdi - sia in fase di costruzione sulla foce del Serchio del più grande porto della Toscana per barche da diporto. Mi chiedo: questo porto è previsto nel piano dei porti redatto dalla Regione, oppure non ne fa parte? E se non ne fa parte è consentito al Comune di Vecchianio fare come gli pare?
E' lecito cambiare in modo così plateale la destinazione di un luogo, tantopiù sottoposto a rigidissmi vincoli ambientali? Davvero si ritiene che la legge istitutiva del parco consenta la costruzione di un megaporto attrezzato nel cuore di un'area protetta? Non è lecito sospettare che si tratti di una forma di speculazione edilizia, considerando che due terzi del terreno sono di proprietà privata?
Credo che tutto questo sia semplicemente scandaloso
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In risposta a: Incredibile del 11/5/2012 - 15:13
C'è porto e porto
AUTORE: Cittadino del Parco
email: -

11/5/2012 - 17:07

A Viareggio può approdare anche la barca di Cristina Onassis, Marina di Pisa per gli "arricchiti nostrali"
e..nel Fosso Bincalana con due palmi d'acqua le nostre barchette "perandàdilà" ed il Serchio!? libero come dell'esca disse Fredo.
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In risposta a: Precisazione del 9/5/2012 - 20:58
Lavori illegittimi: precisazione
AUTORE: Giuseppe
email: -

11/5/2012 - 15:53

Caro Mario i permessi del Comune non bastano. Ci sono lavori espressamente vietati in ogni circostanza ed altri che richiedono una specifica autorizzazione del ministero.

Nel Regio decreto del 25 luglio 1904 n.523 l'articolo 93 è solo l'introduzione di carattere generale del Capo VII - Polizia delle acque pubbliche. In pratica annuncia in termini generali di cosa si occupa questo capitolo, che poi viene specificato in dettaglio negli articoli successivi che sono i seguenti:

96. Sono lavori ed atti vietati in modo assoluto sulle acque pubbliche, loro alvei, sponde e difese i seguenti:
g) qualunque opera o fatto che possa alterare lo stato, la forma, le dimensioni, la resistenza e la convenienza all'uso, a cui sono destinati gli argini e loro accessori come sopra, e manufatti attinenti;
h) le variazioni ed alterazioni ai ripari di difesa delle sponde dei fiumi, torrenti, rivi, canali e scolatori pubblici, tanto arginati come non arginati, e ad ogni altra sorta di manufatti attinenti;
l) qualunque opera nell'alveo o contro le sponde dei fiumi o canali navigabili, o sulle vie alzaie, che possa nuocere alla libertà ed alla sicurezza della navigazione ed all'esercizio dei porti natanti e ponti di barche;

97. Sono opere ed atti che non si possono eseguire se non con speciale permesso del prefetto e sotto l'osservanza delle condizioni dal medesimo imposte, i seguenti:
a) la formazione di pennelli, chiuse ed altre simili opere nell'alveo dei fiumi e torrenti per facilitare l'accesso e l'esercizio dei porti natanti e ponti di barche;
b) la formazione di ripari a difesa delle sponde che si avanzano entro gli alvei oltre le linee che fissano la loro larghezza normale;

98. Non si possono eseguire, se non con speciale autorizzazione del ministero dei lavori pubblici, e sotto la osservanza delle condizioni dal medesimo imposte, le opere che seguono:
d) le nuove costruzioni nell'alveo dei fiumi, torrenti, rivi, scolatoi pubblici o canali demaniali, di chiuse, ed altra opera stabile per le derivazioni di ponti, ponti canali e botti sotterranee, non che le innovazioni intorno alle opere di questo genere già esistenti (28);
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In risposta a: di che sponda sei...? del 11/5/2012 - 0:04
Tempo al tempo
AUTORE: Uno considerato poco o niente
email: -

11/5/2012 - 15:25

Tempo al tempo, e poi vedremo se i lavori della sponda sono regolari. Basta che qualcuno (per esempio la minoranza in consiglio comunale) interessi di questo la magistratura e subito si rivelerà l'arcano.
Non vi aspettate trasparenza dall'amministrazione comunale perché la trasparenza fa paura. Vi siete mai domandati perchè il villaggio di case di marina ha sospeso i lavori? Non credo che l'impresa Rota abbia voglia di perdere tempo e se i lavori non vanno avanti un motivo ci deve essere, ma voi non vi aspettate che il comune vi spieghi perchè. Tutti zitti e mosca tanto il popolo le cose se le scorda subito. Avete visto il polverone che venne fuori quando fu presentato il progetto del villaggio? Ora tutti se ne sono scordati e non interessa più a nessuno. La minoranza farebbe bene a guardare come stanno le cose e anche a controllare cosa succede per gli aumenti di livello fra il personale del comune. Nel mondo succede anche che persone clamorosamente incapaci facciano carriera.
State tutti a fare una marea di chiacchiere su questo giornale e le cose veramente serie e scandalose non le vedete.
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In risposta a: Caro Leonardo Bertelli e& del 11/5/2012 - 8:46
Incredibile
AUTORE: Cittadino come pochi
email: -

11/5/2012 - 15:13

Quello che lei descrive si chiama porto, e prevede come già avviene sull'Arno che dei privati lo amministrino e facciano pagare un canone cosa peraltro che sarebbe ottimale almeno uno potrebbe anche comprare una barca seria senza il problema di non trovarcela più. Come lei lo descrive sembra sia un servizio che il comune le fa a lei e pochi altri a spese di tutti i cittadini. In quella zona di favori ne sono già stati fatti troppi e non credo il comune debba farne altri.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ma di cosa state ragionando! del 11/5/2012 - 0:14
Monopartito o Partito della Trilaterale
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

11/5/2012 - 8:48

Le amministrative dei vicini lucchesi hanno ben poco a che vedere con i meccanismi «premiali», se non per il fatto che alla fine della fiera, in virtù degli stessi, non tutti gli schieramenti saranno presenti in Consiglio, pur se significativamente rappresentativi di un cospicuo numero di cittadini.
Mi sembra invece interessante, a suffragio della teoria del complotto trilateralista della pattuglia di nominati della Bocconi, osservare come e quanto l'indagine sulle vicende del Cerchio Magico leghista si sia consumata proprio ad un mese dalla tornata amministrativa, quasi Monti avesse voluto dare una lezione ai ribelli che non si sono piegati alla farsa del Governo di Unità Nazionale.
Le storielle sul Trota circolavano bene o male da anni ed è singolare che le stesse e qualche altra non siano mai scoppiate prima di un mese fa: la campagna è stata orchestrata ad arte, con una preparazione estremamente meticolosa e niente di lasciato al caso... inverosimile pensare che chi ne ha tessuto la trama non fosse al corrente già da anni dei traffici leghisti.
Il risultato conseguito peraltro, come ho già rilevato nel mio post «la Notte dei Lunghi Coltelli di Bergamo», è straordinariamente funzionale alle aspettative trilateraliste: una Lega Nord ridimensionata, debilitata nella sua componente anti-sistema e letteralmente consegnata ad un agente del PDL come Maroni.
Aldilà dunque di tutte le mie congenite antipatie per la Lega, non posso fare a meno di pensare che intorno a quel partito si sia giocata la partita dell'esasperazione autoritarista del Governo Monti.
Il meccanismo potrebbe essere stato il seguente: «Cari partiti, lo scheletro nell'armadio di ciascuno di voi è il seguente... d'ora in avanti o con me o contro di me!» e la Lega l'unico partito ad aver sfidato quella faccia da Cupo Mietitore senza il mantello.
Il sillogismo funziona, pensaci su... e per concludere, a chi interessa la Governabilità (leggesi Autoritarismo) se il 95% dei cittadini - distinti per classe sociale - non può essere rappresentato in Parlamento?
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In risposta a: di che sponda sei...? del 11/5/2012 - 0:04
Caro Leonardo Bertelli e&
AUTORE: Cittadino del Parco
email: -

11/5/2012 - 8:46

Da quando è così "facilmente" avere una barchetta in Serchio per andare "al mare di la'"e non essendoci più un Pattana "caronte" come quando al mare ci andavamo meno di ora non esistendo la Marina di Vecchiano noi della Valdiserchio si andava tutti lì.

Ora come vediamo per "andar di la'" creiamo tanti scontenti.
Con la facilità della plastica e della resina comprare e mantenere una barchetta è alla portata di tutti e non solo dei pescatori professionisti.
Negli ultimi anni pur avendo ridotto la velocità e potenza dei motori togliendo i pericoli maggiori ma nel chilometro finale è sempre un ronzio continuo di motori ed anche se si era adottato il punteggio maggiore alle barche a remi dandogli gli approdi più vicini al mare, il problema rimane per i più lontani.

Diverso a mio avviso era se si concedevano approdi senza porti e con spese minimali se (ad esempio) l'ASBUC di Migliarino avesse acquistato una striscia di terreno dai Salviati/Centurione per allargare il Fosso Biancalana (così credo si chiami il fosso che sbocca dai Giorgi) e li mettere in sicurezza dalle piene (e dai ladri volendo) con guardiani e recinzione le nostre 1.000/2.000 barche per "andar di la'"

...poi se si arrivasse (già fin da ora) all'elasticità mentale di affittare nei giorni che la nostra barca non la usiamo (in questo caso a remi) daremo la possibilità a chi non si può permette un così caro approdo, e a chi vuol andar " al mare di la'" per poche volte l'anno e così come vengono affittai ombrelloni e gazebi a Marina di Vecchiano si creerebbe un economia per giovani senza lavoro anche in quella piccola impresa d'affitti e tutti vissero felici e contenti e per un giorno anche i "barca/non/tenenti" e gli "assegnatari mancati".
Ma per ora la vedo dura perchè in quel luogo da anni si stragode nel vedere/dire: io sì! tu no!

Siamo/sono inopportuni/o e fuori luogo!?
e come dice Leonardo: il tempo è galantuomo, poi si vedrà se si aveva ragione noi o torto voi.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Risono d'accordo... del 10/5/2012 - 20:36
Ma di cosa state ragionando!
AUTORE: Osservatore 1
email: -

11/5/2012 - 0:14

Nella vicina Lucca (pare) che si siano presentati in 12 per fare il Sindaco ed in 640 per fare il consigliere.
Dovè il monopartito?
Ed il richiamo al voto utile fatto da Valter Veltroni non fu ascoltato dal Bertinotti Fausto e così lasciò la terza seggiola dello stato che fu' sua a Fini Gianfranco ed i cento deputati in più a Berlusconi Silvio; regalati da chi preferì andare a pescare ranocchi e così ci siam beccati le bellone Ministro ed i tecnici cuscinetto "perumpopò".

ps, Massimo D'Alema disse: è impensabile che un partico come Rifondazione Comunista stia fuori dal Parlamento non è concepibile che un singolo Parlamentare di quel partito mandi a casa quando vuole un Parlamento (vedi Turigliatto).
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In risposta a: Lavori sulla sponda illegittimi del 9/5/2012 - 18:03
di che sponda sei...?
AUTORE: leonardo bertelli Migliarino
email: -

11/5/2012 - 0:04

Se come sostengono alcuni, i lavori della sponda sono illegittimi domattina gli amministratori comunali e queli del parco si dovrebbero dimettere.
Io penso che non sia così, penso che prima di metter mano ai lavori siano state fatte tutte le valutazioni del caso, prova ne fa che i lavori spesso annunciati sono via via slittati fino ad oggi con la stagione estiva alle porte.
Sospetto invece che troppe persone spesso,pur di andare contro corrente,sono pronte a fare affermazioni veritiere per carità,ma inopportune e fuori luogo.
Se poi i lavori di sponda saranno utili lo vedremo in futuro, il tempo è galantuomo...e le piene del Serchio pure..
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In risposta a: Lavori sulla sponda illegittimi del 10/5/2012 - 8:27
Riva destra e sinistra a confronto
AUTORE: Cittadino del Parco
email: -

10/5/2012 - 21:06

Basta dargli un occhiata e si vede che da "Argante" in giù a dalla parte opposta e cioè la riva sinistra "tutta" non hanno mai avuto bisogno di alcun sostegno, bastano canne e cannelle a dividere acqua e terra.

nb, io è dal 1953 e cioè dalla prima volta che Michele detto Miele e Gino Baglini d'Avane mi portarono con la loro pattana dall'Isola a Bocca di Serchio che vedo quei tratti di riva sempre uguali ed i porti per la mazzacchera fatti di paletti e canne sono tuttii spaririti regolarmente con il passare degli anni senza lasciare traccia alcuna.

Li, con quella "palata" vederemo diceva Bagarana!
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In risposta a: la palude della seconda repubblica del 10/5/2012 - 18:27
Risono d'accordo...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

10/5/2012 - 20:36

...ma non scomoderei le recenti amministrative: vediamo piuttosto che percentuale della popolazione italiana rappresenta la sommatoria dei voti raccolta da ciò che io chiamo «Monopartito» alle ultime politiche.
Perché i meccanismi di sbarramento concorrono a vanificare il voto di una moltitudine di persone, a disperdere l'astenzionismo (che è un modo di esprimere una posizione politica), ma soprattutto a determinare i malsani meccanismi del «voto utile» in ragione dei quali un Comunista si dovrebbe sentire obbligato a votare uno schieramento che di Sinistra non ha neanche un moncherino.
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In risposta a: ESISTONO SOLO DUE MODI DI VOTARE del 10/5/2012 - 10:39
la palude della seconda repubblica
AUTORE: minimo
email: -

10/5/2012 - 18:27

la maggioranza che sostine il governo monti PD PDL UDC (Stragrande maggioranza in parlamento)nelle votazioni amministrative del 2012 non arriva al 50% dei voti
L'obbiettivo in vista delle elezioni politiche del 2013
non è il risanamento del paese ma una legge elettorale che gli garantisca la sopravvivenza .
Se necessario approveranno una nuova legge ispirata a quella acerbo di epoca fascista
----------------  RISPONDI





In risposta a: ESISTONO SOLO DUE MODI DI VOTARE del 10/5/2012 - 10:39
La spartizione delle briciole
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

10/5/2012 - 15:53

Questo post non fa una grinza da nessun punto di vista: tutt'al più lo si potrebbe integrare con un'ulteriore estensione del principio di proporzionalità, fissando soglia minima di accesso il rapporto fra votanti e posti disponibili in parlamento.
Tuttavia, benché condivida e sottoscriva pienamente quanto affermato come legittima aspirazione dei ceti più deboli a prendere parte alla vita politica di un Paese, ne posso ammettere qualunque implicazione teorica se collocata nell'ambito di una strategia rivendicativa e sindacale dei lavoratori, mentre non potrei accettarne la benché minima prospettiva se la si dovesse porre come obiettivo strategico di un Partito Comunista (quivi non intendendo il PRC, ma quello astratto identificato da Marx).
La Socialdemocrazia si distingue in tutte le sue varianti e declinazioni dall'obiettivo per antonomasia dei Comunisti in ragione soprattutto dell'importanza attribuita ad una qualunque presenza parlamentare.
La disputa fra Liberaldemocratici e Socialdemocratici non è in effetti sui massimi sistemi, ma su come, dove e in che proporzione impiegare le briciole di un intero modo di produzione fondato, è bene ripeterlo, sul profitto o sfruttamento del lavoro che dir si voglia, ciò che rende in effetti la «proprietà privata dei mezzi di produzione» un furto ai danni dei lavoratori.
Le briciole prodotte dal capitalismo sono il tema del contendere tra chi ne concepirebbe un impiego a sostegno dello Stato Sociale (i Socialdemocratici) e chi ne ridurrebbe in maniera infinitesimale la consistenza attraverso la detassazione delle imprese e la riduzione dello Stato ad una mera appendice delle lobbies economico-finanziarie (i Liberali).
Che la cosa piaccia o meno, la realtà è che su queste briciole fonda la sua esistenza la Democrazia Borghese e su ben poco altro.
La cattiva notizia è che la produzione delle fantomatiche briciole non è obbligatoria, ne' sempre uguale per consistenza, cosicché laddove un tempo l'opulenza e l'abbondanza avevano illuso il proletariato internazionale di poter godere degli stessi benefici della borghesia, ovvero della possibilità di prendere il proprio ascensore sociale sulla base di una meritocrazia visionaria e inesistente, le ristrettezze odierne stanno repentinamente cancellando ogni ordine di concessione fatta in precedenza.
La drammatica realtà è che il Proporzionale puro, l'elemosina della Democrazia ai ceti più deboli, va a farsi benedire insieme ad ogni altra conquista sul campo dei lavoratori, per restituire il vero volto della democrazia e del capitalismo: un sistema castale le cui classi sociali non interagiscono osmoticamente e in cui l'ascensore sociale si è «guastato» irreparabilmente.
È ovvio che chi governa debba fare quanto è in suo potere per difendere i privilegi di pochi: il capitalismo è piramidale e deve creare la duplice illusione in ragione della quale le sue vette siano raggiungibili da chicchessia e l'impegno individuale (o per meglio dire l'individualismo) sia l'unico modo per conseguire la felicità.
È molto più pericoloso per il capitalismo dover ricorrere all'equità, alla redistribuzione delle risorse che non avere più paradigmi da sventolare ad un popolo affamato e infuriato.
Così l'idea che - Mario Monti in particolare - sta cercando di far passare è quella per cui ciò che un tempo era diritto sacrosanto, oggi è privilegio «meritorio» di pochi, raggiungibile comunque uscendo dalla massa, sopraelevandosi, prendendo cioè quell'ascensore sociale che somiglia sempre di più all'ultima scialuppa del Titanic.
L'Europa non vuole una Costituzione come quella italiana ed è suo chiaro obiettivo smantellarla con o senza il consenso degli italiani stessi: a ben poco servirà tentare di difenderla... la nuova Democrazia deve iniziare nelle fabbriche occupate, nei comitati cittadini, nelle mobilitazioni di piazza e non alle prossime elezioni politiche!
----------------  RISPONDI





AUTORE: Centro Il Lavoratore
email: -

10/5/2012 - 10:39

I sistemi elettorali sono solo due: maggioritario secco e proporzionale senza correttivi.
Gli altri sono calcoli manipolatori della sovranità popolare ad opera delle "camarille" di potere del ceto politico ed economico della classe borghese di destra (vera) e di "sinistra"(finta).
La crisi di regime favorita dai partiti protagonisti - a sinistra come a destra – della cosiddetta “seconda repubblica”, nel cancellare le basi della dialettica democratica ispirata nella cosiddetta “prima repubblica” dalle forze sociali e politiche che fondarono negli anni 1944-47 la Repubblica e la Costituzione, conferma come gli interessi atavici del capitalismo di conservazione degli assetti di potere nella società e nello Stato trovino appigli decisivi nel piegare le “istituzioni politiche” alle esigenze di dominio di gruppi sociali ristretti, contro gli interessi generali della società, pur di impedire l’avvento del movimento operaio alla direzione dello Stato.
Il mistificatorio gioco di scambio occultato dagli astrusi modelli di legge elettorale – il “tedesco”, lo “spagnolo”, il “francese” oltre alle spregiudicate formule di “mattarellum”, “vassallum”, “porcellum” coniate da giornalisti e politologi irridenti la democrazia – sancisce con la netta separazione del “palazzo” dal “Paese”, l’imporsi progressivo di quel ritmo di “stop and go” con cui negli ultimi trent’anni si è congiurato - in forme di “ingegneria istituzionale” combinate con attentati e tentativi di “colpo di Stato” – per spezzare la dialettica tra principi di democrazia formale e di democrazia sostanziale su cui è stata impostata la Repubblica fondata “sul lavoro” contro il primato dell’impresa.
Il capitalismo internazionale non poteva tollerare “l’anomalia” italiana che – articolando per la prima volta nell’esperienza costituzionale dell’Occidente una rete di rapporti istituzionali collegati col popolo – ha puntato a far prevalere contro i canoni del costituzionalismo liberale l’autonomia delle assemblee elettive che – dal territorio al centro dello Stato – operassero da ponte rispetto alla base sociale perciò divenuta “sovrana”, in antitesi al tradizionale dominio “autoritario” dei governi e dei loro “esecutivi”, nella varietà dei modelli di forma di governo che nel continente europeo si ispirano al paradigma britannico del “premierato” e statunitense del “presidenzialismo”.
Quel che si è cercato in tutti i modi di nascondere anche nel mondo culturale e politico cosiddetto di “sinistra” per giungere all’attuale stato di confusione nell’assurda prospettiva di passare ad una cosiddetta “fase costituente”, dopo le nuove elezioni, è quel dato di conoscenza molto semplice a illustrarsi per un coerente uso di massa della cultura istituzionale connessa alla cultura sociale, che solo due sono i sistemi elettorali che si fronteggiano organicamente.
L’uno per avallare in sede di elezioni parlamentari il predominio del “governo”, e l’altro per aprire alla centralità del “parlamento” la praticabilità della sovranità popolare: il primo, storicamente affermatosi a suggello del potere del “premier” inglese nonché del “presidente” Usa, e il secondo affermatosi tra tante preclusioni in alcuni paesi dell’Europa continentale e particolarmente in Italia dopo il 1945 per la caduta del fascismo e della monarchia.
Senza pregiudizi ideologici e senza ricorrere alle astruserie di tipo “matematico-statistico” per inventare leggi elettorali manipolatorie a favore dei gruppi di potere nelle imprese e nei partiti ci vorrebbe poco per precisare che nei prototipi del governo dall’alto il nesso governo-parlamento è improntato al metodo elettorale “maggioritario uninominale” a un turno (cosiddetto “secco”) e che, in precisa contrapposizione l’uso del metodo elettorale “proporzionale” cosiddetto “puro” è stato adottato contro il primato della “governabilità” (principio che è la chiave di volta degli interessi alla stabilità del capitale) in nome del primato della “rappresentatività”, cioè della garanzia che tutti gli “interessi sociali” entrino a pieno titolo nella dialettica politica “parlamentare”.
Si deve stare bene attenti, quindi, quando si sente parlare in modo volutamente confuso di metodo proporzionale, perché fuori del caso della proporzionale “senza correttivi” le più varie manipolazioni sono escogitabili per deformare la rappresentatività sociale ed escludere la stessa presenza in parlamento di quelle forze che si simboleggiano come “minoranze” per occultare la loro qualità di soggetti che interpretano i bisogni dei ceti più deboli e per addebitare demagogicamente alle “minoranze” stesse l’ingovernabilità derivante dalla difficoltà per le forze moderate di dar vita a compromessi duraturi nei sistemi socio-politici nei quali è storicamente in crisi la capacità di comando dei gruppi politici legati agli interessi del capitale privato.
Su queste premesse infatti ha potuto dilagare la mistificazione più arbitraria e pericolosa (con gli equivoci non diradati dalla stessa Rifondazione comunista e dai giuristi democratici) accreditando la tesi infondata che il sistema elettorale di Bonn – che è misto di “uninominale” e di “proporzionale” con “abbattimento” alla base del 5% - possa identificarsi con il proporzionale “puro” sistematicamente adottato in Italia dalla Liberazione del 1945 fino a prima della deriva verso il “bipolarismo”, a partire dal quale si cerca di conseguire effetti propri del “bipartitismo” angloamericano con gli effimeri risultati visti dal 1933 ad oggi.
La stretta in cui il sistema politico italiano è stato ridotto nella morsa della minaccia dello scioglimento delle camere e dell’incombere di un sistema di voto volto a una riedizione della “mussoliniana” legge elettorale del 1923(con i cattolici al governo assieme a liberali, riformisti e fascisti) per trasformare in maggioranza “assoluta” una maggioranza “semplice” ed esigua della lista più votata a qualsiasi livello si decida che sia (circoscrizionale, regionale, nazionale) dimostra quanto esiziale sia stata la liquidazione del Pci con la ricerca di un vano “riformismo” e “antiproporzionalismo”.
Si sono persi così circa 20 anni accettando e subendo il gioco della “alternanza” tra gruppi di potere operanti come le vecchie “camarille”, avendo abbandonato i principi “democratico-sociali” iscritti nella Prima parte della Costituzione per attestarsi sui principi della “economia sociale di mercato” accolti dalla socialdemocrazia di Bonn, anche già rovesciando l’articolo 81 della Costituzione con l’inserimento del pareggio di bilancio, in base ai principinon del moderno "costituzionalismo democratico" ma del vetero "costituzionalismo liberale" che fonda le istituzioni sulla centralità non "del lavoro" come nella nostra Carta, ma sulla centralità "del mercato", della libertà dell’impresa e dei rapporti di produzione capitalistici.
Principi che implicano la “governabilità” imposta da una “legge fondamentale” che ha delegittimato la lotta di classe, portando all’equiparazione del partito comunista al partito nazista, con il regime del “cancelliere” sovrapposto al parlamento, sino al punto di impedire il libero sviluppo della dialettica parlamentare subordinando all’esito di una cosiddetta “sfiducia costruttiva” la successione di una formula di governo ad un’altra, ponendosi come perno di una relazione tra economia e politica antesignana del modello “europeista” di centralità del mercato e della moneta e consegnando alle corporazioni della “società civile” quel potere a cui dovrebbero essere subordinate in nome degli interessi diffusi dei lavoratori.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Lavori sulla sponda illegittimi del 9/5/2012 - 18:03
Lavori sulla sponda illegittimi
AUTORE: Luigi di Vecchiano
email: -

10/5/2012 - 8:27

In quella zona di Parco è vietata ogni opera anche se si tratta del contenimento della sponda con una palinatura che tra l'altro ha un impatto ambientale notevole.Sarei curioso di leggere le relazioni tecniche del Parco e del Comune,se ci sono, che hanno giustificato l'intervento.Non credo sia per mantenere un ambiente che negli anni non ha avuto mai questa necessità.Se così fosse ci sono delle responsabilità anche penali che dovrebbero far riflettere. Il signor Cerri Debly e gli amici del Parco sempre attenti a problemi ambientali che dicono?
----------------  RISPONDI





In risposta a: Tempo perso del 9/5/2012 - 22:40
METAMORFOSI
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

10/5/2012 - 8:24

Noto senza sorprendermi la capacità camaleontica di modificare la propria preferenza politica in funzione dei risultati, opinabile ma pur sempre rispettabile.
Detto questo i talk show possono essere tribune elettorali o momenti di confronto tra idee diverse.
Tutto dipende da chi gestisce il programma, dalle sue finalità e sopratutto dalla capacità dello spettatore di comprenderne i significati.
Dialogare col "5 stelle" via web è un fatto positivo perchè, a differenza di molti, rispondono ma è pur sempre, in modo diverso, una rappresentazione unilaterale delle problematiche, per spiegarla in breve è come "Porta a Porta" solo che al posto di Vespa c'è l'esponente ma solo e soltanto una parte della visione è rappresentata.
Nei bibattiti seri, e ve ne sono, chi fà le domande, espone al senso critico chiunque abbia davanti, lo spettatore può ascoltare passivamente, può riflettere su chi abbia la proposta migliore e in alcuni casi sfruttare il web per porre domande in diretta su cui tutti i partecipanti il dibattito possono dire la loro.
Sulle promesse non mantenute sorvolerei per almeno qualche anno, loro iniziano adesso, è un po' come per la Lega, all'inizio spaccavano il mondo (anzi l'Italia ladrona) poi abbiamo visto di cosa erano capaci.
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In risposta a: Il paradosso è che ha ragione Giuseppe del 9/5/2012 - 20:39
Altri paradossi
AUTORE: Napolitano Francesco
email: -

9/5/2012 - 23:31

Andate a vedere la recente oostruzione dietro le scuole medie di SGT: guardate il fosso e la distanza con le abitazioni vicine: chissà se per fare quella costruzione è stata fatta l'ennesima variante.
Nel condominio dove abito abbiamo dovuto presentare una SCIA (ex DIA) per spostare il confine dove in origine doveva essere fatto! Chissà se è stata una scelta del costruttore fare così oppure una richiesta di altri!
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In risposta a: opinione del 9/5/2012 - 14:44
Tempo perso
AUTORE: Cittadino come pochi
email: -

9/5/2012 - 22:40

Sono ormai 50 anni che esistono i talk show, prima erano tribune politiche, bene se ti rivedi alcune di quest'ultime ritroverai le stesse promesse non mantenute da una parte e dall'altra. Vedi riduzione tasse, riduzione auto blu, riduzione parlamentari, riduzione compensi, evitare accumulo di cariche ecc. Io dopo 30 anni che li sento adesso mi rifiuto di continuare a sentirli, se non altro per ripetto alla mia intelligenza, quindi fanno molto bene i grillini ad evitare qualsiasi confronto, loro i politici sono molto bravi a promettere ma non a mantenere. Chi vuole dialogare con i grillini può farlo tranquillamente sul web, la televisione ormai è vecchia.
Saluti
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In risposta a: Lavori sulla sponda illegittimi del 9/5/2012 - 18:03
Precisazione
AUTORE: Mario
email: -

9/5/2012 - 20:58

Regio decreto 25 luglio 1904, n.523
Testo unico sulle opere idrauliche

art. 93

Nessuno può fare opere nell'alveo dei fiumi, torrenti, rivi, scolatoi pubblici e canali di proprietà demaniale, cioè nello spazio compreso fra le sponde fisse dei medesimi, senza il permesso dell'autorità amministrativa.

Qui i permessi ci sono!!!
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In risposta a: Lavori sulla sponda illegittimi del 9/5/2012 - 18:03
Il paradosso è che ha ragione Giuseppe
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

9/5/2012 - 20:39

È talmente vero che ad esempio in quel di Genova, per bypassare il problema si deviano i fiumi, si interrano o vi si costruisce dentro.
Fosse dipeso da me la Marina di San Giuliano sarebbe stata accessibile passando per la sterpaia, ma ad un certo punto, potendo scegliere se sulla riva di un fiume in un tratto navigabile costruire approdi per natanti o palafitte come nella città della Lanterna, preferisco di gran lunga i primi.
Le leggi dello Stato poi hanno un difetto: si ricordano in genere quando torna il conto... volendo l'Italia sarebbe una Repubblica fondata sul lavoro, eppure sono convinto, se lo vai a chiedere alla Fornero è più facile che si ricordi il Regio Decreto in oggetto!
Quindi non so se e quanto l'Amministrazione si sia elevata al di sopra di una legge nazionale, ma se è così facile farlo, ho almeno due o trecento suggerimenti per ripetere la felice esperienza, a partire dalle Finanziarie.
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In risposta a: del
Lavori sulla sponda illegittimi
AUTORE: Giuseppe
email: -

9/5/2012 - 18:03

Nei giorni scorsi sono andato a fare una passeggiata sulla sponda del Serchio, in Bocca. Ho visto che sono in corso alcuni lavori per costruire pontili. Non capisco chi ha dato il permesso, e comunque anche se il permesso è stato rilasciato regolarmente si tratta, a mio parere, di opere illegittime. Non abusive ma illegittime e quindi sottoposte a demolizione da parte dell'autorità giudiziaria. La legge che regola gli interventi nell'alveo dei fiumi (regio decreto del 1904 n.523) impedisce qualsiasi opera all'interno delle sponde. Senza considerare poi i vincoli della legge Galasso, e quelli della legge regionale istitutiva del Parco. Pertanto ogni regolamento comunale o del parco, non può superare i vincoli della legge. Pertanto a mio avviso queste opere sono del tutto illegittime, e rischiano di essere sottoposte a sequestro come opere abusive (anche se ci fosse il parere positivo dell'Autorità di bacino del Serchio e della Soprintendenza). Nessuna autorizzazione infatti può superare una legge nazionale.
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In risposta a: Ecco la parola ....... del 9/5/2012 - 13:20
Querulo? Incazzato nero!
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

9/5/2012 - 15:14

Non so quale sillogismo abbia partorito la tua testolina, Pippo, per affermare che io sia querulo, ma se ti piace considerarmi così buon pro ti faccia.
Invece, poiché mi sono rotto pesantemente i corbelli dell'ossessione compulsiva del povero Ultimo nei miei confronti, dettata probabilmente da un sillogismo ancora più meschino per cui o ciò che il suo limitato intelletto non riesce a concepire è tutto e comunque sbagliato, o, più semplicemente ciò che viene detto da gente che come me, Simone 7002, ma anche Pedro, per quanto con lui mi scanni su ogni singolo argomento, gli "ruba la scena" sul Forum è da attaccare sempre e comunque senza la benché minima cognizione di causa e, soprattutto, volgendosi contro la persona e non contro le sue idee.
Propongo allora un bel confronto pubblico, senza l'ausilio di alcuno strumento informatico, magari con un moderatore della VdS: l'abisso che presume possa esistere tra la mia persona in carne ed essa, il mio modo di scrivere, di pensare e/o di parlare è sostanzialmente inesistente
E quando un simulacro di essere umano o quel che ne resta è così convinto di potersi confrontare nell'etere secondo regole comprensibili soltanto alla sua mente ed al suo immaginario distorto, è allora bene che si becchi una sverniciata dal vivo e che lo si metta a tacere una volta per tutte, perché, venendo a te Pedro, comprenderai che il diritto di parola non possa essere esercitato in questo modo e dunque accordato a chicchessia!
D'ora in avanti dunque, tornando a te Ultimo, qualunque cosa tu voglia dire sul mio conto o al mio indirizzo, sappi che ti aspetto per un confronto-live: altrimenti l'unica considerazione che da me potrai ottenere è l'ignorarti completamente, poiché la nullità deve essere trattata per quello che è.
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In risposta a: Nuovo Vento... del 8/5/2012 - 20:48
opinione
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

9/5/2012 - 14:44

Personalmente non ho mai sottovalutato il movimento e le battaglie che porta in seno, nemmeno i toni di Grillo mi spaventano, semmai mi fanno riflettere sorridendo (satira), non credo nemmeno che sia antipolitica, piuttosto un modo diverso di farla.
Fin qui, siamo nel teorico e tutto quadra, poi si sentono le dichiarazioni degli eletti di questa ultima tornata elettorale e qui qualche dubbio arriva anche se c'è da mettere in cantiere una certa inesperienza che nei confronti di politici navigati a volte prendono sonore sberle.
Per tale ragione lo stesso Grillo invita i "grillini" (termine che non condvido ma passatelo per praticità lessicale) a non frequentare talk show, tg e rassegne stampa proprio per evitare loro qualsiasi autogol .
Questo è per me un passaggio molto negativo, c'era in passato un tizio che non voleva il confronto diretto con gli avversari politici, li riteneva indegni, lo stesso Grillo lo definì psiconano, non vorrei che il definitore finisse come il definito.
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