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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Come ogni sabato dall'inizio della bella stagione
il circondario si svuota: regna il silenzio.
Tapparelle abbassate, luci spente, stanze vuote
Provo .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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In risposta a: ciao Alessio... del 26/4/2012 - 10:50
Ecco un intervento .............
AUTORE: Ultimo
email: -

26/4/2012 - 12:00

.......... vero e sentito che dovrebbe aiutare a riflettere. Chiara non interviene tutti i giorni nel forum ....... anzi lo fa raramente, ma ogni volta con argomenti suoi e intelligenti. Con un solo intervento ha smontato decine di interventi faziosi di persone indottrinate e incapaci di esprimere concetti loro. Il tempo passa ed anche il modo di vivere e di pensare cambia. E' bene ricordare il passato ma vivere nel presente e guardare al futuro. Chi non ha il coraggio di guardare avanti e programmare il futuro non ha niente da dire ....... è colui che abbaia alla luna. ....... Ultimo.
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In risposta a: Non è il clamore a decidere del 25/4/2012 - 18:58
ciao Alessio...
AUTORE: Chiara
email: -

26/4/2012 - 10:50

Dato che non ho ancora capito come iniziare con un argomento tutto mio prendo spunto da questo tuo intervento per dire la mia, non di certo sugli approdi che mi interessano il giusto…ieri penso sia stata la prima volta che ho partecipato ad un consiglio comunale aperto e, dico la verità ,ci sono andata solo per ascoltare il nostro Magnifico Rettore, speravo ci fosse un articolo in merito a tale intervento ma stamani non ho ancora trovato nessuno che ne abbia parlato…ti dico caro Alessio che Massimo ha colto proprio nel segno e voglio fare riferimento a quel bell’articolo che tu hai scritto un bel po’ di tempo fa in cui facendo riferimento a me parli di persone in cerca della verità ma che forse sono cresciute in un ambiente “sbagliato” ai tuoi occhi…io credo di essere una dei tanti giovani che non si riconoscono in nessuna ideologia politica ad oggi ben definita, fritta e rifritta, ma neanche di quelli che si fanno abbagliare dall’antipolica alla Grillo… si scrivono pagine e pagine, socialisti, comunisti a qualcuno piace ancora usare il termine fascisti ma sebbene riconosca quanto sia importante conoscere e sapere da dove veniamo mi sono mortalmente annoiata e ho deciso che la mia politica è fatta di persone che come me si alzano la mattina, fanno la lista delle cose da fare e si adoperano tutto il giorno per depennare quanto più possibile…parlare, parlare, parlare alla fine non porta molto lontano…dicevo Massimo c’ha colto in pieno noi giovani ci siamo rotti di persone che declamano la loro ideologia ma che in fonto mettono in pratica poco…siamo in cerca di un identità nuova perché per quanto guardare al passato ci dia grande forza, si è parlato della resistenza, dei partigiani, tanto di cappello, il mondo oggi è tutto un’altra cosa e tali schemi non son a mio parere più applicabili…vorremo qualcuno che guardi al futuro e non al passato…per questo visto che i partiti anche se cambiano nomi e simboli son sempre gli stessi, le persone son sempre le stesse, la sfiducia è scontata…come scontati sono stati gli interventi dei membri del consiglio, che hanno colto l’occassione per un po’ di propaganga completamente fuori luogo, solo Sbragia è stato a mio parere degno di nota…se aspettate un altro po’ a fare un libro sulla resistenza e sul periodo della guerra a Vecchiano ve lo dovete inventare di sana pianta!!!Le risorse per la scuola, l’università scarseggiano e grandi pretese non si possono avere ma servono più persone che fanno per passione il loro mestiere e non per soldi… comunque ben vengano le iniziative come quella della conad, io i tagliandini li metto da parte!!!Perchè rifiutare certi aiuti…chiedere la carità allo stato è appurato che non serve a niente.
----------------  RISPONDI





AUTORE: Ultimo
email: -

26/4/2012 - 9:50

.......... comunque vada a finire, spero nello scudetto, è tornata fra i grandi. ........ Quando l'hanno affossata, con la scusa interista di pilotare i risultati, la Nazionale vinceva il Mondiale con mezza Juventus in campo vestita di Azzurro e l'avversario ( la Francia ) in finale aveva in campo anche giocatori juventini o exjuventini. ..... Ora alle persone intelligenti chiedo ......... una squadra come quella aveva bisogno di pilotare i risultati? ........ Attendo qualche risposta convincente! ........ Ultimo.
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In risposta a: rispostina al Niccolai...! del 25/4/2012 - 14:48
Non è il clamore a decidere
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

25/4/2012 - 18:58

Caro «Uno di Bocca» mi sembri una persona ragionevole e cercherò di rendertene merito.
Che la questione «approdi» susciti clamore non è in discussione e, che qualcuno vi voglia giocare intorno una certa partita politica, strumentalizzando all'occorrenza le più o meno legittime rivendicazioni e/o aspettative degli interessati è ugualmente evidente.
Tuttavia a decidere cosa sia soddisfazione di un bisogno primario o secondario e cosa non lo sia, non è la dimensione di un «guscio di noce» ma la sua funzione materiale.
Da questo punto di vista la barchetta a remi o il cabinato non fanno alcuna differenza, perché entrambi concorrono - seppur in maniera diversa - a soddisfare bisogni inessenziali di un gruppo socialmente disomogeneo.
Si parla di «sociale» per tutto ciò che soddisfi diffusamente bisogni essenziali o che, soddisfatti essi, ne soddisfi di livello superiore per una cospicua quantità di persone, in particolar modo se appartenenti a classi sociali svantaggiate o inferiori.
Il confine tra un utilizzo «sociale» delle risorse ed uno quasi privatistico è a mio avviso molto netto: se io pretendessi che il Comune spendesse risorse pubbliche per fare andare in vacanza gratis un centinaio di persone mi girerebbero le scatole! Certo, se fra questi la maggior parte fossero ad esempio anziani con la pensione minima, me ne potrei fare una ragione, ma se scoprissi che la maggior parte di loro non ha difficoltà a pagarsela di tasca propria diventerei una bestia!
Detto questo, il Comune non ha - fortunatamente - da attingere a nessuna destinazione pubblica per gli approdi: si tratta di un progetto finanziato «in House» e, se permetti, prima di sborsare un soldo per questa vicenda che, ripeto, in concreto riguarda l'1% della popolazione e non in condizioni di disagio economico, è legittimo che faccia frugare chi ne beneficierà in prima persona.
Che poi Marina di Vecchiano in quanto tale abbia un suo valore «sociale», questa è ben altra cosa: dipendesse da me a nessun impianto balneare privato diverrebbe essere concesso di estendere la sua portata oltre i 50 mt dalla battigia, più o meno come avviene in Occitania.
Ma visto che in Italia sono proprio le spiagge come Marina di Vecchiano a fare eccezione, e non quelle ad esempio riminesi o viareggine, allora possiamo a buon diritto dire che essa espleta una «funzione sociale».
Non credo però che nessuno si aspetti di avere il giornale dall'edicola di Marina di Vecchiano a metà prezzo o i panini dall'Oasi gratis soltanto per la funzione sociale che la sua spiaggia si è ritagliata, o no?
Perché altrimenti, in tempi in cui ad esempio le scuole, defraudate delle corrette destinazioni di risorse dai capitoli delle finanziarie nazionali e, di conseguenza regionali, costrette oggi a mendicare i buoni-Conad per poterne ottenere del materiale, o gli ambulatori ASL ridimensionati, centralizzati e riassorbiti da strutture più grosse, cosa dovrebbero dire o fare?
Spero di essermi spiegato, caro «Uno di Bocca»: niente di personale sugli attracchi, ma per il Comune può e deve essere una fonte di introiti e non un valore sociale.
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In risposta a: IL VERO RIFORMISMO SOCIALISTA del 25/4/2012 - 8:45
Candidati al governo della crisi
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

25/4/2012 - 17:48

Il signor Taccola declama con convinzione la sintesi teorica della visione socialista per i secoli a venire: niente di nuovo rispetto al canonico Opportunismo Menscevico di oltre un secolo fa, tentativi sonnolenti di far riecheggiare lo spettro di una società diversa subito sconfessati dal canonico turbinio di idee confuse sull'impossibile commistione fra Socialismo e Liberismo.
La grande novità per questi subdoli rinnegati del Socialismo Internazionalista è l'auto-restituzione di un'aer falsamente Marxista, in un'analisi economica che non sta ne' in cielo, ne' in terra protesa a suffragare una teoria balorda e indigesta persino per i veri Riformisti (l'altra imperiosa e tracotante faccia dell'Opportunismo), e nel tentativo di autolegittimazione quale unico strumento affidabile e certo nel governo dell'insanabile crisi capitalistica.
Con rinnovata maestria e filialità revisionista, si sprecano gli atti di accusa contro processi, come la «globalizzazione» di cui essi stessi si sono resi corresponsabili, negli atti di governo di mediocrità planetarie che per interi decenni hanno guidato l'Europa verso la debacle ed il baratro imperialista in cui oggi si trova a sprofondare.
Ne denunciò sapientemente Marx il pericolo incombente ben molti decenni or sono, eppur l'immutata capacità di avvelenare l'immaginario operaio e proletario con false promesse, prospettive inconsistenti e obiettivi irraggiungibili si è preservata fresca e incorruttibile - quella forse l'unica cosa - nel tempo.
Si sbracciano i Socialisti per far credere al mondo di essere loro «il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente», ma, come ci confermano le farneticanti affermazioni di Taccola si candidano al massimo a governare la crisi e la globalizzazione, quasi volessero reclamare la possibilità di concludere in gloria un lavoro iniziato male e terminato peggio.
Così invocano la loro funzione oggettiva ed il loro ruolo quali agenti della borghesia presso i lavoratori, inducendo proprio le grandi famiglie della finanza europea, quelle stesse contro cui sembrerebbero inveire, a riconsiderare l'opportunità che rappresentano come mediatori di tutti i conflitti e moderatori di ogni contraddizione.
Pretenderebbero di governare un processo strutturalmente ingovernabile dissotterrando il loro cavallo di battaglia ormai morto e sepolto, il Capitalismo dal Volto Umano, figlio del loro putrescente Interclassismo, come se la globalizzazione fosse il problema stesso e non un suo sintomo e/o postumo.
E la soluzione che ci propinano dov'è? Ma nell'improvvido tentativo di contrapporle la migliore arma in possesso del Capitalismo Imperialista, naturalmente: il Protezionismo.
Dunque Taccola ci racconta che il rimedio socialista al male diffuso e inarrestabile è la riproposizione in grande stile di ciò che l'ha provocato.
Un'Europa unita che innalzi le sue barriere politiche per contrastare la compenetrazione economica dei Paesi più «competitivi» e impedisca la redistribuzione delle risorse tra Nord e Sud del mondo, mantenendo inalterato il benessere diffuso in Occidente.
Si tratta vieppiù dell'anticamera della Terza Guerra Mondiale, o di stabilire le condizioni più favorevoli affinché ad essa si possa giungere con più febbrile, seppur inconsapevole rapidità.
Ecco in che cosa consiste il rantolante grido di "al lupo, al lupo" socialista: pur di non mettere in discussione la proprietà privata dei mezzi di produzione e di non condizionare le strategie di quelle fantomatiche «famiglie» di cui sopra, di preservarne i colossali patrimoni immobiliari, finanziari e mobiliari sarebbero disposti a dare vita ad un colossale miraggio in ragione del quale una fase storica - ormai trascorsa e non passibile di fare ritorno - sia ritagliata dai libri di storia contemporanea e irrorata nell'aria per impadronirsi della realtà oggettiva.
Estromessi dai luoghi che contano, dalle stanze dei bottoni e immediatamente pronti a dimostrare la loro inadeguatezza ed inettitudine al loro primo giorno di insediamento, come è recentemente accaduto a Zapatero, come in qualche modo è accaduto ad Obama e come, a breve, accadrà a Hollande, perseguono apparentemente il fallimento del Socialismo come conditio sine qua non della stessa loro esistenza, proiettando all'orizzonte la tiepida e sfumata immagine del Sol dell'Avvenire per godere epicureamente di quanto la lunga notte capitalistica è capace di riempire le loro insaziabili pance.
Il Riformismo è la malattia più perniciosa e devastante del Socialismo: è ciò che ne vanifica l'avvento e allontana la realizzazione.
La Rivoluzione è l'unico strumento di emancipazione del Proletariato, non il tradimento di questi Opportunisti pronti a consegnarne il destino alle banche e alla finanza cui con tanto vigore vorrebbero far credere di contrapporsi.
Ma il loro seme pestifero non ha, ahinoi, fatto germogliare soltanto l'evanescente complotto anti-operaio di cui è portatore il ramo principale di questa pianta velenosa, ma anche e purtroppo altri secondari e ugualmente pericolosi come l'IDV, il Movimento 5 Stelle o una gran parte del PD.
Bisogna tenersi lontani dalla loro parola come dal canto delle sirene: è un narcotico potentissimo!
W Marx, W Lenin, W Mao-Tse-Tung!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Rispostina... facendo due conti del 24/4/2012 - 17:24
rispostina al Niccolai...!
AUTORE: uno di bocca
email: -

25/4/2012 - 14:48

Caro Niccolai i tuoi interventi denotano un' alta cultura politica e sociale ma a volte finisci in un bel prunaio e i tuoi più nobili pensieri vanno a farsi benedire!
Se consideri beni di lusso avere un guscio di noce di 3 metri beh.. allora cerca di rivedere tutti i tuoi concetti di ricchezza!
Paragonare Bocca ad un qualsiasi altro porto turistico è totalmente fuori luogo, inoltre vorrei ricordarti che la questione degli approdi è una cosa molto sentita dalla popolazione anche da coloro che a Bocca non ci sono mai andati lo testimonia il fatto che solo qui sulla Voce le discussioni inerenti l'assegnazione dei posti barca è stata letta più di 15000 volte.
Questo per dirti che si tratta di un argomento di interesse generale( sia politico che sociale), e non certo dell'1% della popolazione!
----------------  RISPONDI





In risposta a: ok ok del 24/4/2012 - 21:32
Un bel caffè...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

25/4/2012 - 10:36

Caro Walter concordo sul caffè: la mia mail è a tua disposizione. Ma inviterei anche il "vecchianese" cui di persona mi piacerebbe far capire in primo luogo che mi piace l'esercizio della Democrazia Diretta e ciò fa di me un Rivoluzionario e non un Democratico, e in secondo di quali problemi un'Amministrazione «democratica» farebbe bene a prendersi cura ed in quale modo.
Ripeto che ciò che non costituisce soddisfazione di bisogni primari, secondari ed eventualmente terziari, non è un problema della collettività, ma dei singoli o dei gruppi che ne vivono le vicissitudini e, mai e poi mai argomento di cui sindacare il costo.
Se vai all'Agrifiera nessuno ti obbliga a far salire un figliolo sulla giostrina per 2 o 3 euro a giro: immagino però che non ti verrà fatto di sindacare questo prezzo.
Si tratta di un bene voluttuario... se invece sei un pescatore di professione (dotato della corrispondente P. IVA), allora a mio avviso potresti avere il posto barca addirittura gratis, per lo stesso principio.
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In risposta a: del
IL VERO RIFORMISMO SOCIALISTA
AUTORE: Tiziano Taccola
email: -

25/4/2012 - 8:45

Intervento di Tiziano Taccola, coordinatore del PSI di San Giuliano Terme all'assemblea pre-congressuale socialista d'area pisana del 23 aprlile 2012:

LE CAUSE DELLA CRISI CHE NON SI VOGLIONO DIRE
IL VERO RIFORMISMO SOCIALISTA del 3° MILLENNIO

Credo che sia ora di smetterla di operare solo sulla flessibilità del mercato del lavoro, sulla compressione dei salari e sui tagli al welfare nonché quelli indiscriminati a cascata agli enti locali e che sia l'ora di accompagnare le necessarie politiche di contenimento della spesa e di razionalizzazione dei nostri sistemi riaprendo con forza, tutti insieme in Europa (visto che siamo un’Unione) la discussione sulla correzione dell’errore di una globalizzazione senza regole che è la vera causa di questa crisi. Per volontà dei grandi gruppi economici mondiali è stato aperto il mercato a miliardi di persone appartenenti a Paesi che non hanno le nostre stesse regole e le nostre stesse istituzioni, ma contesti sociali totalmente differenti.
Così è accaduto che molti di questi Paesi ammessi nel mercato globale operino in Social Dumping e in Dumping monetario. Questa, insieme a tutto il resto, è la questione da affrontare con la massima urgenza fin dai prossimi giorni. Ciò che è blasfemo non è unicamente il voler operare solo sul lavoro e sul Welfare, ma anche e soprattutto ignorare l’origine dello stato di necessità sul quale gli attuali governanti insistono, generato dalla mancata riforma delle regole di partecipazione agli scambi in ambito WTO. Vediamo più da vicino cosa stabilisce la WTO, conosciuta anche con il nome inglese di World Trade Organization che altro non è che l'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), ed è un' organizzazione internazionale creata allo scopo di supervisionare numerosi accordi commerciali tra gli stati membri. Questo stato di cose avrebbe richiesto almeno la sostituzione del dollaro come moneta di riferimento degli scambi con i Diritti Speciali di Prelievo del Fondo Monetario Internazionale, l’imposizione dello stesso regime di cambio per i paesi partecipanti e parità di condizioni per le gestioni bancarie e finanziarie (vedi i derivati). E’ dovere dei Paesi partecipanti al G20, e aggiungo dell’Unione Europea tutta, aprire un negoziato internazionale che assicuri queste riforme e garantisca un equilibrio tra lavoro e capitale come fondamento della convivenza civile interna ed esterna agli Stati.
Noi riteniamo che questo sia essere riformisti, liberali e socialisti nel XXI secolo, mentre vediamo troppa gente che guarda all’indietro, e con nostalgia, alle cattive ideologie del XIX e del XX secolo. La globalizzazione selvaggia ha lasciato la mano libera al grande Capitale e si stà ripetendo la storia della prima industrializzazione dell'800, più o meno in tutti i paesi del terzo mondo a scapito del mondo occidentale e più specificatamente nell'Unione Europea. Una industrializzazione dei paesi più poveri dei cinque contienti e senza regole favorisce solo il Capitale e le grandi famiglie mondiali che ne dispongono il dominio dislocando le produzioni nei paesi che maggiormente ne consentono il rendimento in termini effettivi.
Aderivano, a luglio del 2008, al WTO, 153 Paesi a cui vanno aggiunti 30 Paesi osservatori, che rappresentano circa il 97% del commercio mondiale di beni e servizi. L'OMC ha assunto, nell'ambito della regolamentazione del commercio mondiale, il ruolo precedentemente detenuto dal GATT: di quest'ultimo ha infatti recepito gli accordi e le convenzioni adottati con l'incarico di amministrarli ed estenderli; obiettivo generale dell'OMC è quello dell'abolizione o della riduzione delle barriere tariffarie al commercio internazionale; a differenza di quanto avveniva in ambito GATT (convenzione precedente), oggetto della normativa dell'OMC sono, però, non solo i beni commerciali, ma anche i servizi e le proprietà intellettuali. Una vera e propria deregulation mondiale. Un' Unione Europea frastagliata e divisa politicamente, al cui interno sono presenti le grandi famiglie finanziarie promotrici della dislocazione, cerca con grande difficoltà di trattare le modifiche per ottemperare al pronunciamento di Ginevra. A contrastare queste azioni e per garantire che i singoli stati dell'Unione non insorgano contro questo sistema sono le stesse grandi famiglie della finanza mondiale che cercano di mettere a capo dei singoli stati europei, maggiormente deboli, i loro rappresentanti che altri non sono che coloro che dirigono le loro banche. Di questo passo assisteremo all'impoverimento di paesi europei socialmente avanzati, che sono destinati ad essere smantellati del welfare, con grande pericolo per i sistemi di istruzione, vedi scuola gratuita, di sanità, vedi ticket sempre più alti, costo del lavoro sempre più basso con l'aumento graduale delle ore/annue lavorate mediante pseudo liberalizzazioni degli orari, taglio delle pensioni, vedi innalzamento dell'età e deprezzamento inflattivo, di trasporti pubblici, vedi tagli e innalzamento delle tariffe e di tutti quei servizi che prima venivano considerati primari e dovuti dallo stato : acqua, luce, nettezza urbana, comunicazioni, cultura e così a seguire. Non possiamo che deprecare e condannare l'attuale frammentazione politica degli stati europei indotti a scontrarsi tra di loro su chi abbassa maggiormente il livello del welfare per garantirsi una misera sopravvivenza economica in un mondo occidentale governato dallo spread! Essere riformisti oggi e soprattutto essere socialisti, lo ribadiamo, è cercare di governare il fenomeno della globalizzazione e non permettere che ha dirigerlo sia la finanza. Occorre dare forza al Socialismo Europeo e all'Internazionale Socialista. Adesso possiamo capire quanto fosse importante nel mondo, quell'Europa che era guidata dal socialismo di Olaf Palme, Mitterand, Craxi e la Germania di Brandt e successivamente Shmidt. Occorre quindi ridare fiato ad una forza socialista riformista che non può che diaologare all'interno di un centro-sinistra e con la sinistra per dare vita a quelle azioni politiche, che solamente se condivise ed elaborate negli stati dell'Unione Europea, possono proporre e dare soluzioni alle problematiche di livello internazionale. Nemico primario di una linea di aggregazione di tale genere, a cui i socialisti devono contribuire convintamente e concretamente, è certamente la deriva qualunquista condita nella salsa del frammentarismo delle liste civiche. Attenzione quindi a livello locale a non farsi irretire da sirene ingannevoli che tendono alla cancellazione dell'identità socialista chiamata, oggi più che mai, ad un rinnovato impegno per una affermazione nuova ed in grado di competere con quelle forze di destra internazionali che già si sono adeguate ai nuovi tempi ed alle nuove strategie mondiali. Nostro compito è quindi ricompattare quell'Internazionale Socialista, che tante battaglie ha combattuto nel secolo scorso nell'epoca storica dell'industrializzazione, forza motrice di quel progresso civile e culturale che ci ha proiettati nelle sfide del terzo millennio.
Viva il Socialismo,
Viva l'Internazionale Socialista
Viva il Partito Socialista Italiano.
Tiziano Taccola
----------------  RISPONDI





In risposta a: agrifiera a pagamento del 24/4/2012 - 7:52
Non si scappa.
AUTORE: Giobbe
email: -

25/4/2012 - 0:31

Giusta osservazione quella di Francesco. Che ne suscita molte altre, anche piccole; magari apparentemente insignificanti, invece esemplari. Per esempio: ci siamo mai chiesti quanto costa alla nazione impiegare ogni settimana migliaia di agenti di polizia per sorvegliare gli stadi del calcio?
Ci siamo mai chiesti perché dev'essere un comune a organizzare una fiera mercantile? Non sarebbe più logico che fossero le aziende private a organizzare le loro fiere? Non penso che saremo così sprovveduti da credere che alla fine della festa un comune ne abbia ritratto un guadagno. Se volessimo spulciare davvero i conti, i conti veri, vedremmo che i costi sono sempre di gran lunga maggiori dei ricavi. Ma noi spulciare non vogliamo perché è antipatico e fastidioso e magari non ne siamo nemmeno capaci, e allora ci bastano le comunicazioni ufficiali, e a quelle crediamo. “Popolo ignorante che nulla vede e a tutto crede”, per parafrasare il Giusti (Giuseppe).
Ci siamo mai chiesti come fa un operaio leghista con figli disoccupati a sopportare che un suo capopopolo imbuchi il figlio (notoriamente "ota") a riscuotere uno stipendio da consigliere regionale? O come un elettore pdl possa sopportare che un facoltoso depravato regali a interi pollai di oche e paperi smerdazzanti incarichi politici prestigiosi e strapagati? Eppure non solo questo gli intontiti sopportano, scendono pure in piazza a esaltare, a esprimere ammirazione e consenso.
Ci siamo mai chiesti com'è possibile che si inviti a parlare agli italiani una svanita -mediocre pure come soubrette- vedova di un uomo che si rivolterà nella tomba; stipendiata anche lei dalla politica, che chiede che alzi una mano chi non ha mai fatto una vacanza in barca, aspettandosi ovviamente di contarli su cinque dita ma non potendo vedere da lì quante mani di spettatori davanti al loro televisore si alzavano? Ora questo è chiaramente un caso di demenza cronica, ma più spesso è spudoratezza senza ritegno e senza limiti. Ci sta bene tanta spudoratezza? Ci sta bene essere governati da simili dementi? Che poi tutti dementi non sono, perché sanno mettere in conto che un giorno o l'altro qualcuno li scopre, ma intanto si sistemano e sistemano famiglie amici parenti e terrazzi. E se poi (raramente) si beccano tre anni di galera (che tre anni non si fanno dentro) almeno il gruzzolo lo salvano, come pure l'incarico politico. Della faccia non gli importa. E alcuni di noi, poveri cittadini, devono resistere al disgusto che si prova a ritrovarsele davanti, queste facce, fino a morte inoltrata.
Giusta osservazione quella sul compenso preteso dai vigili del fuoco solo per un presidio (speriamo) alla fiera dell'Est; ma mentre osserviamo facciamoci anche altre domande, semplici ma significative; e una su tutte: siamo pazienti o siamo idioti?
E se la nostra risposta è che siamo pazienti, siamo idioti; se è che siamo idioti, siamo idioti.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Rispostina... facendo due conti del 24/4/2012 - 17:24
rispostina..facendo due conti
AUTORE: vecchianese
email: -

24/4/2012 - 22:10

Certo , caro Alessio, dalle tue righe ci si rende conto che , se tu fossi un amministratore ,saresti un bel democratico, sì di quelli, stile stalin, mussolini, pol pot, fidel castro ecc ecc che hanno riempito le pagine della storia predicando bene e razzolando male. Sappi che anche l'1% e anche meno,per un amministratore , sono importanti e devono essere ascoltati e considerati. Comunque ti ricordo che le 270 domande sono in relta', come minimo, circa 800, considerando le famiglie, non poco per una comunità di 12000 persone .A me sembra che tu viva nel tuo mondo ,che tu valorizzi troppo la tua intelligenza, che non e' poco, ma se non e' supportata dalla fisiologica razionalità e criticità , può fare danni e, soprattutto, non reca benefici alla comunità di cui sei parte a pieno titolo.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Hmmmm! del 24/4/2012 - 19:58
ok ok
AUTORE: walter
email: -

24/4/2012 - 21:32

ciao devo dire che all'inizio ero rimasto un po male sui neurini comunque tutto ok condivido le cacchine. e la terza media e stravera ma ormai non rimpiango niente ero duro ma ancor di piu non avevo voglia.e sui quesiti da te espressi davvero non sono in grado di dare risposte inquanto poco documentato.un giorno se possibile ci beviamo un caffe .
----------------  RISPONDI





In risposta a: replica del 24/4/2012 - 18:58
Hmmmm!
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

24/4/2012 - 19:58

Caro Walter, permettimi innanzitutto di dubitare della tua Terza Media (che comunque non è un limite nell'espressione di un'opinione, a meno che non lo si voglia far essere per partito preso!) e di immaginarti letteralmente diverso da come ti prefiguri.
A parte che non hai provato neanche da lontano a rispondere ai quesiti che implicitamente ti ho posto, ma ciò che sembra sfuggirti è un fatto centrale: non aspetta al singolo imprenditore privato decidere le sorti di un territorio, ne' il suo modello di sviluppo.
Se invece tu volessi spingerti nell'affermare che sia finalmente ora che il nostro Comune e tutti i contigui Comuni dell'Area Vasta ne scelgano uno, organico, omogeneo, sostenibile e rispettoso di tutte le vocazioni territoriali, tale che vi possano concorrere e contribuire imprese affini, compatibili ed in linea con i principi che esso propugna, allora mi troveresti sostanzialmente d'accordo.
Un territorio deve pianificare il proprio modello di sviluppo, attrarre investimenti che lo consolidino anziché vanificarlo e dunque tracciare una linea di demarcazione che certuni modelli di impresa non siano incoraggiati a superare, favorendo la nascita di imprese autoctone che ne divengano protagoniste, piuttosto che continuare a vivacchiare di oneri urbanistici, soccombere alle pressioni delle centinaia di imprese di costruzioni e agli insopportabili ricatti dei grandi patrimoni immobiliari, vera e propria piaga sociale.
Non so se mi sono spiegato: ad un'Amministrazione compete dire quale genere di impresa concorre alla realizzazione del proprio modulo economico, localizzandone a proprio insindacabile piacimento la localizzazione.
Vecchiano ha detto a Ikea che 25.000 mq erano disponibili fin da subito in ZI: la multinazionale (o meglio, il CTC) non ha accettato. Punto e, una volta per tutte, basta.
Quanto ai leoncavallini cui invidio il poter respirare ogni giorno l'aria ialina e gloriosa di Piazze Loreto, non sono l'area a cui faccio riferimento, quindi me ne cale poco ciò che di loro puoi pensare; ma una cosa è certa: paragonati alle cacchine della Bocconi (gente come Monti, Passera e la Fornero), sicuramente i più degni rappresentanti di Milano sono loro.
Inoltre evita di strumentalizzare la battuta salace sentendoti insultato: c'è un Aeroporto e un'intera città da salvare dalla manolonga fiorentina, ora come nel XV secolo.
I posti di lavoro in Aeroporto sono 2.500, non sono squalificati come quei pochi offerti da Ikea, sono per li più ottimamente retribuiti e vale la pena tenersi quelli, piuttosto che scambiarli con 2 o 300 da cassiere part-time a tempo determinato.
Fidati.
----------------  RISPONDI





In risposta a: replica del 24/4/2012 - 18:58
Vero.!
AUTORE: Antonio
email: -

24/4/2012 - 19:15

Non vedo un Palazzetto sportivo,non vedo una viabilità zona traversagna,non vedo un centro anziani,non vedo sicurezza nel nostro comune,non vedo futuro ecc... comprerò un bel collirio!
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In risposta a: Le aldeidi nel piatto del 23/4/2012 - 13:42
replica
AUTORE: Walter
email: -

24/4/2012 - 18:58

Buonasera, il mio intervento era solo uno sfogo ed una opinione data da una persona che sicuramente non ha le vostre conoscenze politiche ed intellettuali (ho una bella terza media). Ricordo un'altra situazione negli anni 90: fu chiesto al proprio Comune di cotruire una pista GoKart in zona Migliarino a spese di un imprenditore aretino ma anche lì fu bocciata sul nascere l'idea. In tutti questi anni non vedo una piscina, non vedo un campo da tennis, non ho mai visto niente... era solo una opinione.

Ad Alessio Niccolai vorrei dire che io non ho offeso nessuno ma lui lo ha fatto. Ognuno deve pensare ai propri neuroni e deve portare rispetto all'opinione altrui. Non ho mai rubato, non ho mai messo in bocca una sigaretta ed ho iniziato a lavorare a 14 anni ininterrottamente fino ad ora che ne ho 43. Gli ambienti dell'erba e delle birre a me non appartengono, appartengono ad una società di vagabondi e sappiamo benissimo tutti dove si trovano riuniti (vedi Leoncavallo ecc..).
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In risposta a: DOMANDONE del 24/4/2012 - 10:39
Rispostina... facendo due conti
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

24/4/2012 - 17:24

Vecchiano ha circa 11.450 abitanti e gli approdi riguardano «ben» 116 persone, il che equivale a dire poco più dell1% della popolazione, non costituiscono la soddisfazione di un bisogno primario, secondario e neanche terziario.
Ora, che si sia scatenato un dibattito così acceso intorno ad un problema così assolutamente trascurabile, può significare una sola cosa: chi ha più fiato in gola per strillare si sente nel diritto di elevarsi al di sopra delle esigenze di una collettività intera e di prevaricare finanche il buon senso.
La questione doveva secondo me essere trattata nel seguente modo: «cari barcaroli assegnatari dell'attracco, questa è la graduatoria, queste sono le condizioni... a chi vanno bene bene, a chi no, arrivederci e avanti un altro», un secco comunicato dell'Amministrazione senza tanti se e tanti ma.
Ora, poiché domandare è lecito, rispondere cortesia, passi che la lista civica provi a strumentalizzare una questione che fa ridere i polli e che evidenzia a chiare lettere di quali classi sociali sia espressione, passi che provi a cavalcare una mobilitazione che rispetto ai problemi e le criticità che il Paese sta attraversando è uno schiaffo all'intelligenza, ma che l'Amministrazione le voglia pure fornire una risposta è addirittura troppo.
Per sei lunghi anni un centinaio di avanguardie dell'interesse speculativo e portavoce - seppur talvolta inconsapevoli - del peggior coacervo di indirizzi, appetiti e manifestazioni di arroganza, ha tenuto in ostaggio un intero territorio: ora che un altro centinaio possa insistere su questa falsa riga è davvero troppo.
Basta una volta per tutte con questa storia: il bene di lusso deve essere pagato profumatamente e chiuso.
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In risposta a: La Kea del 23/4/2012 - 19:09
ma che stai a dì
AUTORE: abc
email: -

24/4/2012 - 17:14

il com di vecchiano ha detto no all'ikea x tanti motivi, non tutti condivisibili ma tant'è,uno su tutti però era il luogo, ikea voleva costruire nel paese di migliarino,con tutto il disagio che ne avrebbe comportato può immaginare,quindi ha proposto la zona ind. vicina ai paesi vicina all'autostrada,tipo firenze, ma l'ikea non era d'accordo e allora visto che un art come lei ha citato dice che non si può costruire dove ci pare mi sembra giusto che tutto sia andato come è andato,e poi mi scusi la franchezza sa come si dice da queste parti? Facile fare i finocchi con il culo degli altri. Cordiali saluti
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In risposta a: del
pietra miliare ?
AUTORE: leonardo bertelli Migliarino
email: -

24/4/2012 - 17:12

Caro sig.Grossi l'unico giorno che ha ridato la democrazia al nostro paese è stato il 25 APRILE 1945,e dopo il 2 GIUGNO 1946 quando l'Italia è diventata una democrazia.
Talmente democratica che oggi il Sig.Mannocci può tranquillamente esprimere le sue opinioni ma,è bene ricordarlo,se avessero vinto quelli come lui oggi noi non potremmo farlo visto che erano per la dittatura FASCISTA.
Il 18 aprile è solo la data di una delle tante vittorie che la D.C. ha avuto nella sua storia,insieme anche alle tante sconfitte,e se lei e il suo partito attuale volete appropiarvene e festeggiare fate pure....siamo in democrazia del resto.Certo che se il tentativo è quello di fare l'equazione Berlusconi = De Gasperi credo che quest'ultimo,ovunque sia,correra a stringere la mano a Togliatti.

P.S. Sig.Mannocci quando,DOMANI,andrà a fare la spesa non dimentichi di comprare le salsicce...sa da quando i comunisti hanno smesso di mangiare i bambini si cibano solo di quelle...
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In risposta a: DOMANDONE del 24/4/2012 - 10:39
Rispostone
AUTORE: Osservatore politico
email: -

24/4/2012 - 12:50

Sulla comunicazione pubblica in TeF e IpV ci sono due esperti e hanno lo stesso cognome, mi sembra. C'è una legge e tutte e due sanno come quella benedetta legge di dodici anni fa funziona, se funziona e se ha mai funzionato. Non me ne importa nulla. La facciano finita di fare domande, domandone, e domandine. Se si critica l'amministrazione l'amministrazione risponde, tecnica o politica sempre amministrazione è. Una ha fatto i concorsi l'altra è stata eletta dai cittadini, compresi quelli contro. Punto. Quando TeF sarà al governo utilizzerà allo stesso modo l'ufficio stampa, da amministrazione in carica, per rispondere alle critiche, che l'opposizione gli muoverà, perchè alle lodi in genere non si risponde, eventualmte si ringrazia.
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In risposta a: DOMANDONE del 24/4/2012 - 10:39
Risposta
AUTORE: uno
email: -

24/4/2012 - 12:01

Domanda da non prendersi in considerazione.
Solo una provocazione.
Il tecnico, valuta e controlla se tutto è nella legge.
Mentre la politica promuove in base alle leggi vigenti.
Se poi c'è qualcosa che non è così, esiste la procura che valuta l'operato sia del tecnico che del politico.
Credo che sia così.
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In risposta a: Furti notturni del 24/4/2012 - 7:56
Far West
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

24/4/2012 - 11:14

Caro Francesco, ti conosco come persona estremamente laboriosa e spassionatamente dedita, più che ad un'attività produttiva, ad una vera e propria missione, e comprendo le tue preoccupazioni.
D'altra parte potrai notare, se osservi attentamente, che anche dal punto di vista della sicurezza sussistono grosse condizioni di disparità: la tutela dell'incolumità personale e dei beni del cittadino «qualunque» non sembra essere trattata allo stesso modo di quella dei grandi patrimoni immobiliari e finanziari.
Pensa soltanto, nel caso di una rapina ad una banca, come l'informativa su un'eventuale neutralizzazione violenta dei rapinatori tenda a mutare il blitz in un vero e proprio atto di eroismo.
Il vero problema è che la criminalità trova facilmente proseliti in uno stato in cui il lavoro sia divenuto una panacea, le opportunità economiche vengano meno giorno dopo giorno e le PMI chiudano i battenti ad un ritmo vertiginoso.
Il Far West, habitat ideale per innescare guerre tra poveri è il venire meno della legalità giorno dopo giorno, la disgregazione di ogni presidio dello Stato, il depotenziamento progressivo della sua funzione e l'idea che tutto sia possibile e non sanzionato.
Una società disgregata economicamente è una società che consegna alla criminalità non soltanto l'anello più debole della catena, magari il migrante di turno, ma ne rafforza anche i comitati di accoglienza locali e ne favorisce il reclutamento di manodopera anche italiana.
Le armi? Oltre il 30% degli americani vive sotto la soglia di povertà: non credi che se l'altro abbondante 20% che vive di poco al di sopra di essa finisce nelle stesse condizioni gli USA possano diventare una polveriera?!?
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In risposta a: del
DOMANDONE
AUTORE: Lex publica
email: -

24/4/2012 - 10:39

Una domanda semplice semplice:

l'UFFICIO COMUNICAZIONE del COMUNE di VECCHIANO è un organo la cui connotazione è di carattere POLITICA oppure TECNICA?
In base alla risposta seguiranno le dovute considerazioni.
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In risposta a: agrifiera a pagamento del 24/4/2012 - 7:52
ma come...
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

24/4/2012 - 8:30

Abbiamo inseguito per un ventennio con tanto di consenso elettorale i fautori dell'amministrazione pubblica come quella privata, abbiamo avallato senza colpo ferire tagli ai servizi pubblici essenziali, abbiamo osannato politiche mirate alla finanza creativa poi prontamente sconfessate a favore di gestioni rigorose per la tenuta del debito pubblico senza contare quello privato che si sà ogniuno è libero di fare quel che vuole, ora ci lamentiamo se i Vigili del Fuoco, per garantire un servizio obbligatorio in manifestazioni del genere, per 10 giorni fatturano solo 25.000€ ?
Considerato che hanno il monopolio del servizio e che tale servizio è obbligatorio avrei chiesto molto di più, in fondo avrei gestito in modo manageriale come volevano quelli di qualche mese fà.
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In risposta a: Furti notturni del 24/4/2012 - 7:56
ne sei sicuro?
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

24/4/2012 - 8:21

Padrone di esserne convinto ma anche li i furti non mancano e potendo sparare nemmeno i morti in sparatorie e non è detto che in quel caso a perire siano solo i rapinatori.
E' una questione di regole e forze in campo, purtroppo gli ultimi anni siamo scesi proprio sotto quegli aspetti e non è che partivamo da buone posizioni, ora fatti un'esame di chi ha gestito il Paese negli ultimi 20 anni, chi ha il consenso e capirai perchè.
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In risposta a: del
Furti notturni
AUTORE: francesco lombardi
email: [protetta]

24/4/2012 - 7:56

Sono ripresi i furti notturni nella zona di Filettole. Proprio mentre state dormendo...
Non possiamo farci niente. Non potendo sparare perchè si va in galera, vi consiglio di chiamare i carabinieri e manifestare la vostra giusta preoccupazione...se ne avete.
Io, personalmente, segnalo di continuo targhe sospette che si aggirano nei dintorni. E' nostro dovere farlo..ed è l'unico sistema che abbiamo per difenderci. In America, per fortuna, funziona diversamente.
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In risposta a: Agrifiera del 23/4/2012 - 9:34
agrifiera a pagamento
AUTORE: francesco lombardi
email: [protetta]

24/4/2012 - 7:52

Salve.
Consiglio ai visitatori della fiera, di consultare la fattura esposta all'ingresso dell'Agrifiera. Come potrete vedere, hanno speso (solo per dirne una), 25.000 euri solo per i vigili del fuoco.
Forse chi si lamenta dei 4 euro all'ingresso, dovrebbe andare a lamentarsi prima dai vigili del fuoco....mi sembra un ladrocinio!
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