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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Come ogni sabato dall'inizio della bella stagione
il circondario si svuota: regna il silenzio.
Tapparelle abbassate, luci spente, stanze vuote
Provo .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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In risposta a: Facile se si può scegliere del 6/3/2012 - 18:56
CCP: Cittadino Come Pochi
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

6/3/2012 - 22:07

Non mi capacito di come si possano concentrare così tante nefandezze, bestialità e castronerie in un così breve intervento: ci sarebbe da gridare al miracolo, non fosse per il segno meno davanti.
Non c'è mai fine al peggio, altro che la Provvidenza dei Malavoglia: quello di CCP sembra un viaggio verso il centro della Terra, tanto precipita ogni volta che tenta di venire a galla!
I minatori dell'uranio nel mondo sono vittime, agnelli sacrificali dell'imperialismo, della corsa agli armamenti e delle politiche energetiche più scriteriate: certo che ci sono e farebbero bene a infilare su per il baugigi del loro datore di lavoro qualche prezioso frammento dell'isotopo radioattivo! È anche per loro che questo mondo merita qualcosa di meglio del capitalismo, poveri cristi, magari malpagati e senza diritti (come piace a Marchionne, alla Fornero e a Fassino).
Il fatto che ingenti schieramenti di polizia si trovino in Val di Susa anziché in giro per il Paese a combinare qualcosa di utile, non è a causa di chi difende con le unghie e con i denti il proprio territorio dal cemento, dalla speculazione, dalla malversazione, dai comitati d'affari, ma delle decisioni politiche sbagliate di nominati sprovveduti, collusi, portatori di sventura, rappresentativi di nessuno - se non dei potentati finanziari europei - e sostenuti da un Parlamento che è la controfigura di sé stesso!
Anche gli agenti di polizia «tengono famiglia» ma, sono sicuro, se fossero liberi di scegliere non andrebbero a seminare tra la gente il verbo autoritario, sanguinario e per niente rappresentativo di questo malefico Sceriffo di Nottingham chiamato Mario Monti.
Per quanto riguarda la questione turismo, è evidente da cosa sia rappresentato per CCP: presumibilmente il conurbanesimo della riviera romagnola, il cemento di St. Moritz, i villaggi sul Mar Rosso e quant'altro nel mondo sfugga alle regole dello sviluppo sostenibile: il profilo di CCP corrisponde ad un uomo dai 50 ai 60 anni che ha un'occupazione in qualche ramo improduttivo dell'economia, in qualche declinazione cioè dell'attività finanziaria.
Confonde la subordinazione incondizionata dei lavoratori con il rispetto per il lavoro e l'intelligenza, la capacità di critica e l'ammutinamento nei confronti dei provvedimenti più anti-popolari con l'eversione.
Mi è occasionalmente capitato di convenire con lui intorno a qualche argomento, ma mi rendo conto del pericolo che si corre nel veder associare la propria intelligenza alla sua pregiudizievole, disarticolata e inconsistente visione.
Spero che la determinazione valsusina contagi l'Italia intera e che si possa marciare trionfalmente su questo manipolo di succhiasangue, marionette di Bruxelles.
Ancora 10, 100, 1000, 10000, 100000 NO-TAV!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Le opinioni del Cittadino come pochi non sono... del 6/3/2012 - 20:41
Ormai in troppi hanno le soluzioni
AUTORE: Cittadino come pochi
email: -

6/3/2012 - 22:01

Come molto probabilmente già saprà ma comunque mi permetto di ricordarglielo derimere o meglio dirimere significa:
1.risolvere definitivamente, far cessare situazioni intricate; sbrogliare (contese)
Ecco io invece ho la modestia di voler esprimere un opinione, non sono interessato a cercare il consenso e non ritengo di dover dirimere nulla.
Se invece lei pensa di avere la soluzione non perda tempo su questo forum e si presenti come commissario per gestire questa che ormai è diventata un emergenza. Intanto le auguro di avere un buon successo.
Saluti
----------------  RISPONDI





In risposta a: Facile se si può scegliere del 6/3/2012 - 18:56
Le opinioni del Cittadino come pochi non sono...
AUTORE: Osservatore 1*
email: -

6/3/2012 - 20:41

...mai derimenti e lasciano il tempo che trova. Lui si insinua (per niente) anche questa volta fra chi fa discorsi fideistici e chi fa severe e belle riflessioni civili e politiche sul nostro tempo.
salute
----------------  RISPONDI





In risposta a: La verità sta sempre «nel mezzo», vero? del 6/3/2012 - 15:48
Facile se si può scegliere
AUTORE: Cittadino come pochi
email: -

6/3/2012 - 18:56

Il lavoro non è mai da demonizzare, per tanti anni dei poveri cristi hanno lavorato in miniere di carbone e altri minerali senza che qualcuno si preoccupasse più di tanto della loro salute. Per fortuna l'estrazione in Italia è divenuta sconveniente e questi lavori sono finiti, ma solo perché l'ha deciso il mercato. Quindi siccome l'uranio nel mondo viene estratto significa che qualcuno che questo lavoro lo sta facendo c'è gia e a mio avviso è da rispettare. Penso che molti dei manifestanti avrebbero la necessità di provare almeno ad avere la necessità impellente di lavorare, ma siccome molto probabilmente non ne hanno bisogno possono occupare le loro giornate a :
1)Danneggiare il turismo della Vallata
2) Interrompere i trasporti creando problematiche non indifferenti all'economia ed ai suoi occupati.
3) Tenere occupati migliaia di poliziotti che potrebbero essere impiegati in ruoli più appropriati alla loro professionalità.
4) Imporre la loro volontà sulle decisioni del parlamento italiano che fino a prova contraria rappresenta la maggioranza degli Italiani.
Come uscire da questo pantano?
Spero che non vada a finire male e alla fine il buonsenso prevalga.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Tav? del 6/3/2012 - 11:06
tav? no!!
AUTORE: leonardo bertelli Migliarino
email: -

6/3/2012 - 18:29

Sicuramente non sono un"black blok" e sicuramente sono contrario alla Tav così come sono contrario al ponte sullo stretto e agli F35 ( e pare che il governo su questi ultimi 2 aspetti stia facendo marcia indietro).Non ho mai avuto certezze assolute su niente e per questo quando ci sono cose che non capisco faccio una cosa semplicissima: mi informo, come ho fatto per la Tav,leggedo e ascoltando le diverse opinioni,( se si ha voglia sul web si trova tutto)facendo domande e trovando risposte.Il fatto che personaggi importanti del mio partito(PD) siano a favore della Tav non vuol certo dire che hanno più ragione di chi è contrario,è solo la loro opinione.Occuparsi di cose come la Tav non vuol dire dimenticarsi di quelle che hai elencato caro Gino,anzi è pensando a questo che i 20 miliardi di euro di spesa prevista per un'opera inutile fanno ancora più rabbia.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Molta pacatezza, molte riflessioni ........ del 6/3/2012 - 12:18
La verità sta sempre «nel mezzo», vero?
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

6/3/2012 - 15:48

...specie se più vicina alle ragioni del SI alla TAV! Decidere di non decidere fa sempre e comunque gioco alle decisioni già prese.
D'altra parte chi esprime una posizione chiara sull'argomento lo fa in virtù di una visione «ideologizzata» e quindi non sfugge alla semplicistica e manichea logica del Black Block o della - come la vogliamo chiamare?!? - Pecorella.
Mi sembra di intravedere i Sindaci NO-TAV della Val di Susa che dismettono la fascia tricolore per indossare il casco e la kefia... ma ormai è deciso: i contrari all'opera che veramente potremo ribattezzare «La Via dell'Uranio» sono i disfattisti, gli estremisti, gli eversori e ora anche gli «ideologizzati».
Naturale: chi decanta le virtù del vuoto assoluto imperante nella propria testa, non può capacitarsi del fatto che gli altri pensino e arrivino a sciogliere tutte le proprie riserve su un argomento prendendo una posizione chiara e netta.
Certuni fiumi possono continuare bucolicamente a scorrere nell'alveo della mediocrità (o «mediocrazia», epiteto che mi piace affibbiare alla Democrazia Classica Occidentale o letteralmente, Democrazia Borghese o ancora, Dittatura della Borghesia).
Mi ha entusiasmato «a distanza» l'appello dell'ottimo Sanavio, per quanto evidentemente rivolto al partito più inappropriato cui al momento si possa dedicare un intervento del genere.
Certo le distanze su una lunga serie di argomenti sono incolmabili: non penso che si possa trovare una sostanziale ed efficace sintesi tra una socialdemocrazia morta e sepolta ed un liberismo sfrenato che fagocita sé stesso e coltiva in seno suo le condizioni oggettive per il superamento del capitalismo.
Ma la riflessione di fondo e le prospettive future sono dal sottoscritto assolutamente condivise e condivisibili, ancorché ritenga che proprio il capitalismo e tutte le sue manifestazioni politiche, che si tratti delle tanto decantate democrazie occidentali sulla via di un sempre più irrinunciabile autoritarismo, o delle autocrazie fantoccio disseminate dalle prime nei paesi terzi per accaparrarsene le risorse, siano il principale ostacolo sulla via della loro realizzazione.
Fa piacere però che in qualche remoto angolo del PD ci sia ancora qualcuno che vede le cose in questo modo: il mondo che Sanavio prefigura non è però neanche una lontana reminiscenza nella testa della quasi totalità dei suoi compagni di partito. Che però non lascia adito ad alcun dubbio su quale possa o debba essere il corretto modello di sviluppo.

PS
I favorevoli alla TAV si facciano assumere nei cantieri valsusini: l'uranio è un ottimo energizzante!
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Intervento
AUTORE: Giacomo Sanavio
email: -

6/3/2012 - 14:56

Non sono affetto da sindrome narcisistica, non più della media, ma anche dopo "i fatti di Palermo" e nel dibattito che li sta seguendo credo ancora molto attuali le considerazioni che svolgevo qualche mese fa.... e da li riparto, convinto della necessità di sciogliere i nodi politici dell'identità, dell'assetto organizzativo, della funzione storica del mio partito: il PD.

Siamo in mezzo ad una crisi di sistema, sostenevo e ribadisco, che è crisi del capitalismo finanziario, della società di mercato, delle economie di carta. Forte è l’impatto - in negativo - sulle risorse e sui diritti.

I nuovi equilibri globali hanno modificato la distribuzione mondiale del lavoro; siamo al limite di rottura del sistema del consumo ed al decadimento del “modello” dell’Occidente, con la fine del neo-liberismo occidentale basato sui seguenti presupposti: meno Stato, solo mercato, l’adozione di politiche di potenza, sfruttamento delle risorse e del lavoro. E, la stagione dei "tecnici", che anche tra noi in molti esaltano, non muove verso un cambio di paradigmi.

Accanto a questo ed in contrapposizione ad esso si registrano le dinamiche e la spinta al cambiamento che le società esprimono: mi riferisco ai movimenti per le libertà e per il pane, agli “indignati” contro la finanza; ai giovani che rivendicano il loro diritto al futuro; al movimento costituitosi intorno ai referendum di giugno rimettendo al centro il tema dei beni comuni; alle elezioni di Napoli e Milano.

Di fronte a tutto questo, la politica appare impotente ed incapace di comprendere e di offrire “nuove vie”. A fronte di una comunità che si fa “esigente”, che sente la complessità delle interrelazioni tra i fenomeni, occorre, invece, una politica coraggiosa, che torni a fare “pensieri lunghi”, che non insegua il consenso “lisciando la pancia” o coltivando clientele, ma che proponga una “via” e che cerchi di guidare un processo di cambiamento. Riuscendo così ad interpretare quell'istanza che proviene da ampi strati della società e che potrà, in caso di nostra sordità, riservare sorprese non di poco conto!

La sfida che abbiamo di fronte è, quindi, prima di tutto culturale e ruota intorno alle seguenti domande:

- Quale modello sociale?

- Quale modello di sviluppo?

- Quale democrazia?

Sul piano dell’analisi, occorre partire dalla necessaria critica radicale al modello liberista, dicendo “sì” ad un’economia di mercato – anche se più etica e sociale – ma dicendo “no” alla società di mercato, dove tutto è merce, persino i diritti ed anche il lavoro!

Sul tema del Lavoro, appunto, c’è la necessità di riaffermarne dignità sociale e centralità. Non basta “creare lavoro”. Le politiche di destra del governo di questi lunghi anni lasciano all’Italia un messaggio culturale aberrante, secondo il quale tutte le responsabilità – anche quelle della crisi del sistema capitalistico neo-liberista – dipendono dalla produttività dei lavoratori. Da questa tesi di fondo ne discende una precarietà fuori controllo e senza tutele, licenziamenti più facili, abbassamento dei salari e, più in generale, contrazione dei diritti dei lavoratori.


Anche per queste ragioni occorre definire nuovi paradigmi: uno sviluppo non può essere “misurato” con l’andamento del PIL o dagli indici di Borsa! Lo sviluppo è tale se c’è qualità, innovazione, vera sostenibilità; se costruisce, cioè, “qualità della vita” e “ben-essere”, non “ben-avere”; se si pone l’obiettivo di ampliare la gamma dei diritti e - di conseguenza - gli spazi di libertà individuali e collettivi; se produce beni per i cittadini e non merci per i consumatori; se rimette al centro i territori, le loro vocazioni e il loro rispetto (quello che oggi manca e le cui conseguenze piangiamo anche in questi giorni); se rimette al centro la persona umana e i beni e servizi ad essa necessari. Non i mercati e la speculazione!


Dobbiamo renderci conto che non tutto è possibile; non tutto è vero sviluppo. Dobbiamo assumere come punto di vista e di orientamento nelle scelte il “senso del limite”, con cui definiamo quel punto di vista generoso e non egoista che ci impone di pensare a chi verrà dopo, che non basta pensare all’oggi. Il modello industriale non va bene per tutto; tantomeno può essere adottato come punto di vista o di analisi e misurazione del benessere. Il tema delle risorse naturali e della loro conservazione è essenziale. Non si tratta di contrapporre crescita a decrescita, ma di assumere l’orientamento crescita/decrescita sulla base di categorie “nuove”, fondate invece su valori “antichi” e quindi far crescere: i servizi, le energie verdi (dove servono, quante ne servono – senza speculazioni), i trasporti pubblici, l’economia plurale (sociale e solidale), le agricolture e gli allevamenti biologici (il cibo costituirà sempre più l’elemento centrale nei conflitti futuri!); trasformare le nostre città per i cittadini – non per le auto, tantomeno per la rendita. Occorre allo stesso tempo far “decrescere” le “intossicazioni” date dal modello consumista, le abitudini alimentari ed il modello di produzione di tipo industriale, la produzione di oggetti “usa e getta”, di apparecchi non riparabili, il traffico delle auto private e dei camion, la costruzione di nuove strade (che “chiamano” altre auto ed altri camion), di capannoni vuoti.

O assumiamo in toto il tema della riconversione ecologica dell’economia oppure non ha senso continuare a parlare di “sviluppo sostenibile”.


Abbiamo bisogno di rifondare un modello di democrazia utile anche al raggiungimento di questi obiettivi; la democrazia come valore e non come semplice forma di governo; una democrazia più partecipata – ma sulle idee e non sui nomi – che riconosca a pieno l’autodeterminazione del cittadino; una democrazia economica, alimentare, energetica, che torni ad essere “il potere del popolo”, che abbia il coraggio di mettere al centro la “questione fiscale”, quale primo patto tra Cittadino e Stato e quale strumento di giustizia ed uguaglianza. E quindi affrontare la crisi ed il problema del debito, sempre assumendo quel punto di vista generoso e non egoista verso chi verrà dopo di noi, senza bisogno di colpire indiscriminatamente pensioni e servizi ed attuando una vera lotta all’evasione.


Questo è ciò che vorrei che pensasse, dicesse e facesse il Partito Democratico! Ma so anche che è proprio questo ancora il problema del PD, “ingessato” sul piano dell’elaborazione politica dalle differenze tra chi strizza l’occhio al neo-liberismo e che si sente nel solco della cultura socialdemocratica. E’ quanto mai urgente invece trovare una sintesi nuova, una “nuova via” tra queste posizioni, anziché parlare di primarie! Altrimenti non credo che saremo uno strumento utile al Paese e falliremmo l’obiettivo di svolgere una nostra funzione storica. I "fatti di Palermo" non fanno che confermare questa necessità, aggiungendo un carico sul richiamo anche all'eticità delle scelte in tema di candidature e di alleanze! La vicenda siciliana in generale richiama l'urgenza di decisioni forti. L'alleanza a sostegno della giunta Lombardo va affrontata criticamente sul piano politico nazionale, non certo assunta come esperienza sul cui modello costruire tutto il quadro delle nostre alleanze!


Quanto alle persone, scegliamo i “migliori”, non quelli che “si sentono i migliori”, tantomeno i più obbedienti o coloro che “non disturbano il manovratore”, né coloro che “grazie al disturbo” vengono premiati! Misuriamoci sui contenuti, non nella logica degli accordi tra correnti. Alla gente, alla gente che abbiamo l’ambizione di rappresentare, logiche diverse dalla capacità, dal vero merito, non interessano.

Sono questi i temi che ritengo essenziale affrontare per costruire l’alternativa per il governo del Paese. Senza perdere l’attenzione alla fase di emergenza che stiamo attraversando. Senza far scemare il senso di responsabilità per le sorti immediate. Ma senza rinunciare a credere ed a costruire un futuro migliore.

Giacomo Sanavio
----------------  RISPONDI





In risposta a: Sragiona menti del 6/3/2012 - 13:33
Arrivi dopo vendemmia caro ciuffe ciuffe
AUTORE: Osservatore non fideistico
email: -

6/3/2012 - 14:32

Noi intelligenti qb si era già affrontato il problema dei 20/30 figli che (potrebbe) generare una madre Africana e prima di lei una madre molto più semplice (diremmo noi) una gallina che depone circa 5.475 uova in 15 anni di vita.
Ora moltiplica quelle uova in altrettante galline dalla nascita del mondo ad ora ed il tuo discorso distorsivo sulla fame nel mondo non torna più; anche se lo rielabori come pare a te, c'è sempre "un ma ed un se" non condivisibile certamente con un libero pensiero in progresso e figlio dei nostri tempi.
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In risposta a: Tav? del 6/3/2012 - 11:06
Sragiona menti
AUTORE: Ciuf ciuf
email: -

6/3/2012 - 13:33

Perché ci sono comunità più formate nel rivendicare i propri diritti ed altre meno, e noi ne sappiamo qualcosa.
Di ragionamento "intelligente" in ragionamento intelligente possiamo arrivare a dire : in Africa muoiono tutti i giorni molti bambini di fame. Di fronte a questo qualsiasi altro problema perde di importanza , ed allora perché non lottiamo tutti contro la fame nel mondo? MA CHE RAGIONAMENTI SONO ?
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In risposta a: Tav? del 6/3/2012 - 11:06
Molta pacatezza, molte riflessioni ........
AUTORE: Ultimo
email: -

6/3/2012 - 12:18

.......... e un ragionamento che non fa una piega quello di P.G_. ........ ed è proprio ragionando in questo modo che è possibile vedere in maniera equilibrata il problema. P.G. si dichiara " ambientalista convinto " e " talvolta integralista " ma è pronto a mettere in discussione le Sue convinzioni sulla base di una intelligente riflessione e sui dubbi che la TAV suscita. Credo che ogni persona intelligente debba avere questo comportamento ........ coloro che hanno certezze assolute sono anche persone facilmente abbindolabili con qualche slogan di altri tempi ....... sono strumentalizzati dai profeti della violenza fine a se stessa. Questi personaggi ( SI TAV o NO TAV ) diventano talvolta dei " black bloc " senza essere coscienti di esserlo. ...... Ultimo.
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In risposta a: Tav? del 6/3/2012 - 11:06
si. tav no tav...tutte cazzate
AUTORE: gino
email: -

6/3/2012 - 11:25

tutti siete diventati tecnici e economisti.....ma della tav e' cosi importante? ...e' piu importante del lavoro che i vostri figli non avranno, e' piu inportante del gasolio alle stelle, delle pensioni sempre piu basse........e smettete di fare i professori e pensate alla cose attuali, quelle sul nostro territorio, dei comuni che non erogano piu servizi, delle tasse senpre piu care, quelle sulla via travesania e molte altre che ci colpiscono da vicino, quelle di tutti i giorni che ci creano disagi..........pesate invece come migliorare rapporti della nostra comunita'..................
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Tav?
AUTORE: P.G_
email: -

6/3/2012 - 11:06

Perché questa faccenda della Tv non mi piace? Eppure io sono un ambientalista convinto, talvolta integralista ma c’è qualcosa che non mi convince in tutta questa mobilitazione. Perché non c’è stata per gli F 35, perché non c’è stata per il ponte sullo stretto.
Era più facile decidere sugli F35, strumenti di guerra costosissimi, era facile decidere che non ce ne facciamo di niente, che sono soldi buttati. Lo stesso per il ponte di Messina. Era chiaro a tutti, meno che agli interessati, no sicuramente anche a loro, che l’unico servizio utile lo faceva alle imprese che dovevano progettarlo e realizzarlo e alla mafia che lo aspettava in gloria. Non ci voleva molto a decidere dove stava la verità o almeno la convenienza per il Paese.
Invece sulla Tav le cose non sono chiare se non si parte dalle ideologie. Perché io non credo che persone intelligenti come Chiamparino o Bersani o Fassina o il sindaco di Susa siano degli stupidi o degli interessati. Mettiamo pure in dubbio l’intelligenza di Bersani dopo il penoso caso Palermo ma non credo, come si è voluto insinuare, che la sua posizione sia derivata da interessi. Ripeto io non ho valutato e nemmeno deciso, principalmente perché ritengo di non avere tutti gli strumenti per farlo, e per lo stesso motivo metto in dubbio tutte queste certezze assolute, così come mi disturbano tutti questi articoli fideistici che mettono in allarme per l’uranio, per le polveri, per i camion. Questa spettacolarizzazione della vicenda, la nascita di personaggi come quel Pecorella che certamente non lo merita, almeno per le bugie che è venuto a dire (mesto mesto) in televisone. Tutti sembra si preoccupino poi dei poveri abitanti della valle, vittime sacrificali esposti alle peggiori malattie. Ma gli abitanti della Campania che vivono da anni circondati dai rifiuti tossici delle imprese del Nord e scaricati a sud dalla ‘ndrangheta e dalla camorra per poche lire? Loro non vano difesi? Ma forse non fa notizia, non fa audience, non fa fico. Lo fa invece fermare il traffico a Pisa con tanto di cartelli, scrivere poesie demenziali sul disgraziato caduto dal traliccio, prendere posizioni ambientaliste seguendo il vento del momento. Più difficile difendere l’ambiente in silenzio, andando contro interessi, amministrazioni, partiti talvolta, promesse di multinazionali.
Quanto c’è di esibizionismo, quanto c’è di ideologia, quanto c’è invece di consapevolezza? Non è che si sono smarrite le stesse ragioni della lotta per essere condizionati dal fascino delle lotta stessa? Il tutto condito da un momento di particolare malessere di gran parte del paese? Non lo so ma mi faccio comunque la domanda. Il problema è che non mi so rispondere, ecco quello che non mi piace.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
per farsi un idea...
AUTORE: pedro
email: -

5/3/2012 - 20:37

Sul Fatto Quotidiano on line, sono presenti 3 video di 30 minuti ciascuno circa, dove 4 tecnici dibattono sulla TAV.
"La questione Alta Velocità spiegata a tutti".
Mi permetto di consigliare gli interessati un approfondimento del tema.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
ORA E SEMPRE NO TAV
AUTORE: Simone C.
email: -

5/3/2012 - 16:49

PER ULTERIORE INFORMAZIONE:
Adesso sotto accusa è il dossier sulla Lione-Torino, che secondo l’Agenzia Nazionale per l’Ambiente francese sarebbe troppo lacunoso. Un soggetto pubblico che solleva non pochi dubbi e che mette nero su bianco che “La valutazione socio-economica del progetto stima che sarà a partire dal 2030-2035″, dopo la realizzazione delle opere che metteranno fine al duplice utilizzo passeggeri-merci della linea, “che si potrà operare una svolta modale importante”. Non si sa che quindi che fine farebbe il progetto a basso costo su cui puntano ora Italia e Francia, che prevede ancora le strutture essenziali per separare i traffici passeggeri e merci, rendendo così vantaggiosa la linea.
Il documento dell’Agenzia per l’Ambiente, che consta di 28 pagine ed è stato firmato addirittura lo scorso dicembre, contiene anche molte raccomandazioni alla società realizzatrice su questioni non di secondaria importanza, uno su tutti la valutazione degli impatti ambientali. Il rapporto arriva in un momento cruciale per la Francia, che è alla vigilia delle elezioni e non sembra più troppo convinta della Lione-Torino.
L’ente francese fa riferimento diretto all’impatto ambientale complessivo delle strutture connesse con questa nuova linea ferroviaria e non si accontenta della documentazione fornita dalla Rff (la società pubblica che gestisce la rete ferro-viaria francese, gemella dell’italiana Rfi, assieme alla quale gestisce il cento per cento delle azioni della Lyon-Turin Ferroviaire) e chiede chiarimenti sulla sistemazione delle stazioni e delle tratte urbane ma anche sui campi e sui boschi attraversati dalla nuova linea.
Sono sette le pagine che parlano dell’impatto ambientale. Per l’Autorità, lo studio di impatto non è preciso e non tiene conto delle specificità locale, in particolar modo delle zone umide e a rischio di inondazioni. Nel documento c’è scritto a chiare lettere che l’opera della Tav non deve ostacolare il deflusso delle acque, onde evitare i gravi problemi che potrebbero conseguirne. Quindi si parla dello “smarino”, questione che preoccupa anche in Val di Susa. “Nello studio sull’impatto bisogna fornire dettagli sul trattamento del materiale proveniente dallo scavo dei tunnel, che richiederà lo smaltimento di dieci milioni di metri cubi”. E alla fine si tocca la nota dolente per i sostenitori dell’opera, ossia la valutazione socio-economica del progetto. L’Autorità sembra mettere in discussione i dati sulla redditività, suggerendo di mettere in relazione tali ipotesi di guadagno con quelle dell’impatto ambientale, senza lasciarsi andare a previsioni troppo ottimistiche.
Non si conoscono “gli impatti di queste nuove ipotesi sui calcoli di bilancio del progetto”, senza contare che un eventuale ritardo potrebbe intaccare la redditività ipotizzata. Quindi l’ente francese sottolinea giustamente che si dovrebbe fornire al pubblico una corretta informazione sulla reale utilità del progetto. Il dossier non è passato inosservato in Francia; le associazioni ambientaliste Frapna e Fne, che inizialmente si erano dette pro Tav, hanno chiesto una proroga della discussione pubblica e anche alcuni partiti sono tornati sui propri passi.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Uranio e altri veleni... mentali del 5/3/2012 - 13:16
la via dell' uranio?
AUTORE: la via dell' uranio?
email: -

5/3/2012 - 16:34

la via dell' uranio? Boh ma non parlerei di accordi Monti - Sarkozy semmai (Sarkozy - qualcun'altro) visto che il progetto è molto più vecchio.

Comunque la miniera o meglio "Le miniere di uranio delle Orobie" e non solo, perchè sono stati censiti diversi giacimenti in tutto l'arco alpino è stato stimato che complessivamente potrebbero fornire complessivamente diverse centinaia di migliaia di tonnellate di minerale.

Un bell'affare miliardario ( ma non di lire, di euri)...


La società mineraria australiana Metex Resources Ltd Più volte in passato ha provato a fare pressioni sul governo italiano per avere concessioni estrattive, quindi vedete che i giornali non ne parlano ma chi ha orecchi per sentire non è stato certo ad aspettare....

Ho trovato poi un bell'articolo che indica come la cifra di 2500$/kg di uranio grezzo come il limite di non più convenienza dell' uso dell' uranio come combustibile nucleare, tradotto il nucleare durerà ancora un pò di anni ( non in italia e/o negli stati che hanno detto no) ma negli altri... durerà molto più di quello che tanti credono.
----------------  RISPONDI





In risposta a: SI Tav del 5/3/2012 - 11:14
no Tav...e spiego perchè
AUTORE: leonardo bertelli Migliarino
email: -

5/3/2012 - 15:15

In un recente intervento "Pedro" ha secondo me centrato il punto della questione SI TAV-NO TAV scrivendo che se la questione deve riguardare solo Francia e Italia è meglio lasciar perdere l'opera in questione.Infatti il famoso corridoio 5 che secondo il progetto UE dovrebbe collegare da ovest Lisbona(Portogallo)a est Kiev(Ucraina)è di là da nascere.Questi paesi più la Spagna,la Slovenia e l'Ungheria che sono interessati dal passaggio di una linea ad alta velocità non ci pensano neanche a fare le opere che colleghino il tutto.Per questo e per le mille altre ragioni già espresse da altri, spendere quantità industriali di soldi per un'opera che dovrebbe vedere la luce,se tutto va bene, tra circa 20 anni è semplicemente assurdo e illogico.Se consideriamo poi che i paesi asiatici in crescita,così come quelli dell'America Latina,fanno attraccare sempre più spesso le loro navi nel porto olandese di Rotterdam si capisce che questa eventuale opera servirà a ben poco.Le merci per l'Italia e per l'est europeo fanno prima a passare dal tunnel del Monte Bianco o dal nuovo S.Gottardo svizzero:chi passerebbe dalla Lione-Torino...?
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In risposta a: SI Tav del 5/3/2012 - 11:14
Mondi
AUTORE: lore
email: -

5/3/2012 - 13:51

Cari sì Tav,
vi vogliamo bene…
Sì all’amore per il nostro territorio, sì alla corretta informazione, sì a spendere bene i (pochi) soldi della comunità, sì a una sanità efficiente e a una scuola valida. Datevi una mossa se no tra qualche anno l'Italia sarà terzo e quarto mondo dove pochissimi si pappano le ricchezze e tantissimi sono alla fame…
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In risposta a: MA SEI PROPRIO SICURO? del 5/3/2012 - 12:05
Uranio e altri veleni... mentali
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

5/3/2012 - 13:16

Inutile ribadire in questa sede che in un complesso, articolato e delicatissimo ecosistema socio-economico-ambientale come quello in cui stiamo vivendo, ogni azione che per qualcuno e/o per qualcosa assuma la dimensione di «Progresso» e di avanzamento verso nuove frontiere, per qualcun'altro e qualcos'altro equivale irreversibilmente ad una regressione ben oltre il Pleistocene, e non per effetto di una semplice ed arbitraria disparità di opinione, ma più verosimilmente, perché ad ogni azione corrisponde un'azione uguale e contraria, sovente imprevista, incontrollata e incontemplabile a priori, e quasi sempre foriera di effetti negativi, quando non catastrofici.
Inutile ribadirlo perché si tratta di un genere riflessione che ognuno in cuor suo dovrebbe aver già compiuto spontaneamente e, laddove ciò non sia avvenuto, l'unica spiegazione plausibile non sta nella differenza di opinione, ma quasi certamente nella mancanza di strumenti cognitivi, nell'incapacità di elaborare un pensiero in autonomia e nell'assoluta incomprensione della realtà; in altre parole la pittoresca e policroma «diversità» in molte occasioni non è niente di più che manifestazione a diversi livelli di ignoranza e di incapacità di elaborazione.
Eppure nel tentare di fendere colpi alla disperata, è mia opinione che qualcuno abbia involontariamente e incoscientemente colto nel segno o, quantomeno, si sia pericolosamente avvicinato ad una delle verità «plausibili»: entro una trentina di chilometri da Lione, seguendo una linea pressappoco parallela a quella della dorsale alpina, a circa 180 chilometri dal confine italiano e proprio sulla direttrice della TAV incriminata, si trovano giust'appunto le centrali nucleari di Bugery a Nord, di Crey-Malville precisamente sull'asse Torino-Lione e St. Alban a Sud della città francese.
La TAV dunque, più che assumere i contorni di un inutile collegamento ferroviario già oggi manchevole di una quindicina di milioni di passeggeri - in rapporto agli «investimenti» fino ad ora compiuti - sull'intero territorio nazionale, diverrebbe un ottimo pretesto per un comodo ed ipogeo «emungimento» di combustibile nucleare indirizzato alle centrali d'Oltralpe.
I conti inizierebbero a tornare: l'ormai defunto progetto TAV inizierebbe ad assumere i contorni di un silenzioso accordo tra Monti e Sarkozy per la produzione differita di energia nucleare da restituire all'Italia sotto forma di energia elettrica.
L'ostinazione nel voler perseguire un progetto che gli atenei italiani hanno fatto a gara nel giudicare deprecabile, obsoleto e inutile, comincerebbe ad avere un suo senso compiuto: si inizia con la TAV e si finisce con una miniera dall'accesso bifronte sia in Francia che in Italia.
Niente male, non c'è che dire: ma vorrei ricordare che - non fosse stato sufficiente l'esito di un referendum che ha seppellito definitivamente le smanie nucleariste dell'Italia - si può parlare di investimento laddove ci sia una reale esigenza e, i numeri di questa TAV non esistono ne' sulla carta ne' nella fantasia degenerata di chi la sostiene a spada tratta.
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In risposta a: MA SEI PROPRIO SICURO? del 5/3/2012 - 12:05
ricchezza non sfruttata del
AUTORE: ricchezza non sfruttata del
email: -

5/3/2012 - 12:44

oggi se uno lo vuole si può estrarre uranio in tutta sicurezza e gli scarti ( OCCHIO NON LE SCORIE! CHE SONO UN ALTRA COSA.) possono essere ributtati negli antri morti della miniera stessa dove l'uranio già esiste.

Se in italia non vogliamo il nucleare ( e sono anche daccordo ) non è detto che non possiamo vendere il minerale a chi lo vuole, e un semplice sfruttamento di materie prime che uno stato possiede.

Lo stato incassa, qualcuno lavora, e...

Chi lo compra, se lo usa e si tiene le sue scorie, non vedo dove stà il problema.

(OVVIO CHE COME AL SOLITO SE L'ESTRAZIONE LA FACIAMO GESTIRE DALLE MAFIE ALLORA LA SICUREZZA VA' A FARSI BENEDIRE...)
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In risposta a: ricchezza non sfruttata del 5/3/2012 - 8:15
MA SEI PROPRIO SICURO?
AUTORE: Magilla
email: -

5/3/2012 - 12:05

In America nelle miniere di uranio facevano lavorare i Navajos, qui chi ci vuoi mandare, i nigeriani?
Per poi cosa farne, visto che noi il nucleare non lo vogliamo, venderlo agli altri ricevendo in contropartita ricchezza e tumori? No, grazie, preferisco la TAV!
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In risposta a: del
SI Tav
AUTORE: Cittadino
email: -

5/3/2012 - 11:14

Si alla Tav, si al ponte sullo stretto, si alla RC-SA, si all'alta velocità, si perchè si è segno di progresso, tutti progrediscono e noi siamo fermi al baroccio, svegliatevi tra qualche anno l'italia sarà il terzo mondo se non il quarto!!!
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In risposta a: le ragioni sono in movimento... del 4/3/2012 - 13:43
Si e no
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

5/3/2012 - 8:42

Caro Pedro,
il paragone TAV Salerno Reggio -Calabria è improprio, lì tutta la popolazione locale e non solo, attende completamento dell'opera che è lontana da venire per ragioni ultranote che non cito ma che forse anche in Val Susa temono viste certe situazioni.
L'unione Europea ha stabilito e và bene, il nostro Parlamento ha ratificato e và bene, il tutto oltre 20 anni fà, poi il mondo è cambiato e pochi dati certi indicano che le merci torneranno a scorrere come e più di prima da quelle parti e comunque già oggi le strutture esistenti sono sfruttate al 30% e anche meno, quindi anche ipotizzando un nuovo boom economico difficilmente nei prossimi 20 anni riusciremo a mandare a regime quello che già c'è e magari nel frattempo si potrebbero verifiocare percorsi alternatini e meno rischiosi ed onerosi di quello gìà dibattuto.
Mi dirai che la discussione è stata già affrontata e amen ma in fondo i NO-TAV chiedono di rivedere proprio il traforo di 520 e passa Km e di scegliere vie alternative che magari renderanno pure il tragitto più lungo di qualche minuto in termini di tempo (quello previsto fà "risparmiare" 15 minuti rispetto a ciò che già esiste), più sicuro perchè meno sotterraneo e meno oneroso.
Forse è proprio qui il punto di distacco tra politica e persone, il meno oneroso si intende meno appetibile per chi deve fare i lavori e per chi ci lucra, dalle risposte della politica si evince che di tecnico non sanno un tubo ma si ostinano a dire solo che si deve e solo in quel modo, sarà preconcetto ma non mi fido, poi siccome ho senso dello stato e credo nella democrazia è giusto che chi deve decida ma se sbaglia paghi e qui viene un altro problemino, chi è chiamato a decidere ha un'età che non lo renderà perseguibile, un altro dubbio e scusa se è poco.
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In risposta a: NELLA MINIERA DI URANIO A GIAGLIONE del 4/3/2012 - 17:27
ricchezza non sfruttata
AUTORE: ricchezza non sfruttata
email: -

5/3/2012 - 8:15

RICCHEZZA NON SFRUTTATA! Estraiamolo e vendiamolo, costa una fortuna.

Altro che TAV. Con i soldi dell'uranio la TAV viene gratis.

Lo sapevate che ..." una centrale nucleare "media" da 1000 MWe necessita all'incirca di 30 tonnellate di uranio arricchito all'anno o 150/200 tonnellate di uranio naturale"...

CIRCA 500KG al giorno

L'uranio minerale alla fine del 2011 veniva scambiato a circa 130$ / KG
200 tonnellate = 2.6 Milioni di dollari di minerale a centrale + i costi (elevati! dell' arrichimento)

Sapendo che pesa 18,7 Kg al decimetro cubo contro i soli 11,3 del piombo.

sono quasi 11 metri cubi di minerale per centrale all'anno, diciamo il contenuto di un autobotte della benzina.
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In risposta a: Garibaldi, Mazzini e Cavour ........... del 4/3/2012 - 20:16
ORA E SMPRE NO TAV
AUTORE: Simone C.
email: -

4/3/2012 - 22:50

ULTIMO spiegacelo tu! Sforzati... sono sicuro che cce la fai! Sulla tastiera del PC ci sono dei caratteri. Numeri e lettere principalmente. Adesso utilizzali diversamente da come li hai utilizzati sino ad oggi: vedrai che inizierai a scrivere qualcosa di intelligente. Dai, che ce la fai... dai... dai... dai...
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AUTORE: Ultimo
email: -

4/3/2012 - 20:16

......... erano dei poveri bischeri al confronto di chi va in Val di Susa per salvare l'Italia. Ora figuriamoci tutti questi sapientoni che scrivono a casaccio e per sentito dire ....... sentito dire dai loro capi faziosi. Piùchesapientonisonmegafoni. Sono per il NO a prescindere senza conoscere i problemi ....... 10, 100' 1000 un milione di NO senza sapere perchè lo dicono. Srivono strafalcioniabizzeffe senza sapere che li scrivono ........ Ve lo dio io perchè li scrivono: perchè unsannonasema ....... un sanno nemmeno osavordiilprogresso ......... se fosse stato per loro s'andrebbe tutti a faiontadini corciuoelosportinocolmangiare comefacevairminonno ........ ma questi saccenti ignoranti amici dei black bloc per fortuna un contano 'nasema ...... per fortuna nostra e per sfortuna loro. ...... Pace e bene figliuoli ........ Ultimo.
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