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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com


Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Come ogni sabato dall'inizio della bella stagione
il circondario si svuota: regna il silenzio.
Tapparelle abbassate, luci spente, stanze vuote
Provo .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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In risposta a: Per Orso in piedi del 9/12/2011 - 18:22
A dir poco imbarazzante
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

9/12/2011 - 21:41

Un'unica cosa ha reso l'amaro boccone di ritrovarmi alleato col PD a Vecchiano meno indigesto: l'irriducibile pattuglia migliarinese di scuola movisattina e qualche suo altro sparuto accolito sul resto del territorio comunale.
Ho votato la mozione congressuale 3 del PRC in primo luogo per sfoltire l'inetta pattuglia socialdemocratica alla testa di un partito che ora più che mai ha il compito storico di catalizzare le forze non di Sinistra o progressiste, ma Comuniste, per dare vita ad un progetto che sposi una prospettiva rivoluzionaria, che si proietti nell'avvenire con la consapevolezza assoluta di dover «abolire lo stato di cose presente» e in secondo per respingere una volta per tutte il diabolico partenariato di un partito che quasi meglio del PDL riesce oggi a rappresentare i grandi interessi finanziari europei e quant'altro può a buon diritto essere considerato causa dell'attuale crisi finanziaria internazionale.
Il sostegno al Governo Monti è l'ultimo insanabile tradimento alla causa dei lavoratori, dei deboli e degli oppressi del pianeta: ora come mai forse prima deve essere chiaro che dalla via imboccata non esiste possibile ritorno.
Il PD è «partito» comunista (ma già a quel tempo Lenin non riponeva alcuna fiducia nelle sue capacità, prospettive e interpretazioni della storia) ma si è mosso inesorabilmente verso Destra fino ad abbracciare incontrovertibilmente la liberaldemocrazia: secondo il mio modesto punto di vista tutte le alleanze territoriali devono essere recise nel più breve tempo possibile.
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In risposta a: Settemilacentoventitre battute per dire che:... del 9/12/2011 - 14:52
Toro Seduto (ma sul seggiolone)
AUTORE: Nuvola Rossa
email: -

9/12/2011 - 19:41

Responsabilità di Governo? Ve ne siete prese abbastanza: principalmente quella di aver rinnegato la causa dei lavoratori (ma questo risale ad almeno 50 anni fa), ma oggi anche quella di aver definitivamente abbracciato la causa liberale e imperialista.
Bertinotti è sparito per non aver avuto il coraggio di essere Comunista fino in fondo e ve lo ritroverete nel calderone centrista alle prossime elezioni, quelle che vi precipiteranno sotto il 15% e che consacreranno la Sinistra seria.
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In risposta a: AI DIRIGENTI DEL PD del 9/12/2011 - 13:42
Per Orso in piedi
AUTORE: Teo
email: -

9/12/2011 - 18:22

Si può essere o non esse d'accordo con le posizioni del PD a livello nazionale, fa parte della dialettica democratica, però vorrei chiedere rispetto all'analisi fatta da Orso in piedi, quali dovrebbero essere le azioni che si dovrebbero fare, non solo come dal PD o da altri partiti, per affrontare e risolvere i problemi del nostro Paese, che non sono inventati, ma reali e ben presenti alla grande maggioranza dei cittadini.
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In risposta a: AI DIRIGENTI DEL PD del 9/12/2011 - 13:42
"Terza via"
AUTORE: Napolitano Francesco
email: -

9/12/2011 - 15:46

Forse quello che sta mettendo in pratica il partito è quella che qualche tempo fa veniva chiamata "terza via".
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In risposta a: Settemilacentoventitre battute per dire che:... del 9/12/2011 - 14:52
A Toro a sede'
AUTORE: Orso in piedi
email: -

9/12/2011 - 15:14

Te, devi essere uno del PD! Si, sente: parlo del PD e mi tiri in ballo Bertinotti. Boia de' come siete lontani!!! Perché, pensi che parlare di Bertinotti vi giustifichi del fanca..ismo a cui ci avete abituati?
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In risposta a: Surreale livello di incomprensione del 9/12/2011 - 8:47
ora è più chiaro
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

9/12/2011 - 14:59

Caro Alessio,
con l'ultimo post mi hai chiarito la tua posizione ed è in generale condivisibile ed auspicabile ma con grandi difetti.
Il percorso formativo che si approccia col liceo deve per forza finire con una carriera universitaria altrimenti in ottica lavorativa non ti si fila nessuno.
L'esempio dello chef è eloquente, se ho un ristorante e mi si presenta un aspirante cuoco, non gli chedo se sà la divina commedia o sa a menadito il teorema di archimede, gli chiedo se sappia o meno preparere dei piatti con le dovute presentazioni ed interpretazioni e in questo dubito che un liceale sia in grado di soddisfare le mie aspettative.
Non è detto neanche che egli possa o non possa aspirare a divenire uno chef di grido, se è talentuoso può toggliersi diverse soddisfazioni ed arrivare nel gota degli chef mondiali, ma di sicuro non potrà mai aspirare a divenire avvocato, medico o ingegnere proprio perchè il suo percorso formativo viene limitato in alcune conoscenze.
Non è nemmeno detto che per divenire qualcuno si debba passare per forza da una università, la nostra storia è piena di ingegneri honoris causa che erano a malapena usciti dalle scuole medie ed hanno fondato aziende-mito che ancora primeggiano sul mercato, così com'è vero che plurilaureati, a capo delle aziende dei padri semianalfabeti, sono riusciti a ridurle in cenere.
Tutto questo perchè credo che in fondo aspiriamo entrambe ad avere una scuola che dia un metodo ai nostri studenti in grado di renderli universalmente applicabili per le più disparate professioni, ma bisogna dare loro l'opportunità di scegliere se condurre una carriera universitaria o meno, a volte la vita, le questioni economiche, la maturità dell'individuo hanno tempistiche e necessità diverse da quelle imposte dai cicli didattici ed è giusto che chi non se la sente di arrivare alla laurea abbia la possibilità di intraprendere una passione e se ci ripensa non sia precluso dal continuare.
C'è poi un altro aspetto che è sociale e te lo illustro con un esempio; mia sorella ha studiato all'istituto d'arte, (non il liceo artistico), nonostante ciò ha concluso brillantemente l'iter universitario ed è architetto con 110, nonostante questo risultato non esercita la professione, non fà nulla di connesso ai suoi faticosissimi e onerosissimi studi e nessuno si è presentato per assumerla.
sarà la crisi ma stà di fatto che suoi colleghi di corso, laureati con voti modesti, oggi praticano la professione e il motivo già lo sai, certo mia sorella sà molte cose ma con quel che sà non campa, si è dedicata ad altro molto distante dalle sue aspettative e assolutamente insufficiente per ripagarla dell'investimento fatto.
Per questo ti dico che ci vorrebbe una rivoluzione culturale, sarà mai questo Paese iper corrotto e pieno di ingiustizie capace di farlo?
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In risposta a: AI DIRIGENTI DEL PD del 9/12/2011 - 13:42
Settemilacentoventitre battute per dire che:...
AUTORE: Toro assedè
email: -

9/12/2011 - 14:52

...Ma voi, gentili dirigenti del “più grande partito dell'opposizione”.

Gnamo!!! l'ha capito anche l'ex marito di Veronica Lario ed il Senatore a vita Andreotti Giulio che se uno si dichiara di opposizione; grosso o piccino vordì che è arrivato secondo (come minimo) alle elezioni oppure gli garba sparire per non prendersi responsabilità di governo delle cose come ha fatto il marito di Gabriella (detta Lella) Bertinotti
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In risposta a: Situazione insostenibile del 7/12/2011 - 13:52
Purtroppo ...
AUTORE: Napolitano Francesco
email: -

9/12/2011 - 14:32

... necessita seguire il consiglio di Radio Mobile perchè loro hanno conoscenza di situazioni a noi ignote, mentre a loro fanno comodo le nostre segnalazioni perchè associate ad altre fanno fare un salto di qualità nelle indagini, non solo post reati, ma per prevenirli, o trovare i rei.
Una volta mi è capitato di trovare al portone del condominio un soggetto mai visto che guardava il citofono; gli ho chiesto chi cercava e mi ha citato un cognome che non c'era, quindi gli detto che non esisteva nessuno con quel nome e si è allontanato. Mentre si allontanava gli sono andato dietro senza farmi vedere, ed ho visto che montava in un auto lato passeggero, mi sono annotato la targa ed ho telefonato al 113, che mi ha invitato con attenzione di controllare le porte degli altri appartamenti per vedere se c'era qualche porta "aperta"; fortunatamente non ce n'era. Un'altra volta invece un condominio ha inveito su di me perchè avevo osato chiedere ad un suo conoscente (a me sconosciuto) chi cercava.
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In risposta a: del
PD... e poi?
AUTORE: Konfucio
email: -

9/12/2011 - 14:17

E poi verrà la lettera C: Partito Di Centro. Perché quella D non ha mai voluto dire Democratico. Tra qualche anno, dopo la C, metteranno un'altra D: Partito Di Centro Destra!

Grande PD!!!
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In risposta a: del
AI DIRIGENTI DEL PD
AUTORE: Orso in piedi
email: -

9/12/2011 - 13:42

Lettera aperta al PD.
Ma che razza di partito siete?

Il Partito Democratico appoggia il governo tecnico guidato da Monti e accetta la dittatura della Bce. Via libera a privatizzazioni (in barba al referendum di giugno), licenziamenti, maggiore precarietà e riforma delle pensioni. Dov'è finito il progressismo?

Gentili dirigenti del Partito Democratico,

potete spiegare ai cittadini italiani il senso della vostra azione politica?

Perché, vedete, appare ogni giorno più incomprensibile. Come fosse un'infinita partita a scacchi, solo che ogni mossa è destinata a condurre alla sconfitta sicura. Non parlo della vostra sconfitta – o della dissoluzione stessa del partito – ma della sconfitta dei cittadini che riponevano in voi le loro speranze. Io non sono tra loro ma anche su di me ricade la mannaia delle vostre scelte.

Ma andiamo con ordine. Senza scomodare avvenimenti lontani ormai mesi, né le piccole guerre tribali tra i vostri “leader”, gli ultimi giorni sono stati un susseguirsi di assurdità politiche oggettivamente inspiegabili.

Partiamo da sabato, giorno della vostra manifestazione a Roma. Sul palco, tra le altre cose, il segretario ha giustamente ribadito la necessità di uscire dal berlusconismo. Ha lanciato un urlo di dolore per la disoccupazione crescente giorno dopo giorno. Infine ha annunciato che il PD non ha paura di governare l'Italia ed è pronta a farlo in qualsiasi momento.

Trascorrono due giorni. Alla Camera martedì 8 novembre si vota l'approvazione del Rendiconto Generale dello Stato: il provvedimento, di natura squisitamente amministrativa, passa con 308 voti favorevoli. Con un'abile mossa, tuttavia, le opposizioni non votano, lasciando emergere la crisi in atto da giorni in seno al Governo, che finalmente ammette di non aver più i numeri per andare avanti.

E' il momento che milioni di italiani attendevano. In serata Berlusconi annuncia le sue dimissioni entro qualche giorno. Tra le opposizioni si apre il dibattito: andare a votare o formare un governo tecnico? Nella sede nazionale del PD si infittiscono le riunioni, finché non si arriva alla fumata bianca: ok all'appoggio di un governo tecnico guidato da Mario Monti. Che tradotto vuol dire: ok a un governo ultraliberale; ok alla sospensione della democrazia in Italia; ok al primato del mercato sui diritti dei cittadini. Insomma, chi ha provocato la crisi speculando sui nostri titoli di stato ora sarebbe in grado di risolverla felicemente, approvando le 39 richieste della Bce.

Ma cari dirigenti del Partito Democratico, non eravate pronti ad accollarvi l'onere del governo in qualsiasi momento? Non volevate essere voi a proporre un'alternativa a questo modello di sviluppo? Vi siete domandati perché la Cgil si è rifiutata di accettare l'ipotesi del governo tecnico? E soprattutto come potete, voi che nella “mappa” della politica vi ostinate a collocarvi ancora a sinistra, accettare quello che ci viene richiesto?

Già, cosa viene richiesto? Solo per fare qualche esempio: il terzo punto recita letteralmente “Il governo è in grado di illustrare nei dettagli i piani che intende attuare per procedere a una dismissione dei beni di proprietà statale? Il governo sta prendendo il considerazione l’idea di vendere quote azionarie di grandi aziende di proprietà statale?”.

Cosa vuol dire, gentili dirigenti del PD? Vuol dire che, in barba al referendum del 12 e 13 giugno, saremo costretti a mettere sul mercato i servizi pubblici locali, vendendoli (anzi, svendendoli) a società private. Il principio che i beni comuni sono privi di rilevanza economica, per il quale milioni di cittadini (anche iscritti al vostro partito) si sono battuti per anni, va così a farsi benedire. Gli acquedotti andranno sul mercato, così come tutte le altre società che gestiscono i servizi pubblici locali.

Eppure non eravate voi all'indomani della vittoria dei sì al referendum a tentare di accaparrarvi gran parte dei meriti (che in realtà erano del Comitato Promotore, nel quale vi si siete guardati bene dall'entrare)? Non era Rosy Bindi a invitare a votare sì, per sancire il principio che i beni comuni come l'acqua devono essere privi di rilevanza economica? “E' il momento giusto per rafforzare un'onda civica”, diceva il 12 giugno la presidente del Partito Democratico.

E' stata approvata la legge di stabilità che prevede, tra le altre cose, proprio la privatizzazione massiccia dei servizi pubblici locali (acqua compresa). Il PD, che il 14 giugno esultava per la vittoria dei SI' al referendum, si è astenuto senza opporsi, senza denunciare la truffa. Come Ponzio Pilato con Gesù: se ne è lavato le mani.

Ma la lista sarebbe lunga. Il quinto punto della lettera auspica l'aumento dell'età pensionabile a 67 anni in virtù di un assurdo ragionamento sulla longevità (come se vivere più a lungo fosse una colpa). Addirittura si arriva a proporre l'abolizione totale della pensione di anzianità. Ma voi, gentili dirigenti del “più grande partito dell'opposizione” lo sapete che esistono lavori altamente logoranti e che è un insulto chiedere ad un operaio - che lavori nell'agricoltura o nell'industria, solo per fare due esempi - di rinunciare alla pensione, di rinunciare a godersi la vecchiaia in pace? Intanto, anche a causa del mancato ricambio generazionale, milioni di giovani italiani rimarrebbero senza lavoro...

E come potete accettare i punti della lettera che chiedono, letteralmente, di “riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa” cancellando di fatto i contratti nazionali e favorendo una guerra tra poveri, naturalmente al ribasso? Oppure la "revisione delle norme che regolano l'assunzione e il licenziamento dei dipendenti”, cioè la totale libertà per le imprese di mandare a casa i dipendendi qualora decidano, del tutto arbitrariamente, che non sono più convenienti?

Non eravate voi, cari dirigenti del Partito Democratico, a voler combattere la disoccupazione e la precarietà? Da quando la disoccupazione si sconfigge aumentando il numero dei disoccupati?

Gentili dirigenti del Partito Democratico, ancora una volta vi state rendendo complici del massacro. Accettando il governo tecnico accettate di fatto l'applicazione delle richieste della Bce. Acriticamente avete deciso che non ci sono altre strade percorribili: non vi siete neppure posti il problema di cercare altri modi per uscire dalla palude in cui ci siamo arenati, nonostante in tutto il mondo partiti politici minoritari, sindacati e soprattutto società civile ragionino su strade alternative da percorrere: perché, pensate che illusi, credono che questa crisi rappresenti un'occasione unica per cambiare il mondo.

Avete rinunciato a lottare per un paese più equo. La ridistribuzione delle risorse, le conquiste nel mondo del lavoro, un welfare efficiente erano un tempo le linee guida per uno sviluppo sociale progressista. Voi rinunciate a tutto ciò e, in nome di una presunta modernizzazione delle battaglie politiche, accettate senza aprire bocca la dittatura del mercato. Solo che lo fate sulla nostra pelle.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Continuo implacabilmente a discordare del 8/12/2011 - 22:08
non è solo una questione di soldi
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

9/12/2011 - 8:57

Caro Alessio,
riconosco il tuo dissenso e per questo ti stimo, anch'io sono dell'opinione che tutti debbano avere la possibilità di ottenere il massimo dall'istruzione e di poter partecipare alla pari a tutti i migliori percorsi formativi.
E' vero che i licei sono una fucina della mente, mentre gli istituti professionali o tecnici hanno maggior pragmatismo ed applicano sul campo ciò che ai licei è solo in forma filosofica.
L'idea che sia la possibilità economica a dividere gli studenti nella scelta del loro percorso formativo, oggi come ieri è vera, purtroppo, ma non è la sola, molti a 14-15 anni non hanno affatto idea di ciò che vorranno fare, molti si sentono non idonei ad affrontare un prcorso scolastico impegnativo e ripiegano ai professionali perdendo di fatto la possibilità di accedere ai livelli superiori perchè il grado e la qualità di tali metodi formativi sono oggettivamente inferiori, eccezioni a parte.
Nella mia esperienza scolastica ho visto persone "maturare" ripetendo la quarta o addirittura la quinta classe superiore ed affrontare gli esami di stato meglio di chi ha avuto una carriera scolastica regolare.
Altri che conosco e che avevano una buona propensione a sviluppare il "ramo" scelto hanno poi fatto con successo altro, quindi anche ieri la scuola era in grado di offrire un metodo e non insegnava solo un mestiere.
Le ultime riforme hanno privilegiato i licei non rendendoli più accessibili ma li hanno resi di maggior valore solo per l'accesso all'università, oggi sappiamo che molte università sono private, che anche quelle pubbliche sono divenute più care e che molti corsi necessitano di stage che fanno accumulare punti formativi, ebbene, ho esperienza di stage fatti fare dal padre al proprio figlio nella propria azienda, secondo te era quello il senso del principo di Lienin sulla massaia?
E' vero che la scuola deve comunicare con il mondo del lavoro ma a patto che riesca ad elevare i talenti altrimenti un principio condivisibile nasconde ancora una serie di privilegi che annientano la sana competizione scolastica a favore di chi ha già un posto assicurato "dalla nascita" ed è sostanzialmente il motivo per cui abbiamo piccole aziende che non possono competere col mondo a meno che non abbiano la fortuna di offrire prodotti molto particolari e che nel periodo in cui viviamo con le tecnologie odierne anche cose molto particolari possono essere replicate a prezzi migliori in poco tempo ed è quello che avviene.
Serve un nuovo tipo di scuola che abbia la capacità di rendere le persone libere di scegliere e in grado di modificare il loro percorso durante tutto l'arco scolastico, poi è pacifico che non possiamo essere tutti "dottori" e che abbiamo bisogno di maestranze altamente qualificate che abbiano modo di rendere soddisfacente e dignitoso quello che faranno.
E' una rivoluzione culturale ma anche sociale e finchè continuiamo a vedere il contadino o l'allevatore, piuttosto che il muratore come lavori da poveri non potremo mai arrivare a quella parità prospettata anche da Lienin che più che alla capacità della massaia di comprendere l'atomo si rivolgesse a qualcosa di più profondo.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Orribili pensieri di ........ del 9/12/2011 - 7:27
Surreale livello di incomprensione
AUTORE: Alesssio Niccolai
email: [protetta]

9/12/2011 - 8:47

Si può avere un approccio differente ad ogni questione, si può essere figli di visioni diverse, si può persino non aver riflettuto a sufficienza su un argomento e arrivare a formulare un'ipotesi sommaria, incoerente o incompleta, come la sequenza di interventi del sottoscritto, Simone 7002, «Uno» e Pedro dimostra pacificamente.
Ma non cadere nel solito lisergico e ostinato distacco dai temi affrontati, non perseverare nella dottrina dell'incomprensione: se su un argomento non sai cosa dire o non hai strumenti cognitivi per farlo, è forse opportuno che tu non intervenga proprio, caro F.F., evitando così di lasciar pensare al povero lettore che il proprio intervento sia stato scritto sotto l'effetto di qualche sostanza psicotropa.
Il dibattito in corso, per quanto nuovo possa essere sul Forum, si è trascinato nella Sinistra extra-parlamentare da ben prima che mi iscrivessi al Liceo fino ai giorni nostri: si tratta sostanzialmente di ridefinire il significato di «cultura» e «sapere», e di dare un senso compiuto all'idea di «Formazione», dissolvendo l'approccio classista all'istruzione in ragione del quale nei Licei si formerebbero le classi dirigenti e altrove no.
È mia opinione ad esempio che, comminare a tutti indistintamente un'istruzione liceale equivalga in buona sostanza a formare in ogni singolo cittadino una visione non affetta da fragilità culturale, a dotarlo di quanti strumenti critici siano sufficienti ad evitare le tante debacle politiche cui abbiamo assistito negli ultimi anni.
Quando un essere umano è perfettamente in grado di rappresentare sé stesso nell'arena politica, sarà estremamente più improbabile che possa accordare ad un incapace (come ad esempio i Ministri del precedente o dell'attuale Governo o a questo Parlamento) la propria facoltà decisionale, o di delegare ad un'entità astratta e superiore (dunque ad un Clero di qualunque tipo) la propria capacità di interagire con la Storia.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Orribili pensieri di ........
AUTORE: Ultimo
email: -

9/12/2011 - 7:27

......... orribili menti disturbate. Pensieri di menti ritardate ........ nel senso di menti arretrate di decine d'anni che avrebbero bisogno di essere aggiornate. Menti che hanno fermato il tempo e continuano a ragionare proprio come se il tempo si fosse fermato ...... ma non è cosi! Il progresso c'è stato anche se non se ne sono accorti. Qualcuno aggiorni queste menti come si aggiorna il pc, e le adegui ai nostri tempi ....... perchè il forum dovrebbe essere un mezzo per trasmettere il progresso ....... non un mezzo per incitare un ritorno al passato. Spesso il desiderio di mostrare saccenza evidenzia l'ignoranza. ....... Ultimo.
----------------  RISPONDI





In risposta a: non mi sono spiegato bene del 8/12/2011 - 19:00
Continuo implacabilmente a discordare
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

8/12/2011 - 22:08

Caro Simone, ciò che intendi dire è chiarissimo - come sempre del resto - con l'unica differenza, rispetto alla quasi totalità delle altre volte, che in questa specifica non mi trovi per niente d'accordo.
Inutile sforzarsi di assimilare la formazione «utilitaristica» delle scuole tecniche a quella dei licei: gli strumenti possono talvolta somigliarsi, se non proprio essere gli stessi, ma gli obiettivi no.
L'approccio in un Liceo Scientifico ad esempio all'Analisi Matematica si pone obiettivi di natura più filosofica che matematica, mentre in un Istituto Tecnico, per quanto operativamente possa essere trattata addirittura meglio, l'utilizzo è estremamente strumentale.
La Scuola Pubblica deve concorrere primariamente a fornire strumenti cognitivi e conoscitivi per consolidare la «visione», per arricchire e nutrire la forma mentis e, per venire in possesso di una metodologia per affrontare tutto lo scibile umano, e non certamente a predeterminare aspettative professionali.
Un processo lavorativo di qualunque natura ha una curva di apprendimento che oscilla tra i 15 giorni e qualche mese e non mi pare opportuno sacrificargli un'intera formazione scolastica: i laboratori della manualità sono la vita di tutti i giorni e ti assicuro che, in assenza di creatività e inventiva, il cuoco diplomato all'Alberghiero non sarà niente di più che uno sporzionatore, mentre un Liceale che coltivi l'amore per la cucina e sia dotato di ingegno, dovrà forse imparare come si taglia una carota, ma non ha certo meno opportunità di divenire un grande chef.
Il vero problema Simone è esattamente l'opposto: perché non a tutti è dato compiere studi liceali, a prescindere da che cosa farà da grande?
Scuole tecniche e professionali non hanno alcuna utilità: creiamo tante menti aperte, tanto sapere e tanta cultura e lasciamo che ciascuna azienda investa del suo nel formare le abilità che le sono necessarie!
Come ti ho suggerito, «la più umile massaia di questo Stato deve essere capace di gestirlo!»
----------------  RISPONDI





In risposta a: Perdite di acqua dal tubo del ponte del 8/12/2011 - 19:33
Perdite
AUTORE: Massimo c'è
email: -

8/12/2011 - 20:28

Lei ha fatto il suo dovere. Ora il sindaco del suo comune dirà che c'è una società spa che gestisce il servizio idrico. Quella perdità d'acqua credo venga conteggiata nelle bollette di tutti cittadini insieme al consumo del contatore. L'acqua doveva tornare ai comuni come diceva il referendum del 13 Giugno scorso, qualche giorno fa hanno votato il continuo della gestione ad una società. Questo è sicuramente un'atto grave che contraddice il voto referendario 27 milioni che hanno votato l'acqua pubblica. Signora il 7% della sua bolletta se ne vanno nelle tasche di privati che hanno interessi che l'acqua passi dai tubi il più possibile e la considerano merce. Questo avviene anche con i rifiuti e tutti i servizi pubblici affidati ai privati che hanno quote in queste società di gestione. Ora capirà certi sistemi e certi buchi.
----------------  RISPONDI





AUTORE: Daniela Leo
email: [protetta]

8/12/2011 - 19:33

Passeggiando lungo il Serchio, dal ponte all'altezza di Rigoli ho notato nuovamente, dal grande tubo che lo attraversa, una perdita cospicua di acqua che ha formato una bella pozza. sull'erba sottostante...!
Sì, perchè a marzo scorso avevo già inviato una mail conoscitiva all'ente competente chiedendo interventi urgenti per una perdita dello stesso tubo ma in posizione diversa.
A onor del vero dopo un po' di tempo qualcosa è stato fatto: ci sono delle fasce di metallo nuove e la perdita di marzo non c'è più,ma quella, anzi, quelle, attuali sono ancora più cospicue...e in questi tempi dove l'acqua sta diventando sempre più rara e sempre più CARA! non si può permettere un spreco di questo genere...!
Questa volta non sono riuscita a ricordarmi, nè a ritrovare la mail della segnalazione precedente, ma spero che da queste pagine l'appello possa arrivare a chi di dovere per un intervento ad hoc
Grazie
Daniela Leo
----------------  RISPONDI





In risposta a: Capirà? del 8/12/2011 - 12:46
non mi sono spiegato bene
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

8/12/2011 - 19:00

Vedo che la questione ha suscitato qualche reazione scomposta a mio parere, chi mi accosta a Lienin chi addirittura a Mussolini, niente di più lontano da me, ma forse è colpa mia, quindi devo approfondire.
Gli ultimi 20-30 anni sono stati caratterizzati da un humus culturale che ci ha di fatto indotto a fare scelte a livello di indirizzo professionale volto al solo scopo di arrivare ad una laurea.
Certo la cultura è fondamentale, la conoscenza rende liberi ma non ho mai capito perchè alcune riforme della scuola secondaria si siano rivolte a smantellare gli istituti professionale e tecnici a vantaggio dei licei.
E' ben noto che usciti da un liceo, difficilmente si potrà accedere al mondo del lavoro a patto di non avere conoscenze (raccomandazioni) e/o veri talenti in materi anche pratiche.
Da quello che ho sperimentato, in genere, coloro che escono dai licei hanno scarsa propensione al lavoro manuale, pertanto viene loro preclusa la possibilità, qualora il percorso universitario si debba concludere, di avere un lavoro prettamente pratico.
Il mio ragionamento è rivolto alla possibilità di offrire un percorso formativo anche all'interno degli istituti tecnici e professionali, tali da rendere possibile al pari dei licei, anche la carriera universitaria.
Per quanto riguarda gli istituti tecnici, almeno ai miei tempi, il percorso scolastico era praticamente assimilabile al percorso del liceo scientifico col vantaggio però di avere alcuni laboratori in grado di dare alcune nozioni pratiche.
Mussolini, se non ricordo male, tendeva a formare le persone in modo lineare, vai in quella scuola, prendi quel percorso e il tuo destino è segnato, la mia è un'idea di scuola secondaria molto flessibile anche perchè i nostri giovani hanno le idee meno chiare del loro futuro, puntare su una carriera universitaria per quanto auspicabile potrebbe tradursi in una perdita di tempo e di possibilità di esprimere talenti magari meno intellettivi ma ugualmente utili e non privi di soddisfazioni professionali.
Spero di aver chiarito meglio, ma mi rendo conto che la questione è complessa e se si fà riferimento al modello di scuola attuale lo è ancora di più.
Un saluto.
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In risposta a: Pensiero orribile del 8/12/2011 - 15:02
A ciascuno il suo.
AUTORE: pedro
email: -

8/12/2011 - 18:27

Non vorrei pormi come terzo incomodo, ma vorrei aggiungere al vostro dibattito altre considerazioni.
Non sono d'accordo sulle forzature didattiche, ne tecniche ne classiche e intellettuali.
Le variabili delle umane virtù andrebbero sempre assecondate e ogni limitazione o forzatura educativa e formativa non è a favore delle propensioni individuali.
La buona manualità, la facilità di apprendimento, la capacità creativa, l'attitudine comunicativa, il carattere empatico.... subiscono per ciascuno di noi incentivi e disincentivi socio-familiari.
Io sarei più d'accordo sull'importanza formativa delle scuole primarie e secondarie per favorire le vere propensioni individuali che dovrebbero stimolare le diverse attitudini individuali.
Purtroppo in questi ultimi 30 anni sono intervenuti molti condizionamenti formativi, tra i più evidenti sono da segnalare le forzature mediatiche e comunicative,(marketing); hanno imposto alla nostra società civile dei modelli culturali, tecnici e classici ecc..., ma orientati al pragmatismo di carriera, al raggiungimento del massimo risultato con il minor sforzo, dove il successo non è sempre il risultato della competenza e delle capacità.
Oggi stiamo scontando tutte le carenze dei processi formativi e professionali, con una evidente carenza di una classe dirigente degna e responsabile, all'altezza del compito che i nostri tempi ci chiedono.
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In risposta a: del
Onorevoli?
AUTORE: Osservatore 2
email: -

8/12/2011 - 17:00

Il video trasmesso da La7 nella rubrica Gli Intoccabili del 7 dicembre. Vale la pena vederlo!

http://www.youtube.com/watch?v=weWQZWVJ5bQ&feature=related
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In risposta a: Capirà? del 8/12/2011 - 12:46
Pensiero orribile
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

8/12/2011 - 15:02

«La più umile massaia di questo Stato deve essere in grado di gestirlo» tuonò pressappoco un Lenin all'apice del fulgore rivoluzionario.
In questa frase si nasconde la più evoluta concezione di cosa possa e debba essere la «cultura»: la scuola (almeno quella pubblica) non deve produrre manodopera di nessun tipo, ma intelletti pronti, svegli, aperti e protesi verso il sapere; una scuola asservita alle aziende (vedi Bocconi) è una fucina di nullità.
Non c'è abilità e/o competenza tecnica o professionale che non possa maturare nel giro di qualche quindicina di giorni: perché rinunciare alla filosofia, alla letteratura, alla storia, all'analisi matematica, al latino o al greco per giocherellare 4 o 5 anni con cacciaviti e chiavi inglesi? Questo genere di competenza si forma sul campo e a spese dell'azienda, non della collettività.
La verità è che la scuola classista dovrebbe essere abolita: l'istruzione liceale è l'unica degna di essere considerata orientamento al sapere, costruzione di coscienza critica ed elevazione dell'intelletto umano; a ciascun cittadino dovrebbe essere assicurato questo livello formativo, prescindendo da quella che sarà la vita professionale da adulto dell'alunno alla cui «istruzione» lavorativà dovrà un giorno provvedere solo e soltanto chi di essa si giova, ovvero il datore di lavoro.
Non mi sarei aspettato da Simone 7002 un'uscita così e, effettivamente formata alla scuola di pensiero ben individuata da Uno.
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In risposta a: Cambiamento del 7/12/2011 - 8:49
Capirà?
AUTORE: Uno
email: -

8/12/2011 - 12:46

“Invece che investire nei licei bisognava riqualificare gli istituti professionali rendendoli non un parcheggio di scaldabanchi ma una fucina per gli operai qualificati di oggi e di domani”. (Firmato Simone 7002)

Questa frase sembra presa pari pari dagli slogan di Mussolini.

Queste identiche parole ispirarono la politica scolastica del Fascismo: meno licei, dove l'istruzione poteva creare antifascismo e più istituti tecnici industriali dove indirizzare il popolo per farne bravi operai fascisti.

Il fascismo attecchisce meglio della democrazia e non secca mai del tutto.
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In risposta a: del
Equità?
AUTORE: equosolidale
email: -

8/12/2011 - 9:30

Nel decreto mancano:
- il taglio ai finanziamenti ai partiti;
- l'ici agli immobili della chiesa usati per attività commerciali;
- il taglio delle spese militari.

Se mi son dimenticato qulcosa aggiungete pure...
Ma questi tecnici, son buoni a fare i tecnici?
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In risposta a: Situazione insostenibile del 7/12/2011 - 13:52
già detto.
AUTORE: Radio Mobile
email: -

7/12/2011 - 17:42

Noi avevavmo più volte segnalato ai cittadini della Voce del Serchio la problematica che ci circonda.. se vedete auto o persone sospette chiamate il 112/113 con numero di targa.. una telefonata ci può aiutare.. redazione guardate di pubblicare la cosa...
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In risposta a: del
Situazione insostenibile
AUTORE: F.C.
email: -

7/12/2011 - 13:52

Continuano i furti nelle case a Migliarino.Credo che l'attenzione ,di ogni cittadino,sia doveroso e utile,insomma sia comunicato ai Carabinieri ogni movimento o persone sospette.Parlando con una pattuglia della Polizia di Stato mi riferivano quanto sia aumentata l'azione criminale di gruppi abbastanza individuati. Il numero esiguo delle pattuglie non permettono quel lavoro di prevenzione che sarebbe necessario. Quasi inutili i pattugliamenti,più incisivi il seguire i movimenti di certi gruppi.In una situazione che sta degenerando una iniziativa pubblica, con tutti gli organi preposti, sarebbe auspicabile e per questo si sente, più che mai, la mancanza dell'istituzione dei Consigli di Frazione
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In risposta a: boh...il titolo sceglilo te! del 7/12/2011 - 1:04
Specialmente i soliti...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

7/12/2011 - 9:25

...si nascondono! Ma i soliti non sono certo operai, cassaintegrati, disoccupati, precari, pensionati, pensionandi & C.
Personalmente se c'è da «frugassi» per salvare l'Euro e l'Europa dei grandi interessi finanziari e monetari ritengo che possano pagare tranquillamente banche, assicurazioni, GDO, grande industria mangia-agevolazioni, le solite aziende con il Ministero dell'Economia socio in capitale, le vergognose aggressioni imperialiste a ai popoli iraqeno, afghano e serbo passate come missioni internazionali, etc., e non lo stato sociale, la scuola, la sanità, la prima casa, la salvaguardia ambientale e la cultura o i Beni Comuni.
Spero di essere stato chiaro: tutto questo ha ben poco a che vedere con il folklore di piazza, ma se dovessero darti noia i canti popolari e del patrimonio rivoluzionario internazionale, mi premurerò di organizzare una 3 giorni di concerti in Piazza Garibaldi apposta perché ti possano risuonare nella cabina molto a lungo.
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