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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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E settembre vien danzando
vien danzando alla tua porta:
sai tu dirmi che ci porta?
Tante uve, bianche e nere
fichi e mele con le pere
e di zizzole .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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In risposta a: Giusto: stremati. Ma vittoriosi. del 16/10/2011 - 9:24
Non so...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

16/10/2011 - 12:27

In effetti una foto incriminante sta facendo il giro della rete e potrebbe rappresentare l'elemento probatorio indiscutibile della teoria dell'infiltrazione.
Ciò però non cambia le carte in tavola: c'è una «rabbia» compressa e incontenibile pronta ad esplodere nel Paese, e non è rivolta soltanto contro il tracimante ventennio di questo devastante Governo, secondo per malefatte, malversazioni, scempi della cosa pubblica, attacchi ad ogni fonte del diritto - prime fra tutte quella del lavoro e della contrattazione sindacale - al ventennio fascista soltanto ormai per non aver portato la guerra «belligerante» sul territorio italiano, ma anche contro un'Opposizione inetta, senza alcuna prerogativa classista, incapace di rappresentare la voce dei deboli e degli oppressi.
Ieri l'altro l'adunata spontanea degli Indignati fuori dalla Camera dei Deputati non si è rivolta ai soli rappresentanti della «Maggioranza», ormai più simile ad un CdA aziendale che ad una rappresentanza parlamentare, quando gridava: «Non ci rappresentate»; quella gente non era lì per aspettare che Bersani, Di Pietro o Casini si affacciassero ad una finestra a dare l'annuncio della caduta del Governo Berlusconi, perché non si risorge dalla macerie per mano di chi ha concorso a produrle.
La verità è che questo pseudo-progetto di Opposizione è impopolare almeno quanto il Governo e non ha alcuna prerogativa classista: le banche, i comitati d'affari e le lobbies «cooperanti» affiliati al Centro-Sinistra, non sono migliori o diversi da tutti gli altri, ne' mi pare che abbiano mai prospettato il «congelamento del debito sovrano».
Quindi, infiltrati o meno, deve essere chiara una cosa: la minima scintilla sarà d'ora in avanti sufficiente per scatenare una deflagrazione a catena senza precedenti!
----------------  RISPONDI





In risposta a: Un Paese stremato del 15/10/2011 - 22:02
Giusto: stremati. Ma vittoriosi.
AUTORE: Punto di vista
email: -

16/10/2011 - 9:24

Io credo invece che come in tutto il resto del mondo la manifestazione di Roma volesse essere sì molto incazzata -perché di ragioni per esserlo ce ne sono più che a volontà- ma che nessuno la volesse trasformare in guerriglia urbana. Se è diventata guerriglia è perché qualche centinaio di infiltrati a pagamento l'hanno voluta sporcare secondo la subdola volontà di questo governo che non sopporta manifestazioni. Come a Genova anche a Roma gli infiltrati o Black Blok erano in gran parte conosciuti e potevano essere fermati fuori città o anche molto prima, bastava volerlo.
Il risultato di questa strategia si vede già dall'ultimo post di questo forum dove qualcuno si domanda "indignati ma contro chi?" Ecco, questo è lo scopo di chi ha voluto sporcare la manifestazione: per far sì che il popolo italiano si indigni contro i manifestanti -assimilati tutti agli infiltrati- invece che contro questo governo responsabile dello sfascio nazionale.
Comunque, anche se domani i media si sbracceranno per dichiarare fallita "per violenza" questa manifestazione e oggi il governo chiede dichiarazioni di condanna a destra e a sinistra, questa giornata di Roma resta un grande avvenimento per la presenza di centinaia di migliaia di giovani indignati sì, ma più che altro stremati.
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In risposta a: del
contro chi?
AUTORE: indignato
email: -

15/10/2011 - 22:30

oggi si è svolto lo stesso copione di sempre. ora tutti siamo indignati, solo c'è da verificare "contro chi?"
seguiranno scritte sullo stesso copione di sempre!
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Un Paese stremato
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

15/10/2011 - 22:02

La TV minimizza puntualmente gli accadimenti di Roma, ascrivendo la rabbia, perché a questo punto non è più di «indignazione» che si può parlare, ma di «rabbia» pronta a esplodere in ogni momento, alle infiltrazione di frange violente, e di circoscriverne la consistenza a qualche centinaio di facinorosi.
La verità è un'altra e si comprenderà a pieno soltanto quando anche le forze dell'ordine, ormai anch'esse chiamate a fronteggiare un disagio, un malcontento che serpeggia e neanche troppo latente fra le proprie fila, inizieranno a manifestare la propria insofferenza, a disobbedire a smettere di assecondare i capricci della «Casta», a ergersi a protezione dei suoi vituperati rappresentanti.
Non occorre l'Oracolo di Delfo per vaticinare che i tumulti capitolini di oggi non sono altro che l'inizio: ieri alla Camera sarebbe potuto accadere un fatto epocale, un simbolico Aventino con le «Opposizioni» fuori dal palazzo a ricongiurgersi all'indignazione, con i propri parlamentari disposti a rimettere il proprio mandato nelle mani del popolo sovrano.
Ma non è accaduto. Forse per l'eccesso di coscienza istituzionale, o più probabilmente, perché la data per assicurarsi l'agognato vitalizio parlamentare non è ancora arrivata e allora giù, a giocare ancora allo stupido gioco dei 316 a 309.
Ha un bel dire Bersani a condannare la metamorfosi da mobilitazione in rivolta vera e propria: dalla sala di controllo della Lega Coop si sarà forse accorto che le piazze non pullulano più di attivisti politici, ma iniziano ad affollarsi di gente che non riesce più ad arrivare a fine mese, che intravede pesantemente lo spettro del fallimento della propria piccola azienda, che inizia a rendersi conto di cosa voglia dire la benedizione ai piani scellerati di Marchionne, che non sopporta più di fare il precario o il disoccupato a 40 anni, che non vive più neanche con due stipendi dignitosi, che...
I 200.000 di oggi sono soltanto una goccia del grande fiume che sta per travolgere non solo questo tracotante Governo, pronto a scavare nel fondo del barile pur di ricomporre lo sciopero della serie A, non soltanto la pallida ombra di ciò che dovrebbe essere un'Opposizione, schiava di ogni più piccolo ricatto, asservita essa stessa a interessi di potentati e comitati d'affari, ma tutto il sistema, la vacillante e putrescente democrazia classica occidentale, con le sue insaziabili appendici bancarie, con le sue lobbies, con le sue insanabili contraddizioni.
A Roma oggi si è consumato qualcosa di più dell'assalto luddista dei Black Block ai simboli del potere economico e politico: oggi ha iniziato a scoperchiarsi il Vaso di Pandora, oggi una pentola a pressione da troppo tempo sul fuoco ha prospettato cosa succederà in caso di esplosione e non basteranno le stigmatizzazioni della stampa di regime perché a stomaco pieno è troppo facile emettere un verdetto di condanna delle azioni di chi, ogni volta che fa un pasto, non ha la certezza di sapere quando sarà il prossimo.
L'autunno politico non è ancora iniziato e già si fa la conta dei danni al patrimonio privato, già si guarda con inquietudine ai Ministeri presi d'assalto e alle camionette incendiate. E quando anche PS, CC e GdF si saranno stufate di difendere - ultime retroguardie - un sistema con i suoi «degni» emissari, indifendibile, non meritevole di altro se non di essere superato, che faranno questi abulici rappresentanti del popolo, smetteranno di giocare la loro insulsa partita a scacchi sulle spalle della gente comune, o costituiranno la Guardia Nazionale per poter continuare indisturbati a godere della propria condizione di inerzia?
«Gli Italiani hanno fame? Date loro un'altro po' di Cassa Integrazione, di escort, di De Filippi e di Champions League» sembra essere il coro unisono di un Parlamento che fatica ormai anche a rappresentare sé stesso.
Ma l'Italia chiede il congelamento del debito sovrano, che comincino cioè a pagare sia patrimonialmente che nei diritti civili, tutti coloro che fino ad oggi non lo hanno mai fatto e non che si cerchi l'escamotage per perpetrarne privilegi e impunità.
O si imbocca questa direzione, o il ristorante chiuderà prima che i vari Renzi, Bersani, Di Pietro & C. possano decantare le virtù delle proprie ricette, notoriamente indigeste ben prima che qualcuno possa permettere loro di cucinarle.
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In risposta a: Code di paglia del 15/10/2011 - 12:34
Altolà Arthur
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

15/10/2011 - 15:21

Se leggessi attentamente la mia frase conclusiva comprenderesti che quando parlo di «confisca» non mi limito a rivolgerla alle sole «grandi speculazioni»; inoltre ho parlato di un «RU che è fra i meno squilibrati degli ultimi vent'anni» e ciò presuppone due cose: non avendo detto che si tratti del «più equilibrato» ho implicitamente ammesso che la sua attuazione possa produrre comunque squilibri, ancorché non paragonabili ad una loro moltitudine introdotta precedentemente, e inoltre, essendomi riferito agli «ultimi vent'anni» mi pare di aver posto l'accento su una lunga serie di - come le vogliamo chiamare? - «sviste» di programmazione urbanistica?!?
Il problema, caro Arthur, è che nella mia concezione che - se ti fa comodo puoi etichettare come «ideologizzata» -, non c'è spazio ne' per le metamorfosi sovrannaturali di destinazione d'uso di porzioni di territorio così modeste da poter passare inosservate, ne' per le grandi e annunciate speculazioni edilizie, ne' tantomeno per il ricorso (ormai sistematico di questo Governo) alla pratica dei condoni per far cassa.
Dovendo dar luogo ad un cambio di destinazione d'uso di un terreno, ti assicuro che adotterei questo ordine di priorità: da agricolo ad edificabile se il titolare del terreno vi ha già previsto la costruzione della propria prima casa (alias una sola unità abitativa), o se vi sia previsto l'insediamento di comparti di edilizia pubblica e/o popolare, o ancora, se vi siano previsti insediamenti produttivi che sopperiscano alla soddisfazione del fabbisogno di una famiglia.
Per il resto, ne' villette, ne' grandi comparti immobiliari: è mia opinione che chiunque sia proprietario di un terreno agricolo che non soddisfi innanzitutto i propri bisogni familiari o che sia lasciato incolto, debba vedersene confiscare l'estensione; non c'è alcuna ragione per cui un Cristo qualunque debba possedere qualcosa - in attesa di un provvedimento amministrativo che ne amplifichi il valore - se non concorre in alcun modo a soddisfare i propri bisogni familiari o se non è produttivo.
I retaggi feudali non sono certo una benedizione per l'ormai quasi estinta vena aurifera del capitalismo.
----------------  RISPONDI





AUTORE: Pino
email: -

15/10/2011 - 13:47

Scusate qualcuno sa dirmi a che punto è il piano regolatore per quanto riguarda il comune di vecchiano ... Grazie anticipatamente a chiunque mi sappia dare delle informazioni .pino.
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In risposta a: Modello attendibile del 14/10/2011 - 10:40
sono perfettamente daccordo
AUTORE: massimo
email: -

15/10/2011 - 13:20

premetto che non amo etichettare le persone con una sigla per quello che esprimono.ritengo che i confronti dovrebbero solamente essere costruttivi,non sopporto gli estremismi di alcun tipo.detto questo condivido pienamente il tuo risentimento verso GDO dico solo questo a chi li vede come dispensatori di posti di lavoro:io (per ora)ho un negozio che gestisco con mia moglie,niente dieccezionale però fino a circa due anni fà ci sortivano due stipendi (sono stato operaio ed ancora non ho l'età della pensione,quando dico due stipedi capisci)adesso dobbiamo lottari ad armi impari con :coop,leclerc,obi ecc.io mi servo direttamente dai produttori per risparmiare sui passaggi e poter dare un prodotto valido ad un prezzo accettabile.qualcuno dei fornitori serviva anche la GDO (generalizzo ma so benissimo quale GDO)il prezzo del prodotto lo stabiliva GDO il pagamento pure.questa gente si è indebitata nell'aquisto delle materie prime,nel miraggio dei numeri promessi poi all'atto pratico si sono accorti che invece di guadagnare e far lavorare gli operai hanno rimesso e dovuto licenziare(da marzo 2010 a maggio 2011 hanno chiuso 3 ditte con cui lavoravo e guarda la combinazione tutti avevano intrapreso rapporti di lavoro con c...p)facciamo una seria riflessione ....lavoriamo meno meglio ma tutti in poche parole dovremmo fare qualche passo in dietro e tornare al negozio di quartiere alla bottega sottocasa beninteso anche lì maziando quelli troppo furbi.grazie dell'attenzione non potete capire cosa si prova a vivere solo di un attività che a causa di pochi personaggi che stanno muovendo i fili dell'economia rischia di chiudere,è brutto trovarsi a 50 anni suonati e non avere un lavoro!PENSIAMOCI QUANDO VEDIAMO DELLE OFFERTE ASSURDE,QUALCUNO SOFFRE!!!!!!
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In risposta a: tu che faresti?? del 15/10/2011 - 6:56
Code di paglia
AUTORE: Arthur
email: -

15/10/2011 - 12:34

Le risposte di Alessio e Pino confermano' anche se in modi diversi il mio pensiero.
Il primo accecato dalla fede politica non vede al di là del suo naso, giustifica e avvalora la P.A. di Vecchiano anche quando fa scempio del territorio in cambio di qualche voto.
Io non ho interesse né nell'area dell'OVAIO né in nessun altra area del comune, per me l'esproprio potrebbe essere un rimedio per ovviare alle speculazioni edilizie, vivo del mio lavoro e conservo una certa autonomia di giudizio, che di questi tempi non è poco: i berlusconiani difendono il loro leader qualsiasi cosa faccia e gli altri fanno la stessa cosa nei confronti dei loro compagni.
Povera Italia.
Pino invece è un miracolato del comune, da come scrive penso che abbia avuto "la fortuna" di avere il campetto edificabile.
Io non provo invidia ma compassione per chi vende l'anima.
Io che non appartengo a nessuno dei due, sono un uomo libero di pensiero , anche quando dico "delle cavolate" mi dispiace per gli altri che non lo sono.
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In risposta a: Tutti speculano del 14/10/2011 - 22:48
tu che faresti??
AUTORE: pino
email: -

15/10/2011 - 6:56

secondo me tu devi essere comunista.....Fammi un esempio di qualcuno che ha venduto terra edificabile per agricola ed io divento comunista.......CREDO CHE SIA SOLO INVIDIA......come quando qualcuno vince all'enalotto
----------------  RISPONDI





In risposta a: Tutti speculano del 14/10/2011 - 22:48
Ma davvero?
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

15/10/2011 - 1:10

La buona notizia è biblica: «Chi è senza peccato scagli la prima pietra» e l'hai data tu; quella cattiva è che io lo sono e mi posso permettere di scagliare le pietre che mi pare e piace.
So e capisco perfettamente a cosa puoi alludere, ma lascerei perdere questo RU che è fra i meno squilibrati degli ultimi vent'anni (a meno naturalmente della variabile che ha trasformato i vecchi Piani Regolatori in questo nuovo strumento urbanistico).
Tuttavia il tuo mi somiglia il lamento dimesso e stonato di chi abbia scommesso la somma più grossa - illuso di poter vincere facile - dopo aver preso coscienza di aver perso capra e cavoli!
Si potrebbe dire che «Cencio parla male di Straccio», caro il mio Speculatore mancato... ma si può fare anche di meglio, onde evitare tentazioni accessorie, o magari che le trentotto pale eoliche per accendere le luci di Ikea al Navicello, siano tradotte dal mare aperto alla terraferma, magari proprio all'Ovaio: si può procedere con l'esproprio e con una richiesta danni al trittico di proprietari per aver ostacolato la vita amministrativa del Comune, tentato di corrompere una PA e indurla al peculato, nonché tentato di danneggiare l'interesse collettivo e il patrimonio ambientale.
Perché tanto - per quel che mi è dato di sapere - si tratta di speculatori per vocazione che non coltiverebbero quei terreni agricoli manco se si trovassero a 10 Km dalla strada più vicina... la confisca è una di quelle pratiche da diffondere a macchia d'olio per «moralizzare» - secondo un concetto genuino - e rinsaldare il patrimonio pubblico; si tratta di un'operazione che andrebbe a sanare tante sperequazioni, a mettere fine a tante sottrazioni e appropriazioni indebite a danno della collettività.
Che ne dici di quest'idea che naturalmente estenderei anche a livelli speculativi meno evidenti?
----------------  RISPONDI





In risposta a: LA BUONA NOVELLA del 14/10/2011 - 12:14
Tutti speculano
AUTORE: Arthur
email: -

14/10/2011 - 22:48

Non esiste nessun proprietario disposto a vendere a prezzo agricolo un terreno vicino all'Aurelia, all'uscita autostradale, oltretutto sapendo che può diventare un centro commerciale.
Il surplus lo faranno i proprietari dei terreni agricoli diventati edificabili col nuovo regolamento urbanistico, d'altronde alle elezioni hanno fatto il loro dovere.
----------------  RISPONDI





AUTORE: MARCELLO MARINELLI
email: -

14/10/2011 - 14:59

WWF: “DDL STABILITA’, MINISTERO AMBIENTE IN LIQUIDAZIONE”

Per il 2012 un bilancio al lumicino di 380 milioni di euro pari a 1/5 del bilancio 2008:
solo 60 milioni per interventi mettono a rischio il territorio e la salute dei cittadini

In coda, le cifre dei tagli previsti per i settori più colpiti: contrasto dei cambiamenti climatici, disinquinamento dell’aria, rischio idrogeologico, parchi marini

“I nuovi tagli economici al ministero dell’Ambiente lo pongono oggettivamente in una situazione di caduta libera verso la liquidazione le cui conseguenze, come già alcuni mormorano, potrebbero in prospettiva portare alla soppressione stessa del dicastero mentre già oggi mettono a rischio il l’incolumità dei cittadini perché sottraggono fondi ad interventi fondamentali per la messa in sicurezza del territorio come ad esempio quelli per il contrasto al dissesto idrogeologico molto diffuso nel nostro Paese”. Così il WWF Italia commenta la notizia dei nuovi tagli ai fondi del Ministero dell’Ambiente previsti nel DDL Stabilità.
“C’è chi da tempo lavora per un accorpamento del ministero dell’Ambiente con quello delle Infrastrutture e chi invece vorrebbe la sua trasformazione in un dipartimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri che orienti e verifichi le Politiche ambientali dell’intero Governo. Il WWF oggi invece ritiene indispensabile difendere ancora una volta il Ministero dell’Ambiente come autonomo e indipendente da altri, al pari dei ministeri dell’Ambiente di tutti gli Stati avanzati e non solo”.
BILANCIO 2012: UN GRUZZOLO DI 60 MILIONI DI EURO PER DIFENDERE L’AMBIENTE
“La situazione ad oggi è drammatica poiché, al netto delle spese obbligatorie e degli oneri inderogabili, il Ministero per il 2012 avrà una capacità economica di spesa di solo circa 60 milioni di euro. Il taglio previsto di 124 milioni di euro per il bilancio 2012 porterà infatti il ministero dalla dotazione complessiva degli iniziali 504 milioni di euro a quella di circa 380 milioni di euro, rispetto ai quali le spese obbligatorie e gli oneri inderogabili ammontano a circa 320 milioni (di cui 288 circa solo per pagare il personale). Il bilancio del ministero sarebbe complessivamente quindi ridotto a quello di una città di provincia di medie dimensioni.
“Il bilancio 2012 del ministero (380 milioni di euro) corrisponde a circa 1/5 rispetto al bilancio lasciato dal Governo Prodi e dall’allora ministro Pecoraro Scanio che aveva portato il ministero ad una dotazione economica di 1 miliardo e 649 milioni di euro (bilancio 2008). Il WWF condivide a pieno le ferme prese di posizione fatte dal ministro Prestigiacomo ma osserva che, per usare un eufemismo, si deve essere anche verificato una ‘problema di relazione’ tra gli uffici del ministero dell’Ambiente e quelli del ministero del Tesoro. I tagli infatti sfuggono a qualunque logica sia di ordine contabile che di ordine politico – amministrativo: porre il ministero dell’Ambiente nell’impossibilità di agire significa di fatto abrogarlo senza avere il coraggio di dichiararlo”.
DAL CLIMA AL RISCHIO IDROGEOLOGICO: ECCO I SETTORI PIU’ COLPITI
“I settori che maggiormente subiranno gli effetti dei nuovi tagli sono quelli legati al contrasto dei cambiamenti climatici, alle azioni di disinquinamento dell’aria e al dissesto idrogeologico. L’entità dei rispettivi tagli è ancora in discussione ma dalle prime indiscrezioni risulta che tutti gli interventi per le politiche sui cambiamenti climatici legate al protocollo di Kyoto subirebbero un taglio di 32 milioni su 35 inizialmente previsti per il 2012; quelli a sostegno dell’efficienza energetica avrebbero un taglio di 17 milioni sui 20, gli interventi di disinquinamento dell’aria passerebbero da 17 milioni a 2 milioni con un taglio di 15 milioni di euro. Drammatico anche il taglio dell’assetto idrogeologico dove dai 31 milioni di euro inizialmente previsti – già enormemente insufficienti rispetto alle esigenze del Paese – si arriva a 16 milioni di euro con un taglio di 15 milioni. I parchi marini invece subirebbero un taglio di 1 milione e 800mila euro passando da 5 a 3 milioni di euro circa, disponibili a stento per garantirne la gestione ordinaria”.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
LA BUONA NOVELLA
AUTORE: SOPPRESSATA A KILI
email: -

14/10/2011 - 12:14

Il PD Vecchianese prende forza e dopo 4 abbondanti anni, dalla voce del suo segretario, riesce finalmente a dire che l'operazione OVAIO era una mera “speculazione edilizia”, ovvero una manovra mercantile che vuole lucrare sull'andamento del mercato immobiliare, con l’acquisto e la vendita di terreni ed edifici in fasi successive. Essa riguarda l'acquisizione e la successiva vendita di beni immobili con il fine specifico di guadagnare surplus tra il costo di acquisto ed il prezzo di vendita (così la definizione su wikipedia). Caspita, quanto coraggio questo PD!!! Il PD vecchianese è riuscito a chiudere il cancello, a prendere una posizione netta, ma quando i buoi sono scappati tutti.
Tra le fila del PD vecchianese, 4 anni fa, la parola “speculazione” non si poteva nemmeno pronunciare, bisbigliare, mormorare, sussurrare. Non era ammessa temerarietà. Perché? In fin dei conti la definizione della parola “speculazione” è sempre rimasta la medesima: non ha cambiato significato. Ma il PD vecchianese non poteva prendere parti perché c’era un diktat provinciale; perché c’era un’operazione in atto che non poteva e doveva avere bastoni tra le ruote: appunto la speculazione. CTC (cooperative rosse) doveva comprare quei terreni agricoli, ritrovarseli edificabili e quindi ritrovarsi con un gigantesco surplus economico.
Ma perché? Perché il surplus economico sarebbe servito a rimpinguare le casse del Consorzio Etruria (cooperative rosse), che fa parte della Lega delle Cooperative, che un anno fa (era il 31 luglio 2010) indicò all’ unanimità, al vertice dell’ impresa Riccardo Sani da 36 anni manager di Unicoop. Non appena insediato, il presidente presentò un bilancio 2009 trionfale, decisamente controcorrente, con oltre 500 milioni di fatturato (+ 9% rispetto all’ anno precedente) occupazione in aumento, neppure un’ ora di cassa integrazione. Oggi l’indebitamento è arrivato a oltre 400 milioni di euro, e il Consorzio Etruria rischia il fallimento: addirittura si profila il ricorso ad un concordato preventivo per salvare il salvabile.
E’ utile sapere che il Consorzio Etruria è un’associata del Consorzio Toscano Cooperative, ovvero CTC.
Adesso, nel mentre mi mangio questo buon panino con la soppressata, ricordandomi comunque che proviene sempre dal maiale, riporto il codice etico di Lega coop e dunque delle sue affiliate:
Legacoop s’impegna a interpretare i principi ispiratori e i valori fondativi della cooperazione in tutti i rapporti al proprio interno, con le cooperative, gli enti associati e verso l’esterno. È questo il modo migliore per rappresentare le cooperative italiane e tutti gli enti aderenti. A questo proposito Legacoop adotta il seguente Codice etico e invita tutti gli enti aderenti ad adottare simili e specifici codici. Il presente Codice etico impegna tutti e tutte coloro che ricoprono incarichi associativi o istituzionali, a livello nazionale e territoriale, nelle associazioni di settore, i dipendenti e le dipendenti, i collaboratori e le collaboratrici di Legacoop. Legacoop e tutte queste persone s’impegnano a comportarsi in modo:
1. Democratico
Legacoop promuove l'informazione e lo sviluppo di forme di partecipazione democratica alla vita dei propri organismi, e favorisce il massimo controllo degli enti associati sul proprio operato. Le persone di Legacoop, analogamente, favoriscono con il proprio lavoro e i propri comportamenti il raggiungimento di tali obiettivi.
2. Onesto
Legacoop promuove l’educazione alla legalità. Le persone di Legacoop e l'Associazione s’impegnano ad agire onestamente nei rapporti con le persone, verso le Istituzioni e l’intero sistema economico.
3. Equo
Le persone di Legacoop e l'Associazione si comportano in modo equo, leale e responsabile verso le Istituzioni e verso gli enti associati. In particolare verso gli enti associati nell'erogazione dei servizi e delle informazioni garantiscono a tutti pari dignità e trattamento, a prescindere dai settori e territori di appartenenza o dalla classe dimensionale.
4. Rispettoso dei diritti delle persone
Legacoop assume l’impegno di comportarsi con equità e giustizia verso tutti i propri collaboratori e verso tutte le proprie collaboratrici rispettandone la dignità, i diritti e favorendone la crescita professionale. Le persone di Legacoop ispirano i comportamenti tra di esse e verso gli altri al rispetto dei diritti delle persone e delle comunità in cui esse vivono.
5. Rispettoso dell’ambiente e della comunità
Legacoop e le persone dell'Associazione si impegnano a promuovere politiche associative e a svolgere le proprie attività nel rispetto dell’ambiente, favorendo ogni forma di prevenzione dall’inquinamento, rispettando le comunità in cui operano, con un’attenzione costante a uno sviluppo economico sostenibile, salvaguardando i diritti delle generazioni future.
6. Corretto e trasparente
Legacoop promuove politiche che favoriscano, presso gli enti aderenti, atti e forme di rendicontazione che consentano un controllo dei soci e delle socie sull'attività dell'impresa e verso i soci e le socie, la Pubblica amministrazione, gli enti fornitori, i collaboratori e le collaboratrici, le comunità locali. Legacoop e le persone dell'Associazione ispirano il proprio agire a criteri di correttezza e di trasparenza delle decisioni.
7. Responsabile
Legacoop e le persone dell'Associazione s’impegnano a svolgere il proprio operato in modo corretto, preciso e puntuale, rispondendo delle proprie azioni, in modo responsabile e coerente con gli impegni assunti. Tutti e tutte coloro che ricoprono incarichi nell’Associazione si impegnano a rimettere il proprio mandato qualora, per motivi personali, professionali o oggettivi, la loro permanenza possa essere dannosa all’immagine della cooperazione e dell’Associazione.
8. Indipendente
Le persone che ricoprono incarichi nell’Associazione e Legacoop si impegnano a mantenere con le forze politiche, le Istituzioni, le altre associazioni di rappresentanza sociali ed economiche un comportamento ispirato ad autonomia e indipendenza, collaborando e interagendo con esse al fine di conciliare la rappresentanza degli interessi legittimi degli enti associati con gli interessi più generali della comunità di riferimento. Come già detto in premessa, per Legacoop l'eticità dei comportamenti non può essere valutata solo in base alla semplice osservanza delle norme di legge e dei regolamenti associativi, ma deve fondarsi su un’adesione sincera e totale ai principi che ispirano i valori fondanti dell'esperienza cooperativa. Legacoop si impegna quindi, attraverso una ricerca continua, a individuare sempre nuove forme e strumenti che possano consentire ai componenti dell’Associazione di aderire in modo efficace ai principi suddetti tenendo conto dei mutamenti nelle imprese cooperative e nel tessuto socio-economico.

FINE
----------------  RISPONDI





In risposta a: non condivido! del 13/10/2011 - 23:54
Modello attendibile
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

14/10/2011 - 10:40

Caro «Costruttivo», circa Ikea mi sono limitato a ricostruire un modello attendibile di ciò che può essere accaduto, che però, come tutti i modelli abduttivi che, muovendo dalla conoscenza della «Regola» di partenza e del «Risultato» acquisito, indagano su quale possa essere stato il «Caso», sono proporzionalmente ammissibili quanto più i dati in possesso siano precisi e Puntuali: in questo specifico frangente quelli in possesso sono discretamente frammentari, ma non dispero certo di essermi avvicinato - se non alla verità - ad un'ipotesi abbastanza plausibile.
Naturalmente sarà la piena e conclamata manifestazione del «Risultato» a raccontarci di quanto possa essere andato fuori tiro.
Le mie conclusioni invece, che potranno suonare salaci, taglienti, per non dire inopportune, e insinuatorie, prendono forma dalla mia totale avversione per il Bipolarismo, principio retrivo che ricolloca una Democrazia che, come ben sai non è propriamente nelle mie grazie, nell'era di Giolitti e De Pretis, cancellando tutte le più significative differenze fra Destra, Centro e Sinistra, disorientando e disaffezionando alla politica l'elettorato, e comminando più importanza e legittimità alla persona che non alle idee che esprime, frutto di un elaborazione collettiva e non di un arbitrario accesso di personalità e individualismo.
Il PD è un'entità costretta, suo malgrado, a dover accogliere in seno a sé stesso culture ed orientamenti incompatibili fra di loro al punto non di mettere in discussione l'appartenenza ad uno stesso partito, ma di pregiudicare l'opportunità di concepire la benché minima alleanza elettorale.
La politica non può essere dettata solo dai numeri ottenibili in una competizione elettorale e, ti assicuro, che far convivere a colpi di egemonia personaggi favorevoli a cancellare una riserva naturale come quella di MSRM, ed altri contrari a tutta la GDO è un'operazione senza senso che, nella chimica politico-vettoriale darà sempre ed inesorabilmente risultati convergenti al Centro, quindi decisamente inclini a desautorare la voce più Gauchiste (e anche quella più migliorista e socialdemocratica che però, per quanto mi riguarda possono sparire tranquillamente, se non giovarsi del mio ragionamento!).
La recente tornata amministrativa inestricabilmente collegata all'esito referendario parla abbastanza chiaro: l'elettorato vuole chiarezza e assicurerà il proprio consenso non a quegli incommensurati polpettoni in cui la linea politica sia tutto e il contrario di tutto, non la convivenza da separati in casa fra posizioni radicali come quella di un Vendola e quelle cielline della Bindi.
Converrai con me che la quadra del cerchio fra le centinaia di anime del PD per Bersani si sintetizzi ormai e soltanto nella parola d'ordine «Si dimetta!». E quando finalmente Berlusconi trapasserà politicamente, insieme alla sua inveterata masnada di ruffiani, soubrettes, entreneuse, veline, escort, laureati al CEPU e/o per corrispondenza, filibustieri, di ogni genere, affiliati a questa o quest'altra cosca, rappresentanti di questo o quest'altro interesse economico, etc., il PD - sempre che la mia Federazione della Sinistra che non sarà disposta a soluzioni Arlecchino fallimentari come il Governo Prodi non dia al PD la spallata definitiva - chi metterà al suo posto? Con quali presupposti? Come farà convivere personalità come quella di Renzi, pontificatore dell'infame politica aziendale di Marchionne, strutturalmente incline a perpetrare la politica delle macerie prodotta dall'attuale Esecutivo, ancorché con una fantasia ed una spregiudicatezza giovanili più intense e determinate, con le più conformi ad una tradizione di Sinistra visioni di un Fabio Mussi?
Ti premetto che personalmente farò una campagna senza quartiere contro il cosiddetto «voto utile» quando se ne presenterà l'opportunità, così come ti assicuro, farò di tutto perché i voti di Sinistra vadano a collocarsi a Sinistra, anziché in un minestrone post-democristiano.
E per quanto riguarda le modalità di produrre posti di lavoro, caro mio, c'è alla radice un problema di visione e prospettive: dal mio punto di vista tagliare le gambe alla GDO, procedendo con iniziative di Governo atte a soffocarla letteralmente, a impedirne l'espansione e ad alimentarne la progressiva scomparsa, è un primo significativo passo verso la creazione di occupazione diffusa e verso la redistribuzione delle ricchezze.
Quindi la risposta alla questione Ikea-Navicelli è molto semplice: non c'è da lasciarsi abbindolare dalla canonica promessa con cui solitamente una multinazionale irretisce governi e amministrazioni locali nel Terzo Mondo; come giustamente ti racconta la pubblicità di «Master Card», ogni cosa ha il suo prezzo e non so se ti sei mai chiesto quale potranno avere sul lungo periodo quei dannati 100 o 200 posti da cassiere a 3 ore il giorno senza alcun diritto sindacale e in balia di una dirigenza estranea alla cultura italiana.
Invito te ed il PD a riappropriarvi di quella capacità dell'intelletto nota al mondo come «Visione», rinunciando in favore di un'idea di programmazione puntuale, di prospettiva a medio e lungo termine e di crescita (se ancora ci sono i margini perché se ne manifesti una) armonica e nel rispetto di vocazioni e ambiente, alle sollecitazioni del momento, alle occasioni, alle opportunità figlie di una cultura di marketing molto aggressiva, poco istruita e sensibile solo e soltanto alla legge del profitto.
Altrimenti, oltre a coinvolgervi spontaneamente in una deriva - quando va bene - Centrista, vi infilate in un portentoso ginepraio senza uscita, con l'inevitabile implosione finale che spetta a chiunque non sappia resistere alle glorie effimere e fugaci (come ad esempio alle liste che nascono monotematicamente in funzione dell'appagamento di un preciso e determinato interesse).

I numeri non sono tutto, caro «Costruttivo»...
Paternalisticamente e con simpatia
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In risposta a: Stratagemmi cinesi del 13/10/2011 - 19:00
non condivido!
AUTORE: costruttivo sempre !
email: -

13/10/2011 - 23:54

Caro Alessio sei partito da una tesi sufficientemente credibile su Ikea e sulle strategie diversive adottate per garantirsi un insediamento nel Area Vasta Pisana.Non sono certo che ci possano essere anche elementi concreti che possano convalidare la tua tesi,tuttavia il ragionamento è verosimile.
Non condivido invece la conclusione.
Il parlarne male del partito altrui trova sempre molto più ascolto,che il parlarne bene,tanto più se la critica è molto ideologica e poco propositiva sui fatti, mentre una persona colta e informata quale tu sei dovrebbe dirci anche quali iniziative alternative avresti proposto tu o la tua area politica.
Quindi dovendo prendere delle decisioni per il benessere altrui in materia di occupazione dovresti provare a rispondere a queste domande:
Chi fa?:
Cosa fa?:
Con chi?:
Come?:
Dove?:
Quando?:
Perché?:
Quei probabili 100?/200? prossimi dipendenti Ikea Pisa,nel 2013 cosa avrebbero potuto fare in alternativa senza Ikea?
Ti chiedo gentilmente di non dare risposte ideologiche, gradirei delle semplici risposte di fattibilità concreta e fattibilità in tempi accettabili.
Es:chi?SEL,RC,....?
con chi?:.....ecc...Come?...
Potrebbe essere un contributo per la politica pisana e vecchianese!
La politica dovrebbe dare risposte alle attese di lavoro dei giovani, dunque esponi, giocando sul Forum, a dare indicazioni credibili.
Le critiche orientate a quanto uno sia di sinistra,o quanto il PD sia diviso non mi sembra un contributo accettabile per chi cerca lavoro.
Il lavoro è il garante degli ideali ,mentre al contrario, gli ideali senza il lavoro generano quasi sempre i regimi.
Coloro i quali hanno la responsabilità delle decisioni debbano valutare molti fattori, fattori dei pro e dei contro,ma alla fine le decisioni in politica si condividono e si applicano con il sostegno delle maggioranze in Giunta.I Sindaci dovrebbero essere l'espressione delle maggioranze,e dovrebbero essere i rappresentanti in ascolto della cittadinanza tutta.
Costruttivamente!
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AUTORE: I Genitori dei Ragazzi Scuola Calcio Migliarino
email: [protetta]

13/10/2011 - 22:03

A seguito degli incresciosi,ignobili fatti, furto e atti vandalici, presso le strutture del Campo Sportivo di Migliarino, abbiamo deciso noi tutti i genitori di essere solidali verso la società che tanto si impegna per tenere in piedi e far funzionare in maniera egregia tutto cio' che ruota intorno alla passione e al divertimento dei nostri ragazzi. Per tanto verrà posta per alcuni giorni all'esterno della segreteria un'urna per la raccolta di fondi che si spera vadano a coprire i danni subiti. I Genitori dei Ragazzi Migliarino Calcio.
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In risposta a: Becchi e bastonati del 13/10/2011 - 14:01
Stratagemmi cinesi
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

13/10/2011 - 19:00

È sufficiente leggersi i 36 Stratagemmi Cinesi per comprendere quanti e quali ne abbia usati la «trash forniture corporale» olandese, figlia di un ex-piccolo fiammiferaio, nazista convinto e neo-nazista irredento per approdare ai Navicelli; sono fortemente convinto della grande congiura del CTC, degli emolumenti pubblici che si sarebbe accaparrata qualora avesse preso consistenza il mostruoso piano previsto per l'Ovaio, della mastodontica speculazione che avrebbe portato tre o quattro avidi parassiti ad intascare l'agognato sessantino di milioni.
Ma in realtà è assai probabile che Ikea ambisse già all'insediamento pisano, che abbia creato ad arte un diversivo per innescare un dibattito che la mettesse nella condizione di sondare il terreno, capire chi le fosse favorevole non già a Vecchiano, ma in altre aree.
La verità è che il RU vecchianese le avrebbe consentito un insediamento subitaneo, ma è assai probabile, alla luce di come sono andate le cose, che sapesse già la partita vecchianese su un binario morto; non è insolito che una multinazionale utilizzi strategie dissimulatorie per capire dove andrà a parare.
Si tratta di ingenerare un «rumor» che contenga mezze verità e un buon numero di strafalcioni e assurdità, operazione che fra le tante possibili è certamente la più a buon prezzo, ancorché coinvolga stuoli di persone in un dibattito senza un approdo e, finanche soggetti giuridici in precaria condizione patrimoniale, tutte abbagliate dalla luce di un fuoco fatuo.
Il risultato è questo: la vecchia faina che si è accaparrata l'affare del secolo (e che gli si rivolterà puntualmente contro, se non nell'interesse personale, certamente nella credibilità politica) era già all'erta e già trattava segretamente, mentre i sogni di risanamento della situazione debitoria del CTC e la vanagloria di qualche poco lungimirante vittima del complotto sono andati a frantumarsi contro lo scoglio di un potentato economico ben più pressante, ingerente e connivente di quelli grottescamente chiamati in causa a Vecchiano.
6 anni buttati nel cesso, 6 anni di tribolazioni per assecondare un abbaglio collettivo, una lista-miraggio implosa appena nata non appena privata del suo carburante politico e una diaspora che si apre prepotentemente in un partito come il PD, contenitore di un vuoto di principi colmato dal modernismo debilitato di figure come Renzi o Filippeschi, che di Sinistra non hanno neanche una mano.
Non so come una certa area del PD possa riconoscersi in figure come queste, ma, chi vivrà vedrà!
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In risposta a: no alla guerra no al terrore del 13/10/2011 - 4:15
Guerra rivoluzionaria alla guerra imperialista
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

13/10/2011 - 14:48

E mentre i rappresentanti politici dei paesi belligeranti bivaccano con quelli avversari, alla salute di tanti poveri cristi massacrati dalle bombe intelligenti, dai rastrellamenti, dalle incursioni dell'aviazione, una e una sola parola al cospetto di cotanto carnefice sprezzo per la vita umana, in nome dei soliti vituperati comitati d'affari: «diserzione»!
Nessuno stato vale la vita di un bambino, le lacrime di una madre o il sangue di un padre, nessuna divisa gli onori, nessuna bandiera il sacrificio: di fronte alla guerra imperialista cacciata dei governi belligeranti e abbattimento di tutte le contraddizioni economico-politiche che hanno portato alla guerra.
«La guerra è la continuazione della politica (delle democrazie capitalistiche) con altri mezzi» ebbe a dire un'eminente personalità del passato, e questa politica produce già macerie pur non essendo in uno stato di guerra dichiarata!
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In risposta a: Fumo negli occhi del 12/10/2011 - 22:57
Becchi e bastonati
AUTORE: Berretto di legno
email: -

13/10/2011 - 14:01

Quel Bob lì mi pare bene informato, e anche astuto, se riceve o ha ricevuto anche un emolumento per difendere l'operazione Ikea, sono anche più contento. Io non sono informato ma leggo spesso i giornali e tutto si può dire ma non che non ci sia stata una trattativa. Solo che la trattativa non poteva esserci. O prendere o lasciare. Bastava leggere bene gli articoli. Chi pensava a una trattativa possibile non ci capiva un bel nullo. Le cose erano chiare. Il problema che i nostri amministratori hanno cercato vanamente di fare, è quello di vedere se si poteva aggiustare, se si poteva limare qualcosina, alla fine anche la localizzazione, suvvia forse con quel coso che tutti chiamano Piano strutturale d'Area Pisana un'Ikea sola si poteva ben fare anche all'ovaio. Tutto tempo perso, l'Ikea CTC non aveva altre alternative o Tutto o Nulla. O vinceva l'idea che per dare lavoro al mondo intero si facesse il più grande centro commerciale cambiando la destinazione di tanti ettari agricoli con un'operazione da far tremare i polsi o nulla. Io ce l'ho con gli amministratori perchè non gli dovevano nemmeno far montare le scale del comune a quella gente lì. Perchè noi di centri commerciali non ne abbiamo bisogno e se ne hanno bisogno gli altri se li facciano dove c'è suo. Ha ragione Bob a lamentarsi si è lasciata aperta troppo la porta, solo che se la prende con le persone sbagliate, è stata Ikea che ha fatto il doppio gioco e ha lasciato tutti i sostenitori con un palmo di naso, a far le belle statuine. L'Ikea vi ha tradito e vi ha lasciato per Pisa. Non c'è che dire Becchi e Bastonati
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In risposta a: del
no alla guerra no al terrore
AUTORE: indignato contro la violenza
email: -

13/10/2011 - 4:15

Spero di aver sentito male il telegiornale e letto male la notizia ma sembra che ci siano venti di guerra contro l'iran da parte usa ecc.
io da cittadino italiano ripudio la guerra come il terrorismo poiché la violenza non è mai giustificata
nemmeno se uno pensa di avere ragione la violenza genera solo violenza
a volte penso che ce la prendiamo per le piccole grandi cose come querelare un vicino fastidioso
magari invocando un tso ad un sindaco pruriginoso magari ingiustamente
e poi non capiamo che in un momento delicato mondiale come questo compresa l'italia
una guerra o come la si voglia chiamare sarebbe la fine per tutti su questo pianeta gioisamente folle
la violenza se mai ci fosse è sbagliata da parte indignados forze dell'ordine ecc.
dobbiamo amare e perdonare se vogliamo essere perdonati
non sempre è possibile ma dobbiamo sforzarci..........
non ci sono mai verità assolute il buono e il cattivo esiste ovunque tra i preti tra i politici e tra i cittadini ecc. qualcuno mi dirà ma come sei banale
ma io voglio sognare ancora e credo nella gente
che non debba scappare via per fame o perché perseguitata solo per idee diverse
sarò illuso ma questo pianeta se vuole salvarsi deve cambiare ieri nemmeno domani
perché domani forse è troppo tardi.
La speranza è l'ultima a morire
----------------  RISPONDI





In risposta a: RIFORMA DELLA PAC del 12/10/2011 - 16:54
preoccupato dall'inquinamento
AUTORE: un extraterrestre indigniato
email: -

12/10/2011 - 23:39

w il wwf che Dio li benedica sempre
questo pianeta sta andando in pezzi e meno male qualcuno si indigna sul serio
basta vedere gli sconvolgimenti climatici sempre più violenti
autunni primaverili estate torrida umida pioggie a catinelle fuori stagione inverni gelidi o troppo caldi ecc. è notizia di ieri se non sbaglio di piogge torrenziali in algeria siccità imperante altrove e monsoni devastanti
quando chi deve decidere non capirà che questo piccolo pianeta è alla frutta o quasi?
il problema della biodiversità e di una giusta agricoltura è importante e fondamentale
ma anche le scie chimiche dove le mettiamo?
per non parlare dell'inquietante fissione dell'atomo
mi viene i brividi
mangiare prodotti sani con un agricoltura sana è importantissimo ma anche il resto conta perchè tutte cose messe insieme possono portare alla devastazione del vostro pianeta azzurro che è anche il mio
----------------  RISPONDI





In risposta a: lascia perde la matematica del 12/10/2011 - 11:07
Fumo negli occhi
AUTORE: Bob
email: -

12/10/2011 - 22:57

Certo che i sei anni di trattative tra il comune di Vecchiano e CTC-IKEA sono stati una farsa?
Tutto quel gran bailamme che è successo sui giornali italiani ed esteri, non era vero niente?
Se IKEA non era interessata a Migliarino allora è stato Vecchiano a contattarla?
Il pericolo alluvione esiste in tutto il comune, ma si continua a favorire la speculazione edilizia abitativa di imprese che costruiscono a basso costo e vendono a cifre esorbitanti e si accontentano anche i proprietari dei campetti che fanno affari d'oro.
Il nuovo regolamento urbanistico prevede un migliaio di nuove costruzioni, se straripa il Serchio, quanta gente affoga?
In galera qualcuno ci dovrebbe andare davvero per quello che è successo a Natale, meglio stendere un velo pietoso.
Rigirare le frittate quando ormai sono bruciate non serve a niente.
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In risposta a: del
opinione
AUTORE: offeso ma non troppo finora
email: -

12/10/2011 - 20:59

Leggo talvolta il forum sulla voce del serchio ed io vecchianese da pochi lustri devo dire che mi sembra ingiusto offendere una comunità intera per alcuni soggetti incivili se mai ci fossero è da dimostrare
penso che sia molto più preoccupante le malignità per non dire peggio di alcuni vicini impiccioni e costruttori di verità fasulle che un po' di eventuale sporco
perciò si farebbe tutti bene a dire il sig.r x y z è un calunniatore o sporco o altro e se necessario adire querela , che non dire e offendere generalizzando troppo offendendo un intera comunità di brave persone di razza colore e credi diversi ma non per questo delinquenti o indegni
io sono contrario alle querele ma se sono necessarie con prove reali e giustificate funzionano meglio
delle offese e delle calunnie
io conosco la realtà vecchianese da oltre 30 anni con tutti i suoi pregi e difetti ma vi garantisco che ad oggi almeno si sta meglio qui che altrove
io sono cittadino del mondo e lo posso dire che vecchiano è di tutti e che basta saperle riconoscere i giusti meriti per avere un giusto rapporto con iddu.
vecchianesi – 5 unità vi voglio bene
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In risposta a: del
RIFORMA DELLA PAC
AUTORE: MARCELLO MARINELLI
email: -

12/10/2011 - 16:54

RIFORMA DELLA PAC
WWF RISCHIO GREENWASHING
NON C’E’ CERTEZZA SUI FONDI PER CONSEGUIRE STANDARD AMBIENTALI

La Commissione Europea ha presentato oggi la sua Proposta Legislativa per la futura Politica Agricola Comunitaria (PAC) dopo il 2013.
Il WWF esprime la delusione per una proposta che rischia di dare 372 miliardi di euro a pratiche agricole intensive, di cui beneficeranno le aziende agricole più grandi e che creeranno danni all'ambiente.

Matthias Meissner, leader del WWF sulla riforma della PAC ha detto:
"Dopo tante promesse da parte della Commissione di modificare le pratiche agricole in Europa e creare una PAC sostenibile, gruppi di pressione e le parti meno progressiste di Commissione, Parlamento e Consiglio sono riusciti a cancellare tutti i progressi iniziali, producendo una proposta molto debole che continua a dare i soldi agli agricoltori senza il controllo sul loro impatto sull'ambiente. L'agricoltura è il più grande protagonista della perdita di biodiversità e inquinamento delle acque in Europa. L'attuale proposta dovrebbe collegare non solo il 30%, ma un totale del 100% dei pagamenti diretti a misure più verdi per diminuire la pressione dell'agricoltura sull'ambiente.
Dobbiamo fare in modo che ogni agricoltore europeo attui una significativa rotazione delle colture, dedichi almeno il 10% della sua terra per la biodiversità e si arresti la conversione di pascoli in seminativi che distruggono i nostri paesaggi e aumentano le emissioni di anidride carbonica. La proposta odierna è lontano dal raggiungimento di questi cambiamenti."

Il WWF inoltre critica fortemente il Fondo per lo sviluppo rurale, fondamentale per migliorare la sostenibilità della PAC, che non è stata aumentato e il necessario stanziamento per le misure agroambientali è stato eliminato. La proposta consente inoltre agli Stati membri di sussidiare pratiche agricole insostenibili. Questo è un chiaro passo indietro rispetto alla PAC .

“Chiediamo al Governo italiano, con il concorso delle Regioni, di dare chiari segnali di convinto sostegno ad un’agricoltura sostenibile. In una situazione di crisi non si possono sprecare le risorse pubbliche comunitarie o favorire sussidi perversi che creano danni all’ambiente, una risorsa essenziale per la nostra stessa sopravvivenza“ – dichiara Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia.

L’auspicio è che almeno la futura programmazione della PAC 2014 – 2020, in particolare per lo Sviluppo Rurale, da parte dello Stato italiano e delle Regioni riconosca il ruolo insostituibile dell’agricoltore come presidio del territorio, custode della biodiversità, promotore di uno sviluppo locale basato sull’agriturismo che valorizza il paesaggio, la qualità delle produzioni alimentari, la gestione sostenibile delle risorse naturali e culturali dei territori rurali.

Il WWF chiede all’Italia di sostenere una PAC verde in grado di rappresentare un efficace strumento di attuazione della Strategia Nazionale per la Biodiversità.
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In risposta a: PALLAVOLO del 23/8/2011 - 14:29
la costruzione di palestre è fondamentale
AUTORE: Dario
email: -

12/10/2011 - 14:44

Io invece non sarei così "poco polemico" sulla costruzione di una palestra. Arrivo a dire che sarebbe fondamentale.
Sia per quanto riguarda la pallavolo (maschile o femminile), sia per quel che riguarda altri sport (individuali e di squadra) che nel nostro comune non hanno cittadinanza.
Mi riferisco ad esempio ad avere una squadra di basket (maschile o femminile), ad incentivare il calcio a 5 che è sempre più praticato in toscana e che sta ampliando notevolmente il bacino di utenza soprattutto fra i più giovani che si avvicinano sempre più a questo sport.
I nostri giovani devono poter avere a disposizione queste strutture perchè oltre a essere svago e momento di aggregazione, sono anche le "palestre" (scusate il gioco di parole) per una migliore convivenza futura. Quello che lo sport può fare in questi termini è incredibile e il nostro comune dovrebbe potervi attingere a piene mani. Senza contare che avere squadre che fanno campionati di un certo livello comporta la conoscenza del territorio al di là dei confini provinciali e potrebbe portare ovviamente benefici a livello economico sia all'amministrazione che alle squadre stesse.
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