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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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E settembre vien danzando
vien danzando alla tua porta:
sai tu dirmi che ci porta?
Tante uve, bianche e nere
fichi e mele con le pere
e di zizzole .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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In risposta a: A scuola dalle suore a Migliarino (aneddoto) del 17/9/2011 - 11:37
Che vorrebbe dire?
AUTORE: Mamma dura di comprendonio
email: -

17/9/2011 - 16:22

Sarò dura io, ma non ho capito la morale della storia. Potrebbe cortesemente spiegarmela?
In cosa saremmo palloccolose?
Nel pretendere che i nostri figli non vengano investiti quando salgono e scendono dallo scolabus?
Nel 1955 io non ero ancora nata, ma forse Lei potrà dirmi quante auto circolavano in quegli anni in tutta Vecchiano
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In risposta a: A scuola dalle suore a Migliarino (aneddoto) del 17/9/2011 - 11:37
aretrato
AUTORE: Nessuno
email: -

17/9/2011 - 13:43

addietro sei sempre stato e addietro voi restà con tutte le tù freddurine che un fan ride nessuno. Quando ndavi a scola te nella via ci passava ar massimo l'automobile der sarviati, se ci passi ora ti portin via, o collioncione un lo vedi che ir mondo gliè cambiato? cari e bovi un ce nè più somari nemmeno.... cioè somari ce nè sempre tanti e i bambini ar tempo d'oggi ce li maderesti a giro soli come facevi te? Dai apri un popoino l'occhi e guarda in che mondo si vive e se te sei rimasto addietro datti una svegliatina che se no fai ride i polli. Cosa ci incastra poi i cipressi cascati i nidi de merli e de passerotti cor purmino di Filettole che scende i bimbetti ner mezzo alla via? Ora vado ar caffè perchè oggi un lavoro. Ciao compagno cresciuto a scola dalle sore
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In risposta a: del
Parlamento pulito, un sogno?
AUTORE: Informiamoci!
email: -

17/9/2011 - 12:02

C'è una proposta di legge di iniziativa popolare che è abbandonata dai nostri parlamentari!
Allego all'attenzione dei frequentatori del forum un piccolo stralcio di un articolo nel blog di Grillo che spiega la situazione ed il perché del cozza day:

"Se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna. Se Schifani ignora 350.000 cittadini, 350.000 cittadini devono andare da Schifani.
Il presidente del Senato non fornisce da anni alcuna risposta sulla messa in discussione al Senato della legge Parlamento Pulito. Persino dopo la manifestazione del Cozza Day non ha sentito la minima necessità di una dichiarazione. Fa la cozza in barile. E' quindi necessario lanciare l'operazione "Svegliati_Schifani". E' semplice. Ogni cittadino che incontri il reticente Schifani lo deve avvicinare per chiedergli di discutere la legge di iniziativa popolare Parlamento Pulito. Se necessario lasciargli un pro memoria con le tre proposte: nessun condannato in Parlamento, un massimo di due mandati, elezione diretta dei candidati. Fate una foto ricordo o un breve filmato della vostra informativa alla seconda carica dello Stato e pubblicateli su Flickr e su YouTube con il tag "Svegliati_Schifani". Il blog ne farà una foto/film gallery ad oltranza. La tecnica della cozza di gomma attuata da Schifani può far decadere la richiesta di legge popolare alla fine di questa legislatura. Prima del 2013 però dovrà spiegarlo di persona a tutti gli italiani che lo incontreranno per strada o lo incroceranno in vacanza. Schifani va informato ovunque lo si trovi occasionalmente a tiro."

Secondo me, se vogliamo che l'Italia cambi, dobbiamo darci da fare dal basso. Stare a guardare è un lusso che paghiamo già caro e lo pagheremo ancora di più.
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In risposta a: troppo facile del 17/9/2011 - 10:17
Un cortile
AUTORE: Gnoranto
email: -

17/9/2011 - 11:47

Non sono di Filettole e non conosco la zona dove si trova la scuola. Posso solo dare un suggerimento se esiste la possibilità di metterlo in atto. Nelle scuole di solito ci sono dei cortili dove vanno i bimbi a giocare nell'ora della ricreazione, non sarebbe possibile far entrare il pulmino nel cortile per far scendere i bambini?
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In risposta a: troppo facile del 17/9/2011 - 10:17
A scuola dalle suore a Migliarino (aneddoto)
AUTORE: Nativo Baldinacca
email: -

17/9/2011 - 11:37

La mì mamma Placida nelle annate 53/54 mi accompagnava a scuola con la bicicletta da donna fornita di un "legnino" fatto da mi pà cor rpennato.
Era una specie di pallonzola (ma non era una palla, i più anziani lo sanno)
Nel /55 mi 'ompronno una bicirettina usata da Nello sul ponte e diventai autonomo nell'andare "in Migliarino" percorrendo il bellissimo Viale Isabella costeggiato da altissimi cipressi ma non impossibili da scalare; la via era piena di mota biacchi e bodde o.. polvere e nighi di passerotti (da cavà) su cipressi, gelsi e allori se.. Schiebo, Ciampino e Sirvano der rPerondi un'erin passati prima di me a cavà i passerotti e merli ma..rimaneva sempre tutto dimorto bello da vivere e scoprire per un bimbetto.

Nel /55 in maggio si abbatte' una specie di tifone e una trentina di cipressi 'ndenno a caprioli.
Giulio der rBaglini detto Rocchino (mi pà) aveva una voce possente che superava di gran lunga Pavarotti: mi sentii chiamà dalla Baldinacca ed io ero diretto al viottolo della "Casanova" per poi passare da Buetta e Fredo del Lelli per ovviare a quel disastro di cipressi sdraiati per la tera: tera con una ere sola così credevo si chiamasse a quel tempo, non perchè era basa e dura come spesso diceva r mi zi Primetto e mì mà.

L' altro giorno, quando riprincipiò la scuola dalle sore, c'erano i "suvve" parcheggiati 'nfino alla Torretta davanti alla 'asa der rPalla e di Mede der rMagli e dissi: badalì poveracci ve' bimbetti lì; c'han da fà guasi 'nchilometro a piedi per'arivà ar cancello delle sore, io c'entravo biciretta e tutto, solo quando mi pà veniva "in Migliarino" cor rcarro mi scendeva alla Fattoria Salviati e dovevo fà mpezzettino a piedi.

Liera mellio prima: no!
..ma ora si sta/la state facendo mpopò troppo palloccolosa o palloccorosa 'ome diino a "Toredellago" (un'è uno sballio Toredellago si dice 'osì)

Buone lezioni a tutti per grandi e picininini
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In risposta a: A Filettole, scolari a rischio! del 16/9/2011 - 13:15
troppo facile
AUTORE: e ninna er bimbo un vo dormi
email: -

17/9/2011 - 10:17

Non solo a Filettole i bimbi quando escono da scuola sono a rischio ma a Filettole si supera ogni limite...bisogna accontentarci e molto piu semplice piazzare autovelox o semafori inteligenti rendere la vita dei bimbi e dei prori genitori un po piu' tranquilla disperde troppe energie.Buon fine settimana a tutti mi fermo qui perche su questa problematica ci sarebbe da scrive un poema che oOmero sarebbe una giaccchettata P.S. Omero non era un traghettatore in bocca di serchio
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In risposta a: A Filettole, scolari a rischio! del 16/9/2011 - 13:15
ai genitori dei bambini...ma non solo...
AUTORE: mamma
email: -

17/9/2011 - 10:08

Io inviterei tutti i genitori, che abbiano o meno il servizio di trasporto, a mandare lettere al sindaco.
E invito coloro che ne usufruiscono a hiamare l'ufficio scuola per rendere nota la propria paura per la situazione suddetta.

Dalle ultime notizie, il Comune avrebbe deciso di anticipare il parcheggio di sosta dello scuolabus prima del cancello, in modo che si possano vedere i bambini. Come potete capire, il Comune cerca rimedi, ma la soluzione è lontana!
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In risposta a: io bado alla qualità... del 14/9/2011 - 22:11
così è se vi pare
AUTORE: Silvano
email: -

16/9/2011 - 22:53

Le opinioni sono come le p....
ognuno cià le sue!!!
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In risposta a: Ogni cosa ha il suo nome del 16/9/2011 - 15:04
bell'esempio
AUTORE: franceschino
email: -

16/9/2011 - 21:58

e allora se loro speculano una maggiore ragione per non prenderla di esempio....o no
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In risposta a: Vanità e autocompiacimento del 16/9/2011 - 19:58
Arieccolo!
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

16/9/2011 - 21:45

Questo ancora pretende di attribuire voti a chi scrive sul Forum o di interrogarlo sul "meccanicismo" come se gli competesse per elevazione divina; mi sarei aspettato naturalmente che conoscesse la differenza tra impresa e agenzia commerciale, o che avesse inteso che l'utilizzo del verbo "appropriarsi" nel contesto in cui l'ho utilizzato sottintendesse - con un velato e sordido richiamo alla sua accezione più negativa - che il passaggio intermedio nel caso dell'impresa commerciale presupponga l'acquisto del bene (passaggio non tipico dell'agenzia commerciale).
Per quanto riguarda il "meccanicismo" - sappia il "Lettrore" che se a lui piace esercitare la professione dell'insegnante, a me è invece congeniale esercitare professionalmente quella di autore (benché principalmente in un altro campo di applicazione) e che quindi, se desidera così ardentemente verificare la mia preparazione filosofica, stacchi pure un bell'assegno a non non meno di 4 cifre, mi commissioni un bel saggio sull'argomento e sarò ben lieto di soddisfare la sua curiosità.
Per quanto riguarda le parole di cui non conoscerei il significato, le citi pure l'edotto "Lettrore" che con l'"attegiamento" e il "Nod Italia" si permette anche di ritagliarsi una grammatica a proprio uso e consumo: posso aver introdotto arcaismi, ma non trasgredito (se non involontariamente) regole sintattiche.
Comunque esiste un valido strumento per la comprensione: la parafrasi... si diverta pure il Prof. (o forse la Prof.)! E continui a divertirsi a intuire nature e psicologie altrui, tentando di assimilare chi non gli stia simpatico alla Lega o al Fascismo, probabilmente sue non manifeste fonti di attrazione, o a "non cascare" di fronte a giustificazioni che non gli devo e che non gli darò.
Anche questo è l'ennesimo apparentemente edotto tentativo di distrazione, di depistaggio rispetto ai temi introdotti: ho paura che il sogno svanito di veder un mostruoso rappresentante della GDO sul nostro territorio corroda lentamente, ma inesorabilmente il fegato di qualcuno... per la decima volta, attendo ancora una serie di risposte ad interrogativi precedentemente posti e puntualmente "snobbati".
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In risposta a: A Filettole, scolari a rischio! del 16/9/2011 - 13:15
Mi chiedo se c'è un motivo...
AUTORE: mamma preoccupata
email: -

16/9/2011 - 21:31

... per cui il senso unico non può essere invertito o se si tratta solo di una presa di posizione per non ammettere di aver fatto un errore.
Oggi pomeriggio lo scuolabus si è dovuto parcheggiare quasi di traverso alla strada per permettere ai bambini di percorrere meno tragitto possibile nella carreggiata. Anche perchè davanti alla scuola di Filettole non sono presenti marciapiedi nè tantomeno strisce pedonali. Si fa tanto parlare di sicurezza, ma forse solo quando si tratta di fare le multe per eccesso di velocità!
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In risposta a: A Filettole, scolari a rischio! del 16/9/2011 - 13:15
bimbi a rischio
AUTORE: antonella
email: -

16/9/2011 - 21:19

Sono la mamma di una bimba che frequenta la scuola di Filettole e sono rimasta allibita quando ho visto i bambini che all'uscita dovevano salire sul pulmino: sono praticamente soli, fanno il giro attorno allo scuolabus per poter salire e si insinuano tra i genitori che aspettano, le auto che passano, i motorini, le biciclette ... Ma è possibile che nessuno abbia pensato a questo prima di cambiare la viabilita' a FIlettole? Inoltre vorrei sapere che tipo di miglioria ha apportato questo cambiamento da passare sopra alla sicurezza ed incolumita' dei bambini? Mi auguro che sia trovata una soluzione tempestiva e ragionevole. I genitori che affidano i propri bimbi al servizio di trasporto comunale hanno il diritto di avere la certezza che i loro piccoli arrivino in classe ogni giorno senza correre alcun rischio.
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In risposta a: del
Costruttivamente!
AUTORE: costruttivo sempre !
email: -

16/9/2011 - 21:06

...."la soluzione potrebbe essere altrove:saltare a piè pari la fase distributiva e far sì che i produttori si riapproprino della propria capacità commerciale...."
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In risposta a: tante discorsi e niente fatti del 16/9/2011 - 13:33
Più che 'gnorante, duro... assai
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

16/9/2011 - 20:25

Prima di rivolgerti qualche altro mio pensiero, caro «Gnorante ma no scemo», due paroline su quanto ha giustamente detto la Maria Sabrina Sciacchitano: sembra la barzelletta del carabiniere che per cambiare lampadina al lampadario, sta fermo in piedi sulla tavola sottostante facendo ruotare la tavola da altri 4 o 5 suoi colleghi!
Immaginiamo anche che in tempi relativamente brevi la ditta Falaschi Srl - gestrice del servizio di trasporto degli alunni sul nostro territorio - si doti di uno scuolabus con la porta sul lato opposto rispetto alla dislocazione attuale, mi sorge il dubbio che sia i miei che i suoi figli - peraltro compagni di classe a coppie -, pur scendendo dal mitico "giallone" dalla parte giusta, debbano salirci sostanzialmente in mezzo alla strada, se non ho perso il senso dell'orientamento... oppure l'Amministrazione potrebbe deliberare una speciale licenza di guida all'Inglese per i soli scuolabus in orario di salita degli alunni sugli stessi, per poi tornare al normale senso di marcia al loro arrivo a scuola!
Detto questo e sottoscritto a pieno l'intervento di Sabrina, torno rapidamente a te, «Gnorante ma no scemo»: mi sembra che tu abbia capito ben poco di quanto espressamente tentato di comunicarti, ma ho il terrore che più di ignoranza si tratti di durezza vera e propria, e nell'accezione più vecchianese della parola!
Come già detto, non ho la pretesa di essere migliore di chicchessia soltanto per il ricorso ad un vocabolario piuttosto forbito, ad un Italiano ricercato, per l'irrefrenabile tentazione di trattare gli argomenti secondo il cosiddetto metodo scientifico, o per la decisa tendenza a rielaborare anche in maniera complessa gli impulsi ricevuti, ma neanche peggiore.
Chiunque abbia voglia di comprendere - sospinto dalla propria curiosità o anche e semplicemente dalla voglia di contraddire ciò che sostengo - riesce tranquillamente a farsi una ragione di come scrivo io e a non rimanere impigliato nella cosiddetta struttura paratattica del mio discorso, o a lasciarsi impressionare da determinati vocaboli.
Si tratterà di consultare un vocabolario o semplicemente Wikipedia: niente di più, ma manifestarsi arrendevoli di fronte ad un modo di scrivere che non è niente di più o di meno se non un corretto Italiano, mi sembra molto pretestuoso, vittimistico e tendenzialmente grottesco.
Sapere e conoscenza non sono necessariamente il frutto di una formazione accademica: l'esperienza del genere umano fissata, impressa sui libri, sui manuali, sugli eBook non è diversa da quella maturata personalmente da ciascun suo appartenente, se non per quantità.
Sapere e conoscenza sono tutte quelle competenze maturate non per necessità, ma per puro piacere, per la pura amabile curiosità: lo sono le profetiche intuizioni del vecchio lupo di mare a riposo sulle condizioni meteorologiche del giorno dopo, lo sono le cognizioni stagionali dell'agricoltore rispetto alle colture da impiantare, lo sono il coraggio di un nostro giovane concittadino che, nonostante un bel 4 a Italiano nel proprio curriculum scolastico, sta oggi lavorando per affermarsi come scrittore, lo sono il brio, la profondità e l'irridente sbeffeggiamento delle vecchie macchiette di paese.
L'unico moto che sospinga ed elevi l'essere umano verso sapere e conoscenza è la curiosità, la pura e semplice curiosità dei bambini di 5 anni, quella stessa che sospinge l'essere umano a esplorare terre, a incontrare e conoscere altri popoli, a compiere ricerche più o meno accademiche su chi lo ha preceduto, a ipotizzare con cognizione di causa che cosa sarà riservato a chi gli succederà, a creare cose nuove, a rielaborare cose vecchie, etc.
Dunque, caro «Gnorante ma no scemo», se intendi processare la possibilità che mi è stata generosamente offerta di studiare, manifesti una cognizione sbagliata: denunci un senso di inferiorità e di invidia che non hanno giustificazione; non stai parlando con l'intellettuale con la puzzetta sotto al naso, ma semplicemente con un essere umano che normalmente si esprime in un certo modo, o anche no, a seconda della circostanza, ma per pura, consapevole e libera scelta.
Non c'è alcuna volontà di ostentazione in ciò che affermo e nel modo in cui lo affermo: sono semplicemente così e non potrei essere altrimenti; anch'io bestemmio se inciampo e mi faccio male e, se mi trovo con la compagnia che mi aggrada mi lascio andare ad un dialetto sfrenato e, ti dirò di più, se devo mandare in c..o qualcuno uso le stesse parole che usi te.
L'ignoranza che ti ho attribuito non è figlia di ciò che non hai studiato a scuola, ma di ciò che meschinamente manifesti di essere: non è fedifrago chi sostiene il proprio pensiero nello stesso modo in cui lo faccio io; lo è generalmente chi dissimula e ostenta condizioni dell'intelletto terra terra, per puro calcolo politico e strategia (vedere Bossi & soci), per ingraziarsi le simpatie del «popolo bruto», laddove invece è in realtà edotto e ben preparato, anche dal punto di vista accademico (almeno per ciò che attiene i propri scopi latenti, i famosi «secondi fini»).
Tutto il mio rispetto per il fatto che fin da piccolo ti sei dovuto guadagnare da vivere, se ciò è avvenuto: non mi sembra però motivo sufficientemente valido perché tu ti collochi tua sponte nel girone degli ignoranti, a meno che non dissimuli tu stesso una condizione socio-culturale diversa da quella in cui effettivamente ti trovi, per prenderti la libertà di sminuire gli altri, di delegittimarli, di togliere loro autorevolezza per il modo in cui si esprimono.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Meno costruttivo del 16/9/2011 - 16:08
Vanità e autocompiacimento
AUTORE: Lettrore
email: -

16/9/2011 - 19:58

Mi sono provato a sintetizzare in parole semplici il CERVELLOTICO, AMPOLLOSO E COMPIACIUTO discorso del Sig. Niccolai sulla grande distribuzione. Non ci sono riuscito. Non sono riuscito a travare un capo da cui cominciare a sbrogliare l'intrico di termini, di concetti, di opinioni. NON CI SONO RIUSCITO' E' IMPOSSIBILE. E' IMPOSSIBILE!!!! Ho notato anche che l'autore usa parole di cui non conosce il preciso significato e le inserisce erroneamente nel testo, e soprattutto non conosce né la sintassi né alcuno stile di scrittura. Anche l'uso ricorrente del condizionale storico oltre ad essere brutto è superato ed è rimasto solo nell'uso della più sorpassata corrispondenza burocratica. Inoltre, sempre per l'uso corretto della sintassi, per esempio non si dice: "Ho costretto uno a non fare...."; si dice più correttamente: "Ho impedito a uno di fare....".
La scrittura ha delle sue precise regole, una sua grammatica e una sua sintassi ma soprattutto serve per divulgare e se non si riesce a farsi capire, che divulgazione è.
Vorrei che l'autore spiegasse cosa significa il termine "meccanicismo", so che si trova facilmente su Wikipedia ma io vorrei che me lo spiegasse con parole sue.
Vorrei anche che traducesse in italiano comprensibile il seguente passo: “La GDO mutua il suo operato e s'ispira - per una moltitudine di tratti - molto di più alla vendita rappresentativa (dei produttori), che non a quella di un'impresa commerciale: se è pur vero che ciascun supermercato si "appropria" dei beni al fine di ricollocarli sul mercato ad un prezzo superiore, a differenza di un'agenzia commerciale, è altrettanto vero che il limite verso cui manifesta di tendere è l'ottenimento di tutti i privilegi solitamente accordati anche alla seconda.”
I lettori mi perdoneranno se critico l'attegiamento di questo autore ma per me, che ne ho intuito la natura e la psicologia, non solo è illeggibile ma è anche insopportabile perché ha un incontenibile snobismo e senso di superiorità nei confronti dei suoi lettori. Il sentimento di superiorità nei confronti dei propri simili è un grave difetto che si nota oggi fra gli abitanti del Nod Italia e che si è particolarmente manifestato ieri nel ventennio fascista.
L'autore di cui dico, potrà cercare tutte le giustificazioni che vuole ma io non ci casco.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
segue costruttivamente!
AUTORE: costruttivo sempre !
email: -

16/9/2011 - 19:55

è saltata la parte TESTUALE chiedo scusa:
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
DALLA PUGLIA ALLA CMC
AUTORE: S.C.
email: -

16/9/2011 - 19:53

LA CMC E' LA COOPERATIVA ROSSA CHE SI OCCUPERA' DELLA REALIZZAZIONE DEL PORTO DI PISA!!!!
C’è la salvaguardia di una pianta acquatica, la Posidonia, al centro dell’inchiesta che indagando sui lavori al porto di Molfetta (Bari) ha portato oggi alla perquisizione degli uffici della Cmc (cooperativa muratori cementisti), capofila dell’associazione temporanea di imprese (Ati) che si è aggiudicata l’appalto delle opere.
L’indagine coordinata dalla procura di Trani venne a galla più di un anno fa (aprile 2010) quando il pubblico ministero Antonio Savasta chiese una proroga delle indagini preliminari. A quel tempo si parlò solo di amministratori pubblici locali iscritti nel registro degli indagati. Tra loro il sindaco di Molfetta, Antonio Azzollini, che si disse sereno: «D’altra parte stiamo parlando di un’alga…».
E in effetti, come già detto, tutto ruota attorno alla Posidonia, pianta acquatica (e non un'alga come erroneamente scritto in un primo momento) ritenuta fondamentale per l'equilibrio del sistema marino e capace di difendere la costa dall'erosione. Le mappe e i documenti a corredo delle concessioni - secondo l'ipotesi dell'accusa - sarebbero infedeli indicando il sito della pianta in una zona diversa e più distante da quella davvero interessata dai lavori. In questo modo - sempre secondo l'ipotesi accusatoria - si sarebbe potuto affermare che i lavori per il porto non avrebbero intaccato l’habitat della Posidonia ottenendo quindi i permessi.
I lavori sono iniziati nel 2007. «L’appalto – si legge nel sito internet della Cmc –, il cui valore è di oltre 57 milioni di euro, è stato aggiudicato al raggruppamento di imprese costituito da Cmc (leader), Società Italiana Dragaggi e Impresa Pietro Cidonio dal Comune di Molfetta. I lavori prevedono la costruzione di un molo in continuità ad una diga foranea esistente, di una banchina di riva per il traffico commerciale, di una banchina per la nautica minore e di un piazzale per la movimentazione merci. La durata prevista dei lavori è di circa quattro anni». Alcuni imprevisti hanno allungato i tempi.
Questa mattina nella perquisizione degli uffici in via Trieste - compiuta, su mandato della procura pugliese, dal personale del corpo forestale di Ravenna coordinato dal comandante provinciale Gianpiero Andreatta - sono stati sequestrati documenti, computer e supporti informatici che verranno inviati al Pm competente. Analoga perquisizione è stata fatta da parte della Forestale di Bari anche negli uffici della Cmc sul cantiere.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Costruttivamente!
AUTORE: costruttivo sempre !
email: -

16/9/2011 - 18:33

Trascrivo la tua proposta del 15/9 h15,24:
TESTUALE:
La mia risposta costruttiva semplicemente non concordava con questa tua proposta,a mio avviso regressiva.
Avranno il sopravvento sempre e solo i produttori forti economicamente, commercialmente e con capillare autonomia distributiva, mentre i piccoli produttori saranno esclusi o il loro mercato sarà essenzialmente locale,con scarse possibilità di crescita,crescita che la GDO ha garantito anche ai piccoli produttori con il contributo delle campagne pubblicitarie e alla capillarità distributiva che la GDO riesce a soddisfare.
Costruttivamente a me pare che le tue idee sulla GDO e varianti distributive siano più vicine al mondo di Goldrake (natura e tecnologia contro i mostri invasori)che al pensiero marxista, avranno forse una possibile realizzazione,solo se le leggi del mercato(della domanda e dell' offerta)saranno superate.
Il resto delle tue considerazioni, se me lo permetti, non le vorrei commentare.
Un saluto.
----------------  RISPONDI





In risposta a: sarò breve! del 16/9/2011 - 0:14
Meno costruttivo
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

16/9/2011 - 16:08

Molto meccanica - per non dire meccanicista - la tua analisi e, ti confesso, mi suscita una non trascurabile riduzione di costruttività nei tuoi confronti, a te che ti attribuisci l'epiteto di "Costruttivo Sempre", a mio giudizio con forte senso di filialità rispetto alle dottrine positiviste (attenzione all'uso del vocabolo: la sua accezione è filosofica).
La "vendita" è l'attività "professionale", l'unica significativamente importante che può e deve condurre un imprenditore: ciò che Marx a suo tempo identificò come «Divisione del Lavoro» e non «[...] la logistica (stoccaggio e trasporto delle merci) e la distribuzione locale ottimizzata (PdV: "tutto" sotto lo stesso tetto) hanno progressivamente generato la GDO»; la GDO non è l'evoluzione della Piccola e/o Media Distribuzione, ma più verosimilmente il frutto del distacco definitivo delle facoltà commerciali dai produttori.
La GDO mutua il suo operato e s'ispira - per una moltitudine di tratti - molto di più alla vendita rappresentativa (dei produttori), che non a quella di un'impresa commerciale: se è pur vero che ciascun supermercato si "appropria" dei beni al fine di ricollocarli sul mercato ad un prezzo superiore, a differenza di un'agenzia commerciale, è altrettanto vero che il limite verso cui manifesta di tendere è l'ottenimento di tutti i privilegi solitamente accordati anche alla seconda.
L'agenzia commerciale governa il transito delle merci da un soggetto ad un altro senza in verità divenirne proprietaria intermedia, ma esigendone per l'apporto di cui è artefice una legittima commissione: ciò ne riduce considerevolmente i rischi d'impresa, riducendola ad una sostanziale estensione imprenditoriale della diffusa professionalità dell'agente di commercio e/o affini; in questo - evidentemente - essa si distingue, se non per dimensioni, dalla GDO.
Le imposizioni comminate dalla GDO ai produttori ne manifestano tutta l'inclinazione a lasciarsi accordare da essi tutti i privilegi che solitamente si attribuiscono per mandato commerciale ad un'agenzia: l'imposizione dei quantitativi di merce, l'exposition-fee, le penali sulle consegne, le scontistiche, le politiche di offerta coattive fondate non sulle sovrapproduzioni dei fornitori, ma su strategie di marketing che non hanno nulla a che vedere con la produzione stessa, indicano piuttosto chiaramente che l'obiettivo perseguito dalla GDO è di abbattimento di qualunque fattore di rischio o di criticità.
Naturalmente questa strategia, se affiancata al consumo indiscriminato di territorio, al mastodontico profitto finanziario dovuto alla distanza impressionante tra momento in cui una merce viene pagata al fornitore - sempre e naturalmente superiore ai 90 giorni in funzione del Rapporto Trimestrale e, recentemente, dilatata finanche ai 360 giorni - e quello in cui la stessa viene saldata dall'utente finale (cioè subito) e, non ultimo, alla politica dell'abbattimento del carico fiscale attraverso meccanismi di scarico, di re-investimento in nuovi punti vendita e/o di trasferimento di capitali verso paradisi fiscali, produce un costo sociale elevatissimo: il primo effetto evidente è la distruzione sistematica di posti di lavoro che storicamente si è manifestata prima presso la Piccola Distribuzione "concorrente", poi presso la Media che non ha saputo trasformarsi in Grande, poi presso tutti i produttori operanti nell'area dei suoi insediamenti, nel momento in cui la produzione di beni concorrenti sia stata trasferita - spesso dalla GDO stessa - in altre aree del mondo, poi, infine, presso gli stessi fornitori, divenutine progressivamente appendici produttive, rinunciando alla propria autonomia commerciale, ai propri standard qualitativi, ai propri metodi produttivi e, infine, dismettendo professionalità e posti di lavoro per assecondarne le insaziabili aspettative.
Potremmo a buon diritto definire la GDO l'Attila dell'economia-politica, perché è fuori discussione che dove passi, non cresca più l'erba: i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Dai biscotti M.B. ricoperti di polveri sottili da combustione dei rifiuti, agli oli di oliva "extra", prodotti recuperando gli oli combusti delle auto e sa Dio quali altre sofisticazioni alimentari, senza contare le produzioni agricole destagionalizzate, l'utilizzo di ogni acceleratore chimico, gli allevamenti di polli 20-giorni-dalla-nascita-al-piatto.(...) Proviamo a riconteggiare gli effetti, l'impatto sul lungo termine della GDO sull'intera società - Coop e Conad incluse, naturalmente -, ora che dai lontani anni '90 abbiamo un'attendibile pietra di paragone: le performances dei supermercati non sono decontestualizzabili dal resto dell'economia e, disgraziatamente, i suoi costi sociali sono tali da indurre a pensare che se ciascun prodotto esposto riportasse il suo reale prezzo, comprensivo di costi sociali, di tasse evase legalmente, di mancato contributo alla collettività, dell'inflazione ingenerata, dell'occupazione dissipata nei modi più disparati e pittoreschi, delle scalate dei gruppi di GDO al sistema bancario e assicurativo, della quantità di debito pubblico accaparratosi, della concentrazione geografica della quantità di moneta circolante e dell'impoverimento di interi segmenti della società, si potrebbero osservare cifre impensabili, quintuplicate, decuplicate rispetto a quelle che comunemente si trovano.
Intendo dire che, se la GDO pagasse interamente il suo gravame fiscale, fosse costretta a non avvantaggiarsi finanziariamente delle dilazioni imposte ai fornitori, retribuisse correttamente il lavoro dei propri dipendenti e mettesse nella condizione i propri fornitori/produttori di retribuire correttamente il proprio... beh, forse e semplicemente, la GDO non esisterebbe proprio.
Si tratta del peggior artificio economico-commerciale mai dispiegato dal Modo di Produzione Capitalistico: invito tutti i produttori di zona a ponderare l'idea di fare vendita diretta, in qualunque settore si trovino ad operare, a riqualificare le proprie produzioni, a puntare alla qualità e non alla quantità, a riappropriarsi dell'unico strumento imprenditoriale che debba loro appartenere - che non è la produzione in sé e per sé, appannaggio dei propri lavoratori -, ma la vendita.
La chiusura di un supermercato è una benedizione per un territorio (specie se intorno non se ne aprono altri): il suo personale può essere più facilmente assorbito dall'economia locale di quanto non accada inversamente al momento del suo insediamento; naturalmente gli errori commessi in passato non devono pesare sui lavoratori: che i lavoratori di Carrefour vendano cara la pelle, non si rassegnino e non concedano un attimo di tregua al loro aguzzino... e che nessuno si lasci convincere, lo ripeto ancora una volta: non è licenziando cassieri che un consumatore può ritagliarsi un prezzo più vantaggioso.
Occorrono acquisti più consapevoli, meno convulso consumismo, più attenzione per la propria salute, più contiguità ai produttori, altro che "tutto sotto lo stesso tetto"!
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In risposta a: la novella dello stento... del 14/9/2011 - 21:37
Ogni cosa ha il suo nome
AUTORE: Silvano
email: -

16/9/2011 - 15:04

Io ho capito che è dal 2007 che i comuni di Cascina e Pisa cercano di attirare l'operazione IKEA mettendo a disposizione 63 ettari a 200 euro al metro siti tra Navacchio e Ospedaletto, oltre ad altrettanto terreno lungo l'aurelia.
Per concludere, quando i regolamenti urbanistici cambiano la destinazione d'uso degli orticelli, trasformandoli in aree edificabili, non è speculazione edilizia?
Ah! Mi sono sbagliato forse si chiama clientelismo.
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In risposta a: Come imba'uccare gli 'gnoranti del 16/9/2011 - 11:24
tante discorsi e niente fatti
AUTORE: gnorante ma no scemo
email: -

16/9/2011 - 13:33

Io non mi sono mai fatto mantenere ed ho sempre lavorato fin da qua ndo ero guasi sempre un bambino..... se avevo tempo per studiare mi piaceva anche a me ma io pultroppo ho sempre dovuto lavorare ma non sono proprio ignorante come credi..... le cose le capisco basta che non siano ingarbugliate e piene di boria e di vento. Ne conosco tanta di gente che con poche parole semplici ti fanno capire le cose e ne conosco tanti che ti rimbischeriscano a son di chiacchiere. Ora smetto perchè io devo ritornare a lavorare per guadagnarmi il pane perchè a casa mia non mi ce lo porta nessuno. Capitoooo???????????????????
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In risposta a: del
A Filettole, scolari a rischio!
AUTORE: Maria Sabrina Sciacchitano
email: -

16/9/2011 - 13:15

Ieri sera ho inviato una e-mail al comandande della polizia municipale e, per conoscenza, alla casella di posta elettronica della Polizia Municipale, al Sindaco ed all'Ufficio Manutenzioni Viabilità in cui riportavo:
"Buonasera,
sono la mamma di 2 bambini frequentante la scuola elementare di Filettole.
All'inizio dell'estate scorsa ho accolto molto positivamente l'istituzione del senso unico di marcia in via della Pieve, nella parte che da via Gambacorti porta a via della Pace, certa che avrebbe portato ad uno snellimento del traffico veicolare all'entrata ed all'uscita dalla scuola.
Tuttavia, dopo 2 giorni di scuola, sia io che molti altri genitori abbiamo notato che tale senso di marcia crea grossi problemi di sicurezza per i bambini che usufruiscono del servizio di scuolabus.
Infatti, la porta di entrata dello scuolabus viene a trovarsi, non dal lato della scuola, ma dal lato della strada. Di conseguenza, i bambini sono costretti a girare intorno allo scuolabus per potervi salire o scendere, con il rischio quindi di essere investiti da eventuali auto in transito.
Inoltre, sullo scuolabus è presente un'unica accompagnatrice che, mentre è impegnata ad aiutare i bambini a salire o scendere sullo scuolabus, non ha visibilità degli altri nascosti dallo scuolabus stesso. Questo con il pericolo che qualche bimbo sfugga al controllo e possa allontanarsi indisturbato.
Chiedo quindi il Suo intervento affinché venga invertito il senso unico di marcia (da via della Pace verso via Gambacorti) in modo che i bambini possano salire e scendere dallo scuolabus in assoluta sicurezza.
Ringraziando in anticipo per il Suo interessamento al problema, porgo cordiali saluti.
Maria Sabrina Sciacchitano"
Mi è stato detto da persona fidata (perchè i miei figli prendono lo scuolabus e quindi non ero presente) che stamani c'era la polizia municipale davanti la scuola. L'agente, ha detto che è tutto a posto, e che la soluzione ai problemi c'è: comprare uno scuolabus con la porta lato guidatore.
Possibile che per non invertire un senso unico (a costo zero, o meglio al costo della manodopera di 1-2 operai per circa 1-2 ore...) bisogna aspettare chissà quanto che arrivi un nuovo scuolabus (sempre che arrivi...) ?
Possibile che i nostri bambini debbano rischiare di essere investiti o di allontanarsi senza controllo perchè non si vuole invertire un senso di marcia?
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In risposta a: gdo telepass e cassieri del 15/9/2011 - 23:21
Come imba'uccare gli 'gnoranti
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

16/9/2011 - 11:24

Caro «Gnorante», il sottoscritto non ha mai preteso - debitamente o indebitamente - di essere migliore degli altri per l'estensione del proprio vocabolario, o per il proprio spettro di conoscenze, frutto di una curiosità insaziabile (c'è chi è ingordo di danaro, di beni materiali, di immobili, di "roba" - per dirla alla Verga, chi invece di sapere!) o per la propria capacità di rielaborazione figlia di un certo spirito di osservazione, di una creatività senza limiti e di un'inclinazione indeclinabile all'argomentazione teorica piuttosto che alla congettura; casomai, manifestandone gli effetti, il sottoscritto ha cercato di condividere ciò che gli appartiene, stimolando alla ricerca, premendo sul tasto dell'altrui curiosità, esortando il lettore a non accontentarsi e imponendo a sé stesso ulteriori studi, approfondimenti e rielaborazioni.
L'idea del «popolino 'gnorante» che si fa abbindolare dai paroloni non regge se messa a confronto con ciò che avviene nella realtà: un «popolino cresciuto culturalmente», si lascia piuttosto sedurre dalla banalità, dalle parole d'ordine più stupide, dall'idiozia di qualche commediante per giustificare a sé stesso i moti e gli istinti più depravati, più individualisti, più folli, più anti-sociali, per dare sfogo alla propria rabbia ormai incontrollabile, per prendersi gioco di un senso dilagante di impotenza che pervade ogni cosa.
Chiunque manifesti la propria idrofobica misantropia, chiunque prediliga un'edonismo spietato alle prospettive future di bene collettivo, chiunque sia prodigo di riottosità, di impeto, di preconcetto, di razzismo è oggi un catalizzatore delle attenzioni di una comunità piccolo-borghese in disfacimento, situata sulla punta sbagliata della forbice sociale: chiunque inviti a disconoscere il patrimonio culturale, la lingua, la storia, le tradizioni proprie e altrui, a non professare serenamente accoglienza, integrazione, solidarietà e condivisione, ad accelerare quel processo di disgregazione sociale senza via d'uscita in cui - secondo il principio del tanto peggio, tanto meglio - stiamo precipitando, seduce inspiegabilmente le folle.
In contrapposizione a queste velenosissime tipologie di pensiero, il sottoscritto si fa portavoce di una controcultura persistente, invitando gli altri a riflettere, a documentarsi, a ragionare, a riappropriarsi degli strumenti dell'intelletto, a trovare rifugio nel sapere e nella conoscenza, a rimettere in funzione le proprie facoltà razionali.
Prova allora a domandare alla redazione della VdF se ritiene più pericoloso un annuncio che esorti il lettore a non ragionare, a non utilizzare le proprie facoltà intellettive, a profondere congetture (e bischerate) in quantità industriali, ad affezionarsi a valori effimeri, al preconcetto, alla banalità, a poltrire nella ricerca e a sopire la curiosità, o un post che stimoli il lettore a documentarsi per rispondere - secondo la propria opinione - in modo accurato, fondato e corretto, a sostenere le proprie idee in maniera ferma, seguendo un filo conduttore ben preciso.
Il vecchio ma sempre attualissimo artificio del politico demagogo e populista per assicurarsi una posizione egemone è quello di invitare gli altri a diffidare da chi cerca di farli ragionare, da chi li induca alla riflessione, da chi provi a scuoterne l'addormentata coscienza, da chi tenti di spegnere i dibattiti e le discussioni... non funzionerà, ti avverto: non è la paratassi a fermare la curiosità, ne' il vocabolario ricercato impedirà al lettore di comprendere e farsi un'opinione, favorevole o contraria che sia.
Hai appena chiesto ai lettori del Forum della VdS di scendere al tuo livello, di rinunciare a tutto ciò che hanno dentro, che sanno e che vorrebbero dire di mettersi a tacere, di provare a somigliarti, di iniziare a dire scempiaggini.
I buffoni di corte fanno ridere e mettono di buon umore: ma far ridere non è prerogativa di tutti e tu ti dovrai accontentare di essere un semplice 'Gnorante, come ti sei definito, in quanto non poco alfabetizzato, non poco edotto, non poco preparato (oddio, anche sì!), ma per i valori demenziali che intenderesti trasmettere alla società.
Firmati, così il mondo intero potrà confermarti l'unica cosa che hai azzeccato: la tua ignoranza.
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In risposta a: "franza o spagna purchè se magna"? del 15/9/2011 - 23:05
ERA GIA' TUTTO SCRITTO
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

16/9/2011 - 8:28

Caro Pedro, quello che dici è vero ed era gia stato abbondantemente scritto parecchio tempo fà anche su questo forum.
Peccato che di fronte alla realtà l'italiano medio si sia fregato delle conseguenze e abbia votato quello che imbambolava di più, poi sono arrivate le escort e noi da bravi machi italici abbiamo drizzato le orecchie e non solo, una botta di testosterone e a quel punto il sangue si sà, gira più rapidamente e ha involontariamente acceso i cervelli costringendoci all'indignazione.
Nessuna legge vergogna votata da questa ignobile compagnia ha acceso il dissenso più del viavai di belle donne a pagamento che poi hanno fatto carriera anche in politica per meriti conquistati sul campo....pardon, sul letto.
Siamo fatti così noi italiani, pensiamo sempre al modo di farla franca e ci affidiamo a quello che come noi, pensa per sè ed i suoi amici, sperando di divenire anche noi suoi amici, merita un cenno la frase "ha fatto bene per se vuoi che non sappia governare un paese per tutti noi?", ecco, se invece di guardare passivamente i programmi spazzatura da lui medesimo divulgati, avessimo iniziato a leggere il suo passato avremmo capito e non saremmo in questo immane pasticcio, costretti a pagare anche per quelli che lo hanno sostenuto, poichè lo sappiamo bene chi lo ha sostenuto.
A dicembre, se non prima, sapremo di quanto siamo fuori dai piani europei e allora saranno dolori per davvero, peccato perchè era già tutto scritto ma... bisogna saper leggere e dedurre, operazione assai complicata per chi è abituato da sempre ad essere imboccato e rincitrullito di nullità.
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In risposta a: gdo telepass e cassieri del 15/9/2011 - 23:21
Parafrasando un detto:
AUTORE: Erudito
email: -

16/9/2011 - 0:15

"La legge non ammette ignoranza"

Il Forum della Voce del Serchio è "al di sopra della legge" perchè ammette "anche gli gnoranti" e lo gnorante di turno oltre essere un grandissimo gnorante è anche pregiudizievole. A lui gli basta una sigla, una firma od un nome già conosciuto e tutto il resto per lui è già stabilito aprioristicamente.

Antonio Gramsci ci diceva: studiate! perchè degli ignoranti non ne ha bisogno nessuno; invece, purtroppo oltre loro stessi a far danno, qualcuno più furbetto sopra di loro li attizza, se li accaparra e se ne serve (una testa anche vuota è un voto) e loro non lo sapranno mai; ignorano appunto.
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