none_o

Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com


Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

di Emanuele Cerullo
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dal Wueb
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
E settembre vien danzando
vien danzando alla tua porta:
sai tu dirmi che ci porta?
Tante uve, bianche e nere
fichi e mele con le pere
e di zizzole .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
 0
Sono disponibili 18557 articoli in archivio:
 [1]  ...  [491]   [492]   [493]   [494]   [495]   [496]   [497]  ...  [743] 
AVVERTENZA: In caso di risposta a un articolo già presente nel forum, si invita i lettori ad usare il comando RISPONDI. Usando questo comando la risposta dell'utente ottiene una maggiore visibilità, perchè viene collocata automaticamente in due spazi diversi. Viene inserita infatti 1) nella prima pagina del forum in successione temporale, come tutti gli altri interventi; 2) viene inserita anche nel riquadro dei DIBATTITI IN CORSO, dove gli articoli rimangono un tempo maggiore.
Il primo lettore che risponde a un tema già presente nel forum e adopera il comando RISPONDI attiva automaticamente un dibattito. Il comando RISPONDI consente di sviluppare dibattiti su temi specifici.
In risposta a: GDO, Telepass e Cassieri del 15/9/2011 - 15:24
sarò breve!
AUTORE: costruttivo sempre !
email: -

16/9/2011 - 0:14

La GDO nasce per esigenze razionali tra produttori e distribuzione al consumo.
La logistica(stoccaggio e trasporto delle merci) e la distribuzione locale ottimizzata(PdV:"tutto" sotto lo stesso tetto)hanno progressivamente generato la GDO.
Logiche distributive tra produttori e punti di vendita senza l'intermediazione della GDO ci farà regredire agli anni 50 quando la benzina costava 60£ al litro.
Le soluzioni alle miserie delle umane inadempienze e del umano sfruttamento non sono insite nella GDO,la quale resta per ora utile e necessaria,ma vanno ricercate,come per tutti gli altri settori produttivi e commerciali nell'applicazione di leggi da cambiare e dei diritti dei lavoratori TUTTI da rispettare,Enti Statali inclusi.
----------------  RISPONDI





In risposta a: GDO, Telepass e Cassieri del 15/9/2011 - 15:24
gdo telepass e cassieri
AUTORE: gnorante
email: -

15/9/2011 - 23:21

lo avete letto l'articolo del Niccolai? Cè qualcuno che può giurare di averci capito qualcosa?
Questi discorsi sono più aggomitolati di una matassa di filo di spagna buttata fuori dal mare. Mi faccio meraviglia che la redazione pubblichi queste broscie, come si fa a pubblicare roba che nessuno capisce? Questa è roba da manicomio ve ne rendete conto? Cè quello che dice che vorrebbe avere la cultura del Niccolai e saper scrivere come lui, quello che dice così è uno che non capisce niente e crede che i paroloni siano la cultura e gli articoli infiniti vogliano dire sapere scrivere. Proprio in questo modo si imbauccano gli ignoranti, perchè un povero ignorante che legge dei paroloni che non capisce o vede uno scritto bello lungo pensa che quello che lo ha scritto deve essere un grande acculturato, invece è al contrario, quello è uno che parla tanto e non dice niente. Fatelo smettere perchè fà dei danni.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Colpito nel segno del 15/9/2011 - 15:26
"franza o spagna purchè se magna"?
AUTORE: pedro
email: -

15/9/2011 - 23:05

Nessuna differenza.
"l'attuale destra" e poi ci direte l'attuale sinistra.
Seguirà l'attuale centro?
L'aggettivo -attuale- mi ricorda il cerchio e la botte.
Lo scarso senso civico,l'assenza di volontà per molti di informarsi da più fonti, il voto di scambio e d'interesse particolare,il partito non come soluzione dei problemi ma come squadra da tifare.
Ciò che conta non sono gli esempi morali e istituzionali, positivi o negativi che i nostri politici ci offrono e le scelte conseguenti, ma è molto più facile lasciar fare e cogliere l'attimo, saltare sul carro del vincitore al momento giusto.
Eccoci qui:abbiamo i governi che ci meritiamo? Questo governo se lo meriterebbero solo quelli che l'hanno votato.
Dopo i danni arrivano le beffe, le finanziarie infinite dicono che i debiti li pagheranno di più quelli che questo governo non l'hanno votato.
Alla faccia dell'interesse nazionale,del debito pubblico,e dell'evasione debordante ecc...
I cinque anni precedenti (2001-2006) avevano già dato chiari segni di malcostume politico.
Molti si sono voltati per non vedere, a voler credere alle promesse assurde e ai falsi scoop giornalistici.
A destra? ci sono piccoli segni di risveglio istituzionale e morale.
A sinistra? i lavori sono in corso.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Grazie del 15/9/2011 - 19:53
giusto e anche
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

15/9/2011 - 22:14

quello che affermi è vero inoltre i cervelli che fuggono sono un danno enorme anche da un punto occupazionale e non solo economico in senso lato, forse, numericamente parlando, un indotto derivato dall'applicazione delle nuove tecnologie, potrebbero generare posti di lavoro altamente qualificati, superiori a quelli di cassiere e casellanti sia nei numeri e, non me ne vogliano costoro, sia nel livello.
E' fin troppo ovvio che se si inseguono sempre obiettivi facili e subito cassabili alla fine ci troviamo a fare i precari all'Ikea piuttosto che il tecnico specializzato in processi industriali avanzati.
La realtà amarissima è che siamo fermi da 20 anni senza un progetto di Nazione, sforniamo laureati anche di buon livello che devono accontentarsi, quando và bene di lavoretti part-time, a tempo determinato, spesso giornaliero, ovviamente sotto retribuiti anche se la loro prestazione è qualitativamente elevata.
Ormai la storia di questi 20 anni è già scritta, ogni uno nel suo piccolo ha la propria fetta di responsabilità, ora ci tocca rendere giustizia alle generazioni future se non vogliamo domani subirne le conseguenze.
E' tempo di sacrifici e allora un quarto d'ora in più in coda alla fine che differenza fà se vale il posto di lavoro e le aspettative di una famiglia?
----------------  RISPONDI





In risposta a: Caro Osservatore di Migliarino del 15/9/2011 - 14:41
Grazie
AUTORE: Osservatore di Migliarino
email: -

15/9/2011 - 19:53

Carissimi Simone7002 e Nativo della Baldinacca grazie per aver letto il mio intervento che non è un'accettazione consenziente al progresso inteso come consumismo e menefreghismo all'ennesima potenza.
Voglio ribadire che sarebbe necessario ed indispensabile sostenere la scienza intesa come ricerca scientifica sana, quella che fa progredire quella che ci potrebbe far vivere meglio e anche più a lungo.
Lo sviluppo delle tecnologie derivate dai risultati scientifici ovviamente dipendono dal mercato e allo stesso tempo lo condizionano e ci condizionano.
Anche la ricerca scientifica e tecnologica ha i suoi problemi occupazionali, i migliori cervelli italiani spesso vanno all'estero per poter lavorare. Ovviamente in questo caso si tratta di piccoli numeri rispetto agli addetti al casello autostradale, alle casse della GDO, ecc.
La riflessione sarebbe e per me è molto complessa.
Riflettiamo in fretta, se non siamo al collasso poco ci manca.
E dopo proviamo tutti insieme a far qualcosa.
Grazie e buona serata
----------------  RISPONDI





In risposta a: Informazioni o teoremi. del 15/9/2011 - 14:46
Solo informazioni, i teoremi...
AUTORE: S.C.
email: -

15/9/2011 - 18:00

... si leggono tutti i giorni sui quotidiani e si ascoltano ai tg. Sono d'accordo con te.
La realtà però è diversa: chi ci governa ne fa un problema di colori ed a me dei dei colori non me ne frega assolutamente niente. Ma il potenziale clienteralismo, l'ingiustizia e la prevaricazione del "più forte sul più debole", va sempre combattuta.
----------------  RISPONDI





In risposta a: CAMBIA IL LUPO MA IL PELO E' SEMPRE LO STESSO del 15/9/2011 - 12:50
Colpito nel segno
AUTORE: Cittadino come pochi
email: -

15/9/2011 - 15:26

Mai intervento è stato più proficuo per spiegare bene la differenza tra l'attuale destra e la sinistra (NESSUNA).
Saluti
----------------  RISPONDI





In risposta a: parliamo anche del telepass! del 14/9/2011 - 18:27
GDO, Telepass e Cassieri
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

15/9/2011 - 15:24

Il dibattito sui "cassieri" scorre decisamente su un binario morto, perché non affronta tematiche - come direbbe la Marcegaglia, prendendo inconsapevolmente spunto dal Marxismo - strutturali.
La prima decisiva incongruità è da attribuire - suo malgrado - a colei che ha innescato la discussione: con ogni probabilità anche il sottoscritto avrebbe rifiutato il volantino dello zelante direttore di supermercato, proteso a sdoganare una tornata di licenziamenti con una «razionalizzazione tecnologica» dei processi produttivi, ma ahimè, la buona volontà soggettiva - che si traduce in una sorta di «emolumento liberale» di una royalty-per-prodotto a sostegno dell'occupazione, non risolve la contraddizione oggettiva fra capitale e forza lavoro.
L'idea di accrescere l'offerta e di migliorare le caratteristiche del servizio non è di per sé sbagliata o imponderabile, a condizione che non faccia perno su due vecchi cavalli di battaglia liberaldemocratici, che mi auguro possano nel più breve tempo possibile essere seppelliti insieme a chi li ha sempre sostenuti: il primo è è l'idea assolutamente pretestuosa per cui l'introduzione di tecnologie e automatismi di quella portata concorrano in maniera rilevante all'abbattimento dei prezzi, mentre la seconda è che - pertanto - si possa a buon diritto far a meno dei lavoratori che fino alla loro introduzione ne avevano svolto le funzioni.
Nella GDO l'operazione di «razionalizzazione tecnologica» non concorre minimamente all'abbattimento dei prezzi al pubblico, ma semplicemente alla riduzione della spesa corrente del negozio, che va ad impattare positivamente sui profitti già esorbitanti: non ci scordiamo che la GDO si avvale tanto di un ricarico commerciale, quanto di uno finanziario, imponendo condizioni gravose ai propri produttori/fornitori ed esigendone l'estorsione di vere e proprie exposition-fees (o per meglio dire tangenti) e operando proficuamente nella direzione dell'abbattimento dei gravami fiscali, sia attraverso pratiche contabili-societarie poco ortodosse (ancorché legali), sia attraverso l'esercizio di una pressione politica costante.
Per contro, l'esistenza professionale di un lavoratore dovrebbe essere votata alla crescita, sia in termini retributivi, che di competenze che, infine, di responsabilità: è dunque legittimo che il cassiere - magari pro-tempore - di un supermercato, si aspetti ad un certo punto di poter essere ricollocato in un altro comparto operativo; se dunque l'azienda introduce nuove tecnologie - come ad esempio la cassa elettronica - l'orientamento corretto dovrebbe essere quello di reimpiegare i propri dipendenti in altre funzioni, magari più avanzate e meglio retribuite.
L'operazione del direttore del supermercato in questione, non è dunque stata altro che una sterile - per non dire ignobile - montatura pubblicitaria per convincere il cliente che l'introduzione di nuove tecnologie possa avere una qualche ricaduta positiva sui prezzi dei prodotti: niente di più falso, perché nella GDO i prezzi correnti non sono determinati in maniera preponderante dal costo delle proprie forze produttive, ma dalla svalutazione incontenibile del valore del lavoro dei propri fornitori, specie se produttori!
L'idea dunque di voler pagare di più un prodotto a costo che sia mantenuta l'occupazione, è frutto di un calcolo strutturalmente sbagliato e di una cultura retrograda: sarebbe come maledire Alexander Fleming per la scoperta della penicillina, in ragione di un minor fabbisogno di medici e infermieri, di una contrazione sensibile dell'industria farmaceutica o funeraria! Consiglio alla coscienziosa acquirente la lettura di «Forme Economiche Pre-Capitalistiche» di Marx per capire esattamente cosa intendo dire.
La verità è che il progresso tecnologico, ciò che su questo Forum nell'90% dei casi viene identificato con il «Progresso», è uno strumento la cui indiscutibile utilità sociale e storica avrebbe dovuto consistere in una riduzione dei posti di lavoro a bassa professionalità e competenza, e non in una definitiva espulsione di lavoratori dai cicli produttivi: le macchine, gli strumenti di produzione, hanno la funzione oggettiva di sostituire l'uomo nei lavori più umili, non quella soggettiva di incrementare i profitti d'impresa che dovrebbe rimanere un pur sempre e occasionale incidente di percorso, ne', tantomeno, peggiorare in maniera infinitesimale il livello qualitativo della produzione.
Il punto dunque, non è se sia giusto o meno introdurre nuove tecnologie (sempre che siano frutto di un'ingegneria rispettosa della salvaguardia ambientale e della dignità del lavoro di cui sono frutto!), ma se non sia doveroso reimpiegare i lavoratori - le cui mansioni siano state assorbite dalle macchine - per incarichi meglio retribuiti, di maggiore responsabilità e meno usuranti o alienanti.
La soluzione potrebbe essere altrove: saltare a piè pari la fase distributiva e far sì che i produttori si riapproprino della propria capacità commerciale, significherebbe determinare una politica di prezzi più a misura dell'acquirente e una sua maggiore consapevolezza, una redistribuzione maggiore di risorse, una crescita del fabbisogno di professionalità qualificate, un miglioramento complessivo della qualità produttiva, una diminuzione dei fattori di rischio d'impresa, e più facile adesione alle disposizioni in materia di sicurezza e salute.
La seconda decisiva ingenuità, è quella di paragonare la GDO al settore dei trasporti: il comparto delle vie di comunicazione e dei servizi ad esse connessi, soffre al pari di ogni altra impresa capitalistica le contraddizioni del Modo di Produzione e non è insolita avvalersi della pratica della «ristrutturazione» nell'accezione più marxista del termine, e tuttavia, mentre la GDO segue un collaudato schema di Piani Industriali consistente nell'insediarsi, succhiare linfa vitale all'infinito, scardinare il tessuto produttivo locale e non esistente, per poi fare regolarmente le valigie dopo una ventina d'anni, operazione generalmente preceduta da un cospicuo licenziamento di lavoratori, i trasporti non hanno la possibilità di seguire schemi analoghi.
L'abbattimento dei costi di gestione dei servizi di trasporto - ivi incluse ferrovie, aerovie e idrovie - non può essere ragionevolmente il frutto di poderose riduzioni di personale, ma, al massimo, di trasferimenti di competenze a soggetti esterni, essenzialmente perché - in special modo per ciò che attiene le terrestri - le vie di comunicazione lì sono e lì rimangono, a meno che non le si dismetta per qualche motivo: le biglietterie elettroniche dunque porteranno sì ad una sensibile riduzione del personale di cassa, ma non necessariamente al suo mancato trasferimento di mansioni o reimpiego.
Va inoltre ricordato che, tradizionalmente, la forza contrattuale dei lavoratori del settore trasporti è significativamente elevata: la capacità di compenetrazione confederale è in questo comparto molto limitata ed il livello di conflittualità - che in special modo i COBAS Trasporti sono in grado di ingenerare - è tale da garantire alla forza lavoro un'attitudine alla mobilitazione, un livello di guardia e una determinazione molto forti, che non è invece propria dei lavoratori del settore Commercio.
Una cosa però è certa: la rete stradale e ferroviaria italiane, quel complesso e inestricabile groviglio di arterie di diversa lunghezza e importanza, è a suo tempo già stato pagato dagli Italiani (ri-leggesi Beni Comuni) ed è dunque ragionevole pensare che oggi si debba pagare non per produrre un profitto a chi se ne è indebitamente appropriato grazie alle privatizzazioni selvagge, ma solo ed esclusivamente per coprire il costo di mantenimento dei servizi (ivi incluso anche il lavoro di casellanti, di bigliettai, controllori, macchinisti, etc.), come si conviene ad un'azienda pubblica non economica.
Se quindi si abolisce il pedaggio o se ne ricalcola il tariffario sulla base funzionale di un Ente Pubblico, e non di un'impresa privata, iniziando a prendere a calci nel c..o tutti i "privatizzatori" - di solito cointeressati nel processo di dismissione e in qualche beneficiari economici dell'operazione, ci potremmo persino accorgere di chi, come, quanto e quando sia stata prodotta la voragine in bilancio.
In altre parole: facciamo pagare il Debito Sovrano a chi direttamente o indirettamente lo abbia prodotto e - come per magia - riappaiono posti di lavoro... magari non da cassiera, ma più qualificati e meglio retribuiti!

PS.: ma Ikea - che tra gli «innumerevoli» posti di lavoro prodotti, sarebbe andata a pescare per non meno dell'80% tra gli addetti alle casse e qualche sporadico magazziniere - avrebbe rinunciato alla riscossione meccanizzata per far piacere a Ghelardi e/o Pardini, permettendo loro di gloriarsi dell'occupazione prodotta grazie alla loro «lungimiranza» o sarebbe andata loro nel baugigi dopo qualche mese, seguendo la logica d'impresa che il primo dei due si compiace di conoscere come le proprie tasche?
----------------  RISPONDI





In risposta a: CAMBIA IL LUPO MA IL PELO E' SEMPRE LO STESSO del 15/9/2011 - 12:50
Informazioni o teoremi.
AUTORE: pedro
email: -

15/9/2011 - 14:46

Grazie per le informazioni.
D'altronde CMC,CCC,CTC sono coop.di costruzioni e il loro campo è l'edilizia in tutte le forme.
Il cemento è la loro materia prima.
Gli appalti si vincono o si perdono,l'importante che siano assegnati così come le leggi prescrivono.
Gli abusi edilizi e le altre nefandezze speculative nascono quasi sempre dalla sudditanza della politica agli interessi particolari.
Dunque,oltre alle notizie ben documentate, se si rileveranno anche le eventuali notizie di reato,(concussione, corruzione,...ecc) sarò con te e con i pm per denunciare ed estirpare il malaffare.
I lupi in Italia sono una specie protetta, anche quelli con il pelo sullo stomaco e gli occhiali scuri.
La società civile si difende dai "lupi"se controlla e denuncia e non ne fa solo una questione del colore d'appartenenza politica.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Progresso del 15/9/2011 - 13:31
Caro Osservatore di Migliarino
AUTORE: Nativo Baldinacca
email: -

15/9/2011 - 14:41

Premesso che sono daccordo con i Telepas e quet'ultimo bisognerebbe anche adottarlo per l'ingresso al Nostro Parco e per la sosta sulla nostra Marina di Vecchiano ottimizando il tutto in un baleno, togliere quei poveri cristi in divisa della Pisamo fra polvere, solleone e pruni per liberare altresì dalla schiavitù chi fa un sonnellino prolungato o interrompere una bella chiacchierata per corre a mettere altri euro o..andar via, o peggio, dopo aver pagato l'intera giornata e alle 09,17 principia a piovere e..fregatura!.

Premesso questo con il progresso, bisognerà "progredire ammodino", altrimenti poi noi consumatori ci si ritroverà con un tubo 'nfilato 'ngola e..dal lato oposto non occorrerà (il tubo di scarico è previsto fin dalla nascita) e da li a considerarci dei "tubi digerenti dunniosa" il passo è breve.
Anche il "progresso" della malattia come disse il buon don Lido, non è un bel progresso, quindi la parola "progresso" non sempre volge al piacere.

Voglio fare un piccolo esempio anni fa si calcolò di spendere(con un asta al miglior offerente)ventimila miliardi delle vecchie lire per i video telefonini e.. la formosissima subrette Marini (ricordo le forme ma non il nome) urlava al suo Vittorio Cecchi Gori: videotelefanami!!! ma...nisba; sarò anche agghietrato ma non ho mai visto che un bischero o una citrulla camminassero con l'auricolare ed il telefano a potata di ripresa e parlare-parlare e..zeppa nella fossa!
Mentre i distributori di soldi e benzina automatici ci han liberato da tante beghe inutili (giorno e notte).

Mi dicono che la nazione francese fu la prima in Europa a fare i grandi magazzini ed è la prima a volerli togliere perchè..creano anzia e solitudine ed aumento; quello si, di psicofarmaci.

Uno viene a puttane anche per far du' chacchiere; narrava il Benigni Roberto nella sua rappresentazione del "Cioni Mario di Gaspare fù Giulia" il 21 di febbraio del 1972 alle dieci e mezzo dopo cena al Teatro del Popolo di Migliarino, e..così anche noi vecchianesi ed anche pontasserchiesi, albavolesi metatesi ecc ecc, il venerdì di ogni settimana (chi può) va volentierissimo in Piazza Pier Paolo Pasolini e Piazza Garibaldi oltre a far dù spesette anche du (come diino a Vecchiano) "Chiacchere" e una chicchiera al giorno leva il "medico psicologo" di torno.

In conclusione; è notorio che si stava peggio quando si stava peggio, però a tutto c'è un fine e lo dimostrano il sovrappeso, la sovraproduzione ed il peggiore dei mali, la sovapopolazione di questo mondo
----------------  RISPONDI





In risposta a: Progresso del 15/9/2011 - 13:31
tempo al tempo
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

15/9/2011 - 14:34

Concordo in toto specialmodo gli ultimi due paragrafi e di questo passo tempo per riflettere ne avremo parecchio dato che con poche persone si può mandare avanti un sistema complesso come il supermercato oggetto dell'esempio.
E' vero, le novità tecnologiche hanno portato benefici in termini di risparmio di tempo, ad esempio ai caselli autostradali dove le code per il pagamento del pedaggio, oltre a contribuire all'inquinamento e alla dispersione di energia farebbero perdere molto del tempo guadagnato grazie alla media oraria superiore consentita.
Certo i casellanti sono in via d'estinzione ma il sistema che regola le funzioni telepass e fastpay hanno dovuto incrementare tecnici per la manutenzione e per la gestione contabile, certo poca cosa in relazione ai casellanti ma comunque e sicuramente meglio del salvatempo che utilizza lo stesso sistema delle casse, quindi senza aumento di personale nel settore tecnico.
Questa visione del progresso è vecchia, trent'anni fà a scuola ci parlavano del progresso propio in questi termini, ovvero l'ausilio della tecnologia al servizio dell'individuo che poteva fregiarsi del maggior tempo per dedicarsi alle proprie necessità o hobbies, oggi vedo che la tecnologia non è al servizio dell'individuo ma lo sostituisce e questo non può che portare conseguenze negative livello sociale che poi è ciò che avviene fatte le dovute eccezioni.
E' ovvio che così non si può intendere il progresso per questo occorre trovare la forma per dire basta e ripensare la questione, scegliere quindi come e dove fare la spesa è un buon inizio perchè è il consumatore che fà il mercato e preferire punti vendita che privilegiano i rapporti umani potrebbe indurre in riflessione.
----------------  RISPONDI





In risposta a: I conti non tornano del 14/9/2011 - 18:58
caro amico
AUTORE: francesco
email: -

15/9/2011 - 13:52

caro Silvano ,due interventi sintetici ed intelligenti,prima di parlare ,prendi esempio ,rifletti,vedrai che i conti tornano.....
----------------  RISPONDI





In risposta a: CAMBIA IL LUPO MA IL PELO E' SEMPRE LO STESSO del 15/9/2011 - 12:50
non lo sa
AUTORE: alias
email: -

15/9/2011 - 13:49

Ma di tutto questo il Niccolai un sà 'na sega.
----------------  RISPONDI





In risposta a: io bado alla qualità... del 14/9/2011 - 22:11
Progresso
AUTORE: Osservatore di Migliarino
email: -

15/9/2011 - 13:31

Le ricerche scientifiche e tecnologiche sono elementi indispensabili per progredire e migliorare.
Apprezziamo i risultati che ci vengono offerti in tutti i settori (produttivi di beni e servizi, sanitari, ecc).
Ovviamente il risultato finale dipenderà anche da chi utilizzerà la tecnologia.
L’innocuo lettore di codici a barre collegato con un sistema informatico per la lettura della spesa mi sembra un’applicazione innocua. A mio avviso non sarà l’uso di questo apparecchietto che produrrà conseguenze occupazionali o di risparmio. Io lo valuto semplicemente un sevizio al cliente che riduce i tempi di sosta e sappiamo tutti quanti che il tempo è un bene prezioso anche per coloro che ne avrebbero da vendere.
L’introduzione dello scanner nelle casse , ormai diversi anni or sono, ha semplificato la vita delle cassiere ed oggi l’applicazione del lettore fa gridare allo scandalo del problema occupazionale!
E giustissimo farsi il problema da chi vengono realizzati i beni che oggi usiamo e compriamo, è giusto riflettere dove andare a fare la spesa se alla GDO o al negozio sotto casa. E’ giusto riflettere e scegliere ma sarebbe anche oltremodo necessario essere coerenti!
Se mi faccio il problema occupazionale per l’uso dello scanner portatile allora è anche giusto scegliere di andare a fare acquisti fuori del circuito della GDO.
Probabilmente molti che scrivono e leggono su questo forum utilizzano internet ed il computer per svolgere compiti che prima avrebbero messo in moto un sistema.
Probabilmente in molti usano il conto bancario on-line, quindi possiamo anche chiudere la maggior parte degli sportelli bancari, oggi non si scrivono più le lettere su fogli di carta, si affranca la busta e si spedisce, si usano le mail gli sms quindi possiamo chiudere le poste. Potremmo fare numerosi esempi di vita quotidiana nei quali tutti siamo corresponsabili indiretti del problema occupazionale.
Io ritengo che comunque questo sia quello che normalmente si definisce “progresso” al quale è molto difficile sottrarsi. Il progresso non è sempre negativo è il frutto dell’ingegno umano e non mi sento di additarlo quale rovina del mondo. Sicuramente qualcosa abbiamo e stiamo perdendo soprattutto a livello umano e di rapporti.
Se abbiamo tempo avremmo molto su cui riflettere.
Serenità a tutta la Comunità del Forum
----------------  RISPONDI





AUTORE: S.C.
email: -

15/9/2011 - 12:50

A Vecchiano agli inizi del 2007 scoprimmo il significato della sigla o acronimo CTC – Consorzio Toscana Costruzioni. Lo scoprimmo perché tale consorzio - COOPERATIVA ROSSA – era stata delegata da IKEA per la costruzione del Parco Commerciale “S. Rossore”. Scoprimmo e conoscemmo, il giorno dopo, anche il presidente di detto consorzio, il sig. Marco Bonciolini che, puta caso, era anche tesserato PD e ricopriva il ruolo di consigliere in Provincia, nonché membro della commissione provinciale per lo sviluppo del territorio. A noi poveri cittadini la domanda sorse spontanea: ma com’è possibile che un presidente di un consorzio edile stia la tavolo “politico” per lo sviluppo del territorio? Scoprimmo che il conflitto di interessi non riguardava solo il sig. Berlusconi. Difatti, il sig. Bonciolini, dopo pressioni di comunicati di semplici cittadini, si dimise dalla carica, anche se supportato dai suoi amici politici che lo sostenevano per la sua onestà intellettuale (allora perché si dimise?). Il caro Bonciolini ci provò: l’operazione di sviluppo territoriale era acquistare dei terreni agricoli (OVAIO 350000mq), farli diventare edificabili, e poi costruirci un mega parco commerciale sponsorizzato da Ikea, nonché portare alla cassa del Consorzio ROSSO il plus valore di quei terreni trasformati. Doppio guadagno. Orgogliosi, noi cittadini, della decisione finale del nostro Comune. Ma la domanda, a cui mai si è risposto è: ma un semplice presidente di un CONSORZIO DI COOPERATIVE ROSSE, con TESSERA PD, come faceva ad osare tanto e, magari anche a illudersi di riuscire nell’operazione, con il solo supporto delle proprie cooperative rosse e di Ikea? Troppo ottimista? Mah! Non cittadini ingenui non osiamo rispondere… oggi l’importante è iniziare a farsi le domande, sarebbe già un bel passo avanti per l’Italia e i suoi cittadini.
Ma i toscani, o meglio i toscanacci, sono persone caparbie, tenaci e hanno la “pellaccia” e non recentemente hanno voluto imparare un’altra sigla CMC – COOPERATIVA MURATORI E CEMENTISTI di Ravenna: altra cooperativa ROSSA. Ma questa volta VECCHIANO non c’entra nulla. C’entra invece PISA.
Noi cittadini, ingenui, non facciamo altro che imparare sigle e acronomi: sulle COOPERATIVE ROSSE ci eravamo già abituati, del resto siamo in terra ROSSA… certo però… non vuol mica dire che la nostra Toscana debba essere terra di conquista del cemento, no?
Ma andiamo con ordine.
Chi è la CMC?
La CMC è dentro, a pieno titolo, alla realizzazione della TAV Lione – Torino. Dunque conosciutissima anche dai Val Susini e i NO TAV.
Ma la CMC è anche nell'appalto per le forniture del «lotto 6» della metropolitana di Milano, dove realizzano anche gli edifici per la Fiera, altra grande opera non solo controversa ma su cui si concentrano le preoccupazioni della magistratura per la possibile infiltrazione della criminalità organizzata. Così si evince anche da un noto quotidiano locale.
Ma non basta. La CMC, insieme alla CCC – Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna -, altra cooperativa ROSSA, si è aggiudicata l'appalto per la progettazione e costruzione della nuova base militare statunitense vicentina nell'area dell'ex aeroporto Dal Molin. Dunque conosciuta anche dai cittadini Vicentini e dai NO DAL MOLIN.
Non finisce qua. La CMC è troppo famosa. Nel 2006, infatti, la CMC aveva ottenuto dalle forze armate degli Stati uniti un appalto per la base militare di Sigonella in provincia di Catania: si doveva costruire il cosiddetto "Mega IV Multiple Buildings Naval Air Station", progetto enorme per il quale la spesa complessiva ammonterà, a fine lavori, a 59,5 milioni di euro e che comprende la realizzazione di una scuola all'interno della base aeronavale Nas1 e di sette edifici di vario uso nella base operativa Nas2. Sempre all'interno della base militare di Sigonella la CMC ha già realizzato varie infrastrutture, tra cui parcheggi, piazze ed edifici polifunzionali, ad esempio la centrale telefonica e degli uffici della sicurezza della Us Navy.
Abbiamo finito? NO. Alla fine del 2007, la CMC ha vinto sempre insieme alla CCC, un maxi appalto per la realizzazione della superstrada SS 640 di Porto Empedocle (la strada che da Agrigento arriva a Caltanissetta attraversando la Valle dei Templi, che dal 1998 è inserita nella lista dei luoghi Patrimonio mondiale dell'umanità dell'Unesco) per un valore di 363 milioni di euro. Si tratta di una strada lunga 31 chilometri, lungo i quali saranno costruiti cinque viadotti lunghi 6 chilometri.
E poi non poteva mancare la fragolina in cima alla torta. tra i grandi appalti della CMC c'è anche il Ponte sullo Stretto di Messina. Nell'ottobre 2005 l'Associazione Temporanea di Imprese EUROLINK S.p.A. ha vinto l'appalto di contraente generale per la realizzazione dell'opera. Essa è formata da IMPREGILO (45%), Sacyr S.A. (18.70%), Società Italiana per Condotte d’Acqua S.p.A.(15%), CMC (13%), Ishikawajima – Harima Heavy Industries CO Ltd (6.3%), Consorzio Stabile A.C.I. S.C.p.A. (2%). L'Eurolink ha battuto la cordata concorrente guidata dalla capogruppo Astaldi. L'offerta finale è risultata essere pari a 3,88 miliardi di euro e prevede un tempo di realizzazione di 5 anni e 10 mesi. Il contratto di assegnazione è stato firmato il 27 marzo 2006.
Ohhhh, finito!!! Ah, no, dimenticavamo cosa c’entra PISA con la CMC: è la CMC di Ravenna a realizzare il “Porto Turistico” di Marina di Pisa, nonostante che contro la realizzazione di questa grande opera pesa anche un pronunciamento negativo del Consiglio di Stato che "impone tassativamente senza possibilità di appello, l'annullamento della scheda 39 del Piano di Gestione: quella, appunto, che prevede la costruzione del porto. Il Parco MSRM e gli altri Enti competenti dovranno dare piena attuazione alla sentenza".
Noi cittadini, per quanto toscanacci, siamo ingenui, non possiamo rispondere. Ma delle domande le possiamo fare: Come mai, leggendo lo statuto delle cooperative si trova anche un passaggio in cui si afferma che “si impegnano a contribuire in modo costruttivo alla tutela del patrimonio ambientale"? Come è possibile conciliare questo bel proposito con questi mega grandi appalti?
Ci vien quasi da ridere!
Forse converrebbe fare una domanda non alla CMC, ma a Bersani e D’Alema (che conoscono molto bene le cooperative rosse): si può fare opposizione contro i propri interessi?
----------------  RISPONDI





In risposta a: I conti non tornano del 14/9/2011 - 18:58
io bado alla qualità...
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

14/9/2011 - 22:11

... pertanto cassiere non so ma bravi professionisti del legno ne ho salvati qualcuno e tutti qui della zona tanto per essere coerente.
Bye
----------------  RISPONDI





In risposta a: I conti non tornano del 14/9/2011 - 18:58
la novella dello stento...
AUTORE: franceschino
email: -

14/9/2011 - 21:37

ma sei o ci fai ,l'ekea se voleva venire il posto c'èra e avanzava nella zona prevista ,non hai capito proprio un cavolo di quella operazione......aggiornati.
----------------  RISPONDI





In risposta a: chi di banalità ferisce.... del 14/9/2011 - 15:32
I conti non tornano
AUTORE: Silvano
email: -

14/9/2011 - 18:58

Lei é della serie di coloro che predicano bene e razzolano male.
Lei essendo contrario a IKEA, quante cassiere ha lasciato a casa?
----------------  RISPONDI





In risposta a: la differenza.. del 14/9/2011 - 14:52
parliamo anche del telepass!
AUTORE: costruttivo sempre !
email: -

14/9/2011 - 18:27

Un tempo si trascorrevano ore in fila alle casse dell'autostrada.
Chi non se le ricorda le code infinite!
Poi hanno inventato le corsie telepass e/o le paycard.
Meglio prima o meglio il telepass e le paycard?
Dipende dai punti di vista.
Certo il lavoro è diminuito e alcune centinaia di dipendenti hanno trovato altri lavori o probabili prepensionamenti,ma gli utenti,(qualche milionata)hanno risparmiato tempo,denaro,benzina, salute e qualche guarnizione delle testate motore.
Certo, per alcuni sarebbe meglio andare a piedi o in bicicletta,il problema è risolto!
Sarà sufficiente spostare i lavoratori che producono auto a pedalare per produrre energia?
Non è tutto così lineare come appare,anche la GDO cerca soluzioni.
Le catene della GDO provano ad erogare il miglior servizio ad un costo adeguato,in sintonia con i desideri dei clienti e all'altezza dei concorrenti.
Con tutta onestà fare la coda di 15 minuti alla cassa sembra interminabile,in particolar modo per chi ha i minuti contati.
La GDO soffre perché i consumi sono diminuiti,e la concorrenza è aumentata.
cordialmente.
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Questo è il mondo
AUTORE: Cittadino come pochi
email: -

14/9/2011 - 18:10

Cina,Italia,Germania, se non ve ne siete accorti siamo nel mercato globale, l'imprenditore Italiano va in Romania, in Cina e altrove se gli conviene, quindi i marchingegni possono tranquillamente essere italiani prodotti in Cina, come sono Cinesi prodotte in italia tutte le stoffe che i Cinesi stanno producendo a Prato dopo aver rilevato le fabbriche agli Italiani. E allora dov'è il problema? il più bravo va avanti gli altri rimangono indietro. Poi per essere onesto dovremmo anche capire che non tutti sono portati per un certo lavoro e se una cassiera passa cento pezzi al giorno ed un altra mille , o si da all'imprenditore la possibilità di licenziare oppure lui inventa i marchingegni. Altrimenti mettetevi nei panni dell'imprenditore e iniziate a pensare a che cosa fareste voi al suo posto. I vostri pensieri li trovo troppo generici.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Ora è ufficiale IKEA se ne va da Vecchiano del 13/9/2011 - 18:49
tohh...manca poo mi scordavo di IKEA
AUTORE: esageratore
email: -

14/9/2011 - 16:58

quel negozio di "legni da montà" ci poteva restà qui a Migliarino,bastava infilarla in quel terreno che era già edifiabile,ma invece no! bisognava prendene uno agricolo,trasformallo in edifiabile e facci l'appartamenti o giù di li. Ma a IKEA un niel'ha detto nessuno che c'era un campo già belleppronto per muracci?
Ma io un lo so..mi fate ride!
arevuar
----------------  RISPONDI





In risposta a: Concordo del 14/9/2011 - 16:00
e poi..??
AUTORE: Lucio
email: -

14/9/2011 - 16:30

caro cittadino 2 ricordati che ne gioverebbe solo chi è già in possesso di quei terreni e NON NON la cittadinanza di vecchiano... Un consiglio scendi dalle nuvole..!! dobbiamo cambiare modo perchè il potere e di tiene il DINDONDERO..
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Seguo da sempre...........
AUTORE: Pino Galderisi
email: -

14/9/2011 - 16:15

.....il Forum della VdS e ogni tanto ritengo di intervenire quando vengono trattati argomenti interessanti e potenzialmente produttivi per tutti i Vecchianesi.
Fra le tante stupidaggini che alcuni (dei quali preferisco non citare i nomi ma loro sanno bene di chi si parla)trattano, emerge l'analisi che sollecitata da qualche "benpensante" il Sig. Alessio Niccolai fa, riguardo alle potenzialità turistiche che il Comune di Vecchiano offrirebbe, se solo si fosse un poco lungimiranti e attenti.
Preso atto (finalmente!!) del mancato insediamento di Ikea che alcuni continuerebbero a volere senza rendersi conto che ciò avrebbe rappresentato non una possibilità di lavoro, ma bensì un grosso tentativo di speculazione sia edilizia che del rispetto delle persone (visto come Ikea si comporta altrove)ma sopratutto del rispetto di un territorio che ha invece grandi vocazioni come: TURISTICA, AMBIENTALE, PAESAGGISTICA, CULTURALE e perchè no, anche Artistica.
Ebbene, l'analisi e le prospettive che il Sig. Alessio presenta riferendosi a territori che se anche non si trovano nel nostro Paese, possono offrire un magnifico spunto, ove i responsabili politici ed i Vecchianesi tutti si decidessero a trarre insegnamento da tutto questo e cominciassero ad attivarsi con coscienza collettiva ma anche singola promuovendo attraverso assemblee pubbliche, un'azione tesa a realizzare qualcosa di davvewro concreto e non le solite chiacchiere da comari o da osteria.
Forse sarebbe anche il momento che i responsabili della cosa pubblica. si decidessero a far tesoro interpellandoli, coloro ( e non è solo Alessio Niccolai) che esprimono conoscenze, saggezza e creatività, affinchè il Comune di Vecchiano riesca finalmente, districandosi dalle solite beghe personali dal sapore politico a distinguersi da tanti altri e creare in questo modo sì, delle
grandi opportunità e finalmente di decollare, affrancadosi dai soliti interessi legati ai partiti ma sopratutto creando concrete possibilità di lavoro e di sviluppo specialmente per i più giovani.
Mi auguro che tutti i Vecchianesi comincino a rimboccarsi le maniche ( non come faceva Bersani!) e finalmente mettendo da parte tutte le beghe esistenti per creare una nuova e meraviglioasa realtà.
Pino Galderisi
----------------  RISPONDI





In risposta a: Saranno solo «canzonette»? del 14/9/2011 - 1:55
Concordo
AUTORE: Cittadino 2
email: -

14/9/2011 - 16:00

Spesso non leggo tutti gli articoli di Niccolai. Sono prolissi e talvolta non facili ma invidio molto la sua facilità di scrittura (ed anche la sua cultura).
Inizio l'articolo ma spesso l'abbandono per una certa perdita di interesse nella lettura. Capisco che a volte l’argomento prende, e le cose da dire possono essere molte, ma credo che una maggiore brevità garantirebbe un ascolto maggiore. In questo caso invece, in questo ultimo post, sono arrivato con facilità alla fine e trascurando la risposta personale al lettore precedente che si dice disoccupato e dispiaciuto per il mancato insediamento Ikea (di cui invece io sono non solo contento ma anche orgoglioso per la decisione del mio comune di resistere ad un attacco speculativo così potente e prepotente) vorrei porre l’accento sulla seconda parte.
Il Niccolai elenca tutta una serie di attività, una serie di iniziative, che mi sembra rispondano perfettamente alle domande di tutti coloro che delusi dalla mancanza di Ikea chiedono quale possa essere uno sviluppo alternativo del nostro Comune.
Ecco, è tutto li. Facile? No davvero? Immediato?Nemmeno. Ma la strada per un comune toscano in un Parco naturale non può essere che quella. Servono idee, iniziative, programmi ambiziosi, persone adatte a svilupparli, coinvolgimento dei cittadini e dei proprietari (penso soprattutto ai Salviati-Centurione). Serve soprattutto un progetto condiviso in cui anche la minoranza potrebbe dare il suo contributo con idee e progetti senza lasciarsi andare, come sta succedendo, a piccole beghe simil-condominiali.
A Saintes Maries de la Mere ci sono stato, un po’ troppe auto e troppa confusione ma il circondario è stupendo, dove la natura domina incontrastata e tutelata. In quella pianura sconfinata poche auto disturbano il volo degli aironi rosa e nessuna villetta a schiera nasce come per incanto da un vecchio fienile, né migliaia di auto percorrono le stradine che portano alle spiagge libere senza gabinetti, giornalai, cani terranova, ambulanze, parcheggi e ristoranti.
La natura è sempre uno spettacolo e vale sempre un piccolo sacrificio.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Preferisco risparmiare del 14/9/2011 - 13:31
chi di banalità ferisce....
AUTORE: simone7002
email: [protetta]

14/9/2011 - 15:32

Caro cittadino come pochi (sempre per fortuna), i marchingegni come li chiama lei non li fanno in Italia, bensì in Cina, pertanto meno cassiere= meno lavoro=meno soldi che girano=recessione=default che poi non è così lontano.
Il problema fondamentale è che in Italia non si è voluta la vera concorrenza a tutti i livelli cosicchè chi produce non ha la capacità di guadagnare sul prodotto e lo fà inevitabilmente sul lavoro che essendo in deficit di domanda tiene basso il proprio valore al punto che oggi si scambia volentieri con un "salvatempo" del valore di poche euro.
La colpa è tutta nostra, in nome del tempo perso ci barattiamo per niente, se si và a vedere poi, visti i disguidi, le disfunzioni e i controlli a campione operati per verificare l'onestà dei clienti, di tempo se ne risparmia poco ma al supermercato questo non interessa, il suo obiettivo è risparmiare quei 30-40.000€ per ogni cassiera sostituita e vedrà poi che alla fine nemmeno i prezzi dei prodotti caleranno in modo significativo.
Alla fine, potrà pure risparmiare qualche centesimo che rimetterà presto esponenzialmente in altro modo giacchè la povera cassiera senza stipendio non contribuirà più alla crescita economica operando le proprie spese, bensì entrerà nel circolo dei meno abbienti richiedendo sussidi sgravi e esenzioni che ricadranno anche su di lei se per caso è a livello fiscale onesto.
Il segreto è nel cambiare abitudini, rivolgersi non ai prodotti meno cari ma a quelli dal rapporto qualità prezzo ideale, quelli che sono più vicini a noi, quelli che adottano sistemi ecocompatibili e sopratutto fare acquisti in quantità giuste per le nostre esigenze perchè anche gli eccessi, gli scarti e le confezioni monoporzione le paghiamo care già nel carrello e poi sottoforma di tassa sui rifiuti.
Ora lei continui pure a risparmiare secondo i suoi canoni ma io seguo volentieri la filosofia della signora.
----------------  RISPONDI





Sono disponibili 18557 articoli in archivio:
 [1]  ...  [491]   [492]   [493]   [494]   [495]   [496]   [497]  ...  [743]