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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com


Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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E settembre vien danzando
vien danzando alla tua porta:
sai tu dirmi che ci porta?
Tante uve, bianche e nere
fichi e mele con le pere
e di zizzole .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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In risposta a: Il verbo pretendere. del 22/8/2011 - 13:50
Caro Pedro
AUTORE: Ho grande ammirazione per JFK.
email: -

22/8/2011 - 14:16

JFK è stato un grande presidente degli U.S.A. ma non un Dio. Le frasi ad effetto le hanno dette in molti, la realtà e l'applicazione di certe affermazioni è molto diversa. Nella fantasia si sogna un mondo virtuale, nella realtà è molto diverso.
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In risposta a: I diritti sono universali, o no? del 22/8/2011 - 12:42
Diritti e doveri
AUTORE: Per tutti!
email: -

22/8/2011 - 13:54

I diritti e i doveri sono sacri per tutti. Ma i diritti sono pretesi da tutti, mentre i doveri molti li ignorano. E chi ignora i doveri non può pretendere gli stessi diritti. O no?
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In risposta a: I Rom! del 22/8/2011 - 11:21
Il verbo pretendere.
AUTORE: pedro
email: -

22/8/2011 - 13:50

1)Io pretendo:pago le tasse e vorrei che tutti le pagassero.
2)Tu pretendi:paghi le tasse e vorresti essere difeso dai rom
3)Egli pretende:paga le tasse e vorrebbe un parlamento di perone oneste.
4)Noi pretendiamo:paghiamo le tasse e vorremmo che questo nostro governo si dimettesse.
5)Voi pretendete:non pagate le tasse e vorreste che questo governo resti al suo posto per sempre.
6)essi pretendono:pagano le tasse o non le pagano, ma la colpa è sempre degli altri, i loro problemi individuali e familiari pretendono siano risolti dalla società civile.

JFK: non chiederti cosa può fare il governo per te,chiediti piuttosto cosa puoi fare tu per il governo del tuo paese.
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In risposta a: pallavolo femminile sigh!!!! del 21/8/2011 - 20:27
per l'assessore allo sport (pallavvolo femminile)
AUTORE: cristiano
email: [protetta]

22/8/2011 - 13:08

Concordo con quanto hai appena descritto nei riguardi del san giuliano volley, anche mia figlia prima ha giocato a metato,poi si e trovata nella società mista,dove avevano formato due squadre e qusst'anno hanno liquidato 20 ragazzine con la scusa che non possono tenere due squadre under 14, sarebbe opportuno che l'assessore allo sport del comune di vecchiano pensasse bene di riinstituire la vecchia squadra femminile del migliarino volley.
Visto la scarsa scelta di attivita sportiva femminile nel nostro comune.
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In risposta a: Ho dei diritti del 22/8/2011 - 11:56
I diritti sono universali, o no?
AUTORE: giulio
email: -

22/8/2011 - 12:42

Tu hai ragione, la tua sicurezza è sacra, va garantita come la vita di tutte le persone e i rom sono persone. A me pare semplice. Giusto?
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In risposta a: con le costose finestre e porte blindate.... del 22/8/2011 - 11:36
Ho dei diritti
AUTORE: Pago le tasse
email: -

22/8/2011 - 11:56

Ho il dovere di pagare le tasse ed anche il diritto di essere protetto. E non è con le spiritosate che si risolve il problema.
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In risposta a: del
Stufe pellet
AUTORE: Alessandro
email: [protetta]

22/8/2011 - 11:54

Salve a tutti. Le stufe a pellet possono essere installate in qualsiasi posto? e la canna fumaria deve essere portata al colmo del tetto? secondo me la risosta è ovvia ma temo che molti cittadini se ne freghino di tutto e tutti e scaricano "ad altezza uomo" fumi pericolosi e altamente inquinanti. Il bello è che poi qunado si va a comprare la macchina nuova si guarda a quanta CO2 emette........
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In risposta a: I Rom! del 22/8/2011 - 11:21
con le costose finestre e porte blindate....
AUTORE: Rom-a
email: -

22/8/2011 - 11:36

...il Ministro Treconti in questi giorni c'entra ugualmente 'ncasa 'naveppaura...
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In risposta a: del
I Rom!
AUTORE: Io pretendo.
email: -

22/8/2011 - 11:21

I Rom non pagano le tasse, non lavorano, rubano, vivono di espedienti. Le nostre case sono diventate una prigione con le costose finestre e porte blindate. Io pago le tasse e pretendo di essere difeso da queste persone.
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In risposta a: La GDO non e' poi così male del 21/8/2011 - 0:17
GDO e calura estiva
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

22/8/2011 - 0:42

Temo, caro «Attenzione» che la calura agostana ottunda la comprensione delle cose, se non talvolta, le capacità di intendere e volere: varrà forse la pena che tu vada a cercare un po' di sollazzo nella corsia-frigo di qualche supermercato alimentare, così che tu possa provare la momentanea ebbrezza di una camminata sulla sommità del Pordoi, o tu possa confondere le sfavillanti luminanze dei neon sapientemente collocati tra un banco e l'altro con qualche fenomeno naturale di prim'ordine, magari come l'Aurora Boreale!
L'affermazione per cui «per come si stanno modificando li (ci vuole l'accento grave diacritico sulla "i" per distinguere il complemento di luogo dall'articolo determinativo) posso trovare il prodotto locale, il prodotto di nicchia» è inconsapevolmente (spero!) paradigma di un'incomprensione generale delle cose che a mio avviso è imputabile tanto al modello commerciale imposto dalla GDO, quanto all'interazione che ogni individuo pare aver instaurato con essa; intanto varrà la pena ricordare che il cosiddetto «prodotto di nicchia» è ciò che altrove si identifica con l'High Quality e che, sorpresa delle sorprese, non esiste e non può esistere nella GDO!
Una tremenda concomitanza di fattori, tra cui spiccano l'arretramento culturale prodottosi negli ultimi 20 anni e l'isolamento auto-referenziale in cui per molto tempo si è venuta a trovare la Scuola Pubblica, chiamata sovente a ricomporre clamorose lacune familiari e costretta a fornire più risposte sociali che educative alla società civile, senza però riuscire mai ad interagire nel profondo con essa come sarebbe avvenuto una trentina di anni prima, ha ingenerato l'idea che la cosiddetta «utenza consumer» nei supermercati sia il massimo livello qualitativo cui si possa aspirare.
Tutto ciò naturalmente fa gioco alla logica dei consumi, ma niente di più falso può essere affermato: il cosiddetto «prodotto di nicchia» altrove identificato con l'«utenza professional» non ha mai trovato albergo nella GDO.
Ciò è estremamente evidente nel settore dell'IT (Information Technology) a partire da strumenti per l'Input Multimediale, fino ad arrivare ai più poderosi server; prendiamo ad esempio la fotocamera digitale compatta: oggi la diffusione di questi apparecchi decisamente «consumer» ha indotto milioni di persone a considerarsi fotografi, sulla base della quantità di MPixels sprigionati dal dispositivo.
L'impressione ottenuta da «Attenzione» osservando le linee di tendenza ad esempio dell'IT nella GDO, è stata che l'introduzione dei cosiddetti prodotti per l'«utenza prosumer» (professional+consumer), come ad esempio - per continuare il parallelo della macchina fotografica - l'ibrido fra la compatta e la reflex digitale, abbia innalzato il livello qualitativo medio.
In realtà il prodotto «prosumer» ha caratteristiche che lo rendono in tutto e per tutto assimilabile ad un corrispettivo «consumer», se non per forma e qualche astuto accorgimento proteso a soddisfare esigenze più avanzate della media: per poter rintracciare un prodotto non di fascia alta, ma un po' di più che media nell'IT, ti dovrai rivolgere alla GDO specializzata nel settore (Media World, Euronics, etc.); per determinate esigenze professionali di base, una Reflex Digitale acquistata colà potrà forse soddisfare alcune elementari esigenze, ma finora abbiamo parlato di 3 fasce di prezzo (la compatta che si aggira tra gli 80 ed i 150 €, la ibrida che oscilla tra i 180 ed i 350 €, la Reflex che inizia ad essere considerata un giocattolo da un fotografo con la "F" maiuscola a partire da 8-900 €).
Nel mercato dell'High Quality nomi come Panasonic o Canon - benché ne possiedano un certo segmento - non sono certo blasonati; un fotografo va a battere il capo sulle ottiche Leika o sui dorsi digitali Hasselblad: il dispositivo più economico che quest'ultimo marchio dispiega sul mercato costa ben 22.000 € e non c'è Media World o Euronics cui sia concesso venderlo!
In un qualsiasi supermercato, sempre per continuare con l'IT, potrai trovare il segmento «consumer» di Apple (iPhone, iPad e iPod), presso la GDO specializzata nell'IT potrai trovare addirittura l'iMac, in grado di per sé di svergognare per prestazioni, sicurezza, affidabilità e produttività qualunque Windows-PC in giro per il mondo: se però vorrai acquistare qualcosa come un MacPro, ovvero il computer, il server, la DAW, e qualunque altra cosa per antonomasia, ti dovrai rivolgere ad un Apple Store perché a nessun supermercato sarà dato dalla casa di Cupertino di commercializzare un prodotto di fascia alta.
Ma andiamo ora ai generi di prima necessità, perché mentre nel segmento IT il problema è rappresentato dalla fascia di utilizzazione del dispositivo da acquistare, ad esempio nell'alimentare, le fasce qualitative divengono una discriminante di classe: non si tratta più di acquistare generi «consumer», «prosumer» o «professional», ma emerite schifezze di dubbia provenienza, lavorazioni industrializzate furbescamente e dai risultati sufficientemente apprezzabili, e, infine, lavorazioni altamente qualitative, non serializzate, stagionali, artigianali, locali e limitate.
Se un giorno tu volessi capire cosa si intende per «High Quality» nell'alimentare, ti consiglio di fare un giretto dal Mucci a Monteverdi Marittimo: si tratta di un negozio vicinale, racchiuso tra vecchie mura; vi troverai persino una cantina in cui vengono fatti stagionare i formaggi prodotti su commissione utilizzando latte di pecora pomarancina allevata in loco, il famoso «marzolino con la goccia», il formaggio di «tre latti», oppure la pancetta cotta nel paiolo, il prosciutto di cinghiale, etc.
Non troverai questi generi in un supermercato, se non come volgarissime imitazioni prodotte secondo moduli semi-industriali o industriali; ma in compenso vi potrai trovare un «ottimo» pecorino sardo prodotto con del pur sempre candido latte olandese: è proprio il modello di produzione del profitto della GDO a rendere impossibile l'esposizione e/o la vendita di ottimi prodotti.
Fai un giro il sabato mattina al mercato Campagna Amica della Coldiretti sull'Aurelia e vai ad assaggiare il «Muffone» o la «Prov(a)la» dei F.lli Carai e senti se somigliano anche lontanamente al migliore e corrispondente prodotto che puoi trovare nei punti vendita della GDO, nessuno escluso!
Il problema è proprio questo e la sua soluzione accomuna in linea di principio sia l'IT che il settore agri-silvicolo italiano: i prodotti High Quality si trovano fuori dai punti vendita della GDO e possibilmente presso canali distributivi "proprietari" che, se nel caso dell'IT - mercato globalizzato - consistono in catene di negozi specializzati, piccoli e recanti il brand del produttore stesso, nel caso del settore agri-silvicolo sono proprio i produttori; e qualcosa mi dice che la soluzione può essere condivisa a cuor leggero da ogni altro settore, sia che si tratti del mobilificio (pace all'anima dei Keisti) o della sartoria.
Non esistono garanzie nella GDO di nessun tipo proprio per la sua modalità di produzione del «profitto», istanza condivisa nel merito da una qualunque altra impresa, sia che si tratti di uno stabilimento balneare, che di un'agenzia immobiliare, che di un'etichetta discografica, che di un'impresa edile, ma non nel metodo: nella GDO la poderosa domanda quantitativa esclude per definizione il ricorso a produzioni altamente qualitative, così come il suo impianto tripartito di remunerazione (ricarico commerciale spropositato, rendita finanziaria e abbattimento dell'imposizione fiscale) non è compatibile con i target delle cosiddette «fasce alte».
Ma se il sangue dei lavoratori indiani che producono mobili Ikea per 1,30 al giorno, o degli operai cinesi che producono le componenti per la fotocamerina Nikon o Canon a poco di più, possono ahimè non suscitare in te alcuna perplessità, permettendotene l'acquisto e l'uso senza grosse paturnie d'animo, mi sorprende che tu non riesca a vedere come si ripercuota sull'economia locale l'acquisto di generi alimentari di profilo medio-basso, ancorché locali (sarà un caso se le PMI vicinali non riescono a produrre posti di lavoro?), ma soprattutto che genere di prodotti ti puoi mettere in casa!
Il maldestro tentativo della GDO di introdurre prodotti falsamente ascrivibili alla «fascia alta» non può indurre in errore: il «buono» non può essere retribuito poco più del «pessimo» e non è detto - anzi, è accertato il contrario - che spendere poco sul momento non significhi spendere di più in generale, avere meno risorse economiche collettive, veder aumentare irrefrenabilmente la disoccupazione, l'inoccupazione o la precarietà, o esponenzialmente la spirale inflazionistica!
Mi fermo qui: ti ho dato una buona dose di spunti su cui provare a documentarti e riflettere, approfondendo senza pregiudizio o superficialità... forse può esserti d'aiuto a stemperare il caldo di fine agosto 2011!
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In risposta a: Pallavvolo femminile del 19/8/2011 - 14:18
pallavolo femminile sigh!!!!
AUTORE: antonio alfiero
email: -

21/8/2011 - 20:27

concordo con la mail; mia figlia giocava a pallavolo, prima nella mista di Migliarino, poi a San Giuliano, ma visto che avevano troppe ragazze under 14, quest'anno,hanno pensato bene di tagliarne molte. Mi dispiace di ciò, vuol dire che , secondo un dirigente del san giuliano, devono andare a giocare, se vogliono continuare, a Pisa o a Cisanello o in un'altra squadra, ma non più a san Giuliano. Mi sembra una brutta immagine dell'avviamento allo sport della cittadina termale, se a Vecchiano la ricostituissero ci sarebbero molte bimbe o ragazzine che aderirebbero. Nel nostro comune per le ragazze non c'è molta scelta sportiva, a parte la danza, ma non tutte la possono o vogliono praticarla, non c'è pallavolo, basket, atletica, nuoto, pattinaggio e altre discipline. tempo fa proposi il mini rugby per i bambini, ma mi fu risposto che non potevano farlo per mancanza di spazi .....sarebbe bello che l'amministrazione ci pensasse....grazie!
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In risposta a: Che vuol dire "contrastare" un'Amministrazione. del 21/8/2011 - 18:48
x Cittadino rappresentato
AUTORE: Max
email: -

21/8/2011 - 19:41

Non preoccuparti carissimo cittadino rappresentato, in settimana passerò dal tuo comune per dirgli quanto ho scritto sul parcheggio davanti al bar la pergola, perche io non ho bisogno di leccare per avere un lavoro nel comune oppure fare lo schiavetto alla sagra per farmi passare un terreno edificabile, perche per fortuna mia non sono ne di destra ne di sinistra ma credo solo a me stesso ed ho un lavoro superiore al comune.Quindi non sentirti chiamato in causa sul tuo partito come hai dimostrato nella lettera che mi hai scritto, per me ci poteva essera anche la destra a governare vecchiano, ma se le cose non vanno vanno dette e fatte vedere a prescindere da chi comanda.
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In risposta a: apri gli occhi del 21/8/2011 - 8:54
Che vuol dire "contrastare" un'Amministrazione.
AUTORE: Cittadino rappresentato
email: -

21/8/2011 - 18:48

...mi sa che tu caro Max da quando sei a Vecchiano hai votato sempre per i perdenti alla giuda della Amministrazione e per preconcetto (e non sei il solo) una Amministrazione legalmente eletta dalla maggioranmza dei cittadini " per voi, va sempre contrastata" e magari "non" aiutata quando si presenta in consigli comunali aperti e nelle assemblee pubbliche.

ps. usa pure liberamente questo confessionale laico e cioè La Voce del Serchio; ormai lo fanno in tanti ed è divertente leggervi/leggerlo, ma faresti meglio a recarti all'URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) presso l'Anagafe Comunale e farti consegnare l'apposito modulo "Proposte e proteste dei cittadini".
Ci scrivi le tue osservazioni, lo firmi e..mi raccomado: firma per esteso e con indirizzo per poi ricevere risposta scritta dall'Assessore preposto o direttamente dal Sindaco, altrimenti già li al protocollo non accettano (credo) proposte e proteste scritte da un Max o Pincopallino qualsiasi.

nb, altro consiglio: quando vedi una bottigliaccia per terra, accucciati un gocciolino e toglila da te se hai tempo e voglia; così come quando trovi una bici che ostruisce un passo; fai altrettato e..togli il saluto per 30/50 anni a chi si comporta da vandalo, è un a buona medicina: per tutti non funziona ma..non avrai più amici maleducati
-provare per credere-.
bona
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In risposta a: spero che..... del 20/8/2011 - 21:08
apri gli occhi
AUTORE: Max
email: -

21/8/2011 - 8:54

Caro Giuseppe, apri gli occhi anche tu, e inizia a vedere le cose che non vanno e segnalale,se tutti si segnalasse qualcosa invece di criticare solo gli scritti delle persone non si arriverebbe a tanto.
Abbassare sempre la testa e pensare che lo faccia un'altro al posto nostro è tipico del nostro comune e cosi le amministrazioni vanno avanti indisturbate perche sanno che non c'è nessuno che le contrasti.
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In risposta a: Le false manovre. del 14/8/2011 - 20:12
ampliamenrto alle false manovre
AUTORE: Riccardo
email: -

21/8/2011 - 1:30

Ti sei dimenticato di citare lo smantellamento dei contratti nazionali di lavoro.
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In risposta a: del
La GDO non e' poi così male
AUTORE: Attenzione
email: -

21/8/2011 - 0:17

Per capirci cercherò di essere pratico ,in genere vado nei supermercati perché per come si stanno modificando li posso trovare il prodotto locale, il prodotto di nicchia e anche se voglio le pesche di gennaio che mi rifiuto comunque di comprare, la differenza a mio avviso non la fa la logica d'impresa ma il cervello delle persone, e' evidente che se vuoi puoi scegliere tra molti prodotti anche merce di qualità ( chianina , mucco pisano, formaggi locali ed altro) se invece guadagni mille e dai priorità alla macchina, alla PSP e a SKY, per le cose buone rimangono pochi soldi e allora selezioni il più conveniente a scapito della qualità e in questo caso la GD ti accontenta più dell'alimentari sotto casa, ma non e' colpa della GD non facciamo confusione.
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In risposta a: parcheggio moto/scooter del 19/8/2011 - 13:12
spero che.....
AUTORE: giuseppe
email: -

20/8/2011 - 21:08

che tu non sia il solito critico di professione che passa il tempo a cercare critiche da passare sul forum.....
----------------  RISPONDI





In risposta a: Alessio Niccolai del 19/8/2011 - 11:12
Etimologia della Parola "Sintesi"
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

20/8/2011 - 12:02

Uno tra i tanti dizionari della lingua italiana riporta per la parola "Sintesi" la definizione: «Operazione mentale che compendia una quantità di dati conoscitivi in una conclusione unitaria ed essenziale»; quello della Treccani, ben fornito da un punto di vista etimologico, addirittura riporta anche un discreto bagaglio esemplificativo del suo uso storico-filosofico:

SINTESI: dal Latino tardo synthĕsis, gr. σύνϑεσις «composizione», der. di συντίϑημι «mettere insieme» (comp. di σύν «con, insieme» e τίϑημι «porre»)]. – In generale, composizione, combinazione di parti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tutto (in contrapp. ad analisi). Con accezioni proprie nella varie discipline e tecniche:
1. Nel linguaggio filosofico, ogni procedimento o atto conoscitivo, che, partendo da elementi semplici e parziali, giunge a una rappresentazione o a una conoscenza complessa e unitaria. In particolare:
a. In Aristotele, l’attività dell’intelletto che unisce i pensieri nella proposizione, congiungendo un soggetto a un predicato mediante la copula.
b. In Kant, ogni forma di unificazione del molteplice operata dalla coscienza (come, per es., quella dell’intelletto che unisce mediante le categorie la molteplicità dei dati spazio-temporali): s. empirica, intellettuale.

In buona sostanza, caro Mimmo, la sintesi (nel senso di «esercitazione scolastica» in cui tu la intenderesti) della parola «sintesi» è letteralmente «rielaborazione» ed fa necessariamente da conseguenza ad un presupposto che è l'«analisi», ovvero la raccolta di dati, precisa, puntuale e non difforme dalla realtà oggettiva.
Nella Dialettica Moderna, quella a me più cara, la «sintesi» è il risultato consequenziale del rapporto tra «tesi» e «antitesi»; ma più in generale possiamo affermare che per «sintesi» si debba intendere la «formulazione di conclusioni», rappresentazione o forma mentis digeribile anche a intelletti di modesto calibro come il tuo.
Qualunque sia l'accezione che le si vuole attribuire, da quella più schematica e meta-linguistica di Aristotele, a quella più metodologica di Kant, fino a quella decisamente più storicista di Hegel e Marx, la parola «sintesi» pretende di essere modulata contiguamente alla sua più naturale e legittima premessa: l'«analisi».
In sostanza - intendo dire - qualunque affermazione e/o conclusione, se non suffragata da un antefatto argomentativo (come direbbero gli Yankees "for the Dummies", l'«analisi»), è e rimane, sia pur nelle migliori intenzioni una tesi priva di qualsivoglia credibilità, malamente spesa, nella migliore delle ipotesi una «congettura», nella peggiore uno «sproloquio».
Non credo, caro Mimmo, di dover aggiungere molto altro a questa mia risposta che ti vorrà sembrare oltremodo accademica, ma che se non riuscirai a comprendere dipenderà soltanto dalla tua scarsa inclinazione ad «ascoltare» gli altri e comprendere ciò che sostengono, a partire dai dati in loro possesso alla rielaborazione che ne ricavano, corretta, conforme e aderente alla realtà che sia o meno.
Ben poco c'entrano le «conoscenze» con il mio pensiero, intervenute casomai dopo averlo espresso e non certo prima: i fanatici del liberismo chiamerebbero il rapporto instaurato dal sottoscritto con la VdS «merito», merito di averle dedicato tempo, energie e risorse intellettive, nell'aver fatto, per il puro piacere di esprimere opinioni sensate, modulate secondo logica - ancorché non sempre condivisibili - e argomentate come si conviene a chiunque voglia conferire credibilità alle proprie idee, ciò che nell'ambiente della composizione musicale faccio solitamente per lavoro, ovvero creare, rielaborare, partorire «novità», dare nuova forma a ciò che è stato e darne una ex-novo a ciò che ancora non è.
Se questo ti pesa, caro Mimmo, devo ricorrere ad un'altra espressione tanto cara ai fanatici del liberismo per descrivere il sentimento che ti anima: l'«invidia», ovvero il senso di impotenza che deriva non dal sentirsi piccoli di fronte a qualcosa di molto più grande, ma dall'aver scelto deliberatamente di essergli molto più piccoli, dall'aver imboccato la strada dell'inconsistenza, dell'auto-riduzione, dell'auto-flagellazione mentale, ne' più e ne meno con il proprio intelletto come i Disciplini di Valcamonica a partire dal XII° Secolo con il proprio corpo.
Ricordati Mimmo: non è il «Pastore» che fa il suo «Gregge», ma esattamente il contrario, e per chi decida di essere «pecora» non esiste altra via possibile se non quella di collocarsi in un «Gregge»; in altre parole, se la massima aspirazione di ogni Italiano è oggi quella di seguire le orme solcate o da Berlusconi, o da Bersani, o da Di Pietro, o da Casini, o da Bossi, o da Fini è semplicemente perché si è ridotto come te, ad annuire al metodico gesto del «Pastore» che ha scelto di seguire, compiacendosi di aver onorato l'esercizio del diritto di parola solo per aver profferito qualche insulsa sentenza, figlia non di raziocinio, ma di una gestualità meccanica, come il «parlare perché si ha la bocca».
Se la VdS vorrà un giorno smettere di pubblicare ciò che io scrivo, non lo farà certo perché glielo hai suggerito tu e - ti assicuro - me lo notificherà personalmente e spiegandomi in dettaglio «perché e per come»: nel frattempo ti farai una ragione della mia «ingombrante» presenza, come il sottoscritto se ne farà una della promiscuità digitale con intelletti di poco conto come il tuo, personalità asservite e senza uno scopo, metodicamente inclini al preconcetto e irriducibilmente votate a trascorrere nel tempo senza riuscire a dialogare con la storia.
----------------  RISPONDI





In risposta a: Pallavvolo femminile del 19/8/2011 - 14:18
Bravo Cristiano..
AUTORE: Antonio....!!
email: -

19/8/2011 - 19:52

Bravo..servirebbe anche come formazione disciplinare visto che oggigiorno i genitori lavorando entrambi non possono seguire i propri figli...!! ripeto Meglio in palestra che al Bar.!!! sicuramente un investimento per i giovani che sono il nostro futuro.!!
----------------  RISPONDI





In risposta a: del
Il povero italiano.
AUTORE: Piero Chicca
email: -

19/8/2011 - 18:48

Ieri un italiano ha aperto il giornale -non un giornale qualsiasi, un giornale ben informato, indipendente e non asservito- ha guardato i titoli, forse ha letto appena il sommario e ha sfogliato veloce per arrivare alla pagina dello sport.
Gli sono passati sotto gli occhi questi titoli:
“Stangata da 45 miliardi in due anni”.
“Il debito affonda le borse europee”.
“Diritti dei lavoratori svuotati”.
“Un milione e mezzo di soldi pubblici per il meeting di Comunione e Liberazione”.
“Il viaggio del Papa in Spagna”.
“Berlusconi riesce a evadere 500 milioni di tasse”.
“Politici potenti non pagano il biglietto allo stadio”.
“Le attività del Vaticano escluse da tasse costano allo Stato circa 3 miliardi di euro l'anno (escluso l'8 per mille -un miliardo di euro)”.
“La legge sull'editoria concede alle pubblicazioni religiose 8 milioni di euro, più del doppio dei soldi che elargisce alle testate laiche”.
“25 aprile e 1° maggio, vendetta ideologica. Già scippato da Ratzinger per beatificare Wojtyla.”

Non ha letto gli articoli tanto già dai titoli ha capito che ormai queste sono notizie che non fanno più notizia. In parte è vero.
Se avesse letto che ci sono regioni, province e comuni che finanziano la festa del movimento di Don Giussani e di Formigoni si sarebbe chiesto cosa ci può fare lui povero cittadino.
Cosa può fare lui, povero cittadino, se il Vaticano succhia il sangue allo Stato italiano che nonostante ciò continua a foraggiarlo?
Poteva, sempre lui povero cittadino, impedire il viaggio del Papa, che in questo momento in cui tutta l'Europa è con l'acqua alla gola, costa 100 milioni di euro (200 miliardi di vecchie lire) di cui 50 milioni a carico del governo spagnolo, che è nelle stesse condizioni dell'Italia e che conta oltre 5 milioni di disoccupati? No, non poteva impedire niente; poteva solo continuare a pensare che nemmeno chi predica il bene comune, la solidarietà, la modestia, la sobrietà, la semplicità, riesce a non essere ipocrita e a non provare vergogna.
Ha preferito non leggere i dieci articoli per non intristirsi e arrabbiarsi di più -dato che tra l'altro anche quest'anno le ferie le passa a casa- e ha sfogliato veloce fino alla pagina sportiva dove ha trovato titoli simili a quelli che non ha voluto leggere. E allora cosa ha fatto, ha buttato via il giornale.
Il gesto è comprensibile, ma è solo il giornale che è sparito, i fatti restano.
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In risposta a: Filiera Corta VS GDO del 19/8/2011 - 2:33
A chi giova lo scontro?
AUTORE: costruttivo sempre !
email: -

19/8/2011 - 17:35

Integro l'analisi di Nicolai, coerente con il suo profilo ideale, profonda e chiara nell'esposizione dei contenuti, circa la GDO/GD, sulla filiera corta del settore "freschissimo". La integro con alcune considerazioni da farsi sui restanti settori che compongono l'assortimento merceologico di un un ipermercato.
a)l'alimentare freschissimo, b)l'alimentare confezionato,
c)il non alimentare,
d)il tecnologico,
ne consegue dunque che l'iper non è competitivo se ne escludiamo uno, il freschissimo.
I 4 settori si integrano tra di loro garantendo al consumatore servizi(facile accesso, tutto/ molto in un unico spazio), un prezzo adeguato,generato dai mix di margine,dove i maggiori utili si ricavano prevalentemente dai beni non di prima necessità alimentare e non, offrendo in alternativa prezzi competitivi con offerte mirate tra i prodotti di marca, prodotti con il marchio del distributore (Coop-Conad-SLunga-Spesa Amica...)e Card di fidelizzazione, per offrire dilazioni di pagamento e altri servizi.
Infine le quote commerciali (spazi) e le quote distributive (volumi)in Italia, si evidenziano con percentuali sostanzialmente equilibrate tra GD/GDO e DT (Distribuzione Tradizionale = negozi privati alimentari e non, ambulanti ,ecc),pur con differenti penetrazioni tra Nord e Sud.
Dunque il nostro sistema distributivo si avvale della logica della competizione/ concorrenza.
E'dimostrato dalla sofferenza della GD (Iper)negli ultimi 3 anni a causa dei costi dei trasporti e delle benzine.Resta più conveniente per molti consumatori il super di prossimità.
Il consumatore può scegliere e decidere in base ai bisogni,alle sensibilità,agli ideali.
La filiera corta del "freschissimo" avrebbe i sui spazi distributivi( immaginiamo i mercati rionali del fresco, ma non solo,vedi le liberalizzazioni delle licenze merceologiche,le vendite alimentari e non sfuse...Capannori), tuttavia per ora, non riescono ancora garantire in un contesto più ampio, servizi, spazi competitivi permanenti in termini di servizi al consumatore, garanzie di freschezza e rispetto delle norme/controlli igienici.
Un cenno anche alle nicchie di buonissima qualità e professionalità della DT anche sul "freschissimo" tali da garantire ai clienti ottime qualità e ai negozianti buone remunerazioni.
In molti casi purtroppo,con il venir meno della continuità familiare viene a mancare la buona qualità a lungo termine della Dist Tradizionale.
La GD/GDO è inserita in un contesto multinazionale e interconnesso tra aziende produttrici, confezionatrici, trasportatori/distributori,banche,assicurazioni,istituti di vigilanza,trasmissione dati,sistemi informatici... il tutto nel rispetto delle normative nazionali,CEE e internazionali, escludendo le quali norme ci si escluderà dal contesto economico europeo.
Le "forzature" speculative della GD sui produttori/fornitori tutti?
Ma questo non possiamo non vederlo anche con le aziende che operano nei lavori pubblici,(appalti e subappalti),con le banche (spread e commissioni)le assicurazioni (le clausole univoche)i partiti e i sindacati(la quota d'iscrizione) ecc...ecc..
Il sistema economico si regge sulle "forzature" - come dire: l'acqua che fa girare la macina.
Ti "affitto" uno spazio espositivo connesso ad un potenziale fatturato.
La GD/GDO è una parte del tutto.
Non è l'ideale per tutti,ma tutti per ora possono scegliere da chi comprare e cosa mettere nel frigo.
La filiera corta ben venga,ma senza tagliare i restanti rami dove siamo seduti.
Un cordialissimo saluto.
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In risposta a: del
Pallavvolo femminile
AUTORE: Cristiano
email: [protetta]

19/8/2011 - 14:18

Ricordo ai miei tempi nel comune di vecchiano esisteva una bellissima squadra femminile di pallavvolo, chiamata migliarino volley,che nel corso degli anni è stata persa,mantenendo tale squadra solo maschile, considerato il fatto che nel nostro comune ci sono tantissime ragazzine che vorrebbero poter giocare a pallavvolo e considerato che gli spazi non mancano, sarebbe oppurtuno pensare di poter riinstituire una squadra,ed evitare cosi la dispersioni in altri comuni delle nostre giovani ragazze.
Se non erro lo sport è stato anche dibattito di elezioni.
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In risposta a: del
parcheggio moto/scooter
AUTORE: Max
email: -

19/8/2011 - 13:12

Ieri sera sono andato a visitare il mercatino sotto le stelle a vecchiano,dopodichè visto il caldo della serata ho deciso di prendere un gelato con la mia famiglia alla gelateria difianco al bar la pergola,anzi devo dire che il gelato è ottimo, ma sono rimasto perplesso per come sono stati organizzati i parcheggi per le moto e gli scooter davanti al bar la pergola,delineati da strisce bianche, cosa impressionante, chi ha permesso tali spazi non ha lasciato un varco di accesso per le persone disabili e anziane,non c'è modo di passare,davanti all'accesso ci sono gli scooter parcheggiati negli spazi preposti dal comune, a destra e a sinistra ci sono doppi marciapiedi,forse sarebbe il caso di rivedere e pensare che ci sono anche persone disabili che vorrebbero andare in tale bar.
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In risposta a: Caro Alessio ... del 19/8/2011 - 9:35
Il cerino di Tabucchi
AUTORE: Ovidio
email: -

19/8/2011 - 11:39

Che i tempi sono bui, che il ritorno dalle ferie sarà per molti triste, che l’estate dura poco, che l’incanto è finito,che il terreno è marcio, che ci sia bisogno di qualcuno che accende un cerino per camminare su un sentiero oscuro sull’orlo dell’abisso…
O Bruno, ci sei andato al Circolo Arci a leggere sull’Unità di oggi "Oltre il disincanto", la bella intervista ad Antonio Tabucchi?
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In risposta a: del
Alessio Niccolai
AUTORE: Mimmo
email: -

19/8/2011 - 11:12

Devi avere dei grossi appoggi nel forum per poter rompere con i tuoi articoli . La sintesi non è un tuo dono, il parlarsi addosso invece si. Continua a sfruttare le tue conoscenze ma prima o poi anche loro capiranno che hai rotto. Anche se non la pubblicherete serve di monito a voi che valutate i messaggi.
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