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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com


Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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E settembre vien danzando
vien danzando alla tua porta:
sai tu dirmi che ci porta?
Tante uve, bianche e nere
fichi e mele con le pere
e di zizzole .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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In risposta a: Dal TG 5 del 31/07/2011 del 31/7/2011 - 20:38
ma voi ......
AUTORE: francesco
email: -

31/7/2011 - 21:46

ma voi ,sostenitori , ci siete o ci fate .....non avere ancora capito ,a Torino l'hanno capito subito ,che siano un pò più svegli?
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In risposta a: Dal TG 5 del 31/07/2011 del 31/7/2011 - 20:38
A Mario: anche Radio Radicchio ha parlato di Kea
AUTORE: Migliarinese attento a tutte le notizie
email: -

31/7/2011 - 21:29

Chiedere conferma alla Zoppa di Montinero.
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In risposta a: Dal TG 5 del 31/07/2011 del 31/7/2011 - 20:38
Tosto dopo il TG
AUTORE: Dylan Dog
email: -

31/7/2011 - 21:26

"Vengo e rimango lì tosto dopo il TG" diceva una vecchia 'anzone der varietà: ma 'un t'ariesce di guarda' 'rTG di LA7, 'rTG3 o 'rTG24 su Sky? No perché ortre alle stronzate propinate dar Minchiolini o da' su' 'olleghi di vell'artri 'anali di regime, lì onni tanto si sente di' anco varcosa di serio.
Certo, fusse per me le notizie si darebbano 'ome fa 'rVerna'oliere e 'nvece di sta' sempre a ffa' vede' i 350 denti bianchi e diritti 'ome quelli di Uilli Uonka ne "La fabbri'a der cioccolato" e 'rpa'rucchino sempre pettinato di Berlusconi, lo ritrae piuttosto dighietro le sba're 'ndove dovrebbe sta' o ar centro d'un bersaglio per le freccette, e per parla' der Presidente di 'Onfindustria usa ll'epiteti 'ome "vella sventola di t..a" vando va bene o "ver t....accio" vando male.
Visto 'he 'un si pòle diocristo, ma perlomeno stiamo a senti' e Tiggì bòni 'nvece delle ca'arelle di Mediasette o delle squacquere di RAI1 e 2!
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In risposta a: del
Dal TG 5 del 31/07/2011
AUTORE: Mario
email: -

31/7/2011 - 20:38

Anche il TG5 nella edizione delle 20 ha parlato del caso IKEA, 60 milioni di investimenti ai piedi della Torre di Pisa rifiutati dal Comune di Vecchiano.
A ognuno le proprie valutazioni.
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In risposta a: del
Viabilità
AUTORE: Osservatore di MIgliarino
email: -

31/7/2011 - 20:36

A Filettole hanno modificato la viabilità altrettanto è stato fatto a Nodica. Mi auguro che i cittadini tutti ne abbiano un vantaggio. A tal proposito vale la pena di ricordare e segnalare quello che è avvenuto ed avviene a Migliarino.
La Via Mazzini, per intendersi la Provinciale, è in tutte le ore del giorno e in tutti i giorni della settimana ingolfata dal traffico. Inquinamento dell'aria e inquinamento acustico in abbondanza per non parlare del rischio incidenti. Oggi pomeriggio, Domenica ultima di luglio, non c'è modo di traversare la strada per spostarsi sull'altro marciapiede. Scatta il verde al semaforo in direzione Vecchiano e prima arrivano orde di moto, piccole e grandi, che senza alcuna attenzione sfogano la loro rabbia con i loro rombi ed occupano tutta la carreggiata poi arrivano le auto che con orgoglio vogliono raggiungere le moto per sorpassarle e mostrare i loro cavalli motore.
I cittadini assistono increduli, avviliti a questo spettacolo che si ripete incessantemente per ore.
I cittadini non hanno tutela alcuna.
Se andiamo sul viale dei Pini ex Provinciale la situazione non migliora. Oggi pomeriggio la fila, sempre in direzione Vecchiano, si estendeva oltre metà viale. Le moto sfrecciavano, fregandosene di chi procede in senso contrario, per superare le auto incolonnate e porsi in prima fila per sfrecciare al verde del semaforo.
NON HO VISTO UN VIGILE URBANO!
Colgo l'occasione per segnalare che la strada che congiunge la via del Mare con l'Aurelia è praticamente inutile oltre che molto pericolosa. Le auto preferiscono percorrere il viale dei Pini, anche se l'attesa al semaforo è lunga, in quanto è estremamente difficoltoso e pericoloso immettersi sulla SS Aurelia da quell'incrocio.
Prima o poi ci capiterà qualcosa di brutto e a quel punto si verseranno lacrime amare, intanto oggi facciamo i complimenti e godiamo delle tutele dell'Amministrazione riservate ai cittadini e ringraziamo l'attuale sindaco Lunardi, sostenitore dell'opera, per aver "ben" utilizzato il nostro territorio nonchè per aver speso "bene" dei soldi pubblici.
La strada è stata forse pagata dalle Ferrovie dello Stato ma queste chi le mantiene?
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In risposta a: ikea su herald del 31/7/2011 - 12:36
...amichevolmente al Dottore
AUTORE: Linguaccia
email: -

31/7/2011 - 17:44

2000 firme? Poche.Non va dimenticato il risultato,duro da digerire,delle elezioni.
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In risposta a: del
Articolo Tabucchi.
AUTORE: Lettore
email: -

31/7/2011 - 16:37

SISTEMA INFETTO
Questi politici ladri ci hanno rubato tutto
Siamo a un punto di crisi irreversibile ma c’è sempre un peggio del peggio
di Antonio Tabucchi.
Il fatto quotidiano 31/07/2011.

La classe politica italiana nella stagione del terrorismo tramava con servizi segreti interni ed esteri. Una volta finite le stragi, quella di oggi è passata al furto. Agli Italiani ha rubato tutto. Ha rubato il paesaggio. Ha rubato la libera scelta e la libera concorrenza. Ha rubato il futuro dei nostri giovani. Ha rubato loro il democratico diritto di dissentire, di protestare e di manifestare e quando ha potuto li ha massacrati e perfino assassina-ti. Ha rubato la Carta costituzionale. Ha rubato la libera informazione, la televisione pubblica, la scuola, l’università.
Ha rubato la Resistenza, da cui la nostra repubblica è nata, e l’antifascismo su cui si fonda. Ha rubato il principio di ripudio della guerra, che è costitutivo della repubblica. Ha rubato la convivenza civile, il rispetto dovuto ai cittadini, i fondamenti del patto sociale di ogni vera democrazia. Ha rubato le più belle parole della nostra lingua, come “libertà”, facendone un uso perverso. Ha rubato la fiducia nella democrazia (era fragile e incerta, ed è stato facile) e nelle istituzioni. Ci ha rubato perfino il diritto di morire in pace. Ha trasformato il parlamento in un rifugio di corrotti, di mafiosi, di indagati, di condannati. Ha stretto patti scellerati con la mafia. Ha sigillato tutti i suoi malaffari sotto il segreto di Stato: la storia del nostro passato recente è un enorme buco nero. Infine ha rotto gli equilibri istituzionali: il potere legislativo, che in Italia coincide con quello esecutivo, come un fiume in piena ha sommerso il paese con una pletora di leggi incostituzionali.
La Magistratura è stata aggredita, avvilita, ingiuriata e indicata alla pubblica opinione quale corpo malato della società. I delinquenti hanno chiamato delinquente l’istituzione di controllo delle loro delinquenze. Questa aggressione del potere politico al potere giudiziario è stata spacciata dalla stessa classe politica come uno “scontro” fra politica e magistratura e come tale propagandato nel paese. Ma avete mai sentito una voce della magistratura che abbia detto che la classe politica è un cancro da estirpare? O che i politici sono antropologicamente diversi? O che le Brigate rosse sono nascoste in Parlamento? No: è quello che contro la magistratura urla da anni l’ex-piduista Silvio Berlusconi. Per questo la magistratura subisce reprimende ogni volta che viene raggirata e vili-pesa: perché in Italia al danno deve seguire anche la beffa. Da vent’anni la classe politica impazza su tutti i canali televisivi, quelli privati del presidente del Consiglio e quelli pubblici sui quali ha messo le mani e i piedi.
Da mattina a sera, dai teleschermi, i politici intossicano l’anima degli italiani con le loro chiacchiere, menzogne, barzellette, false promesse, falsi contratti, messe nere. Per questo i magistrati sono rimproverati di eccessiva esposizione mediatica: è perfino successo che abbiano mostrato i calzini a una telecamera nascosta di Berlusconi che li spiava.
Ma ultimamente la magistratura si è messa a indagare nella Città e i Cani. A largo raggio. E a chiedere conti. La prostituta marocchina minorenne fermata per furto e che la questura ha rilasciato dietro telefonata di Berlusconi non era proprio la nipote di Mubarak? Spiace che il Parlamento si dica convinto che Berlusconi ne fosse convinto. La Fininvest ha sottratto la Mondadori al legittimo acquirente grazie a un giudice corrotto dall’onorevole Previti che Oscar Luigi Scalfaro licenziò da ministro della Giustizia prima che lo diventasse? Deve risarcire il derubato. Non si tratta di ideologia, si tratta di furto: spiace che la classe politica non concordi. C’è un grosso giro di prostituzione in una villa del presidente del Consiglio? In Italia lo sfruttamento della prostituzione è ancora un reato e il codice penale non è un’ideologia: spiace che gli onorevoli di Berlusconi non siano d’accordo.
Il perverso sistema della Loggia P2 si è moltiplicato per partenogenesi producendo P3 e P4, cioè affari loschi, pressioni indebite, rapporti oscuri fra finanza e politica? Spiace che alla classe politica piacciano gli affari sporchi. Le falle, come quando una rete si smaglia, si allargano. Da un’inchiesta all’altra affiora da sottopelle un sistema infetto che ricopre l’Italia come una lebbra. Si capisce perché il conflitto d’interessi che ha tenuto in piedi Berlusconi per vent’anni non è mai saltato: perché faceva comodo a destra e a manca. Si capisce perché Enrico Berlinguer è stato rinnegato e Craxi rivalutato dalla politica tutta. E l’opposizione, implicata anch’essa in faccende illecite, reagisce in maniera scomposta, non proprio come gli altri ma quasi. Sotto inchiesta non ci sono piccoli bottegai ma personaggi di potere, assi di raccordo fra politica e affari. La classe politica si allarma. I “lodi” (Schifani, Alfano, ecc.) non funzionano più, la Camera ha perfino consentito l’arresto cautelare di un onorevole! Che fare? E se si rinfrescasse il ministero della Giustizia?
“Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nel-l’interesse esclusivo della nazione”. È la formula del giuramento che ogni ministro deve fare di fronte al capo dello Stato per essere accettato come ministro. I ministri li propone il presidente del Consiglio, ma il capo dello Stato li accetta o li respinge. Dipende. È importante che Giorgio Napolitano abbia espresso la sua autorevole contrarietà ai tre ministri “baschi” che vogliono portare nelle loro “riserve” alcuni ministeri della Repubblica, sconnettendo ancora di più questa povera Italia sconnessa. Certo che li vogliono lassù, e non con il tricolore: con la croce celtica. Ma questi tre stessi ministri non avevano giurato la loro lealtà alla Repubblica italiana davanti al capo dello Stato?
IL GIURAMENTO è un atto simbolico nel quale il celebrante ha la stessa responsabilità morale di colui che giura. Nella cerimonia del battesimo, se il sacerdote dubitasse della cattiva fede del padrino, non accetterebbe la sua garanzia. Evidentemente Napolitano non dubitava delle garanzie che offrivano questi padrini della Repubblica: contrastarli ora, a cose fatte, è più complicato. Peccato che si sia fidato di tali personaggi.
In questi giorni l’onorevole Nitto Palma ha giurato la sua fedeltà alle leggi della Repubblica di fronte al capo dello Stato quale nuovo ministro della Giustizia. Non mi compete scendere nel merito. Ma mi preme ricordare il principio della fisica secondo il quale il cosiddetto “punto di crisi”, a causa dell’aumento della temperatura e della pressione, segna il cambiamento di stato di un corpo che da solido diventa liquido o da liquido gassoso e viceversa. E per la percezione che ho delle cose, ritengo che la situazione italiana abbia raggiunto un punto di crisi irreversibile. Impossibile fare previsioni: ma c’è sempre un peggio del peggio. E poi non si dica che era inevitabile.
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In risposta a: Uno che ama l'italia del 31/7/2011 - 1:57
che ne sa lei... "viaggio negli states"...
AUTORE: Simone Cioli
email: -

31/7/2011 - 16:10

magari, negli states, ci sono già stato e non ho bisogno certo dei suoi suggerimenti. Quello che lei descrive in molti frammenti del suo post si chiama "senso civico" e lo possiamo trovre, oltre che da noi, in molti luoghi del nord europa senza scomodare gli amici dal grilletto facile e della sanità a pagamento per chi se lo può permettere. Non ho nulla contro il popolo americano, ma anche loro hanno molte contraddizioni... Non sono certo i centri commerciali che rendono caretteristico e appetibile un luogo! La gestione e l'organizzazione delle potenzialità di un luogo o di un territorio, passano attraverso la cultura, il rispetto e la conoscenza che i cittadini hanno nei confronti di quel luogo stesso. Lo sviluppo, prima ancora che economico, deve essere culturale e mentale e i centri commerciali, in questo senso, sono agli antipodi. Legga il Tirreno di ieri, troverà una interessante pagina dove si affrontano i grossi problemi della grande distribuzione. Quando tornerà dagli amici dell'istruzione a pagamento, della pena di morte, e dell'obesità grazie ai mc donald's, mi raccomando, scavi più a fondo: mi sembra di capire che ne ha le capacità! Saluti.
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In risposta a: caso ikea SU HERALD TRIBUNE del 30/7/2011 - 14:35
Il Boston Globe dice il contrario
AUTORE: Francesco Barone
email: -

31/7/2011 - 14:09

Non basta che qualcosa sia scritto sull' "International Herald Tribune", per assumere immediatamente i connotati assoluti di una verità rivelata...anzi! L'home page del "Boston Globe", sempre di proprietà del Times, ha pubblicato il 14 Giugno 2011 un articolo dove si afferma l'esatto contrario, elogiando l'amministrazione locale Vecchianese per non aver ceduto a tutti gli "squali" della speculazione senza scrupoli che il colosso svedese si porta inevitabilmente dietro, ed inoltre è stato messo in rilievo la capacità di questi piccoli comuni toscani, di portare avanti in modo coerente da anni un progetto di sviluppo sostenibile, investendo intelligentemente su se stessi ed il proprio appeal-turistico... Detto questo sarà anche bene ricordare che uno dei "boss" americani di origini svedesi più influenti dell' "International Herald Tribune" è Reinhard Melberg, il quale detiene il 3% circa dell'azioni di Ikea!Proprio per questa ragione nel giro di massimo 35-40 giorni sarà costretto a dimettersi dal proprio incarico di editore-finanziatore... Possiamo immaginare come quell'articolo pro Ikea e contro la burocrazia italiana fosse obiettivo! Quindi, o qualcuno s'informa male, o parteggia subdolamente per una ben determinata fazione politica locale ... PASSO E CHIUDO.

F.Barone
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In risposta a: caso ikea SU HERALD TRIBUNE del 30/7/2011 - 14:35
ikea su herald
AUTORE: giorgio marianetti
email: -

31/7/2011 - 12:36

premesso che ho voluto solo rendere pubblico agli amici l'articolo dell'herald senza fare commenti. a tutti mi chiedo: prima in pochissimo tempo furono raccolte nel comune 2000 firme e sono a disposizione per chi non ci crede ( Anche l'amico Sermonti lo sa molto bene). Poi un intervento della Presidente di Confindustria alla presenza del Capo dello Stato, quindi un articolo dell'herald tribune, cioe' New York Times,cioe' un quotidiano stampato in 35 luoghi e venduto in più di 180 nazioni e che in media ha una tiratura di circa 250000 copie; bene,caro Alessio e C. ma non si puo' pensare di portare avanti un disegno sbagliato? sbagliare e' umano perseverare.....
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In risposta a: non gli basta mai del 30/7/2011 - 18:57
Nedo
AUTORE: Nedo
email: -

31/7/2011 - 12:12

Sig. Carlo dice proprio bene, il nostro comune non si è fatto mancare nulla, ville, villette, ne sono arrivate e tante altre ne arriveranno... l'economia, il profitto, hanno prevalso perfino in un comune piccolo come Vecchiano
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In risposta a: Uno che ama l'italia del 31/7/2011 - 1:57
States
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

31/7/2011 - 9:58

Su quest'ultima frase del suo post sono decisamente d'accordo: «[...] non sappiamo valorizzare né il paesaggio, né le opere d'arte, addirittura mandiamo tutto a rovina.
È inutile rimanere offesi quando gli altri ci criticano, quando poi non sappiamo sfruttare le potenzialità economiche del nostro territorio».
Ma, ahimè, non sono mediamente gli States a suggerirmene l'idea! Ne' mi pare che le questioni delle cartacce a terra o dei murales suburbani possano essere addotte come argomentazioni pertinenti, ne' in generale ne' nello specifico sulla Florida.
Se queste declinazioni della presunta cura per il territorio fossero sufficienti di per sé a determinare una politica di accoglienza, allora consiglierei di non buttare nel cesso un migliaio d'Euro per andare a lasciarsi abbagliare dalle «meraviglie» del cosiddetto «Paese senza Storia» o «Paese dalla storia breve e macchiata di sangue»: un saltino oltre il confine - non più di quattro ore e mezza da Pisa - e una bella girata a Lugano può essere sufficiente per rinfrancarsi lo spirito e «illuminarsi d'immenso», magari sparandosi qualche proverbiale tavoletta di cioccolato svizzero!
Quanto al credere «gli amici degli indiani [...] ormai non abbiano più niente a che vedere con il Far West» - bontà sua - ma se mi permette non posso fare a meno di ricordarmi proprio che, quella stessa Florida di cui va parlando, l'assolata regione delle Everglades che ormai l'immaginario comune si prefigura come ritratta dalle riprese aeree intorno al possente SUV argentato di Oratio Caine in CSI Miami, le variopinte colate di cemento della sua capitale che si stagliano verso un cielo limpido sullo sfondo e sornioni alligatori acquattati in qualche canale, le sterminate spiagge insediate da villaggi turistici senza soluzione di continuità, disseminate di facoltosi bagnanti dediti alle più diffuse beach-activities proseguimento della demenziale e parossistica inclinazione al fitness invernale, prodigiosi baristi ispanici e scultore nudità appena appena affacciate fuori dai bikini... è cosparsa del sangue dei fieri Indiani - o per meglio dire Nativi Americani - Seminole che piuttosto di cedere un solo millimetro all'incedere dell'insediamento coloniale si fece sterminare fino all'ultimo membro del suo emblematico popolo.
In fondo è semplice non avere più niente a che vedere col Far West, quando le residue presenze dei più antichi padroni di casa sono state circoscritte in riserve a rincoglionirsi d'alcool ed il grosso di esse sono state spazzate via: la macchia nella storia è ahimè indelebile... se poi si vogliono paragonare 400 anni di storia - di cui un buon 85% trascorso a muovere guerra a questo o quell'altro popolo - con l'imperialismo romano si è ben liberi di farlo, denotando altresì imperizia storica e propensione a mettere sul piatto della bilancia argomenti che non hanno nessuna ragione di essere confrontati (se non per numero di morti prodotti in rapporto all'ammontare della popolazione mondiale dei rispettivi tempi).
Consiglierei comunque il prode Viaggiatore riaccolto nell'abbraccio della nequizia locale, di farsi un giretto anche altrove - ad esempio nei sobborghi di Detroit - città in cui la manolonga di Marchionne si è abbattuta sciaguratamente sui destini di una già martoriata classe operaia a imperitura dimostrazione della lungimiranza italiana Oltreoceano - o in qualche ghetto di New York per contarsi le cartacce a terra, i murales (a me non piace, ma intanto a Pisa ne puoi trovare anche uno di Kate Haring!) ed osservare gli effetti delle disastrose politiche sociali americane.
Sarà peraltro che a me non piace l'idea di villaggio turistico e che apprezzi molto di più l'inclinazione «Fai-da-te», ma non oso pensare a quali differenze possano sussistere tra le super-organizzate spiagge dello Stato del Sole, quelle di Rimini o di Sharm el-Sheikh (a parte le inevitabili diversità paesaggistiche e la tipologia di mare): non è un caso ma in tutti i Paesi del Mondo non mi lascio meravigliare (ne' condizionare) da quanto mi si voglia deliberatamente indurre ad andare a vedere.
Generalmente mi inchino davanti al modo avveduto di gestire i Beni Comuni e non certo davanti una sequela di spiagge private, privatizzate o gestite privatisticamente.
Mi avesse parlato dello Yellowstone Park, forse mi sarei lasciato commuovere un attimino di più e più facilmente, ma se il suo modello di riferimento sono le sterminate lottizzazioni della Florida, beh, vada a farsi un giro tra i fiordi scandinavi, tra le torbiere del Connemara o tra riserve naturali come il Parc naturel régional de Camargue per comprendere dove e come si debbano ricercare degli ottimi paradigmi di gestione territoriale... invece no: qualcuno da 'ste parti manco sa che l'Isola di Smeraldo - benché non abbia ancora portato a termine il suo compito - ha affrancato le sue terre dal sanguinario e tracotante dominio britannico perpetratosi (ad eccezione del comprensorio di Belfast ancora da liberare) per ben 800 anni, e che il Connemara ne è probabilmente la parte più straordinaria, qualcun'altro invece ancora non si è accorto che - centrali nucleari a parte - i Francesi sanno valorizzare le loro risorse molto meglio di noi Italiani - grazie all'incessante impegno e investimento culturale - e che dalla Scandinavia c'è ben altro da raccogliere che non Ikea (peraltro olandese!).
Ma - sarà un caso - questi che ritengo i migliori (non unici) paradigmi di sviluppo turistico in Europa, trovano nell'Istruzione Pubblica un retroterra straordinario... faccia un po' lei: negli States proliferazione indiscriminata di Scuole Private, lottizzazione di ogni cosa (incluse le sue tanto decantate spiagge)... dove le indico, Scuola Pubblica di prim'ordine, alto livello di scolarizzazione e percentuali elevate di chiusura dei cicli formativi superiori e universitari: risultato tante risorse monumentali, paesaggistiche, storiche, etc. gestite tendenzialmente come Beni Comuni!
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In risposta a: All'articolo newyorkese su ikea del 30/7/2011 - 15:11
Uno che ama l'italia
AUTORE: Un viaggio negli states
email: -

31/7/2011 - 1:57

Premetto che amo essenzialmente il mio paese che ritengo non debba imparare niente da nessuno, però mi sento indignato quando certi "pseudo saccentoni" parlano a vanvera con discorsi che non hanno nessuna cognizione di causa.
Gli amici degli indiani come li chiama lei, credo che ormai non abbiano più niente a che vedere con il Far West, sarebbe come dire che gli italiani sono degli imperialisti perché lo erano i romani, o gli spagnoli hanno sterminato un'intera popolazione e così via.
Inoltre fa proprio bene ad acquistare un biglietto per gli Stati Uniti, io sono tornato da pochi giorni dalla Florida e sono rimasto abbaggliato dalla cura dei giardini, dal verde, dalle fontane, dai viali alberati, in un contesto di sviluppo come quello americano, addirittura centri commerciali in armonia con l'ambiente.
Da sottolineare il rispetto che hanno per tutto ciò che é pubblico: non ci sono cartacce per terra, sulle spiagge ci sono cestini ogni 10 metri, sono tutte libere, curatissime e sorvegliate dai bagnini.
Nessuno imbratta palazzi con scritte, disegni, come succede anche a Pisa.
Noi che abbiamo anche molto di più non sappiamo valorizzare né il paesaggio, né le opere d'arte, addirittura mandiamo tutto a rovina.
E' inutile rimanere offesi quando gli altri ci criticano, quando poi non sappiamo sfruttare le potenzialità economiche del nostro territorio.
----------------  RISPONDI





In risposta a: caso ikea SU HERALD TRIBUNE del 30/7/2011 - 14:35
Caro Giorgio ho tanta umana stima...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

31/7/2011 - 1:39

...nei tuoi confronti, discuto con te molto volentieri e a 360º, ma confesso che non mi spiego come il tuo proverbiale raziocinio, confortato peraltro da un approccio scientifico alle cose proprio delle discipline mediche, possa lasciarsi sedurre da un pietoso e impietoso passaggio giornalistico americano su una tematica intorno alla quale neanche l'autorevolezza di un Sole 24 Ore è in grado di mettere una pezza.
Voglio augurarmi che Ikea intenda in un prossimo futuro dispiegare tutti i propri possenti mezzi per continuare a parlare Oltreoceano della vicenda vecchianese secondo il principio di Oscar Wilde per cui «bene o male l'importante è che se ne parli» perché farà apparire Vecchiano Davide vittorioso sul temibile Golia, ingenerando curiosità nel potenziale turista americano e inducendolo a venire a vedere di persona a che cosa i vecchianesi non hanno voluto rinunciare!
Si potrebbe dimostrare abbastanza agevolmente che la GDO controlli buona parte del Debito Pubblico, che in particolare Ikea Property Italia non concorra - attraverso l'abbattimento del carico fiscale per scatole cinesi - a ripianarlo e/o, magari e con qualche difficoltà in più, che buona parte del suo attuale ammontare - riconducibile al Deficit Pubblico - sia direttamente o indirettamente indotta dalla GDO stessa per effetto di varie concause, prima fra tutte la generazione artificiosa di domanda di beni che non corrisponde alla soddisfazione di bisogni reali.
Ma non credo che l'Economia Politica sia argomento da trattare così in profondità sul Forum per legittimare la propria simpatia o antipatia per il progetto CTC-Ikea.
Interessante è invece capire che tutta la stampa americana è controllata sistematicamente dalle proprie lobbies economiche, molto spesso e sempre più frequentemente in contrasto fra di loro al punto di conferire al sistema mediatico degli States un'apparenza di pluralismo e di differenziazione dell'opinione.
La verità sta altrove, in un Paese che pur rappresentando ancora un'indiscussa potenza mondiale, oltre il 30% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà, in cui i principali attori del mercato vedono giorno dopo giorno assottigliarsi le partecipazioni finanziarie nazionali a beneficio di capitali giapponesi e cinesi e in cui la Cina si sta letteralmente inghiottendo il Debito Pubblico: ricordo qualche anno fa uno studio - comminato da non si sa bene chi - pubblicato da un'autorevolissima e prestigiosissima rivista scientifica americana secondo il quale il cioccolato è deleterio per il nostro organismo; ebbene, non più tardi di qualche mese dopo un'ulteriore pubblicazione non solo ne' smentì e capovolse le conclusioni, ma decantò peraltro le straordinarie proprietà dell'alimento!
Pare dunque evidente che la prima domanda da farsi quando una notizia faccia bella mostra di sé su una testata americana debba essere: «Chi l'ha pagata? Chi è lo Sponsor».
Non ho dubbi che lo staff del buon Lars Peterseen abbia messo il suo zampino (e qualche vertiginoso assegno) su una qualche decisiva scrivania dell'Herald: mi auguro sinceramente che continui a farlo a lungo perché anziché essere vissuto come una pressione incessante, potrebbe davvero costituire un'ottima e incidentale concausa di un certo sviluppo turistico.
Ma perché confidare nelle virtù del Traduttore Google (probabilmente la più potente lobby mediatica americana) che è notoriamente risaputo non azzeccarne una, per sentirci dire che il primato del Pubblico, l'interesse collettivo - dunque anche la salvaguardia dei Beni Comuni - in Italia impedisce la crescita economica, limitando, contenendo e dissipando l'arroganza dell'interesse Privato?
Intanto «Cencio parla male di Straccio» perché negli USA le uniche grandi aziende che non sembrano - almeno per ora - subire significative flessioni congiunturali sono proprio quelle che non si sono avvalse dell'ausilio commerciale della GDO, ma hanno preferito sviluppare canali commerciali proprietari a garanzia di qualità produttiva e di un controllo incondizionato di tutta la filiera.
Altro che crisi ellenica si sta profilando negli States: non basteranno al «simpatico» Obama altre cento missioni militari o il disseminare di bombe metà del pianeta per allentare imperialisticamente la morsa congiunturale!
Ci si può però augurare che Ikea insista con su questa falsariga diffondendo i propri malumori intorno al mancato insediamento vecchianese anche in Russia, Cina e Giappone... hai visto mai che davvero non possiamo vedere flotte di curiosi da ogni parte del globo a rimpinguare l'indotto turistico locale?
----------------  RISPONDI





In risposta a: per xxl del 30/7/2011 - 15:52
Caro Gian Piero...
AUTORE: icchise icchise elle
email: -

30/7/2011 - 21:24

...quando voglio andare in un grande centro commerciale a far quello che mi pare non devo certo chiedere ordine a nessuno e..a dispetto del mio nikmame "icchise icchise elle" ci 'ompro poetto e l'ultima scorsa fu il 4 Novembre 2006; presi dù etti di pepe e cen'ho sempre un pizziotto, e un giorno che piove forse ci ritorno al Centro de' Borghi a Navacchio. Se poi ci faran la Kea "come spero" li nei pressi, già che unci son me' stato a visità una Kea; ci ndarò! se 'ontento!?
bona
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In risposta a: economia del 30/7/2011 - 17:55
non gli basta mai
AUTORE: carlo
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30/7/2011 - 18:57

Davvero in gamba questi economisti, finanzieri, megafoni del potere economico che guarda caso sono proprio quelli che a furia di sovrastare la politica hanno condotto il mondo allo stato in cui è.
Di ikea, megastore, grande distribuzione, cementificazione dei territori da 30 anni a questa parte non ci siamo fatti mancare niente e invece di migliorare stiamo andando tutti a picco. Mi vien da ride a pensare che martedi 2 agosto se non trovano un accordo politico, democratici e conservatori, gli states, modello invidiato del capitalismo mondiale, battano una musata che quella del 29 è una giacchetata: sarà meglio che invece di venire a insegnà a Vecchiano, c'imparino.
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In risposta a: caso ikea SU HERALD TRIBUNE del 30/7/2011 - 14:35
economia
AUTORE: uno
email: -

30/7/2011 - 17:55

Se il giornalista americano fosse più informato saprebbe che in Italia sono la finanza e l'economia che hanno sopraffatto a politica. E se fosse un buon analista saprebbe che questo accade dove la politica non c'è.
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In risposta a: del
piazza
AUTORE: .....
email: -

30/7/2011 - 17:23

Egregio sindaco Lunardi,
la signora sonia in un post forse erroneamente situato in Annunci la invita, per la seconda volta, a sistemare la brutta piazza mazzini a Migliarino.
Mi associo alla richiesta sperando che l'attenzione al decoro delle frazioni trovi, con questa Amministrazione,una maggiore attenzione che in quella passata.
Anche l'orologio è rotto da tempo. Sono segnali di una incuria che susicitano sempre più attenzione nei cittadini e la cui soluzione potrebbe rappresentare un segno di discontinuità col passato.
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In risposta a: Evvvvaiiii!!!! ci prova anche Gian Piero.... del 29/7/2011 - 21:19
per xxl
AUTORE: Gianpiero
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30/7/2011 - 15:52

Non volevo né insegnare né offendere nessuno, era solo una considerazione, poiché tali dichiarazioni l'ho appurate personalmente, ho incontrato molti abitanti di Vecchiano compresi gli amministratori, in vari centri commerciali, della serie si predica bene e si razzola male.
Vista la reazione del sig. xxl, credo di aver colpito nel segno.
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In risposta a: del
All'articolo newyorkese su ikea
AUTORE: Simone Cioli
email: -

30/7/2011 - 15:11

Il quotidiano newyorkese molto probabilmente non ha meglio a cui pensare, oppure pensa di svicolre dai problemi del debito americano e quindi occuparsi della metropoli di Vecchiano City. Ma si sa, le distanze tra le due realtà sono notevoli e quindi, può capitare, che le notizie subiscano delle trasformazioni durante il tragitto. Come capitò quando, recentemente, la nostra cinquecento sbarcò sul territorio a stelle e strisce: gli americani pensarono che fosse, sulle prime, una lavatrice con le ruote! Ci volle tutta la pazienza di Marchionne per far capire loro che invece trattavasi di un auto. Faremo così anche per la qustione ikea: ho già pronto un biglietto aereo a/r per andare a spiegare agli "amici" degli indiani che cosa che cosa avrebbe previsto il progetto ikea ai danni del Bel Paese che loro tanto ci invidiano!
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In risposta a: del
caso ikea SU HERALD TRIBUNE
AUTORE: giorgio marianetti
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30/7/2011 - 14:35

testo originale tredotto da google traslate
una via d'accesso alla prosperità

Sandro Michahelles per The International Herald Tribune

.Sei anni fa, il gigante svedese Ikea retail previsto di 60 milioni di euro megastore a pochi chilometri da dove la Torre di Pisa si appoggia in terra. Sostenitori ha detto che il progetto di costruzione enorme, nuove strade e un'ondata di acquirenti avrebbe portato centinaia di posti di lavoro assolutamente necessaria per questo angolo di Toscana bucolica.Ma le cose si sono aggrovigliati - come spesso accade in Italia, dove la burocrazia e la politica possono facilmente sopraffare l'economia.

Ogni applicazione che Ikea ha presentato sembrava richiedere un altro. Ogni studio di impatto obbligatorio generò il prossimo. Da maggio, quando un sindaco non aveva ancora deciso se la società potrebbe ottenere un permesso di costruzione, Ikea messo fuori parola sarebbe abbandonare il progetto.

Come l'Italia traballa sull'orlo della crisi del debito europeo, non possono permettersi più debacle come quella. In caso contrario, pur avendo tutto il mondo la settima potenza economica mondiale, l'Italia potrebbe avere poche speranze di superando il carico impressionante debito che potrebbero minacciare il suo futuro finanziario - e quello della unione monetaria dell'euro.

Già, gli investitori sembrano scettici se l'Italia e altri paesi del debito sellati europea può farsi giustizia, nonostante il piano di salvataggio finanziario per la Grecia che i leader europei hanno concordato di settimana scorsa.


"Questa è l'unica questione importante per l'Italia, ora - per riprendere la crescita", ha detto Francesco Giavazzi, professore di economia all'Università Bocconi e ricercatore presso il Center for Economic Policy Research di Londra.

L'Italia non deve soltanto favorire grandi investimenti aziendali, come il progetto Ikea, dicono gli esperti, ma deve anche rimuovere gli ostacoli che soffocano la crescita in migliaia di aziende piccole e medie dimensioni che costituiscono la spina dorsale della sua economia.

Un piccolo uomo d'affari, Mauro Pelatti, dice di aver rinunciato a espandere la sua attività a Firenze, da est un'ora di qui. "La burocrazia è così forte, e le tasse sono così alti, che è praticamente impossibile", ha dichiarato Pelatti, la cui società privata, Omap, rende le parti per macchine per stampaggio acciaio utilizzato su prodotti come scooter Vespa.

L'economia in Italia ha registrato una crescita irrisoria a partire dalla fine degli anni 1990, quando la produzione del paese è stato superato dai concorrenti in Asia. Poi è arrivata la crisi finanziaria globale nel 2007, che si è ridotto l'economia in Italia di oltre il 6 per cento.

La crescita è ripresa, ma il Fondo monetario internazionale prevede "un altro decennio di stagnazione", con prodotto interno lordo in Italia espandendo da solo circa il 1,4 per cento all'anno nel corso dei prossimi anni. (L'economia tedesca, leader di crescita in Europa, è cresciuto del 3,5 per cento nel 2010 ed è cresciuta del 1,5 per cento nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo di un anno fa.)

Ostacolando la crescita del debito pubblico è palpitante d'Italia, che al 119 per cento del prodotto interno lordo è seconda solo alla Grecia tra i membri della zona euro. Anche se ha un avanzo di bilancio, meno i costi del debito, per molti anni e recentemente approvato una 48 miliardi del disavanzo piano di riduzione, il governo italiano spende oggi il 16 per cento di quel bilancio sui pagamenti di interessi - una legge che aumenta se gli investitori ei creditori continuino da temere che l'Italia non può sfuggire crisi del debito in Europa.

Attualmente, l'ammontare del debito d'Italia detenute da stranieri - circa 800 € billon - è più di quello di Grecia, Irlanda e Portogallo messi insieme. L'Italia dovrebbe inciampare, le scosse sarebbero più dirompente di ogni altra cosa la zona euro si è sentita finora nella crisi.

Le barriere alla crescita per fare una lista scoraggiante. Per cominciare, i leader nazionali come il primo ministro Silvio Berlusconi e anche sindaci delle città più piccole tendono ad essere coinvolti nella politica che li distraggono dalla situazione dell'economia. Per di più, la produttività è stata piatta per un decennio. E le imposte sulle imprese sono circa il 31 per cento, senza contare una serie di tasse locali valutato per le imprese.
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In risposta a: meno male che te lo sai del 28/7/2011 - 0:54
antenne
AUTORE: antennista
email: -

30/7/2011 - 11:13

io gne lò detto a telecom di mette l'antenna ner mì salotto ma loro mi hanno detto ma se il salotto non ce lo hai come si fa? e poi se anche ce lo avevi aveva il soffitto troppo basso e nun ci poteva entrà. allora gni ho detto di metterla nel mio giardino ma loro mi hanno detto che non ho neanche il giardino. allora gni ho detto come si fa? e loro mi hanno detto ma il telefonino ce lo hai? io gni ho detto di no e loro mi hanno risposto vaffa......
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In risposta a: E le stelle stanno a guardare del 29/7/2011 - 22:45
Se le stelle guardano....
AUTORE: Oracolo intermedio (vivi e lascia vivere)
email: -

30/7/2011 - 8:54

...noi abbiam già visto un intero popolo popoloso vestirsi tutti con lo stesso taglio di camicia (senza colletto e ne l'orpello della cravatta) e finchè i "compagni" Italiani non fuggiranno in massa per raggiungere quei popoli radiosi -Russia e satelliti- Cina e Cuba ed altri:
vuol dire che aveva ragione Enrico Berlinguer.

Vogliamo per il nostro popolo -elementi di Socialismo-

Berlusconi aggiunse- Trovatemi un popolo comunista che stan meglio che quì da noi-

Di più non dico perchè è ovvio che i coglioni non stan tutti dalla stessa parte.
bona
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In risposta a: Evvvvaiiii!!!! ci prova anche Gian Piero.... del 29/7/2011 - 21:19
C'è Compagno e Compagno...
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

30/7/2011 - 2:46

Non credo che Giampiero abbia tutti i torti sulla questione specifica: c'è - d'altra parte - Compagno e Compagno, e chi per tanto tempo indefessamente si è prodigato nell'abbandono dell'analisi economica conforme ai più rigorosi canoni del materialismo storico e dialettico, avrà certamente ben poche possibilità di azzeccare qualcosa in materia di «Sviluppo», ma soprattutto, di «Sostenibilità».
Qualcuno potrebbe anche obiettare che «o il PD te lo prendi così com'è, oppure ti attacchi...», ma ahimè, poiché il mio Partito ne è «Alleato» e non «Gregario» o - peggio ancora - «Subalterno», allora non sarà poi così deleterio ricomporne lo smarrimento di contenuti, ridimensionarne il centralismo democratico proteso verso il nulla indistinto o la vacuità e affibbiargli qualche sonora bacchettata o qualche poderoso ammonimento per il futuro, specie laddove il pateracchio si sia già compiuto!
Avevo sentore in qualche modo che sul Progetto "Le Serre" il PD si fosse sbracciato perché ci si potesse concentrare sul "dito", eppure avevo sentore che da qualche parte ci fosse anche la "luna": in effetti, come già sostenuto altre volte, il progetto in sé non mostra punti deboli e non mi ha alimentato particolari stati d'ansia o interrogativi pressanti; tuttavia ci sono varie questioni che lascia a dir poco irrisolte, senza una risposta e/o senza la risposta più ammissibile.
Indubbiamente si tratta di un'eredità amministrativa, per così dire e non può - a mio avviso - in alcun modo essere considerato un vero e proprio «Primo Atto» autonomo coerente e conforme con un preciso modello di sviluppo della nuova Amministrazione Comunale.
E tuttavia, quando di «Sviluppo» si parla, alcuni principi generali non possono e non devono essere elusi, specie se deliberatamente e con l'aggravante propagandistico.
Il primo di essi è carico dello incremento occupazionale: il comparto turistico non è innanzitutto una propaggine dell'industria edile, ne' un'appendice del settore immobiliare, ma al contrario, ne è - o almeno ne' dovrebbe essere un motore le cui dinamiche dovrebbero essere sia all'una che all'altra totalmente estranee; intendo dire che non è la straripante offerta edile-immobiliare a dover determinare una politica turistica, ma, al contrario assoggettarsi incondizionatamente la prima alla domanda della seconda.
Per essere ancora più chiaro, se sul territorio pre-esiste un certo numero di attività turistico-ricettive non aventi ancora registrato - per non meno di 3/4 dell'anno - il tutto esaurito, è saggio che l'amministratore pubblico concentri le sue attenzioni sull'incremento di presenze turistiche territoriali, piuttosto che avventurarsi nel sostegno all'installazione di ulteriori comparti ricettivi: non è certo aumentando l'offerta di alloggi mantenendone sostanzialmente invariata la domanda che si producono nuovi posto di lavoro, concorrendo casomai a ridurli drasticamente e/o ad aumentare i fattori di stress alle attività pre-esistenti.
È pur vero che il comparto turistico segue logiche di mercato sfuggenti all'umana comprensione, incapaci di uniformarsi - almeno apparentemente - a quelle di tutti gli altri settori, per cui l'abbondante offerta di alloggi e, al contempo, la sua differenziazione hanno un potere promozionale intrinseco, unitamente al fatto che, se accompagnate da una politica di avveduto utilizzo individualizzato del web-advertising, concorrono peraltro anche al miglioramento del rank e della visibilità territoriale complessiva, ma è altrettanto vero che il comparto Le Serre localizzerà e concentrerà presenze turistiche sospinte da un'attrattiva fortemente elitaria, in una zona già attraversata da un poderoso turismo di massa.
È abbastanza ragionevole pensare che tutto ciò non favorirà in alcun modo la crescita di presenze sul resto del territorio, dunque la stabilizzazione di attività ricettive già esistenti.
Il secondo principio imprescindibile è il sistema di distribuzione territoriale delle presenze nel tempo: l'operatore turistico privato si pone semplicemente e banalmente nell'ottica di riempire la propria struttura in maniera continuativa, sforzandosi di ingenerare interesse anche nei periodi considerati generalmente "morti", abbattendo la cosiddetta "stagionalità", senza preoccuparsi troppo di che cosa possa accadere presso altri competitor; l'avveduto amministratore pubblico che intenda perseguire una sana politica di sviluppo turistico, non soltanto si pone il problema della destagionalizzazione delle presenze (che può essere raggiunta con l'incremento di tutti i fattori di visibilità relativi a ciascuna delle potenziali attrattive territoriali), ma anche e soprattutto quello della loro delocalizzazione: se in passato si è favorita la nascita di B&B sull'intero territorio comunale, aspettarsi che quelli di Nodica, Vecchiano, Avane e Filettole possano giovarsi di un'ulteriore fonte di attrattiva in un'area già consacrata al turismo, equivale pressappoco ad offrire ad un membro qualunque della famiglia Salviati l'Assessorato al Turismo del Comune di Vecchiano!
Posso assicurare che un concerto di Paul Simon, di Loreena McKennitt o di David Gilmour nella nuova arena estiva vecchianese ha molto più senso da questo punto di vista, di quanto non ne abbia l'ennesimo impianto di equitazione.
Il terzo - più che un principio - è un fattore accidentale, seppur non trascurabile: cosa fa pensare ad un iscritto PD che l'aver - grazie a Dio - impedito un afflusso medio di una ventina di migliaia di autoveicoli al giorno alle porte del Parco, possa essere contro-bilanciato da un incremento significativo del traffico veicolare addirittura al suo interno, ancorché non in quelle proporzioni?!?
C'è infine un ultimo aspetto, che in realtà dovrebbe governare tutti gli altri: il Parco è un Bene Comune, nella stessa misura in cui potrebbero e/o dovrebbero essere i beni di Uso Civico; la sua gestione in linea di principio si dovrebbe conformare a quella dell'Acqua Pubblica; negli ultimi anni invece si è assistito letteralmente al baratto di una tutela integrale di aree sempre più piccole con l'alienazione di sostanziose sue porzioni a beneficio di progetti faraonici e decisamente lontani dall'idea di «Sostenibilità», a meno che non mi si voglia raccontare che il Porto di Marina di Pisa sia a impatto-zero e che favorisca l'insediamento di rare specie floro-faunistiche!
La conduzione di una riserva naturale non dovrebbe essere oggetto di negoziazione con alcun soggetto privato, ma anzi, condizionarne implacabilmente l'operato al punto di neutralizzarne bramosie e aspettative, guidandone autorevolmente gli indirizzi: l'incremento ippico è un comparto del mondo agricolo che produce profitti smisurati, occupazione limitata e poco qualificata e rappresenta un sottile escamotage per sottrarre alla filiera agricola un campo di investimenti mantenendone invariate destinazioni d'uso e presupposti produttivi.
Perché non allevare chianine, mucchi pisani, asini amiatini, pecore massesi e/o pomarancine laddove un tempo si coltivavano tulipani? In linea con le indicazioni di quella che fino a non molto tempo fa è stata ARSIA della Regione Toscana, perché non valorizzare in un parco le produzioni zootecniche e agri-silvicole che meglio si intrecciano con l'equilibrio ambientale di una riserva naturale?
Il nodo centrale di tutta la discussione è dunque questo alla fine: perché accondiscendere ad un progetto che favorirà sicuramente gli interessi della famiglia Salviati, ma che è ragionevole pensare non accrescerà di una virgola lo sviluppo turistico sul resto del territorio comunale, dunque non si ripercuoterà positivamente sulle attività ricettive esistenti? Perché erodere un ulteriore fetta di Parco Naturale inteso come bene Comune assicurandogli un utilizzo diverso dalle sue prerogative, ancorché apparentemente omogeneo ad esse? Perché continuare a considerare la Frazione di Migliarino come un'appendice periferica di Marina di Vecchiano e/o di Salviatiland, insistendo sulle sue criticità anziché favorirne il decongestionamento attraverso la diffusione delle presenze sul restante territorio?
Ma soprattutto, perché assecondare progetti che possono distinguersi da quello dell'Ovaio agognato da CTC-Ikea soltanto per dimensioni, apparente eco-sostenibilità, mantenendo inalterato il principio per cui «l'occasione fa ll'òmo ladro...», e pertanto ben vengano i finanziamenti pubblici per cancellare le tracce di un insediamento produttivo a sua volta e a suo tempo concepito probabilmente con risorse della collettività (che però non se ne ripartì i profitti!), ben vengano le timide avance del privato di turno! Tanto il progetto non manifesta vizi di forma, non suggerisce intenti speculatòri e si presenta davvero bene!
Mio caro Massimo Marianetti a nome di tutto il tuo partito, che ne dici - continuo a ripeterlo - se invece di andare a sbandierare convenzioni e progetti, non stimoli la riflessione tra i tuoi iscritti sull'opportunità di far sedere l'Amministrazione di Vecchiano al Tavolo Regionale per la Difesa della Scuola Statale dando sentore - come si converrebbe ad un partito di Sinistra - che ci sia ancora voglia di fare battaglie per la difesa e la salvaguardia dei Beni Comuni, anziché andarsi costantemente a cacciare in situazioni equivoche, avvallando l'idea che il primato del Pubblico sul Privato sia qualcosa di arbitrario e revocabile a propria insindacabile discrezione e opportunistico piacimento?
Le tue citazioni rivelano - se non proprio una profonda e partecipe conoscenza - uno studio molto accurato di tanti argomenti interessanti, come ad esempio la Polis greca o il Kantismo... mi sembra però che tu difetti nella memoria del Marxismo e del Leninismo, ma si può sempre rimediare con un ripasso (o magari uno studio ex-novo!) intenso e consapevole.
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In risposta a: del
E le stelle stanno a guardare
AUTORE: Il signor G
email: -

29/7/2011 - 22:45

Non sono ne a favore ne contrario al progetto centro ippico le serre, però sono curioso di vedere i futuri sviluppi: posti di lavoro, vantaggi per la collettività, entrate per la cassa comunale e tutto quel gran ben di Dio che ci hanno promesso i suoi fautori.
Penso alle belle automobili che arriveranno a Migliarino con tanto di riccone, mentre gli altri stanno a guardare.
Non sappiamo se ridere o piangere.
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