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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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In risposta a: del
svista
AUTORE: informato
email: -

28/5/2011 - 20:57

Mi ritrovo per le mani la Nazione di Giovedì scorso, e leggo un articolo che mi era sfuggiro ma mi sembra giusto cirate per dargli la corretta importanza:
"[...] ci rammarica il risultato di Vecchiano dove l'incapacità del Pdl di mantenere una coesione interna e con i propri alleati ha disperso il voto, impedendo alla lista Tradizione e Futuro di ambire al governo del comune [...]"
Firmato coordinamento provinciale Futuro e Libertà.

Tra cinque anni sarà difficile ripresentarsi come apartitici.
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In risposta a: Ikea nel tessuto cittadino del 28/5/2011 - 19:48
Qualcuno avverta i due giapponesini che dopo...
AUTORE: Oracolo non più sotto stalkig
email: -

28/5/2011 - 20:41

...sei anni la battaglia è finita "mapperò 'nsistisciano",
sia quì sul Forum della Voce come in Piazza Mazzini a Vecchiano.

Il sig. Ghelardi ri/sfodera il colpo di coda cioè il "fallautte" come dopo la fine della guerra atomica.
Non siete stiantati sotto la colata di cemento/bomba sul vostro territorio direttamente ma le radiazioni di stronzio le chiappate anche se la bomba è schioppata 'nArbavola o al Bicchio.

'Mpiazza Mazzini a Vecchiano 'nvece c'è quell'omino con la graziellina tutta rugginosa che la usa come appoggino non scendendo mai un minuto e..non passa minuto da sei anni a questa parte a ripetere: se unsi piglia noi la Kea la piglaiano l'Arbavolesi o e Torellaghesi e noi si chiappa solo 'rporverone di velli che vanno alla Kea senza prende lloneri.

I vecchi lucchesi ammattinno per le civette e i nostri duottre giapponesini per la Kea che va (finarmente) ner più largo: vicino ad una città senza sciagattà Migliarino Paese del Parco..
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In risposta a: a Tieffina Convinta del 28/5/2011 - 11:02
etica professionale
AUTORE: Tieffina ultra convinta
email: -

28/5/2011 - 20:12

Già era successo in campagna elettorale che un messaggio di supporto alla lista IPV fosse pubblicato la mattina del sabato in cui doveva esserci silenzio elettorale. Era stata poi corretta l'ora e il giorno (il giorno prima) ma l'articolo era rimasto tra gli altri articoli del sabato mattina. Ora la redazione si è raffinata modificando l'ora e il giorno di pubblicazione dell'articolo. L'articolo di Laura io e altri lo abbiamo letto la sera prima venerdì: queste cose non devono succedere!!! Deontologia.....comunque ho stampato tutto e mi riservo di fare le opportune segnalazioni.
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In risposta a: quindi? del 28/5/2011 - 15:53
passante ma passa!
AUTORE: tieffino
email: -

28/5/2011 - 20:02

o passante studia, la Barsotti parla e scrive in italiano e di certo lei il politichese non lo parla
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In risposta a: del
Ikea nel tessuto cittadino
AUTORE: Alessandro Ghelardi
email: -

28/5/2011 - 19:48

Leggo con soddisfazione che IKEA probabilmente accetta di inserirsi nel nostro tessuto cittadino, felice perché se questo dovesse corrispondere a verità, la occupazione nel nostro territorio, avrà , nonostante le lamentele di confesercenti, una decisiva svolta positiva .


Mi chiedo e Vi chiedo, non sarà per caso che tutta la manfrina politica per non avere IKEA su Vecchiano, fosse finalizzata a farsi che gli innumerevoli frutti economici, ovvero migliaia e migliaia di EURO finissero nelle tasche del Comune di Pisa rilegando Vecchiano a portatore di acqua?

Provocatoriamente chiedo ,ai buon pensanti abitanti di Vecchiano, se sono convinti di aver risolto il problema della viabilità e del caos sull'Aurelia, oppure, si prenderanno tutte le negatività senza peraltro averne un utile dovuto agli innumerevoli proventi economici che deriveranno da IKEA ; contenti loro , ma i i più deboli???


Alessandro Ghelardi
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In risposta a: Codice Marcegaglia del 28/5/2011 - 18:09
sembra talmente ovvio
AUTORE: Tribulus
email: -

28/5/2011 - 19:43

E dopo 20 25 anni si sfilano i tubi del telaio di supporto ai pannelli e il terreno è pronto per la destinazione che è giusto dare in quel momento
I proprietari avrebbero un buon affitto, i cittadini potrebbero partecipare anche al finanziamento ricavando un utile, si avrebbero dei posti di lavoro garantiti per 25 anni,alcune parti potrebbero essere realizzate come copertura di serre di tipo aperto biologiche,ecc, ecc, il tutto circondato da una fila di alberi per non disturbare la vista.
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In risposta a: La consigliera Barsotti del 26/5/2011 - 15:08
navigatore
AUTORE: IPV e referendum
email: -

28/5/2011 - 18:23

Volevo rispondere a Niccolai, dato che dice un'inesattezza. La posizione di IPV è sempre stata per 4 si al referendum, non serviva Rossi. Basta guardare da quando c'è l'immagine del profilo di Lunardi su facebook, in quel modo.
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In risposta a: del
Codice Marcegaglia
AUTORE: Piero Chicca
email: -

28/5/2011 - 18:09

La Signora Marcegaglia ha una sua idea di crescita e applica un suo personale codice per condannare chi tale idea non condivide. Ma il suo codice prevede anche assoluzioni, oggi è toccato a Vecchiano essere condannato con l'imputazione di assassino della crescita,ieri invece era disposta se non proprio ad assolvere apertamente -perché la sfrontatezza sarebbe stata esagerata- almeno a porre delle attenuanti nemmeno troppo generiche a vantaggio di chi la crescita la persegue senza troppi scrupoli.
Ricordiamoci che la Signora è a capo di quella corporazione che salutò con un applauso di “sensibilità emotiva” l'amministratore delegato della Thyssen Krupp condannato a 16 anni e mezzo per la morte di sette operai bruciati in fabbrica. E' la stessa che in un suo discorso dichiarò che la condanna inflitta al Signor Herald Espenhan è “un unicum in Europa e va guardato con molta attenzione”. E' la stessa che sostenne che “se una cosa di questo tipo dovesse prevalere potrebbe allontanare gli investimenti esteri dall'Italia e mettere a repentaglio la sopravvivenza del tessuto industriale”.
E' evidente che la maggiore preoccupazione della corporazione rappresentata dalla Signora Marcegaglia è lo sviluppo del tessuto industriale, costi quel che costi, e se ogni giorno gli operai muoiono come mosche è un danno collaterale. D'altra parte ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che chi propone di realizzare crescita la realizza anche attraverso lo sfruttamento selvaggio del lavoro: ricattato, pericoloso, alienante, precario, malpagato, e delle risorse del pianeta. Questa è ormai pratica diffusa e consolidata dalla quale derivano le conseguenze progressive che ogni giorno sperimentiamo. Il lavoro, il progresso e lo sviluppo della società possono anche crescere, ma a condizione di consentire alla società di adattare il lavoro a se stessa così come è obbligata ad adattare se stessa al lavoro. Chi crede a questa teoria e vuole passare alla pratica è da qui che deve partire, come da qui deve partire Vecchiano se decide di rifiutare di parteggiare per uno sviluppo industriale sul modello che ci propone la corporazione capitalista che in nome della libertà d'impresa ha prosperato sull'ingiustizia sociale.

La passata amministrazione ha fatto la sua scelta e io mi auguro che la nuova non lasci che il Presidente Rossi o chiunque altro ne faccia per noi una contraria. La nuova amministrazione ha raccolto consensi più che sul suo ordinario programma di legislatura, sulla fermezza con la quale ha dichiarato di non accettare la parte del fantoccio: è un'affermazione forte e decisa e ci vuole altrettanta forza e decisione per sostenerla. Vecchiano ha altri progetti e questi non comprendono l'aggressione al territorio, ne prevedono la tutela. Se in questo ambito nascerà l'opportunità di posti di lavoro, ben vengano, ma non sono il compito primario di una piccola amministrazione locale, il suo compito primario è la tutela della qualità della vita dei suoi cittadini e soprattutto della dignità del lavoro contro chi la considera condizione opzionale o marginale.

Dunque la Signora Marcegaglia, faccia il suo mestiere, e se vuole sconfinare in giudizi che non le competono abbia almeno la precauzione di documentarsi sulla natura di un territorio, sulla sua oggettiva vocazione e sulla cultura di una comunità. Dopo, se vuole proporci iniziative industriali le accetteremo volentieri, ma lasci a noi le valutazioni di utilità e di sostenibilità.

E tutti i quei comuni che fanno a gara per accaparrarsi “la fortuna” di un milionario investimento sotto forma di un ennesimo centro commerciale che li faccia crescere, ci pensino bene, perché intanto nelle loro casse entrerà poco più che qualche briciola, inoltre perché la popolazione dei consumatori non cresce alla stessa velocità con la quale crescono le cittadelle dei consumi. Ragion per cui potrebbero ritrovarsi o con grandi cattedrali nel deserto oppure con decine di imprese più piccole soffocate dalla concorrenza; con centinaia di lavoratori licenziati per cessata attività del loro datore di lavoro che non potranno essere riassorbiti nelle nuove attività e con una miriade di capannoni vuoti a testimoniare che non valeva la pena di sacrificare terreni agricoli per una crescita così fatua e di così breve durata.

Vecchiano ce l'avrebbe una grande possibilità di crescita e di profitto: destinare i terreni dell'Ovaio, non più adatti all'agricoltura, per la realizzazione di una centrale fotovoltaica, non invasiva, non rovinosa per l'ambiente e non inquinante, e che sarebbe occasione di lavoro nel diretto e nell'indotto. E che lascerebbe i cittadini di Vecchiano a vivere tranquilli in un'isola ambientale ancora bella com'è bella e tranquilla l'isola privata della Signora Marcegaglia.
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In risposta a: Se uno/una di Avane è accompagnato/a da un socio del 27/5/2011 - 18:39
anche senza essere accompagnati
AUTORE: uno di Avane
email: -

28/5/2011 - 17:43

I circoli ARCI somministrano bevande e alimenti a tutti, soci e non soci senza essere accompagnati da un socio.
Non sarebbe il caso di fare dei controlli?
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In risposta a: la mia opinione del 27/5/2011 - 23:30
quindi?
AUTORE: passante
email: -

28/5/2011 - 15:53

insomma, dopo aver letto il messaggio di Laura in politichese stretto, essendo voi una lista civica e un comitato, al referendum per cosa voterete?
Non c'è ragione di essere partiti per prendere una posizione.
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In risposta a: del
concordo!!
AUTORE: passante
email: -

28/5/2011 - 15:50

a volte capita di essere d'accordo con qualcuno... stavolta lo sono con Teo.
Per ora ogni amministrazione vicina a quella di Vecchiano ha proposto solo zone industriali e simili... perché Vecchiano dovea svendere un'area agricola?
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In risposta a: È abbastanza del 28/5/2011 - 8:33
Perchè avevi dubbi!
AUTORE: Gis
email: -

28/5/2011 - 12:12

Ohhhhhh Alessio, perchè nutrivi dei dubbi sulla risposta di Laura...., via sto scherzando....vedi di fare il bravo e di lavorare in modo serio come hai fatto sta mattina alla Coop...altrimenti una patta nn te la leva nessuno....Ciao e porta il ninnolo alla partita sta sera che è importanet da parte di tutti il noi il tifo per il MIGLIRINO VOLLEY!!!!
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In risposta a: T e F è la vera novità ATTIVA del 27/5/2011 - 22:44
a Tieffina Convinta
AUTORE: Giuseppe
email: -

28/5/2011 - 11:02

Va bene essere convinti, ma cerca almeno di essere un nincinino oggettiva.
ore 7.07 del 21/05/2011 viene pubblicata sulla voce del serchio l'interpellanza di Rinnovamento
ore 7.05 del 21/05/2011 viene pubblicata la lettera di Tef in cui si parla di IKEA.
Una differenza di due minuti non è un ritardo ma dipende solo dai tempi tecnici della pubblicazione
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In risposta a: del
Ikea: manca un attore
AUTORE: Domando
email: -

28/5/2011 - 9:48

ma in tutto questo bailamme, la CTC che fa? Dove è finita?
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In risposta a: del
Rivoglio il lago pulito
AUTORE: Piero
email: -

28/5/2011 - 9:29

Ricordo anni fa di un sindaco e la sua giunta comunale, ebbero l'idea di fare una zona industriale, nello stesso tempo dare la possibilità ai paesani di usufruire del mare e lasciare una parte della pinete a preselle.
Purtroppo dietro a tutto c'é sempre un ma, tutto si bloccò.
Quindi in questo tacito, pettegolezzo, fra contatti politici viene fuori la zona industriale di Pisa.
Un dolce respiro a Marina di Pisa e un cambiamento totale per Torre del lago.
Anni dopo esplodono problemi per la fiera di pontasserchio, avente già fama regionale e forse più.
Anche in questo accde come sopra scritto.
Si apre l'EXPO a Pisa.
Ora ci espongono una bellissima offerta se consentito dire, ma purtroppo anche quì c'é un ma.
Pisa si prende l'IKEA.
Visto e considerato, voi politici avete al vostro fianco gente pagata per ricerca marketing e voi stessi non siete persone ignoranti.
Quanti posti di lavoro dobbiamo perdere ancora per tali favoritismi, non basta perdere la zona industriale di porta a mare, la Forest, Marzotto, e più ne ha più ne metta.
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In risposta a: la mia opinione del 27/5/2011 - 23:30
È abbastanza
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

28/5/2011 - 8:33

Grazie Laura: non avevo dubbi che avresti preso questa posizione e mi fa piacere che tu abbia voluto sottolineare «davvero pubblica» la tua idea circa quello che dovrebbe essere l'acqua.
È bene ricordare a tutti infatti che le personalità pubbliche «economiche» consentono in effetti alla PA di partecipare di società il cui oggetto sia l'erogazione di utenze e servizi di utilità collettiva primaria.
L'unico sostanziale inghippo è che questi soggetti si comportano più verosimilmente come SpA, che come enti di diritto pubblico rispetto alla produzione di profitti: acqua pubblica significa che il suo ciclo torna stabilmente nelle mani dei comuni, così come la gestione di acquedotti!
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In risposta a: avete stufato del 27/5/2011 - 22:57
TeF e il PDL
AUTORE: Armigero
email: -

28/5/2011 - 3:45

ok ho capito... TeF di facciata e dietro le quinte Forza Italia, il partito di Fini e la destra di Storace... fate voi....
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In risposta a: del
terzo mondo
AUTORE: strano ma vero
email: -

28/5/2011 - 2:10

ikea no, lago no, mare no, campo sportivo no...! me no male c'è tanta terra, una vanga x uno e i giovani hanno un bel futuro a vecchiano...
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In risposta a: o nibos del 27/5/2011 - 22:51
Leggi bene
AUTORE: Mr X
email: -

28/5/2011 - 1:10

Io dico solamente quello che penso, ed idio l'ipocrisia ed il finto pebenismo, liggi bene e non capire solamente quello che ti fà comodo.
Luge da me associare le donne della politica Vecchianese al bunga bunga, assolutamente non ho detto questo.
Maschilista, dalla tua risposta nemmeno sai quello che vuole dire, non fare affermazioni a te oscure
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In risposta a: La consigliera Barsotti del 26/5/2011 - 15:08
la mia opinione
AUTORE: Laura Barsotti
email: -

27/5/2011 - 23:30

Ciao Alessio,
so che Punto Radio non è seguitissima a Vecchiano, ma in uno dei primi dibattiti fatti con gli altri candidati a sindaco avevo espresso la mia opinione in merito al referendum sull'acqua.L'acqua deve essere pubblica, ma pubblica per davvero. Da sempre non sono d'accordo con gli investimenti in energia nucleare. E per me la giustizia deve essere uguale per tutti.
Sul fatto di andare ad esprimere la propria opinione alle elezioni o ai referendum io sono fermamente convinta che il diritto di voto è anche un dovere ed è quello che ho espresso anche alla festa di fine campagna elettorale di Tradizione e Futuro in Piazza Pasolini. Il risultato di aver riportato a votare il 4,5% di astensionisti alle precedenti amministrative è buono e penso che sia anche merito della presenza di "una valida alternativa" (come mi hanno detto personalmente diversi ex-astensionisti) quale è Tradizione e Futuro. Sono d'accordo con te sul fatto che, in particolare, nei referendum deve essere espressa un'opinione personale. Io sono d'altronde per la preminenza della PERSONA e del suo cervello sull'apparato, che deve essere solo l'insieme di PERSONE che la pensano allo stesso modo. Tradizione e Futuro è una lista civica, è una formazione eterogenea che ha trovato il collante nel programma; Tradizione e Futuro ha un CODICE ETICO nel quale si lascia ai componenti libertà di coscienza per questioni che non riguardano direttamente o indirettamente Vecchiano. Comunque affronteremo questi temi in profondità e faremo a breve un comunicato condiviso a firma Tradizione e Futuro che, nell'ottica per cui è nata proprio T e F, tenterà di chiarire e informare più che indicare.
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In risposta a: avete stufato del 27/5/2011 - 22:57
Stufato de che!?
AUTORE: Duemilasedici
email: -

27/5/2011 - 23:25

Ragassi: dice il capo del PD; noi stavolta abbiam vinto e gli altri han perso e lo ha ripetuto anche Lunardi giovedi sera a Vecchiano all'inizio del suo saluto a noi che abbiam vinto insieme a lui.
Fine del discorso
bona
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In risposta a: A Maria Maddalena del 27/5/2011 - 0:35
avete stufato
AUTORE: io non abito a Vecchiano
email: -

27/5/2011 - 22:57

ma avete stufato a dire menzogne. Io non ho votato a Vecchiano e sono di sinistra, ma la sinistra a Vecchiano è in mano al Pd di Pisa o più su e semmai è il vostro sindaco che è una MANO LONGA del partito. Non c'avete capito nulla la verità è che nella lista civica contano proprio le persone che stanno DAVANTI perché dietro ci sono altri cittadini come loro. Una bella alternativa con una persona capace come candidata che stimo da anni.
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In risposta a: fai bene a essere triste ... del 27/5/2011 - 9:04
o nibos
AUTORE: Donna
email: -

27/5/2011 - 22:51

ma davvero pensi quello che scrivi? sei triste te, e anche tanto......non ti provare lontanamente ad avvicinare il bunga bunga alle rappresentanti femminili della politica vecchianese. Maschilista e ristretto, poverina la donna che ti è accanto
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In risposta a: fatti, non p...arole del 27/5/2011 - 11:06
T e F è la vera novità ATTIVA
AUTORE: Tieffina convinta
email: -

27/5/2011 - 22:44

i consiglieri di T e F son desti: infatti cronologia della Voce del Serchio: Ho letto l'intervento su Ikea della Barsotti venerdì nel quale diceva che TRADIZIONE E FUTURO avrebbe portato in consiglio la questione IKEA e, guarda caso, la mozione di Sbragia il giorno dopo. Chi è che rincorre?????
lA CRONOLOGIA non si cancella.......
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In risposta a: Chi é Marx? del 27/5/2011 - 17:54
Le rivoluzioni russa e cinese
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]

27/5/2011 - 21:08

La domanda che mi poni Renzo - e fai bene a darmi del tu, compagno o meno (in un Comune di meno di 15000 abitanti dovrebbe quasi essere obbligatorio darsi del tu, visto che le probabilità di conoscersi di persona sono molto elevate) -, potrebbe essere meritevole non di una risposta, ma di un intero saggio storico-filosofico; proverò in ogni caso a fare ciò che mi chiedi.
Tuttavia permettimi prima di avere qualche dubbio sulla tua presunta identità: dal modo in cui hai scritto il tuo Post non sono per niente sicuro ne' che tu sia un operaio, ne' che tu non sia in possesso di certuni - per così dire - strumenti linguistici.
Solitamente la strategia che il politico «classico» adotta di fronte ad una domanda così diretta e inequivocabile, è quella di glissare o spostare l'attenzione sull'argomento più contiguo disponibile al momento, dunque prima di entrare nel merito specifico ti darò una prima e altrettanto inequivocabile risposta: no, non «era quello lo stato marxista», con chiaro riferimento a URSS e a Cina.
E cercherò di non usare altri «tuttavia» o di porre condizioni attenuanti, a dispetto di un'innata simpatia che posso aver nutrito nei confronti tanto dell'una quanto dell'altra esperienza: non ho mai nascosto la mia "slavofilia" indotta probabilmente dall'aver conosciuto quasi per gioco e all'età di 8 anni l'alfabeto cirillico, ma farei esercizio di disonestà intellettiva se ti dicessi che tale mia soggettiva inclinazione (peraltro non venuta meno con il crollo del Socialismo Reale) può costituire un valido motivo per annoverare la vecchia Unione Sovietica tra i paradigmi del Marxismo.
URSS e Cina sono due grandi realtà che hanno provato a compiere un percorso che - fossi stato presente allo scoccare delle rispettive rivoluzioni - avrei condiviso e lo avrei fatto discretamente a lungo: almeno finché si fossero dimostrate all'altezza della difficile scommessa che rappresentavano, magari provando io stesso a imprimere loro una spinta inequivocabile in una certa direzione, piuttosto che in quella poi effettivamente imboccata.
Se sei riuscito a trarre qualcosina dal mio precedente Post buttato giù non tanto con finalità esplicative, ma più evidentemente provocatorie, avrai compreso che secondo il mio modo di vedere le cose una Rivoluzione è un atto politico che trasfigura un cambiamento epocale basato non sul ricambio di generazioni politiche, sull'alternanza o su chissà che altro, ma sul trasferimento del potere nella «sua sostanza» (il che non significa da un partito ad un altro, ma da una classe sociale ad un'altra!), con lo spostamento della rappresentatività da un organo istituzionale fino a quel momento strumento della classe sociale dominante, ad uno (o più di uno) che sia nei fatti diventato forum di confronto, di mobilitazione e di esercizio di rappresentanza della classe sociale dominata.
Vladimir Ilič Lenin individuò nei Soviet, ovvero nei "Consigli" (organi di mobilitazione popolare, assemblee permanenti, consigli di fabbrica, etc.), un pluri-secolare strumento di partecipazione popolare diretta alla vita politica russa (si tratta dell'erede del «Mir», il villaggio medievale russo), il mezzo con cui contadini, operai, soldati e una marea di proletari della Russia pre-sovietica si sarebbero affrancati dapprima dal feudalesimo zarista, dipoi dalla nascente borghesia nazionale.
Secondo Lenin dunque questo strumento di formazione spontanea, disseminato per tutte le terre della grande Russia, sarebbe stato rappresentativo delle istanze di una nuova classe sociale pronta a soppiantare la precedente: fu così che nelle «Tesi d'Aprile» proclamò - primo atto politico della nuova Russia - il trasferimento del potere dalla Duma - il Parlamento zarista - ai Soviet.
Questo è in realtà l'unico vero atto rivoluzionario, frequentemente confuso con l'insurrezione, l'assemblea permanente, lo sciopero, la manifestazione di massa, il sabotaggio e/o, addirittura, la guerra civile: tutte le forme di mobilitazione e/o movimento sono istanze spontanee di un popolo, rivendicazioni che non hanno in genere niente a che fare con un progetto politico di lunga gittata, ma più verosimilmente, con le proprie e soggettive condizioni di vita materiale.
La Russia dei tempi di Lenin si trovò alle prese con una partecipazione alla Prima Guerra Mondiale che la maggior parte dell'esercito dello Zar non avrebbe voluto, letteralmente con una marea di contadini legati alla terra e alla produzione agricola ancora da patti di tipo feudale e con una classe operaia - ancorché non straordinariamente diffusa - in condizioni lavorative inverosimili: la mobilitazione ed il livello di partecipazione alla vita dei Soviet era altissima e crescente, così come ogni giorno sempre più manifesto il malcontento contro il sistema zarista.
Una delle primissime misure (non è un caso che lo siano state anche per Cina e successivamente Cuba) che il Governo Bolsčevico - fautore del suddetto trasferimento di competenze - fu proprio la Riforma Agraria, iniziativa che - la storia dimostra sancire la fine dell'Ancient Régime dovunque sia in vigore - redistribuì la grande proprietà fondiaria tra piccoli proprietari e forme collettive di proprietà; ma purtroppo la trasformazione del latifondo in piccola o collettivizzata proprietà agraria non è mediamente premessa per un'evoluzione della società verso il Comunismo, bensì il primo passo verso la nascita di una borghesia nazionale di tipo agrario.
La previsione impietosa di Karl Marx circa l'impossibilità di veder scoccare la scintilla rivoluzionaria in Russia, era ben nota tanto a Lenin quanto ai suoi più stretti collaboratori: il problema stava nel fatto che - stando al filosofo tedesco - le forze produttive (la classe operaia russa) non erano sufficientemente sviluppate affinché l'esito rivoluzionario potesse essere diverso dall'instaurazione del dominio di una borghesia nazionale, piuttosto che della classe operaia; ciò era oltremodo ragionevole oltreché incombente.
L'artificio teorico cui ricorse Lenin fu la «Smička», l'alleanza fra contadini e operai cui il Partito Bolsčevico accordò un'efficacia condizionata in un decalogo che avrebbe chiesto ai Partiti Comunisti d'Occidente di condurre rivoluzioni socialiste, sottrarre campo al capitalismo per ricongiungerle - secondo il principio dell'Internazionalismo Proletario - alla Rivoluzione d'Ottobre affinché potesse aver luogo la libera circolazione e condivisioni di merci e di risorse necessarie alla sopravvivenza fisiologica del neonato stato dei Soviet.
Ciò non avvenne - complici le teorie deviazioniste sulle «Vie Occidentali al Socialismo» e all'organizzazione dei partiti d'Occidente come partiti-massa e non come partiti d'avanguardia rivoluzionaria - ed i Bolsčevichi dovettero ricorrere ad un ennesimo ingegnoso artificio: la «Rivoluzione Permanente» di Lev Trotsky, un escamotage per traghettare - a dispetto del mancato sviluppo delle forze produttive - progressivamente verso una società non capitalista.
La storia ha voluto invocato anche per la Russia il proprio Napoleone, ovvero la cosiddetta «Fase Termidoriana» della rivoluzione che nei fatti altri non è se non un ridimensionamento delle ambizioni operaiste del nuovo stato, per ricondurlo nell'alveo di un potere borghese.
Secondo Marx una rivoluzione comunista in Russia sarebbe stata sostanzialmente come piantare spinaci in una risaia, o come insediare un centro commerciale di 500.000 mq in un terreno semi-paludoso, e gli artifici politici cui i Bolsčevichi provarono generosamente a ricorrere, non hanno sortito gli effetti desiderati.
Il superamento di una «Dittatura di Classe» segue una logica in tutto e per tutto matematica; non si possono saltare fasi e o passaggi intermedi; l'inconsistenza numerica e politica di una borghesia (come proprio quella russa) nazionale, ha una conseguenza non trascurabile: la mancata creazione della classe operaia!
Ciò che contraddistingue una borghesia che si rispetti è la proprietà dei mezzi di produzione che non sono rappresentati solo dai beni strumentali (i macchinari atti a produrre), ma anche dagli operai stessi: non può esistere una borghesia senza una classe operaia, secondo l'assioma marxista, benché al suo tempo le si potessero reperire facilmente in un contesto tipicamente nazionale, e oggi siano invece disseminate tra stati differenti.
Quindi in buona sostanza la Rivoluzione d'Ottobre non è un fallimento, ma semplicemente la versione russa della Rivoluzione Francese, in cui anche le classi sociali come il proletariato e la classe operaia sono state coinvolte nella gestione del potere immediatamente post-rivoluzionario per esserne progressivamente allontanate.
La Cina è un discorso storicamente diverso, ma sostanzialmente simile nei risultati... come vedi, io ho cercato di essere semplice e breve, ma purtroppo l'argomento è complesso e non ritengo di averne sviscerato che una minima parte.
Spero in ogni caso di esserti stato utile e comprensibile al contempo: purtroppo la materia meriterebbe una discussione di persona e un'interazione molto forte.
Un saluto
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