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AUTORE: L.B.
email: -
16/3/2011 - 23:54
Desidero dichiarare ai gentili internauti che frequentano questo sito d’informazione e cultura che il mio attuale impegno politico è maturato dopo attenta riflessione proprio perché sono andata alle riunioni di TeF e dove ho capito come il vero cambiamento non può avvenire attraverso un trasformismo di maniera, ma solo con una evoluzione che passi da un riformismo socialista repubblicano e laico di sinistra, nel quale mi ritrovo per una coerenza intellettuale che fa riferimento a principi storici comuni, più che mai condivisibili e necessari oggi. Non mi ha convinto la trasversalità di un movimento politico “di necessità” dove le contrapposizioni interne sono destinate a sfociare necessariamente in una ingestibilità nelle scelte da operare, attualmente ipocritamente mascherate da insopportabili rituali di conformismo unanimista: le stesse cariche interne al gruppo sono incredibilmente ridondanti e burocratiche rispetto ad un movimento nuovista e giovanilista come a chiacchiere ci siamo raccontati:
-un Presidente
-un Segretario
-un Aiuto-segretario
-un Vice-segretario
-due Coordinatori
-un Vice coordinatore
-un Moderatore
-un Tesoriere
.
Infine alcune persone del gruppo, quelle più avvedute hanno inutilmente tentato di farci superare la naturale fase di setta, invano! Ha prevalso l’ottusità e la meschinità di chi la sa più lunga di quanto ci abbia voluto far credere: tutto ma etero diretti no, mai!
Ringrazio la redazione dell’ospitalità accordatami.
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AUTORE: Paperinik
email: -
16/3/2011 - 22:42
Se è vero che il sig. Orsini criticava ( giustamente...) l'amministrazione Pardini, di conseguenza Lunardi, ( sono la stessa cosa a Vecchiano lo sanno tutti), come avrà fatto Lunardi a convincere ad appoggiarlo!? evidentemente il mercato ultimamente è aperto non solo il venerdì!! ed è pieno di Scilipoti pronti a mercanteggiare!!
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In risposta a: autonomia del 16/3/2011 - 19:20
autonomia
AUTORE: iena2
email: -
16/3/2011 - 21:14
Forse T e F risponde ad esponenti del PD che lo ripetono ogni secondo.............ma che il PD parli di quello che ha fatto finora!!!
Obiettività!
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AUTORE: Paolo Longobardi
email: -
16/3/2011 - 20:41
Leggo con piacere che entro fine anno sarà completata la pista ciclabile che da Lucca raggiungerà il mare ed altre destinazioni. Ho sempre invidiato chi raccontava che in gioventù andava al mare pedalando in compagnia di amici e familiari, dividendo momenti di allegria e spensieratezza; spero così di riprendere un’abitudine interrotta per il rischio di essere investito.
Mi fa piacere anche che i comuni abbiano investito con profitto i fondi, europei o regionali, vincolati alla costruzione della pista, avvicinandoci così un po’ all’Europa del Nord, dove da sempre, nonostante il clima, si usano le due ruote in alternativa alle auto: se consideriamo che siamo in un paese inserito in un parco, a vocazione naturalistica e che per andare al mare in bici, appunto, il sabato e la domenica si rischiava la vita……
Mi auguro che questo sia un primo passo e che presto possa essere realizzata una pista per raggiungere Pisa evitando l’Aurelia: per 10 km basterebbero 30 minuti e così magari qualche volta potremo lasciare la macchina in garage.
Ringrazio questo sito per l’opportunità di discussione che offre e saluto tutti i forummisti.
Paolo Longobardi
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In risposta a: Si nega l'evidenza del 16/3/2011 - 17:47
autonomia
AUTORE: iena
email: -
16/3/2011 - 19:20
se una lista è davvero "autonoma dai partiti" che bisogno c'è di ripeterlo ogni minuto?
RISPONDI
AUTORE: Uno che vota
email: -
16/3/2011 - 19:18
Ha ragione 2 anni di governo penoso litigioso, nessuna scusa, e siamo stati puniti, ma anche l'Italia con Berlusconi cosa è diventata, il pesce grosso che mangia il piccolo. Berlusconi se la spassa e lei mette la croce.
Su Ikea non si sbagli è SI e invece no all'Ipercop, nella zona industriale, naturalmente.
Comunque se vincete non la farete mica costruire a una cooperativa rossa, su questo ci conto, un po' di dignità a destra.
RISPONDI
AUTORE: mbm
email: -
16/3/2011 - 18:48
Il governo ha detto che il nostro nucleare sarà sicuro!
Il governo ha detto che Fukushima ha reattori con gusci protettivi e che non sarebbe successo nulla.
Il governo ha detto che Fukushima non sarà un altra Cernobil, perchè centrale a scopi militari senza gusci protettivi.
I GUSCI PROTETTIVI DEI REATTORI DI FUKUSCIMA SI STANNO ROMPENDO PER L'ECCESSIVO CALORE E PER LE FRATTURE CAUSATE DAL TERREMOTO.
SU UNA COSA IL GOVERNO HA RAGIONE "NON SARA' UN ALTRA CERNOBIL" SARA' "PEGGIO"!!!!
VIVA IL SOLARE E L'EOLICO.
RISPONDI
AUTORE: uno di vecchiano
email: -
16/3/2011 - 18:42
Scritto il titolo nella riga sbagliata!
L'autore non è Niccolai ma uno che si è stancato di leggere interventi (giusti che siano) chilometrici su un forum che per definizione dovrebbe produrre interveti mirati e sintetici.
I comizzi e i poemi vanno scritti altrove.
RISPONDI
AUTORE: La voce nel secchio.
email: -
16/3/2011 - 18:32
Si vedrà come la sinistra governerà l' Italia dopo Berlusconi...Si, se ci aspettiamo qualcosa da loro che hanno resistito solo 2 anni al governo, litigiosi fino all' ultimo. E poi lo vediamo anche adesso, non hanno argomentazioni per il bene dell' Italia se non quello di buttare giu il governo Berlusconi con qualsiasi mezzo. la sinistra è bene che stia all' opposizione perchè è questo che sanno fare.
No a IKEA? E per IPERCOOP si?
RISPONDI
AUTORE: Cittadino
email: -
16/3/2011 - 17:47
Dopo l’intervento di “Tradizione e Futuro”: la nostra lista autonoma dai partiti”, viene da pensare che se i nuovi come primo atto vogliono raggirare i cittadini, allora viva i vecchi.
Si arriva al punto di affermare che gli esperti del PDL che hanno partecipato a vari dibattiti lo hanno fatto a titolo personale. Quindi, se questo fosse vero, Silvia Silvestri e Diego Petrucci (dirigenti provinciali del PDL di Pisa) sono diventati cittadini di Vecchiano, sono tifosi di “Tradizione e Futuro” e hanno partecipato ai dibattiti perché passavano di lì per caso.
Si nega l’evidenza e questo ci ricorda un famoso personaggio italiano, non proprio di sinistra.
RISPONDI
In risposta a: riflessioni unità d'Italia del 16/3/2011 - 15:28
Celebrazioni
AUTORE: iena
email: -
16/3/2011 - 16:55
Siamo tutti italiani, questo è il dramma.
RISPONDI
AUTORE: Santero Marco, filosofo, ufficio stampa Lega Nord
email: [protetta]
16/3/2011 - 15:28
articolo unita’ d’Italia
Nel 2011 festeggiare i 150 anni dell’ unita’ d’Italia e’ semplicemente una bugia perche’ Veneto, Friuli, Trentino e Lazio non erano ancora uniti quindi la data da festeggiare e’ il 1918. La cosa piu’ triste e’ che si sta festeggiando un moto di popolo che seguendo Garibaldi ha “liberato” il sud con la promessa giustizia, terre ai contadini ecc. e si e’ trasformato dopo Teano in un brutale e rapace colonialismo (contro il quale 1.500.000 meridionali si sono battuti per 10 anni, altro che brigantaggio!) per decenni, creato per ripianare il buco da bancarotta provocato dai Savoia per accaparrarsi la Lombardia.
Su questi temi sono stati scritti libri (es. “Terroni” di Pino Aprile), fatti Tg 2 dossier, storici famosi come A. Petacco hanno sviscerato la questione, ma dopo 150 anni ci si culla ancora nel grido di dolore accolto da Vittorio Emanuele II, quando persino nell’ URSS di Stalin appena Krusciov sale al potere, mette in discussione le menzogne e gli orrori del passato.
Ma il centralismo cieco resiste indifferente a tutto come il Titanic ed e’ la fine che l’Italia fara’ se non riusciremo a diventare uno stato federale nel quale ogni regione torni ad essere “padrona in casa propria” e orgogliosa della propria identita’ culturale, ma anche responsabile del proprio bilancio e responsabile verso i suoi cittadini con un governo federale che fa da rigido controllore su sprechi e ruberie. Questo e’ il sogno e progetto della Lega Nord da decenni, un sogno che inizia a realizzarsi ed ecco allora il rigurgito di centralismo, gli insulti e la disinformazione verso il nostro sogno che e’ diventato progetto in divenire.
Santero Marco, filosofo, ufficio stampa Lega Nord Pisa
RISPONDI
AUTORE: Un cittadino
email: -
16/3/2011 - 13:56
Non si sbagli, signora o signore,il centro commerciale non lo vogliono tutti i cittadini, se no c'era già. Lo vogliono alcuni cittadini, altri no, assolutamente, altri lo vogliono in misura contenuta, non è ipocrisia o voglia di seggiole, come si esprime lei, è voglia di continuare a vivere bene e dare una prospettiva a chi cerca lavoro e che abbia anche ricadute per noi in tutti i sensi sia sul vivere quotidiano che per l'economia locale.
Ma se lo ricordi bene, signora o signore, i primi a guadagnare in questa operazione, non sono né lei che scrive, né io che rispondo.
RISPONDI
AUTORE: Altro lettore (normale)
email: -
16/3/2011 - 13:50
Nessuno: almeno fin'ora si è mai firmato con un punto esclamativo alla fine del suo nome.
Girando su "internette"
...Nella quarta puntata, Olga discute con il suo caporedattore se fra due frasi sia meglio mettere la virgola o il punto. Ascoltiamo questa discussione:
CAPOREDATTORE: Allora, Olga, questa intervista a Zeudi Araya… mi piacciono molto le domande… hai saputo parlare delle cose più interessanti per il nostro giornale… brava!
OLGA: Grazie e… per quanto riguarda l’italiano?
CAPOREDATTORE: Beh…
OLGA: Ecco, lo sapevo…
CAPOREDATTORE: Ma no, Olga, non devi preoccuparti… è normale… tu non sei italiana e qui si tratta di scrivere in italiano…
OLGA: E di scrivere bene… per un giornale… non sono in grado, credo…
CAPOREDATTORE: Ma scherzi? Hai solo bisogno di allenamento e di perfezionare qualche sfumatura. Guarda qui, per esempio. Fra queste due frasi tu hai messo una virgola; secondo me ci voleva un punto, perché tra una frase e l'altra l'argomento cambia completamente.
Ha ragione il caporedattore: in questo caso ci voleva il punto, perché tra una frase e l’altra l’argomento cambia completamente.
Il punto si usa quando tra due parti di testo (cioè due frasi, due gruppi di frasi, due capoversi, che sono due blocchi di testo separati da uno spazio bianco) c’è un’interruzione forte, o perché cambia l’argomento o perché cambiano le cose che diciamo su quell’argomento. Attenti a questo brano, che leggo dall'Entrata in guerra, un bellissimo racconto di uno scrittore italiano del Novecento, Italo Calvino:
“Il 10 giugno del 1940 era una giornata nuvolosa. Erano tempi che non avevamo voglia di niente. Andammo alla spiaggia lo stesso, al mattino, io e un mio amico che si chiamava Jerry Ostero”.
Il brano che ho letto è diviso in tre parti. L’argomento al centro della prima parte è il 10 giugno 1940, che è il giorno in cui l'Italia entrò in guerra, la seconda guerra mondiale. L’argomento della seconda parte è il periodo di cui fa parte quel giorno, un tempo in cui il protagonista e i suoi amici “non avevano voglia di niente”, non avevano desideri. Argomento della terza parte sono il protagonista del racconto e un suo amico che si chiamava Jerry Ostero, che quel giorno andarono al mare. Tre pezzetti di testo, tre argomenti diversi: i tre pezzetti sono collegati fra loro dal punto.
Passiamo a un altro argomento. Quando si usano il punto interrogativo e il punto esclamativo? Olga lo spiega benissimo nella tredicesima puntata:
OLGA: Allora… “Leggendo queste pagine, vi chiederete: Perché una straniera racconta la sua vita in Italia? Perché ora sono una donna felice! Risponderei d’istinto”. ...
OLGA: Dunque… la prima è una domanda, quindi devo mettere il punto interrogativo… Alla fine della risposta mi sembra giusto mettere un punto esclamativo, perché è un’affermazione piena di gioia…
Proprio così: nell’italiano scritto, il punto interrogativo si mette alla fine di una domanda (per esempio: “Perché una straniera racconta la sua vita in Italia?” [punto interrogativo]), invece il punto esclamativo si mette alla fine di un’esclamazione: “Perché ora sono una donna felice!” [punto esclamativo]. Auguri, Olga! E dopo questi auguri, ci vuole proprio un bel punto esclamativo.
RISPONDI
In risposta a: non potevi che buttarti in politica1 del 16/3/2011 - 12:51
Falzo
AUTORE: Lettore attento
email: -
16/3/2011 - 13:23
Questa i responsabili del forum non la dovevano passare perchè è chiaro che non può essere scritta dal Niccolai altrimenti sarebbe come il bue che dice cornuto all'asino. Una cosa è scrivere con falso nome una cosa è usare il vero nome di un'altro. Spero che il Niccolai la smentisca altrimenti vuole dire essere proprio fuori di testa!!!
RISPONDI
AUTORE: Niccolai!
email: -
16/3/2011 - 12:51
Scrivi più sintetico!
Non fare come tutti i politici che per dire chè l'acqua è bagnata parte dall'atomo e dai legami di Van Der Vaals.
RISPONDI
AUTORE: commentatore
email: -
16/3/2011 - 12:32
Mi sà che lei travisa.
Il comune di Vecchiano ha da tempo istituito una zona artigianle-commerciale nella quale chiunque abbia intenzione di portare la propria azienda può chiede il permesso di erigere strutture secondo disposizioni comunali.
Dire "no" a priori ad una azienda in quel caso non solo sarebbe illecito ma anche dannoso per l'economia locale.
La questio "centro commerciale" più in generale, pone però interrogativi diversi.
Una normale attività commerciale e produttiva, tolti i flussi dei mezzi di approvvigionamento materie prime e trasporto dei prodotti finiti, delle maestranze, delle rappresentanze e dei visitatori/clienti, non genera quantità di traffico paragonabili a quelle che notoriamente un centro commerciale produce con tutte le conseguenze su viabilità e impatto ambientale.
Un esempio, se "Chiodo" espone il cartello "regalo gomme fino esaurimento scorte" non troverà il casello autostradale bloccato o l'Aurelia inchiodata (perdoni il gioco di parole), ma se un centro commerciale espone una roba simile allora è il caos, non solo nelle arterie principali ma e sopratutto nelle vie secondarie che attraversano le varie frazioni, degradando di fatto la qualità della vita e la salute.
E' in questa analisi che chi amministra la cosa pubblica ed è tutore della salutre e della sicurezza dei suoi cittadini, deve porsi la domanda se è conveniente per la collettività, assecondare le richieste di una azienda con quelle caratteristiche oppure no, fermo restando che se rispetta le specifiche costruttive nel luogo preposto non può tirarsi indietro ma può richiedere misure particolari atte a limitare i rischi di cui sopra.
Questo è ben diverso dal genuflettersi ai dictat imposti dal progetto Ikea/centro commerciale in zona agricole all'Ovaio.
Spero sia stato esaudiente.
RISPONDI
In risposta a: diritti e DOVERI di un candidato del 16/3/2011 - 7:48
VERO MA..
AUTORE: AVVOCATO
email: -
16/3/2011 - 11:52
Quello che sostieni è vero in parte.
I candidati alle elezioni passano dal vaglio del voto quindi la loro "assunzione" è decisa dagli elettori che a fine mandato, in caso di ricandidatura, possono confermare o meno il "posto" al candidato anche se quest'ultimo passa ad altro incarico elettivo.
Diversa storia è quando prima o dopo un incarico elettivo o un impegno attivo in politica, si accede a "posti di lavoro" (cariche pubbliche o impieghi in pubblici uffici o in aziende partecipate) attraverso scelte politiche, in questo caso hai ragione e bisognerebbe trovare metodi diversi, un esempio potrebbe essere quello adottato dalla Regione Toscana in sanità dove i dirigenti sanitari accedono per concorso pubblico, anche se devo confessarti che a volte i concorsi si possono "calzare" per il predestinato, ma comunque resta una forma di garanzia superiore rispetto all'incarico a chiamata.
Quello che però volevo dire io è che esaltare il fatto che un candidato a sindaco, in questo caso, non partecipi a programmi in cui vanno i suoi competitor, ma bensì deleghi altri in sua vece, con la giustificazione che è al lavoro, pone almeno a me interrogativi.
Delegare qualcuno di fronte a chi pone domande, può innescare risposte e quindi anche promesse che il candidato poi non sarà in grado di soddisfare ma che avrà comunque l'alibi del non essere stato lui a promettere bensì qualcun altro.
Il delegato da parte sua non potrà comunque assolvere alla funzione piena di fronte agli avversari che ne trarranno vantaggi potendo disporre della loro autonomia, ma la questione più inquietante è che il candidato sindaco possa essere una sorta pass par tu per consentire a chi non avrebbe possibilità, di sedere ai posti di comando del comune, magari sottoforma di vicesindaco, dato che il sindaco eletto, essendo anche lavoratore diserterà spesso le sedute con la stessa giustificazione e sempre per gli stessi motivi non potrà gestire situazioni che richiedano tempi lunghi e continuativi (es. alluvione).
Sono sicuro che questo non succederà perchè la persona oggetto di questo discorso è una persona seria e di qualità, però se vuole fare questa scelta, deve avvalersi dei diritti a lei riconosciuti, poi può benissimo inoltrare la propria campagna elettorale basandosi su strumenti diversi (l'attuale presidente USA ha usato i social network), ma quando capita di doversi confrontare con gli avversari e con chi pone domande è bene che ci sia in prima persona altrimenti si potrebbero avanzare dubbi, come quelli da me detti o altri.
RISPONDI
In risposta a: Sempre contro del 16/3/2011 - 8:11
Ikea
AUTORE: ipocrisia
email: -
16/3/2011 - 9:34
Se Ikea e la multinazionale la vogliono i cittadini allora si parla si sfruttamento del territorio e rovina del mercato.
Se Ikea la vuole il PD nella zona industriale e convoca un tavolo anche a livello regionale allolra si parla di sviluppo e i commentatori tacciono.
Come la vogliamo chiamare?Ipocrisia o solo desiderio di un seggiolone?
RISPONDI
AUTORE: Continua pure
email: -
16/3/2011 - 8:11
Sempre contro le multinazionali!? ma se propongono qualcosa di fattibile e nei termini delle nostre regole è difficile dire di no.
Certo fare un cambiamenteo di uso di un terreno da agricolo a commerciale, per farci non solo Ikea, ma un certro commerciale è molto diverso. Credo che questa sia un'operazione che potrebbe chiamarsi in un altro modo. Mi sembra ridicolo che ancora oggi si continui a parlare di un progetto che non può essere fatto, sia per le normativa che per il veto che è stato messo anche dall'Autorità di Bacino. Quindi mi sembra banale continuare a stumentazzare un qualcosa che non è fattibile. Credo che si voglia fare una campagna elettorale, non sul capire che tipo di sviluppo vogliamo dare al nostro comune nei prossimi anni, ma su molta fantasia di un centro commerciale che ad oggi non è fattibile, anche perchè non esiste nemmeno una viabilità nel nostro comune idonea a sopportare un pregetto di quel tipo.
RISPONDI
AUTORE: dipendente
email: -
16/3/2011 - 7:48
Purtroppo spesso le cariche pubbliche vengono considerate un "mestiere" o addirittura il lavoro arriva proprio perché si hanno o si hanno avuto cariche........L'etica dovrebbe risollevare la politica e dare davvero la possibilità a tutti di occuparsene.
RISPONDI
AUTORE: avvocato
email: -
15/3/2011 - 23:42
Chiunque scelga di candidarsi ha il diritto di esporre il proprio programma e di avere il tempo necessario per affrontare la campagna elettorale anche se impiegata come dipendente di aziende pubbliche e private.
Rinunciarvi significa intaccare questo diritto e di fatto concedere la possibilità ad assumere cariche pubbliche solo a chi ha la possibilità di essere libera da impegni con rapporto di dipendenza (imprenditori, politici di professione, pensionati o nullafacenti), questa sua enfatizzazione mina l'eguaglianza nelle possibilità per tutti i cittadini di assolvere volontariamente cariche pubbliche.
Infine, tutti i cittadini che scelgono di fare un percorso politico provengono dalla società ed il fatto che lavorino non è garanzia di comprensione dello stato di chi andranno ad amministrare, gli esempi si sprecano ed ogni riferimento a persone o cose è del tutto casuale, a buon intenditor poche parole.
RISPONDI
In risposta a: Alla grazia del "BonTon"! del 15/3/2011 - 18:33
e già
AUTORE: simone7002
email: [protetta]
15/3/2011 - 23:28
Caro Niccolai,
accolgo il tuo invito solo perchè partente per un giro di lavoro ma tornerò presto, spero che i soliti detrattori nel frattempo si preparino con qualche argomento in modo da argomentare senza le solite noiose storie intimidatorie.
Ciao
RISPONDI
AUTORE: Alessio Niccolai
email: [protetta]
15/3/2011 - 23:16
Per amor di un'amicizia che posso limitarmi soltanto ad intuire, caro «Cittadino» proverò a spiegarmi di nuovo, pretendendo - non che tu condivida il mio modo di pensare -, ma che possa comprendere da che cosa è animato.
Innanzitutto evitiamo sempre di chiamare in causa la trita storia del colto, dell'edotto e non, perché ognuno è libero di esprimersi come meglio crede: non è il linguaggio che decide l'attinenza, la capacità argomentativa o la documentazione per ciò che si afferma; quindi tu continuerai ad utilizzare quello che ti è più familiare, lasciando che anch'io faccia altrettanto.
D'altra parte - e per continuare ad evocare il 150enario dell'Unità d'Italia - ben saprai che per determinare un'identità nazionale occorrono tre condizioni irrinunciabili, di cui l'ultima, ma non meno importante è la lingua (e questo, a scanso di equivoci, non secondo la storiografia marxista, ma secondo la più diffusa concezione risorgimentale)... la lingua che, guarda caso, è proprio l'Italiano, artificio politico cui ricorse Alessandro Manzoni - forse un po' troppo frettolosamente - per favorire il processo di unificazione.
L'Italiano, ovvero una delle tante declinazioni ottocentesche del Toscano, quello stesso che così tanto amo utilizzare nei miei scritti!
Bada bene, per altri versi, una delle tante evoluzioni possibili di quel "Toscano" sono anche il Vecchianese, il Pisano, l'Avanese o il Cascinese, tanto fare qualche esempio: quindi il tuo ricorso ad uno più che all'altro non pregiudica il tuo senso patriottico, ne' è un limite di per sé a ciò che vuoi trasmettere.
Ma non pretendere di scegliere per me in quale lingua o con quali vocaboli debba esprimermi, ne' a quali conclusioni debbano o possano portare!
L'altro problema è quello degli "Attacchi Incrociati": è evidente che ci sia una campagna elettorale iniziata forse troppo prematuramente, ma d'altra parte il risveglio delle passioni è un po' come la pioggia ormonale del sedicenne, cioè discretamente fuori dal proprio controllo.
I miei attacchi non sono manifestazioni di disprezzo gratuito, non sono illazioni, non sono accessi di rabbia: da parte mia c'è la massima chiarezza argomentativa, il tentativo di percorrere minuziosamente tutta la strada di un certo impianto probatorio, mantenendo un profilo anche discretamente distaccato.
Quello che tu chiami "Attacco Mirato" è invece un attacco alla persona (che peraltro non ha assolutamente nulla da nascondere ne' a te ne' a nessun altro), non dissimile dal petulante, quasi logorroico «Si dimetta!» che il povero Bersani ogni giorno rivolge all'indirizzo del Premier Berlusconi, sintesi più eloquente di un modo di fare opposizione che piace meno a noi Comunisti che a tutti gli altri schieramenti politici, e modo singolare per stemperare i malumori che sono ormai di un Paese intero.
Purtroppo, caro mio, la diversità di ciascuno è determinata da tanti fattori concomitanti senza eccezione per la "sensibilità" soggettiva: ci sono tematiche che non appassionano me, ma che invece rappresentano la parola d'ordine per regina delle tue battaglie, e viceversa; ci sono approcci ad uno stesso tema totalmente diversi, che suscitano conclusioni diametralmente opposte, quand'anche nascano dalla stessa analisi.
Prendi ad esempio un argomento come la "prostituzione", fenomeno che riporta, tra i tanti, ad almeno due temi di riflessione differente: l'ordine pubblico ed il degrado sociale.
Non mi sorprenderei che tu possa essere più appassionato al primo che al secondo, ma non dovrebbe sconvolgerti neanche il fatto che per me sia vero il contrario.
Dunque, se io ti dico che non credo al «neutrismo», all'«apolitismo», alla «trasversalità», al «nuovismo» e così via, ti ho già abbondantemente premesso non soltanto che non condividerò le tematiche di TeF, ma anche che le sarò politicamente avversario; il fatto che io ritenga strategico l'Ovaio non per l'impianto di una struttura commerciale, bensì - ad esempio - per la possibilità che lo si possa attraversare con una viabilità capace al contempo di restituire alla frazione di Migliarino omogeneità e sanare gravi problemi di comunicazione e trasporto è una discriminante che ha a che fare anche con possibili scelte amministrative, ma sicuramente è ispirata da principi e culture differenti.
È chiaro anche che i proprietari di quei terreni sposeranno la tua idea e non la mia, perché dalla tua potranno - almeno nelle intenzioni - ricavare molto, mentre dalla mia molto meno delle più rosee aspettative; non ti dirò che la mia è meglio o peggio, ne' che una delle due risponde meglio dell'altra alle istanze della collettività: è solo un problema di prospettive e di convinzioni, dalla rispettiva supposizione che ciascun modello di sviluppo di riferimento sia più credibile e/o efficace dell'altro.
Per quanto riguarda il Giappone, mi dispiace deluderti ma la solidarietà non si fa ne' intervenendo sulla "Voce", ne' mettendo le icone Web 2.0 della bandiera giapponese su FB, ne', ancora meno, sparando un sms da 2 o 3 €: per fare qualcosa di utile ci sarebbe da imbarcarsi sul primo aereo con destinazione Tokyo, pala alla mano e... agire; purtroppo a me non sarà dato farlo e probabilmente neanche a te.
Ma, in linea con la mia visione del mondo, mi permetterai di mettere in guardia gli Italiani, che in fatto di rischio sismico mi pare non scherzi, dai tremendi rischi che produrrebbe la nuclearizzazione del Paese? Sono contrario alla "fissione nucleare" da ben prima di sapere chi fosse Silvio Berlusconi e anzi, ho a testimonianza un bel tema svolto al Liceo in cui invocavo l'abbandono dell'energia atomica "sporca", per iniziare un percorso di ricerca verso quella "pulita", ovvero quella derivante dalla "fusione nucleare" per analogia con un processo assolutamente naturale.
E infine un'ultimissima considerazione sul 150enario dell'Unità d'Italia: potrai non condividere, ma conformemente ad una sensibilità ed un'ispirazione che non ti appartengono, anche parlare di scuola, di sanità, di welfare e di giustizia, di diritto del lavoro, di ambiente, etc. rappresentano un modo per "evocare la memoria"; personalmente, anche se per motivi decisamente diversi, anzi, diciamo pure opposti, condivido con la Lega Nord l'idea che non ci sia proprio niente da festeggiare e non lo farò.
E ora - per dirla come Giulia in "Caruso Paskosky di padre polacco" - che ci siamo spiegati, ci siamo detti tutto, cambierà qualcosa? Tu resterai della tua opinione, io della mia.
Ma un briciolo di lealtà e di onore, anche nello scontro più duro sono la base, seppur fragile, dell'esistenza del "consorzio umano"... ti incontrerò per strada senza sapere chi sei, mi saluterai e ignorerò che genere di trattamento hai riservato non al mio modo di ragionare, ma alla mia persona, adducendo argomenti pretestuosi e poco fondati... ma io potrò camminare a testa alta: ti concederai di poterlo fare anche te?
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In risposta a: Il Carnevale è finito, Toglietevi la maschera del 15/3/2011 - 11:58
dibattiti alla radio
AUTORE: La Verità
email: -
15/3/2011 - 21:50
All'ultimo dibattito dove erano presenti Lunardi e Signorini, sono intervenuti telefonicamente Grossi e Muscatello. Muscatello dal PRI mi sembra sia passato dal PD e ora è API. Centro!
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