Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose.
Da diverso tempo era atteso il risultato dello studio dell'Università Bocconi di Milano sulla sostenibilità economica-culturale del recupero della Rocca di Ripafratta, commissionato dalla Fondazione Pisa, responsabile del finanziamento per l'intervento. Pochi giorni fa c'è stata la presentazione dello studio.......
Ho deciso di pubblicare un estratto di un articolo di Matteo Feltri da “La Stampa” per rendere evidente quanto difficile sia, nel nostro paese, portare a termine alcune riforme, cercare di cambiare qualcosa. Siamo tutti d’accordo che alcune siano necessarie e urgenti ma ognuno ritiene indispensabili sempre quelle degli altri e che quelle proposte siano sempre sbagliate e a volte anche pericolose.
Uno scarabocchio su un cartello stradale in una località di mare. Una semplice scritta che si rende disponibile ad una prestazione sessuale (a pagamento, è specificato) fornendo anche particolari che possono essere utili per chi fosse interessato, come quello delle misure e soprattutto di essere cittadino italiano.
“È dolce dormire in questo mese del mio compleanno”.
Antonio Tabucchi, "Un calendario".
Antonio Tabucchi manca a molti e per questo molti ne parlano volentieri. Ne rendiamo conto il 24 settembre, giorno del suo compleanno, a vent'anni dalla pubblicazione di "Un calendario", l'opera donata al Comune di Vecchiano ed esposta al primo piano dell'edificio.
In questo racconto un insegnante vicino alla pensione affronta il primo giorno di scuola con una certa tensione e nostalgia. È stanco, un po’ per un brutto sogno, un po’ per la difficoltà che prova sempre di più a fare bene il suo lavoro.
Il protagonista sente il bisogno di scrivere una specie di lettera mentale sui suoi sogni per diradare i banchi di nebbia che a volte avvolgono i banchi di scuola.
Poi entra in classe.
Sono tempi verbali che continuamente usiamo nel parlare e nello scrivere. Articoliamo l’uno o l’altro in base a quanto stiamo esprimendo a volte anche con qualche errore. Gli studiosi della lingua italiana segnalano un costante minor uso del futuro, specialmente nel parlato.
Di fatto essi consentono di rappresentare le varie tappe della vita.
Il nostro cervello è fatto di una materia molto delicata, fragile e friabile, motivo per cui la natura, o chi per essa, lo ha opportunamente dotato di un rivestimento molto resistente formato da osso duro e compatto, la scatola cranica. Questa lo avvolge e protegge dall'esterno ma ci sono traumi che per la loro particolare violenza possono superare questa resistenza e determinare grossi danni....
Nostalgia di futuro
la cosa che avevamo e oggi ci manca è la capacità di rappresentarci un futuro. La speranza. Oggi tutto pare esaurirsi nel presente, sembra che tutti abbiano perso l'attitudine al sogno e al progetto.
Ho visto “La Romagna”, il video di Andrea Vignali. Ho ascoltato la voce che leggeva le pagine drammatiche sull’eccidio del 7 agosto e dell’11 agosto 1944 tratte dal “Diario del tempo di guerra dal maggio al settembre 1944” di Alessandro Pardi. Due minuti e mezzo molto intensi: il monumento, la fotografia di Livia Gereschi, i nomi dei caduti. Ora vi racconto un’altra storia di quei giorni.
Chi di noi non ha tuonato qualche volta contro il comportamento della nostra classe politica, sui loro difetti, sulla loro disonestà, sui loro privilegi, soprattutto, diventati particolarmente odiosi in questo momento di difficoltà per tanti e tante famiglie. Ma puó succedere di essere spettatori di un episodio che ci spinga a riflettere.......
Frugando fra le mie carte ho ritrovato un vecchio racconto che mio figlio mi passò qualche anno fa.Oggi è una storia molto conosciuta che si ritrova in decine di siti web, però la ripropongo perché esercita sempre un certo fascino e invita a qualche riflessione sulla felicità. È opportuno, ogni tanto, fermarsi e riflettere.
Dobbiamo avere la cura ed il coraggio di accorgerci che Il nuovo senso comune è intriso di paura del diverso e di diffidenza nei confronti degli immigrati. Dobbiamo ragionare in punta di piedi per non essere contagiati.
I ricercatori della Feps, la federazione che raccoglie le fondazioni legate ai partiti progressisti europei guidata da Massimo D’Alema (non è vero che non fa niente e che si preoccupa solo di criticare il suo Segretario), in collaborazione con un istituto americano, ha lanciato a fine 2014 una mega ricerca a livello globale coinvolgendo in tutta Europa ben 10 mila giovani
Oggi, un bel lunedi mattina di sole, alle ore 8,30 il parcheggio di Marina di Vecchiano cominciava già a riempirsi di macchine. Alle 9,30 erano rimasti ancora degli spazi, ma non molti, e molto prima delle 12 doveva essere al completo considerando la fila ininterrotta di auto in transito per la via del Mare.
Questo racconto è ambientato in un posto in cui è bello sostare durante una vacanza, quella che di solito faccio d’estate nella penisola del Sinis, dove ho un appuntamento con Sandro Marianelli (Arbauz) e altri amici. Ma è anche un viaggio che faccio con Mirco Vettori e Francesca Susini che, dal “Fosso del Mulino”, a suon di bicchierini mi portano in giro tra le cantine della penisola italiana.
Questa settimana Finalmente domenica! la scrive Francesco Gesualdi, che parte da una domanda corretta: “Alla fine gli inglesi hanno deciso di lasciare l’Unione Europea. Gioirne o rattristarci? La risposta dipende dalle ragioni che hanno spinto gli inglesi a questa scelta”.
Il nostro sogno è quello di un’Europa unita, aperta e senza muri. Questo sogno si è infranto con la Brexit? Mi va di dedicare questo articolo a Jo Cox.
Ovidio Della Croce
Domenica di ballottaggi.
Dopo la finale del Pisa a Foggia e l'avvio degli europei, il tifo fa la prove per spostarsi, senza molta convinzione, sulle elezioni.
Certo, nessuno di noi poteva immaginarlo qualche anno fa. Un centro destra e una destra ridotti a brandelli, che provano in qualche modo a resuscitarsi in qualche grande Città.
Anticipiamo al sabato il consueto articolo domenicale come forte augurio per la promozione del Pisa in serie B. Domani la partita di ritorno a Foggia per i Play Off con inizio alle ore 18 (partita posticipata rispetto al precedente orario delle 16,30) anche con diretta televisiva nazionale su Rai Spor 1.......Pisa alè!!
Mi chiamo Obike e avevo tanta voglia di vivere.
Sono un coniglio dal pelo nero e vivevo con tanti fratelli e sorelle in quello che chiamano il Corno d’Africa, terre caratterizzate da una grande povertà e occupanti gli ultimi posti della graduatoria dell’indice di sviluppo umano, indice che tiene conto del reddito, del livello di sanità (inteso come speranza di vita alla nascita) e del livello d’istruzione.
Sono capitato a Neumarkt in der Oberpfalz due volte, e per il medesimo motivo: incidere dischi nella meravigliosa Reitstadel, una sala da concerto ricavata da un vecchio deposito di cereali. Siamo nell'Alto Palatinato, una regione a nord-est della Baviera che poco si distingue per risorse naturali o attrazioni turistiche di richiamo; anzi, è considerata una zona depressa, ma siamo in Germania, e le cose, qui, o funzionano o le si fanno funzionare!
Sono tante le dimore storiche che si susseguono lungo il percorso del Serchio, da Villa Roncioni a Villa Annamaria De Lanfranchi, da Villa Alta a Villa di Corliano, a Villa dell'Ammiraglio e altre.
Dimore che oggi vengono apprezzate soprattutto da stranieri che sanno cercare meglio di noi le bellezze italiane nei posti pieni di storia.
“Qui è il Maggiore Tom che parla al comando a terra, sto per varcare la porta e fluttuo nel modo più strano. Le stelle hanno un aspetto molto diverso oggi, qui sono seduto su una lattina, lontano, sopra il mondo il Pianeta Terra è blu e non c’è nulla che io possa fare”.
La bicicletta per i nostri padri e nonni era il mezzo di eccellenza per gli spostamenti. Per andare al lavoro in fabbrica o anche per andare in gita con la famiglia la domenica e nei giorni festivi con la moglie e con il bimbo “sulla canna”. Le auto erano scarse, i semafori assenti, gli ubriachi al tempo se ne stavano a baccagliare nei bar, i drogati erano solo nelle grandi città e la gita era sicura.
Cecilia Pamio, 39 anni, pisana, era la direttrice del patronato Acli di Livorno. Un male incurabile l'ha portata via in un brutto giorno dello scorso mese di novembre. Siamo stati privati della sua presenza ma non ci priveremo del suo ricordo. Soltanto chi l’ha conosciuta, chi ha apprezzato le sue doti umane, le competenze e la cordialità, prova lo sgomento di queste circostanze.
In questo piccolo racconto di vero c’è solo il contesto. Il periodo della Resistenza e i partigiani, il monte pisano, la Valdiserchio e il mare in lontananza. Luoghi che ci hanno cresciuto, dove continuiamo a vivere e che amiamo. I personaggi sono frutto della fantasia, Questo è il primo 25 Aprile senza Giorgio Vecchiani. L’anno scorso lo passai con lui. Questo piccolo racconto gli è dedicato.