Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose.
La Grande Guerra nelle foto del capitano medico Guido Zeppini
C’è una gran bella mostra sulla Grande Guerra a Calci, nella Foresteria nobile del Museo Nazionale della Certosa. Si intitola Il Piave mormorò, come la celebre canzone patriottica. Sono quattrocento fotografie scattate dal capitano medico Guido Zeppini per una mostra, direi “poco patriottica”, che documenta l’orrore della Prima guerra mondiale.
Sono state ritrovate in un baule militare un anno fa dal nipote Claudio Bolelli. Conosco Claudio Bolelli da molti anni: noto avvocato pisano, amico caro e mio capogruppo quando ero in Consiglio Comunale a San Giuliano. Vorrei evitare di scendere sul piano personale dell’amicizia e della stima profondissima che ho per lui; mi limiterò a riferire che, quando mi ha regalato il catalogo della mostra, eravamo nel suo giardino; sua moglie Giuliana ci ha offerto della frutta appena colta e io mi sono immaginato Claudio sulle ginocchia di nonno Guido che gli mostrava le foto, gli raccontava le storie dei soldati, la vita negli ospedali militari, le ferite di quei corpi disgraziati che curava con uno stetoscopio, qualche siringa e alcune pinzette.
Dice Bolelli: “Mio nonno materno, Guido Zeppini, si è laureato in medicina nel 1900, e dal 1916 è stato medico a Viareggio dove ha diretto l’Ospedale Territoriale; ha lavorato fino alla sua morte, nel 1952, curando anche gratuitamente chi aveva bisogno; non era un militare richiamato, era un convinto antimilitarista, ma è andato volontario quando ha visto nel 1914-15 arrivare dal fronte dei feriti in condizioni pietose e fu spinto dall’urgenza morale di aiutare chi ne aveva bisogno. Nell’immediato dopoguerra tenne numerose conferenze in cui mostrò le fotografie per raccogliere fondi per gli orfani o per costruire monumenti ai caduti”.
Passo a una sintetica descrizione del catalogo della mostra. Nelle prime pagine troviamo l’immagine di un idrovolante e una fotografia di soldati che si spidocchiano. Colpisce la fotografia dell’esecuzione di Cesare Battisti il 16 luglio 1916, assurta a icona della crudeltà di Vienna per l’opinione pubblica stanca della guerra, con il boia e “i volti ghignanti dei civili che si accalcano attorno al cadavere per riuscire a entrare nella cartolina”, come si legge nell’intervento del professor Romano Paolo Coppini, che ricostruisce “gli ultimi giorni dell’umanità sul fronte italiano”.
Nelle fotografie del capitano medico Zeppini non manca nulla dell’Italia in guerra: c’è il barcone “Grillo” attrezzato per superare gli sbarramenti austro-ungarici e catturato nel 1918, ci sono gli ufficiali italiani presso i ricoveri sul Carso ritratti nel 1915, gli alpini sull’Adamello mentre ricercano i dispersi dopo la caduta di una valanga, ci sono i soldati in una trincea coperta, ci sono cannoni, crateri, macerie, morti, profughi e c’è anche il ritratto di un soldato con una lettera tra le mani preso in un raro momento di umanità. Chiude il catalogo la foto del baule del Capitano Medico Guido Zeppolini con le lastre fotografiche e la valigetta con gli strumenti chirurgici.
L’importanza di questa iniziativa sta nel fatto di trovarsi di fronte a un materiale inedito, recuperato in una cantina dentro un baule, messo a disposizione del Comune di Calci da Claudio Bolelli e il prof. Coppini dell’Università di Pisa ha curato l’organizzazione scientifica della mostra. La bellezza di questa iniziativa sta nel fatto che si tratta di un “straordinario esempio di volontariato culturale” come ha detto Bruno Possenti, Sindaco di Calci. L’Associazione “3C Cinefoto Club Cascina Silvio Barsotti” ha digitalizzato le immagini, la Sezione Coop di Cascina e Uniccop di Firenze hanno organizzato l’esposizione e la Direzione del Museo Nazionale ha ospitato la prima esposizione (fino al 30 settembre). Tutti quanti a titolo gratuito. Mi sembra un “calmo e placido mormorio patriottico”. Lodevole, specialmente di questi tempi.
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Info: Museo nazionale della Certosa monumentale di Calci.
Orari: da martedì a sabato 8.30-19.30, ultima entrata ore 18.30; domeniche e festivi 8.30-13.30, ultima entrata 12.30. Lunedì chiuso; visite guidate ogni ora. Ingresso € 5 ridotti € 2,5. La visita della mostra rientra nel biglietto di ingresso della Certosa.
Tel. 050938430;
email: certosadicalci@beniculturali.it